Terremoto 24 Agosto 2016

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Terremoto 24 Agosto 2016

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

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sta organizzando un centro di raccolta e smistamento aiuti umanitari da destinare alle popolazioni colpite dal terremoto odierno e ne ha affidata la direzione a Paola Occhi,

Paola Occhi

Paola Occhi

già nominataAmbasciatrice della Pace

Tutti coloro che volessero in qualsiasi modo collaborare con la nostra iniziativa potranno farlo contattandoci alla e-mail

emmegiischia@gmail.com

oppure telefonando al 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 24).

Bruno Mancini

Presidente DILA

P.S. è possibile effettuare versamenti volontari sul seguente c/c DILA specificando nella causale “Aiuti terremoto 24 Agosto 2016”

Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Codice fiscale: 91013050637

c/c  Banca Popolare: 1129692

IBAN: IT02 K051 4239 9301 3357 1129 692

IBAN estero BCPTITNN

IBAN Bruno

 

I MACCHIAIOLI E LE COLLEZIONI

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I MACCHIAIOLI IN MOSTRA AL CHIOSTRO DEL BRAMANTE

La dimensione umana e sociale, l’impegno politico e culturale che in pieno Risorgimento preparava gli animi all’unità d’Italia, trova un significativo riscontro nella pittura di in un gruppo di artisti denominati “Macchiaioli” moderni e ribelli alle convenzioni per il nuovo modo di accostarsi e interpretare la vita reale e spirituale.

Sorto a Firenze tra il 1850 e il 1860 il movimento dei Macchiaioli si fece interprete di

 MACCHIAIOLI LE COLLEZIONI SVELATE

MACCHIAIOLI
LE COLLEZIONI SVELATE, C Banti

un’epoca – quella tra il 1848 e il 1870- ricca di speranze, fermenti e desiderio di rompere con la tradizione, ma anche di delusioni. Considerato una semplice parentesi di passaggio tra il romanticismo e l’impressionismo, non ebbe molta fortuna al suo tempo tanto che il termine “macchiaioli” con cui erano definiti questi artisti, era utilizzato in senso dispregiativo, mentre solo molti anni più tardi  la critica lo ha pienamente rivalutato sotto il profilo tecnico e contenutistico nel cogliere i valori universali dell’esperienza quotidiana.
A Roma presso il Chiostro del Bramante i Macchiaioli sono protagonisti di un’interessante mostra in cui viene analizzato in modo attento e analitico il ruolo che questi pittori hanno avuto nel loro tempo indirizzandosi verso un nuovo modo di osservare la realtà e di coglierne aspetti quotidiani, ordinari legati alla vita sociale, militare e alle atmosfere della campagna, attraverso uno stile e un linguaggio diretto e avvolgente.

MACCHIAIOLI LE COLLEZIONI SVELATE G Fattori il giubbetto rosso

F Zandomeneghi,  il giubbetto rosso

Patrocinata dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Roma, l’esposizione I Macchiaioli. Le collezioni svelate aperta fino al 4 settembre 2016, a cura di Francesca Dini, prodotta e organizzata da DART- Chiostro del Bramante, – Arthemisia Group, presenta per la prima volta al pubblico importanti dipinti del gruppo per lo più appartenenti alle grandi collezioni del passato tra cui quella di Cristiano Banti, Diego Martelli, Rinaldo Carnielo, Edoardo Bruno, Gustavo Sforni, Mario Galli, confluite in collezioni private. Le oltre 110 opere in mostra suddivise in nove sezioni, sono tra quelle più significative delle raccolte dei grandi mecenati dell’epoca: imprenditori, uomini di affari, appassionati della pittura; opere spesso acquistate dagli amici pittori per sostenerli o donate dagli artisti stessi. Accanto a capolavori di Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca sono anche opere di artisti a cavallo tra Otto e Novecento che percepirono e rielaborarono le conquiste formali e stilistiche proprie dei Macchiaioli tra cui .Alphonse Maureau e Llewelyn Lloyd.

O. Borrani Casa e marina a Castiglione

O. Borrani Casa e marina a Castiglione

Il percorso accanto al clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti protagonisti di uno dei movimenti più importanti della pittura italiana dell’Ottocento, presenta oltre alle tematiche affrontate e i diversi stili, le figure dei collezionisti cui sono intitolate le diverse sezioni. Si procede dalle opere della ricca raccolta di Banti pittore e mecenate a favore dei suoi compagni Macchiaioli tra le quali: La raccolta del fieno in Maremma (1867-1870) di Giovanni Fattori e Ritratto della Marchesa Vettori (1865) di Giovanni Boldini, alla sezione dove sono presenti dipinti della collezione di Diego Martelli critico, fiancheggiatore e mecenate dei Macchiaioli: La Senna (1876-1877) di Alphonse Maureau e Ritratto di Teresa Fabbrini Martelli (1865-1866) di Giuseppe Abbati. E’ poi la volta della sezione dove è raccontata la storia del pittore, scultore e collezionista Rinaldo Carnielo molto legato a Fattori e a Lega di cui sono esposti

G Fattori Marcatura dei cavalli in Maremma

G Fattori Marcatura dei cavalli in Maremma

rispettivamente opere come Cavalleggeri in vedetta (1875 circa) e Ritratto di Carnielo (1878). L’imprenditore torinese Edoardo Bruno è al centro della sezione successiva in cui sono presenti importanti dipinti della sua quadreria tra cui: Cucitrici di camicie rosse (1863) di Odoardo Borrani e e Uliveta a Settignano (1885 circa) di Telemaco Signorini. In particolare all’opera di Giovanni Fattori si dedica, Gustavo Sforni, intellettuale, collezionista, pittore e mecenate, prediligendo i dipinti di piccolo formato dello stesso Fattori: Le vedette del 1865 circa, Cavallo sotto il pergolato del 1870 e Ritratto di donna – La rossa (1870-1880).

Fattori Raccolta del fieno in Maremma

Fattori Raccolta del fieno in Maremma

E ancora la collezione di Renato Galli, scultore fiorentimo, raffinato intenditore dei Macchiaioli con Casa e marina a Castiglioncello (1862) di Borrani, La filatrice (1861) di Cabianca, la bellissima e mai esposta Ciociara – Ritratto di Amalia Nollemberg (1882) di Fattori. Da non dimenticare la collezione di Enrico Checcucci e quella di Camillo Giussani, giurista, intellettuale e latinista che ha legato il suo nome alla ricostruzione post bellica di Milano, quale consigliere comunale della sua città. Infine si possono ammirare i lavori del gruppo dei Macchiaioli attraverso il lavoro di Mario Borgiotti

G. -Fattori -Ciociara-ritratto di Amalia Nollemberg

G. Fattori -Ciociara-ritratto di Amalia Nollemberg

collezionista e divulgatore; in particolare è da sottolineare Il Ponte Vecchio a Firenze (1879) capolavoro di Telemaco Signorini, recuperato fortunosamente sul mercato inglese.

I Macchiaioli hanno dato vita ad un nuovo modo di dipingere traendo spesso spunto da ciò che in quegli anni accadeva in Francia: Delacroix, Corot e la scuola di Barbizon suggeriscono nuove idee e stili per interpretare la realtà facendo del colore e della luce gli strumenti privilegiati con cui dare forma e consistenza a paesaggi, persone, animali e oggetti che animano i quadri.

La loro poetica antiaccademica, essenzialmente realista, si contrappone al romanticismo purista e moderato per orientarsi verso uno studio diretto e immediato della realtà, e in questo senso il richiamo più evidente va a Corot e Courbet il cui realismo non è altro che una pura e semplice constatazione del vero.

Silvana Lazzarino

Macchiaioli. Le collezioni svelate

Roma Chiostro del Bramante

Orario tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00,

Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00

(la biglietteria chiude un’ora prima)

Fino al 4 settembre 2016

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Il Dispari 2016-08-22

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Il Dispari 2016-08-22

Il Dispari 2016-08-22

Editoriale

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!

In questi giorni sto rileggendo alcuni libri di uno scrittore che ho ammirato praticamente da sempre.
Nel testo di un vecchio volume, edito nel 1962 ed ormai senza copertine e con le pagine quasi distaccate dalla rilegatura, mi ha fatto piacere considerare che alcune mie sottolineature, antiche di oltre 50 anni, continuino ad avere per me lo stesso rilievo positivo di allora.

Ad un tratto ho smesso di leggere e sono restato per molti minuti fermo a valutare prima, ed accarezzare poi, un pensiero tra il nostalgico e l’incredibile.

Ero da solo nel tramonto in riva al mare (il mare è uno dei personaggi importanti del libro), quando mi sono reso conto, infatti, di aver vissuta quasi tutta la vita nella logica etica e pragmatica, sentimentale e sociale, derivante ed appartenente ad una frase sottolineata con un sottile tratto di matita.

E ciò che ancora ora mi seduce in questa scoperta non è tanto la certezza di avere agito e pensato nel modus vivendi, desiderato seppure a volte maledetto, stigmatizzato nella frase dello scrittore, ma la rivelazione di non essermene reso assolutamente conto pur nella lunga inseparabilità che ci ha uniti.
Senza lotta non si può stare soli; ma star soli vuol dire non voler più lottare.”

L’incertezza della certezza non smette mai di stupire!
Bruno Mancini

P.S. Sempre lui, ma da un altro volume:
Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.
Più lo rileggo e più sono convinto di aver fatto bene ad ammirarlo per oltre mezzo secolo.

Il Dispari 20160822 1 comp

THE QUESTION OF BEINGS – YAHON CHANG

Un’occasione importante con cui restituire nuova visibilità all’arte contemporanea valorizzando i suoi ambiti internazionali espressi attraverso stili e meccanismi espressivi diversi, è proposta dall’esposizione in corso a MACRO Testaccio di Roma dove alcune installazioni internazionali, provenienti dalla 56 Esposizione Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia, sono state ricomposte e rimodellate site-specific.

La mostra THE QUESTION OF BEINGS – YAHON CHANG @ ROMA che rientra nell’ambito di “From La Biennale di Venezia to MACRO. International Perspectives”, nuovo progetto espositivo, ideato da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, intende far convergere “prospettive” d’arte di due città che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale.
Venezia e Roma sono legate da un’importante tradizione storico-artistica cui hanno dato nuovo impulso arricchendo e valorizzando gli orizzonti dell’arte contemporanea per creare maggiori iniziative in ambito internazionale.

The Question of Beings – YahonChang @ Roma entra negli spazi del Macro La Pelanda dopo essere stata alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia.
Se a Venezia l’installazione creata dall’acclamato artista taiwanese Yahon Chang con dipinti a inchiostro e carta, intendeva esplorare la natura inconscia e conscia dell’individuo con particolare attenzione alla sofferenza e alla difficoltà dell’uomo nel rapportarsi con il mondo esterno, per gli spazi del MACRO La

Pelanda l’opera, entro un nuovo contesto, subisce variazioni per affrontare un discorso che guarda al dialogo tra l’uomo e l’ambiente a lui circostante, compresa la natura. L’installazione, costituita da opere ad inchiostro su drappi di tela ciascuno lungo dai 10 ai 20 metri che scendono dal soffitto, invita il pubblico a perdersi nei meandri di un labirinto di opere raffiguranti vari volti di esseri umani.
I lunghi drappi con rimandi al tradizionale dipinto paesaggistico cinese revocano, per analogia, la cascata.

Sulle tele sono ritratti diversi visi di esseri senzienti, ma anche astratti ed espressivi a suggerire la metafora della vita dove si è a contatto con il sacro, il mondano e l’animalità.
Appartengono all’installazione anche le sculture in ferro che, decorate dalle pennellate dell’artista, suggeriscono come questa vita sia precaria e incerta.
La semplicità dei materiali ferrosi, il loro essere attaccati dagli agenti esterni, rappresenta la natura effimera dell’esistenza.

Sebbene il ferro sia un materiale industriale durevole, la sua superficie se non trattata tende ad ossidarsi e deteriorarsi, ma sulla scultura di ferro restano tracce delle pennellate che accentuano i tratti figurativi dei visi incisi sulla superficie.
Entro questo spazio, arricchito di nuovi significati e rinnovato, le opere di YahonChang danno vita ad una visione di un’esistenza instabile dove rintracciare segni di speranza a partire da una sentita riflessione interiore volgendo lo sguardo a quanto la natura regala ogni giorno.

Come la maggior parte dei cinesi, Yahon Chang è rimasto incantato dal nostro Paese.
In particolare Ischia e la Campania sono le mete preferite dai cinesi per i loro viaggi in Italia, posti splendidi sotto i profilo artistico e paesaggistico.

Silvana Lazzarino

THE QUESTION OF BEINGS – YAHON CHANG @ ROMA
MACRO Testaccio, La Pelanda – Centro di produzione culturale
Piazza Orazio Giustiniani, 4, 00153- Roma
Orario: da martedì a giovedì ore 15.00 – 20.00
venerdì ore 15.00 – 23.00, sabato ore 11.00 – 23.00, domenica ore 11.00 – 20.00
lunedì chiuso.
fino al 28 agosto 2016
ingresso gratuito

YAHON CHANG @ ROMA

YAHON CHANG @ ROMA

Oltre Itaca, radendo il cielo

Una copertina semplice ma elegante, con una foto di Antonella Colucci (in arte Antonella Kool) dove si rappresenta l’amplesso tra cielo e mare su una linea obliqua dell’orizzonte che dà l’idea dell’«Oltre», racchiude l’opera “Oltre Itaca, radendo il cielo”, espressione poetica del gruppo EpicaEtica.

In un deserto acidificante, in una crisi non solo economica ma anche morale, 25 autori di varia levatura e fama che ivi riportiamo Federica Bonzi, Italo Zingoni, Francesca Giustini, Matteo Crosera, Rossella D’Alba, Rosa d’Onofrio, Antonella Ronzulli, Mario Di Nicola, Annamaria Pecoraro, Rosaria Chiariello, Adriana Bertani, Rosanna Spezzati, Lucia D’alessandro, Laura Klemm, Anna Manzi, Lucrezia Abbrescia, Cristiano Maiorino, Redent Enzo Lomanno, Fernanda Besagno, Antonia Izzi, Loretta Citarei, Anna Bonarrigo, Moreno Botti, Kostas Mich Stamatis, han cantato le ansie, le speranze, le illusioni, le delusioni e i sogni che costellano l’incedere umano, fornendoci un affresco attuale e poliedrico sulle vie e le esigenze dell’uomo con un linguaggio espressivo non reificante che è solo dell’Arte e della Poesia.

Le varie sfaccettature dello Spirito s’aprono ad un confronto serio e dialettico nel panorama dell’oggi come momento sì di Crisis ma nel contempo di Kairos: è questo alito pulsante in ciascuna opera che ci fornisce una chiave di lettura delle “exis” della contemporaneità: essere se stessi, a sé presenti, tesi verso la ricerca mai di facili compromessi, di aleatorie soluzioni bensì di fattive alternative, non da ultimo, la libertà dell’animo come conditio sine qua non per agire nel mondo, dopo aver scandagliato gli abissi umani.

Un sentiero luminoso emerge come filo conduttore che lega tale diverse voci per formazione ed esperienza ma profondamente umane.
Itaca è il topos mentale per antonomasia del ritorno non tanto di Odisseo alla sua petrosa isola ma del ritrovar-si, di trovare sé e le proprie radici culturali, esigenza più che agita in un mondo, l’odierno, dove il valore è in crisi e non tanto i valori, così avvertiamo l’abissale smarrimento in codesto atlante delle ragioni e regioni antropiche.

Gli autori dipingono quanto detto in espressioni coinvolgenti, struggenti e si spingono verso mete di azzurrità mai appagata, oltre: urgenza dello pneuma che vivifica e dilata l’esprit, esigenze ineludibili.
Chi scrive ringrazia la casa editrice novese, Litho Commerciale, che ha creduto in tale progetto, iniziando così la collana “Eos”, la dea dell’Aurora, che, scendendo dal cielo, si strugge per amore e irrora di Rugiada il mondo, fecondandolo mentre fa nascere il nuovo giorno, un dì luminoso di idee.
Enrico Marco Cipollini e Antonella Ronzulli

N.d.R. Enrico Marco Cipollini è docente di filosofia saggista e critico letterario; Antonella Ronzulli, Socia Sostenitrice dell’Associazione culturale DILA “Da Ischia L’Arte”è attualmente Direttore Editoriale della Casa Editrice Litho Commerciale che edita le antologie della nostra Associazione DILA.

Il Dispari 20160822 tutto ridim

Cod 15: Pasquale Di Costanzo
Notte a Ischia

Scintille, bagliori
il mare sembra incendiarsi.
Si contempla con lo stesso fervore
che i nostri occhi donano
un attento sguardo
a monili preziosi.
Si passa del tempo a rimirar
quella scia di luci magiche
e talvolta,
abbandonandosi
chiudendo gli occhi
sembra di essere su mille scalini,
che dall’azzurro mare
si affondano come dardi infuocati
nel magico infinito della notte.

è la signora luna…
che s’imbelletta nello specchio
angolo remoto e incantevole
mare d’Ischia.

Cod 25: Luciano Manfredi.
Sotto il pergolato

Il muricciolo è ricoperto
d’ombelico di venere,
insozzato di spruzzi
dell’ultima torchiatura,
l’erba profuma ancora
della vinaccia che tu hai ammucchiato
e dalla canna di ferro,
nel fango, scorre piano
sulle impronte che hai lasciato;
lì, c’è un ombelico volto all’insù,
colmo d’acqua,
che fa da specchio al cielo
ricamato di nuvole chiare
e si regge a stento nel bordo
lasciato dalla tua suola.
Le perle
intarsiate di rugiada ancora acerbe
sul finire dell’estate fra le
tue palme intingeranno
di rosso la tua pelle
e dopo il fermentar
il succo delizierà il palato
dei cantori anziani,
accompagnati dalla
musica delle cicale.
I boccioli cominciano a ricamare le vigne,
e tu, Madre seduta sotto il pergolato,
con le tue guance bruciate dal sole:
Sei primavera che cela il cielo
in attesa che le foglie lo ricoprano.

Cod 05: Antonio Fiore
Cuori che si raccontano

Oh leggiadra stella
di terra calpesta
se potessi
nel tuo cuore
dipingerei il mio cielo.
Coi miei occhi darei voce
ai reconditi tuoi pensieri
e silenzioso come la fievole pioggia
che non fa rumore mi poserei
dove il sole non brucia la tua pelle.
Con la luce del mio cuore
svestirei l’azzurro dei tuoi occhi
per dipingere in te i miei sogni,
ed insieme, in groppa alle ali del tempo
voleremo oltre l’immensità del nostro cielo.
E là, dove i sogni non hanno confini
e gli amori striati come i colori d’arcobaleno
si uniscono per sorreggere le nuvole,
noi due, sulle ali del cuore, e cullati dal vento
andremo dove c’è sempre il sole.

Bruno oggi parliamo di IL DISPARI

 Il Dispari 2016-08-15

Il Dispari 2016-08-15

Editoriale

Oggi è ferragosto, cioè il giorno dell’anno principalmente dedicato, per convenienza e per consuetudine, all’ozio sfrenato.
Più sedentario di carnevale, meno emblematico di San Silvestro, privo dei laccioli natalizi, il 15 Agosto pretende il massimo del disimpegno da ogni attività, fosse anche quella di dover “pensare” leggendo una pagina di giornale.
E allora il bravo conoscitore delle vostre esigenze, speranze, forze e debolezze, oggi evita di affrontare qualsiasi argomento e vi lascia in balia della poesia.
Che sia poesia di mare e di sole è un regalo extra!

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno
al ritorno.

Dalla mia raccolta “Davanti al tempo” (1956-1964)

Il Dispari 2016-08-15

ELISA BARONE

UNA DONNA AVVOCATO CON LA PASSIONE PER LA SCRITTURA.

Non solo atti, ma anche versi nella sua carriera.
Colta, raffinata, sensibile, attenta a quanto accade intorno e pronta a sostenere quanti si trovano a confrontarsi con i dettami della legge, ELISA BARONE, ha fatto della sua professione di avvocato una missione volta a far valere i diritti dei propri assistiti nella ricerca di una verità spesso poco chiara e controversa.
Dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita a pieni voti, presso l’Università Federico II di Napoli dove ha incontrato il suo futuro marito anch’egli divenuto avvocato di successo, Elisa Barone ha lasciata la sua città natale, Salerno, per trasferirsi a Como.

Avvocato civilista con incursioni nel penale, ha trattato diversi casi legati a contesti che vanno dal famigliare al sociale e al privato, riuscendo sempre con grinta e determinazione a difendere i suoi assistiti.
Elisa Barone è andata costantemente alla ricerca delle fonti del diritto, interpretando correttamente la normativa e argomentando al meglio le diverse posizioni dei suoi assistiti. Assistiti con cui Elisa Barone ha sempre cercato un dialogo vero e quella indispensabile fiducia finalizzata a creare il giusto clima per sostenerli senza alcun tipo di chiusure o di remore.
Accanto a questa tempra decisa che l’ha vista in prima linea nelle aule dei Tribunali, Elisa Barone ha mostrato di avere una straordinaria predisposizione per la scrittura creativa.
Fin da bambina, cioè già alle elementari, era particolarmente portata per i racconti, temi e poesie e questa sua disinvoltura nel raccontare era stata notata anche in seguito alle scuole medie.
Un talento innato quello di Elisa Barone che non solo esplora il campo della poesia, ma anche quello del romanzo.
Al centro dei suoi versi, in particolare, vi sono storie d’amore, quadri familiari, vicende legate alla società e al destino di profughi, rifugiati e vittime innocenti di una guerra dettata dal potere.
E ancora il suo sguardo si volge a scrutare l’uomo che si interroga sul proprio destino dove abitano paure, incertezze, ma anche speranze e attese.
Il suo primo libro di poesie “Farfalla” condensa le emozioni legate al sentimento d’amore che fa vibrare il cuore e sorridere, tremare e piangere. Sono amori giovanili, affetti familiari spesso difficili come il rapporto con sua madre cui è dedicata la prima poesia della silloge.

Altro genere dove Elisa Barone sta riscontrando molte soddisfazioni è il romanzo, cui si dedica da dieci anni, attraverso il quale ha la possibilità di raccontare vicende e fatti che traggono spesso ispirazione da situazioni reali, legate a contesti sociali, ma anche da ricordi personali e dalla cronaca come la vicenda del terrorista del NAR Valerio Fioravanti che le ha ispirato il romanzo “Il cuore al di là del male”.

Numerosi sono i premi ed i riconoscimenti ottenuti da Elisa Barone in questi primi 15 anni di carriera letteraria.
In tale contesto vanno citati la prima premiazione ricevuta per la poesia “Farfalla” al Concorso letterario Nazionale “Pinayrano” e il premio al Concorso “Nero su Bianco”, indetto dall’Accademia F. Petrarca, con medaglia, diploma ed investitura di Letterato del XXI Secolo per il libro “Il romanzo che non c’è”.

Salernitana di origine con la passione per il mare, non poteva mancare tra le mete scelte per le vacanze la bella isola di Ischia dove Elisa Barone recentemente ha avuto l’occasione di incontrare Bruno Mancini poeta e scrittore, nonché presidente dell’Associazione da Ischia L’Arte – DILA il quale l’ha invitata a scrivere altre poesie e a partecipare a concorsi letterari indetti dalla stessa DILA.
Silvana Lazzarino

Il Dispari 2016-08-15

Cod 13: Natalya Kalinovskaya
Ho il mio proprio calendario

Ho il mio proprio calendario
e il modo poco conosciuto
di contare le estati.
C’è qui molto spesso l’eclissi dell’anima,
molto spesso di nuovo inizia Gennaio.
Poi, conto il tempo non per secondi,
il mio resoconto va in direzione del ritorno.
La mia era è proprio 20 anni
dalla mia nascita domani. Avanti, vola via!
Al mio polso io trasferisco i 40 milioni battuti
per un secondo,
invece la mia memoria, ritorna ai cento quadri,
scattati, di conseguenza, indietro.
Lascio via gli stampi ossessivi
e di nuovo cerco mondo ogni mattina,
con l’intuizione.
Ho il mio proprio calendario,
dove vedo l’arcobaleno mai in sette colori.
La mia fantasia, forse e poco,
basterà almeno per un paio di mille sogni.

Cod 23: Liga Sarah Lapinska
Continuo in te

Continuo in te:
più profondamente della speranza nebbiosa,
quali siamo nell’ultima ora prima dell’alba,
nell’illusione della vita insieme nuova ed antica,
sull’Atlantide inesplorato prima dell’aurora,
più forte di tutti i desideri nel crepuscolo;
nella rete dei capillari di carni e di anime
e delle radici vibranti;
sul fuoco quasi immenso
nel passato della terra mai invecchiata;
lì, dove radici generano i nuovi mondi,
tutti strettamente legati a me,
che mi continuo in te
e nelle nuvole sopra l’Atlantide
ancora non scoperte da noi:
da noi sempre attori, da noi sempre testimoni,
da noi cresciuti nei rizomi di giaggioli
che non ricordiamo più
durante giorni pieni di nembi,
mentre ti continui in me.
Il vento porta nuvole e
poi ritorna senza.
Cosi, io mi continuo in te.
Cosi, io mi ritorno.

Cod 3: Franco Maccioni
Tutto tace

Tutto tace questa notte…
le luci della sera fuggono
verso altri mondi!
Una leggera brezza
sfiora il mio viso…
una dolce malinconia
m’assale…
forse, ricordi lontani,
stretti abbracci
di un amore materno
che non c’è più!
Tristezza e pianto…
profumo di gelsomini
accompagnano sempre
il mio cammino!
Tutto tace questa notte…
solo una luce brilla
dentro il mio cuore….
la tua… mamma!

Bruno oggi parliamo di museo

Il Dispari 2016-08-08

Il Dispari 20160808 comp

Editoriale

Ubi maior minor cessat… e questa settimana la forza “piccola” delle parole cede il posto alla potenza espressiva delle foto che evidenziano in maniera egregia l’entusiastica accoglienza che ha ricevuta la prima puntata del nuovo progetto culturale “In vacanza con l’Arte” realizzata lo scorso 2 Agosto dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” negli ambienti del Museo del Mare della Città di Ischia.

Le poetesse Santa Vetturi, Dina Ferorelli, Maria Schiralli, e Giuditta Abatescianni (giunte appositamente ad Ischia da vari paesi d’Italia) hanno presentato le loro produzioni letterarie incontrando un gruppo di Artisti ischitani, capeggiati dal Presidente del Museo Rino Lauro, tra i quali abbiamo notato Magda Kismet, Raffaele De Maio e Luigi Esposito.

Ylenia Pilato, Direttrice artistica dei progetti di arti visive in programma da DILA nel Museo, e Liga Sarah Lapinska Ambasciatrice DILA in Lettonia hanno esposto alcune loro opere che potrete ammirare fino al prossimo 18 Agosto.

L’invito ad assistere ed a partecipare è sempre rivolto in modo speciale a tutti coloro i quali, residenti e turisti, ritengano che l’arte e la cultura possano essere validi motivi per privilegiare le mete delle vacanze.

Bruno Mancini

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Matteo Tosi: “Ischia mi è rimasta nel cuore”

Lo abbiamo visto in tv nelle fiction più note, da Carabinieri a Incantesimo, lo abbiamo amato al cinema e in teatro, il suo volto non passa di certo inosservato. Ha talento, bellezza e tanta umiltà. L’attore di origine veneta continua il suo percorso di successo internazionale senza dimenticare mai quanto siano importanti le proprie origini.  E da Dolce Amore, soap filippina, che lo vede protagonista, ricorda il suo amore per Ischia, dove spera presto di tornare, magari proprio con un film.

Sei tra i protagonisti della soap di successo nelle Filippine ‘Dolce amore’, dove interpreti Silvio De Luca, che cosa ha significato per te questa esperienza fuori dal contesto italiano?

Non è la prima volta che lavoro all’estero e con cast internazionali e come le altre volte, anche questa, rappresenta l’opportunità di conoscere nuove realtà lavorative, collaborando con artisti e tecnici di altri paesi. È un modo “speciale” per arricchirsi, sia personalmente che artisticamente, ed è anche l’opportunità di venire in contatto con un nuovo pubblico. Questo è poi un caso unico. Per la prima volta in una serie straniera si parla italiano, oltre all’inglese e il tagalog. Il pubblico filippino è allenato ad ascoltare un prodotto anche in più lingue, mentre in Italia, se tutto non viene doppiato è impensabile venga visto. In questo siamo decisamente più indietro. Nelle Filippine tutti parlano inglese oltre alla lingua ufficiale.

Che cosa pensi delle nuove scoperte comunicative nell’arte cinematografica?

L’industria cinematografica italiana è alle prese ormai da anni con la crisi economica, questo però non ha fermato un fermento importante, degno di attenzione di un certo modo di fare cinema. Il cinema Indipendente fatto di piccole e piccolissime produzioni si conferma come una delle più importanti risorse di sperimentazione e d’arte dell’industria attuale, un po’come sta succedendo in tutto il mondo. I giovani filmaker dimostrano di avere intuito, talento e capacità, trovando sempre modi nuovi ed innovativi di veicolare la propria arte. Credo però che ci dovrebbe essere più impegno da parte dell’Istituzioni, e non solo, nel cercare di sostenere efficacemente questo nuovo modello produttivo e distributivo, proprio per far uscire quell’anima nascosta e che al contrario di quanto pensano le grandi distribuzioni attira molti spettatori, più di quelli che noi immaginiamo.

Sei apprezzato e stimato sia a livello nazionale che internazionale, ma che cosa ti lega al sud e in particolare ad Ischia?

Ischia mi è rimasta nel cuore dopo una vacanza che feci qualche anno fa. Ricordo ancora la dolcezza inebriante della brezza in quel inizio di giugno. E’ un luogo incantevole dallo scenario unico che in modo naturale ti proietta dentro la sua anima, sospesa tra cielo, terra montuosa e mare. E per me che amo e faccio il cinema diventa doppiamente bella sapendo che ospita un importante festival. Chissà, magari un giorno ci ritornerò, e non solo per vacanza ma con un bel film da presentare!

Michela Zanarella

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Matteo Tosi 2
Bruno oggi parliamo d scrivi posie

Il Dispari 2016-08-01

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Editoriale
In vacanza con l’Arte – n° 1

Domani, a partire dalle ore 20.30, presso la sede dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte” situata nel Museo etnografico del mare della Città di Ischia – Palazzo dell’orologio di Ischia ponte-, è in programma un interessante incontro con una delegazione di poeti e scrittori pugliesi particolarmente impegnati anche in pregevoli attività di carattere sociale.
La presentazione delle loro produzioni letterarie, la lettura di testi, musica, dipinti, collage, progetti ed esperienze umane saranno i temi entro i quali si svilupperà l’incontro tra loro ed alcuni artisti ischitani invitati dal Presidente del Museo, Rino Lauro.
Ylenia Pilato, socia fondatrice DILA, fungerà da coordinatrice e da intervistatrice per la produzione di video utili a divulgare le fasi salienti della serata.
Saranno esposti collage di Ylenia Pilato e disegni dell’Artista lettone Liga Sarah Lapinska.
L’invito ad assistere ed a partecipare è rivolto in modo speciale a tutti coloro i quali, residenti e turisti, ritengano che l’arte e la cultura possano essere validi motivi per privilegiare le mete delle vacanze.
Qui di seguito troverete brevi schede delle scrittrici che hanno scelto di venire ad Ischia pur di affidare la presentazione delle loro opere alla nostra Associazione culturale DILA.
Ingresso libero.
Info: emmegiischia@gmail.com – tel. 3914830355
Bruno Mancini

DINA FERORELLI, nata a Bitetto (Ba), è laureata in Pedagogia e lavora come docente.
Ha pubblicato i volumi di poesia “Cerchi di luce” e “Mattino di girasoli”.
Alcuni suoi testi sono presenti in diverse antologie, tra cui quelle curate da Santa Vetturi.
“La mia poesia nasce dall’idea che siamo al mondo e percorriamo insieme il nostro viaggio, per questo non possiamo ignorare le atroci sofferenze di altri uomini, nostri fratelli!
Abbiamo delle responsabilità: aiutarli a portare il loro pesante fardello di vita, offrire un sorriso,tendere la mano, far sbocciare una rosa di speranza.
Perché non si muoia più per fame o per guerre o per mano di menti folli e dispotiche, perché il dolore che c’è al mondo è troppo grande per lasciare che i nostri fratelli lo portino sulle spalle da soli!”

MARIA SCHIRALLI nata a Trani nel 1950, vive a Bari fin da bambina.
Diplomata in Applicazioni tecniche, ha conseguito il titolo di infermiera professionale e assistente sanitaria visitatrice.
Da sempre amante della cultura e dell’arte, si è messa in gioco ella stessa scrivendo numerose filastrocche e qualche poesia.
Da tre anni segue il Corso di Scrittura creativa della Libera Università della terza Età “Eurolevante” avente come guida la professoressa Mariella Castoro.
Suoi testi sono pubblicati nelle antologie “Più istruzione, più sviluppo” e “BanglaNepaLove. La solidarietà della cultura” a cura di Santa Vetturi. Ha ricevuto numerose Menzioni d’Onore in concorsi nazionali per le sue poesie.

GIUDITTA ABATESCIANNI è nata e vive a Bari.
Funzionario in pensione della pubblica amministrazione, si dedica con passione a tutto ciò che la mette in comunicazione con il sociale.
La tipologia della sua esperienza professionale e la curiosità l’hanno sempre spinta ad ascoltare empaticamente esperienze e testimonianze di storie vissute.
Da qui l’input a scrivere racconti e poesie, per viag-giare nell’universo dell’interiorità.
Frequenta corsi di scrittura creativa, recita nel teatro amatoriale, collabora gratuitamente con scuole primarie come autrice e regista teatrale, nutrendosi e arricchendosi dell’autentica genuinità del mondo infantile e adolescenziale.
Il racconto “La bambina dalle trecce viola” è inserito nell’antologia “Haiti chiama Bari”.
Ha pubblicato “U Maleverme”.
È coautrice delle antologie “Florilegio barese” , “SOS BANGLADESH”, “Il futuro in una biblioteca”, “BangladesHelp”, “Più istruzione, più sviluppo”, “BanglaNepaLove”, “La solidarietà della cultura” e “Drops from the world”, tutte a cura di Santa Vetturi.
È del 2015 la pubblicazione del libro “Pennellate baresi”.
Nel giro degli ultimi due anni ha vinto più di dieci premi letterari.

2 Agosto Museo DILA locandina OK

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FABIO VIALE E LA SUA SOUVENIR PIETÀ

ALLA BASILICA DI SAN LORENZO A FIRENZE

Scultore e “cultore del marmo” con uno sguardo alla classicità, ma proiettato verso nuove sperimentazioni anche oltre il concettuale, Fabio Viale, nato a Cuneo nel 1975 si è accostato molto presto alla scultura, riuscendo a gestire con disinvoltura un approccio sempre in divenire con questa disciplina artistica affascinante e in “presa diretta” con la materia.
Fabio Viale lavora e trasforma il marmo per trarre da esso nuova vita attraverso opere che passano dalla semplicità alla complessità dove respirare eleganza e leggerezza, ma anche forza e dinamismo.
Alla ricerca di nuovi risultati sperimentando le leggi della meccanica e della fisica, egli ha dato vita, ad esempio, alla famosa barca in marmo con motore: “Ahgalla”che è riuscito a far muovere in mare; o al pneumatico gigante sempre in marmo, che ha tanto destato curiosità ed interesse.
I suoi lavori che si muovono in un’ottica contemporanea con richiami al classico, ma solo come spunto da rielaborare alla luce del presente, si mostrano spesso semplici, altre volte innovativi specie se combinati con meccanismi legati alle tecnologie per ottimizzare il prodotto definitivo. Lavori che dall’Italia alla Russia, all’America, hanno conquistato un pubblico sempre più internazionale tramite sue mostre personali.

Da sottolineare la mostra di New York alla Sperone Westwater Gallery e tra i premi ricevuti il Premio Cairo 2015.
Le sue opere che guardano alle immagini dei capolavori di maestri del passato (come Michelangelo) e si orientano verso simboli legati al quotidiano, propongono rappresentazioni nuove, spesso orientate al superamento dei limiti mediante l’uso di diverse simbologie come i tatuaggi o gli penumatici già esposti in due mostre presso la galleria Poggiali e Forconi.
A Firenze in occasione della “Settimana Michelangiolesca” promossa dal Comune di Firenze, organizzata dal MUS e in collaborazione con Opera Medicea Laurenziana, Basilica di San Lorenzo, Giunti, Arte Dossier, Studi d’Arte Cave Michelangelo e la partecipazione della Galleria Poggiali e Forconi, FABIO VIALE torna con SOUVENIR PIETA’ 2006-2016. L’opera in marmo,visibile fino al 2 agosto 2016 presso la Basilica di San Lorenzo, sottolinea la peculiarità e l’attenzione con cui lo scultore ha saputo riprodurre il Cristo della Pietà Vaticana in due versioni entrambe senza la presenza della Vergine.
Emerge nelle due sculture la morbidezza delle linee, la plasticitàdel corpo e dei tessuti del panno che gli cinge la vita ad indicare una certa bellezza e purezza presenti anche nella morte che avvicina al divino.
Una rappresentazione intensa che ruota introno a quel corpo adagiato, mentre riposa, senza segni di sofferenza fisica, per dare spazio alla speranza nell’abbandono ad una volontà superiore.
Il volto del Cristo levigato, sembra come rapito in un sonno che è ascesa verso il divino.
Una riproduzione del Cristo da leggere in un’ottica contemporanea che invita all’accettazione e al perdono.
La speranza è di avere Fabio Viale ad Ischia in occasione di uno dei prossimi incontri organizzati dalla nostra DILA nel Museo del mare presieduto da Rino Lauro, ma la quasi certezza e di ricevere il suo assenso a rilasciarci un’intervista esclusiva da pubblicare in questa pagina.
Silvana Lazzarino

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Fabio Viale

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Bruno Il dispari

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Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

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DILA

Anna Fermo si è dimessa

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Anna Fermo si è dimessa

Anna Fermo, ottima professionista e grande amica dei nostri progetti culturali si è dimessa dal ruolo da lei svolto nell’amministrazione della Città di Ischia.

Le dimissioni, presentate il 16 Agosto 2016, segnano il 23 come ultimo giorno di lavoro al Comune di Ischia.

Con tale atto, la Dirigente Anna Fermo ha voluto concludere il suo rapporto con il sindaco Giosi Ferrandino come ultimo atto di una collaborazione con la classe politica ischitana ormai stabilizzata a livello di zero da oltre un anno.

Ad Anna Fermo rivolgiamo l’augurio di una nuova collocazione politica ed amministrativa adatta ai suoi principi democratici e sociali, insieme alla riconferma della stima da parte di tutta l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Bruno Mancini

Presidente DILA

Anna Fermo - Foto Barbara Lo Fermo

Anna Fermo 4

DILA nomina Paola Occhi Ambasciatrice della Pace

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DILA nomina Paola Occhi Ambasciatrice della Pace nel Mondo

DILA nomina Paola Occhi

Ambasciatrice della Pace nel Mondo

12 Giugno 2019

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte” – DILA

DILA nomina Paola Occhi Ambasciatrice della pace

ha nominato la Socia Paola Occhi

DILA nomina Paola Occhi Ambasciatrice della pace

“Ambasciatrice della Pace nel Mondo”:

DILA nomina Paola Occhi Ambasciatrice della Pace nel Mondo .pdf

Da Ischia L'Arte

Gentile
Paola Occhi

OGGETTO: conferimento incarico
“Ambasciatrice DILA della Pace nel Mondo”

Buongiorno Paola Occhi,
sono lieto di comunicarti che,

• dando seguito alla tua specifica richiesta;
• quale apprezzamento per le tue attività artistiche, culturali e sociali;
• nella condivisa prospettiva di collaborazione tra te e la nostra Associazione DILA per la PACE nel Mondo da realizzarsi abbinando tutte le forme di Cultura all’Arte e al Sociale;
• in forza del mandato ricevuto dal Consiglio Direttivo DILA

ti conferisco l’incarico di

“Ambasciatrice DILA della Pace nel Mondo “.

Tale carica, del tutto onorifica e gratuita, sarà definita nei limiti territoriali, per il periodo di tempo, e seguendo tutte le indicazioni che ti verranno comunicate dalla Presidenza DILA.

Sicuro che saprai essere determinata e coerente con i nostri principi, ti auguro di ottenere, personalmente e per la nostra DILA, i giusti riconoscimenti privati e pubblici e che meriti.

Ischia 12 giugno 2019
Bruno Mancini

Presidente DILA

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15 agosto 2016

“Ambasciatrice della Pace senza limiti territoriali ed a tempo indeterminato”.

Alla Socia DILA, Paola Occhi
e p. c. alla Vicepresidente DILA, Roberta Panizza

OGGETTO: conferimento qualifica “Ambasciatrice della Pace”

Gentile Paola Occhi, sono lieto di comunicarti che, quale apprezzamento per l’attività di Ambasciatrice DILA per le Regioni Emilia Romagna e Basilicata da te svolta fino ad oggi, ed in virtù della tua costante attività nel sociale realizzata abbinando tutte le forme di Cultura all’Arte in generale ed alla Musica ed alla Poesia in particolare, con i poteri che mi derivano dall’essere Presidente di questa Associazione, ti conferisco il titolo di

Ambasciatrice della pace senza limiti territoriali ed a tempo indeterminato

con ciò autorizzandoti a svolgere tutte le azioni concordate con questa Presidenza utili a diffondere e realizzare la nostra comune sensibilità verso ogni forma di pace, contrastando, inoltre, le scellerate iatture che opprimono piccoli e grandi gruppi di umanità.

Sicuro che saprai essere determinata e coerente, ti auguro di ottenere, per te personalmente e per la nostra DILA, meritati riconoscimenti pubblici e privati.

Bruno Mancini
Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Ischia 15 Agosto 2016

Paola Occhi lettera ambasciatrice della pace firmata

Paola Occhi lettera incarico ambasciatrice della pace

DILA