20250317 DILA APS – IL DISPARI

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Pagina dedicata alla Poesia

Oggi dedichiamo questa pagina alla Poesia, in leggero anticipo sulla data del 21 marzo, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Poesia istituita, nel 1999, dall’UNESCO con l’obiettivo di promuoverne la lettura, la scrittura, la pubblicazione e l’insegnamento in tutto il mondo.

Lo facciamo pubblicando l’albo d’oro dei vincitori delle 13 edizioni del Premio Internazionale di Poesia OTTO MILIONI e proponendo due poesie, una inedita di Alberto Liguoro (che ringraziamo per l’anteprima), raffinatissimo scrittore e collaboratore di questa pagina culturale, e una mia commentata in maniera personale da Ignazio Di Frigeria, personaggio di fantasia protagonista in quasi tutti i libri di prosa e di poesia che fanno parte della mia produzione letteraria.

20250317 DILA APS – IL DISPARI

Premio internazionale di poesia OTTO MILIONI

Tutte le poesie finaliste sono state pubblicate nelle antologie indicate

  • 2012 prima edizione

1° “M’immergerò nel blu” di Angelica Lubrano

2° “Ischia bella” di Santa Vetturi

3° “La goccia” di Liga Sarah Lapinska

Ant: Otto milioni – ISBN9781291013962

  • 2013 seconda edizione

1° “Conchiglia” di Mario De Rosa

2° “Canta Nea-polis” di Antonio Santacroce

3° “Luce” di Angelica Lubrano

Ant: Da Ischia sempre poesia – ISBN 9781291457704

  • 2014 terza edizione

1° “Io, l’ultima donna ingenua” di Liga Sarah Lapinska

2° “Viaggiatore” di Antonio Scarfone

3° “Il mare il pescatore ed io” di Emanuela Di Stefano

Ant: Mare Monti Mare – Esaurita

  • 2015 quarta edizione

1° “Inaspettatamente l’amore”  di Silvana Lazzarino

2° “Artista” di Angela Maria Tiberi

3° “Una speranza di pace” di Franco Maccioni

Ant: Da Ischia L’Arte – ISBN 9781326528829

  • 2016 quinta edizione

1° “Un nota sola” di Ester Margherita Barbato

2° “Il bacio” di Silvana Lazzarino

3° “Continuo in te” di Liga Sarah Lapinska

Ant: Otto milioni – 2016 – Esaurita

  • 2017 sesta edizione

1° “Nello spiraglio di luce” di Franco Maccioni

“Quando sarò la pietra” di Liga Sarah Lapinska

“Dove mi aspetta” di Liga Sarah Lapinska

Ant: Penne Note Matite – ISBN9780244352110

  • 2018 settima edizione

1° “Frutto” di Miriam Bruni

2° “Musiche assordanti” di Franco Maccioni

3° “Il mio Pescatore” di Liga Sarah Lapinska

Ant: Una pagina, un’emozione – Esaurita

  • 2019 ottava edizione

 “La mia mente” di Adriana Iftimie Ceroli

 “Il pegno” di Aldo Gallina

 “Dove sussurra il vento” di Silvana Lazzarino

Ant: Magari un’emozione

  • 2020 nona edizione

1° “Il cielo incenerito” di Luciana Capece

2° “Vestimi d’azzurro” di Maria Francesca Mosca

3° “Ti racconterò di me” di Maria Francesca Mosca

Ant: Arte altrove – Esaurita

  • 2021 decima edizione

1° “Bianco petalo” di Maria Francesca Mosca

2° “Donna leopardo” di Angela Maria Tiberi

3° ex aequo “Notre Dame” di Liga Sarah Lapinska

3° ex aequo “Il marchio dell’anima” di Natalina Stefi

Ant: Decima edizioneISBN 9781291252408

  • 2022 undicesima edizione

1° Nausicaa” di Milena Petrarca  

E la felicità dura di Sandra Švarca

Lo smistamento di Liga Sarah Lapinska  

Ant: Isole nuove – ISBN9781471065514

   

  • 2023 dodicesima edizione

1° Sguardo d’intesa” di Luciana Capece 

2° Ristoro” di Liga Sarah Lapinska

3° Per fiorire da solo” di Māris Ruks

Ant: Ispirazioni – ISBN 108832267721

  • 2024 tredicesima edizione

1° “La sorte del poeta” di Luciana Capece

2° “I giochi infantili da Gengis Khan” di Liga Sarah Lapinska

3° “Come mai” di Ingrīda Zaķe

Ant: Più voci più immaginiISBN 9781326926359

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ALBERTO LIGUORO

20250317 DILA APS – IL DISPARI

ALBERTO LIGUORO – AMERIGO VESPUCCI

Nell’ambito delle iniziative per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia (21

marzo 2025), non può mancare un riferimento al nostro “Amerigo Vespucci”, una

POESIA in sé, che, a vele spiegate, attraversa, ad ogni latitudine, i Mari del Mondo,

stringendo tutti i naviganti e coloro che sono morti tra le sue onde, in un abbraccio

ideale senza confini.

In fondo al cuore della Patria,

da Castellammare di Stabia a Livorno,

ad Hong Kong, a Capo Horn,

o in un fumoso bistrot di Buenos Aires

dove si raccontano i marinai,

i colori brillano,

della passione,

del misticismo,

della speranza;

tra gli abbagli di luce vivida

e gli squarci di uragani,

si intrecciano

il bene e il male,

il dolore e la gioia,

la generosità e l’indifferenza.

In fondo al cuore dei ricordi,

dello spettro della Morte,

solo per un breve,

interminabile istante,

potrai fissare

il volto senz’occhi,

mentre naviga, infine,

verso Ponente,

in un mare placido,

con il vento in poppa,

e, dei maestri di vela,

l’abile guida,

leggero il timone,

e saldo il petto,

si staglia già

sulla piatta linea dell’orizzonte,

quando, lenta, scende la sera,

e le prime luci si accendono;

svaniscono il mare e il cielo,

in un perfetto abbraccio

di libertà e di pace.

Dedicata al nostro veliero “Amerigo Vespucci”, nel giorno del suo rientro in Patria,

dopo essere stato, per due anni, ambasciatore nel Mondo, di un diverso Mondo,

senza gangster assetati di sangue e di potere, dove una carezza vale più di una

manciata di diamanti, e il sorriso di un bambino illumina un’intera giornata più del

Sole sull’Equatore.

Milano 3 Marzo 2025

20250317 DILA APS – IL DISPARI

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BRUNO MANCINI

BRUNO MANCINI  –  CHE GIUNGA DA LONTANO

Tratta dalla raccolta

Io fui mortale

ISBN 9781326785390

 

Ancora mi chiama

la voce notturna

vagante

tra le mie chiese infrante:

”Stanotte ti ho sognato.”

 

Un palpito?

Un eccesso?

Un rombo d’Amazzone giammai delusa?

 

Non basta un sortilegio a

a carpire

dalle parole astratte i

i movimenti i suoni i turbamenti, gli

gli sguardi gl’impeti gli odori, la

la scena illuminata dal sole o dalla luna.

 

Non basta un incantesimo per

per darmi accesso all’antro labirinto del

del cuore di una donna.

A questo pensa il sonno.

 

“Stamane ti ho sognata:

le coccole nel mare – profondo –

che poi risucchia il pescatore appassionato”.

 

“Stamane ti ho sognata:

le coccole nel mare – placido –

simile a bimbo che venga da lontano”.

Ignazio Di Frigeria ne propone una chiave di lettura personale

Una lei dice a un lui di averlo sognato, e lui sente in quelle parole il coraggio spregiudicato di una Amazzone incurante delle tempeste e delle convenzioni clericali che sono tutt’intorno.  Guerriera vagante, spinta da palpiti ed eccessi in un sogno di speranza.

E lui sa che la fragilità delle parole, neppure quando ricevono forza da magie, sono in grado di creare realtà nelle forme spregiudicate di turbamenti, impeti, malie pur nella seduzione di luci o di penombre.

Lui sa che il cuore delle donne è protetto ben oltre ogni incantesimo, difeso da percorsi logicamente inaccessibili.

Ma lui è tanto disinibito quanto disinvolto, ugualmente spregiudicato come lei, e si propone come sognatore ad occhi aperti dicendole due volte “stamane ti ho sognata” (stamane e non stanotte) così mostrando l’audacia di affrontare una passione travolgente, ma coccolata con il candore di un bimbo venuto da un mondo diverso, che, parafrasando in maniera del tutto personale, vorrei credere che sia il sottointeso mondo della poesia

20250317 DILA APS – IL DISPARI

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20250310 DILA APS – IL DISPARI

20250310 DILA APS – IL DISPARI

Gli incipit scelti da Chiara Pavoni

“Super Cavie” di Rossella Monaco

Racconti satirici di transumanesimo e “pornodistopia”

 

FENOMENI – 1

Apro gli occhi, una bomba di luce mi acceca. Non vedo una cippa del circondario, però la mia mente distingue immagini così nitide da superare i tre gradi di miopia con i quali faccio i conti da anni. Dopo una serie di trailer semi onirici entra in campo una donna con un vestito a fiori neri. La tipa mi accusa di ogni nefandezza. – Mi stai rovinando l’esistenza, chi è quella puttana con cui sei uscito l’altra sera? Con te ho buttato i migliori anni della mia vita, sei un fallito, e non hai fatto questo e non hai fatto quello…

Strano sento di avere un’erezione.

Quando riacquisto la vista mi chiedo cosa ci faccio sdraiato in un letto d’ospedale.

A parte me non c’è nessun altro.

Faccio per alzarmi, non posso, sono legato. Un lenzuolo bianco mi copre dal collo ai piedi e una specie di pendolo oscilla davanti alla mia faccia. È il pulsante per chiamare aiuto, ma anche le braccia sono legate. Non bastasse, sto per essere ipnotizzato dal pendolo. Una voce femminile proveniente dall’interfono risolve l’impasse, – Ben svegliato – dice – tra poco arriverà il dottore, stia tranquillo l’operazione è riuscita alla perfezione –. Fine della voce.

Un lampo di memoria mi illumina, la donna di fiori è Miriam, mia moglie. Guidavo mentre lei al mio fianco continuava a inveire, – Sei un verme, tu e la tua sgualdrina – il bla bla mi ha distratto quel tanto da non vedere la macchina sbucare da destra. Uno schianto pazzesco, non ricordo altro. Deduco di essere in rianimazione, ma perché mi hanno legato al letto e Miriam dov’è?

Dalla porta entra un tizio vestito di bianco, deve essere il dottore, dietro di lui l’equipe medica.

– Buongiorno, come sta? – mi chiede sorridente.

Rispondo con un grugnito, non riesco a parlare.

– Non si preoccupi è normale, deve imparare ad articolare la bocca.

Mi sarò fratturato la mandibola, penso.

– Prima di slegarla dobbiamo dirle alcune cose.

Mi raccontano com’è andata.

Miriam sta benissimo. Per quanto mi riguarda sono morto e nello stesso tempo non lo sono.

Il cuore ha smesso di battere con lo schianto. Il cervello invece funzionava alla grande così è stato trasferito su una placca metallica neuronale di ultimissima generazione, detta Synapses. Praticamente la materia grigia, il mio adorato budino cenerino, non esiste più.

Spappolato dalla cyber scienza.

– Benvenuto nel futuro, caro Biagio Contini – mi dice il dottore, poi parte con il panegirico su Elon Nole, il genio del nostro secolo. Elon Nole, un Gesù Cristo cibernetico dalle velleità miracolistiche, della serie far camminare-i-paralitici/acquistare-la-vista-ai-ciechi/parlare-i-muti, si è preso la briga, grazie alla solerzia autografante di mia moglie (ha firmato la liberatoria), di usarmi per un esperimento mai eseguito prima. Al momento sono ospite del centro ‘Reincarnazioni’ gestito dal “messia”.

– Lei caro Contini è un eroe – dice gonfio d’orgoglio, – È merito suo se un giorno il nostro gran benefattore farà resuscitare pure i morti.

Pure…

Otto miliardi di vivi rincoglioniti non gli bastano?

– Seguendo le direttive di Nole ­– continua the doctor, – le abbiamo impiantato un autentico gioiello di ingegneria elettronica. Lei è unico nel suo genere lo sa?

Sento una voglia prepotente di sciogliermi dai legacci e dargli una capocciata sul naso con la mia placca neuronale Synapses, insolito istinto violento…

20250310 DILA APS – IL DISPARI

20250310 DILA APS – IL DISPARI

Rossella Monaco, scrittrice, autrice di testi teatrali, attrice, regista.

Ha recitato con i grandi nomi dello spettacolo italiano, tra cui Vittorio Gassman e Alberto Lionello.

Ha pubblicato: Esercizi di Sesso (primo premio Inner Wheel, 2003); Orgasmi geneticamente modificati (Effequ editrice, 2015); Reietti (Harpo editore, 2019); Super Cavie (Cultura e dintorni editore, 2024).

Rossella Monaco “Super Cavie” – Collana “I Narratori del Nostro Tempo” – Editore “Cultura e dintorni” – ISBN  9788897538707 – € 14.25

 20250310 DILA APS – IL DISPARI

20250310 DILA APS – IL DISPARI

Biagio Di Meglio – Scrittore e Poeta: Un ricordo di Antonio Mancini

Nel Giugno 1982 passava a miglior vita il Sig. Antonio Mancini.

Aveva 77 anni.

Marito dell’amatissima Sara Bressy, ebbe tre figli : Bruno, Vera e Elena che lo resero nonno felice.

Ero ragazzo quando iniziai a frequentare il suo caratteristico Bar ITALIA.

Meta di vari isolani e numerosi turisti italiani e stranieri, soprattutto nella stagione estiva.

Ebbi un bel rapporto con lui.

Ero appassionato del vecchio cinema e lui mi ravvivava i capolavori dell’epoca.

In particolare il film LA GRANDE ILLUSIONE (con Jean Gabin) e I PRIGIONIERI DEL SOGNO (con Michael Simon).

Visse le brutte fasi delle due guerre mondiali e fu rafforzato dalle tristi esperienze giovanili.

Approdò ad Ischia e la sua onestà e umorismo fecero breccia nel cuore isolano.

Autorità e politici si onorarono delle sue virtù lavorative.

Fu un lottatore.

Lottò per Dio e non rimase mai deluso.

 

Di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale”

(2005 – 2009):  

Macroscopiche assoluzioni 

Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.

Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.

Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.

Io fui mortale.

Da sinistra Francesco Sogliuzzo e Antonio Mancini

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DILA APS-IL DISPARI tutte le pubblicazioni della Redazione culturale

DILA APS IL DISPARI 2024 Redazione culturale

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Il Dispari DILA APS prof 2024 – Calendario pubblicazioni

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NUSIV

 

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Gli incipit scelti da Chiara Pavoni

“Super Cavie” di Rossella Monaco

Racconti satirici di transumanesimo e “pornodistopia”

 

FENOMENI – 1

Apro gli occhi, una bomba di luce mi acceca. Non vedo una cippa del circondario, però la mia mente distingue immagini così nitide da superare i tre gradi di miopia con i quali faccio i conti da anni. Dopo una serie di trailer semi onirici entra in campo una donna con un vestito a fiori neri. La tipa mi accusa di ogni nefandezza. – Mi stai rovinando l’esistenza, chi è quella puttana con cui sei uscito l’altra sera? Con te ho buttato i migliori anni della mia vita, sei un fallito, e non hai fatto questo e non hai fatto quello…

Strano sento di avere un’erezione.

Quando riacquisto la vista mi chiedo cosa ci faccio sdraiato in un letto d’ospedale.

A parte me non c’è nessun altro.

Faccio per alzarmi, non posso, sono legato. Un lenzuolo bianco mi copre dal collo ai piedi e una specie di pendolo oscilla davanti alla mia faccia. È il pulsante per chiamare aiuto, ma anche le braccia sono legate. Non bastasse, sto per essere ipnotizzato dal pendolo. Una voce femminile proveniente dall’interfono risolve l’impasse, – Ben svegliato – dice – tra poco arriverà il dottore, stia tranquillo l’operazione è riuscita alla perfezione –. Fine della voce.

Un lampo di memoria mi illumina, la donna di fiori è Miriam, mia moglie. Guidavo mentre lei al mio fianco continuava a inveire, – Sei un verme, tu e la tua sgualdrina – il bla bla mi ha distratto quel tanto da non vedere la macchina sbucare da destra. Uno schianto pazzesco, non ricordo altro. Deduco di essere in rianimazione, ma perché mi hanno legato al letto e Miriam dov’è?

Dalla porta entra un tizio vestito di bianco, deve essere il dottore, dietro di lui l’equipe medica.

– Buongiorno, come sta? – mi chiede sorridente.

Rispondo con un grugnito, non riesco a parlare.

– Non si preoccupi è normale, deve imparare ad articolare la bocca.

Mi sarò fratturato la mandibola, penso.

– Prima di slegarla dobbiamo dirle alcune cose.

Mi raccontano com’è andata.

Miriam sta benissimo. Per quanto mi riguarda sono morto e nello stesso tempo non lo sono.

Il cuore ha smesso di battere con lo schianto. Il cervello invece funzionava alla grande così è stato trasferito su una placca metallica neuronale di ultimissima generazione, detta Synapses. Praticamente la materia grigia, il mio adorato budino cenerino, non esiste più.

Spappolato dalla cyber scienza.

– Benvenuto nel futuro, caro Biagio Contini – mi dice il dottore, poi parte con il panegirico su Elon Nole, il genio del nostro secolo. Elon Nole, un Gesù Cristo cibernetico dalle velleità miracolistiche, della serie far camminare-i-paralitici/acquistare-la-vista-ai-ciechi/parlare-i-muti, si è preso la briga, grazie alla solerzia autografante di mia moglie (ha firmato la liberatoria), di usarmi per un esperimento mai eseguito prima. Al momento sono ospite del centro ‘Reincarnazioni’ gestito dal “messia”.

– Lei caro Contini è un eroe – dice gonfio d’orgoglio, – È merito suo se un giorno il nostro gran benefattore farà resuscitare pure i morti.

Pure…

Otto miliardi di vivi rincoglioniti non gli bastano?

– Seguendo le direttive di Nole ­– continua the doctor, – le abbiamo impiantato un autentico gioiello di ingegneria elettronica. Lei è unico nel suo genere lo sa?

Sento una voglia prepotente di sciogliermi dai legacci e dargli una capocciata sul naso con la mia placca neuronale Synapses, insolito istinto violento…

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Rossella Monaco, scrittrice, autrice di testi teatrali, attrice, regista.

Ha recitato con i grandi nomi dello spettacolo italiano, tra cui Vittorio Gassman e Alberto Lionello.

Ha pubblicato: Esercizi di Sesso (primo premio Inner Wheel, 2003); Orgasmi geneticamente modificati (Effequ editrice, 2015); Reietti (Harpo editore, 2019); Super Cavie (Cultura e dintorni editore, 2024).

Rossella Monaco “Super Cavie” – Collana “I Narratori del Nostro Tempo” – Editore “Cultura e dintorni” – ISBN  9788897538707 – € 14.25

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Biagio Di Meglio – Scrittore e Poeta: Un ricordo di Antonio Mancini

Nel Giugno 1982 passava a miglior vita il Sig. Antonio Mancini.

Aveva 77 anni.

Marito dell’amatissima Sara Bressy, ebbe tre figli : Bruno, Vera e Elena che lo resero nonno felice.

Ero ragazzo quando iniziai a frequentare il suo caratteristico Bar ITALIA.

Meta di vari isolani e numerosi turisti italiani e stranieri, soprattutto nella stagione estiva.

Ebbi un bel rapporto con lui.

Ero appassionato del vecchio cinema e lui mi ravvivava i capolavori dell’epoca.

In particolare il film LA GRANDE ILLUSIONE (con Jean Gabin) e I PRIGIONIERI DEL SOGNO (con Michael Simon).

Visse le brutte fasi delle due guerre mondiali e fu rafforzato dalle tristi esperienze giovanili.

Approdò ad Ischia e la sua onestà e umorismo fecero breccia nel cuore isolano.

Autorità e politici si onorarono delle sue virtù lavorative.

Fu un lottatore.

Lottò per Dio e non rimase mai deluso.

 

Di Bruno Mancini

Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale”

(2005 – 2009):  

Macroscopiche assoluzioni 

Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.

Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.

Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.

Io fui mortale.

Da sinistra Francesco Sogliuzzo e Antonio Mancini

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Mariapia Ciaghi | Civismo: un modello socio-economico per un futuro sostenibile

In un mondo segnato da disuguaglianze crescenti e crisi ambientali senza precedenti, l’urgenza di un modello socio-economico alternativo diventa sempre più evidente.
Il Civismo, come concetto e pratica, rappresenta una proposta audace e concreta per superare le rigidità del neoliberismo, combinando i valori del collettivismo e del capitalismo in un sistema che privilegia sostenibilità, inclusione sociale e rispetto per l’ambiente.
Al cuore di questa visione si trova una cooperativa multi-attività che integra formazione, lavoro e auto-produzione Convivio di beni e servizi essenziali.
Il Convivio non è semplicemente una struttura economica, ma un laboratorio di civiltà.
Qui si intrecciano la tradizione del mutuo soccorso e l’innovazione economica, dando vita a un microcosmo in cui le persone non sono meri strumenti del profitto, ma protagoniste di una narrazione più ampia e umana.

Formazione, lavoro e auto-produzione si combinano per rispondere ai bisogni essenziali, promuovendo una dignità condivisa che il neoliberismo, con il suo culto dell’individualismo e del consumo sfrenato, ha messo in crisi.
Il Convivio non è utopia, ma un percorso concreto verso una società equa e sostenibile.
Riconosce la necessità di superare il binarismo tra pubblico e privato, facendo spazio a un terzo pilastro: quello del bene comune, che attinge all’intelligenza collettiva delle comunità.
In questo senso, il Civismo non è solo una teoria economica, ma un atto culturale e morale, capace di ridisegnare le priorità della società.

Il Civismo propone un sistema che non lascia nessuno indietro e che include attivamente le donne, i giovani e i più vulnerabili come motori del cambiamento e si presenta oggi come una forma di ribellione pratica e pacifica contro le storture del sistema.
Non si tratta di un ritorno nostalgico al passato, ma di un recupero critico di valori che il neoliberismo ha soffocato: la solidarietà, il lavoro come espressione di sé, e il rispetto per la natura come fondamento della nostra esistenza.
La cooperativa Convivio è un manifesto vivente di questa visione.
Immaginiamo una rete di Convivii sparsi per il mondo, capaci di fungere da centri pulsanti di innovazione sociale ed economica.

Qui, le persone si formano, lavorano e producono insieme, alimentando un ciclo virtuoso che combatte lo spreco, riduce le emissioni e ricostruisce il tessuto sociale.
Il cambiamento autentico nasce dal coraggio di immaginare un futuro diverso e dalla determinazione di realizzarlo, passo dopo passo.
Il Civismo e il Convivio non sono solo un’idea: sono una sfida a ripensare il nostro modo di vivere, lavorare e convivere.
Non è forse tempo di osare?
Non è forse il momento di ascoltare le voci di chi ci ricorda che la sostenibilità non è un lusso, ma una necessità?
Il Civismo ci offre una strada: spetta a noi percorrerla, con audacia, speranza e determinazione.

Appuntamento a Venezia il 10 Marzo con Gianfranco Trabuio (Esperto in statistica, economia e PNL. Dirigente e docente universitario); Pasquale Ruga (Esperto in soluzioni energetiche sostenibili); Gabriella Chiellino (Esperta in sostenibilità ambientale e consulente ambientale); Ettore Bonalberti (Sociologo esperto in gestione forestale e ambientale. Presidnete Associazione internazionale per la Cultura Ambientale e del Lavoro solidale; Dino Gerardi (Esperto in statistica ed economia, già funzionario europeo presso Eurostat e Relazioni Esterne; Introduce Mariapia Ciaghi (Editore, Giornalista, Partner Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, Collaboratrice pagina culturale della testata giornalistica Il Dispari diretto da Gaetano Di Meglio).

20250303 DILA APS – IL DISPARI

20250303 DILA APS – IL DISPARI

Benito Corradini,

poeta e scrittore, laureato in Scienze Politiche, Presidente del Centro Internazionale – Arte e Cultura LA SPONDA, Partner dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, svolge da sempre attività giornalistica, di promozione artistica e culturale, di pubbliche relazioni.

La seguente poesia è tratta dalla sua raccolta “e la vita va” pubblicata nel 1981.

20250303 DILA APS – IL DISPARI

GRIDA  NELLA NOTTE

Non dormo
in questa notte maledetta
dall’infamia d’una belva
insoddisfatta
che succhia, triste,
sangue e poi dolori
di chi serra
nel cuor,volti di amati
rabbiosamente
a lui strappati.
E sprofonda
infame!,
con chi ti regge
il gioco,
e ti fomenta
contro le dure lacrime
e le pene
e lascia mai pietà
d’intorno.
Crepate pure,
maledette belve
dal volto umano
e sparite,
veloci,
nella strada buia

20250303 DILA APS – IL DISPARI

Benito Corradini

20250303 DILA APS – IL DISPARI

20250303 DILA APS – IL DISPARI

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20250314 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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20250228 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250314 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo | Brasile in cucina

Salpicone di prosciutto – Salpicau de presunto

INGREDIENTI

  • 150 gr. di prosciutto cotto
  • 500 gr. di carote
  • 4 peperoni verdi o rossi
  • 1 mela
  • 1 costa di sedano piccola
  • 1 tazza di maionese
  • ¼ di tazza di vino bianco secco
  • ¼ di tazza di olio vegetale
  • 1 cucchiaio raso (da dessert) di sale
  • ½ cucchiaino di pepe bianco

PREPARAZIONE

Sbucciate le carote e grattugiatele con una grattugia a fori grossi; private i peperoni di semi e filamenti bianchi e tagliateli a listarelle, riducete il sedano a tocchetti sottili-

Riunite le verdure e la mela in una teglia, condite con il sale, il pepe, il vino e l’olio, quindi fatele marinare per 30 minuti o più.

Aggiungete il prosciutto tagliato a julienne e metà della maionese, e mescolate accuratamente.

Sistemate il salpicone su un piatto da portata e copritelo con la maionese restante.

Guarnite a piacere con pezzetti di peperone rosso o con la buccia della mela, e completate con ciuffi di prezzemolo.

Questo salpicone si può conservare in frigorifero fino a una settimana.

A piacere, potete sostituire il prosciutto con altrettanto pollo lesso, e trasformarlo in un piatto vegetariano, eliminando il prosciutto dagli ingredienti.

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Vino, un po’ di storia

Allorquando ebbe fine il ciclone della dominazione napoleonica e si stabilizzò la pace nel continente europeo, praticamente nel periodo che può essere compreso tra gli anni 1830 e 1860, si ebbe uno sviluppo incontenibile delle colture vinicole con una enorme sovrapproduzione di vini dalle più svariati origini geografiche.

E ciò nonostante che nel 1846 un terribile parassita, lo OIDIUM (Oidio della vite o mal bianco), avesse decimati numerosi vigneti della fascia mediterranea e della valle del Reno, attaccando e distruggendo foglie, fiori e grappoli.

Praticamente le cronache dell’epoca parlano di una produzione francese, nel 1860, di oltre 70 milioni di ettolitri che equivaleva al quadruplo del consumo interno annuale!

Ora sappiamo che questo aumento produttivo fu realizzato attraverso diverse scaltrezze, tutte, comunque, penalizzanti il livello qualitativo del prodotto finale: in molti ettari fu aggiunta la messa a dimora di nuovi ceppi, e ne furono piantati anche in numerose zone i cui terreni non erano adatti a quel tipo di coltivazione.

Buona parte delle terre coltivate fu oggetto di vere e proprie aste di acquisto da parte della borghesia, della nobiltà, e della finanza che perfezionarono tali possedimenti dando il loro nome ai vigneti e ai vini prodotti, ottenendone lustro e e celebrità.

Nel 1875 ci fu la inedita comparsa della filossera, con conseguenze di danni irreparabili per le coltivazioni di alcune intere regioni.

L’attacco dell’insetto alle radici delle piante fu senza dubbio la peggiore calamità che mai prima avesse colpito i vigneti.

Sono giunti fino a noi le descrizioni di tentativi estremi, spesso bizzarri, volti a difendere le piante, e così leggiamo di campi inondati, di iniezioni di solfuro di carbonio, di trapianti in terreni sabbiosi… fino a quando riuscirono a salvare parte dei vigneti innestando le piante malate su talee americane che risultarono avere la prerogativa di essere immuni dagli attacchi del famigerato insetto.

Per rappresentare appieno lo sterminio causato della filossera valgono i numeri della produzione (sempre riferita alla Francia) ed essi ci dicono che si passò dai 52 milioni di ettolitri prodotti in media nel decennio 1870 – 1880 a meno di 30 milioni di ettolitri nel decennio 1880 -1890.

C’è da precisare anche che lo squilibrio tra produzione e ordinativi fu colmato con il raddoppio della produzione… ottenuto con metodi illeciti: produzione di “vino” fabbricato (sic!) con zuccheri fermentati, acido solforoso, tannino ecc. a riprova che il commercio attuale non ha molto da apprendere dalla antica “onestà”.

Ma questo è un argomento adatto alle parabole di un Esopo moderno a suffragio della tesi per cui i maledetti sofisticatori dei nostri giorni hanno avuto perfidi maestri nel passato.

Ignazio Di Frigeria

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Professionisti DILA APS 2024 – Calendario pubblicazioni

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LUCIANO SOMMA – I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO

Rocco Todeshini – Renato Antonioli – John Toso

Tra i compagni di viaggio mi piace menzionare l’Editore AGOS Music, di Vignola, Rocco Todeshini, conosciuto nel 1988 con il quale ho oltre 400 canzoni in edizione.

Nato nel 1961 ci ha lasciati ad appena 59 anni nel 2020 dopo una lunga malattia.

32 anni di collaborazione, io più volte a Vignola nella sua tenuta e studio lui nel 1989 a Napoli per qualche giorno.

Un grande amico che resterà nella mia memoria indelebile ed affettuosamente presente.

L’altro Editore è GIRADISCO, di Ravenna, di Renato Antonioli col quale ho una ventina di brani incisi.

Ed ancora L’Italian Way Music, di Milano, diretta da John Toso, col quale ho scritto alcuni brani, che ha in edizioni anche lui centinaia di canzoni, ultimamente con musica voce ed arrangiamento di  Fabio Martoglio più alcuni singoli che stanno avendo un grande successo come SOGNO DIVERSO e BRVIDI DI TE.

John Toso, eccentrico e classico.

Spesso eclettico per poter dare voce alle innumerevoli sfaccettature della sua creatività.

Ama la musica melodica e sa emozionare quando la interpreta al pianoforte.

Dopo studi al conservatorio e alla civica scuola di musica jazz, ha deciso di aprirsi alla musica a 360° abbracciando tutti i generi musicali moderni.

Per oltre un decennio, ha creato e sviluppato rapporti con numerosissime società di edizioni, realizzando decine di cataloghi musicali di new age, lounge, dance e chill out distribuite in Italia e in tutto il mondo.

Ad oggi, conta nel suo repertorio, come autore e compositore, circa 10.000 brani di tutti i generi musicali, ascoltabili e scaricabili da centinaia di siti musicali e motori di ricerca sotto forma di suonerie o production music.

Consulente artistico e produttore discografico.

Tutte etichette serie con le quali ho condiviso un lunghissimo percorso, persone precise ed affidabili.

Molte altre mie canzoni hanno un numero imprecisato di editori, alcuni dei quali scomparsi negli anni.

Oltre a stampare migliaia di fascicoli che il tempo ha coperto di polvere senza raggiungere risultati quanto meno apprezzabili.

Titoli su titoli, testi su testi, musiche su musiche alcuni senza nemmeno un’incisione, il mercato discografico è stato sempre un ostacolo insormontabile per chi ha vissuto facendo altre attività.

Fare l’autore di canzoni a tempo pieno sperando di poter vivere coi diritti della SIAE era, ed è, appannaggio di chi è un professionista che lavora sodo e fa serate in modo da poter riempire, e far riempire, i programmi con i titoli dei propri brani e riceverne un guadagno che gli consenta di vivere ed anche bene.

Non vuole essere una polemica la mia, ma un dato di fatto, certo che tutti coloro che sono del settore lo sanno bene.

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LUCIANO SOMMA  – I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO

RAUL QUINZI e IURY BATTAGLIA

Un giovanissimo ma grosso personaggio televisivo DAMIANO MAZZONE figura tra i miei più recenti collaboratori.

9 volte in TV con Antonella Clerici ha duettato coi più grandi cantanti Italiani da LUCIO DALLA a AL BANO, MASSIMO RANIERI e tantissimi altri, nato a Catania nel 1987 canta Napoletano in maniera perfetta.

Mi ha registrato, anni or sono, NUTTATA NAPULITANA (L. Somma – P. Ciani) presente in you tube con decine di migliaia di visualizzazioni ed ottimi entusiastici commenti.

In seguito abbiamo scritto insieme UNA NUOVA REALTA’ –  UNA STORIA VERA –  ‘O SOLE E L’OMBRA –  LA POESIA DELLA VITA tutte canzoni delle edizioni musicali ITALIAN WAY MUSIC, ma solo la POESIA DELLA VITA prodotta e distribuita dalla nota casa discografica MEA SOUND di Napoli.

Il ragazzo ha voce da vendere ed ha una personalità e loquacità enorme, solo che purtroppo pecca moltissimo nei rapporti sociali e forse questo gli ha impedito di spiccare quel volo tanto atteso ed ambito, e meritatissimo, che potesse  portarlo ancora più in alto.

Nonostante la nostra ottima collaborazione ci sentiamo pochissimo, nemmeno gli auguri, da parte sua, nelle festività… Peccato!

Spero che potrà migliorare nel tempo.

Perché ha tutte le doti adatte per raggiungere un grandissimo successo.

A proposito del quale grazie all’amico CIRO GIORGIO è stato negli STATI UNITI insieme a NICOLA DI BARI riscuotendo un enorme successo.

Dice di aver proposto i nostri brani ma sta di fatto che io non ho mai visto un video con lui che canta in America le nostre canzoni e sinceramente ancora non riesco a capirne i motivi…

Alla Prossima!

LUCIANO SOMMA

DAMIANO-MAZZONE.

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Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Premi Otto milioni

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Vino, un po’ di storia

Allorquando ebbe fine il ciclone della dominazione napoleonica e si stabilizzò la pace nel continente europeo, praticamente nel periodo che può essere compreso tra gli anni 1830 e 1860, si ebbe uno sviluppo incontenibile delle colture vinicole con una enorme sovrapproduzione di vini dalle più svariati origini geografiche.

E ciò nonostante che nel 1846 un terribile parassita, lo OIDIUM (Oidio della vite o mal bianco), avesse decimati numerosi vigneti della fascia mediterranea e della valle del Reno, attaccando e distruggendo foglie, fiori e grappoli.

Praticamente le cronache dell’epoca parlano di una produzione francese, nel 1860, di oltre 70 milioni di ettolitri che equivaleva al quadruplo del consumo interno annuale!

Ora sappiamo che questo aumento produttivo fu realizzato attraverso diverse scaltrezze, tutte, comunque, penalizzanti il livello qualitativo del prodotto finale: in molti ettari fu aggiunta la messa a dimora di nuovi ceppi, e ne furono piantati anche in numerose zone i cui terreni non erano adatti a quel tipo di coltivazione.

Buona parte delle terre coltivate fu oggetto di vere e proprie aste di acquisto da parte della borghesia, della nobiltà, e della finanza che perfezionarono tali possedimenti dando il loro nome ai vigneti e ai vini prodotti, ottenendone lustro e e celebrità.

Nel 1875 ci fu la inedita comparsa della filossera, con conseguenze di danni irreparabili per le coltivazioni di alcune intere regioni.

L’attacco dell’insetto alle radici delle piante fu senza dubbio la peggiore calamità che mai prima avesse colpito i vigneti.

Sono giunti fino a noi le descrizioni di tentativi estremi, spesso bizzarri, volti a difendere le piante, e così leggiamo di campi inondati, di iniezioni di solfuro di carbonio, di trapianti in terreni sabbiosi… fino a quando riuscirono a salvare parte dei vigneti innestando le piante malate su talee americane che risultarono avere la prerogativa di essere immuni dagli attacchi del famigerato insetto.

Per rappresentare appieno lo sterminio causato della filossera valgono i numeri della produzione (sempre riferita alla Francia) ed essi ci dicono che si passò dai 52 milioni di ettolitri prodotti in media nel decennio 1870 – 1880 a meno di 30 milioni di ettolitri nel decennio 1880 -1890.

C’è da precisare anche che lo squilibrio tra produzione e ordinativi fu colmato con il raddoppio della produzione… ottenuto con metodi illeciti: produzione di “vino” fabbricato (sic!) con zuccheri fermentati, acido solforoso, tannino ecc. a riprova che il commercio attuale non ha molto da apprendere dalla antica “onestà”.

Ma questo è un argomento adatto alle parabole di un Esopo moderno a suffragio della tesi per cui i maledetti sofisticatori dei nostri giorni hanno avuto perfidi maestri nel passato.

Ignazio Di Frigeria

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Continuando a parlare di vini: LE BOTTIGLIE

Le tracce storiche che portano alla diffusione iniziale della bottiglia di vetro per contenere il vino nei formato a noi noti, ossia con pancia larga e collo stretto, risalgono all’inizio del XVII secolo e sono numerosamente testimoniate nei dipinti rappresentanti pranzo conviviali di quell’epoca.

Con qualche leggera differenza di forma, poiché spesso le bottiglie appaiono più tozze, con le parti centrali proporzionate quasi come cipolle, con i colli particolarmente esili.

Erano soffiate in vetrerie artigianali, composte con impasti opachi di colori tendenti al verde scuro.

Venivano chiuse con tappi di legno che, a loro volta, venivano avvolti in tessuti di canapa impregnata di olio, stando alle prescrizioni che si possono leggere nello statuto dei soffiatori di vetro dell’anno 1639.

Quando nei primi anni del 1700 ebbe luogo la fondazione, a Bordeaux, della prima fabbrica di bottiglie, si verificò una vera e propria rivoluzione nella struttura e nella composizione della bottiglia, attraverso la produzione industriale che modificò il sistema di tappatura con l’adozione del turacciolo di sughero.

Intanto, in quegli stessi anni, in una differente regione della Francia, nella Champagne, un abate dell’abbazia di Hautviller (tale Dom Perignon!), perfezionando i suoi innovativi esperimenti, dette il via alla produzione del vino spumante, lo Champagne che oggi tutti noi apprezziamo, per la cui conservazione era necessario disporre di bottiglie resistenti almeno fino a 7 atmosfere e di turaccioli a tenuta praticamente ermetica.

Passando i secoli, anche la bottiglia è variata e, parimenti a tutti gli oggetti della nostra vita comune, anch’essa ha subito un percorso di razionalizzazione.

Oggi sappiamo, scientificamente, che il vino si conserva meglio in bottiglie da 75 cl. poiché in bottiglie di capienza inferiore invecchia più rapidamente, mentre, in bottiglie di dimensioni maggiori, subisce un processo di miglioramento troppo lento, e quindi tale misura è stata adottata quasi universalmente.

In commercio si trovano bottiglie di maggiore capienza, come il magnum che è giudicato il formato ideale per lo Champagne e talvolta per altri vini, e numerose bottiglie di proporzioni bizzarre o smisurate il cui valore consiste solo nella curiosità che generano ma che inducono ad avere dubbi sulla qualità dal loro contenuto.

Anche la forma della bottiglia è variata ed oggi troviamo forme diversificate che caratterizzano a volte la zona vinicola e a volte la tipologia di vino che vi racchiudono.

Così, ad esempio e restando in Francia, nella zona di Bordeaux si trova la boutellie, bottiglia dal collo snello e dalle spalle ampie, in Borgogna si usa la bourguignonne più massiccia della precedente, in Alsazia troviamo la flute dal modello raffinato ed aguzza. nel Giura il clavelin, nella Champagne la classica bottiglia generalmente nota in numerose variazioni.

Ignazio Di Frigeria

 

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LUCIANO SOMMA  – I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO

RAUL QUINZI e IURY BATTAGLIA

Un giovanissimo ma grosso personaggio televisivo DAMIANO MAZZONE figura tra i miei più recenti collaboratori.

9 volte in TV con Antonella Clerici ha duettato coi più grandi cantanti Italiani da LUCIO DALLA a AL BANO, MASSIMO RANIERI e tantissimi altri, nato a Catania nel 1987 canta Napoletano in maniera perfetta.

Mi ha registrato, anni or sono, NUTTATA NAPULITANA (L. Somma – P. Ciani) presente in you tube con decine di migliaia di visualizzazioni ed ottimi entusiastici commenti.

In seguito abbiamo scritto insieme UNA NUOVA REALTA’ –  UNA STORIA VERA –  ‘O SOLE E L’OMBRA –  LA POESIA DELLA VITA tutte canzoni delle edizioni musicali ITALIAN WAY MUSIC, ma solo la POESIA DELLA VITA prodotta e distribuita dalla nota casa discografica MEA SOUND di Napoli.

Il ragazzo ha voce da vendere ed ha una personalità e loquacità enorme, solo che purtroppo pecca moltissimo nei rapporti sociali e forse questo gli ha impedito di spiccare quel volo tanto atteso ed ambito, e meritatissimo, che potesse  portarlo ancora più in alto.

Nonostante la nostra ottima collaborazione ci sentiamo pochissimo, nemmeno gli auguri, da parte sua, nelle festività… Peccato!

Spero che potrà migliorare nel tempo.

Perché ha tutte le doti adatte per raggiungere un grandissimo successo.

A proposito del quale grazie all’amico CIRO GIORGIO è stato negli STATI UNITI insieme a NICOLA DI BARI riscuotendo un enorme successo.

Dice di aver proposto i nostri brani ma sta di fatto che io non ho mai visto un video con lui che canta in America le nostre canzoni e sinceramente ancora non riesco a capirne i motivi…

Alla Prossima!

LUCIANO SOMMA

DAMIANO-MAZZONE.

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LUCIANO SOMMA  – I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO

RAUL QUINZI e IURY BATTAGLIA

Mi piace anche evidenziare affettuosi e durature collaborazioni specie per sigle musicali e canzoni per animazioni dei seguenti due artisti Genovesi:

  • Iury Battaglia Nasce a Genova nel 1970, a sette anni inizia lo studio del pianoforte, a nove anni esegue il suo primo concertino per non dimenticare l’anno nel quale ha studiato il violino, continua quindi la passione che lo porta a scrivere canzoni e nel 1988 supera l’esame alla SIAE diventando compositore e paroliere.

Da lì inizia un percorso che lo vede impegnato in numerosi pianobar a Genova e in tutta Italia, poco dopo inizia molte collaborazioni musicali che gli permettono di incidere vari album di musica ambiente e altri di musica leggera. Oggi continua la sua attività di autore e compositore.

  • Raoul Quinzi anche lui di Genova. Ha lavorato presso Musicoterapista.

La maggior parte dei brani tutti con edizione ITALIAN WAY MUSIC di Milano.

Un buon ricordo di Vittorio Musella- Piano bar di Napoli, mio amico d’infanzia col quale ho scritto pochi brani ma buoni, tutti programmati per diversi anni nei vari piano bar più importanti della Campania.

  • Enzo Valese, che ci ha lasciati da poco, col quale ho scritto su sua musica.

Composto una decina di testi tutti pubblicati su you tube, cantati da ottime voci femminili.

  • Carmine Del Duca, napoletano residente in Romania col quale ho realizzato un ottimo CD ben accolto dalla critica e dal pubblico Romeno.
  • Taddeo Scalici che ha musicato diversi miei testi napoletani, tra i quali DON EDUA’ che tanto successo ha avuto, canzone cantata da MARIA ROSARIA VARDI.
  • Jovino, pseudonimo di Pasquale Jovino, che giovanissimo interpretò miei brani, alcuni musicati da me altri da Gilberto Paraschiva.

Lavorò per un breve periodo con Pippo Baudo.

LUCIANO SOMMA

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Mariapia Ciaghi | Civismo: un modello socio-economico per un futuro sostenibile

In un mondo segnato da disuguaglianze crescenti e crisi ambientali senza precedenti, l’urgenza di un modello socio-economico alternativo diventa sempre più evidente.
Il Civismo, come concetto e pratica, rappresenta una proposta audace e concreta per superare le rigidità del neoliberismo, combinando i valori del collettivismo e del capitalismo in un sistema che privilegia sostenibilità, inclusione sociale e rispetto per l’ambiente.
Al cuore di questa visione si trova una cooperativa multi-attività che integra formazione, lavoro e auto-produzione Convivio di beni e servizi essenziali.
Il Convivio non è semplicemente una struttura economica, ma un laboratorio di civiltà.
Qui si intrecciano la tradizione del mutuo soccorso e l’innovazione economica, dando vita a un microcosmo in cui le persone non sono meri strumenti del profitto, ma protagoniste di una narrazione più ampia e umana.

Formazione, lavoro e auto-produzione si combinano per rispondere ai bisogni essenziali, promuovendo una dignità condivisa che il neoliberismo, con il suo culto dell’individualismo e del consumo sfrenato, ha messo in crisi.
Il Convivio non è utopia, ma un percorso concreto verso una società equa e sostenibile.
Riconosce la necessità di superare il binarismo tra pubblico e privato, facendo spazio a un terzo pilastro: quello del bene comune, che attinge all’intelligenza collettiva delle comunità.
In questo senso, il Civismo non è solo una teoria economica, ma un atto culturale e morale, capace di ridisegnare le priorità della società.

Il Civismo propone un sistema che non lascia nessuno indietro e che include attivamente le donne, i giovani e i più vulnerabili come motori del cambiamento e si presenta oggi come una forma di ribellione pratica e pacifica contro le storture del sistema.
Non si tratta di un ritorno nostalgico al passato, ma di un recupero critico di valori che il neoliberismo ha soffocato: la solidarietà, il lavoro come espressione di sé, e il rispetto per la natura come fondamento della nostra esistenza.
La cooperativa Convivio è un manifesto vivente di questa visione.
Immaginiamo una rete di Convivii sparsi per il mondo, capaci di fungere da centri pulsanti di innovazione sociale ed economica.

Qui, le persone si formano, lavorano e producono insieme, alimentando un ciclo virtuoso che combatte lo spreco, riduce le emissioni e ricostruisce il tessuto sociale.
Il cambiamento autentico nasce dal coraggio di immaginare un futuro diverso e dalla determinazione di realizzarlo, passo dopo passo.
Il Civismo e il Convivio non sono solo un’idea: sono una sfida a ripensare il nostro modo di vivere, lavorare e convivere.
Non è forse tempo di osare?
Non è forse il momento di ascoltare le voci di chi ci ricorda che la sostenibilità non è un lusso, ma una necessità?
Il Civismo ci offre una strada: spetta a noi percorrerla, con audacia, speranza e determinazione.

Appuntamento a Venezia il 10 Marzo con Gianfranco Trabuio (Esperto in statistica, economia e PNL. Dirigente e docente universitario); Pasquale Ruga (Esperto in soluzioni energetiche sostenibili); Gabriella Chiellino (Esperta in sostenibilità ambientale e consulente ambientale); Ettore Bonalberti (Sociologo esperto in gestione forestale e ambientale. Presidnete Associazione internazionale per la Cultura Ambientale e del Lavoro solidale; Dino Gerardi (Esperto in statistica ed economia, già funzionario europeo presso Eurostat e Relazioni Esterne; Introduce Mariapia Ciaghi (Editore, Giornalista, Partner Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, Collaboratrice pagina culturale della testata giornalistica Il Dispari diretto da Gaetano Di Meglio).

20250303 DILA APS – IL DISPARI

20250303 DILA APS – IL DISPARI

Benito Corradini,

poeta e scrittore, laureato in Scienze Politiche, Presidente del Centro Internazionale – Arte e Cultura LA SPONDA, Partner dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, svolge da sempre attività giornalistica, di promozione artistica e culturale, di pubbliche relazioni.

La seguente poesia è tratta dalla sua raccolta “e la vita va” pubblicata nel 1981.

20250303 DILA APS – IL DISPARI

GRIDA  NELLA NOTTE

Non dormo
in questa notte maledetta
dall’infamia d’una belva
insoddisfatta
che succhia, triste,
sangue e poi dolori
di chi serra
nel cuor,volti di amati
rabbiosamente
a lui strappati.
E sprofonda
infame!,
con chi ti regge
il gioco,
e ti fomenta
contro le dure lacrime
e le pene
e lascia mai pietà
d’intorno.
Crepate pure,
maledette belve
dal volto umano
e sparite,
veloci,
nella strada buia

20250303 DILA APS – IL DISPARI

Benito Corradini

20250303 DILA APS – IL DISPARI

20250303 DILA APS – IL DISPARI

20250224 DILA APS – IL DISPARI

20250224 DILA APS – IL DISPARI

20250224 DILA APS – IL DISPARI

Antonella Ariosto intervista Amedeo Morrone

Amedeo Morrone è un maestro di musica, cantautore, paroliere, creatore di musica poesia, insomma un grande artista.

Amedeo è un uomo generoso e socievole e, quando suona e canta, impossibile non ammirare la sua  bravura.

Artista poliedrico e versatile, che scopriremo e conosceremo meglio dalle sue risposte alle mie  domande.

Grazie maestro Amedeo Morrone per aver acconsentito alla mia richiesta di un’intervista esclusiva per la testata giornalistica Il Dispari, diretta da Gaetano Di Meglio, con la quale collaboro grazie alla Redazione culturale affidata a Bruno Mancini Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.

Il mondo ha bisogno di musica bella e di cantautori bravi come te e certamente avremo piacere di invitarti ai prossimi eventi culturali che abbiamo in programma di organizzare a Roma, nel salotto culturale Interno 4 di Chiara Pavoni, e a Ischia nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

20250224 DILA APS – IL DISPARI

D: Amedeo chi sei? Ci racconti brevemente di te uomo, di te musicista?

R: Sono un cantautore,artista…  artista di strada, autodidatta, i miei genitori non condividevano la passione che ho sempre avuto per la musica e hanno sempre osteggiato questa mia scelta di vita.

Cosi lavoravo e suonavo, allora, ho frequentato per quasi otto anni piazza di Spagna, importante punto d’incontro degli artisti di strada di Roma.

Alcuni di loro erano molto famosi e bravi, da loro ho imparato molto.

Ho inoltre poi frequentato vari corsi musicali: chitarra classica e canto diaframmatico, ma dovendo lavorare per mantenermi, ho dovuto lasciare.

Anche per il dissenso dei miei alla musica, non ho potuto frequentare  il conservatorio, come avrei desiderato.

Ho continuato però da cantautore e mi sono iscritto alla SIAE per tutelare e depositare i miei brani e le mie musiche.

Ho ancora oggi tanti progetti, ho musicato più di trecento poesie di poeti noti e altri meno noti ma tutti molto bravi.

Con tanti poeti  insegnanti e docenti siamo in ottimi rapporti e ci incontriamo in varie associazioni, unendo musica, poesia, pittura.

Sono molto invitato agli eventi artistici e suono in vari locali, spesso collaboro con Patrizia Palombi, sia per i suoi eventi multiartistici che teatrali.

Suono anche con la Nazionale Italiana Poeti, non solo cover, ma anche miei brani.

D: Quale musica ami cantare? Quale musica ascolti?

R: La mia ispirazione  musicale è nata ascoltando la musica dei Pink Floid.

Mi piacciono molto i Genesis, Phil Collins, Peter Gabriel.

In ambito nazionale, seguo molto Zucchero, Vasco Rossi, i Placebo, ma preferisco  la musica inglese e quella americana.

Mi piacciono molto anche i ritmi spagnoleggianti.

Amo molto la Bossanova, musica che utilizzo per insegnare ad allievi, sia adulti che piccoli, questa musica ci regala una grande affinità tra insegnante e studente.

Ho partecipato a diversi concorsi nazionali  e ad uno di questi sono arrivato secondo, sia per il testo che per la musica, una bella soddisfazione  sicuramente.

D: Cosa pensi dei giovani cantautori, donne e uomini?

R: Sono convinto che gli attuali giovani cantautori non reggono il confronto con i miei idoli.

Adesso la musica è uno scorrere di parole.

Apprezzo sicuramente il Rap e il Reggae.

Di contemporanea mi piace la musica Underground, che con i suoi ritmi ossessivi ti esalta in modo intenso e ti fa scaricare tutte le tensioni interne.

D: Quale o quali sono i tuoi artisti preferiti?

R: De Gregori, Dalla, Zucchero, Lucio Battisti, Davide Bowie, Davide Gilmour, Pink Floyd, Genesis, Supertramp.

20250224 DILA APS – IL DISPARI

D: Vorresti cantare al festival di Sanremo? E cosa pensi dei cantanti che partecipano?

R: Mi piacerebbe  sicuramente  partecipare  al festival di Sanremo. Consente una grande visibilità, anche se questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio e cioè: “dalle stelle alle stalle”. Se non sai  gestire  bene la celebrità è poi brutto essere dimenticati, importante  è rimanere se stessi e non adagiarsi mai.

Comunque Sanremo ritengo non sia un argomento semplice, ma soprattutto  legato al volere delle case discografiche.

D: Per chi ti ha fatto piacere scrivere una canzone?

R: L’amore per la musica lega tutti e i testi poetici che mi donano musicalità mi regalano emozioni, di conseguenza mi sento appagato da queste collaborazioni: tante come ho già detto prima, più di trecento.

D: Che domanda vorresti ti facessero?

R: La domanda che mi porrei è la seguente: Amedeo ameresti più una donna al tuo fianco o la musica per la vita, come compagna per sempre?

Ad oggi non ho trovato una donna con cui dividere le emozioni che solo la musica mi sa dare, quell’intimo bisogno di solitudine per comporre, creare, provare, suonare.

È la musica la vera compagna della mia vita.

Antonella Ariosto

20250224 DILA APS – IL DISPARI

Patrizia Palombi e Amedeo Morroni c/o Interno 4 di Chiara Pavoni – Roma

20250224 DILA APS – IL DISPARI

Amedeo Morrone c/o Interno 4 di Chiara Pavoni – Roma

20250224 DILA APS – IL DISPARI

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Continuando a parlare di vini: LE BOTTIGLIE

Le tracce storiche che portano alla diffusione iniziale della bottiglia di vetro per contenere il vino nei formato a noi noti, ossia con pancia larga e collo stretto, risalgono all’inizio del XVII secolo e sono numerosamente testimoniate nei dipinti rappresentanti pranzo conviviali di quell’epoca.

Con qualche leggera differenza di forma, poiché spesso le bottiglie appaiono più tozze, con le parti centrali proporzionate quasi come cipolle, con i colli particolarmente esili.

Erano soffiate in vetrerie artigianali, composte con impasti opachi di colori tendenti al verde scuro.

Venivano chiuse con tappi di legno che, a loro volta, venivano avvolti in tessuti di canapa impregnata di olio, stando alle prescrizioni che si possono leggere nello statuto dei soffiatori di vetro dell’anno 1639.

Quando nei primi anni del 1700 ebbe luogo la fondazione, a Bordeaux, della prima fabbrica di bottiglie, si verificò una vera e propria rivoluzione nella struttura e nella composizione della bottiglia, attraverso la produzione industriale che modificò il sistema di tappatura con l’adozione del turacciolo di sughero.

Intanto, in quegli stessi anni, in una differente regione della Francia, nella Champagne, un abate dell’abbazia di Hautviller (tale Dom Perignon!), perfezionando i suoi innovativi esperimenti, dette il via alla produzione del vino spumante, lo Champagne che oggi tutti noi apprezziamo, per la cui conservazione era necessario disporre di bottiglie resistenti almeno fino a 7 atmosfere e di turaccioli a tenuta praticamente ermetica.

Passando i secoli, anche la bottiglia è variata e, parimenti a tutti gli oggetti della nostra vita comune, anch’essa ha subito un percorso di razionalizzazione.

Oggi sappiamo, scientificamente, che il vino si conserva meglio in bottiglie da 75 cl. poiché in bottiglie di capienza inferiore invecchia più rapidamente, mentre, in bottiglie di dimensioni maggiori, subisce un processo di miglioramento troppo lento, e quindi tale misura è stata adottata quasi universalmente.

In commercio si trovano bottiglie di maggiore capienza, come il magnum che è giudicato il formato ideale per lo Champagne e talvolta per altri vini, e numerose bottiglie di proporzioni bizzarre o smisurate il cui valore consiste solo nella curiosità che generano ma che inducono ad avere dubbi sulla qualità dal loro contenuto.

Anche la forma della bottiglia è variata ed oggi troviamo forme diversificate che caratterizzano a volte la zona vinicola e a volte la tipologia di vino che vi racchiudono.

Così, ad esempio e restando in Francia, nella zona di Bordeaux si trova la boutellie, bottiglia dal collo snello e dalle spalle ampie, in Borgogna si usa la bourguignonne più massiccia della precedente, in Alsazia troviamo la flute dal modello raffinato ed aguzza. nel Giura il clavelin, nella Champagne la classica bottiglia generalmente nota in numerose variazioni.

Ignazio Di Frigeria

 

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LUCIANO SOMMA  – I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO

RAUL QUINZI e IURY BATTAGLIA

Mi piace anche evidenziare affettuosi e durature collaborazioni specie per sigle musicali e canzoni per animazioni dei seguenti due artisti Genovesi:

  • Iury Battaglia Nasce a Genova nel 1970, a sette anni inizia lo studio del pianoforte, a nove anni esegue il suo primo concertino per non dimenticare l’anno nel quale ha studiato il violino, continua quindi la passione che lo porta a scrivere canzoni e nel 1988 supera l’esame alla SIAE diventando compositore e paroliere.

Da lì inizia un percorso che lo vede impegnato in numerosi pianobar a Genova e in tutta Italia, poco dopo inizia molte collaborazioni musicali che gli permettono di incidere vari album di musica ambiente e altri di musica leggera. Oggi continua la sua attività di autore e compositore.

  • Raoul Quinzi anche lui di Genova. Ha lavorato presso Musicoterapista.

La maggior parte dei brani tutti con edizione ITALIAN WAY MUSIC di Milano.

Un buon ricordo di Vittorio Musella- Piano bar di Napoli, mio amico d’infanzia col quale ho scritto pochi brani ma buoni, tutti programmati per diversi anni nei vari piano bar più importanti della Campania.

  • Enzo Valese, che ci ha lasciati da poco, col quale ho scritto su sua musica.

Composto una decina di testi tutti pubblicati su you tube, cantati da ottime voci femminili.

  • Carmine Del Duca, napoletano residente in Romania col quale ho realizzato un ottimo CD ben accolto dalla critica e dal pubblico Romeno.
  • Taddeo Scalici che ha musicato diversi miei testi napoletani, tra i quali DON EDUA’ che tanto successo ha avuto, canzone cantata da MARIA ROSARIA VARDI.
  • Jovino, pseudonimo di Pasquale Jovino, che giovanissimo interpretò miei brani, alcuni musicati da me altri da Gilberto Paraschiva.

Lavorò per un breve periodo con Pippo Baudo.

LUCIANO SOMMA

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LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI  DI VIAGGIO:

Elvya Gary

​Nata l’8 Febbraio del 1998 a Crotone da madre FRANCESE, Soraya Piccolo, e padre POTENTINO, Salvatore Garofano, ha frequentato l’Istituto Magistrale G. V. Gravina.

Frequenta la scuola di canto nello studio Musicale di Crotone di Max Mungari Recording con la maestra di canto Paola Cortese moglie dello stesso Mungari.

Ha partecipato a diverse manifestazioni canore in teatri e piazze ottenendo diversi successi, da semplice medaglie fino a trofei come migliore voce.

Nel Giugno del 2010 viene selezionata a Vibo Valentia, dalla talent-scout Isabella Abiuso, dove passa a pieni voti, per poi essere visionata a Roma dal regista Roberto Cenci.

Proprio il suo cavallo di battaglia, la canzone “Je Suis Malade”, fa innamorare il regista, tanto da consentirle l’immediato contratto per il programma “Io canto” che si svolge su canale 5 in prima serata.

Non perde tempo e dopo poche puntate viene subito premiata dalla giuria, per poi arrivare fino all’ultima puntata in finale superando e incantando tutta l’Italia.

Dopo la bellissima avventura e dopo aver ricevuto le lodi da mezza Italia, decide di incidere sette inediti e la famosissima cover “Je suis malade”. appena uscito l’album dal titolo “Inutile innamorata” prodotto da Max Mungari Recording per la casa discografica SONY.

Di Luciano Somma e Franco Matricano ha inciso DOLCE MELODIA che ha partecipato anni or sono al concorso TV MILLE VOCI di GIANNI TURCO riscuotendo ampi consensi.

Trascorremmo una giornata con la sua famiglia a Bacoli (Napoli) della quale serbo un ottimo ricordo.

LUCIANO SOMMA

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LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI  DI VIAGGIO:

Gabriella Aruanno

Presento alcuni giovanissimi compagni e compagne di viaggio.

Per Gabriella Aruanno, nella foto a corredo col padre, conosciuta a Bisceglie (Bari) nel 2006 ho scritto la canzone FUEGO (L. Somma – F. Matricano) che per anni ha allietato i villeggianti nei vari villaggi turistici, IL SENSO DELLA VITA (L. Somma – F. Bonagura – F. Colasanto) vincitrice di vari concorsi ed IL MONDO SCIVOLA SU ME (L. Somma – R. Maggese).

Cantante oggi in piena attività e conosciutissima.

Gabriella Aruanno ha partecipato alla trasmissione televisiva “Io canto” dove ha duettato con Elisa,  è stata nel coro con Renato Zero, e con gli attori del musical “La bella e la bestia”.
Nel 2008 è stata invitata dal produttore RAI Dottor Candelaresi, durante la settimana del Leone d’oro di Venezia andato in onda su RAI 1, ha cantato a Napoli con Silvia Mezzanotte, al Teatro Parioli di Roma con Marcello Cirillo e Annalisa Minetti, ha rappresentato l’Italia nella repubblica di Macedonia dove si è classificata 3a con il brano “Il senso della vita” (L. Somma – F. Bonagura e F. Colasanto).

Con lo stesso brano ha vinto il premio letterario “I fiumi “ a Venezia.

Ha partecipato al tour di area Sanremo organizzato dalla Sanremo promotion, è stata in tour con il “Summer show 2012” di Radionorba, dividendo il palco con Irene Fornaciari, Marina Rei e tanti altri artisti.

Finalista del festival di Castrocaro è stata ospite fissa di Miss mondo e Miss universo, è stata ospite al Premio internazionale “Zeus” presentato dal giornalista RAI Franco Di Mare e relatore l’attore Sebastiano Somma,

Nel 2011 le è stato attribuito il premio internazionale della cultura arte e spettacolo in onore di “Sergio Nigri” flautista bisceglise allievo di Giuseppe Verdi e il premio “Dea ebe” con motivazione: per il talento vocale e la dedizione verso la sofferenza altrui.

Dal 2006 ad oggi, nel periodo natalizio, collabora con il Ministero di Grazia e Giustizia regalando  un sorriso ai ragazzi del “Fornelli” il carcere minorile di Bari.

Testimonial, con Checco Zalone, di un’Associazione di bambini affetti da leucemia del Policlinico di Bari.

Nel settembre 2012 ha partecipato alle riprese del programma “Diventerò una star” in onda  su sky.

Tantissimi sono i concorsi vinti e le apparizioni in varie tv locali.

 

LUCIANO SOMMA

 

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Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

 

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Antonella Ariosto intervista Amedeo Morrone

Amedeo Morrone è un maestro di musica, cantautore, paroliere, creatore di musica poesia, insomma un grande artista.

Amedeo è un uomo generoso e socievole e, quando suona e canta, impossibile non ammirare la sua  bravura.

Artista poliedrico e versatile, che scopriremo e conosceremo meglio dalle sue risposte alle mie  domande.

Grazie maestro Amedeo Morrone per aver acconsentito alla mia richiesta di un’intervista esclusiva per la testata giornalistica Il Dispari, diretta da Gaetano Di Meglio, con la quale collaboro grazie alla Redazione culturale affidata a Bruno Mancini Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.

Il mondo ha bisogno di musica bella e di cantautori bravi come te e certamente avremo piacere di invitarti ai prossimi eventi culturali che abbiamo in programma di organizzare a Roma, nel salotto culturale Interno 4 di Chiara Pavoni, e a Ischia nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana.

20250224 DILA APS – IL DISPARI

D: Amedeo chi sei? Ci racconti brevemente di te uomo, di te musicista?

R: Sono un cantautore,artista…  artista di strada, autodidatta, i miei genitori non condividevano la passione che ho sempre avuto per la musica e hanno sempre osteggiato questa mia scelta di vita.

Cosi lavoravo e suonavo, allora, ho frequentato per quasi otto anni piazza di Spagna, importante punto d’incontro degli artisti di strada di Roma.

Alcuni di loro erano molto famosi e bravi, da loro ho imparato molto.

Ho inoltre poi frequentato vari corsi musicali: chitarra classica e canto diaframmatico, ma dovendo lavorare per mantenermi, ho dovuto lasciare.

Anche per il dissenso dei miei alla musica, non ho potuto frequentare  il conservatorio, come avrei desiderato.

Ho continuato però da cantautore e mi sono iscritto alla SIAE per tutelare e depositare i miei brani e le mie musiche.

Ho ancora oggi tanti progetti, ho musicato più di trecento poesie di poeti noti e altri meno noti ma tutti molto bravi.

Con tanti poeti  insegnanti e docenti siamo in ottimi rapporti e ci incontriamo in varie associazioni, unendo musica, poesia, pittura.

Sono molto invitato agli eventi artistici e suono in vari locali, spesso collaboro con Patrizia Palombi, sia per i suoi eventi multiartistici che teatrali.

Suono anche con la Nazionale Italiana Poeti, non solo cover, ma anche miei brani.

D: Quale musica ami cantare? Quale musica ascolti?

R: La mia ispirazione  musicale è nata ascoltando la musica dei Pink Floid.

Mi piacciono molto i Genesis, Phil Collins, Peter Gabriel.

In ambito nazionale, seguo molto Zucchero, Vasco Rossi, i Placebo, ma preferisco  la musica inglese e quella americana.

Mi piacciono molto anche i ritmi spagnoleggianti.

Amo molto la Bossanova, musica che utilizzo per insegnare ad allievi, sia adulti che piccoli, questa musica ci regala una grande affinità tra insegnante e studente.

Ho partecipato a diversi concorsi nazionali  e ad uno di questi sono arrivato secondo, sia per il testo che per la musica, una bella soddisfazione  sicuramente.

D: Cosa pensi dei giovani cantautori, donne e uomini?

R: Sono convinto che gli attuali giovani cantautori non reggono il confronto con i miei idoli.

Adesso la musica è uno scorrere di parole.

Apprezzo sicuramente il Rap e il Reggae.

Di contemporanea mi piace la musica Underground, che con i suoi ritmi ossessivi ti esalta in modo intenso e ti fa scaricare tutte le tensioni interne.

D: Quale o quali sono i tuoi artisti preferiti?

R: De Gregori, Dalla, Zucchero, Lucio Battisti, Davide Bowie, Davide Gilmour, Pink Floyd, Genesis, Supertramp.

20250224 DILA APS – IL DISPARI

D: Vorresti cantare al festival di Sanremo? E cosa pensi dei cantanti che partecipano?

R: Mi piacerebbe  sicuramente  partecipare  al festival di Sanremo. Consente una grande visibilità, anche se questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio e cioè: “dalle stelle alle stalle”. Se non sai  gestire  bene la celebrità è poi brutto essere dimenticati, importante  è rimanere se stessi e non adagiarsi mai.

Comunque Sanremo ritengo non sia un argomento semplice, ma soprattutto  legato al volere delle case discografiche.

D: Per chi ti ha fatto piacere scrivere una canzone?

R: L’amore per la musica lega tutti e i testi poetici che mi donano musicalità mi regalano emozioni, di conseguenza mi sento appagato da queste collaborazioni: tante come ho già detto prima, più di trecento.

D: Che domanda vorresti ti facessero?

R: La domanda che mi porrei è la seguente: Amedeo ameresti più una donna al tuo fianco o la musica per la vita, come compagna per sempre?

Ad oggi non ho trovato una donna con cui dividere le emozioni che solo la musica mi sa dare, quell’intimo bisogno di solitudine per comporre, creare, provare, suonare.

È la musica la vera compagna della mia vita.

Antonella Ariosto

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Patrizia Palombi e Amedeo Morroni c/o Interno 4 di Chiara Pavoni – Roma

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Amedeo Morrone c/o Interno 4 di Chiara Pavoni – Roma

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Liga Sarah Lapinska dalla Sede DILA APS in Lettonia

Una  breve panoramica degli eventi DILA APS, concorsi e mostre in Lettonia, anno 2024

  • Dal 9 settembre al 7 novembre 2024, grazie alla professoressa di economia Baiba Rivža e ad altri dipendenti dell’Accademia di Lettonia delle Scienze, ha avuto luogo, a Riga,  la mostra sul tema “Lo specchio di Madre Natura“. I partecipanti sono stati i pittori Liga Sarah Lapinska, Jevgenija Sundejeva, Aleksandrs Adamovičs, Rolands Krišjāns, la disegnatrice allora settenne Aleksandra Tatarintseva, i fotografi Dagnija Jankovska, Viesturs Āboliņš, Dainis Lapiņš e Juris Zēbergs.
  • L’ex primo ministro lettone Einars Repše, il cui dipinto “Ziediņi” ha vinto nel 2023 la dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” (ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”) nella sezione “Arti Grafiche” ha organizzato mostre di beneficenza a sostegno dei pazienti oncologici. Lui scrive anche poesie ed è impegnato da tempo nell’alpinismo.
  • La poetessa – traduttrice, anche lei costante partecipante al Premio “Otto Milioni” ed anche lei Deputata del 13° Saeima (così si chiama il Parlamento in Lettonia), Eva Mārtuža è diventata quest’anno dottoressa in scienze teologiche, dopo aver scritto una tesi sul tema di Dio nella tradizione del folklore lettone.
  • Un’altra componente del Jim13° Saeima (Parlamento ), una notissima cantante, attrice e poetessa Ieva Akurātere, che suona perfettamente la chitarra, ha pubblicato l’album di canzoni “Ceļš” (“La strada”) insieme al suo amico, musicista Aivars Hermanis.  L’autrice della maggior parte dei testi inclusi in questo album è la stessa Ieva Akurātere.
  • Aleksandrs Mirvis, bardo, compositore e poeta, partecipa attivamente agli eventi della Società degli Ebrei in Lettonia, con concerti e diversi festival.
  • Il collega di Baiba Rivža, anche lui professore, Aleksandrs Adamovičs, un ricercatore delle scienze naturalistiche, è diventato uno splendido pittore di paesaggi fantastici e di nature morti. Ha successo anche nel campo delle fotografie dell’arte.
  • Il club Zonta International, la cui filiale a Jelgava è attualmente gestita da Anna Vintere, è responsabile del progetto contro la violenza verso le donne. Loro hanno esposto una mostra sociale di bambole di paglia, legate con nastri nelle pose di donne umiliate ma che protestano, a Jelgava, la più grande città di Zemgalia.
  • Il sociologo Viesturs Āboliņš con la sua opera in prosa “Fermiamo la guerra!” è stato il vincitore della tredicesima edizione del Premio “Otto Milioni – 2024”,  nella sezione Articoli, mentre la poetessa – traduttrice Ingrīda Zaķe con la sua poesia “Come mai”, dedicata a suo marito Laimonis Zaķis, si è classificata al terzo posto e la mia poesia sull’infanzia di Gengis Khan ha ottenuto il secondo posto.
  • Altri vincitori sono stati Lutfie Abibulaeva (Repubblica Crimea), Luciana Capece (Italia), Marija Gadaldi (Italia), Chiara Pavoni (Italia), Milena Petrarca (Italia), Angela Prota (Italia), Ajub Ibragimov (Germania), Franco De Biase (Italia), Hairullah Kurbanov (Cecenia) e Ismayl Muradov (Azerbaijan).
  • Aleksandrs Adamovičs, insieme ad altri Artisti di Jelgava guidati da Anda Buškevica ed Ivars Klapers, il 1 dicembre ha esposto le sue opere nella Casa della Cultura di Jelgava. Bravi e realistici sono i pittori dello stesso studio Tatyana Ilyina, Liene Āboma, Aneta Skreija ed Ivars Kalniņš. Ineta Grasberga e Ineta Meimane attraggono con le loro trame mitologiche. Nelle opere di Alessandrs Adamovičs vediamo tutte queste migliori tendenze, i colori luminosi, l’innamoramento delle rocce primordiali, similarmente al viaggiatore Rockwell Kent, il meditativo Nikolai Roerich e il pittore e astronauta Alexey Leonov (con la sua meraviglia di fronte al mistero metafisico degli orizzonti e all’aspirazione umana).

Di non fermarsi durante la lunga strada, ecco ciò che noi artisti, auguriamo ai nostri spettatori e ai nostri lettori, ecco, dov’è il vero scopo da creare e della creatività

Nella fotografia :

Ingrīda Zaķe ed io, Līga Sarah Lapinska

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L’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” ha un posto riservato per la vendita delle nostre antologie nella Edicola di Giuseppe Trani a Piazza degli Eroi di Ischia.

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Poesie scelte dalla scrittrice Antonella Ariosto

Francesca Liani
Nell’illusione d’appartenerci

A te che non sei presenza
eppure scorri lieve
tra i miei versi
sangue caldo nelle vene
che abiti in me
come sconosciuto
tra pensieri scomposti e
incoerenti
radice profonda del mio caos errante
approdo insperato di questo fluire incessante.
Sei brivido che incendia la pelle
corda d’arpa che vibra nell’anima.
Rapisci ogni mia volontà
fammi visione per i tuoi occhi,
cibo della tua bocca,
porto sicuro delle tue mani.
Donami l’illusione d’appartenerci,
e sarò lì ad attenderti
oltre il confine del tempo.

Grazia Distefano
VORREI

Di giorno vorrei volare
per cercarti tra le nuvole
Di giorno vorrei amarti
per abbracciare le mie lacrime
Di sera vorrei avvolgerti
tra gli spazi del mio cuore
Di notte vorrei rubarti
per dar luce ai miei sogni
Buon San Valentino a te
che hai reso magico il tempo vissuto insieme.
Ti amo fin lassù.

Patrizia Palombi
L’essenza dell’Amore

San Valentino non è il trionfo dell’ordinario,
non è un gesto programmato, né una celebrazione vuota.
È un momento che sfida l’abitudine,
un invito a riflettere sull’amore non come possesso,
ma come esistenza condivisa.
Amare significa disarmarsi.
Non si tratta di trovare qualcuno che colmi i vuoti,
ma di accettare che quei vuoti esistono
e che l’altro li osservi senza paura.
È la vulnerabilità che si trasforma in forza,
il riconoscimento che l’amore è sempre un rischio:
il rischio di essere visti nella propria interezza
e nonostante questo, di essere scelti.

In un’epoca in cui l’effimero regna sovrano,
questo giorno ci chiede di fermarci e
di interrogarci su cosa significhi davvero amare:
forse non un patto eterno, ma un incontro consapevole,
il coraggio di farsi prossimi,
nonostante le distanze interiori che ci separano.

Non è mai una favola semplice.
L’amore autentico è uno spazio condiviso
dove la libertà non si scontra, ma si amplifica.
È il luogo in cui si impara a negoziare la propria ombra,
a lasciarsi trasformare dal riflesso dell’altro
senza rinunciare a sé stessi.

San Valentino non celebra il possesso,
ma l’impegno:
di esserci, anche quando è scomodo;
di costruire, anche quando è faticoso;
di restare, anche quando sarebbe più facile scappare.

È una rivoluzione sottile,
un atto politico dell’anima:
scegliere l’amore come processo,
non come fine.

RIEPILOGO RECENSIVO DI LUCIANA CAPECE AL LIBRO DONNE SOTTO LO STESSO CIELO -STORIE E POESIE – A CURA DI PAMELA DI LORENZO CON LUCIANA RAGGI E MAURIZIO MAZZURCO

20250210 DILA APS – IL DISPARI

Fondamentale è lo scampolo introduttivo del presente ringraziamento all’Editore Dott. GAETANO DI MEGLIO per il contatto di stampa IL DISPARI con lo scrigno meritevole di una mano sempre tesa del caro Presidente DILA APS BRUNO MANCINI.

L’OPERA DONNA SOTTO LO STESSO CIELO è un grido d’usuale quotidiana denuncia: la solidarietà femminile nel periodo pandemico.

Progetto presentato nel 7° Municipio di Roma nella ricorrenziale Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne.

Coinvolti Psicologi, Sociologi, Docenti, Università, Associazioni, Poeti e Artisti per cambiamento che apporti successo alla tematica.

<Dal Silenzio Alle Parole e All’Azione> FRANCESCA BREZZI sottolinea Amnesty International tutela dei diritti umani.

< Donna Della Shoah> Premio Nobel RITA LEVI MONTALCINI stila identità, rispetto e pregio senza intaccare tipologie religiose: a LEI versi dedicati <Cervello Sapiente> V.G. Scuola Primaria PLESSO MATISSE ad esempio della sua condotta scientifica, e idee avvalorate dai Plessi MANDRIAN E MATISSE per premiare donne sofferenti da oppressori.

Il Libro Antologico marca cicatrici mai guarite come <Ricordi Necessari> Luciana Raggi.

Simili note di croce <Per La Giornata Della Memoria> TIZIANA COLUSSO.

Vede ritrosi rituali privi d’albe <Cerimonia> ALESSANDRA CARNOVALE.

Idem <Come Te Sorella> ANGELA ROSA DONATELLI alle Donne iraniane per lenire carnale pena.

Colori di libertà ANTONIETTA TIBERI <Celeste Come Il Cielo> omaggio a Donna violentata nel pudore, calvario infinito per morte di un figlio di PEPPINO IMPASTATO.

Trafitta da sfide ostili <Annaspa Nel Dolore> LUCIANNA ARGENTINO.

Una firma PAOLA OLIVA <Ballata Per Lea Garofalo> storia da non dimenticatoio.

Mira alla pietà LORETTA LIBERATI <Graffi Sul Muro> innalza sull’ara virtuosa l’eroina sacra a Dio.

MAURIZIO MAZZURCO <In Principio Era Dio> evoluzione nella specie peggiore.

Vene nere di crepa <Tragicamente Rosso> MICHELA ZANARELLA l’urlo tinge di sangue il silenzio e oscura il firmamento per carni di fanciulla.

ANGELA DONATELLI <Storia Di Anna> non accettazioni indegne in nome dell’amore.

PAMELA DI LORENZO <Questo Genere Di Persona Mi Spaventa> profilo analitico contorto <All’Improvviso Un Colpo Dietro La Schiena> ostenta l’uomo bestiale.

Redini di salvezza i CENTRI ANTI VIOLENZA anonimato e incolumità alla Donna preda d’ossessioni.

ANTONELLA GIORDANO <Sepolta Nella Terra> fa dedica a LEA GAROFALO per la tempra.

ANGELA FERRARA <M’ama Non M’ama> Donna come Margherita spoglia nel deserto delle paure.

<Tra Le Linee> IRENE SABETTA cataloga vite svuotate nell’esilio perenne.

MONICA MARTINELLI <Esistono Ancora Le Radio Libere?> descrive fuga liberatoria.

MARIA SPINELLI <Poesia Memoria> tesori di ricordi silenti.

TANIA DI MALTA<I Capelli> Donna incatenata al martirio da ingiusta morale.

Elogia inno alla bellezza in fioritura MARIA BRUNELLESO < L’Estate Delle Donne>.

LUCIANA RAGGI E MAURIZIO MAZZURCO <Seminare Speranze> un manifesto che assembla connessioni mentali di Artisti con gratitudine a chi leggerà il volume.

Posto a ringraziamento per spessore contributivo Operale per stirpe futura.

Che si renda Giustizia di STIMA alla DONNA per popoli produttivi di valori mai più nelle spire del male.

Fedeltà Giuridica a Dignità Umana per sacrale amore vittorioso.

LA DONNA PER ECCELLENZA È UNA ROSA VELLUTATA SENZA SPINE!

NEMAPRESS EDIZIONI.

LUCIANA CAPECE: Scrittrice – Poetessa – Saggista – Aforista – Prefatrice – Critico Letterario – Critico Teatrale – Recensora

20250210 DILA APS – IL DISPARI

Dalla Sede operativa DILA APS in Lettonia abbiamo ricevuto il messaggio e la foto che volentieri pubblichiamo

Aleksandra Tatarinceva ha compiuto otto anni il 1 dicembre 2024.
Il 2024 è stato importante per lei come per una artista: la prima intervista sul quotidiano “Il Dispari”, la prima pubblicazione nell’antologia “Più voci più immagini”, la prima mostra, proprio come lei l’ha voluta, nei locali dell’Accademia di Lettonia delle Scienze, con il titolo “Lo specchio di Madre Natura”, insieme agli artisti Viesturs Āboliņš, Aleksandars Adamovičs, Dagnija Jankovska, Liga Sarah Lapinska, Jevgenija Sundejeva, Guna Oškalna e Juris Zēbergs, e anche un viaggio fuori dalla Lettonia.
Aleksandra esprime un enorme “grazie” alla professoressa Baiba Rivža, a sua nonna Anna Tatarinceva e a Liga Sarah Lapinska per l’organizzazione della mostra, nonché a Bruno Mancini e Gaetano Di Meglio per le pubblicazioni effettuate in Italia.

20250210 DILA APS – IL DISPARI

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La poetessa Antonella Ariosto, nuova amica di questa rubrica “POESIA CRUDA”, per celebrare la festività di San Valentino, ha scelto le due poesie che seguono:

NINA – Anna Giancarlo
SOGNO INFINITO

S’inchina
un fugace pensiero
gorgogliando nella mente,
s’affonda negli occhi
uno spiraglio di luce…

Sfinimento nelle membra
allo smarrimento dei ricordi:
infuriava la passione
nelle carezze,
nei baci d’amore,
nel sospiro ansante
ed era estasi.

Si smarriva lo sguardo
tra il brusio lieve
delle farfalle in volo,
si confondeva il battito
del cuore con quello delle ali
che accarezzavano il volto.

Non mi sfiori la brezza
in quell’attimo di sogno infinito,
in questa voragine
che l’anima stordita in lampi
di luce s’avvolge…

Tratta dal volume VITA REGINA – Editore Luciano Zampini Poeta- Noiqui – ISBN 9798863506203 – €15,60

 

Elisabetta Biondi della Sdriscia

AMORE E PSICHE

Mi sostanzio d’istanti contesi
al sorgere del sole: io non voglio che
il sogno svanisca nel pallido albore
del mattino, nel bacio frettoloso
del commiato! Ho mietuto con te gli ultimi
baci della notte, con l’ardore
di chi sa che svaniranno nel vento…

Vorrei che il tempo fosse quest’istante:
un sogno il tuo volto vicino, piano,
tra i capelli d’argento, nascondo nei
baci i “ti amo” che il sorgere del sole
impedirà. Ebbra di baci rubati alla
luce mi sento scrosciare nel cuore
un arcobaleno di emozioni: tu
mordi le mie labbra schiuse sotto
le tue e siamo bacio entrambi.

Tratta dal volume: “E siamo bacio entrambi”; Casa editrice Pagine; 15.00 euro; ISBN 978-8875576677

20250210 DILA APS – IL DISPARI

ù20250127 DILA APS – IL DISPARI

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