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20250630 DILA APS – IL DISPARI

20250630 DILA APS – IL DISPARI
Vota la tua poesia: OTTO MILIONI 2025
dal codice 18po25f al codice 24po25f
Sono 51 le opere, sezione poesia, finaliste della XIV edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” e le stiamo pubblicando tutte in questa pagina con cadenza settimanale. Qui di seguito trovate un coupon valido per votarle..
Il coupon da diritto all’assegnazione di un SOLO voto che avrà valore di ben 10 punti nella classifica finale e potrà essere consegnato alla edicola TRANI a Piazza degli Eroi Ischia, oppure inviato come allegato ad una e-mail da indirizzare a dila@dilaaps.it entro e non oltre il prossimo 20 settembre.
ATTENZIONE: tutte le seguenti poesie sono state pubblicate nella ESATTA formattazione fornita dall’Autore. Per alcune di esse, trattandosi di testi scritti in lingue straniere, le traduzioni in italiano che presentiamo sono state realizzate a cura degli stessi Autori, in maniera amichevole e non professionale, e contengono evidenti imperfezioni ed errori sui quali non siamo intervenuti per non falsare lo spirito della gara.
Invitiamo i lettori a tenerne conto nelle operazioni di voto non facendosi influenzare dai refusi.

18po25f Ieva Akurātere
Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli
Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli
E aspettare il sole sorgendo
Io semplicemente vorrei nutrire gli uccelli
Un raggio caldo sulla spalla sentendo
Semplicemente voglio silenziosa osservare
Come giovani bisce nella danza intrecciano
Quando l ‘amore nacque
Non ricordano le fiabe più vecchie
Semplicemente voglio osservare
Qui, sotto quei cieli come
La pioggia Il campo ha bagnato,
Quando il vomere il suolo ha arato
E riempie il vaso assetato,
Lasciando che le ali degli uccelli
Portando i miei desideri
E aspettare il sole sorgendo
Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli
La Tua mano sulla mia spalla sentendo
°°°°—-°°°°
19po25f ELIMINATA
°°°°—-°°°°
20po25f Marija Gadaldi
Nel silenzio dell’onda
Quando si addormenta il mare?
Dove s’invola il tramonto?
Quando il dolore può tacere
per perdite senza confronto?
L’onda cancella sulla sabbia
le tracce di un giorno svanito…
Solo la tua mano m’abbraccia
e rimane nel mio infinito.
Nel silenzio dell’onda,
dove il mare sogna e tace,
le lacrime dell’anima
si perdono nel suo abbraccio.
Che il vento mi sfiori la pelle
vicino all’acqua cristallina,
e gli schizzi, come le stelle,
sian pianto dell’anima mia.
°°°°—-°°°°
21po25 Marija Gadaldi
Il dono della vita
La vita nostra è bella, sì, ma breve,
a volte dura, a volte assai lieve.
Viviamo come in fiaba, sotto il cielo,
tra sogni, luci e un incanto sottile e vero.
Costruiamo castelli in aria, senza posa,
seguendo strade ignote e misteriose.
La vita è unica, fragile, lucente–
conservala con cura, eternamente.
La vita è un dono – tienila stretta!
La vita è un fuoco – non farla spenta!
C’è chi, per soldi, tradisce un fratello,
ma c’è chi, per amore, raggiunge il cielo.
C’è chi condanna chi non ha colpa,
per accontentare la stupida folla.
Ma c’è chi nasce santo, e con coraggio
porta la croce e sparge amore e raggio,
sacrifica sé stesso al bene umano,
e salva il mondo dalla sua condanna.
Questa è la vita – dura, reale.
Ci chiama a scegliere tra bene e male.
Basta col male che opprime e confonde–
che sia la pace a regnare nel mondo.
La vita è un dono, è una rosa fiorita!
La vita è sacra, e va custodita!

°°°°—-°°°°
22po25f Marija Gadaldi
Nel riflesso dei tuoi occhi
A mia madre
Nei tuoi occhi limpidi e profondi,
celesti come cieli senza sponde,
mi perdo, come in mari senza fine,
cullata dolcemente dalle onde.
Il tuo sorriso, anche col tempo,
non ha mai perso il suo incanto.
Hai un cuore sincero e attento,
sei fonte di saggezza e di canto.
Quando dormivo nella culla,
sentivo la tua mano leggera,
e anche ora, nei giorni più duri,
mi sento protetta da una preghiera.
Ogni notte buia hai vegliato,
con la fatica e con il sudore.
Ogni carezza che mi hai donato
la custodisco dentro al cuore.
Ti voglio bene per ogni istante,
per ogni giorno della mia vita.
Sei il mio sole, il cielo grande,
sei la mia sorgente infinita.
°°°°—-°°°°
23po25f Liga Sarah Lapinska
Guarda bene
A Bruno Mancini, poeta
Guarda, me ne sono lasciato
il paese dell’eterna gioventù,
persino i suoi castelli di sabbia,
persino le sue caselle di carte,
persino le nostre vocazioni
insieme con on tutte le rabbie,
persino le sue campanelle di bronzo,
Gli occhi miei verdi di meraviglia mantenendo,
Il gelato di cioccolato quotidiano godendo,
i diritti umani delle scelte tenendo,
meno male,
alla margherite ancora non raccolte quest’estate:
Non ama – o ama – o non ama,
Ahi, ma che strana brama !
Così come quei nubi degni
Chi inviano verso all’ Est,
Ahi, lettere, musiche , segni.
Insomma, in bocca al lupo !
°°°°—-°°°°
24po25f Liga Sarah Lapinska
Parla più piano
Parla più piano:
Se non ti strisciare, allora vola,
Se ti va difficile tacere, allora canta.
Se il lutto non si trova nel cuore,
Allora fai una banchetta in diretta.
Se hai paura di morire, devi resistere
Per nove più forti fiori di lilla domani.
Se hai paura di annoiarmi, stai zitto,
Cantando una ninna nanna finta
E tra le lavande fai un pisolino.
Per quanto riguarda la primavera,
Fino al miracolo della crocevia,
In cui un’ cavaliere già grigio
Ti chiederà la strada per il mulino
Oppure verso i nostri poveri Apocrifi.
E sarà la notte come uno scudo d’argento
O un gufo nero, a dire il vero,
Con una vita mai vissuta,
O una mezzaluna dorata
Tra i minareti, pioppi , residenziali,
Mentre le cicale di nostra Crimea
Dormano già , profondamente.


20250623 DILA APS – IL DISPARI

20250623 DILA APS – IL DISPARI

Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni
IL SICHERHEITSDIENST (SD) IL SERVIZIO INFORMAZIONI E INTELLIGENCE DELLE SS
di Antonella Colonna Vilasi
La ricerca riferita ai servizi di informazione e intelligence è sempre molto complicata, ma nel caso della Germania nazista, le difficoltà vengono amplificate dal fatto che verso la fine della guerra, i nazisti si adoperarono con germanica precisione alla distruzione di tutti i documenti riferiti al regime.
Risulta, inoltre, ancor più difficile reperire informazioni valide sui primi anni di azione del SD; gli studiosi hanno dovuto effettuare una ricostruzione in base a molti frammenti di informazioni ricavate da altre fonti. L’unica documentazione diretta, soprattutto per i primi anni, utile anche ad una corretta interpretazione dei documenti frammentati, si è ottenuta grazie alla scoperta di pochi documenti rimasti di un Ufficio regionale del SD a Francoforte sul Meno, che ora si trovano nell’Archivio Centrale di Stato dell’Assia a Wiesbaden.
Sembra inoltre, che durante la creazione del SD e nei primi anni di attività non vi fosse del personale assegnato a tale struttura; non vi sono infatti liste degli agenti ma solo dei “free lance” che lavoravano gratuitamente, in una sorta di volontariato. Sicuramente l’intento di Himmler era quello di creare una struttura limitata, cosa comprensibile date le difficoltà che vi erano all’interno del Partito stesso a causa dei giochi di potere tra i gerarchi. Successivamente, ai volontari si accostarono anche persone stipendiate2.
Adolf Hitler sin dai suoi primi passi in politica era perfettamente cosciente che per prendere il potere, e poi per mantenerlo con un regime dittatoriale, fosse necessario l’appoggio di un gruppo armato fedele e disposto a tutto.
Nel 1919 quando era ancora nell’Esercito, venne incaricato di sorvegliare in borghese il Deutsche Arbeiterpartei (DAP), ossia il Partito Tedesco dei Lavoratori, un piccolo Partito di estrema destra che era stato fondato solo da qualche mese, nel Gennaio del 1919, da Anton Drexler, un insegnante e collaudatore di locomotive con la passione per la poesia. Questi fu profondamente colpito dal giovane Hitler e dalla sua capacità oratoria dopo aver assistito ad una discussione che intraprese durante una riunione; fu così che gli fece inviare a casa non solo la tessera del Partito, ma anche la nomina al Comitato direttivo.
Hitler, lasciato l’Esercito, l’anno seguente, si rese conto che le sue capacità avrebbero potuto rivelarsi utili per una carriera politica, a cui si dedicò completamente, tanto che riuscì a diventare il leader del DAP. La prima cosa che fece fu cambiargli il nome in National Sozialistische Deutche Arbeiterpartei (NSDAP): era nato il famigerato Partito nazista.
Da subito Hitler grazie al suo innegabile carisma riuscì a circondarsi di una schiera di fedelissimi, nomi che in seguito diverranno tristemente famosi, come Rudolph Hesse, Hermann Göring, Robert Heinrich Wagner, Erich Ludendorff, Emil Maurice, Heinrich Himmler, Wilhelm Frick ed Ernst Julius Günther Röhm. Fu proprio con quest’ultimo che creò le Sturmabteilung, più note come SA o “camicie brune”, una milizia armata nata ufficialmente come “corpo sportivo” del Partito atta a proteggere i politici duranti i comizi, ma più spesso utilizzata per azioni violente contro gli avversari e in seguito azioni di intimidazione contro comunisti ed ebrei. Le SA non erano certo caratterizzate da azioni, per così dire, silenziose che potevano passare inosservate. Hitler intuì che erano controproducenti.

l’Autrice Antonella Colonna Vilasi è una studiosa italiana, docente di intelligence e storia dell’intelligence. Dal 1987 si occupa di intelligence. Ha all’attivo più di cento pubblicazioni scientifiche in riviste di intelligence.
Responsabile del Centro Studi Intelligence costituito nel 2012 e con sede a Roma, un’associazione di esperti italiani ed europei in materia di storia, geopolitica, sociologia, economia e sicurezza internazionale con la finalità di sviluppare un sapere interdisciplinare sull’intelligence.


CS IL SEXTANTE |“Cieco, così scrivo” di Theodor Damian:
un nuovo viaggio poetico nella collana La Fenice Romena
Cieco, così scrivo, è la nuova raccolta poetica di Theodor Damian, edita da Il Sextante nella collana La Fenice Romena, curata da Valeriu Barbu.
Questa uscita rappresenta molto più di una pubblicazione: è un atto di rinascita letteraria, in perfetta sintonia con lo spirito della collana che si ispira all’immagine mitologica della Fenice.
La Fenice Romena non è soltanto una raccolta di testi, ma un varco aperto sul cuore pulsante della letteratura romena, una voce che da troppo tempo attendeva di farsi udire al di fuori delle frontiere linguistiche.
Come ricorda la premessa del progetto, qui la parola “brucia, si spegne e risorge”: e proprio in questa tensione si colloca l’opera di Theodor Damian.
Teologo, filosofo e poeta, Damian intreccia nella sua scrittura il silenzio e la parola, l’angoscia e la fede, la solitudine e l’infinito.
Cieco, così scrivo è una raccolta densa, quasi un pellegrinaggio esistenziale in versi, che interroga l’uomo, la memoria e il divino con lo sguardo cieco ma lucido di chi cerca la verità non con gli occhi, ma con l’anima.
Tra i versi spiccano immagini che riportano alla dimensione biblica e metafisica, come l’evocazione di Lazzaro, simbolo di una resurrezione che è anche interiore, o il viaggio a Bruges, città che diventa specchio di misteri irrisolti e silenzi carichi di senso.
La sua poesia, densa di interrogativi e priva di risposte facili, invita il lettore a un confronto con il dolore, il tempo, la speranza e la memoria.
Non è un caso che l’opera venga presentata in questo periodo dell’anno, durante un mese dedicato alla lettura, alla riflessione e alla scoperta.
Cieco, così scrivo non è una lettura comoda, ma è una lettura necessaria.
Richiede ascolto, tempo e predisposizione a lasciarsi interrogare.
Come scrive Mariapia Ciaghi nell’introduzione: “Il poeta non offre risposte facili, ma apre spazi di riflessione […] e invita a guardare oltre, verso quel mistero che, forse, solo la poesia può sfiorare.”
La sua lettura sarà dunque un’occasione preziosa per immergersi in una voce poetica autentica, profonda e universale, e per riscoprire la vitalità della letteratura romena contemporanea attraverso le parole di un autore che sa trasformare ogni verso in una soglia di senso.
Cieco, così scrivo di Theodor Damian
Editore Il Sextante di Mariapia Ciaghi – 2025
EAN: 9788897708698
ISBN: 8897708692

