20250710 DILA APS IL DISPARI professionisti

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Rubrica Ddclinic-Journal

“Salute in Primo Piano: Prevenire è Vivere Meglio”

“Ambulatorio dei Sani” – Il Peso Invisibile: Metalli Pesanti e Invecchiamento Cellulare, l’Allarme Silente

Viviamo immersi in un ambiente in continua evoluzione, e la nostra salute è sempre più influenzata dall’esposizione a inquinanti di varia natura.

Tra questi, i metalli pesanti rappresentano una minaccia spesso invisibile e silenziosa, ma estremamente pervasiva.

Studi scientifici recenti hanno chiaramente dimostrato come l’esposizione a inquinanti ambientali, inclusi i metalli pesanti, le radiazioni e gli inquinanti atmosferici e organici, sia una delle cause principali delle malattie umane non trasmissibili, come le patologie polmonari e cardiovascolari, e persino la mortalità prematura.

Il meccanismo di danno è complesso: l’accumulo di metalli pesanti nel nostro organismo può innescare uno stato di tossicità cronica, compromettendo le funzioni cellulari e contribuendo a un invecchiamento cellulare accelerato, non direttamente correlato all’età anagrafica.

Spesso, non percepiamo questi danni finché non si manifestano patologie più gravi.

È qui che emerge il ruolo fondamentale della metabolomica, una tecnologia “omica” ad alta sensibilità e ad alto rendimento.

Attraverso l’analisi dettagliata dei metaboliti –le piccole molecole prodotte dal nostro metabolismo– la metabolomica è in grado di ottenere informazioni precise e complete sulle vie di regolazione del nostro organismo.

Questa tecnologia è uno strumento cruciale per identificare potenziali indicatori di uno stato di tossicità da bioaccumulo di metalli e di un invecchiamento cellulare precoce.

Il progetto “Ambulatorio dei Sani“, attraverso la collaborazione tra il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno e Beauty & Healthcare at Home Srl, integra lo screening dei metalli pesanti (ad esempio, tramite il mineralogramma del capello, un test standard riconosciuto dall’EPA) con l’analisi metabolomica urinaria.

Questo approccio combinato offre una consapevolezza approfondita del rischio ambientale e permette di orientare strategie di prevenzione mirate, contribuendo anche all’ampliamento delle conoscenze sulla presenza e distribuzione di questi inquinanti nell’uomo e nell’ambiente, per un futuro più sano.

 Andrea Del Buono

Presidente Fondazione DDCLINIC

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Rubrica Ddclinic-Journal

“Salute in Primo Piano: Prevenire è Vivere Meglio”

“Ambulatorio dei Sani” – Oltre la Superficie: Le Analisi Molecolari Avanzate al Servizio della Prevenzione

Come possiamo tradurre concretamente i principi della “biologia positiva” in un percorso tangibile per la nostra salute?

La chiave risiede nell’adozione di analisi molecolari avanzate, strumenti diagnostici di precisione che ci consentono di “leggere” il nostro organismo a un livello di dettaglio senza precedenti, andando ben oltre i tradizionali esami di routine.

Non parliamo di generici check-up, ma di indagini mirate a identificare i precursori della malattia molto prima che questa possa manifestarsi clinicamente.

Tra queste metodologie d’avanguardia, i test genetici non sono finalizzati alla diagnosi di malattie genetiche rare, ma piuttosto all’individuazione di varianti genetiche comuni (polimorfismi) che possono influenzare profondamente il nostro metabolismo, la nostra risposta ai nutrienti e la nostra predisposizione individuale allo sviluppo di determinate patologie, incluso il cancro.
 Queste informazioni, tipiche dell’approccio di biologia positiva, sono fondamentali per personalizzare l’alimentazione e lo stile di vita, minimizzando il rischio ben prima che la malattia possa palesarsi.

Parallelamente, l’esame metabolomico analizza in dettaglio i metaboliti presenti nei fluidi biologici, come l’urina.

I metaboliti sono le “impronte” molecolari delle reazioni biochimiche in atto nel nostro organismo, i prodotti finali del metabolismo.

Alterazioni significative nel profilo metabolomico possono indicare squilibri funzionali che precedono la comparsa di una malattia, permettendo interventi dietetici e di integrazione estremamente mirati. Infine, l’analisi dei metalli pesanti è cruciale, poiché la nostra esposizione cronica a questi inquinanti ambientali può interferire con numerosi processi metabolici vitali e aumentare in modo significativo il rischio di sviluppare malattie croniche.

Questa analisi consente di valutare l’effettiva esposizione e di adottare strategie di detossificazione personalizzate.

Il progetto “Ambulatorio dei Sani” si pone all’avanguardia nell’utilizzo di queste tecnologie diagnostiche, offrendo una “radiografia” completa e dinamica del nostro stato di salute, anticipando i problemi e consentendo un intervento tempestivo ed efficace.

Dott. Andrea Del Buono

Presidente Fondazione DDCLINIC

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Il falso storico della Tavola Pitagorica e il principio posizionale dell’abaco

I PARTE

Nelle puntate di  questo articolo tratterò di un falso storico troppo spesso dimenticato.

Noi oggi chiamiamo Tavola Pitagorica la tavola di moltiplicazione dei numeri naturali nel sistema posizionale decimale, ma in realtà questo nome denotava l’ultimo tipo di abaco medioevale, l’abaco a gettoni o a colonne, attribuito ai tardo neopitagorici medioevali del secolo XI e per questo motivo detto anche Mensa Pythagorea (Tavola Pitagorica).

La tavola di moltiplicazione non può essere stata inventata né da Pitagora, che visse nel VI sec. a.C. né dai neopitagorici, che operarono ad Alessandria d’Egitto dal I sec. a.C al III sec. d.C. Ciò per l’ovvio motivo che il sistema di numerazione decimale posizionale, che essa utilizza, è stato inventato, secondo le fonti ufficiali, nell’India settentrionale all’inizio del VI secolo d.C., essendo il più antico documento che ne attesta l’uso  un atto di donazione, inciso su rame, recante in indiano la data 346 corrispondente a 595 d.C.

Questa l’origine universalmente ormai condivisa del nostro attuale sistema di numerazione.

Secondo gli studi più accreditati, gli arabi appresero le nove cifre indiane e il loro uso probabilmente con l’introduzione a Baghdād, nel 766 o secondo altri nel 773, di un’opera indiana di contenuto astronomico e matematico, Sindhind, poi tradotta in arabo nel 775.

Successivamente, il nuovo sistema di numerazione indiano fu diffuso dagli arabi in Spagna, da loro conquistata già nel 711-712, e poi in Europa soprattutto per opera di Leonardo Fibonacci, con la sua famosa opera Liber Abbaci del 1202. Abacus è il termine latino con cui si designava l’abaco, mentre abbacus (con due b) è il termine latino con cui in Italia, dal secolo XIII in poi, ci si riferiva al calcolo basato sul sistema di numerazione scritta decimale e posizionale indiano.

Per dettagli sulla diffusione del nuovo sistema di numerazione indiano in Europa rimando al mio articolo Il ruolo dell’Islàm nello sviluppo delle scienze, «ArteScienza», Anno II, N. 4, pp. 39-124.

Tutta una diversa narrazione è stata, però, proposta da alcuni studiosi. Francesco Ginanni (1716 -1766), nella sua opera Dissertatio mathematica critica de numeralium notarum minuscolarum origine, sostiene che le nostre attuali cifre sono nate in Italia e che furono usate già nel sec. II d.C. sotto l’impero di Marco Aurelio.

Invece Gian Domenico Romagnosi (1761-1835), Michel Chasles (1793–1880) e Alexander von Humboldt (1769-1859) attribuiscono l’invenzione del sistema di numerazione posizionale decimale alla Scuola Pitagorica, che operò dal 530 al 450 a.C. a Crotone sotto la guida di Pitagora.

I neo-pitagorici greci di Alessandria d’Egitto le avrebbero diffuse nella Roma imperiale, poi nel vicino oriente e in India tramite gli scambi commerciali.

Da Roma il sistema di numerazione posizionale sarebbe stato esportato in Spagna e nelle province romane dell’Africa settentrionale.

Gli arabi lo avrebbero appreso durante le loro conquiste di queste province.

Questa narrazione non ha però  alcun serio fondamento storico, in quanto non esistono documenti che attestino la conoscenza del sistema di numerazione decimale posizionale da parte dei greci.

Al contrario, le fonti storiche provano che Pitagora e tutti i greci, anche del periodo alessandrino, utilizzavano un altro sistema di numerazione scritta additiva, simile a quella ebrea, rappresentando nella scrittura i numeri con le iniziali dei loro nomi.

Se i matematici greci avessero veramente ideato il sistema di numerazione decimale posizionale, lo avrebbero applicato e certamente Aristotile ne avrebbe fatta menzione nelle sue opere, come osserva Andrea Stiattesi (Sull’Aritmetica. Dissertazione storica-critica, 1870).

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ROBERTO MUROLO

Un Mito dell’arte musicale

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Nato il 19 Gennaio 1912 e morto il 13 Marzo 2003.

Imparentato con i De Filippo ed Eduardo Scarpetta è stato oltre che un grande cantante chitarrista anche autore ed attore.

Ricchissimo il suo repertorio nella lunga carriera da NAPULE CHE SE NE VA a PISCATORE ‘E PUSILLECO – NUN ME SCETA’- MUNASTERIO ‘E SANTA CHIARA – VIERNO – SCIUMMO – LUNA CAPRESE – SCALINATELLA – TAMMURRIATA NERA – NA VOCE NA CHITARRA E ‘O PPOCO ‘E LUNA.

All’attivo ben 12 album a 33 giri tra il 1963 ed il 1965. Oltre ad una lunghissima serie di dischi monografici.

Tra i brani da lui composti: ‘O CIUCCIARIELLO – TORNA A VUCA’ – SCRIVEME.

Suo erede vocale, a detta di molti critici, è MARIO MAGLIONE.

Nel 1992 ebbe un grande successo duellando con MIA MARTINI di CU’ MME di ENZO GRAGNANIELLO e DON RAFFAE’ di e con FABRIZIO DE ANDRE’.

Ultimo suo lavoro: HO SOGNATO DI CANTARE con 11 canzoni a 90 anni nel 2022.

Personalmente abbiamo fatto insieme alcuni interventi, io con la dizione di mie poesie e lui con la sua voce e chitarra in numerosissime manifestazioni filantropiche a favore di bambini handicappati in varie località Napoletane, la maggior parte scuole.

Si congratulò moltissimo con me ad OTTAVIANO dove io conseguii il premio di un milione per il terzo posto con la poesia GELO.

In quell’occasione ebbi il piacere di conoscere il Maestro SERGIO BRUNI al quale piacquero

moltissimo i miei versi.

Erano gli anni 90 quando ancora facevo parte della vita salottiera e poetica anche con numerosi viaggi in diverse località Italiane con l’Associazione dei poeti dialettali d’Italia con sede in Roma. Locri – Grottaferrata – Procida – Caserta – Anzio – Massalubrense  e tante altre.

Bei ricordi appartenenti ad un periodo andato via e che non tornerà mai più!

LUCIANO SOMMA

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Vota il tuo video OTTO MILIONI 2025

La selezione dei video idonei a partecipare alla fase finale della XIV edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” è terminata.

Per un consolidato sistema di coinvolgimento dei lettori, qui di seguito trovate un coupon valido per assegnare voti ai video da voi prescelti.

Ogni coupon da diritto all’assegnazione di un voto che avrà valore di ben 10 punti nella classifica finale.

Per esprimere il voto vi sarà sufficiente compilare il coupon nelle due parti in bianco e consegnarlo alla edicola TRANI a Piazza degli Eroi Ischia, oppure potrete inviarlo (digitalizzato o fotografato) come allegato ad una e-mail da indirizzare a dila@dilaaps.it entro e non oltre il prossimo 20 settembre.

La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 25 novembre 2025 e il 31 gennaio 2026.

La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

In bocca al lupo e vinca il migliore!

20250707 DILA APS – IL DISPARI

01vi25f Luciano Somma

RICORDI

canta MILA SIERVO

01vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

02vi25f Luciano Somma
Nun ‘o dicere a papa’
ANTONIO ALTIERI

02vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

03vi25f Luciano Somma
CREDO
Fabio Martoglio

03vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

04vi25f Valentina Gavrish
Gilda

04vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

20250707 DILA APS – IL DISPARI

05vi25f Marija Gadaldi
suona il piano.
Da Les parapluies de Cherbourg

05vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

06vi25f Aleksandrs Mirvis
Gli Specchi
Aleksandrs Mirvis

06vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

07vi25f Ieva Akurātere
Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli

07vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

08vi25f Ilze Magone
L’argento di Mara

08vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

09vi25f Ilze Magone
La rugiada della potenza

09vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

10vi25f Adriana Iftimie Ceroli
Ombra Rossa

10vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

11vi25f Domenico Umbro
STRAVINSKY

11vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

12vi25f Marija Gadaldi
Lodovico Einaudi

12vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

13vi25f Antonio Mencarini
L’ucello in chiesa
Trilussa

13vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

14vi25f Antonio Mencarini
Tra Capri e Sant’Angelo
Roberta Panizza

14vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

15vi25f Antonio Fiore
Ritrovarsi fra cent’anni

15vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

16vi25f Antonio Mencarini
‘O brinnese

16vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

17vi25f Maria Poerio
legge poesie

17vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

18vi25f Caterina Novak
canto lirico

18vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

19vi25f Angela Prota
canto lirico

19vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

20vi25f Chiara Pavoni
Enigmi dal mondo
testo di Liga Lapinska – musica di Roberto Prandin

20vi25f opera finalista premio video otto milioni 2025

 

 

 

 

 

 

20250707 DILA APS – IL DISPARI

 

20250630 DILA APS – IL DISPARI

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Vota la tua poesia: OTTO MILIONI 2025

dal codice 18po25f al codice 24po25f

Sono 51 le opere, sezione poesia, finaliste della XIV edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” e le stiamo pubblicando tutte in questa pagina con cadenza settimanale. Qui di seguito trovate un coupon valido per votarle..

Il coupon da diritto all’assegnazione di un SOLO voto che avrà valore di ben 10 punti nella classifica finale e potrà essere consegnato alla edicola TRANI a Piazza degli Eroi Ischia, oppure inviato come allegato ad una e-mail da indirizzare a dila@dilaaps.it entro e non oltre il prossimo 20 settembre.

ATTENZIONE: tutte le seguenti poesie sono state pubblicate nella ESATTA formattazione fornita dall’Autore. Per alcune di esse, trattandosi di testi scritti in lingue straniere, le traduzioni in italiano che presentiamo sono state realizzate a cura degli stessi Autori, in maniera amichevole e non professionale, e contengono evidenti imperfezioni ed errori sui quali non siamo intervenuti per non falsare lo spirito della gara.

Invitiamo i lettori a tenerne conto nelle operazioni di voto non facendosi influenzare dai refusi.

20250630 DILA APS – IL DISPARI

18po25f Ieva Akurātere
Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli

Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli
E aspettare il sole sorgendo
Io semplicemente vorrei nutrire gli uccelli
Un raggio caldo sulla spalla sentendo
Semplicemente voglio silenziosa osservare
Come giovani bisce nella danza intrecciano
Quando l ‘amore nacque
Non ricordano le fiabe più vecchie
Semplicemente voglio osservare
Qui, sotto quei cieli come
La pioggia Il campo ha bagnato,
Quando il vomere il suolo ha arato
E riempie il vaso assetato,
Lasciando che le ali degli uccelli
Portando i miei desideri
E aspettare il sole sorgendo
Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli
La Tua mano sulla mia spalla sentendo

°°°°—-°°°°

19po25f ELIMINATA

°°°°—-°°°°

20po25f Marija Gadaldi
Nel silenzio dell’onda

Quando si addormenta il mare?
Dove s’invola il tramonto?
Quando il dolore può tacere
per perdite senza confronto?
L’onda cancella sulla sabbia
le tracce di un giorno svanito…
Solo la tua mano m’abbraccia
e rimane nel mio infinito.

Nel silenzio dell’onda,
dove il mare sogna e tace,
le lacrime dell’anima
si perdono nel suo abbraccio.
Che il vento mi sfiori la pelle
vicino all’acqua cristallina,
e gli schizzi, come le stelle,
sian pianto dell’anima mia.

°°°°—-°°°°

21po25 Marija Gadaldi 

Il dono della vita

La vita nostra è bella, sì, ma breve,
a volte dura, a volte assai lieve.
Viviamo come in fiaba, sotto il cielo,
tra sogni, luci e un incanto sottile e vero.
Costruiamo castelli in aria, senza posa,
seguendo strade ignote e misteriose.
La vita è unica, fragile, lucente–
conservala con cura, eternamente.
La vita è un dono – tienila stretta!
La vita è un fuoco – non farla spenta!
C’è chi, per soldi, tradisce un fratello,
ma c’è chi, per amore, raggiunge il cielo.
C’è chi condanna chi non ha colpa,
per accontentare la stupida folla.
Ma c’è chi nasce santo, e con coraggio
porta la croce e sparge amore e raggio,
sacrifica sé stesso al bene umano,
e salva il mondo dalla sua condanna.
Questa è la vita – dura, reale.
Ci chiama a scegliere tra bene e male.
Basta col male che opprime e confonde–
che sia la pace a regnare nel mondo.
La vita è un dono, è una rosa fiorita!
La vita è sacra, e va custodita!

20250630 DILA APS – IL DISPARI

°°°°—-°°°°

22po25f Marija Gadaldi
Nel riflesso dei tuoi occhi
A mia madre

Nei tuoi occhi limpidi e profondi,
celesti come cieli senza sponde,
mi perdo, come in mari senza fine,
cullata dolcemente dalle onde.
Il tuo sorriso, anche col tempo,
non ha mai perso il suo incanto.
Hai un cuore sincero e attento,
sei fonte di saggezza e di canto.
Quando dormivo nella culla,
sentivo la tua mano leggera,
e anche ora, nei giorni più duri,
mi sento protetta da una preghiera.
Ogni notte buia hai vegliato,
con la fatica e con il sudore.
Ogni carezza che mi hai donato
la custodisco dentro al cuore.
Ti voglio bene per ogni istante,
per ogni giorno della mia vita.
Sei il mio sole, il cielo grande,
sei la mia sorgente infinita.

°°°°—-°°°°

23po25f Liga Sarah Lapinska
Guarda bene
A Bruno Mancini, poeta

Guarda, me ne sono lasciato
il paese dell’eterna gioventù,
persino i suoi castelli di sabbia,
persino le sue caselle di carte,
persino le nostre vocazioni
insieme con on tutte le rabbie,
persino le sue campanelle di bronzo,

Gli occhi miei verdi di meraviglia mantenendo,
Il gelato di cioccolato quotidiano godendo,
i diritti umani delle scelte tenendo,
meno male,
alla margherite ancora non raccolte quest’estate:
Non ama – o ama – o non ama,
Ahi, ma che strana brama !
Così come quei nubi degni
Chi inviano verso all’ Est,
Ahi, lettere, musiche , segni.
Insomma, in bocca al lupo !

°°°°—-°°°°

24po25f Liga Sarah Lapinska
Parla più piano

Parla più piano:
Se non ti strisciare, allora vola,
Se ti va difficile tacere, allora canta.
Se il lutto non si trova nel cuore,
Allora fai una banchetta in diretta.
Se hai paura di morire, devi resistere
Per nove più forti fiori di lilla domani.
Se hai paura di annoiarmi, stai zitto,
Cantando una ninna nanna finta
E tra le lavande fai un pisolino.
Per quanto riguarda la primavera,
Fino al miracolo della crocevia,
In cui un’ cavaliere già grigio
Ti chiederà la strada per il mulino
Oppure verso i nostri poveri Apocrifi.
E sarà la notte come uno scudo d’argento
O un gufo nero, a dire il vero,
Con una vita mai vissuta,
O una mezzaluna dorata
Tra i minareti, pioppi , residenziali,
Mentre le cicale di nostra Crimea
Dormano già , profondamente.

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20250630 DILA APS – IL DISPARI

 

 

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DILA APS & IL DISPARI 2025 Redazione culturale

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DILA APS & IL DISPARI 2023 Redazione culturale

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Come possiamo tradurre concretamente i principi della “biologia positiva” in un percorso tangibile per la nostra salute?

La chiave risiede nell’adozione di analisi molecolari avanzate, strumenti diagnostici di precisione che ci consentono di “leggere” il nostro organismo a un livello di dettaglio senza precedenti, andando ben oltre i tradizionali esami di routine.

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Tra queste metodologie d’avanguardia, i test genetici non sono finalizzati alla diagnosi di malattie genetiche rare, ma piuttosto all’individuazione di varianti genetiche comuni (polimorfismi) che possono influenzare profondamente il nostro metabolismo, la nostra risposta ai nutrienti e la nostra predisposizione individuale allo sviluppo di determinate patologie, incluso il cancro.
 Queste informazioni, tipiche dell’approccio di biologia positiva, sono fondamentali per personalizzare l’alimentazione e lo stile di vita, minimizzando il rischio ben prima che la malattia possa palesarsi.

Parallelamente, l’esame metabolomico analizza in dettaglio i metaboliti presenti nei fluidi biologici, come l’urina.

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Alterazioni significative nel profilo metabolomico possono indicare squilibri funzionali che precedono la comparsa di una malattia, permettendo interventi dietetici e di integrazione estremamente mirati. Infine, l’analisi dei metalli pesanti è cruciale, poiché la nostra esposizione cronica a questi inquinanti ambientali può interferire con numerosi processi metabolici vitali e aumentare in modo significativo il rischio di sviluppare malattie croniche.

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Dott. Andrea Del Buono

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“Salute in Primo Piano: Prevenire è Vivere Meglio”

Il Progetto “Ambulatorio dei Sani” – Un faro per la Salute di Domani

La Rivoluzione della “Biologia Positiva”: Dalla Malattia alla Salute Attiva

 

Per decenni, il modello dominante nella sanità è stato quello della “biologia negativa”: un approccio reattivo, focalizzato sulla diagnosi e la cura della malattia una volta che questa si è manifestata.

Si interviene sui sintomi, si cerca di contenere il danno, spesso quando il processo patologico è già in fase avanzata.

Ma cosa accadrebbe se cambiassimo radicalmente questa prospettiva?

Se ci proiettassimo verso un modello proattivo, incentrato sulla “diagnosi di salute” e sul rafforzamento delle nostre capacità intrinseche di benessere?

Questa è la promettente visione della “biologia positiva“, un paradigma emergente che sta ridisegnando il nostro rapporto con la salute.

Non si tratta più soltanto di evitare il male o di curare il disagio, ma di costruire attivamente la salute, potenziando le nostre risorse fisiologiche e individuando i primi, sottili segnali di squilibrio molto prima che questi possano evolvere in patologie conclamate.

Questa inversione di rotta è cruciale e sempre più urgente, specialmente di fronte alla preoccupante incidenza delle malattie croniche e all’aumento dei casi di cancro ad insorgenza precoce, fenomeni che gravano pesantemente sia sul Sistema Sanitario Nazionale, in termini di costi, sia sulla qualità della vita dei singoli cittadini.

La prevenzione primaria e secondaria, dunque, non è più una mera opzione auspicabile, ma diventa un imperativo strategico, un investimento lungimirante per un futuro più sano, sostenibile e prospero per l’intera comunità.

Il progetto “Ambulatorio dei Sani” della DDclinic Foundation ETS nasce precisamente da questa profonda consapevolezza, proponendo un approccio integrato che valorizza sinergicamente le risorse esistenti, come le farmacie territoriali, e le competenze specialistiche dei biologi professionisti, per guidare i cittadini verso una salute attiva e pienamente consapevole.

È una sfida ambiziosa ma assolutamente raggiungibile, una collaborazione tra scienza, clinica e territorio per un domani di benessere diffuso e duraturo.

Seguici su ddclinicfoundation.eu

 

Andrea Del Buono

Presidente Fondazione DDCLINIC

 

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20250630 DILA APS – IL DISPARI

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20250630 DILA APS – IL DISPARI

Vota la tua poesia: OTTO MILIONI 2025

dal codice 18po25f al codice 24po25f

Sono 51 le opere, sezione poesia, finaliste della XIV edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” e le stiamo pubblicando tutte in questa pagina con cadenza settimanale. Qui di seguito trovate un coupon valido per votarle..

Il coupon da diritto all’assegnazione di un SOLO voto che avrà valore di ben 10 punti nella classifica finale e potrà essere consegnato alla edicola TRANI a Piazza degli Eroi Ischia, oppure inviato come allegato ad una e-mail da indirizzare a dila@dilaaps.it entro e non oltre il prossimo 20 settembre.

ATTENZIONE: tutte le seguenti poesie sono state pubblicate nella ESATTA formattazione fornita dall’Autore. Per alcune di esse, trattandosi di testi scritti in lingue straniere, le traduzioni in italiano che presentiamo sono state realizzate a cura degli stessi Autori, in maniera amichevole e non professionale, e contengono evidenti imperfezioni ed errori sui quali non siamo intervenuti per non falsare lo spirito della gara.

Invitiamo i lettori a tenerne conto nelle operazioni di voto non facendosi influenzare dai refusi.

20250630 DILA APS – IL DISPARI

18po25f Ieva Akurātere
Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli

Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli
E aspettare il sole sorgendo
Io semplicemente vorrei nutrire gli uccelli
Un raggio caldo sulla spalla sentendo
Semplicemente voglio silenziosa osservare
Come giovani bisce nella danza intrecciano
Quando l ‘amore nacque
Non ricordano le fiabe più vecchie
Semplicemente voglio osservare
Qui, sotto quei cieli come
La pioggia Il campo ha bagnato,
Quando il vomere il suolo ha arato
E riempie il vaso assetato,
Lasciando che le ali degli uccelli
Portando i miei desideri
E aspettare il sole sorgendo
Io semplicemente voglio nutrire gli uccelli
La Tua mano sulla mia spalla sentendo

°°°°—-°°°°

19po25f ELIMINATA

°°°°—-°°°°

20po25f Marija Gadaldi
Nel silenzio dell’onda

Quando si addormenta il mare?
Dove s’invola il tramonto?
Quando il dolore può tacere
per perdite senza confronto?
L’onda cancella sulla sabbia
le tracce di un giorno svanito…
Solo la tua mano m’abbraccia
e rimane nel mio infinito.

Nel silenzio dell’onda,
dove il mare sogna e tace,
le lacrime dell’anima
si perdono nel suo abbraccio.
Che il vento mi sfiori la pelle
vicino all’acqua cristallina,
e gli schizzi, come le stelle,
sian pianto dell’anima mia.

°°°°—-°°°°

21po25 Marija Gadaldi 

Il dono della vita

La vita nostra è bella, sì, ma breve,
a volte dura, a volte assai lieve.
Viviamo come in fiaba, sotto il cielo,
tra sogni, luci e un incanto sottile e vero.
Costruiamo castelli in aria, senza posa,
seguendo strade ignote e misteriose.
La vita è unica, fragile, lucente–
conservala con cura, eternamente.
La vita è un dono – tienila stretta!
La vita è un fuoco – non farla spenta!
C’è chi, per soldi, tradisce un fratello,
ma c’è chi, per amore, raggiunge il cielo.
C’è chi condanna chi non ha colpa,
per accontentare la stupida folla.
Ma c’è chi nasce santo, e con coraggio
porta la croce e sparge amore e raggio,
sacrifica sé stesso al bene umano,
e salva il mondo dalla sua condanna.
Questa è la vita – dura, reale.
Ci chiama a scegliere tra bene e male.
Basta col male che opprime e confonde–
che sia la pace a regnare nel mondo.
La vita è un dono, è una rosa fiorita!
La vita è sacra, e va custodita!

20250630 DILA APS – IL DISPARI

°°°°—-°°°°

22po25f Marija Gadaldi
Nel riflesso dei tuoi occhi
A mia madre

Nei tuoi occhi limpidi e profondi,
celesti come cieli senza sponde,
mi perdo, come in mari senza fine,
cullata dolcemente dalle onde.
Il tuo sorriso, anche col tempo,
non ha mai perso il suo incanto.
Hai un cuore sincero e attento,
sei fonte di saggezza e di canto.
Quando dormivo nella culla,
sentivo la tua mano leggera,
e anche ora, nei giorni più duri,
mi sento protetta da una preghiera.
Ogni notte buia hai vegliato,
con la fatica e con il sudore.
Ogni carezza che mi hai donato
la custodisco dentro al cuore.
Ti voglio bene per ogni istante,
per ogni giorno della mia vita.
Sei il mio sole, il cielo grande,
sei la mia sorgente infinita.

°°°°—-°°°°

23po25f Liga Sarah Lapinska
Guarda bene
A Bruno Mancini, poeta

Guarda, me ne sono lasciato
il paese dell’eterna gioventù,
persino i suoi castelli di sabbia,
persino le sue caselle di carte,
persino le nostre vocazioni
insieme con on tutte le rabbie,
persino le sue campanelle di bronzo,

Gli occhi miei verdi di meraviglia mantenendo,
Il gelato di cioccolato quotidiano godendo,
i diritti umani delle scelte tenendo,
meno male,
alla margherite ancora non raccolte quest’estate:
Non ama – o ama – o non ama,
Ahi, ma che strana brama !
Così come quei nubi degni
Chi inviano verso all’ Est,
Ahi, lettere, musiche , segni.
Insomma, in bocca al lupo !

°°°°—-°°°°

24po25f Liga Sarah Lapinska
Parla più piano

Parla più piano:
Se non ti strisciare, allora vola,
Se ti va difficile tacere, allora canta.
Se il lutto non si trova nel cuore,
Allora fai una banchetta in diretta.
Se hai paura di morire, devi resistere
Per nove più forti fiori di lilla domani.
Se hai paura di annoiarmi, stai zitto,
Cantando una ninna nanna finta
E tra le lavande fai un pisolino.
Per quanto riguarda la primavera,
Fino al miracolo della crocevia,
In cui un’ cavaliere già grigio
Ti chiederà la strada per il mulino
Oppure verso i nostri poveri Apocrifi.
E sarà la notte come uno scudo d’argento
O un gufo nero, a dire il vero,
Con una vita mai vissuta,
O una mezzaluna dorata
Tra i minareti, pioppi , residenziali,
Mentre le cicale di nostra Crimea
Dormano già , profondamente.

20250630 DILA APS – IL DISPARI

 

20250630 DILA APS – IL DISPARI

 

20250623 DILA APS – IL DISPARI

20250623 DILA APS – IL DISPARI

20250623 DILA APS – IL DISPARI

Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni

IL SICHERHEITSDIENST (SD) IL SERVIZIO INFORMAZIONI E INTELLIGENCE DELLE SS

di Antonella Colonna Vilasi

La ricerca riferita ai servizi di informazione e intelligence è sempre molto complicata, ma nel caso della Germania nazista, le difficoltà vengono amplificate dal fatto che verso la fine della guerra, i nazisti si adoperarono con germanica precisione alla distruzione di tutti i documenti riferiti al regime.

Risulta, inoltre, ancor più difficile reperire informazioni valide sui primi anni di azione del SD; gli studiosi hanno dovuto effettuare una ricostruzione in base a molti frammenti di informazioni ricavate da altre fonti. L’unica documentazione diretta, soprattutto per i primi anni, utile anche ad una corretta interpretazione dei documenti frammentati, si è ottenuta grazie alla scoperta di pochi documenti rimasti di un Ufficio regionale del SD a Francoforte sul Meno, che ora si trovano nell’Archivio Centrale di Stato dell’Assia a Wiesbaden.

Sembra inoltre, che durante la creazione del SD e nei primi anni di attività non vi fosse del personale assegnato a tale struttura; non vi sono infatti liste degli agenti ma solo dei “free lance” che lavoravano gratuitamente, in una sorta di volontariato. Sicuramente l’intento di Himmler era quello di creare una struttura limitata, cosa comprensibile date le difficoltà che vi erano all’interno del Partito stesso a causa dei giochi di potere tra i gerarchi. Successivamente, ai volontari si accostarono anche persone stipendiate2.

Adolf Hitler sin dai suoi primi passi in politica era perfettamente cosciente che per prendere il potere, e poi per mantenerlo con un regime dittatoriale, fosse necessario l’appoggio di un gruppo armato fedele e disposto a tutto.

Nel 1919 quando era ancora nell’Esercito, venne incaricato di sorvegliare in borghese il Deutsche Arbeiterpartei (DAP), ossia il Partito Tedesco dei Lavoratori, un piccolo Partito di estrema destra che era stato fondato solo da qualche mese, nel Gennaio del 1919, da Anton Drexler, un insegnante e collaudatore di locomotive con la passione per la poesia. Questi fu profondamente colpito dal giovane Hitler e dalla sua capacità oratoria dopo aver assistito ad una discussione che intraprese durante una riunione; fu così che gli fece inviare a casa non solo la tessera del Partito, ma anche la nomina al Comitato direttivo.

Hitler, lasciato l’Esercito, l’anno seguente, si rese conto che le sue capacità avrebbero potuto rivelarsi utili per una carriera politica, a cui si dedicò completamente, tanto che riuscì a diventare il leader del DAP. La prima cosa che fece fu cambiargli il nome in National Sozialistische Deutche Arbeiterpartei (NSDAP): era nato il famigerato Partito nazista.

Da subito Hitler grazie al suo innegabile carisma riuscì a circondarsi di una schiera di fedelissimi, nomi che in seguito diverranno tristemente famosi, come Rudolph Hesse, Hermann Göring, Robert Heinrich Wagner, Erich Ludendorff, Emil Maurice, Heinrich Himmler, Wilhelm Frick ed Ernst Julius Günther Röhm. Fu proprio con quest’ultimo che creò le Sturmabteilung, più note come SA o “camicie brune”, una milizia armata nata ufficialmente come “corpo sportivo” del Partito atta a proteggere i politici duranti i comizi, ma più spesso utilizzata per azioni violente contro gli avversari e in seguito azioni di intimidazione contro comunisti ed ebrei. Le SA non erano certo caratterizzate da azioni, per così dire, silenziose che potevano passare inosservate. Hitler intuì che erano controproducenti.

20250623 DILA APS – IL DISPARI

l’Autrice Antonella Colonna Vilasi è una studiosa italiana, docente di intelligence e storia dell’intelligence. Dal 1987 si occupa di intelligence. Ha all’attivo più di cento pubblicazioni scientifiche in riviste di intelligence.

Responsabile del Centro Studi Intelligence costituito nel 2012 e con sede a Roma, un’associazione di esperti italiani ed europei in materia di storia, geopolitica, sociologia, economia e sicurezza internazionale con la finalità di sviluppare un sapere interdisciplinare sull’intelligence.

20250623 DILA APS – IL DISPARI

20250623 DILA APS – IL DISPARI

CS IL SEXTANTE |“Cieco, così scrivo” di Theodor Damian:

un nuovo viaggio poetico nella collana La Fenice Romena

Cieco, così scrivo, è la nuova raccolta poetica di Theodor Damian, edita da Il Sextante nella collana La Fenice Romena, curata da Valeriu Barbu.

Questa uscita rappresenta molto più di una pubblicazione: è un atto di rinascita letteraria, in perfetta sintonia con lo spirito della collana che si ispira all’immagine mitologica della Fenice.

La Fenice Romena non è soltanto una raccolta di testi, ma un varco aperto sul cuore pulsante della letteratura romena, una voce che da troppo tempo attendeva di farsi udire al di fuori delle frontiere linguistiche.

Come ricorda la premessa del progetto, qui la parola “brucia, si spegne e risorge”: e proprio in questa tensione si colloca l’opera di Theodor Damian.

Teologo, filosofo e poeta, Damian intreccia nella sua scrittura il silenzio e la parola, l’angoscia e la fede, la solitudine e l’infinito.

Cieco, così scrivo è una raccolta densa, quasi un pellegrinaggio esistenziale in versi, che interroga l’uomo, la memoria e il divino con lo sguardo cieco ma lucido di chi cerca la verità non con gli occhi, ma con l’anima.

Tra i versi spiccano immagini che riportano alla dimensione biblica e metafisica, come l’evocazione di Lazzaro, simbolo di una resurrezione che è anche interiore, o il viaggio a Bruges, città che diventa specchio di misteri irrisolti e silenzi carichi di senso.

La sua poesia, densa di interrogativi e priva di risposte facili, invita il lettore a un confronto con il dolore, il tempo, la speranza e la memoria.

Non è un caso che l’opera venga presentata in questo periodo dell’anno, durante un mese dedicato alla lettura, alla riflessione e alla scoperta.

Cieco, così scrivo non è una lettura comoda, ma è una lettura necessaria.

Richiede ascolto, tempo e predisposizione a lasciarsi interrogare.

Come scrive Mariapia Ciaghi nell’introduzione: “Il poeta non offre risposte facili, ma apre spazi di riflessione […] e invita a guardare oltre, verso quel mistero che, forse, solo la poesia può sfiorare.”

La sua lettura sarà dunque un’occasione preziosa per immergersi in una voce poetica autentica, profonda e universale, e per riscoprire la vitalità della letteratura romena contemporanea attraverso le parole di un autore che sa trasformare ogni verso in una soglia di senso.

Cieco, così scrivo di Theodor Damian

Editore Il Sextante di Mariapia Ciaghi – 2025

EAN: 9788897708698

ISBN: 8897708692

20250616 DILA APS – IL DISPARI

DILA APS & IL DISPARI 2025 Redazione culturale

DILA APS & IL DISPARI 2024 Redazione culturale

DILA APS & IL DISPARI 2023 Redazione culturale

DILA & IL DISPARI 2023 Redazione culturale

DILA & IL DISPARI 2022 Redazione culturale

DILA & IL DISPARI 2021 Redazione culturale

DILA & IL DISPARI 2020 Redazione culturale

DILA & IL DISPARI 2019 Redazione culturale

DILA & IL DISPARI 2018 Redazione culturale

DILA & IL DISPARI 2017 Redazione culturale

DILA & IL DISPARI 2016-2015 Redazione culturale

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ROBERTO MUROLO

Un Mito dell’arte musicale

20250627 DILA APS IL DISPARI professionisti

Nato il 19 Gennaio 1912 e morto il 13 Marzo 2003.

Imparentato con i De Filippo ed Eduardo Scarpetta è stato oltre che un grande cantante chitarrista anche autore ed attore.

Ricchissimo il suo repertorio nella lunga carriera da NAPULE CHE SE NE VA a PISCATORE ‘E PUSILLECO – NUN ME SCETA’- MUNASTERIO ‘E SANTA CHIARA – VIERNO – SCIUMMO – LUNA CAPRESE – SCALINATELLA – TAMMURRIATA NERA – NA VOCE NA CHITARRA E ‘O PPOCO ‘E LUNA.

All’attivo ben 12 album a 33 giri tra il 1963 ed il 1965. Oltre ad una lunghissima serie di dischi monografici.

Tra i brani da lui composti: ‘O CIUCCIARIELLO – TORNA A VUCA’ – SCRIVEME.

Suo erede vocale, a detta di molti critici, è MARIO MAGLIONE.

Nel 1992 ebbe un grande successo duellando con MIA MARTINI di CU’ MME di ENZO GRAGNANIELLO e DON RAFFAE’ di e con FABRIZIO DE ANDRE’.

Ultimo suo lavoro: HO SOGNATO DI CANTARE con 11 canzoni a 90 anni nel 2022.

Personalmente abbiamo fatto insieme alcuni interventi, io con la dizione di mie poesie e lui con la sua voce e chitarra in numerosissime manifestazioni filantropiche a favore di bambini handicappati in varie località Napoletane, la maggior parte scuole.

Si congratulò moltissimo con me ad OTTAVIANO dove io conseguii il premio di un milione per il terzo posto con la poesia GELO.

In quell’occasione ebbi il piacere di conoscere il Maestro SERGIO BRUNI al quale piacquero

moltissimo i miei versi.

Erano gli anni 90 quando ancora facevo parte della vita salottiera e poetica anche con numerosi viaggi in diverse località Italiane con l’Associazione dei poeti dialettali d’Italia con sede in Roma. Locri – Grottaferrata – Procida – Caserta – Anzio – Massalubrense  e tante altre.

Bei ricordi appartenenti ad un periodo andato via e che non tornerà mai più!

LUCIANO SOMMA

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo – Brasile in cucina

Torta salata ai cinque formaggi – Torta 5 queijos

 

Per la pasta

– 1 tazza di farina

– 1 cucchiaio di lievito in polvere

– 2 uova

– 1 tazza di latte

– 1 tazza di prezzemolo tritato

-1 tazza di olio

– sale

Per la farcia

– 200 gr. di ricotta

– ½ tazza di mozzarella a pezzetti e sgocciolata

– 1 tazza di Parmigiano-Reggiano grattugiato

– ½ tazza di grana grattugiato

– 1 tazza di gorgonzola a pezzetti

– 1 tazza di steli di cipollotto tagliuzzati (la parte verde).

Per la farcia: mescolate insieme tutti gli ingredienti in una terrina, lavorateli con una forchetta fino ad amalgamarli.

Per la pasta: nel frullatore sbattere le uova, il latte, l’olio, il prezzemolo e del sale. Aggiungete la farina e il lievito, frullando fino ad avere un composto perfettamente omogeneo. Versatelo in una teglia imburrata di 22×30 cm. foderata con carta forno.

Coprite la superficie con la farcia e fate cuocere la torta nel forno già caldo a 180° per 30 minuti, o fino a quando non sarà lievemente dorata. Servitela subito.

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Professionisti DILA APS 2025 – Calendario pubblicazioni

Bruno Mancini

Bruno Mancini scrittore

Bruno Mancini Presidente DILA APS

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Ddclinic-Journal

“Salute in Primo Piano: Prevenire è Vivere Meglio”

Il Progetto “Ambulatorio dei Sani” – Un faro per la Salute di Domani

La Rivoluzione della “Biologia Positiva”: Dalla Malattia alla Salute Attiva

 

Per decenni, il modello dominante nella sanità è stato quello della “biologia negativa”: un approccio reattivo, focalizzato sulla diagnosi e la cura della malattia una volta che questa si è manifestata.

Si interviene sui sintomi, si cerca di contenere il danno, spesso quando il processo patologico è già in fase avanzata.

Ma cosa accadrebbe se cambiassimo radicalmente questa prospettiva?

Se ci proiettassimo verso un modello proattivo, incentrato sulla “diagnosi di salute” e sul rafforzamento delle nostre capacità intrinseche di benessere?

Questa è la promettente visione della “biologia positiva“, un paradigma emergente che sta ridisegnando il nostro rapporto con la salute.

Non si tratta più soltanto di evitare il male o di curare il disagio, ma di costruire attivamente la salute, potenziando le nostre risorse fisiologiche e individuando i primi, sottili segnali di squilibrio molto prima che questi possano evolvere in patologie conclamate.

Questa inversione di rotta è cruciale e sempre più urgente, specialmente di fronte alla preoccupante incidenza delle malattie croniche e all’aumento dei casi di cancro ad insorgenza precoce, fenomeni che gravano pesantemente sia sul Sistema Sanitario Nazionale, in termini di costi, sia sulla qualità della vita dei singoli cittadini.

La prevenzione primaria e secondaria, dunque, non è più una mera opzione auspicabile, ma diventa un imperativo strategico, un investimento lungimirante per un futuro più sano, sostenibile e prospero per l’intera comunità.

Il progetto “Ambulatorio dei Sani” della DDclinic Foundation ETS nasce precisamente da questa profonda consapevolezza, proponendo un approccio integrato che valorizza sinergicamente le risorse esistenti, come le farmacie territoriali, e le competenze specialistiche dei biologi professionisti, per guidare i cittadini verso una salute attiva e pienamente consapevole.

È una sfida ambiziosa ma assolutamente raggiungibile, una collaborazione tra scienza, clinica e territorio per un domani di benessere diffuso e duraturo.

Seguici su ddclinicfoundation.eu

 

Andrea Del Buono

Presidente Fondazione DDCLINIC

 

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Bruno Mancini | L’imponente eredità civile che ci ha lasciato CHICCO CECCHI – sesta puntata

“Ischia, un’antologia”

APPUNTI PER ITINERARI TURISTICI

NELL’ISOLA D’ISCHIA

PER CONTO DELL’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA.

Di GIOVAN GIUSEPPE CERVERA 

Pag. 55

Io sono colui che spirò fuori la forma.

Io spinsi avanti questo nobile

dio che riempie il cielo colla sua bellezza .

(75, tes, delle Pir)

Da siffatti presupposti indiscussi, da questa fonte perenne di vita l’estensore di un Piano regolatore dell’Isola d’Ischia dovrebbe pigliar le mosse per impostare seriamente il suo  lavoro. Ed essa rimane ancora l’unica via: il riconoscimento, la salvaguardia, e il potenziamento di questo enorme carico di ricchezze naturali, incapaci, fino a questo momento, di esplodere in tutta la loro forza di rigenerazione e di vita.

Il compito, perciò, che mi s’apre davanti, anche per il presente lavoro di semplice indicazione, resta arduo, e, forse, la sua realizzazione lo è di più: ma chi non vede che accingersi a realizzare tutto questo riesce, come dell’amore, tanto più soddisfacente, quanto maggiore studio e dedizione siano stati richiesti?

Via Tresta e via Ombrasco,

la prima dopo aver percorso l’abitato Tresta e la seconda partendo dalla Cala Ombrasco – che Jasolino addita come la ricchezza genuina dell’isola d’Ischia – si congiungono là dove generano:

Via Fasaniello. Il turista è sopra Cava Fasaniello e ne ammira la ricchezza, perché la natura, come da una sua piena mammella riversa le mirabili acque. Intanto ecco la cascata del Tamburo nella Cava omonima.

A questo punto la strada e si bivia: Via Acqua Piccola, che va ad incrociare Via Campo Manno, e via Buceto.

Chi viole continuare sul ciglio di cava Fasaniello e passare a Cava del Bubù, nei cui fondo l’acqua sulfurea gli fa sentire e vedere il proprio monotono ribollire che ha fatto derivare dalla stessa il nome onomatopeico, chi vuole conoscere le sorgenti dei Arvaniello vigilate da un secolare castagno, chi vuole soffermarsi nelle piccole grotte foderate di issopo di Acqua Piccola, deve prendere la prima.

Chi, invece, volesse scavalcare la collina Tresta e camminare sul ciglio di cava del Malandrino per gustare le meraviglie di questa Cava sempre franante, della Cava di Brusomonte, della Cava di Lecce, fino ad adagiarsi su i due ripiani soffici di “palieri” e di felci di cava Conserva, o, se mai, raggiungere Piano San Paolo, deve imboccare la seconda, cioè Via Buceto.

Ma fin da questo bivio si può rassicurare il turista che nessuna delle due strade gli sarà sgradita.

Ebbene, per un distorto malinteso del bisogno, queste Cave sono diventate ricetto delle immondizie urbane. Il cittadino di Casamicciola, coprendo coi suoi rifiuti l’incomparabile ricchezza che la natura gli ha gratuitamente elargito, sta anteponendo l’idea di bisogno a quella di valore, sta commettendo una vergogna per coprire la quale non basterebbero tutte le foglie di fico del mondo, sta perpetrando un delitto che, in caso di malaugurata alluvione, si ritorcerebbe grottescamente e fatidicamente contro di lui, sommergendolo sotto l’immenso strato di immondizie da lui stesso accumulate.

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo – Brasile in cucina

Torta salata ai cinque formaggi – Torta 5 queijos

 

Per la pasta

– 1 tazza di farina

– 1 cucchiaio di lievito in polvere

– 2 uova

– 1 tazza di latte

– 1 tazza di prezzemolo tritato

-1 tazza di olio

– sale

Per la farcia

– 200 gr. di ricotta

– ½ tazza di mozzarella a pezzetti e sgocciolata

– 1 tazza di Parmigiano-Reggiano grattugiato

– ½ tazza di grana grattugiato

– 1 tazza di gorgonzola a pezzetti

– 1 tazza di steli di cipollotto tagliuzzati (la parte verde).

Per la farcia: mescolate insieme tutti gli ingredienti in una terrina, lavorateli con una forchetta fino ad amalgamarli.

Per la pasta: nel frullatore sbattere le uova, il latte, l’olio, il prezzemolo e del sale. Aggiungete la farina e il lievito, frullando fino ad avere un composto perfettamente omogeneo. Versatelo in una teglia imburrata di 22×30 cm. foderata con carta forno.

Coprite la superficie con la farcia e fate cuocere la torta nel forno già caldo a 180° per 30 minuti, o fino a quando non sarà lievemente dorata. Servitela subito.

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo – Brasile in cucina

Torta di mortadella – Torta con salsicha

Per la pasta

-200 gr. di yogurt al naturale

-2 tazze di farina

-3 uova

-1 cucchiaio di lievito in polvere

-½ tazza di maionese

-½ tazza di latte

-1 tazza di olio

-sale

-ketchup e senape (facoltativi)

 

Per la farcia

-500 gr. di mortadella a fette spesse

-2 pomodori

-½ tazza di erbe aromatiche tritate

-sale, pepe

 

Per la farcia: tagliate la mortadella e i pomodori a dadini e riuniteli in una terrina; aggiungete le erbe aromatiche, mescolate e aggiustate di sale e pepe.

Per la pasta: riunite nel frullatore tutti gli ingredienti per la pasta e lavorateli fino a quando la massa sarà omogenea e amalgamata.

Trasferire metà del composto in un teglia di 22×30 cm. foderata con carta da forno.

Copritelo con la farina e versatevi sopra delicatamente la parte restante della pasta.

Mettere la torta nel forno già caldo a 180° e fatela cuocere per 30 minuti o finché non sarà lievemente dorata.

Sfornate, suddividete in porzioni e servitela, accompagnandola a piacere con del ketchup e della senape

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Legenda valida per tutte le ricette

Gli ingredienti delle ricette sono sempre per 4-6 persone.
Con cucchiaio si intende quello da minestra.
Il cucchiaino è quello da tè.
La tazza è quella a tè.
La tazzina è quella da caffè.
Le temperature di cottura sono espresse in gradi centigradi.
Gli ingredienti: verdure, frutta, carne e pesce sono sempre già mondati, se non diversamente precisato.
Se la preparazione prevede l’utilizzo di scorza di arancia, limone ecc. scegliete sempre agrumi non trattati.
Con olio si intende olio extravergine di oliva leggero, salvo indicazioni diverse.
L’aceto è sempre aceto di vino rosso, se bianco o a base di altri ingredienti viene specificato.
Con pepe si intende sempre il pepe nero, se di altro tipo viene specificato.
Con zucchero si intende il prodotto semolato, se grezzo, di canna o altro viene specificato.

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Bruno Mancini | L’imponente eredità civile che ci ha lasciato CHICCO CECCHI – sesta puntata

“Ischia, un’antologia”

APPUNTI PER ITINERARI TURISTICI

NELL’ISOLA D’ISCHIA

PER CONTO DELL’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA.

Di GIOVAN GIUSEPPE CERVERA 

Pag. 55

Io sono colui che spirò fuori la forma.

Io spinsi avanti questo nobile

dio che riempie il cielo colla sua bellezza .

(75, tes, delle Pir)

Da siffatti presupposti indiscussi, da questa fonte perenne di vita l’estensore di un Piano regolatore dell’Isola d’Ischia dovrebbe pigliar le mosse per impostare seriamente il suo  lavoro. Ed essa rimane ancora l’unica via: il riconoscimento, la salvaguardia, e il potenziamento di questo enorme carico di ricchezze naturali, incapaci, fino a questo momento, di esplodere in tutta la loro forza di rigenerazione e di vita.

Il compito, perciò, che mi s’apre davanti, anche per il presente lavoro di semplice indicazione, resta arduo, e, forse, la sua realizzazione lo è di più: ma chi non vede che accingersi a realizzare tutto questo riesce, come dell’amore, tanto più soddisfacente, quanto maggiore studio e dedizione siano stati richiesti?

Via Tresta e via Ombrasco,

la prima dopo aver percorso l’abitato Tresta e la seconda partendo dalla Cala Ombrasco – che Jasolino addita come la ricchezza genuina dell’isola d’Ischia – si congiungono là dove generano:

Via Fasaniello. Il turista è sopra Cava Fasaniello e ne ammira la ricchezza, perché la natura, come da una sua piena mammella riversa le mirabili acque. Intanto ecco la cascata del Tamburo nella Cava omonima.

A questo punto la strada e si bivia: Via Acqua Piccola, che va ad incrociare Via Campo Manno, e via Buceto.

Chi viole continuare sul ciglio di cava Fasaniello e passare a Cava del Bubù, nei cui fondo l’acqua sulfurea gli fa sentire e vedere il proprio monotono ribollire che ha fatto derivare dalla stessa il nome onomatopeico, chi vuole conoscere le sorgenti dei Arvaniello vigilate da un secolare castagno, chi vuole soffermarsi nelle piccole grotte foderate di issopo di Acqua Piccola, deve prendere la prima.

Chi, invece, volesse scavalcare la collina Tresta e camminare sul ciglio di cava del Malandrino per gustare le meraviglie di questa Cava sempre franante, della Cava di Brusomonte, della Cava di Lecce, fino ad adagiarsi su i due ripiani soffici di “palieri” e di felci di cava Conserva, o, se mai, raggiungere Piano San Paolo, deve imboccare la seconda, cioè Via Buceto.

Ma fin da questo bivio si può rassicurare il turista che nessuna delle due strade gli sarà sgradita.

Ebbene, per un distorto malinteso del bisogno, queste Cave sono diventate ricetto delle immondizie urbane. Il cittadino di Casamicciola, coprendo coi suoi rifiuti l’incomparabile ricchezza che la natura gli ha gratuitamente elargito, sta anteponendo l’idea di bisogno a quella di valore, sta commettendo una vergogna per coprire la quale non basterebbero tutte le foglie di fico del mondo, sta perpetrando un delitto che, in caso di malaugurata alluvione, si ritorcerebbe grottescamente e fatidicamente contro di lui, sommergendolo sotto l’immenso strato di immondizie da lui stesso accumulate.

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20250612 DILA APS IL DISPARI professionisti

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Bruno Mancini | L’imponente eredità civile che ci ha lasciato CHICCO CECCHI – quinta puntata

“Ischia, un’antologia”

APPUNTI PER ITINERARI TURISTICI

NELL’ISOLA D’ISCHIA

PER CONTO DELL’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA.

Di GIOVAN GIUSEPPE CERVERA

Pag. 54

Via Piano – Via fuori il Ralo. Partendo dalla Via Regina Elena, mette anch’essa sulla Scarrupata nella parte più sud presso la non mai tanto segnalata Guardiola, oggi lasciata in abbandono. Il golfo sottostante prende il nome di Fèlice. Indicare Via Piano e, dove questa si biforca, precisare Via Fuori il Rale. E’ questo il ramo che acquista particolarità rilevanti, infossata com’è tra l’umido “maschione”, proprio verso il ripiano dove si consiglia porre la scritta “temine”.

CALA DI OMBRASCO – CASCATELLA DEL TAMBURO – CAVA DEL BUBU’

SORGENTI DI ARVANIELLO

FUMAROLE DEL CACCIUTTO – FONDO D’OGLIO – PIETRA DEL VOIA

La vita di Casamicciola svolgentesi essenzialmente lungo la fascia costiera non lascia intravedere al turista le meraviglie delle sue zone collinose. Eppure queste, una volta venute a conoscenza, difficilmente si lasciano dimenticare: riescono, infatti, a suggerire nel visitatore tal senso di amore per questa terra e ad infondere tanta voglia di rivederle, che non sempre chi le ha visitate può evitare un ritorno in Ischia.

Fondo d’Oglio, Cretaio, Tresta, Ombrasco, Paravisiello, Piccolo Paradiso, Campo Manno, Pera, Cràtica, Ciufano per l’isolano distratto e per il turista che dà uno sguardo sommario alla cartina geografica dell’Isola rappresentano nomi vuoti, privi di significato e senza una gloria di bellezza, ma a chi ha visitato questi posti, non possono non riaprire un cofano di ricordi, di sentimenti, di propositi, non possono non ricordargli le autentiche gioie che la terra, passo passo, gli offriva a ricompensa della piccola fatica.

Lasciare che queste bellezze restino solitarie, ignote al mondo turistico rappresenta una colpevolezza che rasenta il delitto.

Basterebbe una opportuna segnaletica, solo a titolo di compagna e guida, anche lasciando al turista la gioia di scoprire da sé le segrete bellezze dell’isola, rimettendo tutto nelle sue capacità di intendere e amare la natura.

Sarebbe già questo non piccolo conforto nella solitudine di questi sentieri che portano a contatto diretto colle Cave, con le fonti, con le Fumarole, con le Ventarole, con la terra cresciuta col sovrapporsi delle colate eruttive, con le vestigia d’un passato cui si ricollega la nostra esistenza, con il delicato odore dei castagni – odore della nostra terra -, con la visuale aperta, allargantesi colla salita, del nostro mondo la cui componente essenziale e vivificatrice resterà sempre il suo valore estetico:

Io sono colui che spirò fuori la forma.

Io spinsi avanti questo  nobile

dio che riempie il cielo colla sua bellezza .

(75, tes, delle Pir)

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Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni

IL SICHERHEITSDIENST (SD) IL SERVIZIO INFORMAZIONI E INTELLIGENCE DELLE SS

di Antonella Colonna Vilasi

La ricerca riferita ai servizi di informazione e intelligence è sempre molto complicata, ma nel caso della Germania nazista, le difficoltà vengono amplificate dal fatto che verso la fine della guerra, i nazisti si adoperarono con germanica precisione alla distruzione di tutti i documenti riferiti al regime.

Risulta, inoltre, ancor più difficile reperire informazioni valide sui primi anni di azione del SD; gli studiosi hanno dovuto effettuare una ricostruzione in base a molti frammenti di informazioni ricavate da altre fonti. L’unica documentazione diretta, soprattutto per i primi anni, utile anche ad una corretta interpretazione dei documenti frammentati, si è ottenuta grazie alla scoperta di pochi documenti rimasti di un Ufficio regionale del SD a Francoforte sul Meno, che ora si trovano nell’Archivio Centrale di Stato dell’Assia a Wiesbaden.

Sembra inoltre, che durante la creazione del SD e nei primi anni di attività non vi fosse del personale assegnato a tale struttura; non vi sono infatti liste degli agenti ma solo dei “free lance” che lavoravano gratuitamente, in una sorta di volontariato. Sicuramente l’intento di Himmler era quello di creare una struttura limitata, cosa comprensibile date le difficoltà che vi erano all’interno del Partito stesso a causa dei giochi di potere tra i gerarchi. Successivamente, ai volontari si accostarono anche persone stipendiate2.

Adolf Hitler sin dai suoi primi passi in politica era perfettamente cosciente che per prendere il potere, e poi per mantenerlo con un regime dittatoriale, fosse necessario l’appoggio di un gruppo armato fedele e disposto a tutto.

Nel 1919 quando era ancora nell’Esercito, venne incaricato di sorvegliare in borghese il Deutsche Arbeiterpartei (DAP), ossia il Partito Tedesco dei Lavoratori, un piccolo Partito di estrema destra che era stato fondato solo da qualche mese, nel Gennaio del 1919, da Anton Drexler, un insegnante e collaudatore di locomotive con la passione per la poesia. Questi fu profondamente colpito dal giovane Hitler e dalla sua capacità oratoria dopo aver assistito ad una discussione che intraprese durante una riunione; fu così che gli fece inviare a casa non solo la tessera del Partito, ma anche la nomina al Comitato direttivo.

Hitler, lasciato l’Esercito, l’anno seguente, si rese conto che le sue capacità avrebbero potuto rivelarsi utili per una carriera politica, a cui si dedicò completamente, tanto che riuscì a diventare il leader del DAP. La prima cosa che fece fu cambiargli il nome in National Sozialistische Deutche Arbeiterpartei (NSDAP): era nato il famigerato Partito nazista.

Da subito Hitler grazie al suo innegabile carisma riuscì a circondarsi di una schiera di fedelissimi, nomi che in seguito diverranno tristemente famosi, come Rudolph Hesse, Hermann Göring, Robert Heinrich Wagner, Erich Ludendorff, Emil Maurice, Heinrich Himmler, Wilhelm Frick ed Ernst Julius Günther Röhm. Fu proprio con quest’ultimo che creò le Sturmabteilung, più note come SA o “camicie brune”, una milizia armata nata ufficialmente come “corpo sportivo” del Partito atta a proteggere i politici duranti i comizi, ma più spesso utilizzata per azioni violente contro gli avversari e in seguito azioni di intimidazione contro comunisti ed ebrei. Le SA non erano certo caratterizzate da azioni, per così dire, silenziose che potevano passare inosservate. Hitler intuì che erano controproducenti.

20250623 DILA APS – IL DISPARI

l’Autrice Antonella Colonna Vilasi è una studiosa italiana, docente di intelligence e storia dell’intelligence. Dal 1987 si occupa di intelligence. Ha all’attivo più di cento pubblicazioni scientifiche in riviste di intelligence.

Responsabile del Centro Studi Intelligence costituito nel 2012 e con sede a Roma, un’associazione di esperti italiani ed europei in materia di storia, geopolitica, sociologia, economia e sicurezza internazionale con la finalità di sviluppare un sapere interdisciplinare sull’intelligence.

20250623 DILA APS – IL DISPARI

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CS IL SEXTANTE |“Cieco, così scrivo” di Theodor Damian:

un nuovo viaggio poetico nella collana La Fenice Romena

Cieco, così scrivo, è la nuova raccolta poetica di Theodor Damian, edita da Il Sextante nella collana La Fenice Romena, curata da Valeriu Barbu.

Questa uscita rappresenta molto più di una pubblicazione: è un atto di rinascita letteraria, in perfetta sintonia con lo spirito della collana che si ispira all’immagine mitologica della Fenice.

La Fenice Romena non è soltanto una raccolta di testi, ma un varco aperto sul cuore pulsante della letteratura romena, una voce che da troppo tempo attendeva di farsi udire al di fuori delle frontiere linguistiche.

Come ricorda la premessa del progetto, qui la parola “brucia, si spegne e risorge”: e proprio in questa tensione si colloca l’opera di Theodor Damian.

Teologo, filosofo e poeta, Damian intreccia nella sua scrittura il silenzio e la parola, l’angoscia e la fede, la solitudine e l’infinito.

Cieco, così scrivo è una raccolta densa, quasi un pellegrinaggio esistenziale in versi, che interroga l’uomo, la memoria e il divino con lo sguardo cieco ma lucido di chi cerca la verità non con gli occhi, ma con l’anima.

Tra i versi spiccano immagini che riportano alla dimensione biblica e metafisica, come l’evocazione di Lazzaro, simbolo di una resurrezione che è anche interiore, o il viaggio a Bruges, città che diventa specchio di misteri irrisolti e silenzi carichi di senso.

La sua poesia, densa di interrogativi e priva di risposte facili, invita il lettore a un confronto con il dolore, il tempo, la speranza e la memoria.

Non è un caso che l’opera venga presentata in questo periodo dell’anno, durante un mese dedicato alla lettura, alla riflessione e alla scoperta.

Cieco, così scrivo non è una lettura comoda, ma è una lettura necessaria.

Richiede ascolto, tempo e predisposizione a lasciarsi interrogare.

Come scrive Mariapia Ciaghi nell’introduzione: “Il poeta non offre risposte facili, ma apre spazi di riflessione […] e invita a guardare oltre, verso quel mistero che, forse, solo la poesia può sfiorare.”

La sua lettura sarà dunque un’occasione preziosa per immergersi in una voce poetica autentica, profonda e universale, e per riscoprire la vitalità della letteratura romena contemporanea attraverso le parole di un autore che sa trasformare ogni verso in una soglia di senso.

Cieco, così scrivo di Theodor Damian

Editore Il Sextante di Mariapia Ciaghi – 2025

EAN: 9788897708698

ISBN: 8897708692

 

20250616 DILA APS – IL DISPARI

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Vota la tua poesia: OTTO MILIONI 2025

dal codice 11po25f al codice 17po25f

La selezione delle opere idonee a partecipare alla fase finale della XIV edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” è terminata.

La sezione poesia risulta composta da 51 componimenti che stiamo pubblicando tutti in questa pagina con cadenza settimanale.

Per un consolidato sistema di coinvolgimento dei lettori, qui di seguito trovate un coupon valido per assegnare voti alle poesie da voi prescelte.

Ogni coupon da diritto all’assegnazione di un SOLO voto che avrà valore di  ben 10 punti nella classifica finale.

Per esprimere il voto vi sarà sufficiente compilare il coupon nelle due parti in bianco e consegnarlo alla edicola TRANI a Piazza degli Eroi Ischia, oppure potrete inviarlo (digitalizzato o fotografato) come allegato ad una e-mail da indirizzare a dila@dilaaps.it entro e non oltre il prossimo 20 settembre.

ATTENZIONE: tutte le seguenti poesie sono state pubblicate nella ESATTA formattazione fornita dall’Autore. Per alcune di esse, trattandosi di testi scritti in lingue straniere, le traduzioni in italiano che presentiamo sono state realizzate a cura degli stessi Autori, in maniera amichevole e non professionale, e contengono evidenti imperfezioni ed errori sui quali non siamo intervenuti per non falsare lo spirito della gara.

Invitiamo i lettori a tenerne conto nelle operazioni di voto non facendosi influenzare dai refusi.

La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 25 novembre 2025 e il 31 gennaio 2026.

La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

In bocca al lupo e vinca il migliore!

20250616 DILA APS – IL DISPARI

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°°°°—-°°°°

11po25f Milena Petrarca
VESTITA DI LAMPI D’AMORE

Apparire i tuoi occhi dal cielo
Trafori l’anima.
Vestita di lampi D’AMORE.
Creatura celeste
Irradi tutto il mio essere
Raccontami ancora
Fiabe d’amore
SEI COME PRIMAVERA
Vestita di pesco giardino
Serpenti divini
Solcano la tua anima
SEI Come chioma dal vento . .
RAPITA E MI TRASCINI IN
MONDI INCANTATI.

 

°°°°—-°°°°

12po25f Caterina Novak
L’ARTISTA UNIVERSALE

Come il vasaio plasma l’argilla
così l’Artista Universale
scolpisce l’Idea
memoria platonica
insita nell’abisso dell’anima
O auree Pleiadi
Arte e Musica
divine ed intangibili
scendete sulla terra!
Incoraggiateci ancora a sperare
nell’Etereo Spazio
specchio palpitante
porto sicuro
nel tormentoso volteggiare della vita
Con accordi inesprimibili
donate brividi e luci eterne al mondo
Il vostro linguaggio universale
corre veloce come freccia ardente
tra le guerre dei popoli divisi
Le vostre sette chiavi
aprono cancelli chiusi
annientano barriere
L’essenza del vostro
libero manifestarsi
è creare il perfetto accordo
di un’Unica Nuova Realtà.

 

°°°°—-°°°°

13po25f Caterina Novak
ODISSEA

Come il prode Ulisse
esule dalla patria
vago per questo mondo
Scorre la sabbia
nelle spire del tempo
col suo implacabile ticchettìo
Fermati o Tempo
non appellarmi piu’ “Nessuno”
Il senza nome
Il mio naviglio è sommerso
tra i canti delle Sirene
Oltrepasso Scilla e Cariddi
con le vele spezzate
mentre quasi il Leviatano mi divora
Vedo Cielo e mare unirsi
come i gabbiani sulle onde
Avrò la forza di combattere contro
Circe ed il gigante Polifemo?
Itaca mi attende tra le nubi bianca e sassosa
indimenticabile come la quotidianità
Tutti gli amici m’han tradito
Solo il fedele Argo attende a casa
ai piedi di Penelope che spera
In un vittorioso ritorno
Mentre io sto naufragando
con le ferite aperte
Vorrei poter essere un eroe senza tempo
ma sono un essere mortale
Languo e gemo navigando nel buio

 

°°°°—-°°°°

14po25f Caterina Novak
SENTIERI

Camminar mi è grato quando tace il mondo
e lieve è il sospiro del vento
tra le rocce di queste montagne
Mi perdo in te o sacro bosco
ammantato di verde
dove le ninfe mi guardano assopite
dondolandosi tra i rami del platano
Non conosco la strada
néso quale brezza respirar dovro’
ma odo il rumore dei miei passi incerti
Diversi sentieri portano alla vetta
Non so come percorrerli senza timore
con ardimento coraggioso e pio
Il sentieromaestro è piccolo e stretto
Implica fatica e sacrificio percorrerlo
Salir dovrò tratornanti scoscesi
senza mai chiedermi perché
Alta è ormai la luna e mi guarda stupita
mentre ascendo pian piano senza guardare indietro
Il battito del mio cuore affranto
sorvolagli abissi del terrore e dei ricordi
Nessuno potrà fermarmi
La mia meta è quella vetta
che intravedo tra le nubi
quella cima dove tutto
acquista un senso e un fine
tutto è felicità e Gloria eterna

 

°°°°—-°°°°

15po25f Viesturs Āboliņš
Alla mia prima insegnante

Un anno, tal lontano, un anno al dì la,
la mia vecchia classe
e il peso dei banchi, la fila dei calamai,
la luce degli occhi saggi, e la bontà,
e poi la vita è la nostra strada adulta –
ci riscalda quel splendore, che maestà

Come in un calamaio, nel cuore
la mia penna immergo, lì,
con l’inchiostro rosso scrivendo,
con le goccine come con le lettere,
e la vita nell’ immensità ascende.
Non mi dispiace la carta, ma l inchiostro, sì.
Mentire , maledire – risparmio la forza.

 

 

°°°°—-°°°°

16po25f Viesturs Āboliņš
Sto camminando

Sto camminando per la strada,
ma la strada una curva prende,
non si perde.
Tanti anni fa,, un’ uomo qui pascolava.
Un’ giro ai margini del bosco io faccio.
Una deviazione attorno al prato sconosciuto
io prendo ,
così mi immenso rendo.
I secoli passano, i prati scompaiono,
dov’era una curva e sul sentiero rimane.
Il sentiero del pastore nella via principale,
via polverosa si trasforme
della una città frettolosa.
Le orme dei nostri antenati seguiamo,
le nostre case sopra costruiamo.
Grazie per la terra, grazie per il cielo,
grazie per la vita.
In troppa fretta ringraziarsi.
Non dimenticarsi di coloro che c’erano.
Anche noi stessi spariremo.
Resteranno solo i sentieri
dove abbiamo camminato.

 

°°°°—-°°°°

17po25f Ieva Akurātere
Questa lancia

Quando ti chiama una voce
Non pensa che sia una sciocchezza.
Quando un’ala ti copre, quasi,
Non ferma, continua così.
E ridi dal tutto cuore,
E piangi le lacrime splendori,
Vai via, non rifletta troppo, non rallenta,
Come un ruscello di montagna diventa.
Credi, credi ad esso
A unico voce questo,
E ridi dal cuore tutto,
E piangi le lacrime splendori.
Lascia che la lancia ti ferisca
E per la tenerezza spezza.
Lascia di suonare un lodo
Per il tuo vero amore.

20250616 DILA APS – IL DISPARI

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