Views: 73
Il Dispari 20200727 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20200727
Il furto della foto di Maradona
Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini
Seconda puntata. La prima puntata è stata pubblicata il 17 luglio 2020.
PARTE SECONDA
Il diario di Bruno
Edoardo: -«Giovedì 5 Agosto…
Alle dodici, come tutte le mattine, ho posizionato, tra la nuova insegna del locale “Da Gilda Snack Bar”, ed il bordo del marciapiede, il solito cavalletto con… ».
Edith: -« Gli inviti pubblicitari del giorno:
“Oggi ravioli con caciotta di pecore cilentane.”
“La mia pizza è migliore della tua.”
“Solo un pazzo non beve il nostro Vinazzo.”
“Vinazzo, il vino del… ”
“Maradona è meglio e Pelé, venite a bevere un tè.”
In bella vista una maxi foto, 40X60.»
Edoardo: -«Mostra il Pibe mentre si accinge a tirare un calcio di punizione.
Barriera superata.
Incrocio dei pali.
Portiere incredulo.
Palla nel sacco.
Cinquantaseimila urli.
Goooool.
Centododicimila mani applaudenti.
Goooool. Goooool.
Sei milioni di cuori in subbuglio.
Pum pum pum
Goooool. Goooool. Goooool.
Una sola canzone: “Maradona è meglio e Pelé”
Goool
Goool
Goool.
10 Maggio 1987, chi c’era non potrà dimenticare.
Io c’ero.
Messe in disparte, accantonate, dimenticate tutte le vergogne della nostra atavica inciviltà, ogni mortificazione della nostra servile accondiscendenza, gli slanci eroici dei nostri falliti assalti ai criminali soprusi, il vilipendio continuo delle nostre tradizioni, il nostro essere un popolo cittadino con tutti capi e nessun padrone -tutti compari e nessun amico-, la miseria del nostro dolore incompreso, la mortificazione permanente della gente senza diritti e senza rispetto per le leggi, gool, Diego è grande, noi siamo campioni, il Pibe è il meglio, noi usciamo tutti dai ghetti dai vasci dai fossi.
Il 10 Maggio 1987, all’invasione pacifica, alla festa della festa, c’eravamo tutti da tutti i vicoli e da ogni quartiere.
Sfilarono i contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto.
Mancavano soltanto le Frecce Tricolori, il Presidente della Repubblica, il Papa e Bin Laden, ognuno per un valido motivo.
10 Maggio 1987.
La foto di Diego mentre calcia una punizione dal limite dell’area di rigore, con la maglia azzurra che non si fregia ancora dello scudetto sul petto.
La sfera, accarezzata dal superbo piede di un mito, si alza da terra insieme ad un unico filo d’erba, si dirige verso gli avversari che, saltando, tentano di intercettarla, li sfiora superandoli, si allontana dalla nutrita barriera posta a protezione dell’angolo indifeso della rete. Il portiere rimane immobile, esterrefatto, intanto che la palla senza fretta, rotolando dolcemente su se stessa come una perchia tra le alghe smosse dall’onda di marea, telecomandata, s’insacca baciando beffarda l’incrocio dei pali.
Goool.
Goool:
Alle dodici, come tutti i giorni da un mese circa, l’ho sistemata sul cavalletto leggio.
Due ore dopo, esattamente alle13,45 la foto non era più al suo posto.
Rubata.
Ho scelto, in un primo momento, di continuare ad agire fingendo di non essermene accorto: fare buon viso a cattivo gioco, al fine di superare nel miglior modo possibile la rabbia che mi opprimeva per l’impotenza verso la loscaggine inaudita ormai in pieno sviluppo finanche nei nostri luoghi a carattere ludico. Ho privilegiato, in maniera concreta, la necessità di superare con un breve stallo l’attesa di una improbabile favorevole soluzione.
Forse il palo era stato quel giovane, circa venticinque anni e spiccato accento foriano, quasi panzese, il cui gomito sinistro si mostrava completamente ricoperto da un tatuaggio a forma di ragnatela gigante.
Può darsi che sia entrato nel bar per distogliere la mia eventuale attenzione dal luogo del misfatto… »
Edith: -«Un caffè.»
Edoardo: -«Per costringermi in una zona del locale dalla quale non sarei stato in grado di controllare il leggio con la foto. Quindi, a cosa fatta, un cenno d’intesa con il compare, e tutto è filato liscio.
Il fesso sono stato io.
Tuttavia mio nonno diceva sempre che “Alla fine della guerra si contano i morti.”
Oggi e stata la mia Pearl Harbour.
Il mio giorno 5/08… e l’americano 6/01/1941 sono fratelli gemelli.
Mariuolo fetente, ti schiatterò la testa.
Ti farò fare la fine dei Kamikaze giapponesi… BONSAI, e giù in picchiata nell’aria che luccica.
Nel primo pomeriggio, in contrapposizione alla finzione precedente per la sterile acquiescenza all’azione inqualificabile della truce canaglia, ho riempito, platealmente, lo spazio lasciato vuoto dal furto con la scritta:
QUI C’ERA LA FOTO
DI MARADONA
RUBATA IL 5/08…
ALLE ORE 13.
Da quel preciso momento, oltre ogni mia aspettativa, in poche ore, centinaia di persone si sono fermate a leggere e commentare.
Incredibile.
Una processione che non pregava “Pace” ma che voleva ordinare “Vendetta”.
Tanta, tanta gente si è fermata a leggere!
Più guardavo la scena della incredibile fila, lunga come all’ufficio postale nei giorni programmati per i pagamenti delle tasse (quasi sempre), e più mi assillavano precisi particolari di un ragazzotto tatuato.
Era circa l’una, il giovane dall’accento panzese, con una ragnatela scura tatuata sul gomito sinistro, aveva bevuto un caffè, aveva pagato senza fretta e, uscendo, si era soffermato un battito di ciglia, niente di più, a guardare l’altra foto di Maradona che giganteggiava tra i liquori e gli sciroppi.
Un caso?
I casi sono due, o era un complice del ladro, oppure era stato il suo inconsapevole grimaldello.
Però, lo ricordo nitidamente, una volta giunto sul marciapiede, vicino all’insegna, ha alzato il braccio ed ha salutato ad alta voce una persona in movimento sull’altra parte della strada.
Un conoscente?
Un caso?
I casi sono due, o il conoscente era il mariuolo, oppure non lo era.
Ed allora?
Se il conoscente che lui salutava con ostentazione fosse stato il mariuolo, presumibilmente egli non ne era il complice, poiché, nell’ipotesi di correità avrebbe senza dubbio evitato il gesto che li accomunava.
Ugualmente, nel caso in cui mariuolo non fosse stato il conoscente, il suo saluto non lo indiziava di complicità nel furto.
Quindi i casi non sono due, ma uno: il giovane tatuato non è stato il complice del conoscente mariuolo.
Perché è chiaro che il ladrone non è stato l’uomo salutato.
Mariuolo fetente, ti schiaccerò le tonsille passandoti un braccio dal culo.
Ti farò fare:
BONSAIIIII
settantuno volte con la testa di cazzo contro una corazzata americana nell’oceano Pacifico.
05/08… inizia la mia guerra al vigliacco furfante cornuto.
Maradona
Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska
L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove”, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.). La traduzione in lingua lettone è della poetessa Liga Sarah Lapinska.
SAGGEZZA POETICA
Spazio nella memoria dei Sommi
per ricercar nell’atavica storia
grande umanità da inseguire,
nello struggente amore amato
e prigioniero dell’infinito.
Note critiche e tele di parole
cavalcano la palma del sonetto,
per remare tra le onde del cuore
nel più caldo processo liberatorio.
Dove la creazione, giovane creatura,
nel deposito del dominio mentale
né sigilla il vanto della CULTURA.
Differenza emblematica,
posta ad allegorica espressività
per illuminare il semaforo dell’essenza!
Basico ponte è il discorso conservatore,
per incontri di variegata filosofia,
< cassaforte di segreti e d’iconica intelligenza.>
————********————-
SAGGEZZA POETICA
Tradotta in lettone dalla poetessa
Liga Sarah Lapinska
Dzejiskais viedums
Kosmoss vecajo atmiņā
vēsturi atavisko izzinot,
cilvēce plašā, sekotāji
mīlestībā, kura mīlošo sadragā,
kurš ir kā ieslodzītais bezgalībā.
Kritiskas piezīmes un vārdu drēbe,
greznojot sonetu vainagu,
lai ,sirds asiņu viļņos paliekot,
atbrīvošanas procesā sasiltu.
Notiekot radīšanai, kāda jauna būtne
gara valstībai ir krājumā,
KULTŪRAS būtības apzīmogota.
Atšķirība ir simboliska,
un izsacīta kā alegorija,
lai eksistenciālo luksoforu izgaismotu!
Kā pamats – konservatīva diskusija,
lai tiktos daudzveidīgā filosofijā,
kura glabā droši kā seifā gudrību ikonisku.
.
Il Dispari 20200720 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20200720
Mariapia Ciaghi – Bruno Mancini |Editoriale
Decidendo di impegnarmi per conto dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” nella redazione di questa pagina culturale messa a nostra disposizione con grande senso di liberalità dal Direttore Gaetano Di Meglio, mi sono posto, come è naturale che avvenga ogni volta che si inizia un nuovo progetto, alcuni obiettivi e precisi limiti. Parlando di obiettivi, essi sono stati (e sono) la valorizzazione di Artisti locali, nazionali ed internazionali meritevoli di attenzione nonostante lo scarso interesse ottenuto dalle lobby editoriali; la presentazione di opere di arti varie, con una maggiore attenzione per quelle letterarie e di arte grafica; la diffusione di notizie relative ai circuiti delle proposte culturali ideate e realizzate da Associazioni di chiara natura filantropica; la ricerca di consensi verso situazioni di carattere sociale degne di riflessioni ben maggiori di quelle documentate tramite gli organi d’informazione più o meno asserviti a potentati economici e finanziari. Volendo specificare i limiti, la precisazione è molto semplice: nessuna presa di posizione e nessuna divulgazione per ideologie e propagande politiche e/o religiose. Non c’è dubbio che il contesto sanitario italiano scaturito da oltre sei mesi di confronto con il covid abbia messo in mostra acquiescenze e controversie, difese e ribellioni, sodali partecipazioni e scellerate corruttele, miserevoli povertà e improvvisi arricchimenti, malattie, morti, eroi e vigliacchi, generati e attribuibili sia a un’analisi ontologica, vale a dire una valutazione dei fatti relativi alla natura stessa della epidemia indipendentemente dai suoi rapporti con la catena scientifica e politica di verifica e di contrasto, e sia allo specifico spessore che attiene alla valutazione epistemologica derivante dall’effetto della relazione del virus venuto in contatto e in contrasto con la massa informe e responsabilmente poco identificata degli scienziati, dei legislatori e dei tutori della legge. Si tratta indubbiamente di un problema sociale rientrante tra quelli dei quali ci siamo fatti carico di invitarvi a una riflessione ben oltre e al di sopra di tutto ciò che ci somministra mamma rai & C. Ma, se esso non venga affrontato con una certa amorfa determinazione, si tratta, anche, di un argomento che potrebbe confluire in quella fattispecie di propaganda politica/religiosa che abbiamo messo in bella vista tra i limiti da non superare in questa pagina. Tra il vivere l’apatia del silenzio, e il correre il rischio di una non totalmente scongiurata faziosità… Mariapia Ciaghi e io abbiamo deciso ciò che segue.
Premesso che
1) negli ultimi dieci anni abbiamo pubblicato, essenzialmente grazie a questa testata giornalistica e alla Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi titolare anche del magazine EUDONNA, opere, interviste, curriculum, eventi, recensioni, riflessioni ecc. di alcune migliaia di personaggi, noti e meno noti, delle sfere internazionali della cultura dell’arte e della solidarietà sociale; 2) I siti web di riferimento ai nostri progetti annoverano alcune centinaia di migliaia di iscritti 3) Ai gruppi social di riferimento ai nostri progetti sono iscritti alcuni milioni di Membri; appare del tutto naturale che, in occasione di una così dirompente modifica di tutte le coordinate della vita italiana (e, ovviamente, non solo italiana) ci sia stata una massa consistente di messaggi, di inviti alla partecipazione, di comunicati stampa, di veline ecc. provenienti dalla più disparate fazioni. Ne abbiamo selezionate tre e le abbiamo sintetizzate nella misura, agile e sintetica, adatta a una comprensione immediata che vi proponiamo, impegnandoci, contemporaneamente, a inviarne i testi integrali a tutti coloro che vorranno farcene richiesta. Senza alcun nostro commento, senza alcuna nostra valutazione degli scritti proposti, se non la chiosa di invitarvi a scriverci le vostre riflessioni alla e-mail emmegiischia@gmail.com.
A) DAL TRENTINO: PETIZIONE A FAVORE DI UNA SCUOLA “REALE”
Siamo un gruppo di genitori, insegnanti, rappresentanti del mondo civile, e vorremmo sottoporre all’attenzione di tutti i membri del nostro consiglio provinciale alcune importanti considerazioni per quanto riguarda il futuro della scuola. Riteniamo che al mondo della scuola non sia stata data la dovuta attenzione da parte delle istituzioni. Si è scelto di chiuderla, sono stati stanziati alcuni milioni di euro per la Didattica A Distanza (DAD), ma è mancata una riflessione che ci permetta di ripartire in una condizione di BENESSERE generale. Dovremmo chiederci tutti, come genitori, come insegnanti, come dirigenti e come cittadini, quale scuola, e di conseguenza quale società, vogliamo costruire per il domani. Cosa vogliamo trasmettere ai nostri bambini e ragazzi? Su quali principi e con quali basi vogliamo riaccogliere, riaprire e incontrare nuovamente i nostri giovani? Ciò che purtroppo emerge, da tutte le proposte che abbiamo sentito fino a questo momento è un principio di PAURA:paura del contagio; paura del contatto; paura del respiro; paura della contaminazione; paura della vicinanza. In sostanza PAURA DI VIVERE. NOI NON SIAMO D’ACCORDO e sentiamo la necessità di fare proposte costruttive.
B) DAL MOVIMENTO GILET ARANCIONI: ATTO DI DENUNCIA QUERELA CONTRO IGNOTI
AL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE affinché provveda a trasmetterla all’Autorità. Molti cittadini, in questo momento di grave incertezza, confusione e panico, generati dal Covid 19, si pongono fondamentalmente una domanda: “Chi dice il vero su questo virus: coloro che affermano categoricamente che è una semplice influenza, ricorrente ogni anno e che quasi tutti i politici, per interessi vari da scoprire, si stanno prestando ad un disegno perverso, ordito da lobby internazionali di potere, per annichilire le economie di alcuni Paesi? Oppure coloro che proclamano a gran voce, sostenuti dai vari governi, che siamo di fronte ad una epidemia, ad alta letalità, da affrontare con provvedimenti straordinari, anche restringendo la libertà dei cittadini?”. Chi ha ragione? Chi può verificare la veridicità delle affermazioni di tesi, così contrapposte, in tempi brevi atteso il grave rischio, che sta correndo l’intera umanità? La nostra risposta è una sola: il GIUDICE, che nel nostro ordinamento giuridico ha l’obbligo di indagare per analizzare comportamenti e atti di chicchessia.. Intendiamo sollecitare chi di competenza ad avviare un procedimento penale per chiarire qualsiasi aspetto di questa intricata vicenda che nasconde molti lati oscuri e inquietanti, ma nello stesso tempo invitare, nel più ampio contesto politico, il Popolo Italiano ad una presa di coscienza di massa al fine di aggregare i cittadini su sette obiettivi: lotta al Coronavirus; lotta contro il Nuovo Ordine Mondiale; lotta contro le vaccinazioni di massa; uscita da questa Europa dei burocrati e senza regole democratiche; ripristino della sovranità popolare e monetaria e ritorno alla lira; tutela dei cittadini tutti e delle Donne e degli Uomini in uniforme; riordinamento dello Stato affinché il Capo dello Stato o del Governo siano eletti direttamente dal Popolo. DENUNCIA-QUERELA nei confronti di colui/coloro che risultino responsabili dei reati che saranno ravvisati nei fatti e nelle condotte su esposti.
C) JOLANDA DOLCE SCRIVE:
IL COVID -19 è una bieca manipolazione per sottoporre i popoli alla dittatura di pochi. MANCANZA DELL’AUTOPSIA I morti di coronavirus, in Italia, sono solo 12, come dicono le tabelle Istat. Nel caso della Lombardia, i morti sono poi stati frettolosamente cremati, procurando, tra l’altro buone entrate per le aziende di cremazione. L’ARRESTO DOMICILIARE E L’ALLONTANAMENTO SOCIALE Provvedimenti inutili. E soprattutto inefficaci. Il fatto di rimanere a casa non fa abbassare il numero di morti. INFORMAZIONE UNIDIREZIONALE Gli esperti scientifici sono sempre gli stessi e dicono tutti la stessa cosa. Non vengono mai interpellati studiosi con pareri diversi. LA CENSURA Non vengono mai pubblicati gli articoli della stampa che non è di regime. Molti giornalisti, studiosi e scienziati sono costretti a pubblicare sui social e su canali secondari. IL CONTAGIO Tuttalpiù si potrà contagiare l’influenza, non il covid-19. ll presidente del PD Nicola Zingaretti, il giornalista Nicola Porro, il primo ministro inglese Boris Johnson, il principe Carlo d’Inghilterra e alcuni parlamentari italiani, lo hanno contratto e lo hanno tranquillamente superato. IL VACCINO è UNA TRUFFA Quando il vaccino è pronto per entrare in commercio il virus è già mutato, quindi il vaccino non serve più. SE VUOI VEDERE COSA HANNO PROGRAMMATO PER L’OCCIDENTE DOMANI, GUARDA LA CINA OGGI In Cina già ci sono milioni di telecamere di riconoscimento facciale. In Cina c’è una tirannia aperta. E questo è quello che sta accadendo in Occidente. VIOLAZIONE DELLA RISERVATEZZA Utilizzeranno il tuo telefono come un microchip per rilevare sempre dove sei e controllarti. LA DITTATURA Se ti comporti come vuole il governo hai dei crediti sociali, altrimenti scattano i divieti, tipo quello di non poter prendere un aereo o di non poter recarti in un determinato luogo. ASPETTI POLITICI La società della “tecnocrazia” sarà in mano ai burocrati e a politici non eletti e non competenti nel legiferare. Il mondo sarà gestito da scienziati e burocrati. ATTUALI CONSEGUENZE DELL’ARRESTO DOMICILIARE Si registra un alto numero di suicidi e un forte aumento della depressione, sono aumentati inoltre i casi di violenza domestica sulle donne e sui minori e gli omicidi. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20200713
Il furto della foto di Maradona
Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini
Diego Maradona – Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA
Agosto… PARTE PRIMA Bruno: -«Mia cara Aurora, Petrus, amici, oggi tenterò, una volta ancora, di convincervi che alcune situazioni apparentemente “normali” covano invece, prorompenti,
“Le belle storie d’amore”.
In questo luogo, ove nessuna falsità ottiene ascolto, in questo vostro regno di giustizia ed uguaglianza, alla presenza della mia amica “Signora” Aurora, Donna Guascona eterna dispensatrice d’imparziali decisioni, qui, come in alcun altro lembo dell’esistente, si dissolve la miopia dei semplici per quanto essa attenda ad annettere in ciascun catalogo compartimentale solo elementi rispondenti a criteri di scelta elencati nei relativi rigidi formulari. Con ciò mi riferisco, tra l’altro, alla moltitudine di qualificazioni riconducibili, sia nell’ambito della moralità sociale, e sia alla sfera dei sentimenti universali. Sei onesto se: 1) non rubi le caramelle ai bambini 2) non rubi le caramelle 3) non rubi. Sei avaro se: 1) non butti i soldi dalla finestra 2) non butti i soldi 3) non butti. Io credo che non tutti coloro che non rubano le caramelle ai bambini siano onesti, né, tanto meno, sia piacevole essere giudicati avari per il solo fatto di non buttare i soldi dalla finestra. Ci vorranno ancora millenni per capire se Adamo abbia amato Eva, e viceversa.
“Le belle storie d’amore”.
Come i temporali estivi: tuoni fulmini venti onde frane annegamenti dispersi, trombe d’aria, nuvole nere, ombrelloni volanti, tende strappate, antenne divelte, luci spente, strade allagate, auto in panne, pescatori allarmati, il buon odore di terra bagnata, l’arcobaleno immenso tra Punta Caruso e Piano Liguori, il pulito dell’aria rinfrescata, la luna rossa come mai prima.
“Le belle storie d’amore”.
Come un giorno di sole a gennaio: Bologna imbiancata, gli spala neve, le auto brillanti come cristalli di ghiaccio, pedoni all’angolo del Pavalione, piadine, pizzette, ripieni di carne e ricotta, Venezia, un’ombretta di rosso rubino a mezzogiorno, le calle allagate, gli scafi fermi alle banchine, i colombi in voli brevi e beccate interminabili. Ci vorranno ancora tempi indefiniti per capire se gli zingari amino una terra e se una terra ami gli zingari.
“Le belle storie d’amore”.
Appaiono tutte somiglianti, ma solo se vengono prese in considerazione per la rispondenza ai canoni catalogati.
“Le belle storie d’amore”.
In vero, nessuna è, non dico identica, ma neppure simile ad un’altra. Esse sono tra di loro uguali, così come lo sono, fisicamente, i cinesi: Miliardi d’individui dai tratti identici: stessi occhi, stessa statura, stesso modo di porgere, stesso incedere. Eppure gestiscono, con comportamenti del tutto analoghi ai nostri, i rapporti e le individualità. Si riconoscono. Le storie d’amore sono tutte uguali. Io non sono né Gino né Lelio, e tu non sei Clara e neppure Antonella. Da Elena a Giulietta, dal Principe Azzurro a Dante, le vicende degli innamorati s’identificano, nel tema comune dell’irrinunciabile, perfino con la infinita determinazione “Per me non conta altro” della gente comune. Ed allora io sono Gino, divento Lelio sono… tu sei…. La passione universale ed eterna del mito Medea è identica alla testarda ostinazione che in ogni attimo rende moltitudini di persone anonime, protagoniste di trombe d’aria tanto brevi, impercettibili e disattese, da smuovere a stento l’atmosfera sopita come quella delle loro famiglie, o quella delle piccole comunità nelle quali articolano l’intimità della loro vita, e, solo eccezionalmente, nei casi brutali più eclatanti, i venti delle loro vicende divengono elementi di curiose pruderie e pettegolezzi per le cronache da fondo pagina di giornali locali. Le storie d’amore sono tutte fotocopie nel linguaggio e nella gestualità -come i cinesi-, eppure ciascuno di noi ripete e riconosce le proprie. Io sono Clara, sono te, sono Antonella, tu sei me e Gino e Lelio. Forse in un’altra parte delle mie scorribande letterarie avevo già detto qualcosa di simile, forse sono ancora convinto di questa idea, forse vorrei avervi alleati nel superamento di ogni barriera convenzionale, borghese, indiscutibile, dogmatica. La libertà di decidere con proprie convinzioni quando, come, se e perché, ammiccare riconoscendo
“Le belle storie d’amore”.
Certo il mio tentativo non sarà agevole, però conto almeno sulla vostra attenzione. Vi ringrazio anticipatamente, e prego il buon Petrus di stappare per noi l’Aglianico migliore. A volontà per un brindisi augurale. Prima di introdurre la gentile partecipazione di Edoardo, Edith, Tom (ed alcune altre voci anonime) a voi ben noti, ed ai quali porgo un sentito sentimento di profondo affetto… grazie per l’applauso, credo sia determinante ed opportuno spiegare che, per dare precisa concretezza e specifica visibilità alle azioni successive al furto della foto di Maradona (questo misfatto sarà, appunto, alla base dell’argomento trattato), ho effettuato alcuni stralci dalle pagine del diario in cui avevo annotato le mie personali considerazioni sull’argomento. Esatto. Vi verranno proposti i giorni nella loro naturale successione e, per rendere incisiva la rappresentazione anche dei valori morali espressi, tralascerò, sbiadendoli ed accantonandoli, tutti gli elementi che non abbiano un nesso con i tempi ed i fatti in narrazione o che non ne siano stati diretta conseguenza. Un grande sforzo di immedesimazione, alla fine, spero, premierà la vostra disponibilità. Voglio aggiungere che ho inteso compiere una trascrizione in formato teatrale degli appunti inseriti nelle pagine dell’agenda-diario per non appesantire una lettura, la quale, altrimenti, avrebbe avuto necessità di molteplici interruzioni, sia per spiegazioni relative alle fonti, e sia per chiarimenti in ordine alla successione cronologica degli eventi. Ascolterete, dalle voci dei nostri amici, le annotazioni che avevo scritto nella foga degli incalzanti episodi. Integrali, disarticolate, senza censure né aggiunte. Nei termini esatti con i quali descrivevo, a me stesso, i fatti e le sensazioni di quei giorni. Mi sono concesso una civetteria? Non credo. Anzi, voglio sperare che in conclusione sarà chiaro l’intento di spersonalizzare gli eventi per ricondurli ad una oggettività che ne qualifichi i significati. Edoardo sarà la mia voce. La voce dell’autore del diario. Tom effettuerà un unico intervento, nel finale, ma non sarà di poca importanza. Edith… la mia cara Edith saltellerà tra note di diverso timbro, con la sua incredibile bravura, proponendoci differenti figure inserite nel contesto del racconto: uomini e donne, di dialetti e culture, oserei dire, “variegati”. Ho avuto necessità di distinguere alcuni interventi, ed a tale scopo mi sono avvalso di voci anonime, che non compariranno fisicamente. Per il momento è tutto. Buon ascolto. A dopo. Grazie.»
Diego Maradona – Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA
Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska
L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove“, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.).
La traduzione in lingua russa è della poetessa lettone Liga Sarah Lapinska.
CREATURA DALL’ANIMO ELEGANTE
Aspro è il mondo quando piangi di ferite o Donna dalle ali aperte. Mai arrugginito il tuo cuore cede all’oppressioni, galoppa con successo ogni fatica nel tempio della dignità! Tu appartieni agli astri sconosciuti < Perfetto Dono di Dio!> Poesia che canti l’inno alla vita che verrà. < Musa d’ogni Pianeta > la tua gloria nella beltà immortale rinverde desideri di Primavera, nell’amare ogni istante l’Uomo che culla i tuoi sogni come opera compiuta.
CREATURA DALL’ANIMO ELEGANTE
Tradotta in russo da Liga Sarah Lapinska Существо с тонкой душой
Мир суров когда ты плачешь о шрамах о женщине с распростертыми крыльями. Сердце твое, никогда не ржавое, побеждает в угнетении, Все препятствия успешно преодолены на в это особое время ! Ты одна из непризнанных звезд (Идеальный подарок от Бога) Поэзия, которая будущей жизни гимн поет! (У каждой планеты своя Муза) Твоя слава в красоте бессмертна весенние желания воплощая, Каждое мгновение любви. Человек, который питает твои мечты как законченная работа.