Sono un pentito

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Sono un pentito: avevo votato 5 stelle

Per la serie Esopo news

Sono un pentito: avevo votato 5 stelle

Sono un pentito

Solo per una sommaria analisi della situazione così come la vedo io, dico che loro NON sono entrati nei palazzo con i calzoncini corti e il cestino della merenda per seguire le lezioni dei professionisti della amministrazione clientelare, dei seguaci della bella vita filo tangentopoli, dei mistificatori di interessi lobbistici ammantati da pseudo valenze sociali, dei poltronisti urbi et orbi ecc.

Loro sono entrati con le divise del partito di maggioranza, con stendardi rappresentanti oltre un terzo degli italiani votanti, con la forza di spinte popolari al gridi di vaffa ecc e DOVEVANO governare secondo gli impegni elettorali oppure imporre il ritorno alle urne.

Scimmiottare film andreottiani già visti, oppure avallare candidature ad avvocati degli italiani tutti mentre si trama per beneficiare il gruppo finanziario del catastrofista benetton, sviluppare -nei fatti- la stagione politica del redivivo ossimoro “convergenze parallele” ideato dalla becera eloquenza democristiana, le pastette alla prodi con banche ed enti pubblici così come aziende ed infrastrutture venduti-regalati-sovvenzionati con notevoli costi a totale perdita per i cittadini ecc. non sono comportamenti che passano sotto traccia in questa epoca di grandi attenzioni pubbliche e di elevato tasso di informazione NON solo statalizzata.

Bruno Mancini

Il Dispari 20200727 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200727 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200727

Il Dispari 20200727

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Seconda puntata. La prima puntata è stata pubblicata il 17 luglio 2020.

PARTE SECONDA

Il diario di Bruno

Edoardo: -«Giovedì 5 Agosto…

Alle dodici, come tutte le mattine, ho posizionato, tra la nuova insegna del locale “Da Gilda Snack Bar”, ed il bordo del marciapiede, il solito cavalletto con… ».

Edith: -« Gli inviti pubblicitari del giorno:

 

“Oggi ravioli con caciotta di pecore cilentane.”

“La mia pizza è migliore della tua.”

“Solo un pazzo non beve il nostro Vinazzo.”

“Vinazzo, il vino del… ”

“Maradona è meglio e Pelé, venite a bevere un tè.”

 

In bella vista una maxi foto, 40X60.»

Edoardo: -«Mostra il Pibe mentre si accinge a  tirare un calcio di punizione.

Barriera superata.

Incrocio dei pali.

Portiere incredulo.

Palla nel sacco.

Cinquantaseimila urli.

Goooool.

Centododicimila mani applaudenti.

Goooool. Goooool.

Sei milioni di cuori in subbuglio.

Pum pum pum

Goooool. Goooool. Goooool.

Una sola canzone: “Maradona è meglio e Pelé”

Goool

Goool

Goool.

10 Maggio 1987, chi c’era non potrà dimenticare.

Io c’ero.

Messe in disparte, accantonate, dimenticate tutte le vergogne della nostra atavica inciviltà, ogni mortificazione della nostra servile accondiscendenza, gli slanci eroici dei nostri falliti assalti ai criminali soprusi, il vilipendio continuo delle nostre tradizioni, il nostro essere un popolo cittadino con tutti capi e nessun padrone -tutti compari e nessun amico-, la miseria del nostro dolore incompreso, la mortificazione permanente della gente senza diritti e senza rispetto per le leggi, gool, Diego è grande, noi siamo campioni, il Pibe è il meglio, noi usciamo tutti dai ghetti dai vasci dai fossi.

Il 10 Maggio 1987, all’invasione pacifica, alla festa della festa, c’eravamo tutti da tutti i vicoli e da ogni quartiere.

Sfilarono i contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto.

Mancavano soltanto le Frecce Tricolori, il Presidente della Repubblica, il Papa e Bin Laden, ognuno per un valido motivo.

10 Maggio 1987.

La foto di Diego mentre calcia una punizione dal limite dell’area di rigore, con la maglia azzurra che non si fregia ancora dello scudetto sul petto.

La sfera, accarezzata dal superbo piede di un mito, si alza da terra insieme ad un unico filo d’erba, si dirige verso gli avversari che, saltando, tentano di intercettarla, li sfiora superandoli, si allontana dalla nutrita barriera posta a protezione dell’angolo indifeso della rete. Il portiere rimane immobile, esterrefatto, intanto che la palla senza fretta, rotolando dolcemente su se stessa come una perchia tra le alghe smosse dall’onda di marea, telecomandata, s’insacca baciando beffarda l’incrocio dei pali.

Goool.

Goool:

Alle dodici, come tutti i giorni da un mese circa, l’ho sistemata sul cavalletto leggio.

Due ore dopo, esattamente alle13,45 la foto non era più al suo posto.

Rubata.

Ho scelto, in un primo momento, di continuare ad agire fingendo di non essermene accorto: fare buon viso a cattivo gioco, al fine di superare nel miglior modo possibile la rabbia che mi opprimeva per l’impotenza verso la loscaggine inaudita ormai in pieno sviluppo finanche nei nostri luoghi a carattere ludico. Ho privilegiato, in maniera concreta, la necessità di superare con un breve stallo l’attesa di una improbabile favorevole soluzione.

Forse il palo era stato quel giovane, circa venticinque anni e spiccato accento foriano, quasi panzese, il cui gomito sinistro si mostrava completamente ricoperto da un tatuaggio a forma di ragnatela gigante.

Può darsi che sia entrato nel bar per distogliere la mia eventuale attenzione dal luogo del misfatto… »

Edith: -«Un caffè.»

Edoardo: -«Per costringermi in una zona del locale dalla quale non sarei stato in grado di controllare il leggio con la foto. Quindi, a cosa fatta, un cenno d’intesa con il compare, e tutto è filato liscio.

Il fesso sono stato io.

Tuttavia mio nonno diceva sempre che “Alla fine della guerra si contano i morti.”

Oggi e stata la mia Pearl Harbour.

Il mio giorno 5/08… e l’americano 6/01/1941 sono fratelli gemelli.

Mariuolo fetente, ti schiatterò la testa.

Ti farò fare la fine dei Kamikaze giapponesi… BONSAI, e giù in picchiata nell’aria che luccica.

 

Nel primo pomeriggio, in contrapposizione alla finzione precedente per la sterile acquiescenza all’azione inqualificabile della truce canaglia, ho riempito, platealmente, lo spazio lasciato vuoto dal furto con la scritta:

 

QUI C’ERA LA FOTO

DI MARADONA

RUBATA IL 5/08…

ALLE ORE 13.

Da quel preciso momento, oltre ogni mia aspettativa, in poche ore, centinaia di persone si sono fermate a leggere e commentare.

Incredibile.

Una processione che non pregava “Pace” ma che voleva ordinare “Vendetta”.

Tanta, tanta gente si è fermata a leggere!

Più guardavo la scena della incredibile fila, lunga come all’ufficio postale nei giorni programmati per i pagamenti delle tasse (quasi sempre), e più mi assillavano precisi particolari di un  ragazzotto tatuato.

Era circa l’una, il giovane dall’accento panzese, con una ragnatela scura tatuata sul gomito sinistro, aveva bevuto un caffè, aveva pagato senza fretta e, uscendo, si era soffermato un battito di ciglia, niente di più, a guardare l’altra foto di Maradona che giganteggiava tra i liquori e gli sciroppi.

Un caso?

I casi sono due, o era un complice del ladro, oppure era stato il suo inconsapevole grimaldello.

Però, lo ricordo nitidamente, una volta giunto sul marciapiede, vicino all’insegna, ha alzato il braccio ed ha salutato ad alta voce una persona in movimento sull’altra parte della strada.

Un conoscente?

Un caso?

I casi sono due, o il conoscente era il mariuolo, oppure non lo era.

Ed allora?

Se il conoscente che lui salutava con ostentazione fosse stato il mariuolo, presumibilmente egli non ne era il complice, poiché, nell’ipotesi di correità avrebbe senza dubbio evitato il gesto che li accomunava.

Ugualmente, nel caso in cui mariuolo non fosse stato il conoscente, il suo saluto non lo indiziava di complicità nel furto.

Quindi i casi non sono due, ma uno: il giovane tatuato non è stato il complice del conoscente mariuolo.

Perché è chiaro che il ladrone non è stato l’uomo salutato.

Mariuolo fetente, ti schiaccerò le tonsille passandoti un braccio dal culo.

Ti farò fare:

 

BONSAIIIII

 

settantuno volte con la testa di cazzo contro una corazzata americana nell’oceano Pacifico.

05/08… inizia la mia guerra al vigliacco furfante cornuto.

Il Dispari 20200727

Maradona

Il Dispari 20200727

Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove”, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.). La traduzione in lingua lettone è della poetessa Liga Sarah Lapinska.

SAGGEZZA POETICA

Spazio nella memoria dei Sommi

per ricercar nell’atavica storia

grande umanità da inseguire,

nello struggente amore amato

e prigioniero dell’infinito.

 

Note critiche e tele di parole

cavalcano la palma del sonetto,

per remare tra le onde del cuore

nel più caldo processo liberatorio.

 

Dove la creazione, giovane creatura,

nel deposito del dominio mentale

né sigilla il vanto della CULTURA.

 

Differenza emblematica,

posta ad allegorica espressività

per illuminare il semaforo dell’essenza!

 

Basico ponte è il discorso conservatore,

per incontri di variegata filosofia,

< cassaforte di segreti e d’iconica intelligenza.>

————********————-

SAGGEZZA POETICA

Tradotta in lettone dalla poetessa

Liga Sarah Lapinska

Dzejiskais viedums

Kosmoss vecajo atmiņā
vēsturi atavisko izzinot,
cilvēce plašā, sekotāji
mīlestībā, kura mīlošo sadragā,
kurš ir kā ieslodzītais bezgalībā.

Kritiskas piezīmes un vārdu drēbe,
greznojot sonetu vainagu,
lai ,sirds asiņu viļņos paliekot,
atbrīvošanas procesā sasiltu.

Notiekot radīšanai, kāda jauna būtne
gara valstībai ir krājumā,
KULTŪRAS būtības apzīmogota.
Atšķirība ir simboliska,
un izsacīta kā alegorija,
lai eksistenciālo luksoforu izgaismotu!

Kā pamats – konservatīva diskusija,
lai tiktos daudzveidīgā filosofijā,
kura glabā droši kā seifā gudrību ikonisku.

.Il Dispari 20200727

 

Il Dispari 20200720 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200720

Mariapia Ciaghi – Bruno Mancini |Editoriale

Decidendo di impegnarmi per conto dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” nella redazione di questa pagina culturale messa a nostra disposizione con grande senso di liberalità dal Direttore Gaetano Di Meglio, mi sono posto, come è naturale che avvenga ogni volta che si inizia un nuovo progetto, alcuni obiettivi e precisi limiti. Parlando di obiettivi, essi sono stati (e sono) la valorizzazione di Artisti locali, nazionali ed internazionali meritevoli di attenzione nonostante lo scarso interesse ottenuto dalle lobby editoriali; la presentazione di opere di arti varie, con una maggiore attenzione per quelle letterarie e di arte grafica; la diffusione di notizie relative ai circuiti delle proposte culturali ideate e realizzate da Associazioni di chiara natura filantropica; la ricerca di consensi verso situazioni di carattere sociale degne di riflessioni ben maggiori di quelle documentate tramite gli organi d’informazione più o meno asserviti a potentati economici e finanziari. Volendo specificare i limiti, la precisazione è molto semplice: nessuna presa di posizione e nessuna divulgazione per ideologie e propagande politiche e/o religiose. Non c’è dubbio che il contesto sanitario italiano scaturito da oltre sei mesi di confronto con il covid abbia messo in mostra acquiescenze e controversie, difese e ribellioni, sodali partecipazioni e scellerate corruttele, miserevoli povertà e improvvisi arricchimenti, malattie, morti, eroi e vigliacchi, generati e attribuibili sia a un’analisi ontologica, vale a dire una valutazione dei fatti relativi alla natura stessa della epidemia indipendentemente dai suoi rapporti con la catena scientifica e politica di verifica e di contrasto, e sia allo specifico spessore che attiene alla valutazione epistemologica derivante dall’effetto della relazione del virus venuto in contatto e in contrasto con la massa informe e responsabilmente poco identificata degli scienziati, dei legislatori e dei tutori della legge. Si tratta indubbiamente di un problema sociale rientrante tra quelli dei quali ci siamo fatti carico di invitarvi a una riflessione ben oltre e al di sopra di tutto ciò che ci somministra mamma rai & C. Ma, se esso non venga affrontato con una certa amorfa determinazione, si tratta, anche, di un argomento che potrebbe confluire in quella fattispecie di propaganda politica/religiosa che abbiamo messo in bella vista tra i limiti da non superare in questa pagina. Tra il vivere l’apatia del silenzio, e il correre il rischio di una non totalmente scongiurata faziosità… Mariapia Ciaghi e io abbiamo deciso ciò che segue.

Premesso che

1) negli ultimi dieci anni abbiamo pubblicato, essenzialmente grazie a questa testata giornalistica e alla Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi titolare anche del magazine EUDONNA, opere, interviste, curriculum, eventi, recensioni, riflessioni ecc. di alcune migliaia di personaggi, noti e meno noti, delle sfere internazionali della cultura dell’arte e della solidarietà sociale;  2) I siti web di riferimento ai nostri progetti annoverano alcune centinaia di migliaia di iscritti 3) Ai gruppi social di riferimento ai nostri progetti sono iscritti alcuni milioni di Membri; appare del tutto naturale che, in occasione di una così dirompente modifica di tutte le coordinate della vita italiana (e, ovviamente, non solo italiana) ci sia stata una massa consistente di messaggi, di inviti alla partecipazione, di comunicati stampa, di veline ecc. provenienti dalla più disparate fazioni. Ne abbiamo selezionate tre e le abbiamo sintetizzate nella misura, agile e sintetica, adatta a una comprensione immediata che vi proponiamo, impegnandoci, contemporaneamente, a inviarne i testi integrali a tutti coloro che vorranno farcene richiesta. Senza alcun nostro commento, senza alcuna nostra valutazione degli scritti proposti, se non la chiosa di invitarvi a scriverci le vostre riflessioni alla e-mail emmegiischia@gmail.com.

A) DAL TRENTINO: PETIZIONE A FAVORE DI UNA SCUOLA “REALE”

Siamo un gruppo di genitori, insegnanti, rappresentanti del mondo civile, e vorremmo sottoporre all’attenzione di tutti i membri del nostro consiglio provinciale alcune importanti considerazioni per quanto riguarda il futuro della scuola. Riteniamo che al mondo della scuola non sia stata data la dovuta attenzione da parte delle istituzioni. Si è scelto di chiuderla, sono stati stanziati alcuni milioni di euro per la Didattica A Distanza (DAD), ma è mancata una riflessione che ci permetta di ripartire in una condizione di BENESSERE generale. Dovremmo chiederci tutti, come genitori, come insegnanti, come dirigenti e come cittadini, quale scuola, e di conseguenza quale società, vogliamo costruire per il domani. Cosa vogliamo trasmettere ai nostri bambini e ragazzi? Su quali principi e con quali basi vogliamo riaccogliere, riaprire e incontrare nuovamente i nostri giovani? Ciò che purtroppo emerge, da tutte le proposte che abbiamo sentito fino a questo momento è un principio di PAURA:paura del contagio; paura del contatto; paura del respiro; paura della contaminazione; paura della vicinanza. In sostanza PAURA DI VIVERE. NOI NON SIAMO D’ACCORDO e sentiamo la necessità di fare proposte costruttive.

B) DAL MOVIMENTO GILET ARANCIONI: ATTO DI DENUNCIA QUERELA CONTRO IGNOTI

AL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE affinché provveda a trasmetterla all’Autorità. Molti cittadini, in questo momento di grave incertezza, confusione e panico, generati dal Covid 19, si pongono fondamentalmente una domanda: “Chi dice il vero su questo virus: coloro che affermano categoricamente che è una semplice influenza, ricorrente ogni anno e che quasi tutti  i politici, per interessi vari da scoprire, si stanno prestando ad un disegno perverso, ordito da lobby internazionali di potere, per annichilire le economie di alcuni Paesi? Oppure coloro che proclamano a gran voce, sostenuti dai vari governi, che siamo di fronte ad una epidemia, ad alta letalità, da affrontare con provvedimenti straordinari, anche restringendo la libertà dei cittadini?”. Chi ha ragione? Chi può verificare la veridicità delle affermazioni di tesi, così contrapposte, in tempi brevi atteso il grave rischio, che sta correndo l’intera umanità? La nostra risposta è una sola: il GIUDICE, che nel nostro ordinamento giuridico ha l’obbligo di indagare per analizzare comportamenti e atti di chicchessia.. Intendiamo sollecitare chi di competenza ad avviare un procedimento penale per chiarire qualsiasi aspetto di questa intricata vicenda che nasconde molti lati oscuri e inquietanti, ma nello stesso tempo invitare, nel più ampio contesto politico, il Popolo Italiano ad una presa di coscienza di massa al fine di aggregare i cittadini su sette obiettivi: lotta al Coronavirus; lotta contro il Nuovo Ordine Mondiale; lotta contro le vaccinazioni di massa; uscita da questa Europa dei burocrati e senza regole democratiche; ripristino della sovranità popolare e monetaria e ritorno alla lira; tutela dei cittadini tutti e delle Donne e degli Uomini in uniforme; riordinamento dello Stato affinché il Capo dello Stato o del Governo siano eletti direttamente dal Popolo. DENUNCIA-QUERELA nei confronti di colui/coloro che risultino responsabili dei reati che saranno ravvisati nei fatti e nelle condotte su esposti.

C) JOLANDA DOLCE SCRIVE: 

IL COVID -19 è una bieca manipolazione per sottoporre i popoli alla dittatura di pochi. MANCANZA DELL’AUTOPSIA I morti di coronavirus, in Italia, sono solo 12, come dicono le tabelle Istat. Nel caso della Lombardia, i morti sono poi stati frettolosamente cremati, procurando, tra l’altro buone entrate per le aziende  di cremazione. L’ARRESTO DOMICILIARE E L’ALLONTANAMENTO SOCIALE Provvedimenti inutili. E soprattutto inefficaci. Il fatto di rimanere a casa non fa abbassare il numero di morti. INFORMAZIONE UNIDIREZIONALE Gli esperti scientifici sono sempre gli stessi e dicono tutti la stessa cosa. Non vengono mai interpellati studiosi con pareri diversi. LA CENSURA Non vengono mai pubblicati gli articoli della stampa che non è di regime. Molti giornalisti, studiosi e scienziati sono costretti a pubblicare sui social e su canali secondari. IL CONTAGIO Tuttalpiù si potrà contagiare l’influenza, non il covid-19. ll presidente del PD  Nicola Zingaretti, il giornalista Nicola Porro, il primo ministro inglese Boris Johnson, il principe Carlo d’Inghilterra e  alcuni parlamentari italiani, lo hanno contratto e lo hanno tranquillamente superato. IL VACCINO è UNA TRUFFA Quando  il vaccino è pronto per entrare in commercio il virus è già mutato, quindi il vaccino non serve più. SE VUOI VEDERE COSA HANNO PROGRAMMATO PER L’OCCIDENTE DOMANI, GUARDA LA CINA OGGI In Cina già ci sono milioni di telecamere di riconoscimento facciale. In Cina c’è una tirannia aperta. E questo è quello che sta accadendo in Occidente. VIOLAZIONE DELLA RISERVATEZZA Utilizzeranno il tuo telefono come un microchip per rilevare sempre dove sei e controllarti. LA DITTATURA Se ti comporti come vuole il governo hai dei crediti sociali, altrimenti scattano i divieti, tipo quello di  non poter prendere un aereo o di non poter recarti in un determinato luogo. ASPETTI POLITICI La società della “tecnocrazia” sarà in mano ai burocrati e a politici non eletti e non competenti nel legiferare. Il mondo sarà gestito da scienziati e burocrati. ATTUALI CONSEGUENZE DELL’ARRESTO DOMICILIARE Si registra un alto numero di suicidi e un forte aumento della depressione, sono aumentati inoltre i casi di violenza domestica sulle donne e sui minori e gli omicidi. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200713

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA Diego Maradona

Diego Maradona – Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Agosto… PARTE PRIMA Bruno: -«Mia cara Aurora, Petrus, amici, oggi tenterò, una volta ancora, di convincervi che alcune situazioni apparentemente “normali” covano invece, prorompenti,

“Le belle storie d’amore”.

In questo luogo, ove nessuna falsità ottiene ascolto, in questo vostro regno di giustizia ed uguaglianza, alla presenza della mia amica “Signora” Aurora, Donna Guascona eterna dispensatrice d’imparziali decisioni, qui, come in alcun altro lembo dell’esistente, si dissolve la miopia dei semplici per quanto essa attenda ad annettere in ciascun catalogo compartimentale solo elementi rispondenti a criteri di scelta elencati nei relativi rigidi formulari. Con ciò mi riferisco, tra l’altro, alla moltitudine di qualificazioni riconducibili, sia nell’ambito della moralità sociale, e sia alla sfera dei sentimenti universali. Sei onesto se: 1) non rubi le caramelle ai bambini 2) non rubi le caramelle 3) non rubi. Sei avaro se: 1) non butti i soldi dalla finestra 2) non butti i soldi 3) non butti. Io credo che non tutti coloro che non rubano le caramelle ai bambini siano onesti, né, tanto meno, sia piacevole essere giudicati avari per il solo fatto di non buttare i soldi dalla finestra. Ci vorranno ancora millenni per capire se Adamo abbia amato Eva, e viceversa.

“Le belle storie d’amore”.

 Come i temporali estivi: tuoni fulmini venti onde frane annegamenti dispersi, trombe d’aria, nuvole nere,  ombrelloni volanti, tende strappate, antenne divelte, luci spente, strade allagate, auto in panne, pescatori allarmati, il buon odore di terra bagnata, l’arcobaleno immenso tra Punta Caruso e Piano Liguori, il pulito dell’aria rinfrescata, la luna rossa come mai prima.

“Le belle storie d’amore”.

 Come un giorno di sole a gennaio: Bologna imbiancata, gli spala neve, le auto brillanti come cristalli di ghiaccio, pedoni all’angolo del Pavalione, piadine, pizzette, ripieni di carne e ricotta, Venezia, un’ombretta di rosso rubino a mezzogiorno, le calle allagate, gli scafi fermi alle banchine, i colombi in voli brevi e beccate interminabili. Ci vorranno ancora tempi indefiniti per capire se gli zingari amino una terra e se una terra ami gli zingari.

“Le belle storie d’amore”.

Appaiono tutte somiglianti, ma solo se vengono prese in considerazione per la rispondenza ai canoni catalogati.

“Le belle storie d’amore”.

 In vero, nessuna è, non dico identica, ma neppure simile ad un’altra. Esse sono tra di loro uguali, così come lo sono, fisicamente, i cinesi: Miliardi d’individui dai tratti identici: stessi occhi, stessa statura, stesso modo di porgere, stesso incedere. Eppure gestiscono, con comportamenti del tutto analoghi ai nostri, i rapporti e le individualità. Si riconoscono. Le storie d’amore sono tutte uguali. Io non sono né Gino né Lelio, e tu non sei Clara e neppure Antonella. Da Elena a Giulietta, dal Principe Azzurro a Dante, le vicende degli innamorati s’identificano, nel tema comune dell’irrinunciabile, perfino con la infinita determinazione “Per me non conta altro” della gente comune. Ed allora io sono Gino, divento Lelio sono… tu sei…. La passione universale ed eterna del mito Medea è identica alla testarda ostinazione che in ogni attimo rende moltitudini di persone anonime, protagoniste di trombe d’aria tanto brevi, impercettibili e disattese, da smuovere a stento l’atmosfera sopita come quella delle loro famiglie, o quella delle piccole comunità nelle quali articolano l’intimità della loro vita, e, solo eccezionalmente, nei casi brutali più eclatanti, i venti delle loro vicende divengono elementi di curiose pruderie e pettegolezzi per le cronache da fondo pagina di giornali locali. Le storie d’amore sono tutte fotocopie nel linguaggio e nella gestualità -come i cinesi-, eppure ciascuno di noi ripete e riconosce le proprie. Io sono Clara, sono te, sono Antonella, tu sei me e Gino e Lelio. Forse in un’altra parte delle mie scorribande letterarie avevo già detto qualcosa di simile, forse sono ancora convinto di questa idea, forse vorrei avervi alleati nel superamento di ogni barriera convenzionale, borghese, indiscutibile, dogmatica. La libertà di decidere con proprie convinzioni quando, come, se e perché, ammiccare riconoscendo

“Le belle storie d’amore”.

Certo il mio tentativo non sarà agevole, però conto almeno sulla vostra attenzione. Vi ringrazio anticipatamente, e prego il buon Petrus di stappare per noi l’Aglianico migliore. A volontà per un brindisi augurale. Prima di introdurre la gentile partecipazione di Edoardo, Edith, Tom (ed alcune altre voci anonime) a voi ben noti, ed ai quali porgo un sentito sentimento di profondo affetto… grazie per l’applauso, credo sia determinante ed opportuno spiegare che, per dare precisa concretezza e specifica visibilità alle azioni successive al furto della foto di Maradona (questo misfatto sarà, appunto, alla base dell’argomento trattato), ho effettuato alcuni stralci dalle pagine del diario in cui avevo annotato  le mie personali considerazioni sull’argomento. Esatto. Vi verranno proposti i giorni nella loro naturale successione e, per rendere incisiva la rappresentazione anche dei valori morali espressi, tralascerò, sbiadendoli ed accantonandoli, tutti gli elementi che non abbiano un nesso con i tempi ed i fatti in narrazione o che non ne siano stati diretta conseguenza. Un grande sforzo di immedesimazione, alla fine, spero, premierà la vostra disponibilità. Voglio aggiungere che ho inteso compiere una trascrizione in formato teatrale degli appunti inseriti nelle pagine dell’agenda-diario per non appesantire una lettura, la quale, altrimenti, avrebbe avuto necessità di molteplici interruzioni, sia per spiegazioni relative alle fonti, e sia per chiarimenti in ordine alla successione cronologica degli eventi. Ascolterete, dalle voci dei nostri amici, le annotazioni che avevo scritto nella foga degli incalzanti episodi. Integrali, disarticolate, senza censure né aggiunte. Nei termini esatti con i quali descrivevo, a me stesso, i fatti e le sensazioni di quei giorni. Mi sono concesso una civetteria? Non credo. Anzi, voglio sperare che in conclusione sarà chiaro l’intento di spersonalizzare gli eventi per ricondurli ad una oggettività che ne qualifichi i significati. Edoardo sarà la mia voce. La voce dell’autore del diario. Tom effettuerà un unico intervento, nel finale, ma non sarà di poca importanza. Edith… la mia cara Edith saltellerà tra note di diverso timbro, con la sua incredibile bravura, proponendoci differenti figure inserite nel contesto del racconto: uomini e donne, di dialetti e culture, oserei dire, “variegati”. Ho avuto necessità di distinguere alcuni interventi, ed a tale scopo mi sono avvalso di voci anonime, che non compariranno fisicamente. Per il momento è tutto. Buon ascolto. A dopo. Grazie.»

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Diego Maradona – Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove“, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.).

La traduzione in lingua russa è della poetessa lettone Liga Sarah Lapinska.

CREATURA DALL’ANIMO ELEGANTE

Aspro è il mondo quando piangi di ferite o Donna dalle ali aperte.   Mai arrugginito il tuo cuore cede all’oppressioni, galoppa con successo ogni fatica nel tempio della dignità!   Tu appartieni agli astri sconosciuti < Perfetto Dono di Dio!>   Poesia che canti l’inno alla vita che verrà.   < Musa d’ogni Pianeta > la tua gloria nella beltà immortale rinverde desideri di Primavera, nell’amare ogni istante l’Uomo che culla i tuoi sogni come opera compiuta. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

CREATURA DALL’ANIMO ELEGANTE

Tradotta in russo da Liga Sarah Lapinska Существо с тонкой душой

Мир суров когда ты плачешь о шрамах о женщине с распростертыми крыльями. Сердце твое, никогда не ржавое, побеждает в угнетении, Все препятствия успешно преодолены на в это особое время ! Ты одна из непризнанных звезд (Идеальный подарок от Бога) Поэзия, которая будущей жизни гимн поет! (У каждой планеты своя Муза) Твоя слава в красоте бессмертна весенние желания воплощая, Каждое мгновение любви. Человек, который питает твои мечты как законченная работа. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

DILA

OTTO MILIONI

VIRUSISCHIA

 

100 pregiudicati tra 287 persone controllate

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100 pregiudicati tra 287 persone controllate

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

Isola d’Ischia 25 luglio 2020

100 pregiudicati tra 287 persone controllate

Forio, movida tra multe e pregiudicati

I controlli seri e ponderati della Polizia di Stato iniziano a dare i primi frutti. Dopo la multa ad un locale del by night del comune di Ischia, gli agenti agli ordini del vicequestore Maria Antonietta Ferrara hanno passato al setaccio il giovedì foriano. Dai controlli, purtroppo, emergono dati che fanno riflettere.

Durante la serata, infatti, oltre ad essere stati sanzionati 3 bar e un ristorante perché non aver rispettato le norme anticovid, è emerso che tra le 287 persone controllate dai poliziotti 100 sono risultati pregiudicati.

COMMENTI

Bruno Mancini Però potrebbe diventare l’incentivo a nuovo tipo di turismo di tipo avventuroso!
“Regalatevi il brivido di vivere una vacanza nella nuova Cayenne (ben nota sede del famigerato bagno penale)”.

Alessandro Mancini Caro Bruno, visto che fai sul serio sappi che io,attingendo dal mio passato a vocazione turistica e profittando della mia attuale ubicazione, territoriale, satura di ogni tipo di bisogno per il tipo di turismo accennato, sono a disposizione; sia per incentivare che per ELIMINARE,

Bruno Mancini Tu sei una risorsa impagabile per ogni tipo di sviluppo turistico. Ischia non si può (non si vuole) permettere di mettere a libro paga gli impagabili, ma preferisce affidarsi a soggetti disposti alla rinuncia di tutti i loro diritti pur di essere “assicurati” per il tempo bastevole a far scattare l’erogazione della “benemerita e sacrosanta disoccupazione”. “Vuoi lavorare?” “Dimostrami che posso comprarmi la tua fame per quattro soldi e che le leggi sul lavoro le decido SOLO io”.

Gennaro Ioime Luna volta gli Ischitani fittavano alla brava gente adesso a chi coglie coglie basta che paghi di piu6

Bruno Mancini Sì certo, ma non darei la colpa solo ai fittacamere perché le responsabilità degli albergatori,delle compagnia di navigazione, di TUTTE le autorità e di tutte le categorie imprenditoriali sono ENORMI,.

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IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

Isola d’Ischia 22 luglio 2020

Ischia: Becccato in spiaggia a prendere il sole nonostante il foglio di via notificatogli la scorsa estate

I Carabinieri della Stazione di Ischia nel corso di mirati servizi, disposti dal Comando Provinciale di Napoli, finalizzati al monitoraggio dei flussi turistici con particolare attenzione ai frequentatori delle spiagge, hanno denunciato un 29enne dei Quartieri Spagnoli, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, identificato mentre prendeva il sole sulla spiaggia di “San Pietro”, è risultato essere destinatario del Foglio di Via dall’isola di Ischia, emesso la scorsa estate dalla Questura di Napoli per anni tre. Durante il servizio sono stati controllate altre 47 persone, di cui 5 risultate con precedenti di polizia. Servizi analoghi saranno predisposti nel corso di tutta la stagione turistica.

COMMENTI

La bocca della verità Lug 22, 2020 at 13:56
Risulteranno l’80% con quel provvedimento…….

Bruno Mancini Lug 22, 2020 at 14:38
“… sono stati controllate altre 47 persone, di cui 5 risultate con precedenti di polizia” una percentuale di oltre il 10% di delinquenti è la preoccupante fotografia dell’attuale turismo ischitano.

Karl Lug 23, 2020 at 11:16
Infatti, Ischia puo’ essere fiera del suo turismo.

Giulia Lug 23, 2020 at 0:06
Penso che sia giusto 80% siamo veramente nella mer@a…

Michele Lug 23, 2020 at 11:30
Che bello…accettate di affittare case ai delinquenti e poi vi lamentate perché vanno a prendere il sole in spiaggia.
A proposito, c’è bisogno di aspettare che vadano in spiaggia per scoprirli? Le affittanze non vanno dichiarate alle autorità con nome e cognome di tutti gli inquilini? Quindi, c’è qualcosa che non torna.

Bimbi felici con “Ischia Zero6”

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Bimbi felici con “Ischia Zero6”

Bimbi felici

ROMA 24 Luglio 2020 14:03 – Redazione

Sorrisi post-Covid, bimbi in azione con i campus di “Ischia Zero6”

Voglia di socialità post-Covid. E desiderio di imparare, giocando e sorridendo. Sperimentando i suoni con il corpo o, magari, disegnando.

Tornano protagonisti i bambini di Ischia, con i campus estivi organizzati in presenza nell’ambito di “Ischia Zero6”, l’ormai avviatissimo progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa e curato dalla cooperativa sociale Arké Onlus  con una serie di partner, in particolare – per questa specifica azione – la cooperativa Azur Village.

Negli spazi del plesso scolastico “Rodari” di Ischia, grazie alla disponibilità della dirigente scolastica Patrizia Rossetti e del sindaco Enzo Ferrandino, i bambini – di età compresa tra gli zero e i sei anni, divisi in piccoli sottogruppi e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid – ritrovano così il piacere della condivisione e dello stare insieme: si tratta, in più casi, di target che avrebbero altrimenti difficoltà a ritagliarsi momenti di gioco e apprendimento, con esperienze significative per il loro personale processo di crescita.

Ai primi laboratori già avviati, con la maestra Valeria Patalano che cura il laboratorio gioco-musica e lo staff di Azur Village che coordina le altre attività, ivi comprese le escursioni a mare in collaborazione con l’Asd Auras Ischia, seguiranno nuove iniziative, come un laboratorio di fumetto organizzato in collaborazione con Ischia Comix.

Dopo i mesi del lockdown, in cui il progetto ha operato a distanza, l’obiettivo – spiegano le sociologhe Sara Mancini e Nella Lanfreschi, tra le coordinatrici del progetto – è ora quello di intervenire in presenza per potenziare i servizi educativi e di cura dei bambini, con attenzione specifica alle famiglie disagiate dell’isola d’Ischia, che vivono nei contesti territoriali di riferimento, migliorando la qualità, l’accesso, l’integrazione e l’innovazione dei servizi esistenti per i benessere dei bambini e delle loro famiglie”.

In particolare le attività proposte insieme alla cooperativa Azur Village, mirano a stimolare tutti i canali di comunicazione dei bambini e dei ragazzi coinvolti attraverso la valorizzazione di tutte le forme espressive (attività sportive, attività ludico-motorie, laboratori di attività artistico-espressive, laboratori di inglese per bambini etc.).

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La Repubblica NAPOLI it – 23 Luglio 2020

Sorrisi post-Covid, bimbi in azione con i campus di “Ischia Zero6”

Voglia di socialità post-Covid.
E desiderio di imparare, giocando e sorridendo.
Sperimentando i suoni con il corpo o, magari, disegnando.
Tornano protagonisti i bambini di Ischia, con i campus estivi organizzati in presenza nell’ambito di “Ischia Zero6”, l’ormai avviatissimo progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa e curato dalla cooperativa sociale Arké Onlus  con una serie di partner, in particolare – per questa specifica azione – la cooperativa Azur Village.
Negli spazi del plesso scolastico “Rodari” di Ischia, grazie alla disponibilità della dirigente scolastica Patrizia Rossetti e del sindaco Enzo Ferrandino, i bambini – di età compresa tra gli zero e i sei anni, divisi in piccoli sottogruppi e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid – ritrovano così il piacere della condivisione e dello stare insieme: si tratta, in più casi, di target che avrebbero altrimenti difficoltà a ritagliarsi momenti di gioco e apprendimento, con esperienze significative per il loro personale processo di crescita.

Ai primi laboratori già avviati, con la maestra Valeria Patalano che cura il laboratorio gioco-musica e lo staff di Azur Village che coordina le altre attività, ivi comprese le escursioni a mare in collaborazione con l’Asd Auras Ischia, seguiranno nuove iniziative, come un laboratorio di fumetto organizzato in collaborazione con Ischia Comix.
Dopo i mesi del lockdown, in cui il progetto ha operato a distanza, l’obiettivo – spiegano le sociologhe Sara Mancini e Nella Lanfreschi, tra le coordinatrici del progetto – è ora quello di intervenire in presenza per potenziare i servizi educativi e di cura dei bambini, con attenzione specifica alle famiglie disagiate dell’isola d’Ischia, che vivono nei contesti territoriali di riferimento, migliorando la qualità, l’accesso, l’integrazione e l’innovazione dei servizi esistenti per i benessere dei bambini e delle loro famiglie”.

In particolare le attività proposte insieme alla cooperativa Azur Village, mirano a stimolare tutti i canali di comunicazione dei bambini e dei ragazzi coinvolti attraverso la valorizzazione di tutte le forme espressive (attività sportive, attività ludico-motorie, laboratori di attività artistico-espressive, laboratori di inglese per bambini etc.).

di PASQUALE RAICALDO

 

ASL Campania

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ASL Campania

«Visita al Rizzoli prenotata a febbraio, cancellata perché non urgente!»

Isola d’Ischia – 22 Luglio 2020 IL DISPARI

ASL Campania

Sarà pur vero che l’emergenza Covid-19 ha rivoluzionato e sconquassato tutte le attività, in particolare nella sanità, ma quanto segnalato da un nostro lettore per il solito episodio assurdo verificatosi al “Rizzoli” non può essere addebitato esclusivamente alla pandemia. Anche perché ritardi e disservizi si registravano già prima.
Ma vediamo cosa è accaduto al nostro anziano lettore, che il 4 febbraio (dunque prima dell’emergenza sanitaria) aveva prenotato una visita pneumologica da effettuare il 20 luglio.

Ebbene, «il 20 luglio alle ore 9.30 mi sono recato all’ospedale Rizzoli per pagare il ticket e per sapere se alle 15.10 mi avrebbero sottoposto a visita. Mi hanno risposto rispondono che non ci sarebbe stata alcuna visita e alle mie rimostranze sono stato invitato a recarmi nuovamente dal mio medico per una nuova prescrizione, questa volt con carattere di urgenza. Ho 73 anni e per me è stato difficoltoso e faticoso recarmi in ospedale alle 09.30, figuriamoci alle 15.10. Un’avventura da dimenticare, di cui mi sto ancora chiedendo i motiv e dove fosse il medico che mi doveva visitare…».

Forse le visite in questa fase 3 possono essere effettuate solo se rivestono carattere di urgenza? Ma nessuno lo ha spiegato e comunicato ai pazienti che si erano prenotati mesi e mesi fa, addirittura come detto prima dell’arrivo della pandemia in Italia. Disorganizzazione e menefreghismo per le esigenze e i problemi degli utenti. Con questo caldo africano, si possono ben immaginare i disagi e le sofferenze di un anziano costretto a fare la spola tra ospedale, medico di base e viceversa. L’ennesimo episodio della malasanità isolana che purtroppo in tempi di pandemia sta colpendo ancor più duro e sempre i più deboli.

COMMENTI

Bruno Mancini

Cosa dire del fatto che il CUP (Tel. 0125853013) NON accetta impegnative con carattere di urgenza (né quelle entro le 72 ore né quelle a 10 giorni) e per quelle “programmabili” (ossia senza limiti temporali) relative ad alcune analisi rimanda ad una nuova richiesta da effettuare in data non specificata, in quanto l’agenda di prenotazione è piena fino alla fine di settembre e l’agenda dei mesi successivi NON è attualmente disponibile?
Ciò ANCHE se si tratta di una prestazione che era stata messa in lista di attesa (da novembre 2019) per lo scorso mese di aprile e poi annullata dai decreti della Regione x il COVID!
Quindi è molto probabile che, alla fine, trascorra più di un ANNO tra la richiesta iniziale e la erogazione effettiva della prestazione.
E De Luca, senza pudore, continua a magnificare “l’eccellenza” della sanità campana…
Ovviamente parlo con una precisa e ineccepibile documentazione…

ASL Napoli analisi rifiutata - urgente 72 ore - 06 Luglio 2020

ASL Napoli analisi rifiutata – urgente 72 ore – 06 Luglio 2020

ASL Napoli analisi rifiutata - urgente 10 gg 21 Luglio 2020

ASL Napoli analisi rifiutata – urgente 10 gg 21 Luglio 2020

Elisabeth Homolová

Este trist, 

Aurora Cerenza

Vero prima del covid era un disastro oggi è ancora peggio la mala sanità ci sguazza in questi tristi periodi