Il Dispari 20200803 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200803 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200803

Il Dispari 20200803

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Terza puntata. Le prime due puntate sono state pubblicata il 13 e il 27 luglio 2020.

 

PARTE SECONDA – Il diario di Bruno

Secondo giorno

 

Edoardo: -«Venerdì 6 Agosto…

Circa mezzanotte, squilla il telefono.

Un’ora insolita per tutto.

Nessuno chiama al Bar a quest’ora per ordinare un caffè.

Gilda dorme da due ore.

I figli non mi telefonano mai, poiché i soldi sarebbero l’unico motivo e, quelli, li possono prendere solo venendo personalmente.

Gli sbadati che confondono il mio numero con l’altro simile della rivendita di bombole gas, non hanno mai chiamato dopo le undici di sera.

Carabinieri, Polizia, Vigili Urbani, Commercialista, Avvocati, Banche, Fornitori, Cafi, Evi, Sip, Telecom, Tim, Wind, chi più chi meno non mi sembrano…

Al mio solito ho risposto dicendo: chi è?»

Edith: -«Siamo la banda del Torchio.

Maradona sta con noi. Sta bene… »

Edoardo: -«Ah, voi siete gli stronzi che hanno rubato la fotografia. Figli di puttane e nipoti di puttanone… »

Edith: -«Se lo vuoi devi pagare.

Mille euro… »

Edoardo: -«Stronzo, merda umana, figlio di zoccola e nipote di zoccolona, con la fotografia sai che ci fai? La metti nel cesso e la guardi quando ti pulisci il culo, rotto di stronzo ricchione figlio e nipote di puttana che sei.»

Edith: -«Come? La fotografia di Maradona nel cesso?»

Edoardo: -«In mano a te o nel cesso è la stessa cosa, stronzo.»

Il Dispari 20200803

Terzo giorno

 

Edoardo:-«Sabato 7 Agosto…

I miei primi pensieri stamattina sono stati dedicati alla richiesta di riscatto.

Avrò dormito sui chiodi tanto mi sono sentito in fibrillazione.

I pori schizzavano sangue bollente, non sudore.

Cosa fare?

Avrei voluto affrontarli.

Magari fingendo un cedimento alle loro richieste.

La vocina della vecchia saggezza popolare mi ha stoppato sottovoce, ricordandomi che i vigliacchi sono sempre vigliacchi.

Ed allora? Cosa fare?

Ho, per un attimo, pensato di rivolgermi ai gendarmi.

La Patria paga un Servizio Difesa Cittadini (SEDICE).

Io sono italiano, cittadino, contribuente ed usufruttuario della severa struttura gerarchica predisposta a tale scopo.

è tutto semplice: mi presento allo sportello, declino le mie generalità, espongo il crimine di cui sono stato vittima e l’ulteriore successivo tentativo d’estorsione, saluto deferentemente, mi allontano dall’ufficio e confido che loro risolvano il caso senza crearmi ulteriori disagi.

Semplice?

Dovrebbe.

Potrebbe.

Ma non è.

Nella realtà, a tale successione di propositi possono seguire questi accadimenti:

MI PRESENTO ALLO SPORTELLO…»

Edith: -«L’orario di apertura al pubblico dell’ufficio SEDICE addetto  alle pratiche di:

AGGRESSIONI

FURTI

SCIPPI

STUPRI

VIOLENZE

MINACCE
RICATTI
SEQUESTRI
TRENTATI OMICIDI
OMICIDI
STRAGI

è dalle ore NOVE alle ore NOVE E TRENTA di tutti i lunedì dispari dei mesi pari degli anni bisestili.

La Sede Operativa d’ogni relativo previsto Sportello sarà comunicata, a mezzo organi d’informazione, almeno venticinque giorni prima.»

Edoardo: -«Vuol dire dover leggere tutti i giornali e guardare in contemporanea le trasmissioni televisive di tutte le emittenti operanti nell’etere nazionale, per ventiquattro ore il giorno. A partire da un lunedì dispari di un mese pari di un anno bisestile, fino al venticinquesimo giorno precedente il successivo lunedì dispari di un mese pari di un anno bisestile.

Il Dispari 20200803

DECLINO LE MIE GENERALITA’… »

Edith: -« Lei è?…

Di?…

E di?…

Nato a?…

Il?…

Residente a?…

Dal?…

Domicilio?…

Dal?…

Titolo di studio?…

Conseguito il?…

Presso l’Istituto?…

Con voto finale?…

Professione?…

Iscritto al?…

Sesso?…

Dal?…

Situazione familiare?…

Figli?…

Figlie?…

Figliastri?…

Documento di riconoscimento?…

Numero?…

Rilasciato da?…

In data?…

Codice fiscale?…

Rilasciato da?…

Il?…

Segno zodiacale?…

Ascendente?…

Autocertificazione di esistenza in vita alla data?…

Di?…

Rilasciata da?…

Il?… »

 

Una voce:-«N.B. Tutte le caselle devono essere riempite espressamente alla presenza del nostro funzionario.

Non sono permessi né lettura di appunti, né tanto meno telefonate di conferma od informazione.»

Edith:-«Fra tutti i questionari perfettamente rispondenti ai dati posseduti presso il nostro Archivio Noti e Notizie (ARNONO) verranno estratte a sorte alla presenza di un Funzionario Alto Profilo Notarile (FAPRONO), di un Rappresentante della Comunità Difesa Popolare (CODIPO) e di sette Delegati Partiti Parlamentari (DEPAPI), DUE profili di generalità che saranno ammesse alla successiva Sessione Informazione Criminale (SEICRI) che si terrà (se sarà possibile) a Parlamento riunito in sessione plenaria, da quarantacinque a centocinquanta giorni dopo che saranno stati giudicati gli eventuali ricorsi alla graduatoria da presentare entro sette anni sette mesi sette giorni e sette ore dalla data di affissione all’Albo Pretorio della Comunità Europea Criminologia (CEP).

Si ricorda altresì che la Commissione ad hoc verrà nominata per sette quindicesimi dai ricorrenti, per sei quindicesimi da FAPRONO e per un quindicesimo dai provvisori assegnatari dell’ammissione al SEICRI.

Per completezza d’informazione si ribadisce in giorni illimitati la scadenza di cui prima, durante e dopo l’informativa passata presente futuribile postuma ed estinta.»

 

Una voce: -«N.B. Le tasse d’iscrizione sono forfetariamente determinate in un euro al giorno, sette euro alla settimana, trenta euro al mese, trecentosessantacinque euro e venti centesimi all’anno (Secondo la tradizione  di Pulcinella), da versare anticipatamente con vaglia postale scortato da almeno due guardie giurate armate e provviste di giubbotti antiproiettili, intestato a NOI PER VOI Casella postale 61FE SCALOGNA SCALO ITALIA.»

 

Edoardo: -«ESPONGO IL CRIMINE DI CUI SONO STATO VITTIMA E L’ULTERIORE SUCCESSIVO TENTATIVO D’ESTORSIONE… »

Edith: -« Mi dica.»

Edoardo: -«Sono stato derubato di…»

Edith: -«Come fa ad affermarlo?»

Edoardo: -«Ho poggiato la foto sul cavalletto… »

Edith: -«Sia preciso, pony, da tiro, da corsa? Specifichi meglio. Trotto o galoppo?»

Edoardo: -«Cavalletto di pino siberiano incardinato… »

Edith: -«Struttura ecclesiastica cattolica?

Cardinale Russo?

Chiarisca.»

Edoardo: -«Con chiavarde… »

Edith: -«Moderi i termini se non vuole assaporare lo stringente abbraccio delle mie manette.

è fortunato. Oggi sono stato premiato con medaglia, assegno e licenza mensile, per aver superato il record d’efficienza consistente in venticinque giorni di lavoro consecutivo.

I profani non possono comprendere quanto ciò sia difficile per il nostro equilibrio fisico mentale.

Non divaghiamo.

Lei dov’era all’ora del delitto?

Ha un alibi?

Confessa?»

 

Edoardo: -«Saluto deferentemente… »

Edith: -«Le comunico che da questo momento lei è sottoposto ad indagine giudiziaria tesa ad appurare fatti misfatti e contraffatti di cui quando.

Può usare lo strumento telefonico per contattare persona atta a ricevere formulazione completa dei suoi attuali problemi giuridici.

Trenta secondi a partire da ora.

Via.

Trenta secondi trascorsi.

Lei non vuole o non può addivenire ad una soluzione compromissoria, pertanto… »

 

Edoardo: -«Mi allontano dall’ufficio… »

Edith: -«Formalmente, ufficialmente, gerarchicamente, mi corre veloce, espresso, rapido, il compito di informarla, obbligarla, costringerla a non lasciare il suolo nazionale, non allontanarsi dal territorio regionale, presenziare dall’alba al tramonto e dal tramonto all’alba nei limiti geografici del comune di residenza, non uscire dall’abitazione ad hoc, ad acta, ad limitum, delineata dai nostri hic haec hoc.»

 

Edoardo: -«Confido che loro risolvano il caso senza crearmi ulteriori disagi.

Non sarei sopravvissuto alla delusione del triste inganno.

Quindi? Ed allora?

Cosa fare?

Ho preso pesantemente posto sulla poltrona accanto al telefono, ho sbirciato oltre il balcone per rassicurarmi d’essere solo, ho aperto il quaderno -con in copertina un epitaffio per Vasco- che funge da agenda, sgualcito, lacerato, abraso, schizzato di birra, pomodoro, insetticida, bruciacchiato da mozziconi di sigarette e residui di zampironi, scarabocchiato con disegni prevalentemente a spirali e losanghe, con gli angoli palesemente umettati e riumettati, insalivati, sputacchiati: l’agenda rubrica telefonica.

Tra i nomi, le sigle, le abbreviazioni, i soprannomi, i doppioni, le notazioni estemporanee, le cancellature, i rimandi, nessun altro all’infuori di me è mai stato in grado di decifrare il codice atto ad abbinare un numero telefonico ad una persona.

Per me è banale.

L’utilizzo come se fosse un album di fotografie.

Ad ogni pagina corrisponde l’immagine di un ricordo di gruppo: A/B/C, 1961, la posa canonica fatta scattare dall’Istituto Scolastico qualche giorno prima dell’esame di maturità a ricordo della classe terza A.

Il secondo in alto a sinistra, dietro il Preside, non saprei più dire come si chiami, ma di lui non mi sfuggono né le sembianze, né le caratteristiche intellettuali.

Il recapito telefonico che cercavo era al centro della parte inferiore destra, scritto in rosso, nella pagina D/E/F.

Già, infatti, si chiama Domenico.

Le assurdità dei nostri genitori a proposito dei nomi imposti -affibbiati- agli indifesi bambini, non hanno mai finito di stupirmi.

Non che oggi la situazione generale sia priva di critiche ed obiezioni, ma loro, negli anni trenta, quaranta e cinquanta, brillavano per conformismo, ipocrisia, assuefazione…

La Domenica è femminile.

Domenico è maschile.

Benito chiamava il figlio Bruno, e loro imponevano il nome Bruno ai loro figli.

A Napoli tutti Gennaro, a Bari tutti Nicola.

Gli ho telefonato…»

Edith: -«Domenico, mi è accaduto questo, questo, questo e quest’altro.»

Un uomo: -«’Overo! Tu che dici!

Ti mando subito un giornalista. Arò stai?

Vabbuo, vabbuo, aspetta nu quart d’ora.

Tienimi informato se ci sono sviluppi.

Salutami a … a coso… sì a Tonino.

T’abbraccio.»

Il Dispari 20200803 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200803

 

Il Dispari 20200727

Il Dispari 20200727

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Seconda puntata. La prima puntata è stata pubblicata il 17 luglio 2020.

PARTE SECONDA

Il diario di Bruno

Edoardo: -«Giovedì 5 Agosto…

Alle dodici, come tutte le mattine, ho posizionato, tra la nuova insegna del locale “Da Gilda Snack Bar”, ed il bordo del marciapiede, il solito cavalletto con… ».

Edith: -« Gli inviti pubblicitari del giorno:

 

“Oggi ravioli con caciotta di pecore cilentane.”

“La mia pizza è migliore della tua.”

“Solo un pazzo non beve il nostro Vinazzo.”

“Vinazzo, il vino del… ”

“Maradona è meglio e Pelé, venite a bevere un tè.”

 

In bella vista una maxi foto, 40X60.»

Edoardo: -«Mostra il Pibe mentre si accinge a  tirare un calcio di punizione.

Barriera superata.

Incrocio dei pali.

Portiere incredulo.

Palla nel sacco.

Cinquantaseimila urli.

Goooool.

Centododicimila mani applaudenti.

Goooool. Goooool.

Sei milioni di cuori in subbuglio.

Pum pum pum

Goooool. Goooool. Goooool.

Una sola canzone: “Maradona è meglio e Pelé”

Goool

Goool

Goool.

10 Maggio 1987, chi c’era non potrà dimenticare.

Io c’ero.

Messe in disparte, accantonate, dimenticate tutte le vergogne della nostra atavica inciviltà, ogni mortificazione della nostra servile accondiscendenza, gli slanci eroici dei nostri falliti assalti ai criminali soprusi, il vilipendio continuo delle nostre tradizioni, il nostro essere un popolo cittadino con tutti capi e nessun padrone -tutti compari e nessun amico-, la miseria del nostro dolore incompreso, la mortificazione permanente della gente senza diritti e senza rispetto per le leggi, gool, Diego è grande, noi siamo campioni, il Pibe è il meglio, noi usciamo tutti dai ghetti dai vasci dai fossi.

Il 10 Maggio 1987, all’invasione pacifica, alla festa della festa, c’eravamo tutti da tutti i vicoli e da ogni quartiere.

Sfilarono i contrabbandieri di Santa Lucia, i femminielli dei Gradoni di Chiaia, i mariuoli dei Cagnazi, gli avvocati dei Quattro Palazzi, i politici di Piazza Municipio, i cozzicari di Mergellina, i pescivendoli, i medici, gli ambulanti, bambini e mamme ciascuno per proprio conto.

Mancavano soltanto le Frecce Tricolori, il Presidente della Repubblica, il Papa e Bin Laden, ognuno per un valido motivo.

10 Maggio 1987.

La foto di Diego mentre calcia una punizione dal limite dell’area di rigore, con la maglia azzurra che non si fregia ancora dello scudetto sul petto.

La sfera, accarezzata dal superbo piede di un mito, si alza da terra insieme ad un unico filo d’erba, si dirige verso gli avversari che, saltando, tentano di intercettarla, li sfiora superandoli, si allontana dalla nutrita barriera posta a protezione dell’angolo indifeso della rete. Il portiere rimane immobile, esterrefatto, intanto che la palla senza fretta, rotolando dolcemente su se stessa come una perchia tra le alghe smosse dall’onda di marea, telecomandata, s’insacca baciando beffarda l’incrocio dei pali.

Goool.

Goool:

Alle dodici, come tutti i giorni da un mese circa, l’ho sistemata sul cavalletto leggio.

Due ore dopo, esattamente alle13,45 la foto non era più al suo posto.

Rubata.

Ho scelto, in un primo momento, di continuare ad agire fingendo di non essermene accorto: fare buon viso a cattivo gioco, al fine di superare nel miglior modo possibile la rabbia che mi opprimeva per l’impotenza verso la loscaggine inaudita ormai in pieno sviluppo finanche nei nostri luoghi a carattere ludico. Ho privilegiato, in maniera concreta, la necessità di superare con un breve stallo l’attesa di una improbabile favorevole soluzione.

Forse il palo era stato quel giovane, circa venticinque anni e spiccato accento foriano, quasi panzese, il cui gomito sinistro si mostrava completamente ricoperto da un tatuaggio a forma di ragnatela gigante.

Può darsi che sia entrato nel bar per distogliere la mia eventuale attenzione dal luogo del misfatto… »

Edith: -«Un caffè.»

Edoardo: -«Per costringermi in una zona del locale dalla quale non sarei stato in grado di controllare il leggio con la foto. Quindi, a cosa fatta, un cenno d’intesa con il compare, e tutto è filato liscio.

Il fesso sono stato io.

Tuttavia mio nonno diceva sempre che “Alla fine della guerra si contano i morti.”

Oggi e stata la mia Pearl Harbour.

Il mio giorno 5/08… e l’americano 6/01/1941 sono fratelli gemelli.

Mariuolo fetente, ti schiatterò la testa.

Ti farò fare la fine dei Kamikaze giapponesi… BONSAI, e giù in picchiata nell’aria che luccica.

 

Nel primo pomeriggio, in contrapposizione alla finzione precedente per la sterile acquiescenza all’azione inqualificabile della truce canaglia, ho riempito, platealmente, lo spazio lasciato vuoto dal furto con la scritta:

 

QUI C’ERA LA FOTO

DI MARADONA

RUBATA IL 5/08…

ALLE ORE 13.

Da quel preciso momento, oltre ogni mia aspettativa, in poche ore, centinaia di persone si sono fermate a leggere e commentare.

Incredibile.

Una processione che non pregava “Pace” ma che voleva ordinare “Vendetta”.

Tanta, tanta gente si è fermata a leggere!

Più guardavo la scena della incredibile fila, lunga come all’ufficio postale nei giorni programmati per i pagamenti delle tasse (quasi sempre), e più mi assillavano precisi particolari di un  ragazzotto tatuato.

Era circa l’una, il giovane dall’accento panzese, con una ragnatela scura tatuata sul gomito sinistro, aveva bevuto un caffè, aveva pagato senza fretta e, uscendo, si era soffermato un battito di ciglia, niente di più, a guardare l’altra foto di Maradona che giganteggiava tra i liquori e gli sciroppi.

Un caso?

I casi sono due, o era un complice del ladro, oppure era stato il suo inconsapevole grimaldello.

Però, lo ricordo nitidamente, una volta giunto sul marciapiede, vicino all’insegna, ha alzato il braccio ed ha salutato ad alta voce una persona in movimento sull’altra parte della strada.

Un conoscente?

Un caso?

I casi sono due, o il conoscente era il mariuolo, oppure non lo era.

Ed allora?

Se il conoscente che lui salutava con ostentazione fosse stato il mariuolo, presumibilmente egli non ne era il complice, poiché, nell’ipotesi di correità avrebbe senza dubbio evitato il gesto che li accomunava.

Ugualmente, nel caso in cui mariuolo non fosse stato il conoscente, il suo saluto non lo indiziava di complicità nel furto.

Quindi i casi non sono due, ma uno: il giovane tatuato non è stato il complice del conoscente mariuolo.

Perché è chiaro che il ladrone non è stato l’uomo salutato.

Mariuolo fetente, ti schiaccerò le tonsille passandoti un braccio dal culo.

Ti farò fare:

 

BONSAIIIII

 

settantuno volte con la testa di cazzo contro una corazzata americana nell’oceano Pacifico.

05/08… inizia la mia guerra al vigliacco furfante cornuto.

Il Dispari 20200727

Maradona

Il Dispari 20200727

Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove”, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.). La traduzione in lingua lettone è della poetessa Liga Sarah Lapinska.

SAGGEZZA POETICA

Spazio nella memoria dei Sommi

per ricercar nell’atavica storia

grande umanità da inseguire,

nello struggente amore amato

e prigioniero dell’infinito.

 

Note critiche e tele di parole

cavalcano la palma del sonetto,

per remare tra le onde del cuore

nel più caldo processo liberatorio.

 

Dove la creazione, giovane creatura,

nel deposito del dominio mentale

né sigilla il vanto della CULTURA.

 

Differenza emblematica,

posta ad allegorica espressività

per illuminare il semaforo dell’essenza!

 

Basico ponte è il discorso conservatore,

per incontri di variegata filosofia,

< cassaforte di segreti e d’iconica intelligenza.>

————********————-

SAGGEZZA POETICA

Tradotta in lettone dalla poetessa

Liga Sarah Lapinska

Dzejiskais viedums

Kosmoss vecajo atmiņā
vēsturi atavisko izzinot,
cilvēce plašā, sekotāji
mīlestībā, kura mīlošo sadragā,
kurš ir kā ieslodzītais bezgalībā.

Kritiskas piezīmes un vārdu drēbe,
greznojot sonetu vainagu,
lai ,sirds asiņu viļņos paliekot,
atbrīvošanas procesā sasiltu.

Notiekot radīšanai, kāda jauna būtne
gara valstībai ir krājumā,
KULTŪRAS būtības apzīmogota.
Atšķirība ir simboliska,
un izsacīta kā alegorija,
lai eksistenciālo luksoforu izgaismotu!

Kā pamats – konservatīva diskusija,
lai tiktos daudzveidīgā filosofijā,
kura glabā droši kā seifā gudrību ikonisku.

.Il Dispari 20200727

 

Il Dispari 20200720 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200720

Mariapia Ciaghi – Bruno Mancini |Editoriale

Decidendo di impegnarmi per conto dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” nella redazione di questa pagina culturale messa a nostra disposizione con grande senso di liberalità dal Direttore Gaetano Di Meglio, mi sono posto, come è naturale che avvenga ogni volta che si inizia un nuovo progetto, alcuni obiettivi e precisi limiti. Parlando di obiettivi, essi sono stati (e sono) la valorizzazione di Artisti locali, nazionali ed internazionali meritevoli di attenzione nonostante lo scarso interesse ottenuto dalle lobby editoriali; la presentazione di opere di arti varie, con una maggiore attenzione per quelle letterarie e di arte grafica; la diffusione di notizie relative ai circuiti delle proposte culturali ideate e realizzate da Associazioni di chiara natura filantropica; la ricerca di consensi verso situazioni di carattere sociale degne di riflessioni ben maggiori di quelle documentate tramite gli organi d’informazione più o meno asserviti a potentati economici e finanziari. Volendo specificare i limiti, la precisazione è molto semplice: nessuna presa di posizione e nessuna divulgazione per ideologie e propagande politiche e/o religiose. Non c’è dubbio che il contesto sanitario italiano scaturito da oltre sei mesi di confronto con il covid abbia messo in mostra acquiescenze e controversie, difese e ribellioni, sodali partecipazioni e scellerate corruttele, miserevoli povertà e improvvisi arricchimenti, malattie, morti, eroi e vigliacchi, generati e attribuibili sia a un’analisi ontologica, vale a dire una valutazione dei fatti relativi alla natura stessa della epidemia indipendentemente dai suoi rapporti con la catena scientifica e politica di verifica e di contrasto, e sia allo specifico spessore che attiene alla valutazione epistemologica derivante dall’effetto della relazione del virus venuto in contatto e in contrasto con la massa informe e responsabilmente poco identificata degli scienziati, dei legislatori e dei tutori della legge. Si tratta indubbiamente di un problema sociale rientrante tra quelli dei quali ci siamo fatti carico di invitarvi a una riflessione ben oltre e al di sopra di tutto ciò che ci somministra mamma rai & C. Ma, se esso non venga affrontato con una certa amorfa determinazione, si tratta, anche, di un argomento che potrebbe confluire in quella fattispecie di propaganda politica/religiosa che abbiamo messo in bella vista tra i limiti da non superare in questa pagina. Tra il vivere l’apatia del silenzio, e il correre il rischio di una non totalmente scongiurata faziosità… Mariapia Ciaghi e io abbiamo deciso ciò che segue.

Premesso che

1) negli ultimi dieci anni abbiamo pubblicato, essenzialmente grazie a questa testata giornalistica e alla Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi titolare anche del magazine EUDONNA, opere, interviste, curriculum, eventi, recensioni, riflessioni ecc. di alcune migliaia di personaggi, noti e meno noti, delle sfere internazionali della cultura dell’arte e della solidarietà sociale;  2) I siti web di riferimento ai nostri progetti annoverano alcune centinaia di migliaia di iscritti 3) Ai gruppi social di riferimento ai nostri progetti sono iscritti alcuni milioni di Membri; appare del tutto naturale che, in occasione di una così dirompente modifica di tutte le coordinate della vita italiana (e, ovviamente, non solo italiana) ci sia stata una massa consistente di messaggi, di inviti alla partecipazione, di comunicati stampa, di veline ecc. provenienti dalla più disparate fazioni. Ne abbiamo selezionate tre e le abbiamo sintetizzate nella misura, agile e sintetica, adatta a una comprensione immediata che vi proponiamo, impegnandoci, contemporaneamente, a inviarne i testi integrali a tutti coloro che vorranno farcene richiesta. Senza alcun nostro commento, senza alcuna nostra valutazione degli scritti proposti, se non la chiosa di invitarvi a scriverci le vostre riflessioni alla e-mail emmegiischia@gmail.com.

A) DAL TRENTINO: PETIZIONE A FAVORE DI UNA SCUOLA “REALE”

Siamo un gruppo di genitori, insegnanti, rappresentanti del mondo civile, e vorremmo sottoporre all’attenzione di tutti i membri del nostro consiglio provinciale alcune importanti considerazioni per quanto riguarda il futuro della scuola. Riteniamo che al mondo della scuola non sia stata data la dovuta attenzione da parte delle istituzioni. Si è scelto di chiuderla, sono stati stanziati alcuni milioni di euro per la Didattica A Distanza (DAD), ma è mancata una riflessione che ci permetta di ripartire in una condizione di BENESSERE generale. Dovremmo chiederci tutti, come genitori, come insegnanti, come dirigenti e come cittadini, quale scuola, e di conseguenza quale società, vogliamo costruire per il domani. Cosa vogliamo trasmettere ai nostri bambini e ragazzi? Su quali principi e con quali basi vogliamo riaccogliere, riaprire e incontrare nuovamente i nostri giovani? Ciò che purtroppo emerge, da tutte le proposte che abbiamo sentito fino a questo momento è un principio di PAURA:paura del contagio; paura del contatto; paura del respiro; paura della contaminazione; paura della vicinanza. In sostanza PAURA DI VIVERE. NOI NON SIAMO D’ACCORDO e sentiamo la necessità di fare proposte costruttive.

B) DAL MOVIMENTO GILET ARANCIONI: ATTO DI DENUNCIA QUERELA CONTRO IGNOTI

AL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE affinché provveda a trasmetterla all’Autorità. Molti cittadini, in questo momento di grave incertezza, confusione e panico, generati dal Covid 19, si pongono fondamentalmente una domanda: “Chi dice il vero su questo virus: coloro che affermano categoricamente che è una semplice influenza, ricorrente ogni anno e che quasi tutti  i politici, per interessi vari da scoprire, si stanno prestando ad un disegno perverso, ordito da lobby internazionali di potere, per annichilire le economie di alcuni Paesi? Oppure coloro che proclamano a gran voce, sostenuti dai vari governi, che siamo di fronte ad una epidemia, ad alta letalità, da affrontare con provvedimenti straordinari, anche restringendo la libertà dei cittadini?”. Chi ha ragione? Chi può verificare la veridicità delle affermazioni di tesi, così contrapposte, in tempi brevi atteso il grave rischio, che sta correndo l’intera umanità? La nostra risposta è una sola: il GIUDICE, che nel nostro ordinamento giuridico ha l’obbligo di indagare per analizzare comportamenti e atti di chicchessia.. Intendiamo sollecitare chi di competenza ad avviare un procedimento penale per chiarire qualsiasi aspetto di questa intricata vicenda che nasconde molti lati oscuri e inquietanti, ma nello stesso tempo invitare, nel più ampio contesto politico, il Popolo Italiano ad una presa di coscienza di massa al fine di aggregare i cittadini su sette obiettivi: lotta al Coronavirus; lotta contro il Nuovo Ordine Mondiale; lotta contro le vaccinazioni di massa; uscita da questa Europa dei burocrati e senza regole democratiche; ripristino della sovranità popolare e monetaria e ritorno alla lira; tutela dei cittadini tutti e delle Donne e degli Uomini in uniforme; riordinamento dello Stato affinché il Capo dello Stato o del Governo siano eletti direttamente dal Popolo. DENUNCIA-QUERELA nei confronti di colui/coloro che risultino responsabili dei reati che saranno ravvisati nei fatti e nelle condotte su esposti.

C) JOLANDA DOLCE SCRIVE: 

IL COVID -19 è una bieca manipolazione per sottoporre i popoli alla dittatura di pochi. MANCANZA DELL’AUTOPSIA I morti di coronavirus, in Italia, sono solo 12, come dicono le tabelle Istat. Nel caso della Lombardia, i morti sono poi stati frettolosamente cremati, procurando, tra l’altro buone entrate per le aziende  di cremazione. L’ARRESTO DOMICILIARE E L’ALLONTANAMENTO SOCIALE Provvedimenti inutili. E soprattutto inefficaci. Il fatto di rimanere a casa non fa abbassare il numero di morti. INFORMAZIONE UNIDIREZIONALE Gli esperti scientifici sono sempre gli stessi e dicono tutti la stessa cosa. Non vengono mai interpellati studiosi con pareri diversi. LA CENSURA Non vengono mai pubblicati gli articoli della stampa che non è di regime. Molti giornalisti, studiosi e scienziati sono costretti a pubblicare sui social e su canali secondari. IL CONTAGIO Tuttalpiù si potrà contagiare l’influenza, non il covid-19. ll presidente del PD  Nicola Zingaretti, il giornalista Nicola Porro, il primo ministro inglese Boris Johnson, il principe Carlo d’Inghilterra e  alcuni parlamentari italiani, lo hanno contratto e lo hanno tranquillamente superato. IL VACCINO è UNA TRUFFA Quando  il vaccino è pronto per entrare in commercio il virus è già mutato, quindi il vaccino non serve più. SE VUOI VEDERE COSA HANNO PROGRAMMATO PER L’OCCIDENTE DOMANI, GUARDA LA CINA OGGI In Cina già ci sono milioni di telecamere di riconoscimento facciale. In Cina c’è una tirannia aperta. E questo è quello che sta accadendo in Occidente. VIOLAZIONE DELLA RISERVATEZZA Utilizzeranno il tuo telefono come un microchip per rilevare sempre dove sei e controllarti. LA DITTATURA Se ti comporti come vuole il governo hai dei crediti sociali, altrimenti scattano i divieti, tipo quello di  non poter prendere un aereo o di non poter recarti in un determinato luogo. ASPETTI POLITICI La società della “tecnocrazia” sarà in mano ai burocrati e a politici non eletti e non competenti nel legiferare. Il mondo sarà gestito da scienziati e burocrati. ATTUALI CONSEGUENZE DELL’ARRESTO DOMICILIARE Si registra un alto numero di suicidi e un forte aumento della depressione, sono aumentati inoltre i casi di violenza domestica sulle donne e sui minori e gli omicidi. Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

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Bruno Mancini

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