L’italia chiude tutto ma non sarà Caporetto

L’italia chiude tutto ma non sarà Caporetto

Conte chiude tutta l’Italia, tranne i servizi essenziali.

Aperti supermercati, farmacie, banche e tabaccai

Tanto tuonò che piovve

L'italia chiude tutto ma non sarà Caporetto

Alle 22.30 vi è stato un drammatico annuncio alla Nazione del Premier Giuseppe Conte, effettuato in collegamento notturno facebook e trasmesso in diretta da tutte le emittenti televisive nazionali, durante il quale ha comunicato a milioni di italiani incollati allo schermo la sua determinazione a chiudere tutte le attività non ritenute essenziali nell’intero territorio del Paese a partire da lunedì 23 marzo e fino al 3 aprile.

La decisione, sollecitata da un gran numero di Regioni, è stata presa dopo l’ennesima giornata funestata da un numero record di decessi.

Di fronte alla continua crescita dei casi di contagio da coronavirus, e al varo, da parte di tre fra le Regioni più colpite (Lombardia, Piemonte, Veneto) di ordinanze fortemente restrittive, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso di «compiere un altro passo» e di inasprire, di nuovo, le regole per la cittadinanza, almeno fino al 3 aprile.

Le nuove misure valide, come già detto, da lunedì 23 marzo fino al 3 aprile, consentiranno la continuazione delle attività aperte al pubblico SOLO per i supermercati, negozi alimentari, farmacie, parafarmacie, banche, poste, tabaccai,  edicole e servizi per l’informazione.

Una parte dell’intervento

L’italia chiude tutto ma non sarà Caporetto

Sin dall’inzio ho scelto la linea della trasparenza e di non minimizzare e di non nascondere la realtà, ho scelto di rendere tutti voi partecipi della crisi più difficile che il Paese sta vivendo dopo il Dopoguerra.

La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova.

Non sono semplici numeri, quelli che piangiamo sono persone e storie di famiglie che perdono gli affetti più cari.

Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole con pazienza, fiducia.

Sono misure severe, rimanere a casa e rinunciare a radicate abitudini, ma non abbiamo alternative.

Dobbiamo resistere, solo in questo modo riusciremo a tutelare le persone.

Nei ruoli cruciali del Paese c’è chi rischia molto di più, penso a medici, infermieri, farmacisti, militari, lavoratori dei servizi pubblici e dell’informazione.

Donne e uomini che compiono ogni giorno un atto di amore nei confronti dell’Italia.

Lo Stato c’è, è qui.

Il Governo interverrà con misure straordinarie che ci faranno ripartire quanto prima.

Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte.

Quelle rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro, domani ci consentiranno di prendere la rincorsa e tornare ad abbracciare le nostre famiglie, tornare a lavorare.

Uniti ce la faremo”. 

La decisione assunta dal Governo è quella di chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile, essenziale a garantirci bene e servizi essenziali.
Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati con le associazioni di categoria per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere delle attività, dei servizio di pubblica utilità, quelle che sono  più necessarie per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza.”

Restano aperti supermercati e negozi di generi alimentari e di prima necessità.

Nessuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati, non c’è ragione di fare la corsa per la spesa o creare code.

Resteranno aperte farmacie, parafarmacie, servizi bancari, postali, finanziari e assicurativi.

Assicureremo i trasporti, oltre le attività connesse e funzionali a quelle consentite.

Consentiremo solo svolgimento di lavoro in modalità smart working e le attività produttive ritenute rilevanti.

Rallentiamo il motore del Paese, ma non lo fermiamo.

Una decisione che ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio, che si rende necessaria a contenere quanto più il contagio.

Non dobbiamo nascondere la realtà che è sotto i nostri occhi.

La crisi più difficile del paese dal secondo dopoguerra.

In questi giorni siamo chiamati a immagini durissime.

Quelle che perdiamo sono storie di famiglie che perdiamo.

Sono consapevole delle misure severe.

Ma non abbiamo alternative.

Dobbiamo resistere.

Penso a chi rischia di più: medici, infermieri, forze armate, commessi, farmacisti, auto-trasportatori, lavoratori dei servizi pubblici e dell’informazione.

Donne che compiono ogni giorno un atto di grande responsabilità.

Un atto d’amore.

Oggi nuovo passo:

Continueranno a essere aperti supermercati e farmacie.

Invito tutti a tenere massima calma.

No code.

Assicureremo anche attività come trasporti.

Rallentiamo il motore produttivo del paese.

Misura necessaria oggi per contenere la diffusione dell’epidemia.

Contatti:

Bruno Mancini
emmegiischia@gmail.com
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle ore 14 alle ore 23

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COVID-19 più coglioni ambulanti che malati

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TUTTA L’ITALIA, dalle Alpi alla Sicilia è piena coglioni ambulanti

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21 marzo 2020

Ecco alcuni casi, regolarmente denunciati all’autorità giudiziaria, e le statistiche relative al mancato rispetto dell’UNICO rimedio alla diffusione del coronavirus attualmente disponibile, ossia la permanenza nelle proprie abitazioni.

In provincia di Siracusa (Sicilia), nel Comune di Belvedere, i Carabinieri hanno fermato un gruppo di giovani che si preparavano a giocare una partita di calcetto.

A Milano (Lombardia)

i Carabinieri hanno denunciato un uomo di 37 anni che intento a pescare nella Darsena il quale ha giustificato la sua attività dicendo: “A casa mi annoiavo”,

A Napoli (Campania)

la Polizia ha denunciato marito e moglie che si stava scattando foto alcune in compagnia di altri due amici.

A Genova (Liguria)

la Polizia ha dapprima fermato, e poi denunciato per il reato di violazione del decreto, un tizio che aveva presentata l’autocertificazione in cui aveva motivato la sua uscita con la necessità di andare a “comprare stupefacente”. Ovviamente è stato anche segnato alla alla Prefettura come assuntore di droghe.

A Mezzolombardo (Trentino)

sono state denunciate sette persone che, prive di autocertificazioni, stavano facendo un picnic in un parco.

A Trento (Trentino)

è toccato a una donna l’essere denunciata in quanto trovata a passeggiare in una località distante circa 10 chilometri dal proprio domicilio.

A Cappelle sul Tavo (Abruzzo)

i Carabinieri hanno denunciato undici persone perché erano insieme, in un giardino attiguo alla loro proprietà, intente a festeggiare la nascita di un bambino.

Il sindaco di Arezzo (Toscana)

Alessandro Ghinelli ha dato notizia che dieci persone sono state trovate mentre erano in giro senza una precisa giustificazione specifica aggiungendo che “La cosa più grave è che due persone che dovevano essere in quarantena sono state trovate fuori di casa.

Isola d’Ischia (Campania) I Carabinieri di Casamicciola Terme hanno denunciato un 71enne di Ischia, trovato sulla spiaggia dei Maronti mentre prendeva il sole. Sul modulo di autocertificazione aveva dichiarato esigenze lavorative in quanto impiegato in una ditta di fornitura di alimenti e di bevande per i distributori automatici.
Alla domanda della ragione per la quale stese in spiaggia lui si è giustificato dicendo di aver trovato chiuso il locale dove erano posizionati i distributori  e di aver pensato valesse la pena di approfittare della splendida giornata primaverile per godersi la spiaggia completamente deserta.

Riepilogo coglioni ambulanti denunciati

Nella giornata del 20 marzo 2020 le Forze dell’Ordine hanno controllato 223.633 persone, delle quali 9.888 sono state denunciate.

Gli esercizi commerciali controllati sono stati 91.129, denunciati 104 esercenti e sospesa l’attività di 19 esercizi commerciali.

I diecimila denunciati in un giorno sono un record dall’avvio dei controlli iniziati l’11 marzo.

Il totale dei controlli arriva a 1.650.644.

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L’isola d’Ischia precipita nell’incubo COVID-19

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COVID-19 nuovo modello autocertificazione

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COVID-10 nuovo modello autocerrtificazione

Dal Ministero Interno è stato diramato un nuovo modello di autocertificazione necessario per la circolazione su tutto il territorio della Repubblica italiana.

La circolare allegata fa riferimento all’articolo 14 comma 1 del decreto legge n. 14 del 9 marzo 2020 con cui di intende operare«per garantire la salute pubblica nella situazione di emergenza in atto » anche attraverso «il trattamento e la comunicazione di dati di natura sanitaria anche da parte dei soggetti deputati a garantire il monitoraggio e l’esecuzione delle misure».

Il Prefetto Franco Gabrielli, Direttore del Dipartimento di Pubblica sicurezza, ha diramata una circolare a tutti i Questori, ai Prefetti, ai Comandi generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nella quale da precise disposizioni a tutte le Forze dell’Ordine impegnate nel controllo su strada del rispetto delle disposizioni speciali impartite dal Governo italiano per il contrasto al coronavirus.

Nella nuova modulistica è stata inserita la dichiarazione di«non essere sottoposto alla misura della quarantena» e di «non essere risultato positivo al virus COVID-19».

Il Prefetto Franco Gabrielli ha sottolineato che l’obiettivo di tale ulteriore adempimento è volto a «rendere ancora più espliciti gli obblighi e le limitazioni cui sono soggetti gli spostamenti dei cittadini».

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COVID-19 sopravvive sulle superfici

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Prima dicevano il COVID-19 sopravvive sulle superfici solo poche ore e noi ci chiedevamo

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Ora iniziano a dire la verità

Le merci giunte dalla Cina?

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Il Presidente dell’Istituto Superiore Sanità ISS Silvio Brusaferro alla conferenza stampa con Angelo Borrelli Capo della Protezione Civile il 15 Marzo Ecco il video dal minuto 28 circa

https://youtu.be/kLCGBBx6HMU

Inoltre, aggiungo che il Prof. Franco Locatelli, direttore del Consiglio Superiore di Sanità (durante la conferenza stampa del 16 effettuata sempre insieme ad Angelo Borrelli Capo della Protezione Civile pur minimizzandone le probabilità percentuali di un effetto infettivo, ha detto, anche lui, di NON escludere che il Silvio Brusaferro A DETERMINATE CONDIZIONI anche al di fuori del corpo umano. Dal minuto 29 di questo video.

https://youtu.be/WYSE7oN3ZxE

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Chiusi i negozi in tutta Italia

Chiusi i negozi in tutta Italia fino al 25 marzo

Domenico Arcuri nominato Commissario per le terapie intensive

Video integrale dell’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Chiusi i negozi in tutta Italia

Chiusi i negozi in tutta Italia

Resteranno aperti:

  1. alimentari
  2. farmacie
  3. fabbriche con misure di sicurezza
  4. benzinai
  5. edicole
  6. tabacchi
  7. banche
  8. assicurazioni
  9. poste
  10. trasporti
  11. attività agricole

Saranno chiusi tutti i negozi tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari. Resta consentita la consegna a domicilio“.

Chiudono parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa.

Idraulici e meccanici potranno lavorare

Sono chiusi i bar, pub, ristoranti per tutto il giorno.

Chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione.

Matteo Salvini “Da italiano sono soddisfatto, il governo ha ascoltato il grido di aiuto di medici, infermieri, lavoratori, imprenditori, sindaci e governatori”

Giorgia Meloni “Recepite le nostre proposte”

Antonio Tajani “soddisfatto”

Andrea Orlando “Come abbiamo sempre ripetuto in queste ore noi le sosterremo con determinazione”

Matteo Renzi “Bene la stretta, ora pensiamo alla liquidità per famiglie e imprese”.

Perplessità sono invece arrivate da Confindustria.

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