
Pa pa pa – Davanti al tempo-08
Davanti al tempo 08
Pa pa pa
Pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
paaaa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
papapapapapa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
paaaa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
papapapapapa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
papapapapapa.
Scorticare bruciato nevischio
fendere folle fiera
precipitare orizzonti liquidi
abbiamo un cuore.
Mano di zappa stringere
sotto liquori pascere
le ceneri dei belli
furono illuminate frodi.
Frugare nel catrame
fuggire nell’acqua della cascata
intorpidire e sciogliere
affogare e piangere esistere
fummo cadaveri
fummo carne
fummo, fummo fumo
fumoso fumo di sigaro
puzzolente.
Avvicinare una femmina
dire signora
stringere una puttana
tesoro
lavare il seme di vita
un cesso
la faccia gialla
col naso piccolo
e la bocca rossa
e gli occhi grandi
e le ciglia curve e pelose.
Sedere al sole
levarsi la giacca
bere premute di limone
spremere visioni
oscurare la luce assurda
sputare il male
dagli occhi
dai pori
dal culo
dal pube schifato
e sputarlo nelle natiche sozze dei vermi.
Ergere orrori di rivolta
patasciù
sfrenati richiami azzannare
cani cani cani cani
cani cani cani cani
cornuti.
Precipitando purgalo
nella melma
volare di pipistrelli
o rabbia rodente miasmi
– mi ami ? –
orti sparsi rimuovere
spargere sale
e macinare aurore sofferente
bucare impluvi o deità
accetta
ossa non più virtuose
alì mortacci sua
ciceruacchio.
Alimentano carburatori
sforacchiano innocenti
pungono seni rotondi e gonfi
rivoltare pagina bianca
ridiscendere in finestre di prezzemolo
da sopra alti cavalli di cartone
a rispondere grazie
bel coglione
mi mangerò fegato e capelli
succo verde di pediluvio.
Scazzottare la testa
tradirsi non senza ebbrezza
l’usignolo fradicio di terra e di sterco.
Abbiti orrore
avere sete
ho sonno
stronzo,
risorgere tenia solum
lamellibranco
sarcodino
flagellato
ramsettebello
ameba
sacripante
ossiuro
sporozoo
ciliato
popo
parapapa
Quetzalcoalt
papatupatupa.
Davanti al tempo
Sono quella cornice vuota
E sento bestemmiare
Il volo verticale di un elicottero
Un taglio alla fune del timone
Ho fatto un bagno casto
In un giorno
Tacetevi le parrucche
Pa pa pa
Capodanno
Ove non fossi stato
Là per la china
Davanti al tempo
Pulita ebbra visione
Tu non ignori
Lontano
E il battito del tramonto s’avanza
Misero
Allora sotto un mucchio di pàmpani
Ritroverai
Alzasti un altare
Tutto
Sruma
Giammai nuotai paesaggi
Nutre del suo rossore
Parla creatura
Ceri nel buio di una stanza
Orrore di gente perduta
Io desidero che l’ossa si sveglino
Padroni e dannati
Aprile millenovecento
Sorgi dal sonno possente speranza
Solo un’anguilla
Nel silenzioso
Un orrido abbandono
Un volto nel riposo dei colori
Scarno come il suo volto
Un gelido profumo d’acquavite
Io sono tuo silenzio
Insabbiando la barca
L’armonica lunga
Opachi chiarori di onde
Mentre insegue il sibilo del tempo
Mesta d’iridi fosforescente aurora
Scomposizione n°21-1
Scomposizione n°21-2
Scomposizione n°21-3
Scomposizione n°21-4
Attesa
La zingara parla
Bimbi verranno a lacerare i sonni
Aspramente
Segni d’amanti pregni di mistero
Candiano
Il sole già ti rende bianco
Fermarsi ancora un secolo
Un cielo d’ottobre
Apocalisse
Pensieri
E mi consolo
Ricordo
Il sapore dell’amore
Sarà speranza vana di salvezza
Passa la calamita d’uomini
Lampi di vitrea luce
Un eremita
Trapasso nel tuo essere sapendoti
Estasi
Felicità
Popolo pluriforme
Pensieri pensieri pensieri
Lacrimabondo salice
Perché
Sempre
Nel fremere delle foglie
Ora nel tuo ricordo
L’estate del ping-pong
Io non potrò più resistere
Venti cipressi per te
Io annego
Niente
Silfide nebulosa
Sui sassi
Bolle d’aria
Profuma
Scorre sul fiume gelida
Bianca la sua casa
Tremando
Quasi prova di fede e di amore
Rombo furente
Furtiva si stacca da quella quercia
Abbandono
Lapidato
Su un prato
Capelli al vento
Vivi e morti
Ottobre
Sentimento del passato
Nel mio deserto soffoco
Tu saresti…
Solleva dalla terra
Terra lontana
Voglio in un respiro vibrare
Nel nostro inferno poso
Il terrore della sterilità
Gocce d’anima
Sulla sabbia vergine
Alla carezza gelida
Estate
Sassi strappati nel salto di frana
Sul mare Tirreno
Son solo
Sul balcone assolato
Visione
Nudo
Mentre il sole è al nathir
Uomini
In una notte d’agosto
Sulle gocce del mare
Musica
Invidia
Vivo
Similitudine
Presso Formia
Conforto
Alba
Un ultimo lamento
Quando i suoni son note
Quando il silenzio è
Perché non basta volere
Quante volte ho vinto
Milano-Napoli
In un pomeriggio
In una domenica
Quando vivere è men che morire
Un nugolo di febbri mi dilania
Salgo su treni in corsa
In una stanza la luce
Torrente bianco
Chicchi di gioia
Quando quest’ora
T’azzannano nel tremore
Fingiamoli coriandoli
Temerario
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