ALESSANDRO VALERI

ALESSANDRO VALERI racconta attraverso il suo progetto IL CORAGGIO DI VIVERE E LA SPERANZA DEI BAMBINI dell’orfanotrofio di Tzippor

Tra i più importanti registi e fotografi nel settore della comunicazione pubblicitaria e sociale, ALESSANDRO VALERI è figura di spicco per la sua capacità nel catturare con il suo sguardo le emozioni della vita tra visibile e invisibile dove traspare una luce di speranza. Diplomatosi presso l’Istituto per la cinematografia e la televisione di Roberto Rossellini, è attivo e lavora tra Roma, Narni e Berlino. Capace come pochi di cogliere con espressività e poesia attimi e momenti della vita sociale sotto il profilo pubblico e privato, ordinario e straordinario, Alessandro Valeri ha fatto dell’obiettivo un mezzo al servizio del suo pensiero emotivo e visivo che si apre ai mille volti di quanto accade introno a lui, vicino e lontano.

ALESSANDRO VALERI "Lasciami entrare" Macro Testaccio Roma

ALESSANDRO VALERI “Lasciami entrare”
Macro Testaccio Roma

La macchina da pesa e l’occhio fotografico sono diventate mezzi privilegiati con cui documentare le emozioni della vita da quella più commerciale e per certi aspetti consumistica legata alla pubblicità a quella più intimista che solca i destini di uomini e donne in difficoltà e in questi ultimi anni in particolare quelli di bambini rimasti soli e accolti in orfanotrofi. A testimoniare la sua sensibilità verso il mondo dei bambini e nello specifico rivolta ai bambini orfani provenienti da qualsiasi nazione e cultura, è la mostra LASCIAMI ENTRARE. Alessandro Valeri che si inaugura a Roma presso il Macro Testaccio negli spazi della Pelanda il 1 giugno 2016 a partire dalle 18.00. Promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione organizzata da Zetema Progetto Cultura, ripercorre una tematica sociale particolarmente cara all’artista, quella dell’integrazione e dell’aiuto, sugellando la terza tappa di un viaggio iniziato nel 2011 in Galilea. Partendo da un orfanotrofio sito a Tzippor zona della Galilea (Sepphoris in greco antico) vicino a Nazareth, abitata in prevalenza da arabi musulmani, lo sguardo di Alessandro Valeri si è soffermato sulle piccole e innocenti esistenze di bambini di diverse culture ed etnie che in questa sede hanno trovato accoglienza e calore. A Dare loro affetto ed educazione è un piccolo gruppo di suore dell’Ordine delle Figlie di Sant’ Anna che insieme ad operatori cristiani, ebrei e musulmani gestiscono la struttura.

ALESSANDRO VALERI "Lasciami entrare" Roma Macro Testaccio

ALESSANDRO VALERI
“Lasciami entrare”
Roma Macro Testaccio

Colpito da questi luoghi e dagli sguardi, dai gesti di tanti bambini Alessandro Valeri decide di ritornare in questi luoghi per partecipare al loro vissuto quotidiano portando un po’ della sua creatività. Così mette a disposizione il suo lavoro di fotografo e regista per realizzare un documento davvero intenso e profondo in cui registra voci, gesti, sguardi di questi bambini, scoprendo sempre di più il loro mondo profondo e pieno di voglia di vivere. E lo fa attraverso fotografie, filmati, riprese di suoni e disegni realizzati anche con gli stessi bambini,

Nel suo lavoro coinvolge quanti tra amici e colleghi mostrino interesse a scoprire da vicino questo vissuto dove di giorno in giorno bambini di diverse nazionalità si incontrano, si conoscono, si sorridono o restano in disparte. Da tutto ciò prende forma SEPPHORIS, un progetto per sostenere le attività di un luogo speciale nel suo rappresentare l’incontro tra le diversità culturali e religiose.

L’esposizione, a cura di Micol Veller Fornasa, allestita negli spazi della Pelanda – Foyer 1 al Macro

ALESSANDRO VALERI "Lasciami entrare" Roma Macro Testaccio

ALESSANDRO VALERI
“Lasciami entrare”
Roma Macro Testaccio

Testaccio esprime l’evoluzione di questo progetto attraverso una nuova dimensione narrativa in cui avvertire la presenza dei bambini di Tzippori protagonisti di un mondo dove si alternano speranza ed illusioni. Entro il loro mondo si accede attraverso un percorso visivo fatto di fotografia e pittura: sono foto in bianco e nero di grande formato su tela dove Valeri aggiunge tracce di pittura. Esse ritraggono i particolari dell’interno dell’edificio dell’orfanotrofio: si va da un rubinetto ad un lucchetto posto su un armadio, dai disegni appesi nel dormitorio ad un interruttore, da un’ombra sul muro ad un peluche. Unica foto dove sono presenti persone è quella dove sono ritratti i ragazzini in fila per una partita di pallone.

Un’opera di sound–design dove 40.000 mattie spezzate conducono verso un’installazione sospesa. Si tratta di un vecchio banco di scuola che pende dal soffitto sospeso nel vuoto a ricordare il diritto all’istruzione per tutti i bambini, spesso negato. Ma resta la speranza a dare fiducia, e così di fronte ad una vecchia macchina per lo zucchero filato con un performer circense che porge dolcezze, si misura la felicità.

ALESSANDRO VALERI L asciami entrare Roma Macro Testaccio

ALESSANDRO VALERI L asciami entrare Roma Macro Testaccio

Sono previste attività didattiche rivolte alle scuole: il 1 giugno una classe della scuola elementare Gaetano Grilli prenderà parte all’evento inaugurale visitando la mostra e partecipando ad un laboratorio sul segno e colore tenuto dallo stesso artista. Altri appuntamenti dedicati alla didattica analoghi a questo sono fissati per il 15 giugno e per il 6 e 13 luglio dalle 14.00 alle 16.00 ad ingresso gratuito (con prenotazione obbligatoria al numero 060608).

Attento al tessuto umano e sociale, di cui ha saputo cogliere le emozioni e gli stati d’animo dei più fragili, Alessandro Valeri restituisce all’arte e alle sue diverse sfaccettature di stili e linguaggi un ruolo privilegiato che va oltre la funzione di semplice rappresentazione per raccontare i sogni spezzati, le gioie e le speranze di questi bambini cui non deve mancare mai il sorriso. L’arte coglie l’aspetto legato al sociale: le fotografie di  Alessandro Valeri, semplici e commoventi, dove si nasconde un sottile simbolismo aprono gli occhi su una realtà da guardare da vicino, con le sensazioni del cuore.

Silvana Lazzarino

 

LASCIAMI ENTRARE. ALESSANDRO VALERI

Macro – Testaccio, la Pelanda

Roma- Piazza Orazio Giustiniani, 4,

Orario: da martedì a domenica dalle ore 14.00 alle 20.00.

Lunedì chiuso

Inaugurazione 1 giugno 2016 ore 18.00

dal 2 giugno al 24 luglio 2016

Ingresso libero

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klee mondi animati

klee mondi animati

KLEE E IL PRINCIPIO GENERATIVO EVOCATO DAI SUOI DIPINTI IN MOSTRA AL MAN DI NUORO

Il mondo esterno nell’arte di Paul Klee (Berna 1878- Muralto Locarno 1940) è sempre punto di riferimento da cui nascono le emozioni che fanno parte di una realtà vista e vissuta, ma anche idealizzata e immaginata. Quello di Klee, tra gli artisti più significativi e originali del XX secolo, è infatti un linguaggio in cui riscontrare sinergie astrattiste e surrealiste che ruota continuamente intorno alla realtà, trasformata, idealizzata dal ricordo. Così diceva: “io sono astratto con qualche ricordo”.

Il principio generativo insito nella natura delle cose, l’energia che attraversa i luoghi della natura sono una costante nell’opera di questo artista, svizzero di nascita e tedesco di origine, musicista oltre che pittore, il quale cerca di cogliere la funzione espressiva dell’arte vista come operazione comunicativa e

klee mondi animati

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intersoggettiva che restituisce attraverso la forza dei colore, unito a linee semplici e avvolgenti, il visibile e l’invisibile, la forma e l’essenza di ogni aspetto della realtà: da quella legata al mondo umano a quella degli animali e degli oggetti.

Alla sua opera che costantemente riflette l’idea di un pensiero vitale insito nelle cose, il MAN- Museo d’Arte Provincia di Nuoro, dedica la mostra PAUL KLEE. Mondi animati, aperta fino al 14 febbraio 2016.

Curata da Pietro Bellasi e Guido Magnaguagno, con il coordinamento scientifico di Raffaella Resch, la mostra attraverso 50 opere tra dipinti, acquerelli e disegni provenienti da collezioni pubbliche e private, sia svizzere sia italiane, ripercorre la costante ricerca da parte dell’artista di un principio vitale, generativo presente nella realtà, esplorato da vicino attraverso l’azione creativa. Rappresentazioni di bambini, animali, oggetti, paesaggi e architetture sono proiezioni del principio naturale che coordina e sta alla base dell’ordine delle cose sia esse infinitamente piccole, sia grandi.

Accanto alla descrizione degli animali, i cui vizi e virtù fanno riferimento alla natura degli esseri umani- come si evince dal disegno “Tierfreundschaft” (Amicizia tra animali) del 1923 dove un cane e un gatto si fanno compagnia in una tranquilla passeggiata, incarnando il senso di amicizia che può nascere tra due esseri umani, è quella delle raffigurazioni di architetture di cui Klee studia la presenza organica connaturata alla loro stessa forma.

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Diversi sono i dipinti che descrivono questa percezione nella rappresentazione delle architetture: tra questi: “Americanisch – Japanisch” (Americano – giapponese), del 1918 dove a svettanti palazzi stilizzati è affiancata l’icona dell’occhio. E poi il mondo dell’infanzia dove ancor più viene evocato questo principio vitale e generativo attraverso lavori dallo stile essenziale e dai tratti semplici e stilizzati, proprio alla maniera dei bambini come nei dipinti “Hier der bestellte Wagen!” (Ecco la carretta richiesta) del 1935, “Getrübtes” (Turbato), del 1934, proveniente dalle collezioni della GAM di Torino e “Gebärde eines Antlitzes” (Espressioni di un volto) del 1939 proveniente dalla collezione del Museo del Territorio Biellese. I diversi soggetti presenti nelle opere di Klee sembrano come animati da forme di vita organiche e spiriti della materia: l’opera la cui immagine sintetizza ancor più questa combinazione è “Figurale Blätter” (Foglie figurate) del 1938 dove alcune figure antropomorfe, come piccoli feti, vivono rannicchiate all’interno di foglie-incubatrici.

Quella di Klee è una visione magico-fenomenica dell’universo frutto di un’elaborazione del tutto originale ed indipendente delle nuove teorie della quantistica, della relatività e dell’evolversi della psicanalisi che in quegli anni stavano prendendo piede. Nel suo linguaggio si riscontrano sinergie astrattiste e surrealiste che ruotano continuamente intorno alla realtà, trasformata, idealizzata dal ricordo. Quelle di Klee sono opere di forte suggestione visiva e psicologica che riflettono la ricchezza e la complessità del suo percorso immaginativo in cui accanto ad una libertà di linguaggio nell’associare immagini, si mantiene costante una presenza figurativa. Per le sue rappresentazioni Klee si affida alle straordinarie possibilità espressive del colore che compone e scompone a piacere.immagine klee 4

Profondità psichica nel senso di indagine introspettiva, cultura letteraria e passione per la musica- in particolare quella per Mozart – si confondono e si intrecciano nei ritmi espressivi del suo linguaggio creativo che mette in luce sensazioni e situazioni legate ora al proprio mondo interiore, ora alla realtà a lui circostante e agli ambienti sociali.

Ad accompagnare l’esposizione è il catalogo pubblicato da Magonza Editore con saggi di Pietro Bellasi, Guido Magnaguagno e Raffaella Resch, oltre alla riproduzione completa delle opere in mostra e un apparato bio-bibliografico.

Silvana Lazzarino

PAUL KLEE. Mondi animati

MAN- Museo d’Arte Provincia di Nuoro

Via Sebastiano Satta 27 – 8100 Nuoro

Orario: dal martedì alla domenica 10:00/13:00 – 15:00/19:00

chiuso il lunedì

per informazioni: telefono 0784.252110

fino al 14 febbraio 2016

 

 

 

 

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