ALLA GALLERIA BUGNO SUCCESSO PER ANGHELOPOULOS

ALLA GALLERIA BUGNO DI VENEZIA  CON “CONTROCOSMO” 

GRANDE SUCCESSO PER ANGHELOPOULOS

Verso il superamento del reale per scoprire altro e oltre, per cercare di ricostruire autentici legami che vedono l’individuo fragile e incerto in questa esistenza sospesa tra attese e speranze, desideri e inganni, conduce l’arte di A. T. Anghelopoulos, protagonista tra i più interessanti della scena artistica contemporanea a livello internazionale. Fin da giovanissimo si dedica alla pittura interessandosi parallelamente alla musica e alla fotografia. L’incontro con importanti artisti lo ha spinto a seguire la sua prima grande passione: la pittura, con risultati molto interessanti sia sotto il profilo contenutistico sia formale.

alla galleria Bugno Venezia Anghelopoulos con la personale Controcosmo

Il linguaggio intenso e poetico della sua pittura materica che sorprende e affascina per la capacità di indagare i luoghi dell’ascolto interiore attraverso uno sguardo sul mondo che diventa riflesso delle emozioni a cogliere quanto è oltre il visibile, ha conquistato il pubblico di Venezia e non solo con la personale a lui dedicata, “CONTROCOSMO negli spazi della GALLERIA BUGNO il cui finissage si terrà domenica 12 marzo 2017 alle ore 12.00. Nella prestigiosa galleria di Massimiliano Bugno, tra i più importanti galleristi d‘Italia, si possono ammirare fino a domenica 12 marzo, alcuni cicli di opere tra i più significativi di Angelopoulos. Si procede dai metafisici “Planisferi”, ai superbi sfumati della serie “Passages”, dalle filigrane meditative delle “Trame-Weaves”, ai cieli materici dei “Dense Skies”.

Dipinti che costruiscono una “cosmogonia di emozioni” dove perdersi e ritrovarsi, dove rinchiudersi in se stessi e lasciare che poi lo sguardo proceda oltre per liberarsi da sovrastrutture e preconcetti che sempre invadono la società di oggi poco attenta allo spirituale. E’ proprio lo spirituale, la parte più sensibile eimage

impercettibile del pensiero, ad affascinare Anghelopoulos che nelle sue opere esplora i luoghi metafisici della mente e le sue zone d’ombra dove si annidano dubbi, interrogativi volti alla ricerca di una verità su questa esistenza, spesso incerta dove i legami umani e sociali sembrano sfumare, per cedere il passo a chiusure e egoismi. Vengono esalatati in termini più profondi ed emozionali quei legami tra l’uomo e la realtà, il suo rapportarsi sempre affannoso e contrastato a quanto lo circonda e al sentimento della ricerca del divino difficile da capire.  Come sottolineato dal Prof. Claudio Strinati, l’aspetto spirituale presente in alcuni suoi dipinti, lo accosta alla produzione più matura di Rothko.

alla galleria Bugno la mostra Controcosmo di Anghelopoulos

Il percorso procede dalle radici dell’esistenza con “I Planisferi”  in cui è sintetizzata l’eterna vicenda umana dove tutto si modifica e continua nel tempo, per proseguire con il ciclo “Passages” dove le large campiture di colore rievocano soglie, portali, varchi che inaspettatamente si aprono davanti all’osservatore. La luce che emerge da essi ricorda la tesaurizzazione luministica delle opere di Turner. E’ poi la volta dei “Cieli materici” (“Dense Skies”  e “Inner Skies”) che rappresentano non solo il cielo in cui siamo immersi. ma anche quello che è dentro di noi.

Le opere di Anghelopoulos sono un invito a ripensare proprio all’uomo e al suo futuro, un invito a riflettere sulla società di oggi. L’individuo è chiamato a mettersi all’ascolto di quanto accade a lui intorno per aprirsi agli altri e per rompere quel muro inizialmente invalicabile che lo vede fisso nelle proprie convinzioni, incapace di creare ponti di comunicazione. Ricerca affannosa verso aperture fisiche e mentali rappresentata da Anghelopoulos da segni fitti e intricati sulla tela che vengono via via sostituiti da colori accesi e dalla presenza dell’oro, così caro all’arte del passato e all’arte bizantina, che, disposto a larghi strati o in filigrana, crea una sospensione temporale a suggerire l’esistenza di una possibile dimensione ultraterrena, o forme superiori  di conoscenza cui aspirare. Un viaggio a scoprire quanto accade dentro l’individuo con le sue paure, angosce e sogni: per recuperare quell’energia che affiora dai suoi dipinti che apre a possibili verità da rintracciare oltre il confine che unisce terra e cielo.

Silvana Lazzarino

CONTROCOSMO

A.T. ANGHELOPOULOS

Bugno Art Gallery.  s. Marco 1996/d – 30124 Venezia

Finissage domenica 12 marzo 2017 ore 12.00

Ingresso libero

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Beatrice Pediconi alla Galleria Sara Zanin di Roma

Beatrice Pediconi, Alien, 2016 Performance tra arte e musica verso l’espansione

Alla Z2o SARA ZANIN GALLERY a Roma, diretta dalla storica dell’arte e curatrice di mostre Sara Zanin, espongono artisti di grande successo e richiamo internazionale.

Beatrice Pediconi mostra galleria Sara Zanin Roma

Beatrice Pediconi
mostra galleria Sara Zanin Roma

Lo scorso anno, tra i nomi di spicco che hanno esposto alla galleria citiamo Evgeny Antufiev, Giovanni Kronenberg e Alessandro Roma, tre artisti contemporanei di fama internazionale, presenti dal 4 al 6 novembre 2016 anche ad ARTISSIMA principale Fiera d’arte contemporanea in Italia a Torino. Diversi per linguaggi, stili e contenuti, essi hanno posto al centro del proprio discorso l’uomo, il suo vissuto che si rapporta anche al passato e a quanto lo circonda come la natura.

Altro nome di spicco che ha esposto alla Galleria Sara Zanin è quello di BEATRICE PEDICONII, la cui arte, parla di continuità ed espansione, attraverso riferimenti legati alla natura in particolare l’energia e il flusso dell’acqua quali presenze ininterrotte della vita, recuperate sotto altre visioni.

La personale a lei dedicata presso la Galleria Sara Zanin. DIMENSIONI VARIABILI illustra la capacità di questa eccellente artista di intrecciare i diversi linguaggi che procedono dalla pittura alla fotografia, dal video all’installazione, con originalità tanto da approdare a nuove visioni.

Beatrice Pediconi mostra Galleria Sara Zanin

Beatrice Pediconi mostra Galleria Sara Zanin

Il movimento della permutazione della materia è reso attraverso un percorso che partendo da polaroid di grande formato giunge ad un video di recente produzione. A catturare lo sguardo è il colore coni pigmenti per colori ad olio e l’acqua elemento che appartiene all’uomo fin dalla nascita per restituire un movimento in espansione. Ed è questo sentimento di espansione legato allo stato primordiale dell’uomo che si ritrova nella PERFORMANCE SONORA in programma per il finissage della mostra, sabato 28 gennaio 2017alle ore 19.30 ad ingresso garantito fino ad esaurimento posti.

La performance, Alien, 2016 (one channel video, dimension variable, 5 min 40″, color, silent) quale risultato del suo impegno a confrontarsi e collaborare sul piano espressivo e linguistico con artisti e professionisti di altre discipline, invita a riflettere sul concetto di trasformazione e sperimentazione per dare forma a nuovi risultati dove la dimensione visiva viene amplificata dalla continuità delle contaminazioni tra gli stessi linguaggi artistici. Grazie all’incontro con musicisti, scrittori, coreografi e scienziati, Beatrice Pediconi nel suo lavoro ha potuto  sottolineare l’aspetto legato alla tensione trasformativa orientando lo stesso lavoro oltre, come una sorta di  work in progress. Con questa performance Beatrice Perdiconi ha costruito un dialogo con un giovane musicista di ricerca e grande talento, che interagirà in tempo reale con il video “Alien, 2016” con una performance musicale scritta per l’occasione.

Silvana Lazzarino

Beatrice Pediconi

DIMENSIONI VARIABILI

z2o Sara Zanin Gallery

Via della Vetrina 21, 00186 Roma

In occasione del finissage della mostra Alien, 2016 Performance sonora

Sabato 28 gennaio ore 19.30

Per informazioni e prenotazioni: T +39 06 70452261  Ingresso libero

 

NOTA BIOGRAFICA DI BEATRICE PEDICONI

Beatrice Pediconi vive e lavora a New York. Si è laureata in Architettura presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Tra le recenti mostre personali: Alien/Alieno (Sepia EYE Gallery, New York, 2016), 9”/Unlimited (Collezione Maramotti, Reggio Emilia, 2013), Red(z2o Sara Zanin Gallery, Roma, 2011), Senza Titolo (Galleria Valentina Bonomo, Roma, 2009). Una selezione delle recenti mostre collettive include: L’altro sguardo, fotografe italiane 1965 – 2015 (Triennale di Milano, 2016),Ensemble, quand la Maisonne Européenne de la Photographie collectionne, (Les Rencontres des Arles, France 2015), Plumbing-Sequence VII–Real Time video Biennal (Reykjavik, Iceland, 2015), Untitled 2008 (video installazione), L’altra metà del Cielo, Un percorso al femminile nella collezione del Macro (MACRO, Roma, 2015).

 

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