Tutti con Marco Travaglio 1

Tutti con Marco Travaglio
Un eroe dei nostri tempi (Marco Travaglio).
Da Il Fatto Quotidiano del 07/07/2013.Il professor Giovanni Fiandaca, giurista “de sinistra”, ha ottenuto un’improvvisa notorietà con un presunto “saggio” contro il processo sulla trattativa Stato-mafia, rilanciato dal Foglio, dai Macalusi e da altri difensori – professionali e d’ufficio – degli imputati di Stato. La sera prima della decisione della Corte d’assise sulla competenza del processo – come avveniva nella Palermo metà anni 80 con aulici simposii contro il maxiprocesso di Falcone e Borsellino- l’allegra brigata s’è ritrovata a palazzo Steri per un rito propiziatorio che impetrava il trasloco verso le nebbie e le sabbie romane. Purtroppo invano: l’indomani i giudici hanno spazzato via tutte le eccezioni delle difese e delle teste d’uovo retrostanti. Così come il gup Morosini aveva già sbugiardato le loro tesi giuridiche, rinviando a giudizio tutti gli imputati. Ma il Fiandaca, sia pur un po’ provato, insiste. E, sempre sul Foglio di Berlusconi & Ferrara, mi riempie di insulti, sostenendo che avrei criticato il suo “saggio” senza leggerlo, e comunque se l’avessi letto non l’avrei capito, perché sono “ignorante”, “prevenuto”, “superficiale”, “giustizialista”, financo “pernicioso”. Purtroppo il suo cosiddetto “saggio” l’ho letto e temo persino di averlo capito. Lui mi accusa di “non argomentare” e di rivolgergli “attacchi ad hominem” perché lo considero “un azzeccagarbugli filomafioso”. Si rassicuri: io lo considero semplicemente un orecchiante molto sopravvalutato e disinformato. Infatti, nella sua pallosissima dissertazione, non cita mai un solo atto d’indagine, e nemmeno l’ordinanza di rinvio a giudizio del Gup: ma solo la memoria riassuntiva dei pm (una ventina di pagine, poca fatica), esponendo così la sua luminosa scienza giuridica a una serie impressionante di sfondoni, figuracce e balle a volontà. Vuole che argomenti? Argomento.Presunto sarà lei. Fiandaca parla di ”cosiddetta trattativa” e “presunta trattativa”. Cominciamo bene. La trattativa Stato-mafia è giudiziariamente indiscutibile in quanto confermata da sentenze definitive della Cassazione sulle stragi del 1992-‘93, oltreché dai diretti protagonisti e testimoni, non solo mafiosi: Mori e De Donno parlano a verbale di “trattativa” con i capi di Cosa Nostra tramite Vito Ciancimino, e non di una semplice “presa di contatto”, come fa loro dire Fiandaca. Che deve farsene una ragione: se vuol parlare di trattativa, si legga almeno le sentenze. Ma per lui tutto è presunto. Infatti, riassumendo le tesi dell’accusa, scrive: “Cosa Nostra avrebbe reagito (alla sentenza del maxiprocesso, ndr) ideando e in parte realizzando un programma stragista”. Avrebbe? Dunque anche le stragi sono cosiddette e presunte?Il gioco delle tre carte. L’assenza di reati nella trattativa sarebbe “confermata dal fatto che altri uffici giudiziari, in particolare Firenze e Caltanissetta… non hanno ravvisato ipotesi di reato”. A parte il fatto che, se due procure non trovano reati e una terza sì, non si vede perché debbano avere ragione le prime due e non la terza, a Fiandaca sfugge che Firenze e Caltanissetta sono competenti sulle stragi e Palermo sulla trattativa: normale che Palermo contesti reati sulla trattativa e le altre procure no.

Trattativa insindacabile. “Ai pm – scrive il Fiandaca – sfugge… la divisione dei poteri: la tutela della sicurezza collettiva… spetta al potere esecutivo e l’eventuale scelta politica di fare qualche concessione ai poteri criminali non è sindacabile giudiziariamente”. Se avesse letto almeno il capo d’imputazione, saprebbe che qui il reato non è che la mafia tratti con lo Stato e viceversa: il delitto contestato (art. 338 Cp, “violenza o minaccia a corpo politico”) è che la mafia, col delitto Lima e le stragi, ricatta i governi in combutta con alcuni servitori dello Stato veri o presunti, per estorcere scelte politiche e normative che mai quei governi avrebbero adottato senza essere sotto scacco.

Infatti l’ex ministro Conso che non rinnovò il 41-bis a 334 mafiosi non è imputato per quello (anzi è anche lui vittima della minaccia): ma per aver mentito ai giudici sui retroscena di quella decisione. Quindi non sono in discussione le scelte politiche, ma il ricatto di chi le determinò. Che il ricatto sia reato, è da dimostrare: per questo si fa il processo. Noi non abbiamo mai scritto che il reato sia provato, ma che spetta ai giudici decidere se i fatti, ormai straprovati, siano reato, e se il reato sia quello contestato, e se i colpevoli siano gli attuali imputati. È Fiandaca che sostiene, sostituendosi ai giudici, che il reato non c’è. Il “giustizialista” è lui, non noi.

Trattativa a fin di bene. Dopo aver messo in forse la trattativa con condizionali e aggettivi dubitativi, Fiandaca la dà per certa, ma con finalità buone, anzi “salvifiche”: “L’obiettivo di far cessare le stragi mai potrebbe essere giuridicamente qualificato come illecito; al contrario esso può apparire doveroso”, una “scelta politica penalmente non censurabile”. Intanto, come ben sa chiunque abbia letto qualche atto dell’inchiesta, la trattativa – secondo l’impostazione accusatoria già vagliata dal Gup – non partì “per arginare il rischio stragista” o “per far cessare le stragi”, semplicemente perché partì quando non c’era stata ancora alcuna strage: e cioè dopo il delitto Lima e prima di Capaci. Lo scopo era salvare la pelle ai politici i cui nomi erano in una lista di morituri dopo Lima: Mannino, Andreotti (o parenti), Vizzini, Andò, Martelli. I quali puntualmente si salvarono grazie a un cambio di programma di Cosa Nostra, che dopo Capaci abbandonò le vendette sui politici (servivano vivi per recepire il “papello”) e virò su Borsellino, che si opponeva alla trattativa. Dunque, come si legge nella sentenza definitiva di Firenze sulle stragi del ’93, la trattativa non solo non fermò, ma moltiplicò e rafforzò lo stragismo. Distogliendolo dai politici e indirizzandolo su Borsellino (a proposito: chi è il “servitore dello Stato” che avvertì i boss che il giudice ostacolava la trattativa? E chi spiega ai parenti delle vittime di Firenze e Milano che i loro cari dovevano morire ammazzati perché lo Stato perseguiva il “doveroso” e “salvifico” obiettivo di fermare le stragi incentivandole?). In ogni caso, che ogni scelta politica sia di per sé insindacabile per chi la fa e chi la chiede è una fesseria: se io pago un politico in cambio di una legge, è corruzione; se minaccio un politico per avere una legge, è estorsione; se minaccio un governo a suon di bombe per ottenere “scelte politiche” elencate in un papello che poi guardacaso diventa legge, è minaccia a corpo politico; se mento al giudice, è falsa testimonianza.

Trattativa all’insaputa. Nella sua rocciosa incoerenza, Fiandaca ipotizza che i “servitori dello Stato” che trattarono con la mafia (ma la trattativa non era presunta?) non siano punibili perché manca “l’elemento soggettivo”, “il dolo”, l’“autentica coscienza e volontà di concorrere coi mafiosi nelle violenze e minacce ai danni del governo”. Cioè, politici navigati e ottimi conoscitori della mafia e ufficiali specializzati nella lotta alla mafia trattarono con la mafia, poi si prodigarono per ammorbidire il 41-bis come da papello , ma a loro insaputa. Un caso Scajola ante litteram, e al cubo. Fiandaca, restando serio, domanda perché i pm non abbiano contestato i reati di concorso esterno in associazione mafiosa o addirittura concorso in strage. La risposta è banale: perché le stragi furono decise da uomini di mafia e non di Stato, o almeno non c’è prova del contrario. Complimenti comunque al grande giurista per il trucchetto di negare il reato già vagliato dal gup ipotizzandone di più gravi e iperbolici. Il solito gioco delle tre tavolette.

Moventeecontropartita. Per Fiandaca, al Grande Ricatto mancano il movente e la contropartita. Ma il movente, pienamente realizzato, era salvare la pelle ai politici candidati a finire come Lima. Quanto alla contropartita, è inutile (?) ricordare al giurista di chiara fama che l’estorsione e la minaccia sono reati anche se non sortiscono effetti. Qui comunque gli effetti ci sono eccome, anche se Fiandaca scrive che “la montagna ha partorito il topolino” perché i pm sono riusciti a provare “solo” la “revoca di alcuni 41-bis”. Alcuni? Il 26 giugno ‘93 il nuovo capo del Dap Adalberto Capriotti (che ha preso il posto di Niccolò Amato, inviso ai boss e subito licenziato) invita Conso a revocare centinaia di 41-bis come “segnale di distensione” alla mafia. Conso, cinque mesi dopo, obbedisce ribaltando le indicazioni della Procura di Palermo e regalando il carcere molle a 334 detenuti: capi-mandamento come Antonino Geraci sr., Vito Vitale e Giuseppe Farinella, pezzi da 90 come Spadaro, Di Carlo jr., Prestifilippo sr., i fratelli Ferrara e Calafato, Giuliano, Miano, Di Trapani, Grassonelli, Spina, Fidanzati jr. Quasi tutti i maggiori mafiosi allora detenuti, a parte l’appena arrestato Riina che, se fosse uscito pure lui dal 41-bis, avrebbe suscitato un pandemonio. E questo sarebbe il topolino? In ogni caso, per i pm, era già partita una seconda trattativa con la nascente Forza Italia sul resto del papello, con garanzie così solide da indurre Cosa Nostra a interrompere di botto le stragi e ad annullare quella già decisa allo stadio Olimpico. Ma tutto questo Fiandaca non lo sa. O non lo dice.

Il can per l’aia. Anziché approfondire fatti e documenti contenuti nei 120 faldoni dell’inchiesta (col rischio di disturbare le sue opinioni fondate sul nulla), il Fiandaca dedica la seconda parte del “saggio” a stigmatizzare la raccolta di firme del Fatto per i pm attaccati e trascinati al Csm, le esternazioni di Ingroia, le sue scelte politiche, le intercettazioni indirette di Napolitano sul telefono con Mancino (ma sì, dài, un posto alla Consulta non si nega a nessuno), e persino a commentare l’insuccesso elettorale dell’ex pm, come se tutto questo c’entrasse qualcosa col processo. Il finale è strepitoso: processare politici sospettati di delinquere significa “processare la politica”, con la “tendenza populistico-giustizialista” già emersa con Mani Pulite di innescare “quel conflitto fra politica e giustizia che nell’ultimo ventennio ha disturbato il funzionamento della democrazia”. Ma certo, se i politici rubano o trescano con la mafia, non vanno processati per non “disturbare” la democrazia. Berlusconi non avrebbe detto meglio. Ps. Casomai Fiandaca volesse confrontarsi in pubblico, a Palermo o in tv o dove vuole lui, io sono pronto. Troverà pane per la sua dentiera.

— con Marco Travaglio e Giuseppe Favazza

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Ischia Global Film & Music Fest

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  • ROMAN POLANSKI’s ‘VENUS IN FUR’ TO OPEN ISCHIA GLOBAL FEST ON JULY 14 A TRIBUTE TO FRANCE CINEMA AND THE LEGEND AWARD TO THE DIRECTOR

Polanski will be given the Ischia Legend Award in absentia, with the festival also set to honor Giuseppe Tornatore’s “The Best Offer.”

ROME – Roman Polanski’s La Vénus à la fourrure (Venus in Fur), which earned accolades in competition in Cannes this year, will open next month’s Ischia Global Film & Music Fest, where Polanski will be given — in absentia — the Ischia Legend Award, the festival’s highest honor, organizers announced Tuesday.

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Earlier, the festival announced it would honor The Best Offer from Oscar winnerGiuseppe Tornatore as Film of the Year. The comedy, which stars Geoffrey Rushas a quirky art auctioneer obsessed with an heiress-collector, is garnering plenty of interest in Italy, earning a dozen David di Donatello nominations, including Best Film and Best Director, and three Nastri D’Argento (Silver Ribbons) nominations, including Best Director and Best Screenplay.

CANNES REVIEW: Venus in Fur

The Best Offer is being hyped in Italy as a possible Oscar contender, though if that pans out it would have to be in one of the mainstream categories, since its predominantly English-language script makes it ineligible for the Best Foreign Language Film category, which Tornatore won in 1990 for Cinema Paradiso.

Ischia also said it would honor Valeria Golino, whose sophomore directorial effort Miele (Honey) won a special mention out of the Un Certain Regard sidebar in Cannes as Breakout Director of the Year. Golino, a 46-year-old native of Naples, is an established actress with credits that include BarryLevinson’s Rain Man, in which she played the female lead opposite Dustin Hoffman and Tom Cruise, and JulieTaymor’s Frida Kahlo biopic Frida, in which she playedGuadalupe Marin, the second wife of Kahlo’s husband Diego RiveraMiele is her feature film debut as a director, followingArmandino e il Madre, which won a Nastri D’Argento prize as Best New Short Film two years ago.

EXCLUSIVE PHOTOS: 50 Never-Before-Seen Portraits From Cannes 

Meanwhile, the acclaimed La Vénus à la fourrure from Polanski — himself an Oscar winner for The Pianist, a decade ago — will get the festival started July 14. The film recounts the story of an aspiring actress, played by Emmanuelle Seigner, seeking to convince a film director she should be in his next film. The Ischia screening will be the Italian premiere.

The festival previously announced that, in addition to Polanski, it would present Ischia Legend Awards to actors Nicolas Cage and Samuel L. Jackson, as well celebrate film producer Arnon Milchan. All three are expected to be on hand to receive the honors.

The eight-day event, which takes place on the idyllic island of Ischia, off the coast of Naples, concludes July 21.

  • DREAMWORKS ANIMATION AND FOX ITALIA PRESENT “TURBO”, FEATURING THE VOICES OF SAMUEL L. JACKSON. SNOOP DOGG AND RYAN REYNOLDS. THE ITALIAN PREMIERE @ ISCHIA GLOBAL FEST JULY 14, 2013 – 8.30PM. THE ACTOR SAMUEL L. JACKSON WILL BE ATTENDING THE EVENT
  • DIRECTORS MARCO BELLOCCHIO AND MIKE NEWELL TO RECEIVE THE ISCHIA MASTER OF CINEMATIC ART AT GLOBAL FEST. THEY WILL ALSO FEATURE THE ACTING MASTER-CLASS (JULY 13 – 21)
  • VANESSA REDGRAVE BACK TO THE ISCHIA SOCIAL CINEMA FORUM. LOOKING FORWARD THE XI FILM & MUSIC FEST (JULY 13 – 21)
  • BAZ LUHRMANN TO RECEIVE PRESTIGIOUS ‘LUCHINO VISCONTI LEGEND AWARD’ DURING 2013 ISCHIA GLOBAL FILM & MUSIC FESTIVAL. PRESENTATION WILL TAKE PLACE FRIDAY JULY 19TH ON THE ISLE OF ISCHIA AT VISCONTI’S HISTORIC RESIDENCE, VILLA LA COLUMBAIA

Il portale di Italia della cultura – IDC- si propone come il sito in cui trovare il maggior numero possibile di eventi appunto culturali presentati sul territorio italiano. Posso assegnarti un login con il quale inserire autonomamente gli eventi di tuo interesse se m’invierai il nome l’indirizzo mail e un recapito telefonico. emmegiischia@gmail.com https://www.emmegiischia.com/wordpress/idc emmegiischia@gmail.com Bruno Mancini, ideatore del progetto culturale “Le nostre isole” Il progetto culturale LENOIS nasce dal desiderio di costruire una TRIBU’di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale. https://www.emmegiischia.com/wordpress/notizie/contatti Italia della Cultura ischia http://ischia.italiadellacultura.it/ in questo periodo è impegnata nel proporre nuove forme di attività utili a dare visibilità al portale e pubblicità agli eventi, due delle quali mi sembra interessante proporre alla tua attenzione. Scambio di visibilità. Perché non pubblicizzare ItaliadellaCultura sulle locandine degli operatori culturali? Può essere un’idea avvincente. Possiamo dare visibilità ad un evento all’interno della newsletter, in modo assolutamente gratuito. In cambio chiediamo l’inserimento del logo sulle locandine degli eventi promossi dai nostri operatori. Servizi. Sono disponibili con una serie di servizi introdotti per render più accattivante ItaliadellaCultura. Il primo di questi, già attivo, riguarda l’ospitalità fornita da Alberghi e Bed and Breakfast nel vostro comune. L’utente interessato all’evento a Roma, per esempio, potrà scoprire possibili strutture convenzionate suggerite dal coordinatore locale, inserite in specifiche schede sul nostro sito. Si tratta di un servizio molto utile, presente tutto l’anno.

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Festa della Musica a Roccamonfina

Si svolgerà il 7 luglio 2013 in piazza Nicola Amore a Roccamonfina l’iniziativa “Festa della Musica” promossa dal Maestro di batteria Tony Martuccelli.
L’iniziativa prevede l’esibizione in un saggio degli allievi del noto musicista roccano accompagnati da alcune band locali: i “Nicla”, gli “Shadow’s Light”, i “Free Parking”, i “Laughing Out Loud” e gli “In the Flash”.
La manifestazione prenderà il via alle ore 16:00 con l’animazione per bambini in piazza seguita dalle ore 18:00 da una “cocomerata”. Dalle 20:30 ci sarà lo spettacolo musicale.
Nel corso della serata sarà consegnato anche un premio alla batterista locale Federica Sciola che si sta distinguendo per le sue performance artistiche in vari concorsi nazionali.
Ad organizzare l’evento ha collaborato anche l’Associazione Pro-Loco con il sostegno dell’amministrazione comunale.
Vincenzo Mario

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Difendersi dall’attacco di cuore

Dal momento che molte persone sono soli quando subiscono un attacco di cuore, senza aiuto, la persona il cui cuore batte in modo improprio e che comincia a sentirsi debole, ha solo circa 10 secondi prima di perdere conoscenza. Tuttavia, queste vittime possono aiutare se stessi tossire ripetutamente e vigorosamente. Un respiro profondo deve essere eseguita prima di ogni colpo di tosse, e la tosse deve essere profonda e prolungata vigoroso come prodotta all’interno del torace. Un respiro e tosse deve essere ripetuto ogni due secondi senza fermarsi fino a raggiungere aiutare o fino a quando si sente che il cuore batte normalmente. respiri profondi trasportano l’ossigeno ai polmoni e movimenti tosse che spingono il cuore e mantiene il sangue circolante. pressione di compressione sul cuore aiuta anche a ripristinare il ritmo normale. Questa modo, le vittime di attacco di cuore può arrivare a un ospedale. condividendo gli altri su questo modo di salvargli la vita. Un cardiologo dice.. “Se chiunque riceva questo messaggio lo invia a 10 persone, si può scommettere che salveremo almeno una vita.”

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Summer Festival 2013

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Negombo Summer Festival 2013:

il programma completo

Come ogni anno ad agosto, – quest’anno dal 12 al 23 -, l’Arena del Negombo sarà parterre esclusivo di cantanti, attori e big della comicità per allietare le serate dei tanti turisti e residenti della bella isola Verde.

Di seguito il programma:

12 agosto – Salvatore Michael Sorrentino, in arte Sal Da Vinci col suo ultimo album di inediti, “È così che gira il mondo”.

13 agosto – Made in Sud Show. L’allegra brigata di cabarettisti napoletani capitanata da Gigi e Ross non poteva certo mancare nel calendario degli eventi del Negombo.

16 agosto – Carlo Buccirosso con il suo spettacolo “Finchè morte non vi separi“, esilarante commedia su due novelli e improbabili Renzo e Lucia dei giorni nostri, con l’attore napoletano nei panni del prete cui corre l’obbligo di dirimere la matassa sentimentale.

18 agosto – Massimo Ranieri con la piéce “Sogno e son desto” in cui ai classici della canzone napoletana, lo showman partenopeo alternerà pezzi del repertorio teatrale di Gaber e  del grande Nino Taranto.

20 agosto – Biagio Izzo in un’esilarante carrellata di tutti i personaggi portati sul palco nel corso della sua ventennale carriera. Lo spettacolo si chiama  “Tutti con me” e non c’è dubbio che già il nome è tutto un programma.

23 agosto – SchettinoPorcaroIodice. I magnifici 3” Simone, Rosalia e Peppe per ridere di gusto insieme al meglio della comicità napoletana.

Non è finita qui perchè la programmazione estiva del Parco si chiude con il grande Pino DANIELE che si esibirà nella splendida cornice dell’ Arena del Negombo, sabato 31 agosto, nell’ambito della rassegna Jazz Festival.

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