Italo Zingoni recensice Nunzia Binetti

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Cultura letteraria
del 25/03/2010 295 visite 2 voti

Dalle Poesia della reale imperfezione e della realtà perfetta
Leggere le poesie di Nunzia Binetti è un po’ come vivere in una dimensione che conia reale e irreale, come in un quadro di una modernità assoluta, astratto quanto basta a rompere il cerchio della fantasia e a far volare il pensiero dove solo chi riconosce l’ Arte può trovare una sua collocazione.
Allo stesso tempo l’ispirazione generale, il tema dominante, non è legato alla pura immaginazione e al costrutto interiore che spesso “tradisce” chi ritiene di scrivere poesia solo esprimendo il proprio status, la propria emotività e le proprie sensazioni senza dare ad esse un valore, senza riuscire a “spingerle” verso quella universalità che sola concede alla scrittura in versi di farsi “Poesia”.
Nella poesia di Nunzia è al contrario altissimo il valore della parola legata alla quotidianità, al disaccordo troppe volte sperimentato, al vuoto che riempie i tempi dell’essere e del non-essere, alla semplicità della ricerca e della sperimentazione del linguaggio, mai fine a se stesso ma legato al “potere maieutico” che muta la normalità di ogni oggetto, di ogni gesto, di ogni sentimento, di ogni emozione fino a farli complemento, soggetto-oggetto di una narrazione dell’ io che diventa, come deve essere in poesia, il tutto che ci circonda, l’universalizzazione del pensiero.
Partire dalla quotidianità, dare un senso alla dimensione in cui viviamo, riconoscersi sempre in ogni piccolo gesto e riuscire a trasformare i pensieri che nascono dalla visione della realtà in Poesia pura: questo è a mio parere il piccolo-grande segreto del Poeta e Nunzia è “poeta” che ci svela in assoluto e che interpreta in modo sublime questo segreto, portando il lettore a gustare ogni parola e a farne proprio il valore altamente introspettivo.
Lo stretto legame tra il reale e l’immaginario conseguente, tra il pensiero e l’azione, tra il vivere l’attimo ed esserne trafitti o trarne emozioni immediate da fermare nella memoria, rende la poesia di Nunzia un “omaggio continuo” alla vita, non a quella sognata o desiderata cui spesso si ispirano troppi poeti, ma a quella “vera e reale”, a quella che ci fa combattere ogni giorno, a quella che ogni giorno ci riempie di gioia e di dolore, di sorriso e di pianto, di amore e di delusione … di speranza e di illusione.
“Sbozzo Il piacere asprigno
di cose nuove
ma solo per l’ istante, chè ci si abitua a tutto.”

Questa filosofia del vivere l’istante e poi continuare ad ogni costo accompagna la poetica di Nunzia che di essa si nutre e da essa prende vigore e completezza.
“Io vado e non mi volto.
Prenderò le distanze da me.
Non ho moneta per comprare il mondo.
E tu, non mi fermare.”
E’ questa voglia di essere “donna” e di vivere ogni emozione in modo intenso e spesso crudele che riesce a dare un senso a questa continua ricerca di sé e della propria individualità correlata agli affetti più intimi e segreti che si intersecano in un rincorrersi di immagini che fanno da sfondo perfetto a questa “insofferente dicotomia” che nega sovente il ricongiungersi dei sentimenti alla propria fonte e alle proprie radici.
“… siamo dicotomie di steli
distanze.
Andiamo
assecondando la direzione imposta.”
In questo andare, in questo “essere” sprofondati nella vita fino a berne il succo, in questa continua macerazione, in questo morire e rinascere, in questa cadenza di parole che si fanno poesia in un insieme che niente ha delle “forme consuete” ma che coniuga in modo perfetto “nuove forme e straordinari contenuti” si distingue nella poesia di Nunzia una qualità difficilmente riscontrabile in altri poeti.
Lascio al lettore più attento una profonda riflessione: nutrirsi di poesia è forse solo un’illusione ?
Italo Zingoni.

Note dell’autore
Bruno Mancini 24 marzo 2010 Il mensile di cultura “Il Fieramosca” edito a Barletta, nel numero attualmente in edicola (Marzo 2010), ha dedicato un’intera pagina alla poetica della nostra amica Nunzia Binetti riportando una colta recensione di Italo Zingoni già pubblicata sul quotidiano “Il Golfo” di Ischia ed illustrandola con l’immagine della copertina dell’antologia poetica “Ischia, un’isola d’amore” sponsorizzata dalla Presidentessa della Delphis Katia Massaro nell’ambito del progetto “La mia isola” a cura di Roberta Panizza e di Bruno Mancini. Complimenti a Nunzia, e ad Italo.

I commenti

Commento 12089
Antonio il 26 mar 10 20:46 ha commentato:
Ti faccio i miei sinceri complimenti cara Nunzia, sono davvero contento per te e lo sai già; ti auguro di cuore tante meritate soddisfazioni.

Saluti affettuosi.
antonio

Commento 12081
Isola il 25 mar 10 23:40 ha commentato:
Grazie , Virginia, so dell’affetto sincero che mi porti, ma il mio ringraziamento va pure e soprattutto ad Italo, grande lettore dell’interiore profondo, che cerco di esprimere nei miei versi.
Un abbraccio anche a Bruno e alla cara Roberta che cura pazientemente questo sito, senza il quale non avrei avuto la possibilità di uscire dal mio “vecchio e oscuro” guscio.

Commento 12066
Virginia Murru il 25 mar 10 11:23 ha commentato:
I miei complimenti, Nunzia. Sono sempre felice di ogni tuo successo. Un saluto caro

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Bruno Mancini

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