Alle fronde dei salici

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Alle fronde dei salici

Salvatore Quasimodo
Poesia composta e pubblicata per la prima volta su una rivista nel 1946,
per poi essere inserita nella raccolta Giorno dopo giorno del 1947.

Alle fronde dei salici

E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

إلى فروع الصفصاف

وكيف يمكننا الغناء
مع القدم الأجنبية فوق القلب ،
بين القتلى المهجورة في الساحات
على العشب الصلب من الجليد ، إلى الرثاء
خروف الأطفال ، إلى الصراخ الأسود
الأم التي ذهبت للقاء ابنها
المصلوب على القطب التلغراف؟
إلى فروع الصفصاف ، عن طريق التصويت ،
حتى قيثاراتنا كانت معلقة ،
إنحرفت قليلا في الريح الحزينة

A las ramas de los sauces.

Y como podriamos cantar
con el pie extraño sobre el corazón,
Entre los muertos abandonados en las plazas.
sobre la dura hierba de hielo, al lamento
De cordero de los niños, al grito negro.
de la madre que fue a conocer a su hijo
¿Crucificado en el poste telegráfico?
A las ramas de los sauces, por votación,
incluso nuestras arpas fueron colgadas,
Se mecieron ligeramente en el viento triste.

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DILA

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