Gino Iorio

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Gino Iorio

è entrato nella finalissima di due premi importanti, quello del 5 Ottobre Premio internzionale di poesia Vittorio Alfieri – Asti ( tra i primi dieci), e quelo del 25 Ottobre dell’Accademia Gioacchino Belli – Roma Campidoglio – tra i primi 34.

Chi è Gino Iorio?

“I VERSI DI Gino Iorio”

settembre 9, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 111 del 08 settembre 2013

NOTA CRITICA di Nidimo Chierico alla poesia: SGUARDI”

Gino Iorio

Ho visto il tuo sguardo / nel vuoto
penetrante…sicuro…cercatore
cercavi ma cosa cercavi / amica mia?
cercavi la fede
o cercavi l’amore?
La prima / è dentro ognuno che crede / e ci fa vivere
l’altra / è quella che ci fa soffrire
entrambe rimangono / le nostre uniche compagne di viaggio.

Una fotografia, nitida, immobile, in un tramonto che si può solo immaginare, lo sguardo verso un orizzonte lontano. Nessuna parola, nessun cenno, solo la profondità di uno sguardo, perso in chi sa quali pensieri. Il poeta non chiede, si limita a leggere quello sguardo e si interroga, tenta di decifrare il silenzio di quegli occhi. E si domanda: fede o amore? Non attende risposta, non la sollecita neppure. Commenta per se stesso e per una platea della quale non c’è traccia sulla scena, come nei salmi dell’Antico Testamento. La fede è vita, tutta interiore, patrimonio dei credenti. L’amore è sofferenza, terreno scosceso, impervio. Fede e amore, uniche compagne del viaggio su questa terra. Un bozzetto solo accennato fa da contrappunto a queste certezze, espresse con piglio sicuro, quasi solenne, la cui eco si aggrappa e si perde in quello sguardo della persona amata. Il verso libero fa della poesia un racconto, una storia, della quale il poeta è l’aedo e il deus ex machina. E anche l’unico protagonista.

“I VERSI DI Gino Iorio”

settembre 3, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 110 del 01 settembre 2013

NOTA CRITICA di Nidimo Chierico alla poesia: Desiderio… attesa… speranza… amarezza”

 

Gino Iorio

a pioggia viene giù senza sosta / i vetri della finestra piangono / amarezza… desiderio… attesa… / speranza  di rincorrere te / che corri veloce più del vento / mentre io corro  con i miei pensieri / che  non ti appartengono

e mi sfuggi

tra le ombre del creato / tra quello che traspare dai vetri / e resto senza parole / con il mio destino / mentre la speranza si affievolisce / il desiderio rimane nella mia mente / e l’amarezza è l’unica compagna del mio viaggio.

Eccoli, in fila, i compagni di viaggio del poeta. Ci sono tutti, o quasi. Il desiderio, la speranza, l’attesa e l’amarezza. Un viaggio nei sentimenti non è mai una passeggiata. Non parla di stagioni, Iorio, non ci sono foglie morte. Ma il clima è decisamente autunnale. Quante volte, con il naso schiacciato contro la finestra, da bambini abbiamo visto scivolare le gocce di pioggia dall’altra parte del vetro! Spleen tenero, festoso quasi, con i libri di scuola in attesa sulla scrivania. Il poeta, invece, è fermo, immobile, solo con i suoi pensieri. Quel “correre veloce nel vento” di lei, dà tutto il senso della lontananza, non è più il tempo delle mele, anche se il desiderio non muore e l’attesa si dilata in un tempo infinito. La stessa speranza, ultima a morire, come piaceva ripetere spesso Ugo Foscolo nella solitudine di Digamma Cottage, poco lontano da Londra, assistito dalla figlia Floriana, si dilegua. Resta la solitudine e su tutto, uomini e cose, regna una coltre di amarezza. Per quello che poteva essere e non è stato. Lo stato d’anima, l’amarezza che trabocca, ha avuto un interprete d’eccezione nella Roma del primo secolo avanti Cristo, Gaio Valerio Catullo, innamorato di Lesbia, l’incontinente, la “quadrantaria Clitennestra”, come la chiamerà in un impeto di gelosia morbosa. Ma Catullo si ribella, urla la sua angoscia, punta l’indice e grida: ti amo e ti odio. Il poeta Iorio non urla, non supplica, non piange, non maledice: si chiude in se stesso, guarda la pioggia che scroscia al di là dei vetri e si arrende al suo destino, consapevole che “i suoi pensieri” la lasciano indifferente. Niente più attesa, niente più speranza. Solo l’amarezza rimane sua unica compagna di viaggio e, all’orizzonte, un desiderio che fa fatica a morire. E’ tutto un dialogo con se stesso quello del poeta: la stessa scelta delle parole, la loro successione, la pioggia unico elemento di scena, creano sensazioni dolciastre con un retroterra di nostalgia. Penso a una delle poche poesie scritte da Sergio Corazzini, il poeta giovanissimo morto in una trincea del Carso. Solo, nell’angolo di una stanza, raggomitolato, piange la sua malinconia. Per il nostro poeta neppure il conforto delle lacrime, solo una pioggia battente che penetra nelle ossa.

“I VERSI DI Gino Iorio”

agosto 28, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 109 del 25 agosto 2013

NOTA CRITICA di Nidimo Chierico alla poesia: “FEDE

Calvi Risorta, 25.08.2013

Gino Iorio

E’ un giorno di pensiero / ti viene voglia di guardare l’infinito / e non puoi non avere fede / non credere a qualcosa / che è al di sopra di noi / che si trova là / dove le parallele si incontrano / questo solo questo / ci da la forza di vivere e sperare / amica mia / che insisti tanto / col non credere a niente / pensa…rifletti… e dimmi  / di credere / ed io ti aspetterò / in quel posto… infinito

Gino Iorio


Pescara, 25.08.2013
Più che una poesia, i versi di Gino Iorio hanno cadenza di dialogo: intimo, riservato a loro due, lei che non crede, scettica, lontana da ogni cielo; lui, tenero, lo sguardo rivolto a orizzonti lontani, che guarda “dove le parallele si incontrano”. E’ un invito, una preghiera, perché l’amore possa essere fusione anche nella fede. Non c’è fretta. “Pensa…rifletti”, mormora con dolcezza. L’attesa si sposa con i senmenti, diventa una sola cosa con l’amore. Il premio sarà l’incontro in un luogo di pace e di elezione. Dove il tempo non ha più ragione di essere e il presente è infinito: amore e fede.

 

“I VERSI DIGino Iorio”

agosto 19, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 108 del 18 agosto 2013

NOTA CRITICA di Nidimo Chierico alla poesia: “FIORE DI UN ERRORE

Gino Iorio

…e tu verrai                                                                                                                                  …e tu verrai / in un giorno non lontano / ad allietare la mia vita / 

Amore mentre io qui ti amo /  ti sento nell’aria che respiro / nel sole che mi scalda / nell’acqua che mi disseta / mentre calpesto la terra in cui vivo
…e tu verrai / a prenderti  / quello che non ti ho dato /                     

Amore fiore di un errore / voluto desiderato cercato / con amore
… e tu verrai / mentre  i giorni passano e si moltiplicano / ed io  verso il tramonto / mi lascio prendere da quel nodo / che stringe e costringe / l’essere mio
egoista  / ma non col cuore
…e tu verrai / a prenderti il mio amore / che è  tuo / mentre io lotto  / per poterti regalare / quello che ti appartiene / quando  verrai da me

Gino Iorio


C’è un interlocutore lontano, ombra e vita, palpito e desiderio, in questi versi di Gino Iorio, teneri, delicati, parlati con il cuore. Forse la confidenza di un amico, forse l’inesperienza di un primo amore, forse solo uno sguardo proiettato nel futuro di una coppia. Era moda, ai tempi di Metastasio. Iorio, non lo dice, celia, si nasconde con pudore, ma si intuisce e l’effetto è più drammatico, più straziante. Quanta delicatezza e quanto amore in quel “fiore di un errore”. Rimorso per non avere avuto il coraggio di affrontare una realtà, socialmente riprovevole? Può essere. Forse il desiderio di riparare una fuga dalla verità? Anche. Un dato, comunque, prevale su tutti gli altri sentimenti: un amore profondo per un’altra vita, un fiore di cui si sente perfino il profumo, il bisogno di restituire affetto e decoro, mentre il tempo scorre e l’autunno della vita è sempre più vicino. Il poeta ne avverte la presenza, l’attesa diventa spasimo, presente passato e futuro si confondono. “Egoista, ma non col cuore”, urla il tum tum, dentro al petto. E l’orizzonte assume le tinte di un arcobaleno, come il the end di un film di Amedeo Nazzari, eroe di un passato che i tempi nuovi hanno del tutto obliato. Omnia vincit amor, dicevano gli antichi e il Caravaggio lo ha fissato con i suoi chiaroscuri in un capolavoro inimitato. Non c’è amore più grande della maternità e della paternità. Gino Iorio, con i suoi versi gettati d’istinto, alla rinfusa, coglie nel segno di sentimenti che accompagnano la vita e il cammino di ogni essere umano, di tutti i tempi.

“I VERSI DI Gino Iorio”

agosto 12, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 106 del 10 agosto 2013

NOTA CRITICA di Nidimo Chierico alla poesia: “QUESTO GIORNO…

Gino Iorio

Questo giorno / così atteso così voluto sognato  aspettato  desiderato  cercato / Questo giorno / che non mi fa  dormire / ma guardare e sentire i battiti dell’orologio che segna il tempo / e chiedergli di andare più veloce sino ad arrivare all’alba / Questo giorno / la cui attesa sconvolge l’essere mio / mi domando se per te è la stessa cosa / Questo giorno / l’ho pensato desiderato sognato momento dopo momento / sino a quando sei arrivata al posto  dove ti aspettavo già da tempo / e tu sei arrivata / bella  dolce pulita così come volevo io e  ti ho portata con me / senza  offrirti tutto quello che era dentro di me / forse tu hai fatto la stessa cosa ed il giorno è passato / così  come un bocciolo  chiuso senza  che esplodesse i suoi fiori profumati /lasciando  in me il piacere di ieri e la speranza del domani / quella che mi serve per dirti cosa vuole il mio pensiero / cosa sento quando la mia pelle tocca  la tua / e cosa vogliono dirmi i tuoi occhi / Questo giorno / così atteso è poi svanito / ma ci sarà un altro giorno fatto delle stesse attese degli stessi desideri / e questa  speranza  mi appaga / il mio è un  tesoro  sigillato in uno scrigno di pietre preziose / trova tu stessa la chiave / e  aprilo / ci troverai i miei sogni le mie passioni i miei desideri / e se quello che troverai è quello che volevi tu / ti cercherò ovunque  sarai / ti prenderò e ti strapperò da tutti per portarti con me / sino dove finisce il mondo su questa terra / per sfogliare giorno dopo giorno quel fiore sbocciato / per prendermi l’essenza del suo profumo / del nostro profumo / che ci porterà là / dove i nostri corpi si amano e le nostre vite si uniscono / sino alla fine dei giorni nostri / Questo giorno
così atteso dovrà essere il nostro giorno / il giorno di tutti gli uomini sulla terra / Questo giorno sarà mio / Questo giorno sarà tuo / Questo giorno sarà nostro / Amore                                


Gino Iorio

Nessun dramma, niente spleen, solo sogni: l’attesa, con gli occhi di “Dio mio no” di Lucio Battisti; una giornata, senza colpi d’ala, come la ruota e la danza di un pavone; forse domani, arcobaleno e orizzonte di anima in pena. Scorre, sul filo dei desideri, come l’allegro chiacchierio di un ruscello di collina, il corso dei pensieri del poeta, innamorato di un amore che non c’è ancora, ma che promette rose e fiori. E il giorno atteso arriva, più vivo per il ritardo di lei, ma è un fiore avaro di profumi, una rosa in boccio ricca di promesse, petali in attesa di un raggio di sole per schiudersi, un certo ma non ancora. E l’ansia resta sospesa, immota, sotto traccia. Ma la poesia è vita, trasforma la delusione in una nuova certezza, c’è tutto un mondo di cose non dette ma solo pensate. Ci sarà un altro giorno. Vivo, palpitante, come l’invito ad aprire “lo scrigno di pietre preziose”, anteprima di sogni condivisi. L’amore dilaga. “Ti cercherò dovunque sarai”. Il ritmo è quello di un cavallo al galoppo, sulla riva del mare. Gli spruzzi in risacca hanno riflessi d’oro e d’argento. “E’ il giorno di tutti gli uomini sulla terra”, sembrano dire le onde. “Il nostro giorno”, urla al vento e agli alberi che fanno corona alla realtà vissuta o solo sognata. Quella di Gino Iorio è una semplice, toccante, storia d’amore. Non ricerca parole e suoni che vengono da lontano, come le liriche di Gabriele D’annunzio, tutte giocate sul mito e sul sapore del sale che brucia le tamerici. E’ un amore di quelli che tutti hanno vissuto o potranno vivere, una rosa i cui petali si aprono con gocce di rugiada e gli occhi lucidi della passione, contenuta ma vibrante sotto la pelle come una polla d’acqua sorgiva. Stati d’animo e poesia come una pioggia leggera, di primavera, una promessa che non teme smentita. Questo giorno. Il nostro giorno. Amore.

“I VERSI DI Gino Iorio”

agosto 5, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 106 del 04 agosto 2013

LE POESIE DI GINO IORIO

Gino Iorio nasce a Calvi Risorta, una cittadina dell’alto casertano , dove attualmente vive. Completati gli studi presso la facoltà di economia e commercio di Napoli, per circa venti anni è stato funzionario dell’Amministrazione  Finanziaria dello Stato. Successivamente ha curato l’attività industriale di famiglia nel campo alimentare dell’olio e dello zucchero.
Nel 2012 ha pubblicato  ” Momenti 99 poesie d’amore ” e il romanzo “Amore Amaro”( editore :  Book Sprint edizioni ). Ha ricevuto il premio Ercolano 2012 per la letteratura. Nel 2013 ha in pubblicazione “La mia Stella”,  ”La casa di Tonia” e una nuova raccolta di poesie.
Charles Baudelaire ha scritto: la mia vita non fu che un tenebroso uragano. Una espressione, questa, che si addice perfettamente all’autore. Imprenditore e poeta, manager e scrittore, immaginazione e concretezza, tramonti e bufere la sua vita. Nel suo studio “bottega” non lesina ospitalità e un sorriso.

 

NOTA CRITICA di Nidimo Chierico alla poesia: “I CIOTTOLI DI ERCOLANO

Ciottoli di pietra nera che calpesto / lungo il decumano / selciato dai carri di un tempo / storie di secoli da raccontare / e tu incardinata / tra tante altre / sei rimasta là / muta immobile ad aspettare mille e più anni ancora / ed io calpesto cammino / consumo il mio tempo per ritornare materia come te / e rimanere eterna /  senza un cuore / senza un amore / senza  te / e senza i brividi  / che mi vengono adesso

Gino Iorio

Stati d’animo crepuscolari e il pensiero smarrito, attonito, quasi sgomento,  tra storia e tempo. Ercolano, la città romana presa in trappola nel 79 d.C. dalla lava del Vesuvio e dal mare in tempesta, è il palcoscenico dove Iorio fa vivere i suoi pensieri e dove coltiva il suo spleen, questo velo di malinconia che è per lui una sorta di seconda pelle. Il poeta usa un linguaggio diretto, immediato, rivolgendosi vis a vis ad Ercolano, città e donna insieme. Una tecnica, questa, cara a Giosuè Carducci, il poeta della memoria storica di un’Italia della quale, nella seconda metà dell’ottocento, restavano le ceneri di un passato glorioso. Gino Iorio le parla, il passo leggero lungo il decumano, e le confida le sue angosce, il desiderio di un abbraccio che li confonda insieme  nella natura, nell’unità millenaria della materia. Ercolano, città e donna insieme. Niente amore, niente sogni, solo il silenzio e l’eternità senza voce. Un sipario che cala anche sui brividi che il poeta prova, ora, lungo i ciottoli della città perduta. La lirica, perché di sentimenti lirici si tratta, sembra chiusa in se stessa, viva ma contratta, senza orizzonti, proprio come quei superstiti papiri della Villa di Calpurnio
Pisone, mineralizzati e leggibili, attribuiti al filosofo Filodemo di Gàdara. Gelosamente custoditi nella Biblioteca Nazionale di Napoli, presso la Reggia di Carlo III, anteprima di un mondo sotterraneo che mantiene ancora intatti i suoi segreti: quelli della cultura di Roma e del mondo antico. Iorio e Ercolano, un connubio fatto di sottintesi e di amara coscienza della realtà e delle sue ombre.

 

“I VERSI DI Gino Iorio”

luglio 30, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 105 del 28 luglio 2013

NOTA CRITICA di Nidimo Chierico alla poesia: “IL LADRO DI TUTTI NOI

Gino Iorio

Quello che hai preso per te / lo hai preso da tutti / per un  desiderio senza senso / Quello che hai preso per te / era  anche di quel bimbo che piange per fame / di quel padre che si dispera / per quella mamma che per amore dei figli si prostituisce / di quelle mura romane che cadono giù / di quell’ ospedale che non può raccogliere nemmeno i tuoi cari /e tu consumi i tuoi averi / nel credere ad una ricchezza che non hai / misero  uomo / senza storia senza amore / e senza niente

Invettiva e denuncia hanno una forza dirompente se fatte con una poesia. Lo sa bene Gino Iorio, il poeta di Calvi Risorta, passato attraverso le macerie del successo e della ricchezza. Una presa di coscienza, netta, senza reticenze, urlata con la forza della verità e della certezza. “Sei polvere e ritornerai nella polvere”, recita il prete all’inizio della Quaresima, segnando con la cenere i suoi penitenti. Iorio punta l’indice contro l’uomo del benessere e della ricchezza e gli sciorina gli stracci che lo circondano: la fame, la disperazione, la prostituzione, mura antiche che crollano senza le trombe di Gerico, ospedali miraggio nel deserto per le stesse persone care.  Nella seconda parte la nemesi: l’uomo ladro, nudo, senza storia e senza amore, niente di niente. Non fa sconti, il poeta degli affanni quotidiani, la ricchezza è un traguardo che può bruciare sentimenti e passioni. Non lo dice, ma lo fa capire: difficile conciliare l’oro con l’amore. Dietro il vitello d’oro, c’è l’incertezza, le paure e la solitudine dell’uomo moderno.  La potenza delle espressioni e il verso libero, privo di argini, consentono al poeta effetti di particolare intensità e di indubbia efficacia.

“I VERSI DI Gino Iorio”

luglio 30, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 104 del 21 luglio 2013

Nota critica di Nicola Di Monaco alla poesia:  ”DISINGANNO”

Gino Iorio

Per te ho corso attraverso le strade più impervie / ho digiunato per il tuo desiderio / Per te ho imparato la scienza ho studiato giorno e notte / per conoscere le cose che conoscevi tu / Per te ho viaggiato tanto per raggiungerti / ho raccontato storie non vere le bugie più plateali / Per te ho passato notti insonni / e  giorni fatti di speranze sogni desideri aspettative / Per te ho rinunciato ad essere me stesso / a non saper riconoscere il bene dal male il buono dal cattivo / mentre quella indescrivibile sensazione / avvolta nella speranza di vederti ancora il giorno dopo / prendeva tutto me stesso
E tu / non mi cercavi  mi davi tutto  mentre eri con me
E poi …. / non un segno e forse nemmeno un sogno / era questo il mio tormento / sino ad oggi / quando  ho capito  che il  tormento / non era amore / ma l’irresistibile scoperta  di qualcosa / che aveva il sapore di niente / ed ora che non penso  non sogno / non soffro  non studio non viaggio non  spero non desidero /  e non aspetto / capisco che la vita è un continuo rincorrere / quel impalpabile desiderio di felicità / che nessuno mai riesce a raggiungere

     Gino Iorio

Il poeta si confessa, ma il suo è una amore senza lacrime. Un volgersi indietro e guardare un panorama sfumato, dove non ci sono colori. Amare ed essere amati, sognare tutti i sogni possibili, correre nel vento e raccogliere solo la solitudine e il silenzio della notte. Investire la propria anima, viaggiare per uno sguardo, mentire tutte le menzogne del mondo, confondere il bene e il male, perdere la propria identità  per l’ombra di un sorriso, tutto e solo nel presente.
E poi?  Si chiede il poeta, con angoscia neppure dissimulata. Il vuoto, il nulla.  Un tormento inutile. La solitudine dell’amore genera la morte di ogni orizzonte, un risveglio che ha tutto il sapore di una corsa inutile, senza senso, controvento. Dolorosa presa di coscienza di “un impalpabile desiderio di felicità, che nessuno riesce mai a raggiungere”. Amara presa di coscienza, dove il disinganno di un amore si allarga alla sfera più generale della vita. Scritta di getto, dopo il tramonto, i versi di Gino Iorio, in questo scorcio di vita vissuta, hanno tutti i pregi e i limiti di una pennellata d’istinto, dove la cura dei dettagli e dei particolari è solo abbozzata. Forse una rilettura e la revisione di qualche verso potrebbe aggiungere spessore e vitalità maggiore ad un impianto scenico che comprende tutti gli stati d’animo vissuti da un amante deluso.

Rassegna stampa: Ischia- domani alla Casa della Cultura Lenois volume ‘Da Ischia sempre Poesia’

luglio 15, 2013

Gino Iorio

 

Gino Iorio

Ischia, 8 lug. – (Adnkronos) – ‘Da Ischia sempre poesia’ e’ il volume antologico che sara’ presentato al pubblico e alla stampa domani alle 21.00 nella Casa della Cultura Lenois, in via Edgardo Cortese 14, a Ischia. Il volume e’ stato realizzato nell’ambito dei progetti culturali made in Ischia ideati da Bruno Mancini con la direzione artistica di Roberta Panizza. L’antologia ‘Da Ischia sempre poesia’, stampata in oltre 5.000 copie, contiene sia i 33 poemi finalisti del Premio internazionale di Poesia ‘Otto milioni – 2013′ sponsorizzato dall’Istituto Agostino Lauro, e sia brevi racconti in prosa, recensioni, immagini pittoriche e fotografiche di autori vari. Con l’antologia, offerta gratuitamente a tutti i presenti, saranno distribuiti 80.000 segnalibri, quale omaggio da parte del Comune di Torrenova, in provincia di Messina, grazie all’interessamento del vicesindaco Ennio Esposito. Ad inizio di serata sara’ inaugurata la mostra pittorica personale di Francesco Ottobre (visitabile fino al 18 luglio), e sara’ divulgato l’inno ‘Coquille’ (testo di Bruno Mancini, musica e canto di ) dedicato al Premio. La poetessa Anna Maria Dall’Olio presentera’ la sua antologia poetica ‘L’angoscia del pane’, mentre l’attrice Lucia D’Ambra leggera’ alcune poesie contenute nell’antologia ‘Da Ischia sempre poesia’. Allieteranno la serata artisti tra i quali la poetessa-cantate Rita Cuccaro. Sara’ reso noto l’elenco definitivo dei premi in palio e le modalita’ di votazione per la classifica finale del Premio ‘Otto milioni – 2013′. Coordineranno i vari interventi il giornalista televisivo Vincenzo Savarese e l’opinionista di Lenois Marina De Caro. E’ prevista la presenza del senatore Salvatore Lauro. L’evento e’ a ingresso libero. Su prenotazione, sara’ possibile far seguire l’evento dalla degustazione di uno speciale menu’ realizzato dal ristorante Coquille.
(08 luglio 2013 ore 08.48)

Antologia del premio internazionale di poesia “Ottomilioni-2013″

luglio 15, 2013

Gino Iorio

 

Gino Iorio

Ischia 9 luglio 2013.

Contenete i 33 finalisti espressi in codice.

Codice 20: Gino Iorio

PER TE
Il pontile soffre
mentre il mare impetuoso
senza sosta lo invade
così mi giungono le tue parole
… e soffro anch’io
mentre il vento
porta con se il sapore del mare
… e le parole volano
e questo mi basta ancora
amore
perchè mi porgi
col tuo sguardo
la vita che mi ruota intorno
fatta di sole di mare di vento
e di te
… ed io non soffro più.

“I VERSI DI Gino Iorio”

luglio 15, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 103 del 14 luglio 2013

NOTA CRITICA di NICOLA DI MONACO ALLA POESIA: “ALL’ITALIA”

I VERSI DI Gino Iorio


LA POESIA CHE SEGUE E’ TRA LE 35 OPERE FINALISTE DEL PREMIO GIOACCHINO BELLI A ROMA. LA MANIFESTAZIONE CONCLUSIVA DEL PREMIO 2013 AVRA’ LUOGO IN CAMPIDOGLIO, NEL PROSSIMO 25 OTTOBRE

ALL’ITALIA
Sempre più fioca la luce / in questo marasma di vita / inettitudini e visioni travolgenti / questo presente / sacrifici umani inutili / mentre tutto si dissolve / per il potere / la ricchezza di pochi / messi la / a dirigere l’equilibrio della nostra vita / manovre senza senso / dove i potenti proteggono i potenti / e tu amico mio / ti trovi al solito posto a vagabondare / elemosina di lavoro la nostra vita / promesse e speranze scritte e basta / e tu continui il viaggio / a cercare momenti / mentre loro consumano / quel poco che ancora rimane di te / o Italia

NOTA CRITICA di NICOLA DI MONACO

Gino Iorio

Potente come un’invettiva del Grande Vecchio, Victor Hugo, il vate francese che scagliava pezzi di lava contro Napoleone il Piccolo, il nome che usava per inveire contro Napoleone III dall’esilio del Belgio. Liricamente lucida e ispirata, come certi passaggi di  Alcyone di Gabriele D’Annunzio. Tenerezza e tormento, come le espressioni che Francesco Petrarca rivolgeva all’Italia dal versante delle Alpi. Potrebbe essere uno splendido karaoke di Lorenzo Cherubini, noto ai suoi fans  con il nome di Jovanotti. O la base, con qualche slang popolare, di un lungo sfogo alla Giorgio Gaber, a dieci anni dalla sua morte. Una lettera d’amore e di passione intensa, ma l’urlo dissacrante e feroce dell’autore dei Miserabili in Gino Iorio si stempera nella disperata stanchezza di un paese smarrito e senza un orizzonte visibile. Non è un invito alla lotta, è l’amarezza di chi si aggira tra le macerie. Quel “potenti che proteggono i potenti” contrapposto al “vagabondare” e alla espressione “elemosina di lavoro la nostra vita” marca, senza sfumature, la distanza tra chi sta al vertice e il popolo senza voce, un proletariato sociale che si è allargato ai ceti medi e ai professionisti non schierati. Quell’invocazione finale all’Italia è il gemito di un animale ferito, che cerca il riposo di una grotta, ma lascia aperto il desiderio del ritorno nella tundra e la ripresa della lotta per la vita. Senza esclusione di colpi. E’ invettiva politica, questa di Gino Iorio. Denuncia sociale, anche. Ma è soprattutto poesia di altro profilo, in cui un filo di spleen si accompagna ad un grande amore per la vita. “Momenti”, li chiama, senza aggettivi. Al potere lascia gli ultimi cenci e una solitudine senza sole. Iorio si rivolge all’Italia, ma i suoi versi hanno un sapore universale, in un mondo nel quale la distanza tra i ricchi e i poveri, i privilegi di pochi e la miseria di molti, è sempre più vistosa e sempre più ingiusta.

“I VERSI DIGino Iorio”

luglio 15, 2013

AGENZIA DI STAMPA N. 102 del 7 luglio 2013

NOTA CRITICA di NICOLA DI MONACO ALLA POESIA: “PER TE”

PREMIO DI POESIA OTTO MILIONI 2013
Nota critica e commento di Nicola Di Monaco

Gino Iorio scrittore e poeta di Calvi Risorta, entra con la poesia “Per te” tra i 33 finalisti che si contenderanno il premio internazionale di poesia “Otto milioni 2013″ in corso a Ischia, l’isola verde dominata dal monte Epomeo. In una apposita manifestazione, martedì 9 luglio 2013, presso la Casa della cultura a Ischia Porto, le modalità con le quali sarà votato e scelto il vincitore dell’Edizione 2013.

PER TE
Il pontile soffre
mentre il mare impetuoso
senza sosta lo invade
così mi giungono le tue parole
… e soffro anch’io
mentre il vento
porta con se il sapore del mare
… e le parole volano
e questo mi basta ancora
amore
perchè mi porgi
col tuo sguardo
la vita che mi ruota intorno
fatta di sole di mare di vento
e di te
… ed io non soffro più.

Il mare, il vento, un pontile che geme e urla il suo malessere durante una mareggiata. Come l’amore, che si scuote e resiste alla violenza e al logorio della vita. Nel turbinio del vento è il sapore di sale che viene dai marosi e dalle onde che si infrangono a riva. Nelle vicissitudini di una rapporto d’amore sono le parole che evitano la deriva dei sentimenti e evocano i colori dell’arcobaleno dopo un temporale. Il messaggio del poeta è chiaro e preciso. Sul pontile tornerà a sorridere il sole dopo gli schiaffi della tempesta, in amore basterà uno sguardo per riprendere il cammino che sembrava interrotto. Sfuma così e si dilegua la sofferenza per cedere il passo a nuove speranze. Rapide,essenziali, mai superflue le immagini suggerite, il racconto non ha anteprima, si sviluppa e si chiude con la velocità e la violenza delle onde sul pontile.

Gino Iorio inserito nei “Nuovi Poeti contemporanei”

luglio 13, 2013

 

E’ stata pubblicata l’antologia “Viaggi Di Versi” nella quale sono stati inseriti n. 13 poeti contemporanei. Tra questi Gino iorio con n. 7 poesie.
Il ciottolo di Ercolano.
Reflessioni.
Il ladro di tutti noi.
Desiderio, attesa, speranza, amarezza.
Sguardi.
Cos’è.
Riflessioni 2.

Il Nuovo Libro di Gino Iorio edito dalla Casa Editrice BookSprint Edizioni

luglio 8, 2013

 

Greta, la Svedese di Stoccolma, arriva in Italia per una vacanza al mare. Incontra Sergio ed in brevissimo nasce un rapporto. Sergio e Greta si ritrovano dopo otto anni a Roma, da dove inizia un viaggio di piacere  per l’Italia sino a Ragusa ed un ritorno passando per la zona dei Trulli, in Puglia. L’ incontro, il ritrovarsi è un fantastico scoprire di usi,  abitudini in un armonioso rapporto dove l’intensità dei valori interiori predomina sino a manifestare la vera essenza dell’amore. Sergio viene coinvolto da Greta, ma le sue origini, la sua cultura, la sua famiglia lo allontanano da questo sentimento vero, puro e straordinariamente  nato in entrambi in eguale misura.  Dopo 25 anni, ancora una volta, il desiderio e il sogno  li  fanno  incontrare.

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Il Libro di Gino Iorio edito dalla Casa Editrice BookSprint Edizioni

luglio 8, 2013

 

I tuoi occhi
Se dovessi leggere nei tuoi occhi
quello che avresti voluto che io leggessi non avrei scoperto ciò che i tuoi occhi avrebbero voluto dirmi
Oggi

Il tempo
Il tempo
attimi che non puoi fermare scavalca momenti belli e brutti
ti trascina senza che nessuna forza possa fermare l’attimo che ti inebria o il dolore che ti assale.
Il tempo
una macchina senza freni che ti porta dove finisce la vita
Crudele e beffardo
… eppure solo il tempo ti dà il preludio della felicità
Vuoi aggiungere un pacchetto promozionale alle presentazioni dei tuoi eventi (libri, dischi, mostre, incontri…) ?
Abbiamo disponibile:

1) Alcuni spazi d’informazione culturale e di riproduzione video all’interno del palinsesto di teleischia (digitale terrestre e web)
2) Il coordinamento e la gestione delle informazioni culturali per i sei comuni dell’isola d’Ischia del portale IDC “Italia Della Cultura”
3) Il sito www.emmegiischia.com
4) Servizi di grafica, di editing, e di stampa per ogni tipo di pubblicazione
5) Un numeroso gruppo di scrittori, giornalisti, artisti dello spettacolo, musicisti, pittori ecc. in grado di presentare eventi in prestigiose location ubicate sull’isola d’Ischia.
6) ) La sezione culturale di un periodico cartaceo
7) La gestione di una “Casa della Cultura LENOIS”.
8) La disponibilità di alloggi per Artisti in un Ostello LENOIS sull’Isola d’Ischia.
9) La sezione culturale di un periodico cartaceo
10) Numerose altre opportunità

Se vuoi ne parliamo.
Per contatti:
Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

Il portale di Italia della cultura – IDC- si propone come il sito in cui trovare il maggior numero possibile di eventi appunto culturali presentati sul territorio italiano. Posso assegnarti un login con il quale inserire autonomamente gli eventi di tuo interesse se m’invierai il nome l’indirizzo mail e un recapito telefonico.
emmegiischia@gmail.com

IDC

emmegiischia@gmail.com
Bruno Mancini, ideatore del progetto culturale “Le nostre isole”
Il progetto culturale LENOIS nasce dal desiderio di costruire una TRIBU’di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale.

Contatti

Italia della Cultura ischia http://ischia.italiadellacultura.it/ in questo periodo è impegnata nel proporre nuove forme di attività utili a dare visibilità al portale e pubblicità agli eventi, due delle quali mi sembra interessante proporre alla tua attenzione.
Scambio di visibilità. Perché non pubblicizzare ItaliadellaCultura sulle locandine degli operatori culturali? Può essere un’idea avvincente. Possiamo dare visibilità ad un evento all’interno della newsletter, in modo assolutamente gratuito. In cambio chiediamo l’inserimento del logo sulle locandine degli eventi promossi dai nostri operatori.
Servizi. Sono disponibili con una serie di servizi introdotti per render più accattivante ItaliadellaCultura. Il primo di questi, già attivo, riguarda l’ospitalità fornita da Alberghi e Bed and Breakfast nel vostro comune. L’utente interessato all’evento a Roma, per esempio, potrà scoprire possibili strutture convenzionate suggerite dal coordinatore locale, inserite in specifiche schede sul nostro sito. Si tratta di un servizio molto utile, presente tutto l’anno.
Da Ischia, l’Arte – terza serie

Anniversario “Il Dispari” e presentazione “Adotta una poesia”

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Da Ischia, l’Arte – seconda serie
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1) Alcuni spazi d’informazione culturale e di riproduzione video all’interno del palinsesto di teleischia (digitale terrestre e web)
2) Il coordinamento e la gestione delle informazioni culturali per i sei comuni dell’isola d’Ischia del portale IDC “Italia Della Cultura”
3) Il sito www.emmegiischia.com
4) Servizi di grafica, di editing, e di stampa per ogni tipo di pubblicazione
5) Un numeroso gruppo di scrittori, giornalisti, artisti dello spettacolo, musicisti, pittori ecc. in grado di presentare eventi in prestigiose location ubicate sull’isola d’Ischia.
6) ) La sezione culturale di un periodico cartaceo
7) La gestione di una “Casa della Cultura LENOIS”.
8) La disponibilità di alloggi per Artisti in un Ostello LENOIS sull’Isola d’Ischia.
9) La sezione culturale di un periodico cartaceo
10) Numerose altre opportunità

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Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

Il portale di Italia della cultura – IDC- si propone come il sito in cui trovare il maggior numero possibile di eventi appunto culturali presentati sul territorio italiano. Posso assegnarti un login con il quale inserire autonomamente gli eventi di tuo interesse se m’invierai il nome l’indirizzo mail e un recapito telefonico.
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Bruno Mancini, ideatore del progetto culturale “Le nostre isole”
Il progetto culturale LENOIS nasce dal desiderio di costruire una TRIBU’di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale.

Contatti

LENOIS (LE NOstre ISole) in questo periodo è impegnata nel proporre nuove forme di attività utili a dare visibilità al portale e pubblicità agli eventi, due delle quali mi sembra interessante proporre alla tua attenzione.

Scambio di visibilità: pubblicizzare LENOIS (LE NOstre ISole) sulle locandine degli eventi culturali ricevendo in cambio visibilità, per l’evento stesso, all’interno di una nostra newsletter, in modo assolutamente gratuito.

Servizi. Sono disponibili con una serie di servizi introdotti per render più accattivante LENOIS (LE NOstre

Sole). Il primo di questi, già attivo, riguarda l’ospitalità fornita dall’Ostello della cultura LENOIS.

L’utente interessato ad un evento sull’isola d’Ischia potrà pernottarvi in camere a 3/4 letti con la modica

spesa di 12 euro a notte. Si tratta di un servizio molto utile, presente tutto l’anno.
Da Ischia, l’Arte – terza serie

Una poesia

5 poesie 3 canzoni

Da Ischia, l’Arte – seconda serie

Da Ischia, l’Arte

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