Il Dispari 20200720 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20200720 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200720

Mariapia Ciaghi – Bruno Mancini |Editoriale

Decidendo di impegnarmi per conto dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” nella redazione di questa pagina culturale messa a nostra disposizione con grande senso di liberalità dal Direttore Gaetano Di Meglio, mi sono posto, come è naturale che avvenga ogni volta che si inizia un nuovo progetto, alcuni obiettivi e precisi limiti.

Parlando di obiettivi, essi sono stati (e sono) la valorizzazione di Artisti locali, nazionali ed internazionali meritevoli di attenzione nonostante lo scarso interesse ottenuto dalle lobby editoriali; la presentazione di opere di arti varie, con una maggiore attenzione per quelle letterarie e di arte grafica; la diffusione di notizie relative ai circuiti delle proposte culturali ideate e realizzate da Associazioni di chiara natura filantropica; la ricerca di consensi verso situazioni di carattere sociale degne di riflessioni ben maggiori di quelle documentate tramite gli organi d’informazione più o meno asserviti a potentati economici e finanziari.

Volendo specificare i limiti, la precisazione è molto semplice: nessuna presa di posizione e nessuna divulgazione per ideologie e propagande politiche e/o religiose.

Non c’è dubbio che il contesto sanitario italiano scaturito da oltre sei mesi di confronto con il covid abbia messo in mostra acquiescenze e controversie, difese e ribellioni, sodali partecipazioni e scellerate corruttele, miserevoli povertà e improvvisi arricchimenti, malattie, morti, eroi e vigliacchi, generati e attribuibili sia a un’analisi ontologica, vale a dire una valutazione dei fatti relativi alla natura stessa della epidemia indipendentemente dai suoi rapporti con la catena scientifica e politica di verifica e di contrasto, e sia allo specifico spessore che attiene alla valutazione epistemologica derivante dall’effetto della relazione del virus venuto in contatto e in contrasto con la massa informe e responsabilmente poco identificata degli scienziati, dei legislatori e dei tutori della legge.

Si tratta indubbiamente di un problema sociale rientrante tra quelli dei quali ci siamo fatti carico di invitarvi a una riflessione ben oltre e al di sopra di tutto ciò che ci somministra mamma rai & C. 

Ma, se esso non venga affrontato con una certa amorfa determinazione, si tratta, anche, di un argomento che potrebbe confluire in quella fattispecie di propaganda politica/religiosa che abbiamo messo in bella vista tra i limiti da non superare in questa pagina.

Tra il vivere l’apatia del silenzio, e il correre il rischio di una non totalmente scongiurata faziosità… Mariapia Ciaghi e io abbiamo deciso ciò che segue.

Premesso che

1) negli ultimi dieci anni abbiamo pubblicato, essenzialmente grazie a questa testata giornalistica e alla Casa Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi titolare anche del magazine EUDONNA, opere, interviste, curriculum, eventi, recensioni, riflessioni ecc. di alcune migliaia di personaggi, noti e meno noti, delle sfere internazionali della cultura dell’arte e della solidarietà sociale; 

2) I siti web di riferimento ai nostri progetti annoverano alcune centinaia di migliaia di iscritti

3) Ai gruppi social di riferimento ai nostri progetti sono iscritti alcuni milioni di Membri;

appare del tutto naturale che, in occasione di una così dirompente modifica di tutte le coordinate della vita italiana (e, ovviamente, non solo italiana) ci sia stata una massa consistente di messaggi, di inviti alla partecipazione, di comunicati stampa, di veline ecc. provenienti dalla più disparate fazioni. 

Ne abbiamo selezionate tre e le abbiamo sintetizzate nella misura, agile e sintetica, adatta a una comprensione immediata che vi proponiamo, impegnandoci, contemporaneamente, a inviarne i testi integrali a tutti coloro che vorranno farcene richiesta.

Senza alcun nostro commento, senza alcuna nostra valutazione degli scritti proposti, se non la chiosa di invitarvi a scriverci le vostre riflessioni alla e-mail emmegiischia@gmail.com.

A) DAL TRENTINO: PETIZIONE A FAVORE DI UNA SCUOLA “REALE”

Siamo un gruppo di genitori, insegnanti, rappresentanti del mondo civile, e vorremmo

sottoporre all’attenzione di tutti i membri del nostro consiglio provinciale alcune importanti

considerazioni per quanto riguarda il futuro della scuola.

Riteniamo che al mondo della scuola non sia stata data la dovuta attenzione da parte delle

istituzioni. Si è scelto di chiuderla, sono stati stanziati alcuni milioni di euro per la Didattica A

Distanza (DAD), ma è mancata una riflessione che ci permetta di ripartire in una condizione di BENESSERE generale.

Dovremmo chiederci tutti, come genitori, come insegnanti, come dirigenti e come cittadini,

quale scuola, e di conseguenza quale società, vogliamo costruire per il domani.

Cosa vogliamo trasmettere ai nostri bambini e ragazzi? Su quali principi e con quali basi

vogliamo riaccogliere, riaprire e incontrare nuovamente i nostri giovani?

Ciò che purtroppo emerge, da tutte le proposte che abbiamo sentito fino a questo momento è

un principio di PAURA:paura del contagio; paura del contatto; paura del respiro; paura della contaminazione; paura della vicinanza.

In sostanza PAURA DI VIVERE.

NOI NON SIAMO D’ACCORDO e sentiamo la necessità di fare proposte costruttive.

B) DAL MOVIMENTO GILET ARANCIONI: ATTO DI DENUNCIA QUERELA CONTRO IGNOTI

AL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE affinché provveda a trasmetterla all’Autorità.

Molti cittadini, in questo momento di grave incertezza, confusione e panico, generati dal Covid 19, si pongono fondamentalmente una domanda: “Chi dice il vero su questo virus: coloro che affermano categoricamente che è una semplice influenza, ricorrente ogni anno e che quasi tutti  i politici, per interessi vari da scoprire, si stanno prestando ad un disegno perverso, ordito da lobby internazionali di potere, per annichilire le economie di alcuni Paesi? Oppure coloro che proclamano a gran voce, sostenuti dai vari governi, che siamo di fronte ad una epidemia, ad alta letalità, da affrontare con provvedimenti straordinari, anche restringendo la libertà dei cittadini?”.

Chi ha ragione? Chi può verificare la veridicità delle affermazioni di tesi, così contrapposte, in tempi brevi atteso il grave rischio, che sta correndo l’intera umanità?

La nostra risposta è una sola: il GIUDICE, che nel nostro ordinamento giuridico ha l’obbligo di indagare per analizzare comportamenti e atti di chicchessia..

Intendiamo sollecitare chi di competenza ad avviare un procedimento penale per chiarire qualsiasi aspetto di questa intricata vicenda che nasconde molti lati oscuri e inquietanti, ma nello stesso tempo invitare, nel più ampio contesto politico, il Popolo Italiano ad una presa di coscienza di massa al fine di aggregare i cittadini su sette obiettivi: lotta al Coronavirus; lotta contro il Nuovo Ordine Mondiale; lotta contro le vaccinazioni di massa; uscita da questa Europa dei burocrati e senza regole democratiche; ripristino della sovranità popolare e monetaria e ritorno alla lira; tutela dei cittadini tutti e delle Donne e degli Uomini in uniforme; riordinamento dello Stato affinché il Capo dello Stato o del Governo siano eletti direttamente dal Popolo.

DENUNCIA-QUERELA nei confronti di colui/coloro che risultino responsabili dei reati che saranno ravvisati nei fatti e nelle condotte su esposti.

C) JOLANDA DOLCE SCRIVE: 

IL COVID -19 è una bieca manipolazione per sottoporre i popoli alla dittatura di pochi.

MANCANZA DELL’AUTOPSIA

I morti di coronavirus, in Italia, sono solo 12, come dicono le tabelle Istat. Nel caso della Lombardia, i morti sono poi stati frettolosamente cremati, procurando, tra l’altro buone entrate per le aziende  di cremazione.

L’ARRESTO DOMICILIARE E L’ALLONTANAMENTO SOCIALE

Provvedimenti inutili. E soprattutto inefficaci.

Il fatto di rimanere a casa non fa abbassare il numero di morti.

INFORMAZIONE UNIDIREZIONALE

Gli esperti scientifici sono sempre gli stessi e dicono tutti la stessa cosa. Non vengono mai interpellati studiosi con pareri diversi.

LA CENSURA

Non vengono mai pubblicati gli articoli della stampa che non è di regime.

Molti giornalisti, studiosi e scienziati sono costretti a pubblicare sui social e su canali secondari.

IL CONTAGIO

Tuttalpiù si potrà contagiare l’influenza, non il covid-19. ll presidente del PD  Nicola Zingaretti, il giornalista Nicola Porro, il primo ministro inglese Boris Johnson, il principe Carlo d’Inghilterra e  alcuni parlamentari italiani, lo hanno contratto e lo hanno tranquillamente superato.

IL VACCINO è UNA TRUFFA

Quando  il vaccino è pronto per entrare in commercio il virus è già mutato, quindi il vaccino non serve più.

SE VUOI VEDERE COSA HANNO PROGRAMMATO PER L’OCCIDENTE DOMANI, GUARDA LA CINA OGGI

In Cina già ci sono milioni di telecamere di riconoscimento facciale. In Cina c’è una tirannia aperta. E questo è quello che sta accadendo in Occidente.

VIOLAZIONE DELLA RISERVATEZZA

Utilizzeranno il tuo telefono come un microchip per rilevare sempre dove sei e controllarti.

LA DITTATURA

Se ti comporti come vuole il governo hai dei crediti sociali, altrimenti scattano i divieti, tipo quello di  non poter prendere un aereo o di non poter recarti in un determinato luogo.

ASPETTI POLITICI

La società della “tecnocrazia” sarà in mano ai burocrati e a politici non eletti e non competenti nel legiferare. Il mondo sarà gestito da scienziati e burocrati.

ATTUALI CONSEGUENZE DELL’ARRESTO DOMICILIARE

Si registra un alto numero di suicidi e un forte aumento della depressione, sono aumentati inoltre i casi di violenza domestica sulle donne e sui minori e gli omicidi.

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

 

Il Dispari 20200713

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il furto della foto di Maradona

Uno stralcio del racconto di Bruno Mancini

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA Diego Maradona

Diego Maradona – Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Agosto…

PARTE PRIMA

Bruno: -«Mia cara Aurora, Petrus, amici, oggi tenterò, una volta ancora, di convincervi che alcune situazioni apparentemente “normali” covano invece, prorompenti,

“Le belle storie d’amore”.

In questo luogo, ove nessuna falsità ottiene ascolto, in questo vostro regno di giustizia ed uguaglianza, alla presenza della mia amica “Signora” Aurora, Donna Guascona eterna dispensatrice d’imparziali decisioni, qui, come in alcun altro lembo dell’esistente, si dissolve la miopia dei semplici per quanto essa attenda ad annettere in ciascun catalogo compartimentale solo elementi rispondenti a criteri di scelta elencati nei relativi rigidi formulari.

Con ciò mi riferisco, tra l’altro, alla moltitudine di qualificazioni riconducibili, sia nell’ambito della moralità sociale, e sia alla sfera dei sentimenti universali.

Sei onesto se:

1) non rubi le caramelle ai bambini

2) non rubi le caramelle

3) non rubi.

Sei avaro se:

1) non butti i soldi dalla finestra

2) non butti i soldi

3) non butti.

Io credo che non tutti coloro che non rubano le caramelle ai bambini siano onesti, né, tanto meno, sia piacevole essere giudicati avari per il solo fatto di non buttare i soldi dalla finestra.

Ci vorranno ancora millenni per capire se Adamo abbia amato Eva, e viceversa.

“Le belle storie d’amore”.

 Come i temporali estivi: tuoni fulmini venti onde frane annegamenti dispersi, trombe d’aria, nuvole nere,  ombrelloni volanti, tende strappate, antenne divelte, luci spente, strade allagate, auto in panne, pescatori allarmati, il buon odore di terra bagnata, l’arcobaleno immenso tra Punta Caruso e Piano Liguori, il pulito dell’aria rinfrescata, la luna rossa come mai prima.

“Le belle storie d’amore”.

 Come un giorno di sole a gennaio: Bologna imbiancata, gli spala neve, le auto brillanti come cristalli di ghiaccio, pedoni all’angolo del Pavalione, piadine, pizzette, ripieni di carne e ricotta, Venezia, un’ombretta di rosso rubino a mezzogiorno, le calle allagate, gli scafi fermi alle banchine, i colombi in voli brevi e beccate interminabili.

Ci vorranno ancora tempi indefiniti per capire se gli zingari amino una terra e se una terra ami gli zingari.

“Le belle storie d’amore”.

Appaiono tutte somiglianti, ma solo se vengono prese in considerazione per la rispondenza ai canoni catalogati.

“Le belle storie d’amore”.

 In vero, nessuna è, non dico identica, ma neppure simile ad un’altra.

Esse sono tra di loro uguali, così come lo sono, fisicamente, i cinesi:

Miliardi d’individui dai tratti identici: stessi occhi, stessa statura, stesso modo di porgere, stesso incedere.

Eppure gestiscono, con comportamenti del tutto analoghi ai nostri, i rapporti e le individualità.

Si riconoscono.

Le storie d’amore sono tutte uguali.

Io non sono né Gino né Lelio, e tu non sei Clara e neppure Antonella.

Da Elena a Giulietta, dal Principe Azzurro a Dante, le vicende degli innamorati s’identificano, nel tema comune dell’irrinunciabile, perfino con la infinita determinazione “Per me non conta altro” della gente comune. Ed allora io sono Gino, divento Lelio sono… tu sei….

La passione universale ed eterna del mito Medea è identica alla testarda ostinazione che in ogni attimo rende moltitudini di persone anonime, protagoniste di trombe d’aria tanto brevi, impercettibili e disattese, da smuovere a stento l’atmosfera sopita come quella delle loro famiglie, o quella delle piccole comunità nelle quali articolano l’intimità della loro vita, e, solo eccezionalmente, nei casi brutali più eclatanti, i venti delle loro vicende divengono elementi di curiose pruderie e pettegolezzi per le cronache da fondo pagina di giornali locali.

Le storie d’amore sono tutte fotocopie nel linguaggio e nella gestualità -come i cinesi-, eppure ciascuno di noi ripete e riconosce le proprie.

Io sono Clara, sono te, sono Antonella, tu sei me e Gino e Lelio.

Forse in un’altra parte delle mie scorribande letterarie avevo già detto qualcosa di simile, forse sono ancora convinto di questa idea, forse vorrei avervi alleati nel superamento di ogni barriera convenzionale, borghese, indiscutibile, dogmatica.

La libertà di decidere con proprie convinzioni quando, come, se e perché, ammiccare riconoscendo

“Le belle storie d’amore”.

Certo il mio tentativo non sarà agevole, però conto almeno sulla vostra attenzione.

Vi ringrazio anticipatamente, e prego il buon Petrus di stappare per noi l’Aglianico migliore.

A volontà per un brindisi augurale. 

Prima di introdurre la gentile partecipazione di Edoardo, Edith, Tom (ed alcune altre voci anonime) a voi ben noti, ed ai quali porgo un sentito sentimento di profondo affetto… grazie per l’applauso, credo sia determinante ed opportuno spiegare che, per dare precisa concretezza e specifica visibilità alle azioni successive al furto della foto di Maradona (questo misfatto sarà, appunto, alla base dell’argomento trattato), ho effettuato alcuni stralci dalle pagine del diario in cui avevo annotato  le mie personali considerazioni sull’argomento.

Esatto.

Vi verranno proposti i giorni nella loro naturale successione e, per rendere incisiva la rappresentazione anche dei valori morali espressi, tralascerò, sbiadendoli ed accantonandoli, tutti gli elementi che non abbiano un nesso con i tempi ed i fatti in narrazione o che non ne siano stati diretta conseguenza.

Un grande sforzo di immedesimazione, alla fine, spero, premierà la vostra disponibilità.

Voglio aggiungere che ho inteso compiere una trascrizione in formato teatrale degli appunti inseriti nelle pagine dell’agenda-diario per non appesantire una lettura, la quale, altrimenti, avrebbe avuto necessità di molteplici interruzioni, sia per spiegazioni relative alle fonti, e sia per chiarimenti in ordine alla successione cronologica degli eventi.

Ascolterete, dalle voci dei nostri amici, le annotazioni che avevo scritto nella foga degli incalzanti episodi.

Integrali, disarticolate, senza censure né aggiunte.

Nei termini esatti con i quali descrivevo, a me stesso, i fatti e le sensazioni di quei giorni.

Mi sono concesso una civetteria?

Non credo.

Anzi, voglio sperare che in conclusione sarà chiaro l’intento di spersonalizzare gli eventi per ricondurli ad una oggettività che ne qualifichi i significati.

Edoardo sarà la mia voce. La voce dell’autore del diario.

Tom effettuerà un unico intervento, nel finale, ma non sarà di poca importanza.

Edith… la mia cara Edith saltellerà tra note di diverso timbro, con la sua incredibile bravura, proponendoci differenti figure inserite nel contesto del racconto: uomini e donne, di dialetti e culture, oserei dire, “variegati”.

Ho avuto necessità di distinguere alcuni interventi, ed a tale scopo mi sono avvalso di voci anonime, che non compariranno fisicamente.

Per il momento è tutto.

Buon ascolto.

A dopo.

Grazie.»

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Diego Maradona – Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Luciana Capece tradotta da Liga Sarah Lapinska

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone, in anteprima per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, una poesia di Luciana Capece selezionata per far parte dell’Antologia “Arte Altrove“, di prossima pubblicazione con i tipi della Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi, che sarà presentata in occasione di un evento DILA in programma nella rassegna internazionale Bookcity di Milano (11-15 novembre p.v.).

La traduzione in lingua russa è della poetessa lettone Liga Sarah Lapinska.

CREATURA DALL’ANIMO ELEGANTE

Aspro è il mondo 

quando piangi di ferite

o Donna dalle ali aperte.

 

Mai arrugginito il tuo cuore 

cede all’oppressioni,

galoppa con successo ogni fatica 

nel tempio della dignità!

 

Tu appartieni agli astri sconosciuti 

< Perfetto Dono di Dio!>

 

Poesia che canti l’inno alla vita che verrà.

 

< Musa d’ogni Pianeta >

la tua gloria nella beltà immortale 

rinverde desideri di Primavera,

nell’amare ogni istante 

l’Uomo che culla i tuoi sogni

come opera compiuta.

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

 

CREATURA DALL’ANIMO ELEGANTE

Tradotta in russo da Liga Sarah Lapinska
Существо с тонкой душой

Мир суров
когда ты плачешь о шрамах
о женщине с распростертыми крыльями.

Сердце твое, никогда не ржавое,
побеждает в угнетении,
Все препятствия успешно преодолены
на в это особое время !

Ты одна из непризнанных звезд
(Идеальный подарок от Бога)
Поэзия, которая будущей жизни гимн поет!

(У каждой планеты своя Муза)
Твоя слава в красоте бессмертна
весенние желания воплощая,
Каждое мгновение любви.
Человек, который питает твои мечты
как законченная работа.

Il Dispari 20200713 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200706 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200706

Editoriale | Chiara Pavoni: Indaco

Un’altra splendida interpretazione “scenica” di Chiara Pavoni è diventata un video da suggerire a tutti coloro che ritengano la Poesia essere qualcosa di più della banale sintetizzazione di apparati narrativi prevalentemente ruotanti intorno alla sfera delle emozioni amorose.

La Poesia come entità autonoma di espressività complessa, la Poesia come aggregante per la somatizzazione di emozioni, la Poesia come luce individuale per la identificazione di allestimenti sentimentali articolati e collettivi ma anche essenziali e personalistici, queste sono alcune delle potenze che forzano la professionalità artistica di Chiara Pavoni rendendola promotrice, e complice, di una validazione teatrale che rende i versi simili a momenti di assoluta apnea nel microuniverso circostante disponibile per l’immersione teatrale degli spettatori catalizzati sulle onde magnetiche che lei impone.

Chiara Pavoni ha realizzato in un video la “lettura/recitazione” della poesia “Indaco” tratta dalla raccolta di poesie“Erotismo, sì!” (2012 – 2017) scritta da Bruno Mancini, di cui vi diamo il link

https://youtu.be/VsAo85IIbpA

e vi proponiamo il testo.

Indaco

Nell’ieri oltre il sipario delle nostre solitudini,

– maturità non è peccato –

scioglie il nodo nel mio petto la mano

che sposta da scaffali polverosi qui giù in platea

effluvi di antichi amori.

 

Oggi, la storia è amara: SPETTRI.

Romanza la mia testa

quest’uomo accanto che bisbiglia:

“Andiamo a cena insieme?”.

Il viso ciondolo sulla sua spalla.

 

Poi tutti in piedi a porgere gli omaggi

– applausi –,

ma lui non chiede il mio permesso

– sfacciato –

nel togliermi gli occhiali

– deciso –

bisbiglia “Bella”

– maliardo.

 

Odora sesso la mia grotta

– sbandata –

di fronte al suo bastardo sentimento

– testardo.

 

Stele sacrale alla lussuria

– avvinta –

a solo un passo dal delirio

– inappellabile –

è troppo intenso il battito del cuore

– emozionato –

per dirgli “Smettila”

– tremante.

 

“Hotel Sigillo, prego” già impone allo chauffeur

aprendo la portiera al mio passaggio.

Bruno Mancini

Il Dispari 20200706 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Il Dispari 20200706 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Il Dispari 20200706 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Il Dispari 20200706 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Il Dispari 20200706 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Il Dispari 20200706 – Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Liga Sarah Lapinska, in ricordo di Adam Ilyasov: un poeta, un pittore e un educatore.

Il 23 maggio 2020, il mese in cui i musulmani, tra cui Adam Ilyasov, praticano il digiuno, la vita di questo uomo riverito si è estinta.

Adam è stato un poeta, un pittore e un educatore altruista per tutta la vita ed è stato insegnante per oltre 30 anni.

Ha lavorato molto con i bambini.

Ha fondato un’organizzazione pubblica il cui compito è aiutare i bambini a riprendersi da situazioni traumatiche.

Non si tratta solo di lesioni fisiche, ma di bambini che crescono durante guerre quasi continue e soffrono di violenza morale da molto tempo, mostrando, volentieri, la sua tecnica pittorica ai suoi studenti, piccoli ed adulti, durante corsi di perfezionamento.

Spesso i passanti, interessati a ciò che lui creava su tela o cartone, hanno iniziato a dipingere per dire al mondo e al nostro Creatore, con colori e immagini, cosa non possono o si vergognano di dire nelle loro conversazioni quotidiane.

Le sue figlie Makka, Zhayna e Zara sono artiste di talento.

Adam era orgoglioso non solo delle sue figlie, ma anche dell’amicizia con gli artisti Aminat Istamulova, Kamilla Djulova, Shaman Duzhujev, Ajub Ibragimov, Sherip Curujev, Apti Dibirov, Mehdi Eskerhanov.

Ha dipinto, molto spesso, con acquerelli, dissolvendoli non in acqua, ma in olio denso, motivo per cui le tonalità di colore nei suoi quadri sono così luminose, succose e fresche.

Adam adorava le montagne che circondano la Cecenia e il piccolo villaggio di Oyshar, dove ha vissuto per molti anni.
Adam mi ha affidato le sue riflessioni: “Non condannare” ha detto “coloro che, al momento, stanno compiendo azioni malvagie, per non diventare come loro. La nostra fede e i nostri costumi religiosi sono diversi, ma il nostro Creatore non vuole che diventiamo malvagi o crudeli. Se le mie preghiere non vengono ascoltate, non sono abbastanza chiaro per il Creatore in questo momento. Ho letto sagge parole che indicano la vita senza lavoro simile a un furto, ma il lavoro svolto senza ispirazione è barbarie. Ma, purtroppo, non a tutti noi viene data l’opportunità di guadagnare con mezzi onesti.
Adam mi ha detto che sono stata creata per buone opere.

Non dobbiamo condannare coloro le cui storie di vita non capiamo.
Adam ha anche scritto poesie in lingua cecena.
L’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” ha pubblicato, in più occasioni, le sue liriche risultate finaliste in varie edizioni del Premio “Otto milioni” e, per ricordalo come merita, ho scelto la sua poesia pubblicata, in italiano, nella nostra antologia Made in Ischia “Una pagina, un’emozione” edita dalla Casa editrice Il Sextante di Mariapia Ciaghi.

Sesilia

Mi sento stanco dalla notte oscura,
iniziando a cercare di liberarmi della tristezza sincera,
per scuotere i sentieri di fronte all’Alto Signore,
per lungo tempo, di nuovo, mi rivolgo a Lui, nella preghiera.

Dal tuo sguardo, la mia anima diventa calda,
e solo quando s’avvicina il mattino mi sento di nuovo triste.
Mi piace il tuo carattere costante e le tue parole sono dolci.
Mi basta di sentirti per capire la felicità, che trovo in te.

La tua bellezza è speciale e generosa,
guardando te, mi risveglio e metto giù la tristezza…

E se ho trovato la casa vera nel tuo cuore,
allora sono sempre gentile e pieno di tenerezza

Liga Sarah Lapinska

 

TWITTERONE: Pozzuoli rende omaggio a Maria Panetty Petrarca

Il 27 giugno 2020 l’Amministrazione comunale di Pozzuoli, nel luogo in cui c’era l’ex scuola elementare “De Amicis” a via Terracciano, ha inaugurato ufficialmente la villetta intestata a Maria Panetty Petrarca, eccelsa donna di cultura, maestra di Sofia Loren.

La bellissima manifestazione è valsa a tributare un ottimo e doveroso riconoscimento ad una donna con eccezionali doti umane.

Moglie, mamma, insegnante, poetessa, educatrice, di alto livello morale ed artistico.

La Redazione di questo giornale si complimenta con tutti i figli e i parenti di Maria Panetty Petrarca e, in modo particolare, con Milena Petrarca, collaboratrice di questa pagina, poetessa e pittrice, vincitrice assoluta, per la sezione “Arti grafiche”, dell’edizione 2017 del Premio Made in Ischia “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

La sua opera vincitrice “Le due muse” è stata utilizzata per comporre la copertina dell’Antologia “Penne note matite” pubblicata dalla Casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi e poi esposta nel Museo delle Culture- MUDEC di Milano – in occasione della manifestazione internazionale Bookcity 2017.

Attualmente Milena Petrarca ricopre il ruolo di Presidente DILA per la Regione Campania.

Un plauso all’amministrazione comunale di Pozzuoli per la speciale attenzione verso la cultura e verso i suoi protagonisti.

 

 

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Bruno Mancini

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