Il Dispari 20230130 Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230130

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Cerimonia premiazione OTTO MILIONI undicesima edizione

Il 22 gennaio 2023, alle ore 18, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma, a conclusione della undicesima edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto Milioni” ideato da Bruno Mancini, si è tenuta la cerimonia di premiazione del premio con la consegna dei relativi attestati di merito.

In tale occasione è stata presentata l’antologia di Arti varie, dal titolo “Isole nuove – 2022” (Edizione a colori ISBN 9781471065514 – BARNES & NOBLE

https://www.barnesandnoble.com/w/isole-nuove-2022-bruno-mancini/1142811364 )

contenente tutte le opere di arti grafiche finaliste, l’articolo giornalistico vincitore e l’elenco dei primi cinque articoli classificati, i link ai video dei cinque finalisti per la sezione “recitazione” e tutti i testi delle poesie finaliste del Premio, oltre a contributi culturali proposti da Artisti di varie discipline.

La cerimonia di premiazione è stata presentata con mirabile professionalità dall’attrice Chiara Pavoni.

Il Premio “Otto milioni” è stato, anche in questa undicesima edizione, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa.

Erano presenti e sono stati premiati alcuni dei cinque primi classificati delle quattro sezioni:
Angela Maria Tiberi – Chiara Pavoni – Giuseppe Lorin – Luciana Capece – Mauro Paolo Montacchiesi – Milena Petrarca.

Hanno aderito all’iniziativa molti artisti e amici DILA tra i quali Adriana Iftimie, Alfonso Gurreri, Angela Maria Tiberi, Benito Corradini, Elena Enache, Giuseppe Lorin, Gisela Lopez, Giorgia Sabatini, Lucia Fusco, Luciana Capece, Manuela Pallucca, Maria Luisa Neri, Mauro Montacchiesi, Michela Zanarella, Milena Petrarca, Roberto Federico, Santina Amici, Silvana Lazzarino.

Durante l’incontro è stato deciso, su proposta del Presidente DILA, con approvazione di Chiara Pavoni e con vivo apprezzamento di tutti i presenti, di nominare il salotto “Interno 4” CASA DELLA CULTURA INTERNO 4 – DILA e di realizzarvi una libreria specializzata nella conservazione e nella libera lettura dei libri di tutti i collaboratori e gli amici dei progetti MADE in Ischia organizzati dall’Associazione DILA.
Potrete, quindi, anche voi lettori di questa pagina, decidere di donare i vostri libri affinché facciano parte della suddetta libreria.

Inoltre, nella nuova CASA DELLA CULTURA INTERNO 4 – DILA sarà attivato un calendario eventi a cadenza almeno mensile del quale, ovviamente, vi daremo notizie in anteprima su questa pagina.
Elena Enache violino (12 anni), Santina Amici pianoforte, Maria Luisa Neri violino, Gisela Lopez cantante e Giorgia Sabatini violino (12 anni) hanno allietato la serata con loro applaudite esecuzioni musicali.

Il Dispari 20230130 Redazione culturale DILA

1 Benito Corradini – Michela Zanarella – Luciana Capece – Gisela Lopez – Giuseppe Lorin – Milena Petrarca – Angela Maria Tiberi – Bruno Mancini – Manuela Pallucca – Mauro Montacchiesi – L.uciana Fusco

Adriana Iftimie Ceroli – Bruno Mancini

Angela Maria Tiberi

 

Chiara Pavoni

Il Dispari 20230130 Redazione culturale DILA

Giorgia Sabatini – Elena Enache

Gisela Lopez

Lucia Fusco

Maria Luisa Neri

Chiara Pavoni – Luciana Capece

Benito Corradini – Chiara Pavoni – Milena Petrarca – Bruno Mancini

Chiara Pavoni – Alfonso Gurreri

Chiara Pavoni – Michela Zanarella – Bruno Mancini

Milena Petrarca

Santina Amici

Silvana Lazzarino

Chiara Pavoni – Giuseppe Lorin – Bruno Mancini

Chiara Pavoni – Mauro Montacchiesi – Bruno Mancini

Pubblico premiazione

Bruno Mancini – Angela Maria Tiberi

Chiara Pavoni – Bruno Mancini – Milena Petrarca

Chiara Pavoni – Silvana Lazzarino – Bruno Mancini

Giorgia Sabatini

Giorgia Sabatini

Giorgia Sabatini

Luciana Capece – Bruno Mancini – Lucia Fusco – Una spettatrice

Maria Luisa Neri – Elena Enache

Milena Petrarca – Gisela Lopez

Pubblico in sala

Pubblico in sala 2

Il Dispari 20230130 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230123

Il Dispari 20230123 Redazione culturale DILA

Enzio Strada: Processi e torture della Inquisizione

Invitandovi a leggere, e lo faccio molto molto volentieri, l’interessante volume “Processi e torture” (dato alle stampe quest’anno da Enzio Strada con l’Editore “Carta Bianca” di Faenza), la prima considerazione sulla quale desidero spingervi a riflettere è relativa all’incredibile capacità di sopravvivenza della Chiesa Romana dopo aver perpetrato infamie del tipo di quelle documentate in esclusiva dal sagace autore romagnolo.
Premesso che Enzio lo conosco, e bene, fin da lontanissimo 1963/64, quando entrambi provavamo a realizzare i nostri sogni giovanili prestando servizio come Prefetti nel collegio Sacro Cuore, sito nella splendida e culturalmente primeggiante città di Bologna, devo dire che, da allora, terminate le nostre permanenze nel collegio, non avevamo avuto più contatti fino a quando, credo intorno al 2014, un altro nostro collega, il milanese Alberto Ghirardini, riuscì a rintracciarmi su un social riportandomi nel gruppo dei Prefetti che loro avevano mantenuto sempre attivo.
Alberto Ghirardini ed Enzio Strada sono diventati, quindi, Soci fondatori dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” collaborando anche sporadicamente con la redazione di questa pagina.
Dico questo perché so di volermi avviare a magnificare la qualità storica e letteraria del libro e perché so di volerlo fare a buona ragione, ben oltre la spinta emotiva implicita nella notizia della sua pubblicazione.
Entrare, come fece Enzio alcuni anni fa, nell’Archivio diocesano di Ravenna-Cervia, consultarne i faldoni fino ad imbattersi in un voluminoso incartamento del XVI secolo inserito in una copertina dal titolo “Pro Curia et Fisco contro diversi per bestemmia ed altro – 1597-1599”, fu già un pregevole risultato: la scoperta di documentazione inedita contribuisce ad approfondire storicamente la reale attività messa in atto dalle più alte gerarchie della Chiesa al tempo della Riforma Protestante e della Controriforma cattolica.
Cioè Processi (e anche torture) contro tutti coloro che si macchiavano, ad insindacabile giudizio del Tribunale dell’Inquisizione, di “delitti” quali stregoneria, bestemmie, anima al diavolo, spregio della scomunica ecc.
Dopo aver ottenuto dalle autorità competenti la rimozione di spaghi e laccioli che tenevano legate (ed inaccessibili)le pagine dell’incartamento, Enzio Strada ha potuto aprire il faldone e sfogliare con “delicatezza ed emozione” i singoli fogli finalmente “liberati”.
Ciò, tuttavia, non sarebbe servito a nulla se lui, che è anche un esperto latinista, non avesse avuto la costanza di affrontare il problema della decifrazione di verbali scritti seduta stante da persone diverse, in tempi differenti, con penne ed inchiostri di vario tipo, in una lingua non ortodossa, con “calligrafie” molto personalizzate, su fogli deturpati dal tempo e da condizioni ambientali.
Enzio Strada ha riportato (e commentato) nel suo libro, il testo integrale dei documenti riportati alla luce dopo tanti secoli.
Un documento che complessivamente può ritenersi più unico che raro poiché, come si legge nel libro “Gran parte della documentazione è stata fatta sparire in modo deliberato dalla stessa Congregazione del Santo Uffizio a più riprese e soprattutto in concomitanza con eventi storici drammatici per la Chiesa: Rivoluzione Francese, Napoleone I (1789 – 1815), Repubblica Romana (1848 – 49) fino allo Stato Pontificio, presa di Roma (1859 – 1870)”.
I pochi documenti superstiti sono sparsi per lo più negli Archivi Vaticani, negli Archivi Diocesani, e in alcuni Archivi di Stato.
La seconda riflessione che il libro mi ha stimolato, e che vi propongo in maniera stringata, riguarda l’origine stessa delle nefaste direttive di cui si legge, poiché esse furono emanate non già da singoli ecclesiastici fanatici, o anche da organizzazioni strutturate nel tessuto direttivo della Chiesa, no, esse furono in larghissima parte dettate, imposte, da dirette espressioni delle volontà papali: Giovanni Pietro Carafa futuro Papa Paolo IV, Papa Giulio III, Papa Innocenzo VIII e Papa Paolo III Farnese furono tra i peggiori esempi.
“Quasi sempre si incominciava con la tortura cosiddetta della corda perché si trattava di un sistema poco costoso: bastavano una corda ed una carrucola fissata al soffitto. Essa era facile da praticare perché un solo uomo era in grado di spogliare, legare, issare in alto il malcapitato. Inoltre era efficace perché il dolore che infliggeva era difficile da sopportare e poteva essere accresciuto mediante strattoni che slogavano braccia e spalle.
In genere, nella prima seduta questa tortura durava un quarto d’ora, poi se l’imputato non si dichiarava subito colpevole, lo si sottoponeva ad una seconda seduta di durata doppia.
Altra tortura praticata dall’Inquisizione in Emilia Romagna era quella della stanghetta o tassello…

Il resto potrete saperlo leggendo il libro: Enzio Strada, “Processi e tortura”, Carta Bianca Editore Faenza, 2022, ISBN 9791280840103.

Bruno Mancini

Il Dispari 20230123 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230123 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230123 Redazione culturale DILA

CS DILA | SILVANA LAZZARINO vince un altro primo premio di poesia

Vince il Premio Trofeo Città di Milano il libro di poesie
“Il volo dell’Anima” di Silvana Lazzarino e Dario Nicolella

A Silvana Lazzarino, stimatissima collaboratrice di questa pagina, nonché vincitrice nel 2015
del Premio internazionale di poesia OTTO MILIONI con la poesia Inaspettatamente l’amore, vanno i complimenti del Direttore Gaetano Di Meglio e della Redazione di questa pagina culturale insieme a quelli di tutto il CD dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Complimenti anche al Dott. Dario Nicolella che auspichiamo possa diventare presto amico dei nostri progetti artistici Made in Ischia.

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Due poeti e due artiste per restituire il respiro dell’anima tra visibile e invisibile, memoria e tempo.
«Due artiste e due poeti si confrontano per dare vita a un libro in cui l’arte, in senso lato, cerca – con un “linguaggio” diverso – di fornire al mondo uno strumento in più affinché ci si possa avvicinare alla semplice complessità o, se volete, la complessa semplicità della vita». Queste le parole di Sandro Angelucci, affermato poeta, critico letterario e saggista, nell’introduzione alla raccolta poetica “Il volo dell’Anima. Incontri ravvicinati tra scultura e poesia. Alba Gonzales e Rabarama”) edita da Apeiron Edizioni (2019) e scritta da Silvana Lazzarino e Dario Nicolella.
Il libro che, tra arte e poesia restituisce una lettura in versi delle opere di due scultrici di fama internazionale: Alba Gonzales e Rabarama, è risultato vincitore al Premio internazionale AGENDA DEI POETI 2022 per la sezione libro edito di Poesia, organizzato dalla OTMA2 Edizioni, Premio tra i più prestigiosi che contempla quattro sezioni tra poesia e narrativa.
La Cerimonia di Premiazione, cui ha perso parte Elisabetta Viviani in qualità di presentatrice, si è svolta a Milano il 20 novembre 2022 presso il Circolo Alessandro Volta.
Silvana Lazzarino, giornalista/pubblicista e poetessa di Roma e Dario Nicolella medico, poeta e scrittore di Napoli, hanno saputo presentare attraverso la forza evocativa del verso poetico un percorso di emozioni in divenire a partire dal fascino suscitato dalle opere delle scultrici Alba Gonzales e Rabarama (nome d’arte di Paola Epifani) note a livello internazionale.
L’arte diventa punto di forza e motivo di ispirazione per le liriche dei due poeti che, seppur con stili diversi, restituiscono un percorso dove si muovono figure classiche da una parte e antropomorfiche dall’altra a suggerire come il fascino del mito e il mistero della trasformazione non si siano mai spente nel percorso dell’uomo.
Sia Alba Gonzales, sia Rabarama raccontano il viaggio emozionale dell’uomo nel suo essere sospeso tra il finito e l’infinito, il bene e il male.
Rabarama e Alba Gonzales, come spiega il poeta, filosofo e saggista Franco Campegiani nella prefazione al libro, seppur diverse presentano radici che affondano entrambe nelle regioni dell’Essere: “la prima con una figurazione meditabonda che parla di solitudini e annullamenti dell’ego, di vuoto mentale propedeutico alla rinascita interiore; la seconda con racconti allegorici che svelano i principi elementari, lo statuto segreto del mondo, sospeso tra Essere e Divenire”.
Se Alba Gonzels ha restituito l’universo femminile con i suoi drammi e smarrimentie più in generale le emozioni dell’individuo nel viaggio a riscoprire se stesso, guardando anche al mito e alla storia, Rabarama utilizza per le superfici delle sue sculture simboli di forte impatto visivo ed evocativo, ad intrecciare richiami a filosofie orientali e occidentali volti a suggerire il bisogno di una piena autoconsapevolezza, liberi da quanto appartiene alla predeterminazione.

Il Dispari 20230116

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI |Adriana Iftimie Ceroli: IL CANTICO DEL CIGNO
Un regalo di Natale

Certamente Natale è un giorno speciale “anche” perché si scambiano regali con amici e persone care, ma se un regalo arriva da molto lontano ed è un libro di poesie intense, emozionate ed emozionanti, allora quel Natale non solo acquista il valore dello stupore, ma diventa una data da ricordare molte volte nel prosieguo dei giorni specialmente memorabili tra quelli dedicati alle scorribande nei territori dell’Arte in generale e della poesia in particolare.
Adriana Iftimie Ceroli mi ha fatto dono per Natale dell’ultima sua raccolta poetica intitolata “Il cantico del cigno”, magicamente illustrata, non solo in copertina ma anche al’interno, da riproduzioni di opere assolutamente straordinarie del Maestro Mario Ceroli… la cui fama va ben oltre qualsiasi mia presentazione!

Adriana Iftimie Ceroli, si legge nella quarta di copertina del suo libro di poesie “Il cantico del cigno” sottotitolato “d’amore e altre cose”, è nata il primo agosto 1973 in Romania, sotto il regime di Ceausescu, dove i suoi studi sono stati regolari.
Esordisce con INIMA PIERDUTA nel 2002, libro che vince un primo premio internazionale di poesia per poi pubblicare nel 2018 POESIE.
Vive a Roma da 28 anni perché pensa ancora che sia la capitale del’impero romano e della cultura occidentale.
Nella dotta prefazione di Giuseppe Scaglione siamo introdotti al libro con la visione che “Adriana in questa raccolta proietta le proprie declinazioni esistenziali e la propria componente biografica alla ricerca di un significato ulteriore”.
Mentre, nella postazione ugualmente sapiente, Pietrangelo Buttafuoco esprime la piacevolezza che lui ha ricavata dalla lettura, iniziando con “Adriana Iftimie torna ai suoi amati versi, torna a se stessa, e la poesia è ancora una volta per lei la via diretta lungo la quale trova risposta”, per poi, un po’ oltre nella recensione, illuminarci con una frase priva di fronzoli, precisa e decisamente condivisibile “Iftimie ha la grazia dell’autenticità”.
Già, condivisibile perché a me la lettura di “Il cantico del ciglio” ha creato volumi di emozioni e, per quanto possa valere il mio intendere di poesia, ho strutturata l’dea che se un verso crea emozioni vuol dire che si tratta di un verso autenticamente generato da un’anima aperta al mondo.
Ho detto un verso?
Ebbene sono stato minimalista poiché “Il cantico del ciglio” è un crogiolo resistente alle più alte temperature delle passioni, delle sfide, delle solitudini, calate al suo interno da legioni di versi che passano dalle dita che sfogliano le pagine, attraverso gli occhi dell’immaginazione, fino al più profondo inferno-paradiso delle nostre anime.

SENZA TITOLO

Ti sprigiona il pensiero
questa primavera partorita dal sole
e nel tempo che ruota impietoso
giacciono tramonti lividi,
battaglie tra paradiso e inferno
e gli angeli stanchi
adornano di processioni
di ombre prolisse
e venti smemorati.
Le foglie bussano dai riami
disseminando rumori
sulle vie polverose.
Resto in attesa della luna
che scarabocchia tonda
un volto fanciullo.
E la guerra svanisce.

"Il Cantico del cigno" Collana Interartes della Casa Editrice IBUC – ISBN 978-88-98355-57-0

Bruno Mancini

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

Premiata Cecilia Salaices, Presidente DILA per la nazione Messico

Giovedì 22 dicembre 2022 a Milano presso l’Hotel Novotel Ca Granda si è svolto con successo il Gran Gala Night TCG News Italy 2022: serata di gala e cerimonia di consegna dei riconoscimenti e degli “Excellence Awards 2022″ presentata dal noto personal trainer e conduttore televisivo Maikol Fazio e dal giornalista ecuadoriano Daniel Sigua (Fondatore e CEO di TCG News Italia, la prima agenzia di stampa latino americana e la principale piattaforma di comunicazione latina in Italia).
Cecilia Salaices, Presidente per la nazione Messico dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte –DILA” nonché collaboratrice di questa pagina, ha ricevuto l’ambito riconoscimento EXCELLENCE AWARDS.
A lei vanno i migliori complimenti di DILA e di tutta la Redazione di IL DISPARI.
Per completezza d’informazione elenchiamo tutti i Personaggi premiati, così come comunicato nel CS dell’evento:
Karlos Xavier – Cantante ecuadoriano in Italia;
Narda Martinez – Pittrice ecuadoriana in Italia;
Kessia Maryta Chamba Castillo – Direttrice di Fe y Alegria Italia;
Cecilia Salacices – Artista messicana in Italia, Presidente della Associazione Orchidea Latina aps, e Presidente DILA per il Messico, nominata dal suo Presidente Bruno Mancini;
Cristina Zambrano – Giornalista ecuadoriana in Italia e Direttricedi Expreso Latino – Notizie per i latini in Italia;
Mi Lindo Ecuador – Miglior evento culturale ecuadoriano in Italia;
Jorge Luis Proaño – Uomo d’affari ecuadoriano in Italia e organizzatore di Mi Lindo Ecuador;
Ricardo Cabrejos – Uomo d’affari peruviano in Italia e organizzatore di Mi Lindo Ecuador;
Daniel Ruidias – Imprenditore ecuadoriano in Italia e proprietario di Asadero El GATO;
Julio Garcia – Uomo d’affari peruviano in Italia e proprietario di Rest-El Chorrillano Milano.

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

parte prima
 Incipit
“Bastarono poche note a far sussultare il suo cuore, pochi istanti di quella musica familiare proveniente da un panda giallino parcheggiato in doppia fila, per ripescare una pagina di vita che credeva ormai dimenticata.”

Racconto
Quelle note fecero presente a Lina che, non molto lontano, c’era qualcuno che ancora le voleva bene.
Lina, infatti, conosceva quella melodia, e sapeva che a diffonderla era Edoardo: il fidanzatino conosciuto negli anni dell’adolescenza, suo compagno di banco al liceo, abbandonato per seguire Pierpaolo.

Quello di Pierpaolo più che amore era infatuazione, perché dopo qualche mese egli abbandonò Lina per seguire Ambra, un’amica del gruppo di cui facevano parte anche i due fidanzatini, molto ricca e con la quale il giovane dopo pochi mesi convolò a nozze.
Da quel giorno, Lina si chiuse in se stessa e non pronunciò più una parola, anzi, cominciò a sentire crampi, dolori muscolari, debolezza agli arti, problemi nel parlare chiaramente.
Dai controlli medici tutto lasciava supporre che si trattasse di SLA e i sanitari iniziarono il trattamento.
Quel giorno però, a differenza degli anni trascorsi, le note diffuse nell’aria da un venticello primaverile interruppero improvvisamente il loro suono…
Segue prossimamente su questa pagina!

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