Il Dispari 20230807 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20230807

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BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Prima puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che pubblicheremo a cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 12 agosto a dila@emmegiischia.com  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230807

Il Dispari 20230807

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

 Capitolo primo

Non so da dove cominciare.

 

Capitolo secondo

Non è vero!

 

Capitolo terzo

Quale è la verità?

D’onde (da onde = da dove) ha inizio lo sberleffo a quanto intenzionalmente si intende insabbiare affinché possa, scheggiando la patina di cinica manipolazione lessicale,

Voglio ronzare intorno a “finzione e realtà“:

Vasco e Medea sono accumulabili se, guardando al di là delle azioni che ne hanno caratterizzato i rispettivi percorsi, si dà rilievo alla forza il cui condizionamento ermetico ed invasivo ha estremizzate aspirazioni, desideri, e contrasti iniziali.

LA VOGLIA DI STUPIRE (determinante nel seguito del racconto).

Molti, i normali, tendono a piacere, ad essere considerati, ad agire in modo da ricevere favorevole accettazione. Hanno ambizione di essere riconosciuti abili, se non onesti, spiritosi, affidabili, oppure intraprendenti, finanche cinici e prudenti, nella maniera più normale (semplice) possibile.

Sanno che pochi risparmiano una buona  azione nei confronti di persone tranquille o bisognose, e che ancora meno sono coloro i quali prendono le distanze da furbi travestiti da umili.

Vasco no.

Medea no.

Loro vogliono catturare la preda viva di fronte alla sfida.

Loro come Ignazio.

Un toro accecato dallo stupore.

Vorrei abituarvi a leggere come pensate.

«Cialtrone.»

In maniera disarticolata arruffona ripetitiva.

Non ho scritto: “come parlate”, non voglio, ripeto, abituarvi (dovrei scrivere “che vi abituaste”)… «Cacata ciclopica.»

… abituarvi a leggere non come parlate che è tutta un’altra cosa, ma come pensate.

Il primo periodo del capitolo terzo è rimasto sospeso.

«Rimasto?»

Sì l’ho lasciato privo di conclusione poiché…

«Perché?»

  • sì perché sì…
  • sì…
  • si avvicinava…
  • si proponeva…
  • diventava…
  • stava diventando…
  • ormai era un periodo scritto.

E mi occorrono periodi pensati, per farvi abituare a leggere i pensieri.

Ancora liberi di uscire, voi e loro.

Ultima fermata inferno… paradiso…

Signori si scende.

Totò diceva signori si nasce.

 

Scorrono nelle case
i volti
falsate riprese
sul palco rosso
del tiranno.

Capitolo quarto

Nel 1970 aveva circa quindici anni, ma era stato sfruttato…

  • preso in giro…
  • usato graffiato…
  • dalla sola che ne conosceva ogni spigolo, tutti i difetti, le rugosità dell’ultimo giorno e quelle affiorate più indietro nel tempo.

L’unica a poterlo far vibrare in a soli maledetti e privi di rassegnazione.

Come una piccola stella in una sala ovattata, certo brillava ogni volta, da sempre ogni volta, per sempre sembrava potesse, brillava avvicinandosi alla sua pelle scura.

Ancora non si placa
l’eco
maledetta
del suo urlo
tra le braccia
rosse
bastardo.
Capitolo quinto

E non ditemi di non aver mai ascoltato un vecchio polveroso disco di Vasco Rossi suonato da uno scolorito apparecchio della vostra gioventù eroica.

L’apparecchio non è un aeroplano ed in questo caso funziona poggiando una piccola puntina di acciaio luminoso sullo strato nero di vinile ruotante. Cioè è un giradischi.

Dovete abituarvi a leggere i pensieri.

Le ragazzine aspettano l’uomo pigro.

Ti invito.

Scortami.

Ancora non è sopita l’eco
indecente volteggio
sul letto acciottolato di Medea.

Le pozzanghere la rana.

Vasco senza capelli cinquantenne.

Vasco digiunatore di sesso immaginifico.

Vasco sotto la doccia abbandonato.

Uh Uh Uh.

Vasco.

Vasco che scanna le sue creature.

Ancora non è fermo
il disco
uhh uhh uhh
la notte non è più
sicura
bambina.

Capitolo sesto

Qualcuno ricorda la descrizione della mia prima avventura in questa realtà?

Venne intitolata “L’appuntamento” con una essenzialità in qualche modo tendente ad accontentare i semplici ed i novizi.

Io, infatti, avrei optato per “L’ultimo appuntamento”, certamente più preciso e lineare con la vicenda, ma anche meno invitante, se si fosse considerato il sottile sottinteso catastrofismo.

Bene, mai vista sentita conosciuta immaginata costruita, non presenza e non essenza, nulla, lei, la donna guascona, era assolutamente fuori dalle mie cellule intuitive e cerebrali.

Naturalmente, con lei inamovibile riferimento essenziale, queste osservazioni investono tutto il contesto nel quale mi trovo a ruotare, non solo le presenze fisiche delle entità che lo compongono.

Mi aspetto che molti ricordino la parte finale dell’incontro con la dama di cui non conoscevo il nome, Aurora, e che chiamavo la donna guascona, comunque devo dirlo per non essere additato come la fucina delle allusioni, sottintesi, astrazioni, comodi equivoci, ricercati controluce, dei vorrei ma non posso.

Il nostro primo incontro, tanto casuale e per me tanto determinante, terminò con Aurora, chiamata da tutti “La Signora”, che, prendendomi sottobraccio, mi chiedeva di trovare una nuova bella storia d’amore.

È vero?

È vero.

Eccomi.

Vasco non diceva verità.

Per amore.

Medea non ascoltava pensieri.

Per amore.

Lo dico io.

Capitolo settimo

«Cosa potrebbe rappresentare un biglietto di auguri, datato e firmato con il nome del festeggiato ed il motivo dell’invio o consegna, per una persona abituata a gestire uomini e soldi in grande quantità?

Medea si chiedeva perché.

Poiché lui poche ore prima all’alba, ne era sicura per motivi che non vale spiegare, aveva furtivamente inserito, in un volume dello scaffale più alto, un cartoncino rappresentante una bottiglia, quattro fiori e foglie.

Nulla consentiva di credere che fosse stato preparato da lui per altri.

Non sapeva disegnare neppure a ricalco.

Da ragazzo, ero io a tenergli la mano per evitare che facesse sgorbi nei compiti di disegno.

Non aveva mai avuta alcuna cognizione di colori e tinte, mentre quel disegno evidenziava dei mezzi espressivi di qualità, buona tecnica, ed anche una delicatezza di tratti palesemente femminile.

Da altri per lui?

Perché avrebbero, avrebbe, usato un nome ed una data a lei completamente sconosciuti, per frasi non certo compromettenti?

Inoltre, perché lui l’aveva inserito in quel volume?

Ovvio, per toglierlo dalla disponibilità di chi frequentava la casa, e cioè solo mia e di Medea.

Lei mi confidò che già solo questo ultimo comportamento le sembrava sufficiente per indagare, dicendomi anche che doveva approfondire, senza scoprire la sua… scoperta.

Sì, chiese la mia complicità, pur essendo consapevole che non potevo promettergliela.

Sapeva bene che il suo (di lui) dolore sarebbe stato il mio dolore, come quando giovincello piangeva ascoltando dalla radio che i russi avevano invaso l’Ungheria.

Lina, Lina aiutami!” diceva.

Medea ripeteva il testo come una litania lo ricordo ancora “Ti mando un fiorellino sull’unico pezzetto di carta che mi è rimasto! Auguri. Vera”.

E via con mille domande, a se stessa più che a me “Chi sarà? Perché un fiorellino?

Che significa ultimo pezzo di carta?

Vera è un nome o uno pseudonimo?

Ho pianto molto quei giorni.

La crisi.

Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.

Assenze sempre più frequenti.

Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.

Neppure attento a non farsene accorgere.

Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.

Un muto.

Un automa muto.

E certo lei soffriva.

Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.

Dopo qualche giorno smise di piangere.

Il Dispari 20230807

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Il Dispari 20230807

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Il Dispari 202307131

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

 

EROS CIOTTI

Eros Ciotti ricercatore storico e scrittore ci dona un testo misterioso in risposta alla domanda: “Chi era la madre del Genio?”

La risposta la trova nei manoscritti di quel periodo.

Nella trascrizione della nascita di Leonardo nei ricordi di famiglia.

Il 15 aprile 1452 alle 3 di notte nella casa di Anchiano (restaurata come Museo Leonardiano) vide la prima luce il Genio.

Lo studioso prussiano E. Moller scoprì nel 1931 che Leonardo era figlio di Piero, figlio di Antonio “notaro”.

Leonardo era un figlio illegittimo di Ser Piero da Vinci, proveniente da familiari notai,  e fu affidato alla bottega dell’amico Andrea di Michele di Francesco di Cione detto il Verrocchio.

Alla madre Chaterina fu data una dote e si sposò con Piero di Andrea di Giovanni Buti, detto del Vacha cioè “Achattabriga”, in quanto si suppone che Ser Piero fosse sposato o in procinto di sposarsi.

L’autore fa supporre che Chaterina, donna senza documentate origini, fosse una donna dell’oriente, una delle tante schiave portate a Firenze nei secoli XIV e XV come domestiche, in sostituzione delle contadine morte a causa della peste del 1348.

L’origine della madre di Leonardo resta ancora un mistero da scoprire sia per la ricerca scientifica e sia per la Storia dell’Arte.

Per l’Autore, architetto, ed esperto prevalentemente nel restauro monumentale, impegnato nella salvaguardia dell’ambiente naturale, storico, archeologico e antropologico le fonti di ricerca sono molteplici.

Eros Ciotti, attualmente ricopre la carica di Presidente dell’Associazione Culturale Metropoli’s fondata nel 1988.

Il suo stile letterario è caratterizzato nell’amore verso il Genio Leonardo e ha scritto numerosi volumi storici come “Le palude Pontine del ‘500“, “La Gioconda di Leonardo“, “Paesaggi di Leonardo.

Ha scritto 12 copioni teatrali, tra cui “Leon’Arte 500” per i 500 anni della morte di Leonardo.

Auguriamo tanto buon lavoro all’arch. Eros Ciotti per donarci tante risposte alla storia leonardiana e dell’Agro Pontino.

Angela Maria Tiberi

CHATERINA la schiava che partorì il Genio (Edizioni Metropoli’s)

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Si parva licet componere magnis

Tra Gaetano Di Meglio, Patron e Direttore della testata giornalistica Il Dispari, e Bruno Mancini nella qualità di Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, si è stabilito quanto segue:

 CS IL DISPARI & DILA APS

Il Dispari affida ad una Redazione organizzata da DILA APS una rubrica giornaliera dal martedì al venerdì  i cui contenuti, a firma di Soci e/o Collaboratori dell’Associazione, dovranno riguardare aspetti generali relativi a varie Professioni.

Gli articoli non potranno eccedere le 3000 battute, spazi compresi e dovranno essere inviati in formato word almeno tre giorni prima della data prevista per la pubblicazione.

Resta inteso che né DILA APS, né i firmatari degli articoli percepiranno compensi di alcun tipo e che DILA APS attiverà a suo carico un servizio di spedizione dei giornali verso le zone non coperte dal distributore ufficiale.

A seguito di questo accordo, Bruno Mancini ha nominato la Vice Presidente DILA APS, Angela Maria Tiberi (che ha accettato), Capo Redattrice della rubrica, la quale, da subito, prende il titolo di “Professionisti DILA APS“.

Come sempre, anche questo progetto DILA APS è aperto a tutte le vostre collaborazioni e, come sempre, DILA APS resta a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.

INFO:
dilaaps@pec.it
dila@emmegiischia.com

Cell.
Angela Maria Tiberi 4305584216 (tutti i giorni dalle 10 alle 20)
Bruno Mancini 3914830355 (tutti i giorni dalle 15 alle 23)

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI:  Si parva licet componere magnis

«La rubrica “Professionisti DILA APS“, con la pubblicazione in quattro giorni settimanali, avrà una rotazione mensile di contenuti che, quando saremo a regime proporranno argomenti trattati da Avvocati, Ingegneri, Architetti, Dottori, Professori, Commercialisti, Tecnici informatici, Agronomi, Dirigenti scolastici, Editori, Funzionari Pubblici, Sindacalisti, Scienziati, Climatologi, Assistenti disabili, Professionisti alimentazione, Addetti alla ricezione turistica, Marittimi, Giornalisti, Magistrati, Specialisti in Adozioni, ecc.

Quindi, con un po’ di presunzione vorremmo attivare lo stesso percorso virtuoso che abbiamo realizzato in campo artistico.

Provare a mandare messaggi educativi del vivere civilmente nella realtà attuale (Si parva licet componere magnis).

In tutte le professioni cercheremo… e troveremo persone splendide capaci di esporsi in prima persona senza paure e senza condizionamenti.

Fino al momento in cui scrivo questa presentazione, oltre al sottoscritto, Responsabile della Rubrica, e ad Angela Maria Tiberi Capo Redattrice hanno confermata la loro ufficiale adesione il Prof. Fabio Ricci Direttore Chirurgia Senologica, Direttore Clinico Breast Unit, Ospedale “S.M. Goretti di Latina; il Dott. Andrea Del Buono Medico Chirurgo – Immunoallergologo, Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro, Vicepresidente Fondazione “DD Clinic Reseach Institute Onlrus”; il Bio – Architetto Alfonso Gurreri; il Maestro Massimo Abbate, Regista, Attore, Cantante, Musicista, Autore, Patron Festival della Canzone Napoletana; la Traduttrice Liga Sarah Lapinska (Lettonia), Scrittrice, Pittrice, Poetessa; la Scrittrice Luciana Capece, Poetessa, Saggista, Aforista, Prefatrice, Critico Letterario, Critico Teatrale, Recensora; l’Avvocato Davide Felice Scrittore, Consigliere comunale Castegnato; l’Industriale Demo Martelli Scrittore, Albergatore; la Professoressa Milena Petrarca Pittrice, Poetessa.

L’inizio è previsto per la prima settimana di settembre.»

Il Dispari 20230731 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Lucia Fusco a Ischia, sua meta preferita.

In questi giorni è a Ischia per una vacanza familiare la scrittrice Lucia Fusco, ben nota per le sue apprezzate partecipazioni a diversi eventi letterari che sono stati realizzati nella Biblioteca Antoniana con la preziosa organizzazione della Direttrice Lucia Annicelli.

In occasione della visita che lei ha effettuato in Biblioteca, abbiamo attenuto l’autorizzazione alla pubblicazione in anteprima della sua poesia dedicata a Ischia

CANTO DI TE, ISCHIA

Canto di te, Ischia, / isola mai sola, / incoronata tra perle mediterranee: / genti di mare e di stelle di Arturo, / Ischia bella, verde di boschi, alghe e rocce, / Azzurra di acque, cieli e nuvole, / Torno a te con la valigia lasca, / i piedi impolverati nei sandali leggeri, / l’abito bianco di stupore e di poesia. / Qui Nestore antico invita a libare / Vino e baci come granelli / Di polvere lavica scura, piccoli e fugaci. / Qui la Sirena Partenope echeggia / tra le onde, tra l’eternità del fumo / delle fumarole, delle acque talasse e salse, / creatura invisibile agli umani / ormai senza più coraggio ne’ sogni. / E nel bosco di Zaro trovo / La Santa Madre, somma di tutte le divinità. / Qui Maria sposa Madre Natura, / creatura divina che sempre dà / vita, anima, eternità. / O Ischia, a me lontana dagli occhi / E dalle membra ma mai dal battito / Del cuore, il ricordo mi porta sempre a te, / terra di brillanti, al mio tempo fanciullo, / agli oleandri del porto, alle canzoni / dei marinarielli, ai profumi d’alga, / di limone e mirto, alle agavi. Quando a te / giungo, sento il piacere di un tempo / di paradiso e già la nostalgia della partenza. / Mia bella patria eletta, come una madeleine / Il tuo sapore mi rapisce fino / Alla giovinezza, allo splendore, / quando come Venere mi bagnavo / nelle acque di Sant’Angelo, / dei Maronti, della Spiaggia degli Inglesi, / di Sorgeto, dove tra sassi viscidi e neri / comprendevo con la lingua del cuore / il sorriso di genti straniere. / E a Nitrodi dove acque e fango fanno bella / La mia senile femminilità e mi danno / Vigore, piacere e consolazione. / E sul Monte Epomeo il vento suona / Su vigneti millenari, sugli orti e sui giardini, / santuari dello spirito e / scompiglia i miei capelli canuti. / Tace la porta di Agartha, / Dove i suoi spiriti ribelli, santi e alti / celano l’uscio invisibile a noi materialisti / E masticatori, senza pentimento. / Qui mi assalgono sentimenti in salita, / ma non ho più paura dell’inverno: / qui un giorno sarò spino di fico d’India, / sarò fiore, sarò mora di rovo. / A te sempre ritornerò Ischia cara, / come anima, energia, e una lucciola / avrò per compagnia, da te / che assali amanti vecchi e nuovi. / Qui è nata la bellezza all’origine del mondo / Dio ti ha forgiata tra fuoco, acqua e vento. / Le parole cantanti di dialetto tondo e liquido / rivelano mare, amore, viole e sole, / e sono sempre belle, brutte, dolci e amare. / Genti accoglienti e operose, / figlie del Castello Aragonese, / Tra case accostate a vincere freddo, / vento, solitudini resistono millenarie. / Qui viaggiatori dell’Ottocento / Stupiti e innamorati della tua vita, / qui da tutto il mondo, anonimi / e famosi si amano, / ritrovano braccia e bocca / al tuo richiamo eterno, all’eco del tuo amore / che mai si spegne, sale dal magma / e accende il desiderio della carne. / E la Mortella, la Colombaia, / la Madonna del Soccorso che saluta / le genti emigranti, Lacco Ameno / che accoglie Santa Restituta e / nasconde nel suo ventre il tuo / passato lontano… e mille altri / luoghi che tengo come tesori, / qui canto la giovinezza, / gli affetti più cari, i giorni più sereni. / Ischia, che i cuori rapisci, / che custodisci salute e gioventù / e bellezza… io ti amo…

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Chi è Lucia Fusco?

Nata d’autunno a Roma, in via dei Gracchi, vive nelle campagne di Sezze dove insegna.

Ha pubblicato per Sintagma “Come Acqua Amara” un libro di racconti e “La Voce di Circe“, un romanzo epistolare.

Tiene la rubrica “Storie di donne che hanno fatto la Storia” su Nuova Informazione e collabora con Lepini Magazine.

Scrive poesie in italiano e in dialetto e ottiene numerosi premi e riconoscimenti.

Vice Presidente per l’Italia e Ambasciatrice di Pace per l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia l’Arte – DIlA APS“.

Sibilla nella Passione di Gesù a Sezze, recita nella Compagnia Teatrale Nemeo.

Collabora con diverse Associazioni per promuovere la Poesia, la Cultura, la Bellezza.

Cristiana, animalista, sulla difficile via del veganesimo, unica strada verso la pace universale. Continua a scrivere per rubare le storie alla polvere.

Sin da bambina passa le sue estati e le feste sull’isola di Ischia.

Tante le emozioni e i ricordi, così che considera Ischia la sua seconda patria.

L’isola è cambiata in questi anni, ma Lucia Fusco afferma che Ischia conserva lo spirito millenario dell’anima greca, della storia, della natura meravigliosa.

Molte le persone, i luoghi, i profumi, le canzoni che porta con sé nel cuore…

Grazie Lucia per il privilegio di continuare a scegliere Ischia come tua meta, e anche, ma molto più di anche, per la tua collaborazione ai progetti Made in Ischia dell’Associazione DILA APS.

 

Bruno Mancini

 

Lucia Fusco

Lucia Fusco

Lucia Fusco

Lucia Fusco

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

DILA APS ↔ BRESCIA

Grazie al proficuo dinamismo della sua Vicepresidente Angela Maria Tiberi, l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” ha avuto l’opportunità di gettare un ponte di contatto con le realtà culturali della Città di Brescia.

Infatti, dopo un’approfondita serie d’incontri telefonici, l’Avvocato Felice Davide, Scrittore e Consigliere Comunale di Brescia, lo scorso 13 luglio ha scritto:

-“Buongiorno a te Bruno,

è stato un onore e un piacere conoscerti.

Ti ringrazio per tutte le informazioni – link – collegamenti e materiale informativo che mi hai trasmesso e che ho già iniziato a leggere.

Ne approfitto infatti per complimentarvi con Voi delle numerose iniziative che avete realizzato.

Secondo il mio punto di vista sarà certamente possibile collaborare e organizzare eventi congiuntamente.

Nel contempo provvedo a spedirti una copia del mio libro all’indirizzo dell’Associazione.

Ci aggiorniamo presto! Grazie e buona giornata.”

Ovviamente questa interessante prospettiva di cooperazione proseguirà in collaborazione con questa testata giornalistica e con tutte le Associazione con le quali DILA APS ha stretto un vincolo di partenariato.

Felice Davide

Felice Davide

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230724 – Redazione culturale DILA

 

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