Il Dispari 20221003 Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20221003 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20221003

Il Dispari 20221003 Redazione culturale DILA

Dal mio racconto “La sesta firma” inserito nel libro
PER AURORA VOLUME TERZO


Costui, con un inizio strascicato e pensante, quasi paladino della necessaria concentrazione che doveva lentamente liberarsi dalle velleitarie sovrapposizioni d’altri futili pensieri e preoccupazioni, più o meno attuali, che durante la breve pausa si erano celati nelle menti dei provvisori ascoltatori, Lui, concesse il bis alla maniera del migliore Ungaretti, con un irripetibile ed unico stile televisivo:
-«…o distanti, nel formulario delle loro composizioni scientifiche filosofiche, da ubriacanti teoremi destituiti di credibilità.
Io credo…»

Questo fu l’incipit con cui avviò la successiva narrazione spettacolo.
Quindi ne proseguì l’esposizione in un suo personale folcloristico parossistico edonismo.
Vagando tra due birre commerciali bionde fredde indifferenti, e nebulizzandosi fra sigarette bionde fuoco aspirate violentemente attraverso i baffi di colore giallo arancione indaco nero.
Incipriandola con effetti mutuati dalla storia della cinematografia: il polso del protagonista alla fronte (nel gesto dello sconforto per la notizia di una disfatta), il cammina e cammina di Monica nel mitico Deserto Rosso, John Waine alle prese con Jane Russel (pareggio ai punti).
Quando tutto ciò non gli parve sufficiente ad ammattire i docili astanti, utilizzò iconologie riconducibili al bagno nella fontana di Trevi, a Totò, ad Albertone e la pastasciutta.
Fino al punto da osare d’inserirvi anche sporadiche fragili simbologie canore tipo “Voooolareee…”.
Non ricordo di averlo notato proporsi con allegorici riferimenti politici, religiosi.
Li schifava entrambi.
-«… io credo che il vero disastro per il “cattivo” abbia avuto origine nella vanitosa attesa di un applauso.
Chi avrebbe potuto assecondarlo?
Chiaro, un altro “cattivo” meno potente.
Quasi sempre è per questo motivo che il numero Uno consente ad un piccolo inferiore di seguirlo nelle feste, nei festini, nelle orge, ed in quanto altro è prodotto dalla libidine di potenza, lasciando che lui ne apprezzi le molliche.
Devo dire che le briciole non sono uguali per tutte le valutazioni!
Piccole porzioni di pane non hanno evidentemente ugual pregio di minime elargizioni territoriali.
L’impero!
Un impero, anche se inutile, è pur sempre un impero.
Se ci regalano l’Isola d’Ischia in cambio del vilipendio di uno sputo in faccia, ci sembra di aver fatto un ottimo affare? Dipende!
Dipende da chi – come – io – tu – se – ma – quando – dove – e via così.
Nel caso in esame, al Piccolo Inferiore era stato promesso che avrebbe potuto fare quello che voleva: Capo, Presidente, Duce, Super Duce, Super Capo, Extra Presidente.
Va bene, ma non basta, l’Africa non è niente di fronte all’Albania la Grecia Nizza e Savoia.
Vieni con me, caro, – disse il numero Uno – e sarai il faro dell’immenso golfo del Nuovo Mediterraneo, da Nizza a Cipro da Trieste a Gibilterra.
Per te mari e coste e Porti-giane più sensuali e variegate delle tue belle Corti-giane Abissine.
Il diavolo disse al diavoletto.
E il diavoletto che era bravo (alle elementari aveva avuto sei in storia), rispose “Obbedisco”.»

Costui, in fondo, era un uomo gioioso e collerico, sensuale rude e tenero, bislacco e profondo, futile e sottile.
Un brivido per donne di sani tradizionali principi, per maschi timorosi di confronti e per tutte le belle statuine dei presepi viventi allestiti nelle piazze e nelle feste di paese.
Nessuna persona provvista di buon senso avrebbe voluto provocare un confronto con la sua dissacrante, violenta ed anarchica mancanza d’auto ironia…

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7481-3
Versione 2 | ID 29y6wr
Pagine 135, formato A5
https://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-29y6wr.html
Prezzo di vendita: EUR 14.00
https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.3/

Il Dispari 20221003 Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI |Florinda Sorrentino
nuova Amica dei progetti culturali Made in Ischia

Noi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” siamo orgogliosi di poter annoverare Florinda Sorrentino tra i nuovi amici della nostra Associazione.
Allo scopo di presentarla adeguatamente ai lettori di questa pagina, abbiamo chiesto alla cantante Angela Prota (voce lirica del Teatro del San Carlo di Napoli che a luglio ci ha donato due deliziosi pomeriggi musicali nella Biblioteca Comunale Antoniana) di intervistarla e di illustrarci le sue principali caratteristiche umane, professionali e culturali.
L’intervista realizzata da Angela Prota la trovate qui di seguito, mentre una interessante presentazione, ugualmente realizzata da Angela Prota ve la proporremo lunedì prossimo.
Ringraziamo Angela Prota per la sua disponibilità e, ovviamente, vi invitiamo ad accogliere Florinda Sorrentino con tutta l’amicizia che noi ischitani siamo in grado di esprimere.

Angela Prota intervista Florinda Sorrentino

Prota: Cara Florinda vuoi presentarti ai lettori del quotidiano IL DISPARI con una tua riflessione sulla Musica?
R: «Certamente.
Ma prima desidero ringraziare te per avermi invitata e il Direttore Gaetano Di Meglio per questo spazio che mi concede, senza dimenticare Bruno Mancini, Presidente DILA, per avermi accolta con tanta amicizia nel gruppo di Artisti internazionali che ha riunito sotto il simbolo del Made in Ischia.
Per me, posso dirlo in tutta chiarezza, la Musica è parte integrante della mia esistenza.
Gli aspetti formali e sostanziali di quest’arte, di ogni epoca e stile, confluendo l’uno nell’altro, creano uno strumento e un linguaggio che favoriscono lo sviluppo e la crescita individuale e sociale che appartiene non solo ai musicisti, ma all’umanità intera.
Noi docenti abbiamo un ruolo importante nella formazione dei nostri alunni e dobbiamo far conoscere con professionalità, coscienza e passione il prezioso valore della musica, che va promossa, ascoltata e praticata sin dalla prima infanzia attraverso esperienze che stimolino la libera creatività e che permettano lo sviluppo e l’arricchimento della personalità»

Il Dispari 20221003 Redazione culturale DILA

Prota: Quale pensiero ti senti di esprimere in relazione alla frase “Non c’è peggiore ingiustizia che far parti eguali tra diversi “di Don Milani (“Lettera a una professoressa”, 1967)?
R: «Compito della scuola, e soprattutto del docente di sostegno, è divulgare e promuovere l’idea di vivere “la diversità come ricchezza”, insegnando la cultura dell’accoglienza e della gentilezza.
La forza e la crescita di un gruppo è data non dagli elementi comuni, ma da tutto ciò per cui c’è differenza.
La comunità ha valore solo se è fatta di tante diversità, che vanno rispettate e valorizzate.
La scuola è il cuore della comunità».

Prota: Vuoi chiudere questo primo contatto con i lettori della pagina culturale del quotidiano IL DISPARI con una valutazione sulla figura del docente?
R: «Ogni docente deve riconoscersi come uno “specialista” della cultura e della formazione dei giovani, esprimendo un’etica fondata su comportamenti, riflessioni e scelte sempre e ovunque guidati dalla centralità dell’alunno e dall’idea di non dover solo trasmettere saperi, ma di dover formare persone con senso civico, capacità critica e di giudizio, amore verso se stessi, verso il prossimo, AMORE PER LA VITA.
Reputo fondamentale per tale ruolo una continua formazione, per un proficuo nutrimento nell’esercizio della professione.
Occorre dunque garantire il rispetto della professionalità con professionalità.
La scuola, e quindi il docente, ha una grande responsabilità verso l’umanità e verso il futuro che non può né deve essere MAI trascurata.»

Ringraziando Florinda Sorrentino, e contando sulla sua prossima partecipazione agli eventi che DILA vorrà realizzare ad Ischia – e non solo ad Ischia – vi diamo appuntamento alla prossima settimana.

Il Dispari 20221003 Redazione culturale DILA

Florinda Sorrentino – Angela Prota

Il Dispari 20220926

Il Dispari 20220926 Redazione culturale DILA

 

La Notizia virgola
La Condanna punto

Premessa

Ho scritto anche questo racconto dando per scontato che vi siano noti, ipotetici lettori, i modi di procedere disarticolati e quasi mai esplicativi della mia scrittura, che abbiate la pazienza di effettuare frequenti retromarce ed accelerazioni repentine, siate propensi ad accettare palesi contraddizioni, e sappiate, infine, che alcuni personaggi (la donna guascone, l’autore, l’anima ecc.) hanno già fatto parte di precedenti avventure.
Diversamente dal solito, in questo caso, intendo privilegiare la trama a discapito della costruzione formale.
Rischiando finanche di non consentire una eventuale piacevolezza nel districare la storia transitando per le omissioni volute ed i non chiari e non consequenziali passaggi.
Solo per questa scelta vanitosa ho deciso di preparare un prologo in grado di fornire un aiuto al chiarimento di alcuni possibili dubbi ed equivoci.
Il mio consiglio, comunque, è di non leggerlo, ma, scavalcandolo, farvi tentare  direttamente dalla tortura del racconto.
Poi fate voi.

Prologo

In un luogo non specificato, il professore Edoardo, forse la proiezione fantasiosa di Edoardo Malagoli, è impegnato a presentare in un sobrio allestimento scenico il racconto intitolato “La Notizia”.
Con lui, mente della formazione critica e letteraria (quasi il “Cervello”), partecipano alla rappresentazione, Edith (forse Edith Piaf “l’Anima?”), simbolica proiezione del sentimento artistico, e Tom (un tipo all’americana “Zio Tom?”), indiscusso emblema di pragmatismo dogmatico, ed altri personaggi che paiono proiezioni di realtà sociali.
Al di qua del palcoscenico, in un ambiente anch’esso dalle caratteristiche mai chiarite, ma che certo non è una platea nel senso classico, siede Aurora (la donna guascona, “La Signora”) in compagnia del suo amico autore (la vita nella forma più ampia del termine).
L’io narrante, che altre volte (L’Appuntamento, Vasco e Medea) aveva proposto all’attenzione della Signora storie d’amore particolarmente intense, in questo caso era stato invitato da lei a presentarle, nel modo che avesse preferito, il suo nuovo racconto pubblicato soltanto da poco.
Strano, in quanto esso, intitolato “La Notizia”, non aveva alcuna valenza sotto il profilo degli umani sentimenti amorosi.
Sospetto sembra anche l’intervento della “Signora”, la quale, mentre i primi tre dicitori erano ancora impegnati a leggere una parte iniziale e per nulla esplicativa della trama nel suo complesso, aveva ordinato, senza un apparente motivo, l’interruzione immediata della rappresentazione, invitando contemporaneamente il suo assistente Petrus ad elencare tutti gli eventi generati dalla semplice “notizia” dell’avvenuta stampa del racconto.
Da ciò, protagonisti e fatti descritti nella storia narrata, ed accadimenti realmente verificatisi, risultano talmente sovrapponibili da lasciare presumere essere, gli uni e gli altri, originati da una identica segreta volontà.
Fino a quando al nostro autore diventa chiaro che la sua amica Aurora lo aveva invitato allo scopo di vedere personalmente, attraverso le reazioni e gli atteggiamenti che egli avrebbe avuto, confermato o smentito un dubbio per lei inquietante.
Ed allora…
Detto ciò, penso che il finale possa essere letto senza ulteriori informazioni.
Ciao se ci siete.
https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.2/

Il Dispari 20220926 Redazione culturale DILA

POESIE finaliste undicesima edizione Premio OTTO MILIONI 2022 – primo gruppo

Il premio internazionale “Otto milioni”, ideato da Bruno Mancini e giunto alla undicesima edizione, è stato definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione.
Queste che offriamo oggi alla vostra lettura sono quattro delle venti poesie finaliste.
Nei successivi lunedì pubblicheremo tutte le altre poesie finaliste.
Con l’avvertenza che i testi di alcune di esse, contengono imperfezioni linguistiche in quanto non siamo intervenuti nella correzione delle traduzioni effettuate, grazie alla versatilità della poetessa lettone Liga Sara Lapinska, da idiomi piuttosto desueti, vi invitiamo ad esprimere i vostri gradimenti accedendo alle pagine web indicate nei titoli di ciascuna poesia.

Premio POESIA “Otto milioni” 2022

https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesia01

Il Dispari 20220926 Redazione culturale DILA

Poesia01 Anita Zvaigzne “Alzati nelle ali” – Lettonia

Alzati nelle ali

Noi, in nostri momenti di uccelli
alzati sulle ali,
noi incontrandoci
nascosti sotto le ali,
attraverso di noi come un fulmine
l’amore è corso
e la fiducia candida sacra degli uccelli.
Noi alzati nelle ali
sotto il cielo azzurro,
noi dicendo addio
tra le centinaia di uccelli scomparsi
abbiamo bevuto la bevanda del fulmine
con l’amore nel petto
e siamo per una vita bianca consacrati.

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesia02

Poesia02 Viesturs Āboliņš “Il presentimento” – Lettonia

Il presentimento

Settembre striscia come un’estate stanca e arrugginita.
Vuole addormentarsi, vuole l’inverno,
sogni bianchi e pace.
Da qualche parte nel cielo di nuovo si rompe
grande primavera.
Tutto intorno scorre , tutto cigola.
I vivi fingono di essere morti,
nascondendosi dal freddo, si congela.
I pensieri volano sulle loro ali – non possono fingere
“Dietro – vai! Tutti in fila!” – segnale acustico in due battute,
in due sillabe, breve, comodo, –
i nomi dei Capi sa istintivamente riconoscere,
proprio come la colonna sonora dell’otturatore –
sei “nostro” o “nemico”.
Per non andare a letto prima di dormire,
per timore che si svegli, e invano.
Accetta la sfida senza esitazione,
perché l’inverno non aspetta per la prima volta,
e dopo il gelo primavera – perché qualcuno sopravviverà già,
vedremo
come torna a soffiare la terra, come svanisce il sogno
nell’oscurità.
Com’è la vita in pieno svolgimento e quanto è bella
è un uomo Ragionevole!

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesia03

Poesia03 Aslambek Tuguzov “Nella maturità” – Russia

Nella maturità

E nella maturità appare
tutto ciò che non si è avverato.
Perché non si può dormire
come prima era possibile,
perché tu sei più vecchio
e di altri più profondo,
in marcia rimanendo,
insieme ai tuoi fratelli.
E appare nei sogni, e finisce,
nella nostra vita li zittisco,
poi di nuovo oscilla
la tua culla.
Tutto è nella vita uguale,
sia i sogni sia la veglia reale,
sia nella festa le vertigini,
sia nella primavera i desideri.
Alzati all’alba
e guarda nella nebbia…
E le moschee ascolta,
l’anziano lontano.
E la voce come un rasoio
attraverso l’oscurità tirato,
e, credimi, la preghiera.
C’è per tutto la base vera.

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesia04

Poesia04 Elita Viškere “Felice” – Lettonia

Felice

Si dice, le persone felici non scrivono le poesie.
La sera cammino verso le stelle, io.
Per me e per un momento che c’è
dico felicità e gratitudine.
Felice perché il sole nuovo
e il mio domani sta arrivando.

Il Dispari 20220926 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220919

Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI – IL LIBRO DI SONIA

Cap. 5

Anche è stata

una scure

sul pendio

il nostro rotolare avvinti

per erbe»

Così, con cinque miei versi ti inserisci al di sopra del più intimo velo di ricordi che anche Sonia con me si appresta a sollevare, e poi, subito di seguito continui:

-«Il rappresentante non si muove, resta immobile nel suo errore di timido; si torce sulla sedia.

È imbarazzato.

Ogni tanto guarda per cercare un sorriso, un cenno di complicità ai suoi gesti di savia pazienza.

Io ti compatisco, povero ometto con la valigia; no il mio non è disprezzo.

Non potrei.

Anche se per te sarebbe più gratificante.

Io ti piango ragazzo-vecchio perché vedo te come Gino.

Strano.

Lo lascerò”.

Ed intanto passano i giorni.

Lenti giorni.

Lenti giorni, sempre più vuoti.

Io e Gino in macchina.

Io e Gino in spiaggia.

Io e Gino e il silenzio.

La prima volta d’agosto.

Sulla spiaggia libera di Sant’Angelo non c’è molta gente.

Sto sulla sabbia umida con gli occhi chiusi, immobile verso il sole.

Silenzio.

Lui si annoia, vorrebbe parlare ma sarebbe inutile.

Silenzio.

Rimane concentrato nella sua orribile fissità, quasi tema il più piccolo movimento.

Silenzio.

Guardo il mare, triste.

Penso di tuffarmi per attrarre la sua attenzione.

Mi piacerebbe strappargli dalle labbra quella immobilità con un bacio violento.

Gino

Sì?

No meglio tuffarsi in modo discreto.

Silenzio.

Mi alzo in silenzio e vado in acqua in modo discreto.

Mi ripiomba addosso con tutta la sua intensità quel silenzio, mi straccia, si rende importante.

Mi alzo e vado in acqua lentamente gustando il rito.

Mi tuffo e so che non s’è accorto di essere rimasto solo – in silenzio – sulla spiaggia.

Penso che tornando, sdraiandomi, mi prenderà le mani – sciocca -, mi coprirà di baci – illusa -, mi dirà tante piccole sciocchezze – tenera -, che mi pensa – non è così -, che mi desidera – non come vorrei -, magari che mi ama – è solo una parola -.

Sarebbe come chiedere a questo scoglio di muoversi.

Ritorno su, mi agito, vado su e giù per la riva.

Silenzio.

È sempre quel silenzio.

Sempre più completo, ora sento che attraverso lui inalo la lentezza della vita perdendone l’entusiasmo, muoio piano piano.

Lui è immobile come un morto.

Lui sulla spiaggia. LUI.

Solo LUI.

Penso che il sole gli ha cotto quel poco di cervello che gli resta.

Il rappresentante resta immobile.

Ora guardo la mia mente diventare ogni giorno più vuota, i miei pensieri più cupi e intanto non posso muovermi, non ce la faccio.

È come quando in un sogno sei rincorsa, e vorresti correre ma non c’è il senso del movimento.

È vero, così, io vivo.

Ogni tanto riprovo a strappare un pizzico dei suoi pensieri, mi illudo di trovarli, di poter un giorno aprirli e gustarli, e so che mi illudo e so che non potrò mai inebriarmi di sensazioni che non possiede, che rimarrò, con lui, con Gino, sempre più guscio, magari sempre più vuoto… ma io aspetto.

Ecco la parola che mi ha sempre terrorizzata: aspettare.

Forse perché nella vita ho atteso troppo.

Anche ora, per esempio, sto aspettando.

Anche delle attese, come per i silenzi, mi è restato ancora il sapore, prima tenue, di quando continuavo a pettinarmi lentamente aspettando che venisse a prendermi, oppure facevo le smorfie nello specchio con tutte le luci della casa accese; quando aspettavo in macchina le ore, e le volte che la voglia di scappare era irrefrenabile immaginavo la sua faccia, avrebbe avuto una reazione, infine!

Finalmente!

Poi aspettavo che qualcosa cambiasse.

E aspett… che cazzo aspetto?

Allora ero forse molto più stupida o forse più innamorata.

E forse era ancora coerente aspettare.

Ma oggi?

Forse è vero, vorrei essere ancora, meglio, di nuovo, no, né ancora né di nuovo, essere e basta, essere perdutamente innamorata.

Vorrei provare quel batticuore ad ogni squillo del telefono, cercare con gli occhi tra la gente, per la strada, pensare e pensare solo con la massima intensità, appassionatamente.

https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/come-i-cinesi-vol.1/

Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA

Liga Sarah Lapinska | TWITTERONE

La professoressa lettone di agricoltura Baiba Rivža ha accettato con entusiasmo una copia del nostro giornale “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio.

Lei è già stata menzionata tante volte nelle pagine di “Il Dispari” come ottima organizzatrice con un gusto delicato per l’arte.

Insieme alla sua amica, poetessa e scrittrice Rasma Urtāne ha scritto la sua autobiografia “Baiba” in lingua lettone.

Occorrerebbe tradurre questo libro in lingua italiana e probabilmente mi assumerò l’incarico di farlo.

Auguriamo a Baiba e a Rasma tanta forza e  creatività!

Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA

Finaliste Premio Arti grafiche OTTO MILIONI – ultimo gruppo

Il Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” -definito in quattro sezioni: poesia, arti grafiche, giornalismo, recitazione- ideato da Bruno Mancini e dedicato alla memoria del Comm. Agostino Lauro, pioniere del trasporto marittimo ischitano, è giunto alla undicesima edizione ed anche quest’anno è stato affidato alla cura dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, con la preziosa collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione culturale algerina ADA di Dalila Boukhalfa.

A partire dallo scorso 18 agosto, e fino ad oggi con questo ultimo gruppo, ogni lunedì, abbiamo pubblicate tutte le 50 opere di Arti grafiche finaliste tra le oltre 300 iscritte.

Potrete esprimere i vostri gradimenti accedendo alla pagina web https://www.emmegiischia.com/wordpress/premio-arti-grafiche-otto-milioni-2022/

arg41 Fabaries Vasquez Cile

arg42 Giusy Donini Italia

arg43 Indulis Zālīte Lettonia

arg44 Irina Befa Germania

arg45 Loris Giorgini Italia

arg46 Mark Illukpitiya Maldives

arg47 Maurizio Pedace Italia

arg48 Melinda Horvath Ungheria

arg49 Miguel Pinero Venezuela

arg50 Mirjana Milanovic Serbia

Il Dispari 20220919 Redazione culturale DILA

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