Ugo De Angelis

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UGO DE ANGELIS

PRESENTAZIONE UGO DE ANGELIS

Ugo De Angelis nasce nel 1955 a Latina “Città Nuova del ‘900” figlia di quella che è stata la Bonifica idraulica ed integrale dell’Agro Pontino degli anni 20-30.

Laureatosi presso la Facoltà di Architettura Università degli Studi di Roma ”La Sapienza” con la tesi sul tema di archeologia industriale, da molti anni  è ricercatore e consulente storico presso l’Archivio Vaticano della Congregazione per la Dottrina della Fede ex Sant’Uffizio.

Ha collaborato con diversi quotidiani tra cui “L’Osservatore Romano” e numerosissime sono le sue partecipazioni a convegni nazionali e internazionali nell’ambito del contesto storico e territoriale della ex-campagna romana, i cui studi e relazioni storiche sono, tra l’altro,state pubblicate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Accademia Nazionale dei Lincei.

Tra i suoi studi

su temi di archeologia industriale spiccano le fonderie vaticane nella tenuta di Conca dell’ex Sant’Uffizio (1568 – 1870) e il consolidamento della Cupola di San Pietro realizzato nel 1743 da Benedetto XIV.

Ha partecipato alla elaborazione di numerosi interventi di  recupero ambientale e monumentale, tra cui emerge il progetto vincitore del concorso internazionale di progettazione indetto nel 2003 dalla Regione Lazio per la “Realizzazione del restauro e la valorizzazione del porto di Civitavecchia e del water-front cittadino”.

Per la sua sensibilità e l’assidua attività di promozione, valorizzazione e riqualificazione territoriale,nel 2007 è stato coordinatore scientifico del progetto transnazionale per la pianificazione urbanistica del Parco Satricum della Valle dell’Astura, finalizzato ad uno sviluppo turistico sostenibile.

Specializzato in Restauro e Conservazione dell’Architettura Moderna, nel 2010 ha redatto il progetto del Piano Colore, tutela e recupero delle superfici architettoniche della “Città di Fondazione” (Latina), presentato alla Fiera del Restauro di Ferrara.

Irriducibile e continuo è il suo contributo per la tutela e recupero del patrimonio storico-ambientale, complice quel fascino romantico e maledetto dell’ex campagna romana.

Convinto assertore e sostenitore delle politiche di valorizzazione e promozione territoriale, rivendica l’importanza del sinergico ruolo tra cultura, urbanistica e turismo finalizzato ad un modello strategico di sviluppo sostenibile.

Da sempre sostiene che non si può intervenire su un territorio o su un monumento se non si conosce la sua storia.

Ugo De Angelis nasce nel 1955 a Latina “Città Nuova del ‘900” figlia di quella che è stata la Bonifica idraulica ed integrale dell’Agro Pontino degli anni 20-30.

TITOLO:

“In quella foto c’è Maria”

AUTORE:

Ugo De Angelis

CASA EDITRICE:

Nane Edizioni

Ugo De Angelis è un architetto, ricercatore e consulente storico dell’Archivio vaticano della C.D.F. ex Sant’Uffizio, che da anni studia il contesto territoriale dell’ex campagna romana.

Il libro contiene una visione puramente storica di personaggi e fatti accaduti alle Ferriere di Conca (Allora Comune di Roma) nel mese di Luglio del 1902 che portarono al martirio della piccola Maria Goretti.

Il libro racconta anche un inedito spaccato economico e sociale del nostro territorio e quel contesto ambientale dal fascino romantico e maledetto della Valle dell’Astura, dell’ex Campagna Romana di fine 800, le cui fonti sono costituite da vecchi manoscritti e documenti vaticani.

Non è il solito testo agiografico sulla piccola delle paludi ma una ricostruzione storica dettagliata e precisa sui fatti e sul contesto sociale in cui avvennero.

Dalle analisi dei fascicoli processuali del Serenelli, Ugo De Angelis è riuscito a ricostruire la crudele dinamica del delitto e la lucida perversione dell’assassino nel tentato stupro.

Si legge come Maria gli resistette e come lui per costringerla a cedere prima di sferrare i colpi mortali l’ha sottopose a tortura.

Fa veramente accapponare la pelle, leggere le pagine di questo libro che descrivono un delitto che sembra studiato nei dettagli, così il tentativo di stupro e quelle gambine “serrate come il cemento” per impedirgli di prenderle la sua dignità.

Pedofilia e stupro

diremmo oggi, all’epoca destò rabbia e sconcerto.

La violenza psicologica ed economica subita dalla famiglia Goretti all’interno delle mura domestiche in quel contesto di intrighi e cinica panificazione, vede complici i due coabitanti, Giovanni Serenelli e il figlio Alessandro, mentre l’esame balistico tratto dal verbale dell’autopsia rivela altresì, in tutta la sua estrema crudezza, la vera dinamica della brutale furia omicida.

Bellissima anche la ricostruzione storica della degenza in ospedale di Maria e la sua forza nel raccontare i fatti e nel perdonarlo.

Tutto questo, l’aberrante delitto, la storia raccontata attraverso la voce dei suoi protagonisti, il percorso carcerario dell’assassino e così il contesto socio culturale viene descritto nel libro, con meticoloso e realistico dettaglio, le cui fonti sono costituite da vecchi manoscritti e documenti custoditi presso gli Archivi Vaticani e di Stato di Roma.

Una vicenda vissuta oltre un secolo fa, ma che ripropone in tutta la sua drammatica sofferenza, il tema su quell’ignobile fenomeno della violenza di genere.

Alla fine del libro si trova una attenta analisi storica e fotografica di un’immagine di vita contadina nel cui interno sembra possibile individuare la figura della fanciulla Maria Goretti.
Link Stampa e Televisione:
Articolo su Repubblica.it http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/02/25/news/santa_maria_goretti_ratzinger-79615136/

 

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