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Il Dispari 20190909 – Redazione culturale
Il Dispari 20190909
Lucia Fusco è stata a Ischia per scrivere di…
Lucia Fusco, Ambasciatrice DILA per la Regione Lazio, scrittrice, opinionista di questa pagina, viene sovente a Ischia per dedicarsi alla stesura di articoli che aprano sipari su vicende poco note di illustri personaggi che hanno, nel passato, eletto l’isola d’Ischia a loro meta privilegiata.
Alcuni incontri di lettura e di presentazione dei testi che sta elaborando saranno organizzati dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”in varie regioni italiane a partire dal prossimo mese di dicembre, quando, in anteprima assoluta, il primo reading verrà proposto in una prestigiosa sede ischitana.
Lucia Fusco, che ringraziamo, ha voluto coinvolgere IL DISPARI in questo suo progetto rendendoci partecipi del primo articolo dedicato alla straordinaria personalità umana e letteraria di Elsa Morante.
Una prima parte è stata pubblicata su questa pagina il 12 agosto scorso, ed ora proponiamo la seconda e ultima parte.
Buona lettura
Storie di donne che hanno fatto la Storia
IMMERSA FINO ALL’ELSA!
di Lucia Fusco
Elsa Morante e Alberto Moravia scrissero molto nella medesima casa prima in via Sgambati, poi in via dell’Oca.
Elsa Morante nel 1948 pubblicò il primo romanzo “Menzogna e sortilegio” e vinse il premio Viareggio.
Insieme agli amici Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Capogrossi, Umberto Saba, Carlo Cecchi, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Sandro Penna, Enzo Siciliano, Adriana Asti, Alberto Lattuada, Dario Bellezza, Franco Zeffirelli, e innumerevoli altri, respirarono, litigarono, viaggiarono moltissimo.
Lei, “grandi occhi dall’iride screziata, pieni di luce”, disadorna, senza gioielli ma estremamente felina e femminile, si sentiva inadeguata e invidiosa verso le donne agiate e attraenti che attraversavano la vita del marito. “Per consolarmi ho l’amicizia di pittori e poeti che mi dicono che sono brava, bella e buona e che devo abbandonare Alberto che mi fa venire le rughe. E non potrò mai cambiarlo. E io, dura come un sasso a dire che io e lui siamo come fratelli siamesi”.
Preda di tormenti, contraddizioni, angosce, senza figli, il matrimonio così burrascoso, pieno di punte, fu comunque pieno di incanto e d’attaccamento: “Solo Elsa sa dirmi parole che mi arrivano dritte al cuore”.
Durante le liti lei simulava di svenire per punirlo spaventandolo.
Poi gli diceva: “Vedo nei tuoi occhi un odio profondo verso di me”.
Scrissero entrambi moltissimo: romanzi, racconti, parole, poesie e sceneggiature per il cinema che attraversano il tempo.
Lei nel 1957 fu la prima donna a vincere il premio Strega con “L’isola di Arturo”.
Poi la vita divise le loro esistenze.
Ognuno seguì un diverso cammino, parallelo e crudele per questo.
Nonostante il genio e il successo, la vita non risparmiò a entrambi amori, tragedie e sofferenze.
“La Storia” fu un grandissimo successo letterario mondiale, un capolavoro epico, emotivamente fortissimo, dove, superando il neorealismo, Elsa creò una sua nuova personale poetica; attraverso le esistenze degli ultimi, la scrittrice ci lascia scoprire la dolorosa consapevolezza che la disperazione umana davanti alla volgarità, allo stupro, alla violenza, alla condanna del mondo, non ha eliso.
Solo gli animali e i bambini, esseri puri, pur in atmosfere inquietanti e malefiche, sanno trovare la forza di morire, di sparire come in un nirvana obbligato, con rassegnata speranza: “L’unica felicità possibile: non essere sé ma tutti”.
Elsa scrisse ancora “Aracoeli”, un viaggio a ritroso nell’intimo della sua infanzia, una sorta di preistoria dove riabilita il padre, insignito del PrixMedicisExtranger.
Si fratturò un femore e, nel 1983, tentò il suicidio.
Visse gli ultimi anni della sua vita a letto, perché gravemente invalida.
Aveva orrore della malattia: “Sono stanca di vivere nella mia salma”.
Morì il 25 novembre 1985 d’infarto.
Nonostante la separazione, Alberto continuò ad amarla molto e quando Elsa, ricoverata in ospedale, non voleva riceverlo, lo scrittore si sedeva fuori dalla porta e aspettava.
Elsa alla fine gli confessò di averlo sognato: “Tu sei stato la mia giovinezza”.
Donna e autrice di grande valore ha voluto opporre all’orrore della storia una personale partecipazione all’universalità del dolore.
I suoi manoscritti, patrimonio della Storia della Letteratura, sono conservati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Oggi parliamo di… SILVANA LAZZARINO: “EMOZIONI SENZA TEMPO”
Silvana Lazzarino, poetessa, giornalista pubblicista e opinionista di questa pagina, presenterà (a Roma, sabato 21 settembre, ore 17.00, presso la Libreria Mangiaparole in Via Manlio Capitolino7/9) la sua ultima raccolta poetica dal titolo EMOZIONI SENZA TEMPO, edito dalla della Casa editrice Edizioni Progetto Cultura.
Ad introdurre la serata ci sarà l’organizzatrice di eventi Lisa Lombardi.
La presentazione sarà a cura di Sandro Angelucci, poeta, saggista e critico letterario di grande spessore e sensibilità tra i più affermati nel panorama italiano, che si soffermerà sul contenuto della raccolta della poetessa romana.
Silvana Lazzarino sarà intervistata da Lisa Lombardi e verranno proiettate immagini di dipinti, riferiti alla natura, della famosa pittrice di livello internazionale Patrizia Canola -che sarà presente- molto apprezzata dal pubblico ischitano per la sua stupenda mostra personale proposta dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nel Museo Etnografico del Mare di Ischia (15 maggio – 15 settembre 2017).
Tra i dipinti proiettati, sarà possibile ammirare l’opera “Ortensie”, scelta da Silvana Lazzarino quale copertina del suo libro per quanto di profondo in essa si evince legato alla continuità dell’esistenza, in linea con la tematica trattata nella raccolta poetica.
Le liriche della poetessa rivelano un dialogo interiore a partire da quanto accade fuori, sia in riferimento al contesto umano, sia a quanto svelato e rivelato negli orizzonti di una Natura in divenire dove tutto è sospeso tra materia e spirito, finito e infinito, e dove il particolare si rivela nell’universale, nella ciclicità di un tempo senza tempo.
Tutto torna e non finisce.
Il colore blu e la sfericità dei fiori della copertina restituiscono l’idea di un tempo senza tempo, ciclico e perfetto, dove si può ritrovare altro senso a questo viaggio, volgendo lo sguardo verso l’attesa di un nuovo giorno ossia, come scrive, l’Autrice “dove l’orizzonte schiarisce/ e tutto è come sospeso/per rinascere”.
Silvana Lazzarino, già finalista di molte edizioni del premio “Otto milioni”, con questa raccolta si è aggiudicata il terzo posto al Concorso Internazionale Poetico Musicale organizzato dalla Delegazione Provinciale di Lecce del Cenacolo Accademico Europeo “Poeti nella Società”, in collaborazione con l’Accademia Neapolis di Napoli, l’Accademia “Arte e Cultura” di Salerno, la M.C.I. di Basilea, l’Associazione Koiné di Castrignano dei Greci, di altri Centri culturali e con il Patrocinio del Comune di Martano (LE).
Silvana Lazzarino devolverà il ricavato della vendita di questo suo libro alla Lega del Filo d’Oro di cui è sostenitrice.
Vivissimi auguri alla “nostra”poetessa… ovviamente siete tutti invitati!
Il Dispari 20190902 – Redazione culturale
Il Dispari 20190902
Il Dispari 20190902 – Redazione culturale
Il Dispari 20190902
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 16ª puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “Non sono un principe”
Ricomincio il canto
Il ritorno scoppia
di silenzi amici:
siamo troppo forti
per la pacca sulla spalla.
La storia resta imprigionata.
Annuso il freddo dell’aria in quelle sere.
Libri sfogliati su tavoli di legno.
Le mie contraddizioni eterne,
coerenti compiacenti compiute.
La soglia del “non voglio”
scalpellinata da flutti d’ideali.
Intrisi
infusi
indotti
-cupole rilucenti.
Le tenere ragazze innamorate.
… e poi mi parlo della catena d’oro
ostaggio della mia vita,
… e poi ti guardo
ancora senza fretta di sapere
… e ricomincio in canto.
ancora con le mani nelle mani.
Dalla raccolta “Non sono un principe”
Rimuovo licheni
Ventaglio di giorni
disegnati sulla seta, bifronte,
vado creando
nel tramonto senza sole
nel tramonto mare e cielo
nel tramonto che ho voluto.
Scandaglio ad occhi chiusi
fondali di memorie;
frequento tane di cerniole
rimuovo licheni da madrepore,
sosto,
al limite del fiato,
in apnea,
sul più bel sogno che ho vissuto.
Intanto, sulla costa,
si accendono le luci del presente
mentre io mi carico di dubbi
-zaino/cervello-,
lasciando vincere l’attesa.
Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Segni d’amanti pregni di mistero
Sono tornato sulla sabbia antica
dove quel giorno
pallido ti vidi
riempirmi di dolcezza.
C’era una fune
c’erano ossi di seppia
segni d’amanti pregni di mistero.
Promo uno
L’ARTISTA NAPOLETANO ANTOH MANSUETO in mostra a Roma
La mostra “Distruzione Creativa” con esposte le sue opere parla di recupero e trasformazione nella ciclicità dell’esistenza.
Il mondo di oggi, i suoi equilibri dinamici e le sue fratture, ma anche la capacità di recuperare da quanto distrutto e scartato, viene restituito attraverso un percorso che indaga sentimenti, desideri del nostro tempo dove non sempre è facile proporre il cambiamento.
Proprio di cambiamento, trasformazione quale reazione a quanto lo precede fa riferimento la mostra dedicata all’opera di Antoh Mansueto alla Casina di Raffaello in Villa Borghese a Roma.
Gestita da Spazio Arte e Creatività dell’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, l’esposizione“Distruzione Creativa” aperta fino al 15/09/2019, si sofferma sul motivo della distruzione creativa con riferimento al recupero degli scarti attraverso un linguaggio che passando dalla pittura alla scultura al video, contempla uno stile che si rifà a diverse correnti del passato.
L’artista nato a Napoli nel 1960 oltre ad appassionarsi giovanissimo alla pittura, parallelamente al lavoro di analista finanziario, si accosta alla ceramica e trae nuovi spunti per la sua arte dall’incontro con Bruno Munari.
Le opere diAntoh Mansueto, sempre protese a soffermarsi su temi esistenziali, restituiscono il fluire della vita fatto di luci e ombre, di inizi e conclusioni, dove tutto è in costante divenire tra distruzione e ricostruzione.
Come la natura è fatta di “piccole e grandi distruzioni creative, drammatiche e feconde” anche “l’arte è maestra di vita, quindi di “distruzione creativa” perché in essa “la distruzione è spesso l’altra faccia della creazione”(Bruno Munari ed altri).
Gli equilibri dinamici, le fratture del mondo di oggi sono indagate attraverso diversi lavori che spaziano dal dipinto alla scultura in legno riciclato, dalla carta all’opera in alluminio sagomato, con alcuni esempi di video.
Affiorano rimandi al surrealismo e all’espressionismo astratti, alla pop art, all’art brut, e poi al decostruttivismo per dare forma ad opere in cui domina il colore, la vitalità, l’ironia nel restituire la ciclicità dell’esistenza tra distruzione creativa e recupero degli scarti.
Nell’esposizione oltre ai due incontri con l’artista in apertura e in chiusura, sono previsti laboratori didattici rivolti a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni per tutta la durata della mostra con date già fissate.
I laboratori “Fare e disfare scultura” / “Fare e disfare pittura” prevedono sempre una breve visita per soli bambini alla mostra.
Il percorso espositivo dell’artista, iniziato nel 1990 è intenso e diversificato tra diverse gallerie in Italia (Genova, Parma, Pavia, Milano, Roma, Napoli, Torino, Ferrara, Lecce) e all’estero (Nizza, Lione, Mulhouse, Bucarest, Palo Alto).
Silvana Lazzarino
Maria Luisa Neri e Domenico Umbro al Bookcity 2019 con gli eventi DILA Made in Ischia
Maria Luisa Neri
e Domenico Umbro (insieme a tanti altri Artisti dei quali vi daremo notizia nelle prossime settimane) hanno confermate le loro partecipazioni attive ai tre eventi Made in Ischia proposti dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” al #BCM19, ed inseriti nel programma dell’importante manifestazione internazionale.
Ringraziandoli, potremo quindi, con legittima soddisfazione, essere fieri di qualificare in maniera eccellente i progetti artistici, culturali e sociali che andremo a presentare nell’Aula Magna della SIAM di Milano e nella Cascina Casarotto nei giorni 15-16-17/11/2019.
Come già scritto su queste colonna, le richieste di partecipazioni provenienti da Artisti ischitani saranno benvenute e valutate con estremo favore.
INFO: emmegiischia@gmail.com
Maria Luisa Neri,
ha iniziato a scrivere in gioventù.
Diplomata al Conservatorio in due strumenti.
Laureata in Psicologia Clinica presso l’Università della Sapienza di Roma, si è perfezionata per gli aspetti dell’età evolutiva, sui disturbi della sessualità dell’apprendimento, dell’alimentazione, e della devianza.
L’amore per la scrittura l’ha indotta a scrivere 11 volumi di poesie e racconti brevi, una raccolta di Haiku e diverse fiabe musicali.
Alcune sue composizioni sono state inserite in varie Antologie.
Nel 2014 è stata pubblicata la sua prima Silloge di Poesia “La Magia delle Parole… “.
Ora è in distribuzione l’antologia “Le Perle” composta da poesie inedite.
Ama ogni forma d’arte e organizza eventi in campo culturale e artistico, in particolare in ambito musicale, dando spazio soprattutto ai talenti italiani.
Socia Fondatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, Maria Luisa Neri è anche Presidente dell’Associazione “Arte del suonare”.
Oltre all’offerta concertistica, l’Associazione è impegnata a scoprire e valorizzare giovani promesse in campo musicale.
INFO: 347-0804603 – nerimarialuisa@libero.it
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Domenico Umbro
Per il terzo anno consecutivo sarà presente come musicista con DILA al Bookcity di Milano 2019.
Infatti, ha proposto concerti da solista nel 2017 nell’Auditorium del “Museo Delle Culture MUDEC”, e nel 2018 ha suonato sia nell’Aula Magna della “Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri – SIAM”, sia nell’Auditorium di “Mare Culturale Urbano”.
Sue biografie sono presenti in diverse antologie, pubblicate a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza, tra le quali vanno citate “Una pagina, un’emozione!” e “Penne Note Matite” edite da Il Sextante di Mariapia Ciaghi.
Con Raffaele Pagliaruli ha costituito il “Duo Giavenese” che ha già in calendario numerosi concerti a Milano, Torino, Giaveno e in Svizzera.
Il Dispari 20190826 – Redazione culturale
Il Dispari 20190826
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 15ª puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “Agli angoli degli occhi”
Parlo di te
Parlo di te
con me
nella semplicità di un riposo
sull’acqua
parlo di te
nella sincerità di una solitudine
con me
sull’acqua.
Parla di te
con me
un filo d’erba
sull’acqua
l’immagine di un’isola
sul mare
nella sincerità di un riposo
parla di te
a me
nella semplicità di una solitudine
sull’acqua
il volo di un volo di gabbiani.
Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Poesia sporca
La radio avanza sulle curve magnetiche.
Nel suo frantoio
spirano avanzi
innominabili
di belle speranze.
Nessun arpeggio interrompe la macina.
Stritolata
da robuste ganasce
sporca poesia mi imbratta.
Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Quando
Quando quest’ora
mattutina e grigia
s’infiammerà
filtrata dai tuoi occhi
quando colombi tuberanno
nel mio deserto nido
e tu trapasserai
nel gelo della mia vita oscura
quando le mani mie, le mie dita
non più si nutriranno d’aria
nel vano supplicare
amore amore…
Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Quando sarò pensiero
Quando sarò pensiero
su cigli di visioni
dagli orizzonti nitidi
verso stele di mie antiche iscrizioni,
oppure anche
il tempo in cui sarò passione
nel buio ottuso
per lunghi sguardi amorosi
lasciati illanguidire dalle mie tristezze,
di certo o forse
il giorno che sarò ricordo
tra vociare arruffato
di vecchi amici alticci
sulle note matte delle mie sortite,
non posso, voglio,
quando sarò pensiero,
quando sarò pensiero
la docile coerenza
strappata a mani unite
dai cesti di delizie
per gli epigrammi delle tue certezze,
non posso, voglio,
il tempo in cui sarò passione,
il tempo in cui sarò passione
la mascherata tenerezza
oltre effimere apparenze
di abbracci mafiosi
interrata sotto il magna del tuo vulcano,
non posso, voglio,
il giorno che sarò ricordo,
il giorno che sarò ricordo
il giorno voglio
il nostro giorno voglio
intero
dal primo all’ultimo minuto
dal primo all’ultimo sorriso
dal primo all’ultimo tuo bacio.
Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Quel giorno avrai venti anni
Quel giorno avrai venti anni
e non vorrai più niente oltre,
oltre la mano della tua bambola di pezza
che ti accompagni invisibile e muta,
invisibile e muta.
Dal primo chicchirichì del primo gallo
dal primo spiumacciare del primo canarino
dal primo sbiadire della prima stella,
le stelle, il gallo, il canarino:
“Lasciatemi pensare a questo giorno”.
Avrai l’età di una sorgente
e il tuo futuro vorresti fosse fermo,
fermo nel bacio sulla guancia dall’orsacchiotto bruno
che ti avvicina maestoso e fiero,
maestoso e fiero.
Dal sapore di mille profondi graniti
dall’odore inebriante di tutte le radici
dal chiarore trasparente della purezza,
graniti, radici, purezza:
“Aiutami a capire questo giorno”.
Quel giorno sarò la luce
di fianco in alto sopra e sotto,
la bambola di pezza e l’orsacchiotto bruno
di fianco in alto sopra e sotto,
le stelle il gallo il canarino,
sarò graniti e zolle
radici e fiori
sarò soltanto chiarore trasparente nel tuo sorriso.
Avrai venti anni e non vorrai più niente.
Avrai l’età di una sorgente.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/
Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826
Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826
Il Dispari 20190826
Simbolicamente la stella
La prima qualità da riconoscere sulla stella è il fatto che essa fa luce.
Le stelle rappresentate sul soffitto di un tempio o di una chiesa sottolineano la caratteristica celestiale, come simbolo dello spirito e anche del conflitto tra forze spirituali e quelle della materia , tenebrose.
Esse spaccano il buio come i fari destinati alla notte dello inconscio.
La stella brillante della Massoneria è nata dal pentagramma pitagorico, chiamato qualche volta il sigillo di Salomone, nonostante la sua nomina di esagono stellato, meglio detto, lo scudo di Davide.
Ha cinque angoli che si espandono come un focolaio nell’universo.
È situata tra la terra e il cielo, raffigurando l’uomo rigenerato che splende come la luce in mezzo alle tenebre del mondo profano.
Se la stella con cinque angoli è anche simbolo del microcosmo umano, quella a sei angoli, emblema dei giudei, con due triangoli inversi e incatenati, raffigura l’abbraccio tra spirito e materia, del principio attivo e quello passivo.
Quella a sette angoli è unita alla simbologia del numero sette: unendo il quadrato con il triangolo, diventa l’arpa cosmica, la musica delle stelle, l’armonia del mondo, arcobaleno con i suoi sette colori, le sette zone del pianeta, l’essere umano nella sua totalità.
Secondo il Vecchio Testamento le stelle fanno parte del Impero di Dio e per ognuna di esse c’è un angelo.
L’Apocalisse racconta che le stelle cadute sulla terra sono gli angeli spezzati, morti.
La stella di Betlemme è considerata dalla maggior parte dei storici una concessione al pensiero astrologico, onnipotente in quei tempi, grazie all’inizio della Chiesa che unisce fenomeni cosmici straordinari preceduti dalla nascita dei figli di Dio, incluso Budha.
La stella polare ha un ruolo primordiale, privilegiato, essendo il centro assoluto e eterno, intorno a quale ruota tutto il firmamento universale e cosmologico, sul quale abita Dio sul trono reale.
Concludo, augurando a tutti di avere dentro la stella polare e sopra la testa l’aureola di una stella.
Adriana Iftimie Ceroli
Il Dispari 20190826
Raffaele Pagliaruli sarà al Bookcity 2019 con i progetti DILA Made in Ischia
Musicista, flautista e sassofonista, nato a Putignano(Ba) nel 1981, ha iniziato gli studi presso la scuola musicale C.R.S.E.C sotto la guida del M° Giuseppe Mallardi, allievo del celebre M° Nino Rota terminandoli presso il Conservatorio “N. Rota” di Monopoli, dove, sotto la guida della Maestra Laura Iacobelli si è diplomato in Flauto. intraprendendo, contemporaneamente lo studio del sassofono con il M° Walter Arcangeli.
Ha partecipato ad alcuni corsi di direzione e strumentazione per Banda tenuti dal M° Maurizio Billi, direttore della Banda della Polizia di Stato, ed ha frequentato il corso di strumentazione e direzione per banda sotto la guida del M° Paolo Addesso e didattica della musica presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Ha partecipato a molte masterclass tenute da illustri musicisti del panorama musicale internazionale; ha collaborato in concerti con famosi personaggi del campo musicale italiano, dal classico al leggero tra i quali vanno citati Katia Ricciarelli, Barbara Cola, Nicola Martinucci, Andrea Tofanelli, Mario Rosini, New Trolls, Silvia Mezzanotte.
Insieme all’intensa attività musicale e concertistica, dall’Ottobre 2007 ricopre il ruolo di Direttore Artistico dell’Associazione Culturale Musicale “Orpheo” di Turi (Ba).
Raffaele Pagliaruli ha formato, con Domenico Umbro, il “Duo Giavenese”, subito invitato dall’Associazione “Da Ischia l’Arte – DILA” a partecipare all’edizione 2019 del Boockcity Milano proponendo, nell’Aula Magna della SIAM, un inedito programma musicale con brani appositamente scritto dal M° Roberto Prandin per l’evento “Otto milioni” che vedrà protagonisti, il 16 novembre 2019, gli artisti finalisti delle sei sezioni (poesia, letteratura, musica, arti grafiche, giornalismo recitazione) finalisti dell’omonimo Premio.
Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826
Il Dispari 20190819 – Redazione culturale
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 14ª puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Non è facile far ridere una donna triste
Oscillava, l’amata,
in delicate armonie
di tristezze e tenerezze,
invasa,
oltre capienza del suo pensiero,
da lontananze tenebrose,
resa
sbilenca, sghemba, sbieca
nel quotidiano
frammentare brandellare frantumare
filanti attese di ritorni…
e sempre Mario sapeva sprigionare i suoi sorrisi.
Che vale essere angeli cent’anni
se un tocco di follia
mi uccide il corpo
e lascia anime deserte?
Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Non rubate la mia vita
Un sorriso di mare smeraldo
un profumo di ortensia maculata
lo scampanare di turisti pascolanti
lo sciacquio di graniti biancastri,
TEMPO,
la sposa non mi chiede altro
i miei ingorghi pazienteranno ancora
tra un’onda senza fine al tramonto
nel poggio di agrumi e di ninfee.
Non rubate la mia vita,
prendete i sogni.
Dalla raccolta “Non sono un principe”
Non sono un principe
È nuova notte di luccichii vagabondi
nei cieli scuri dell’emisfero boreale,
notte di San Lorenzo,
senza luna e senza nuvole
sfilacci di bagliori intensi:
quasi comete.
È breve notte di desideri eterni
abbracciati all’amata sulla spiaggia,
notte dei primi turbamenti,
in angoli distanti dalla folla
sorrisi silenzi sospiri:
quasi nirvana.
È ancora notte di fichi d’india nel cervello
a sciami indecisioni prive di senso,
notte dell’ultimo verdetto,
per l’uomo che manca di difese:
invoca appigli pretestuosi,
quasi giustizia.
In questa notte di balconi aperti
dove l’afa ristagna indisturbata,
oggi stanotte,
nemmeno chiedo aiuto alla leggenda
e mi destino un ruolo di coerenza:
“Domani sarò Principe del tutto o nulla”.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/
Il Dispari 20190819
Flora Vona al Bookcity con DILA
Flora Vona
sarà una delle protagoniste dei progetti Made in Ischia organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la Casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi e la testata giornalistica “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio, che sono in programma dal 15 al 17 novembre nel palinsesto di Bookcity Milano #BCM19.
Flora Vona è nata a Napoli.
Si è laureata in Scienze dell’Educazione e si è specializzata in Mediazione e Gestione dei conflitti.
Diplomata al Teatro Biondo Stabile di Palermo sotto la direzione artistica di Pietro Carriglio, ha frequentata la scuola per attori e registi Teatès, diretta da Michele Perriera e uno stage di specializzazione con Giorgio Albertazzi.
Ha conseguito il diploma in dizione.
Ha partecipato al Festival di Saint Vincent vincendo la sezione dedicata al miglior video musicale MT Music Sky ed il premio Radio Cuore.
Ha partecipato al concorso nazionale per aspiranti attrici “Ragazza cinema ok” vincendo la fascia per la recitazione ed è stata scelta come volto per una campagna pubblicitaria dell’Oreal, e per uno spot della Peroni.
In teatro, in film e in video, ha interpretato:
Diana in “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo per la regia di Rinaldo Clementi; la protagonista in “Narrazioni Eretiche” per la regia di V. Bartucca e S. Calatabiano; la sovversiva in “L’amore impossibile” diretta da Antonello Capodici; un personaggio di “Le lacrime amare di Petra Von Kant” di Fassbinter, e uno di “L’ultima ora della notte”di V. Pugliesi, R. Mannelli e G. Bona; Esmeralda in “La vera storia di Esmeralda” di Victor Hugo diretto da Giuseppe Celesia; un personaggio in “Paolo e Francesca” per la regia di Fioretta Mari; Silvia, la protagonista, in ”Anche l’occhio vuole la sua parte” al fianco di Maurizio Casagrande; la protagonista del film “Donna di Rispetto” di Enzo Acri; la protagonista di un film di Tony Paganelli; una delle protagoniste nel corto di Federico Moccia “A mosca cieca”, e anche in “Novecento” di Rossella Izzo; per Sky Cinema ha girato la fiction “Moana” per la regia di Alfredo Peiretty; doppiatrice in documentari per Geo Rai 3, e due interpretazioni in “Squadra Antimafia Palermo” e in “Il Segreto dell’acqua”.
Il suo primo lungometraggio di produzione italo-albanese, “L’ultima Volontà”, è stato premiato a Toronto.
Ha recentemente pubblicato “Irene”: un romanzo sentimentale, che si muove fra le atmosfere liberty di Ginevra nei primi del Novecento, in cui la protagonista Irene è un’adolescente, cresciuta in un convitto per orfanelle, che si invaghisce del suo maestro di recitazione George fino a che…
Liga Sarah Lapinska intervista in esclusiva per Il Dispari il compositore e musicologo Raffi Kharajanyan.
Liga Sarah: Come ricorda Nora Novik?
Raffi: Nel conservatorio di San Pietroburgo, classe di Pavel Serebryakov, io, nato a Erevan, ho incontrato Nora Novik arrivata per sviluppare le sue abilità di pianista. Diventammo amici presto. Abbiamo deciso di unire le nostre due vite.
Liga Sarah: Mi parla della sua vita?
Raffi: Ho continuato a studiare, ma Nora era già tornata a Riga.
Desiderava l’ambiente verde di Mežaparks, dove è cresciuta.
In Lettonia, Nora era già pianista nota.
Il direttore della filarmonica, Filipp Shveynik, voleva il suo duo di pianoforte.
C’ero io con Nora nel duo pianistico Riga Piano Duo.
Abbiamo generato sia plausi e sia invidia.
Una sorvegliante del conservatorio una volta ci ha detto che se i giornalisti fossero arrivati, lei stessa avrebbe raccontato del nostro lavoro frenetico.
Entro gli anni 1978 -2009, il nostro duo pianistico “Riga Piano Duo” si è esibito sui palcoscenici di tutto il mondo.
Durante i viaggi abbiamo acquistato le partiture musicali anziché i jeans!
Quando suonavamo, la gente non aveva la noiosa sensazione che tutto fosse già noto in anticipo. Nora è morta giovane, non aveva ancora 68 anni.
Gli intriganti hanno precluso a Nora i palcoscenici più notevoli della Lettonia, mentre noi due insieme abbiamo suonato nelle sale più rappresentative nel mondo.
Nora ha lavorato come insegnante fino a quando il Rettore Juris Karlsons l’ha licenziata, all’improvviso.
Nora non aveva ancora compiuto 55 anni ed è stato un duro colpo per lei.
Abbiamo trascorso un mese in Italia.
Abbiamo tenuto concerti a Roma, al Colosseo e nelle chiese.
Nei nostri concerti abbiamo proposto A. Schnittke, A. Terteryan, M. Rostropovich, M. Voskresensky, L. Sumera, l’attore M. Kozakov, Superstars!
Nel 2012, ho ricevuto un premio al Festival di San Francisco.
Ho ricevuto l’Ordine delle tre stelle.
La mia suite “Puzzle” è stata registrata in un CD.
La Fantasia sul tema di Bibergan ha suscitato molto interesse.
La nostra Associazione Culturale possiede una bella villa storica a Riga.
Ho organizzato due festival “Le fonti della primavera”, e il ricco festival d’autunno “Unità e diversità”.
Il mio principio: eventi gratuiti.
Ho scritto un libro sulla musica per pianoforte del geniale Aram Khachaturian.
A Milano Valery Gavrilin ha eseguito la performance del balletto “Anuta”.
Lui ha identificato il nostro duo come suo talismano.
Lavoro in varie giurie.
Una volta ho sentito per caso nel corridoio: “Se Raffi Kharajanyan fosse arrivato, tutto si sarebbe svolto in maniera onesta”.
Tra gli strumenti musicali armeni è diventato popolare il duduk, fatto di legno di albicocca: strumento a fiato che è suonato in alcune colonne sonore dei film di Hollywood, per esempio, “Gladiator”.
Cercando due città per il gemellaggio con Italia e Lettonia in Armenia, mi sono concentrato sulla località turistica di Dilizan, in alta quota, e su Gyumri, ex Leninakan, che è ancora in fase di restauro dopo il terremoto.
Grazie alle donazioni della gente, abbiamo ricostruito la chiesa nello stile tradizionale.
È stato eretto un monumento in pietra, croce – hachkar, sul boulevard Basteja, Riga.
Abbiamo celebrato il 95 ° anniversario di Charles Aznavour.
Il coro nazionale lettone canterà nella chiesa di Jan la liturgia- Patarag del compositore Komitas.
La nostra associazione, quando il sottomarino “Kursk” affondò, e dopo l’incendio di Fukushima, sostenne le vittime e organizzò eventi di beneficenza due volte l’anno per gli animali senza tetto.
Ho due figli e la gatta Fana.
Ho il desiderio di creare un rifugio per gli animali senza tetto che sognano mani premurose.
Liga Sarah Lapinska
DILA
Il Dispari 20190819 – Il Dispari 20190819 – Il Dispari 20190819
Recensione di Marina De CaroRecensione di Roberta PanizzaRecensione di Liga Sarah LapinskaIntervista di Michela Zanarella
Intervista a Michela Zanarella
FATTITALIANI: Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini
Caterina Guttadauro La Brasca
La Voce – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini – Agosto 2018
PROSEPer Aurora volume primoPer Aurora volume secondoPer Aurora volume terzoPer Aurora volume quartoPer Aurora volume quintoPer Aurora volume quinto – Così fuPer Aurora volume settimo – Un’altra GildaPer Aurora- Tutti i raccontiCome i cinesi volume primoCome i cinesi volume secondoLa chIncontro con un maestroRacconti ineditiPOESIEDavanti al tempoAgli angoli degli occhiSegniDedicate e preferiteLa sagra del peccatoIncarto caramelle di uva passitaNon rubate la mia vitaIo fui mortaleSasquatchNon sono un principeLa mia vita mai vissutaInediteAntologie
Scempi
Francese Segni
Dalila Boukhalfa
Inglese
Pamela Allegretto Franz
Napoletano
Luciano Somma
Libere interpretazioni
Lettone
Liga Sarah Lapinska
Canzoni
Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena PetrarcaCredevo – Musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno ManciniValentina Gavrish Gilda Canta Rita Cuccaro finalista premio “Otto milioni” 2018Parlo di Te – Testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.Non rubate la mia vita testo di Bruno Mancini musica e canto di Valentina GavrishAdesso musica e canto di Valentina Gavrish e testo di Bruno ManciniCarnevale – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina GavrishGilda – Testo di Bruno Mancini -Musica e canto di Valentina GavrishGiovane Apache – Testo Bruno Mancini – Musica e canto Valentina GavrishTecla – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina GavrishAd occhi chiusi – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish
PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare finalista premio “Otto milioni” 2018“Quanno”: musica Roberto Prandin, testo Bruno Mancini, traduzione L. Somma immagini artisti variTra eutanasia e ghigliottina Prandin Mancini Canola legge Bruno con testiTra Eutanasia e Ghigliottina Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia CanolaTra eutanasia e ghigliottina testo Bruno Mancini, musica Roberto Prandin, disegni Liga Sarah LapinskaE sento jastemma ‘o cielo Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola Luciano Somma fastNicola Pantalone Il brivido più lungo finalista premio “Otto milioni” 2018
Canzone per San Valentino
Inno Coquille – Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013”
Nelle bugie dei sogni Sigla 2 cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”
90819
Recensione di Marina De CaroRecensione di Roberta PanizzaRecensione di Liga Sarah LapinskaIntervista di Michela Zanarella
Intervista a Michela Zanarella
FATTITALIANI: Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini
Caterina Guttadauro La Brasca
La Voce – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini – Agosto 2018
PROSEPer Aurora volume primoPer Aurora volume secondoPer Aurora volume terzoPer Aurora volume quartoPer Aurora volume quintoPer Aurora volume quinto – Così fuPer Aurora volume settimo – Un’altra GildaPer Aurora- Tutti i raccontiCome i cinesi volume primoCome i cinesi volume secondoLa chIncontro con un maestroRacconti ineditiPOESIEDavanti al tempoAgli angoli degli occhiSegniDedicate e preferiteLa sagra del peccatoIncarto caramelle di uva passitaNon rubate la mia vitaIo fui mortaleSasquatchNon sono un principeLa mia vita mai vissutaInediteAntologie
Scempi
Francese Segni
Dalila Boukhalfa
Inglese
Pamela Allegretto Franz
Napoletano
Luciano Somma
Libere interpretazioni
Lettone
Liga Sarah Lapinska
Canzoni
Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena PetrarcaCredevo – Musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno ManciniValentina Gavrish Gilda Canta Rita Cuccaro finalista premio “Otto milioni” 2018Parlo di Te – Testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.Non rubate la mia vita testo di Bruno Mancini musica e canto di Valentina GavrishAdesso musica e canto di Valentina Gavrish e testo di Bruno ManciniCarnevale – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina GavrishGilda – Testo di Bruno Mancini -Musica e canto di Valentina GavrishGiovane Apache – Testo Bruno Mancini – Musica e canto Valentina GavrishTecla – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina GavrishAd occhi chiusi – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish
PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare finalista premio “Otto milioni” 2018“Quanno”: musica Roberto Prandin, testo Bruno Mancini, traduzione L. Somma immagini artisti variTra eutanasia e ghigliottina Prandin Mancini Canola legge Bruno con testiTra Eutanasia e Ghigliottina Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia CanolaTra eutanasia e ghigliottina testo Bruno Mancini, musica Roberto Prandin, disegni Liga Sarah LapinskaE sento jastemma ‘o cielo Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola Luciano Somma fastNicola Pantalone Il brivido più lungo finalista premio “Otto milioni” 2018
Canzone per San Valentino
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Nelle bugie dei sogni Sigla 2 cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”
Il Dispari 20190819 – Il Dispari 20190819 – Il Dispari 20190819
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 16ª puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “Non sono un principe”
Ricomincio il canto
Il ritorno scoppia
di silenzi amici:
siamo troppo forti
per la pacca sulla spalla.
La storia resta imprigionata.
Annuso il freddo dell’aria in quelle sere.
Libri sfogliati su tavoli di legno.
Le mie contraddizioni eterne,
coerenti compiacenti compiute.
La soglia del “non voglio”
scalpellinata da flutti d’ideali.
Intrisi
infusi
indotti
-cupole rilucenti.
Le tenere ragazze innamorate.
… e poi mi parlo della catena d’oro
ostaggio della mia vita,
… e poi ti guardo
ancora senza fretta di sapere
… e ricomincio in canto.
ancora con le mani nelle mani.
Dalla raccolta “Non sono un principe”
Rimuovo licheni
Ventaglio di giorni
disegnati sulla seta, bifronte,
vado creando
nel tramonto senza sole
nel tramonto mare e cielo
nel tramonto che ho voluto.
Scandaglio ad occhi chiusi
fondali di memorie;
frequento tane di cerniole
rimuovo licheni da madrepore,
sosto,
al limite del fiato,
in apnea,
sul più bel sogno che ho vissuto.
Intanto, sulla costa,
si accendono le luci del presente
mentre io mi carico di dubbi
-zaino/cervello-,
lasciando vincere l’attesa.
Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Segni d’amanti pregni di mistero
Sono tornato sulla sabbia antica
dove quel giorno
pallido ti vidi
riempirmi di dolcezza.
C’era una fune
c’erano ossi di seppia
segni d’amanti pregni di mistero.
Promo uno
L’ARTISTA NAPOLETANO ANTOH MANSUETO in mostra a Roma
La mostra “Distruzione Creativa” con esposte le sue opere parla di recupero e trasformazione nella ciclicità dell’esistenza.
Il mondo di oggi, i suoi equilibri dinamici e le sue fratture, ma anche la capacità di recuperare da quanto distrutto e scartato, viene restituito attraverso un percorso che indaga sentimenti, desideri del nostro tempo dove non sempre è facile proporre il cambiamento.
Proprio di cambiamento, trasformazione quale reazione a quanto lo precede fa riferimento la mostra dedicata all’opera di Antoh Mansueto alla Casina di Raffaello in Villa Borghese a Roma.
Gestita da Spazio Arte e Creatività dell’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, l’esposizione“Distruzione Creativa” aperta fino al 15/09/2019, si sofferma sul motivo della distruzione creativa con riferimento al recupero degli scarti attraverso un linguaggio che passando dalla pittura alla scultura al video, contempla uno stile che si rifà a diverse correnti del passato.
L’artista nato a Napoli nel 1960 oltre ad appassionarsi giovanissimo alla pittura, parallelamente al lavoro di analista finanziario, si accosta alla ceramica e trae nuovi spunti per la sua arte dall’incontro con Bruno Munari.
Le opere diAntoh Mansueto, sempre protese a soffermarsi su temi esistenziali, restituiscono il fluire della vita fatto di luci e ombre, di inizi e conclusioni, dove tutto è in costante divenire tra distruzione e ricostruzione.
Come la natura è fatta di “piccole e grandi distruzioni creative, drammatiche e feconde” anche “l’arte è maestra di vita, quindi di “distruzione creativa” perché in essa “la distruzione è spesso l’altra faccia della creazione”(Bruno Munari ed altri).
Gli equilibri dinamici, le fratture del mondo di oggi sono indagate attraverso diversi lavori che spaziano dal dipinto alla scultura in legno riciclato, dalla carta all’opera in alluminio sagomato, con alcuni esempi di video.
Affiorano rimandi al surrealismo e all’espressionismo astratti, alla pop art, all’art brut, e poi al decostruttivismo per dare forma ad opere in cui domina il colore, la vitalità, l’ironia nel restituire la ciclicità dell’esistenza tra distruzione creativa e recupero degli scarti.
Nell’esposizione oltre ai due incontri con l’artista in apertura e in chiusura, sono previsti laboratori didattici rivolti a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni per tutta la durata della mostra con date già fissate.
I laboratori “Fare e disfare scultura” / “Fare e disfare pittura” prevedono sempre una breve visita per soli bambini alla mostra.
Il percorso espositivo dell’artista, iniziato nel 1990 è intenso e diversificato tra diverse gallerie in Italia (Genova, Parma, Pavia, Milano, Roma, Napoli, Torino, Ferrara, Lecce) e all’estero (Nizza, Lione, Mulhouse, Bucarest, Palo Alto).
Silvana Lazzarino
Maria Luisa Neri e Domenico Umbro al Bookcity 2019 con gli eventi DILA Made in Ischia
Maria Luisa Neri
e Domenico Umbro (insieme a tanti altri Artisti dei quali vi daremo notizia nelle prossime settimane) hanno confermate le loro partecipazioni attive ai tre eventi Made in Ischia proposti dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” al #BCM19, ed inseriti nel programma dell’importante manifestazione internazionale.
Ringraziandoli, potremo quindi, con legittima soddisfazione, essere fieri di qualificare in maniera eccellente i progetti artistici, culturali e sociali che andremo a presentare nell’Aula Magna della SIAM di Milano e nella Cascina Casarotto nei giorni 15-16-17/11/2019.
Come già scritto su queste colonna, le richieste di partecipazioni provenienti da Artisti ischitani saranno benvenute e valutate con estremo favore.
INFO: emmegiischia@gmail.com
Maria Luisa Neri,
ha iniziato a scrivere in gioventù.
Diplomata al Conservatorio in due strumenti.
Laureata in Psicologia Clinica presso l’Università della Sapienza di Roma, si è perfezionata per gli aspetti dell’età evolutiva, sui disturbi della sessualità dell’apprendimento, dell’alimentazione, e della devianza.
L’amore per la scrittura l’ha indotta a scrivere 11 volumi di poesie e racconti brevi, una raccolta di Haiku e diverse fiabe musicali.
Alcune sue composizioni sono state inserite in varie Antologie.
Nel 2014 è stata pubblicata la sua prima Silloge di Poesia “La Magia delle Parole… “.
Ora è in distribuzione l’antologia “Le Perle” composta da poesie inedite.
Ama ogni forma d’arte e organizza eventi in campo culturale e artistico, in particolare in ambito musicale, dando spazio soprattutto ai talenti italiani.
Socia Fondatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, Maria Luisa Neri è anche Presidente dell’Associazione “Arte del suonare”.
Oltre all’offerta concertistica, l’Associazione è impegnata a scoprire e valorizzare giovani promesse in campo musicale.
INFO: 347-0804603 – nerimarialuisa@libero.it
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Domenico Umbro
Per il terzo anno consecutivo sarà presente come musicista con DILA al Bookcity di Milano 2019.
Infatti, ha proposto concerti da solista nel 2017 nell’Auditorium del “Museo Delle Culture MUDEC”, e nel 2018 ha suonato sia nell’Aula Magna della “Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri – SIAM”, sia nell’Auditorium di “Mare Culturale Urbano”.
Sue biografie sono presenti in diverse antologie, pubblicate a cura di Bruno Mancini e di Roberta Panizza, tra le quali vanno citate “Una pagina, un’emozione!” e “Penne Note Matite” edite da Il Sextante di Mariapia Ciaghi.
Con Raffaele Pagliaruli ha costituito il “Duo Giavenese” che ha già in calendario numerosi concerti a Milano, Torino, Giaveno e in Svizzera.
Il Dispari 20190826 – Redazione culturale
Il Dispari 20190826
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 15ª puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “Agli angoli degli occhi”
Parlo di te
Parlo di te
con me
nella semplicità di un riposo
sull’acqua
parlo di te
nella sincerità di una solitudine
con me
sull’acqua.
Parla di te
con me
un filo d’erba
sull’acqua
l’immagine di un’isola
sul mare
nella sincerità di un riposo
parla di te
a me
nella semplicità di una solitudine
sull’acqua
il volo di un volo di gabbiani.
Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Poesia sporca
La radio avanza sulle curve magnetiche.
Nel suo frantoio
spirano avanzi
innominabili
di belle speranze.
Nessun arpeggio interrompe la macina.
Stritolata
da robuste ganasce
sporca poesia mi imbratta.
Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Quando
Quando quest’ora
mattutina e grigia
s’infiammerà
filtrata dai tuoi occhi
quando colombi tuberanno
nel mio deserto nido
e tu trapasserai
nel gelo della mia vita oscura
quando le mani mie, le mie dita
non più si nutriranno d’aria
nel vano supplicare
amore amore…
Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Quando sarò pensiero
Quando sarò pensiero
su cigli di visioni
dagli orizzonti nitidi
verso stele di mie antiche iscrizioni,
oppure anche
il tempo in cui sarò passione
nel buio ottuso
per lunghi sguardi amorosi
lasciati illanguidire dalle mie tristezze,
di certo o forse
il giorno che sarò ricordo
tra vociare arruffato
di vecchi amici alticci
sulle note matte delle mie sortite,
non posso, voglio,
quando sarò pensiero,
quando sarò pensiero
la docile coerenza
strappata a mani unite
dai cesti di delizie
per gli epigrammi delle tue certezze,
non posso, voglio,
il tempo in cui sarò passione,
il tempo in cui sarò passione
la mascherata tenerezza
oltre effimere apparenze
di abbracci mafiosi
interrata sotto il magna del tuo vulcano,
non posso, voglio,
il giorno che sarò ricordo,
il giorno che sarò ricordo
il giorno voglio
il nostro giorno voglio
intero
dal primo all’ultimo minuto
dal primo all’ultimo sorriso
dal primo all’ultimo tuo bacio.
Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Quel giorno avrai venti anni
Quel giorno avrai venti anni
e non vorrai più niente oltre,
oltre la mano della tua bambola di pezza
che ti accompagni invisibile e muta,
invisibile e muta.
Dal primo chicchirichì del primo gallo
dal primo spiumacciare del primo canarino
dal primo sbiadire della prima stella,
le stelle, il gallo, il canarino:
“Lasciatemi pensare a questo giorno”.
Avrai l’età di una sorgente
e il tuo futuro vorresti fosse fermo,
fermo nel bacio sulla guancia dall’orsacchiotto bruno
che ti avvicina maestoso e fiero,
maestoso e fiero.
Dal sapore di mille profondi graniti
dall’odore inebriante di tutte le radici
dal chiarore trasparente della purezza,
graniti, radici, purezza:
“Aiutami a capire questo giorno”.
Quel giorno sarò la luce
di fianco in alto sopra e sotto,
la bambola di pezza e l’orsacchiotto bruno
di fianco in alto sopra e sotto,
le stelle il gallo il canarino,
sarò graniti e zolle
radici e fiori
sarò soltanto chiarore trasparente nel tuo sorriso.
Avrai venti anni e non vorrai più niente.
Avrai l’età di una sorgente.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/
Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826
Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826
Il Dispari 20190826
Simbolicamente la stella
La prima qualità da riconoscere sulla stella è il fatto che essa fa luce.
Le stelle rappresentate sul soffitto di un tempio o di una chiesa sottolineano la caratteristica celestiale, come simbolo dello spirito e anche del conflitto tra forze spirituali e quelle della materia , tenebrose.
Esse spaccano il buio come i fari destinati alla notte dello inconscio.
La stella brillante della Massoneria è nata dal pentagramma pitagorico, chiamato qualche volta il sigillo di Salomone, nonostante la sua nomina di esagono stellato, meglio detto, lo scudo di Davide.
Ha cinque angoli che si espandono come un focolaio nell’universo.
È situata tra la terra e il cielo, raffigurando l’uomo rigenerato che splende come la luce in mezzo alle tenebre del mondo profano.
Se la stella con cinque angoli è anche simbolo del microcosmo umano, quella a sei angoli, emblema dei giudei, con due triangoli inversi e incatenati, raffigura l’abbraccio tra spirito e materia, del principio attivo e quello passivo.
Quella a sette angoli è unita alla simbologia del numero sette: unendo il quadrato con il triangolo, diventa l’arpa cosmica, la musica delle stelle, l’armonia del mondo, arcobaleno con i suoi sette colori, le sette zone del pianeta, l’essere umano nella sua totalità.
Secondo il Vecchio Testamento le stelle fanno parte del Impero di Dio e per ognuna di esse c’è un angelo.
L’Apocalisse racconta che le stelle cadute sulla terra sono gli angeli spezzati, morti.
La stella di Betlemme è considerata dalla maggior parte dei storici una concessione al pensiero astrologico, onnipotente in quei tempi, grazie all’inizio della Chiesa che unisce fenomeni cosmici straordinari preceduti dalla nascita dei figli di Dio, incluso Budha.
La stella polare ha un ruolo primordiale, privilegiato, essendo il centro assoluto e eterno, intorno a quale ruota tutto il firmamento universale e cosmologico, sul quale abita Dio sul trono reale.
Concludo, augurando a tutti di avere dentro la stella polare e sopra la testa l’aureola di una stella.
Adriana Iftimie Ceroli
Il Dispari 20190826
Raffaele Pagliaruli sarà al Bookcity 2019 con i progetti DILA Made in Ischia
Musicista, flautista e sassofonista, nato a Putignano(Ba) nel 1981, ha iniziato gli studi presso la scuola musicale C.R.S.E.C sotto la guida del M° Giuseppe Mallardi, allievo del celebre M° Nino Rota terminandoli presso il Conservatorio “N. Rota” di Monopoli, dove, sotto la guida della Maestra Laura Iacobelli si è diplomato in Flauto. intraprendendo, contemporaneamente lo studio del sassofono con il M° Walter Arcangeli.
Ha partecipato ad alcuni corsi di direzione e strumentazione per Banda tenuti dal M° Maurizio Billi, direttore della Banda della Polizia di Stato, ed ha frequentato il corso di strumentazione e direzione per banda sotto la guida del M° Paolo Addesso e didattica della musica presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Ha partecipato a molte masterclass tenute da illustri musicisti del panorama musicale internazionale; ha collaborato in concerti con famosi personaggi del campo musicale italiano, dal classico al leggero tra i quali vanno citati Katia Ricciarelli, Barbara Cola, Nicola Martinucci, Andrea Tofanelli, Mario Rosini, New Trolls, Silvia Mezzanotte.
Insieme all’intensa attività musicale e concertistica, dall’Ottobre 2007 ricopre il ruolo di Direttore Artistico dell’Associazione Culturale Musicale “Orpheo” di Turi (Ba).
Raffaele Pagliaruli ha formato, con Domenico Umbro, il “Duo Giavenese”, subito invitato dall’Associazione “Da Ischia l’Arte – DILA” a partecipare all’edizione 2019 del Boockcity Milano proponendo, nell’Aula Magna della SIAM, un inedito programma musicale con brani appositamente scritto dal M° Roberto Prandin per l’evento “Otto milioni” che vedrà protagonisti, il 16 novembre 2019, gli artisti finalisti delle sei sezioni (poesia, letteratura, musica, arti grafiche, giornalismo recitazione) finalisti dell’omonimo Premio.
Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826 – Il Dispari 20190826
Il Dispari 20190819 – Redazione culturale
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 14ª puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Non è facile far ridere una donna triste
Oscillava, l’amata,
in delicate armonie
di tristezze e tenerezze,
invasa,
oltre capienza del suo pensiero,
da lontananze tenebrose,
resa
sbilenca, sghemba, sbieca
nel quotidiano
frammentare brandellare frantumare
filanti attese di ritorni…
e sempre Mario sapeva sprigionare i suoi sorrisi.
Che vale essere angeli cent’anni
se un tocco di follia
mi uccide il corpo
e lascia anime deserte?
Dalla raccolta “Non rubate la mia vita”
Non rubate la mia vita
Un sorriso di mare smeraldo
un profumo di ortensia maculata
lo scampanare di turisti pascolanti
lo sciacquio di graniti biancastri,
TEMPO,
la sposa non mi chiede altro
i miei ingorghi pazienteranno ancora
tra un’onda senza fine al tramonto
nel poggio di agrumi e di ninfee.
Non rubate la mia vita,
prendete i sogni.
Dalla raccolta “Non sono un principe”
Non sono un principe
È nuova notte di luccichii vagabondi
nei cieli scuri dell’emisfero boreale,
notte di San Lorenzo,
senza luna e senza nuvole
sfilacci di bagliori intensi:
quasi comete.
È breve notte di desideri eterni
abbracciati all’amata sulla spiaggia,
notte dei primi turbamenti,
in angoli distanti dalla folla
sorrisi silenzi sospiri:
quasi nirvana.
È ancora notte di fichi d’india nel cervello
a sciami indecisioni prive di senso,
notte dell’ultimo verdetto,
per l’uomo che manca di difese:
invoca appigli pretestuosi,
quasi giustizia.
In questa notte di balconi aperti
dove l’afa ristagna indisturbata,
oggi stanotte,
nemmeno chiedo aiuto alla leggenda
e mi destino un ruolo di coerenza:
“Domani sarò Principe del tutto o nulla”.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/
Il Dispari 20190819
Flora Vona al Bookcity con DILA
Flora Vona
sarà una delle protagoniste dei progetti Made in Ischia organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la Casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi e la testata giornalistica “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio, che sono in programma dal 15 al 17 novembre nel palinsesto di Bookcity Milano #BCM19.
Flora Vona è nata a Napoli.
Si è laureata in Scienze dell’Educazione e si è specializzata in Mediazione e Gestione dei conflitti.
Diplomata al Teatro Biondo Stabile di Palermo sotto la direzione artistica di Pietro Carriglio, ha frequentata la scuola per attori e registi Teatès, diretta da Michele Perriera e uno stage di specializzazione con Giorgio Albertazzi.
Ha conseguito il diploma in dizione.
Ha partecipato al Festival di Saint Vincent vincendo la sezione dedicata al miglior video musicale MT Music Sky ed il premio Radio Cuore.
Ha partecipato al concorso nazionale per aspiranti attrici “Ragazza cinema ok” vincendo la fascia per la recitazione ed è stata scelta come volto per una campagna pubblicitaria dell’Oreal, e per uno spot della Peroni.
In teatro, in film e in video, ha interpretato:
Diana in “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo per la regia di Rinaldo Clementi; la protagonista in “Narrazioni Eretiche” per la regia di V. Bartucca e S. Calatabiano; la sovversiva in “L’amore impossibile” diretta da Antonello Capodici; un personaggio di “Le lacrime amare di Petra Von Kant” di Fassbinter, e uno di “L’ultima ora della notte”di V. Pugliesi, R. Mannelli e G. Bona; Esmeralda in “La vera storia di Esmeralda” di Victor Hugo diretto da Giuseppe Celesia; un personaggio in “Paolo e Francesca” per la regia di Fioretta Mari; Silvia, la protagonista, in ”Anche l’occhio vuole la sua parte” al fianco di Maurizio Casagrande; la protagonista del film “Donna di Rispetto” di Enzo Acri; la protagonista di un film di Tony Paganelli; una delle protagoniste nel corto di Federico Moccia “A mosca cieca”, e anche in “Novecento” di Rossella Izzo; per Sky Cinema ha girato la fiction “Moana” per la regia di Alfredo Peiretty; doppiatrice in documentari per Geo Rai 3, e due interpretazioni in “Squadra Antimafia Palermo” e in “Il Segreto dell’acqua”.
Il suo primo lungometraggio di produzione italo-albanese, “L’ultima Volontà”, è stato premiato a Toronto.
Ha recentemente pubblicato “Irene”: un romanzo sentimentale, che si muove fra le atmosfere liberty di Ginevra nei primi del Novecento, in cui la protagonista Irene è un’adolescente, cresciuta in un convitto per orfanelle, che si invaghisce del suo maestro di recitazione George fino a che…
Liga Sarah Lapinska intervista in esclusiva per Il Dispari il compositore e musicologo Raffi Kharajanyan.
Liga Sarah: Come ricorda Nora Novik?
Raffi: Nel conservatorio di San Pietroburgo, classe di Pavel Serebryakov, io, nato a Erevan, ho incontrato Nora Novik arrivata per sviluppare le sue abilità di pianista. Diventammo amici presto. Abbiamo deciso di unire le nostre due vite.
Liga Sarah: Mi parla della sua vita?
Raffi: Ho continuato a studiare, ma Nora era già tornata a Riga.
Desiderava l’ambiente verde di Mežaparks, dove è cresciuta.
In Lettonia, Nora era già pianista nota.
Il direttore della filarmonica, Filipp Shveynik, voleva il suo duo di pianoforte.
C’ero io con Nora nel duo pianistico Riga Piano Duo.
Abbiamo generato sia plausi e sia invidia.
Una sorvegliante del conservatorio una volta ci ha detto che se i giornalisti fossero arrivati, lei stessa avrebbe raccontato del nostro lavoro frenetico.
Entro gli anni 1978 -2009, il nostro duo pianistico “Riga Piano Duo” si è esibito sui palcoscenici di tutto il mondo.
Durante i viaggi abbiamo acquistato le partiture musicali anziché i jeans!
Quando suonavamo, la gente non aveva la noiosa sensazione che tutto fosse già noto in anticipo. Nora è morta giovane, non aveva ancora 68 anni.
Gli intriganti hanno precluso a Nora i palcoscenici più notevoli della Lettonia, mentre noi due insieme abbiamo suonato nelle sale più rappresentative nel mondo.
Nora ha lavorato come insegnante fino a quando il Rettore Juris Karlsons l’ha licenziata, all’improvviso.
Nora non aveva ancora compiuto 55 anni ed è stato un duro colpo per lei.
Abbiamo trascorso un mese in Italia.
Abbiamo tenuto concerti a Roma, al Colosseo e nelle chiese.
Nei nostri concerti abbiamo proposto A. Schnittke, A. Terteryan, M. Rostropovich, M. Voskresensky, L. Sumera, l’attore M. Kozakov, Superstars!
Nel 2012, ho ricevuto un premio al Festival di San Francisco.
Ho ricevuto l’Ordine delle tre stelle.
La mia suite “Puzzle” è stata registrata in un CD.
La Fantasia sul tema di Bibergan ha suscitato molto interesse.
La nostra Associazione Culturale possiede una bella villa storica a Riga.
Ho organizzato due festival “Le fonti della primavera”, e il ricco festival d’autunno “Unità e diversità”.
Il mio principio: eventi gratuiti.
Ho scritto un libro sulla musica per pianoforte del geniale Aram Khachaturian.
A Milano Valery Gavrilin ha eseguito la performance del balletto “Anuta”.
Lui ha identificato il nostro duo come suo talismano.
Lavoro in varie giurie.
Una volta ho sentito per caso nel corridoio: “Se Raffi Kharajanyan fosse arrivato, tutto si sarebbe svolto in maniera onesta”.
Tra gli strumenti musicali armeni è diventato popolare il duduk, fatto di legno di albicocca: strumento a fiato che è suonato in alcune colonne sonore dei film di Hollywood, per esempio, “Gladiator”.
Cercando due città per il gemellaggio con Italia e Lettonia in Armenia, mi sono concentrato sulla località turistica di Dilizan, in alta quota, e su Gyumri, ex Leninakan, che è ancora in fase di restauro dopo il terremoto.
Grazie alle donazioni della gente, abbiamo ricostruito la chiesa nello stile tradizionale.
È stato eretto un monumento in pietra, croce – hachkar, sul boulevard Basteja, Riga.
Abbiamo celebrato il 95 ° anniversario di Charles Aznavour.
Il coro nazionale lettone canterà nella chiesa di Jan la liturgia- Patarag del compositore Komitas.
La nostra associazione, quando il sottomarino “Kursk” affondò, e dopo l’incendio di Fukushima, sostenne le vittime e organizzò eventi di beneficenza due volte l’anno per gli animali senza tetto.
Ho due figli e la gatta Fana.
Ho il desiderio di creare un rifugio per gli animali senza tetto che sognano mani premurose.
Liga Sarah Lapinska
DILA
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