Dalla terra al cielo

“DALLA TERRA AL CIELO” MOSTRA DI ARTISTI CONTEMPORANEI A GUALDO TADINO  | Silvana Lazzarino

Percorsi visivi dove segni, forme e colori si inseguono a creare rappresentazioni concrete e immaginarie, reali e oniriche, dove non mancano metamorfosi stilistico formali atte a recuperare quei processi interiori abitati da sensazioni individuali e collettive tra istinto e immediatezza, ridisegnano l’esistenza nei suoi chiaroscuri, nelle sue trasformazioni tra tradizione e innovazione, memoria e attualità.

Patrizia Canola e Alba Gonzales

Patrizia Canola e Alba Gonzales

Entro questo scenario fatto di ricordi passati, di emozioni presenti, che raccontano dell’uomo dei suoi sogni, delle sue aspirazioni, dei suoi dubbi e paure, ma anche dei volti sospesi e infiniti di una natura in divenire capace di regalare le bellezze di un tempo sospeso, si muovono attraverso linguaggi e stili diversi i protagonisti della mostra DALLA TERRA AL CIELO DAL FIGURATIVO ALL’INFORMALE in corso a Gualdo Tadino nella Chiesa Monumentale di San Francesco fino al 28 marzo 2016.

Patrocinata dalla Regione Umbria e dal Comune di Gualdo Tadino, la mostra si è inaugurata lo scorso 17 gennaio con un pittoresco omaggio agli artisti messo in scena dal suggestivo corteo storico Palio di San Michele Arcangelo- Giochi del Le Porte e dal Palio delle Colombe di Amelia con la ricca parata di musici, balestrieri, dame e cavalieri.

L’esposizione collettiva curata da Catia Monacelli critico d’arte e direttore del Polo Museale città di Gualdo Tadino e da Francesca Sacchi Tommasi, alla cui inaugurazione hanno partecipato Giulio Rapetti, in arte Mogol, il più grande paroliere italiano, autore dei più bei testi di Lucio Battisti e Vittorio Sgarbi, presenta le opere di cinquanta artisti tra pittori, scultori, fotografi e maestri dell’arte ceramica tra i più affermati nel panorama nazionale ed internazionale. Tra questi accanto al premio Nobel Dario Fo, Agostino Arrivabene, Alfonso Borghi, Caterina Calabresi, Patrizia Canola, Francesco Cinelli, Grazia Cucco e Alba Gonzales, sono Roberto Ferri, Alexander Kanevsky, Giuseppe Menozzi, Nunziante, Massimo Panfili ed Oscar Piattella. E poi Ugo Riva, Claudio Sacchi,

Luigi Serafini, Mariantonietta Sulcanese e Duccio Tromadori.

Catia Monacelli, Vittorio Sgarbi, Alba Gonzales

Catia Monacelli, Vittorio Sgarbi, Alba Gonzales

Attraverso linguaggi diversi in cui si alternano semplicità e complessità nella forma e composizione, ciascun artista ha saputo cogliere verità e mistero della realtà entrando nei suoi luoghi fisici e metafisici dove si consuma il gioco tra presenza e assenza, verità e finzione. Attraverso l’alternarsi di stili che procedono dall’astratto all’informale a raccontare con nuova energia stati d’animo dell’individuo tra desideri, sogni e angosce, viene affrontato il bisogno dello stesso individuo di cercare un senso a questa vita dove tutto scorre troppo velocemente e dove con troppa facilità i sentimenti tendono a disperdersi quando tutto intorno è silenzio. Ma all’orizzonte si profila una luce che si tinge dei colori della natura che nei suoi volti cangianti invita a recuperare l’ascolto verso la terra ed il cielo, il finito e l’infinito. Qui si rinasce incontrando altri sguardi, altri destini per procedere in questa vita dove iniziare a sperare apprezzando e scoprendo aspetti della stessa rimasti fino ad ora nascosti.

Da sottolineare la presenza in questo affascinante percorso di una scultrice che come poche ha saputo cogliere e ridare forma all’essenza dell’uomo tra verità e mistero, bellezza e armonia. E’ Alba Gonzales che nelle sue sculture monumentali ha immortalato l’eleganza e la bellezza femminile e il sentimento della vita tra dramma, amore ed ironia, tematiche a lei care. Sfingi, Chimere e Miti in marmo e bronzo raccontano proprio questi aspetti dell’esistenza attraverso figure femminili forti e delicate, ma anche sensuali e talora inquietanti, armoniose nei loro movimenti e pose, come sospese tra sogno, mistero e poesia che traggono energia dalla stessa materia per parlare di un tempo passato e di un tempo immaginato tra realtà e desiderio. Figure sospese nel tempo del mito e del metafisico, dell’amore e dell’onirico, che parlano di paure e mistero invitando a riflettere sui desideri reconditi dell’uomo, sul suo essere parte della storia e sulle sue inquietudini nell’avvertire un punto di separazione tra finito e infinito. Significative sono le sue due sculture in bronzo qui esposte: Lei, vede e non vede o altrove guarda

Patrizia Canola, Vittorio Sgarbi, Catia Monacelli

Patrizia Canola, Vittorio Sgarbi, Catia Monacelli

(Giustizia) del 2010 e Sotto il suo Manto del 2013, eleganti ed in perfetto equilibrio con lo spazio, Liberate dal marmo esse trovano nuova vita per sugellare quelle emozioni della notte proiettate verso un nuovo giorno dove il passato si veste delle sfumature del sogno.

Il colore e la luce che creano suggestive rifrazioni nel dare forma e vita ai ritmi infiniti della natura con i suoi volti sempre diversi di stagione in stagione, irrompono con equilibrio e armonia nei dipinti lirici e avvolgenti di Patrizia Canola. Nella natura, nei suoi spazi dove la linea di confine tra la terra e il cielo sembra svanire a suggerire una possibile interazione tra l’orizzonte fisico e metafisico, Patrizia Canola, artista raffinata e sensibile, ha scoperto una fonte di ispirazione privilegiata per accostarsi e rivelare le emozioni della vita. La Brianza è col tempo diventato il sito più frequentato per dare vita alle sue opere dove filtrano le atmosfere fatte di suoni, bisbigli e rumori di una natura ancora intatta che si lascia catturare nella bellezza delle sue sfumature di colori ora cangianti ora riflessi, per poi nascondersi lasciando un alone di mistero al calar della sera.

Patrizia Canola e Alba Gonzales

Patrizia Canola e Alba Gonzales

Gli scenari descritti da Patrizia Canola sono quelli di un paesaggio in divenire, filtrato nei suoi diversi volti e manifestazioni dalla forza rivelatrice della luce. Luce che forma e fonde il colore a svelare i dettagli di questa natura solare e rasserenante che rimanda all’eterno ciclo dell’esistenza nel passare delle stagioni. La luce da lei catturata sia diurna, sia crepuscolare, avvolge ogni singolo particolare del paesaggio o veduta: ecco che un bosco, un campo di grano, un torrente d’acqua cristallina e poi le mimose e l’uva bianca, si riempiono di questa essenza che traspare in ogni loro dettaglio creando il senso del movimento. I due dipinti (olio su tela) qui presenti in mostra: Rifrazioni (2014) e Atmosfera d’inverno sul fiume Adda (2015) esaltano questa luminosità e l’effetto delle trasparenze dettate dalla luce riflessa. Luce che esalta i colori intensi e vivaci, delicati e avvolgenti nel loro restituire profumi ed energia ad alberi, fiori, fili d’erba che trasmettono il senso della vita nel suo continuo procedere dalla nascita alla morte per poi rinascere. E’ la rinascita del respiro cosmico che abbraccia il finito e l’infinito tra la terra e il cielo parlando all’uomo del mistero della vita.

Silvana Lazzarino

DALLA TERRA AL CIELO

DAL FIGURATIVO ALL’INFORMALE

a cura di Catia Monacelli e Francesca Sacchi Tommasi

Chiesa Monumentale di San Francesco

Corso Italia – Gualdo Tadino (Perugia)

Orario: da martedì a domenica 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00

fino al 28 marzo 2016

Per informazioni contattare la segreteria organizzativa allo 0759142445.

 

 

 

 

 

 

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Generazioni a confronto

Generazioni a confronto

in mostra a Genzano (Roma)

L’arte con i suoi diversi linguaggi tra visione ed emozione attraverso i secoli ha segnato epoche, culture caratterizzando periodi storici diversi. L’arte contemporanea utilizza diverse forme espressive con cui dare voce ai cambiamenti e alle trasformazioni di questi ultimi tempi. Se il digitale, le videoinstallazioni, l’utilizzo di diversi materiali da quelli d’uso più comune ad altri meno abituali, hanno caratterizzato le opere d’arte di questi ultimi quindici anni, la pittura tra astratto e figurativo e la scultura nel suo richiamo alla classicità e al moderno, trovano una collocazione importante in particolare con artisti affermati che hanno iniziato la loro attività tra gli anni Settanta e inizi Ottanta. Tra questi la scultrice Alba Gonzales che insieme a Roberta Buttini, Antonio Fiore, Rosario Genovese, Renzo Eusebi, come lei affermati a livello internazionale sono stati invitati a partecipare alla rassegna d’arte contemporanea GENERAZIONI A CONFRONTO presso Palazzo Sforza Cesarini a Genzano (Roma) aperta fino al 10 gennaio 2016.

Veduta del Palazzo Sforza Cesarini

Veduta del Palazzo Sforza Cesarini

La mostra, a cura di Giorgio di Genova, con la collaborazione di Paolo Viterbini e Walter Necci, patrocinata dal Comune di Genzano di Roma, in collaborazione con la galleria Vittoria di Roma, accanto a mini personali dedicate ai cinque artisti sopracitati, presenta lavori di altri protagonisti della scena artistica italiana e straniera nati dagli anni Trenta agli anni Ottanta, che si sono distinti e affermati per la capacità di trovare nuove ed originali espressioni attraverso l’arte quale veicolo per trasmettere emozioni e tematiche legate all’uomo e al suo vissuto rapportato alla realtà, e alla sua storia tra passato e presente. I centotrenta partecipanti presentano lavori realizzati tra il 2000 ed il 2015 improntati ad una ricerca il cui fine è quello di individuare le linee di espressione del nuovo secolo. Il confronto tra generazioni diverse, in questo ambito, offre al pubblico l’epifania dei linguaggi dei dipinti, delle sculture e delle installazioni, che provengono da culture e da luoghi differenti.

Ad introdurre il visitatore nel percorso espositivo è la scultura di Alba Gonzales: Il bacio. Paolo Francesca. L’artista romana premiata con diversi e importanti riconoscimenti tra cui il recente Premio alla carriera per i suoi 40 anni di attività, è presente con sei opere di diverse dimensioni, intense e avvolgenti.

Il bacio Paolo e Francesca di Alba Gonzales

Il bacio
Paolo e Francesca
di Alba Gonzales

Opere che raccontano del mito e della storia, delle origini perdute dell’uomo e della sua aspirazione all’infinito e al divino, ma anche delle sue inquietudini e angosce, senza dimenticare l’amore. Tutto questo visto attraverso quella sottile vena ironica che caratterizza l’evolversi delle sue figure spesso antropomorfiche dove prevalgono chimere, sfingi, figure femminili prese dalla mitologia. Sculture in marmo e bronzo eleganti nei loro movimenti e in perfetto equilibrio con gli spazi, sono come proiettate in un tempo sospeso tra passato e presente, mistero e storia dove ritrovare il senso del fisico e del metafisico, dell’immanente e del trascendente. Accanto alla Gonzales va citata Roberta Buttini con il suo lavoro che tra aspetti propri dell’antropologia e della scienza intende indagare la storia del genere umano dalle origini ad oggi a suggerire un possibile incontro tra arte e scienza. Questo a partire dalla scrittura, che l’artista utilizza nelle diverse tipologie proprio attraverso le sue opere giungendo a decodificare un linguaggio che unisce la cultura arcaica ai punti cardinali dei Maya, i principi dell’astrolabio di Galileo agli esagrammi cinesi e ancora le matrici informatiche ai simboli ancestrali.

Un percorso visto non solo quale momento di aggregazione, ma anche quale occasione per un confronto tra generazioni diverse con una prevalenza di artisti nati negli anni Quaranta e Cinquanta.

Silvana Lazzarino

GENERAZIONI A CONFRONTO

Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea

a cura di Giorgio Di Genova,

Palazzo Sforza Cesarini –Genzano di Roma

Orario: sabato e domenica: 10.00-13.00 e 15.00-19.00

fino al 10 gennaio 2016

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