Il Dispari 20220425 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220425 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220425

Gianluigi Filippini in arte Jeanfilip intervista la poetessa

Maria Francesca Mosca

vincitrice del premio di Poesia OTTO MILIONI 2021

Prima parte

Quando Bruno Mancini presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” di Ischia mi ha invitato, come Presidente e Ambasciatore della Sede operativa della Regione Lombardia a realizzare un’intervista alla Dott.ssa Maria Francesca Mosca, come Artista “pittore” per me è stato un grande onore condividere suggestioni emozionali.

Ho cercato di porre delle domande e riflessioni alla Dott.ssa e poetessa Maria Francesca Mosca, in quanto nella sua professione di medico di famiglia, tutti i giorni è a contatto con delle persone che soffrono nel corpo e nell’anima.

Le risposte di Maria Francesca sono state, a mio parere, gratificanti, facendo emergere la sua grande sensibilità poetica.

Per ragioni di spazio pubblicheremo in due puntate l’intervista che ha concesso in esclusiva per questa la pagina culturale del quotidiano Il Dispari, dandovi appuntamento fin da ora al prossimo lunedì.

D: – Dottoressa o Poetessa? Mi racconti…

R – Cosa posso raccontare di me?
Ho sempre svolto con passione la mia professione di medico, come medico di base, in trincea, a diretto contatto con i miei pazienti, condividendo le problematiche di vita, curando, consigliando, consolando, cercando di essere presente quanto più potevo, instaurando nel tempo rapporti di amicizia e di fiducia.
Sono grata alla mia professione per quanto mi ha dato e mi ha permesso di dare.
Nella vita ognuno di noi affronta problemi più o meno grandi, difficoltà, lutti, e il saper emergere e superare rispecchiandosi anche nelle difficoltà altrui anziché chiudersi nella propria egoistica sofferenza, può aiutare, sempre.
Nella mia vita ho messo al primo posto gli affetti familiari e dalla serenità che ne è derivata ho tratto forza ed entusiasmo per dedicarmi agli altri, non solo nella professione, ma anche nel volontariato.
Da qui tanti incontri, tante esperienze di vita, condivisioni, spunti e la scrittura scorre fluida…
Ho sempre però tenuto i miei scritti” nel cassetto” sino al 2005, quando i miei figli, leggendo per caso un mio racconto, mi hanno convinta a partecipare ad un concorso letterario per Medici Scrittori “GIAN VINCENZO OMODEI ZORINI” di Arona dove, con stupore ed incredulità, mi sono classificata al secondo posto in quell’anno e al primo posto nell’Edizione successiva, diventando poi Membro del Comitato dei Lettori del Concorso stesso con l’occasione di conoscere personalità straordinarie!
Da lì in poi ho mosso i primi passi, partecipando a vari Concorsi ed ottenendo lusinghieri riconoscimenti, che mai avrei sperato, ma soprattutto ho avuto l’opportunità di conoscere artisti, scrittori, poeti e cultori dell’arte, persone interessantissime!
Secondo me la Poesia, come del resto la scrittura, può essere terapeutica, non a caso il titolo della mia prima, breve raccolta di racconti è stato appunto “Terapia dell’Anima”.
In questa raccolta, nella criticità di situazioni emotivamente molto intense, ho cercato di far emergere il ritratto di una realtà di vita che è sì confronto con il dolore e la sofferenza, ma anche e soprattutto riscatto attraverso l’Amore.

:

D: – Quando si è avvicinata alla Poesia?

:R: – La Poesia ha accompagnato la mia vita sin da bambina.
A volte con tenerezza rileggo i versi che scrivevo allora e con infantile rimpianto vorrei rivivere le prime, ingenue emozioni…:

D: – Che cos’è per lei la Poesia?

R: – Per me la Poesia è un’amica, una compagna, un rifugio in cui ritrovo serenità e armonia e, nella parola scritta, rinasce la voglia di creare, di rielaborare sensazioni ed emozioni rendendole vive e vibranti.

D: – Come e dove nasce una Poesia o Racconto?

R: – Una Poesia o la trama di un racconto nasce spontanea, quasi acquisisce con prepotenza una vita propria quando si manifesta l’urgenza di scrivere.

Basta un pensiero, una frase, una situazione e la realtà poetica si realizza immediatamente…

D: – Considerando la sua professione di medico, le sue poesie o riflessioni, nascono anche da un rapporto con le persone e la loro sofferenza?

R: – Nello svolgimento della mia professione di Medico mi trovo spesso a contatto con la sofferenza, fisica o spirituale, e il rapportarmi con le persone, condividere le loro ansie, le paure, spesso la non accettazione di una diagnosi e della malattia, la ricerca dei mille perché, mi ha sempre stimolato a cercare di dare un significato catartico alla sofferenza stessa.

D: – Come ha conosciuto l’associazione DILA e il premio “Otto milioni”?

R: – Ho conosciuto l’Associazione DILA grazie alla pubblicazione sul quotidiano Il Dispari di Gaetano Di Meglio dell’Intervista che Silvana Lazzarino ha proposto in occasione della presentazione a Roma presso la Libreria Hora Felix, organizzata dall’Associazione IPLAC (Insieme per la Cultura) del mio libro “Fili di rugiada” dedicato alle storie degli straordinari atleti dell’Hand Bike.
Ringraziando Bruno Mancini per l’attenzione riservata all’evento, ho avuto occasione di conoscere la sua straordinaria personalità e l’Associazione DILA con le molteplici e prestigiose iniziative tra cui il Premio “Otto milioni” a cui con entusiasmo e piacere ho partecipato.

Adriana Iftimie Ceroli ritorna a pubblicare i suoi “Simbolicamente”.

Bentornata Adriana nella Redazione di questa pagina culturale!

SIMBOLICAMANTE IL CERVO

Il cervo è stato spesso paragonato all’albero della vita perché ha le corna che si rigenerano periodicamente.

è il simbolo della fecondità, del ritmo della crescita e della rinascita.

Questi valori si riconoscono sia nelle decorazioni dei battisteri cristiani, ma anche nelle tradizioni musulmane, maya, pueblo ecc.

Allo stesso modo, il cervo è l’annunciatore della luce e fa vedere il sentiero verso la luce del giorno. In alcune civiltà, questa caratteristica prenderà un’ampiezza cosmica e spirituale.

Il cervo diventa un mediatore tra il cielo e la terra, come simbolo del sole che risorge e si alza sul cielo infinito.

Più tardi, raffigurato con una croce sulla fronte, diverrà l’immagine di Cristo.

Messaggero del divino, esso rappresenta alla serie di simboli associati: albero della vita, le corna e la croce.

Nell’iconografia mitologica greco-romana i cervi vengono messi a guidare il carro della dea Diana, dea della caccia.

Adriana Iftimie Ceroli

Il Dispari 20220411

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 14a e ultima puntata

Capitolo sesto

[—]

Meno uno.

La donna guascona lasciò trascorrere l’attimo necessario a che l’eco spersonalizzata di quella condanna estrema giungesse nel buio della mia salita tra curve di strade sconnesse costeggianti infidi burroni, ed allo sguardo immobile di Petrus impose: «Continua».

Io finii, con la memoria, in miseri vicoli malfamati al centro di un inestricabile labirinto diramato giusto alcuni passi dietro vetrine, dal lusso sfacciato, esposte sulla strada famosa per i monumentali palazzi della nobile società napoletana.

Tra folla di gente in lotta per la sopravvivenza, ancora maggiormente mortificata dal contatto fisico con i vicini spregiudicati venditori di beni essenziali a tassi d’usura.

Ero dove la luce del sole non si presentava per non avvilire lo scuro delle anime vaganti, dove i giorni non contavano perché sempre tutti identici ed inutili, dove i bambini ed i vecchi non conoscevano diritti, dove la vita di un forestiero valeva un quinto del suo orologio, dove le sigarette le droghe le puttane, dove, allora, quando… quando mi sembrava di incontrare Gilda adolescente, spilungona e scorbutica, che rompeva il naso ai maschi se la trattavano da femminuccia, salvo poi correre verso le mie gambe che reggevano la grossa moto regalo dell’ultimo esame universitario.

«Firma il registro» mi disse Aurora, contemporaneamente mostrando a tutti un ventaglio di seta giapponese, aperto, dai colori sgargianti, che la donna dell’appuntamento, la dolce Edith, l’anima della fantasia da sempre per me inseparabile compagna in tutte le vicende letterarie, aveva inteso consegnarle quale pegno d’adesione alla mia scelta.

Simile alla sua, certamente difficile.

Entrambe stupende per quanto di eterno, infine, avevano meritato nell’assoggettare ad un caduco amore terreno una immortalità esautorante qualsiasi sentimento.

Era quello stesso ventaglio modellato a forma di conchiglia che lei, la dolce Edith, la donna dalle mani ambrate, aveva agitato in semicerchi minacciosi voltando e voltando il busto eretto nelle lame del vestito nel giorno, per lei decisivo, del suo tenero «Appuntamento» con l’uomo dallo smoking bianco senza sfumature e dal fiore di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero.

Non ebbi alcun dubbio nel comprendere la forza del sentimento che la cara Edith mi manifestava.

Congiunte dal lucente tessuto orientale, le stecche di bambù erano imperniate, nella parte inferiore, tramite un particolarissimo anello d’oro bianco con pietra di rubino.

Inconfondibile, esso era stato l’inseparabile gioiello dell’uomo dall’impeccabile smoking bianco senza sfumature e nessuno avrebbe mai potuto costringerlo a separarsene.

Era evidente che lui aveva deciso di privarsene da solo, lui, il professore Edoardo, lui, lo spietato cervello del tormento stilistico che aveva scavate le mie idee.

Non ebbi alcun dubbio nel comprendere il valore inestimabile del dono che mi offriva.

Aurora chiuse il ventaglio, lo roteò di mezzo giro e lo tenne in bilico sulla falangina dell’indice puntato verso di me.

Bene in vista.

Al centro della luce proveniente dalla finestra aperta.

Osservai per qualche attimo il suo volto impassibile e poi di nuovo rivolsi la mia attenzione al ventaglio fermo a mezz’aria, immobile, bene in vista, al centro della luce proveniente dalla finestra aperta.

Simile al braccio di una bilancia posato sul cuneo formato dal dito di Aurora, non dondolava.

Conoscevo troppo bene la Donna Guascona per non comprendere la doppia allegoria del messaggio che mi stava inviando.

Non ebbi alcun dubbio.

La fantasmagorica illusione ottica decorata sulla scintillante seta orientale, in perfetto equilibrio con la preziosa durezza della gemma di corindone rosso!

Nel mondo dell’arte, la fantasia ed il tormento stilistico, pur distinti e disuguali, si sarebbero equivalsi se fossero stati sorretti dal gancio della verità!

Nel mondo dell’esistenza, l’anima ed il cervello non avrebbero dovuto sopraffarsi per non precipitare entrambi!

L’indice della mia amica Aurora era rivolto verso di me, né per minaccia, né per richiamo, ma come segno di scelta elettiva.

Ritornai lentamente con lo sguardo negli occhi di Aurora, affinché vedesse le mie palpebre chiudersi tre volte.

Avvicinai il registro ad un bordo del cavalletto di sostegno, e con grande sforzo di concentrazione riuscii ad imprimere un sottile tratto accanto alle altre firme.

Poco più comprensibile del breve tracciato di un elettroencefalogramma, cardiogramma, quasi piatto, il mio nome, la quinta firma, avrebbe dovuto concludere il rito.

Fu come estrarre la madreperla a quindici metri di profondità in un’apnea al sorso finale.

Zero.

Il gesto ipnotico con il quale calai la testa per apporre la firma, e la lieve torsione del busto verso il lato del leggio, furono sufficienti a che l’ombra che m’incombeva alle spalle, il sofferto spirito di assurde avventure, il mostro ingordo e allucinato, fantasma tra le grotte inesplorate della mia coscienza, Ignazio, notasse le dita affusolate e l’inconfondibile armonia dei gesti che compivo.

 

La “Signora” disse «Ora».

Petrus chiuse gli occhi.

Ignazio, si spostò di un passo per scrutare le pieghe nascoste del mio viso.

Ci eravamo lasciati da così poco tempo che a lui, mio fratello gemello, bastardo avventuriero, furono sufficienti minimi particolari per riconoscermi.

La Donna Guascona infilò l’anello nuziale al dito della sposa.

Petrus compì lo stesso rituale all’anulare della mia mano.

Ignazio, il tormento di ognuno dei giorni e di tutte le notti che avevo trascorso insonni, l’umanizzazione della mia fantasia, scelse da solo la sua parte nella storia che andava a compimento.

Giunse al nostro contatto, avvicinandosi con i movimenti armonici di mia sorella, estrasse dalla tasca l’arma preferita per le sue battaglie (poteva sembrare una maxi penna stilografica), e con la voce profonda di mio padre scandì:

-«Manca un sigillo al vostro amore perché io possa andare a guardare il bene che non ho fatto.»

Con le dita affusolate di mia madre…

Bum

si fece esplodere la cartuccia… Bum

tra gli occhi

Bum

Uno schizzo rosso sangue…

Bum

sparso sull’album delle nostre nozze…

Bum

fu la sesta firma, la sua, posta ad avallare il sogno della mia vita.

Non firma, sigillo, aveva detto.

Ignazio, l’immortalità dei miei pensieri, liberò per noi, con il clamore che si conviene ad un amante tradito, la tanto attesa felicità terrena.

La sua sesta firma, il definitivo sigillo, fu l’indelebile riconoscimento della mia nuova coscienza.

Mi girai, guardai il suo corpo a terra con gli occhi vitrei in una maschera rossa, finsi di non riconoscermi, lo riconobbi, non piansi per non svelare il segreto del mio passato.

Strinsi in un abbraccio, antico e nuovo, Gilda, l’iconografia di tutto quanto avevo ed avrei amato, per sussurrarle, con il solo pensiero:

-«Il tormento è finito. Per me la vita ricomincia. La nostra unione sarà perfetta. Io per te sarò migliore».

Isidoro, il pupo giovane e adulto, non più frutto di un incontro sbagliato e prematuro, ci corse incontro con i movimenti armonici di mia sorella, mi strinse le gambe con le dita affusolate di mia madre, chiedendomi, tra pianto e sorriso, e con la voce profonda di mio padre:

-«Papà, papà mio, vorrai bene un poco anche a me?»

Fine

Dedicato a mia madre, dopo tanto tempo.

24/08/05, ore 03,15

Per Aurora volume terzo di Bruno Mancini

 

 

 

 

 

 

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

CS | Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Nazionale Cantanti Lirici

Dando seguito al ns. CS del 21 febbraio 2022, comunichiamo i nominativi degli Artisti e dei Collaboratori DILA dei quali è stata accettata l’iscrizione al progetto culturale, sportivo e sociale denominato “Nazionale Cantanti Lirici” (nato nel 2016 da una iniziativa della compianta carissima Paola Occhi nell’ambito della sua partecipazione in qualità di Presidente della Sede Operativa DILA dell’Emilia Romagna):

Bruno Mancini – Presidente; Rosalba Grella – Vice Presidente; Gaetano Di Meglio – Addetto stampa; Angela Maria Tiberi – Scrittrice; Liga Sarah Lapinska – Traduttrice; Maria Luisa Neri – Musicista; Dalila Boukhalfa – Traduttrice; Chiara Pavoni – Regista; Milena Petrarca – Pittrice; Anna Di Trani – Direzione Commerciale; Christian Starinieri – Baritono; Francesca Palmentieri – Soprano; Graziano De Pace – Basso Baritono; Tiziano Barbafiera – Tenore; Alessandro Fantoni – Tenore; Elisa Benadduce – Soprano; Leonardo Cortellazzi – Tenore; Aleandro Marian – Tenore; Emanuele Cordaro – Basso; Tiziano Barontini – Tenore; Alberto Bianchi Lanzoni  – Basso; Leonardo Caimi – Tenore; Marco Iezzi – Tenore; Orlando Polidoro – Tenore; Alessandro Carmignani – Tenore e Controtenore; Alessandro Fantini – Tenore; Carlo Giacchetta – Tenore; Claudio Sgura – Baritono; Luciano Ganci – Tenore; Paolo Lardizzone – Tenore; Francesco Malapena – Tenore; Nicholas Ceragioli – Controtenore Pianista.

Con votazione palese i suddetti iscritti hanno nominato MARCO IEZZI loro portavoce nel rapporto con l’Associazione DILA, ciò allo scopo di fare in modo che tutte le iniziative che verranno attivate da DILA siano preventivamente concordate con gli iscritti in elenco.

A partire dal prossimo lunedì pubblicheremo, su questa stessa pagina, succinte schede informative delle professionalità di tutti i membri della Nazionale Cantante Lirici, ed entro le prossime settimane metteremo a punto un calendario delle prime attività che intenderemo intraprendere.

Ringraziando per l’attenzione e per la diffusione, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.

INFO: dila@emmegiischia.com

Liga Sarah Lapinska intervista la pittrice Irina Befa

D: -Nei tuoi dipinti racconti la storia della tua vita?

R: -Sono nata in Kazakistan nella città di Kizil – Orda, ho vissuto diversi momenti difficili, proprio come tutti noi.

Sono arrivata in Germania nel 2003 e sei mesi dopo ho perso la mia figlia maggiore, Ludmila, in un incidente d’auto. Aveva 15 anni.

In quel momento io sono morta spiritualmente. 

La vita è diventata priva di significato per me.

Ma per l’altra mia figlia più giovane, mi sono imposta di combattere per la vita, e quindi ho deciso di dipingere in modo che Ludmila, in paradiso, fosse orgogliosa di sua madre.

Ora dipingo quando ho ispirazione e uno stato mentale creativo, insomma dipingo con cuore, anima ed emozioni.

Amo questo mondo e il mondo dell’arte, ammiro la rugiada che riflette il sole in tanti colori, la pioggia, l’arcobaleno che sorge dopo la pioggia, i fiocchi di neve tutti unici e irripetibili.

Le astrazioni sono il mio stile. I miei dipinti non possono essere ripetuti, come la natura.

Potrei dipingere per interi giorni. 

I miei primi dipinti erano neri. 

Erano come il mio dolore e la mia tristezza per la figlia perduta.

Dipingere è stata la mia salvezza: il ritorno alla vita.

Ringrazio le persone che mi hanno supportata.

Sono grata al mio destino che mi ha dato l’opportunità di incontrare il grande personaggio e pittore Ajub Ibragimov che, vedendo le mie opere, creduto in me.

Ajub mi ha aiutato molto.  Ha anche lui incontrato molte difficoltà .

Non è facile a 40 anni ricominciare la vita da zero.

Poi il destino mi ha fatto un altro regalo facendomi conoscere te, Liga Sarah, che sei una meravigliosa giornalista dall’anima grande e pura.

D:-  C’è forza interiore e speranza nei tuoi dipinti ed anche la tragedia. Assomigliano alla musica. Cosa ti ispira?

R: -Sì, paragono i miei dipinti alla musica. Con sinfonie e suite. Quando dipingo, ascolto musica. Secondo il diverso umore. Ascolto Bach, Beethoven, Bellini, Lara Fabian, Alice. A volte canto mentre dipingo, imparando le lingue nello stesso tempo.

I miei dipinti sono unici, il tema è l’universo, ecco perché piacciano. 

Amo la natura e spesso dipingo nella natura quando splende il sole. Dipingo e mi rilasso.

Mi piace nuotare… sono una ex atleta.

 

D: -Dipingi solo?

R: -No, sto scrivendo anche un libro. O meglio, saranno diversi libri.

Della la mia vita. Non ne rivelerò il contenuto per mantenere l’intrigo.

Sono anche fotografa e come tale preferisco ritrarre gli anziani e le vedute.

D: -Sei stata in Italia?

R: – Non sono stata in Italia, ma sogno di andare anche nella vostra bella isola d’Ischia.

Mia figlia è stata lì e si è innamorata di questa terra. Voglio innamorarmi anch’io dell’Italia.

Perché c’è tanto sole in Italia e persone divertenti e reattive.

Bella architettura, molti pittori, grandi cantanti e compositori.

D: – Come vivi in Germania?

R: – Cerco di realizzarmi come artista.

Nel 2021 ho partecipato alla mostra internazionale di Zurigo. 

La mostra si è svolta nonostante i problemi della pandemia.

Ha avuto luogo anche la mia prima mostra personale.

Ho una piccola galleria, Kunst Schtube.

Nel salone di bellezza, Bella Luna Thalasso Institut, non solo si ha l’opportunità di indossare una maschera, ma anche di godere e apprezzare l’arte.

D: -Hai nostalgia per i luoghi nativi?

R: -Sì, sono molto nostalgica della terra in cui sono nata. La mia infanzia è stato il periodo più importante della mia vita, quello in cui si forma il carattere e si sviluppa l’idea di come reagire in una situazione o nell’altra.

Ma, soprattutto, è importante per l’amore che ricevi.

Quanto a me, da mia madre.

È poi capire cosa significa amare e rispettare le persone.

E un’altra fase della vita in cui ami tutti, ma in modo già diverso. 

D: – Un tuo desiderio per noi tutti?

R: -Amatevi uno per l’altro perché la vita è breve.

La pace sulla terra è fondamentale.

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Due poesie di BRUNO MANCINI

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963):

Lampi di vitrea luce

 Lampi di vitrea luce

riflessi

da universi di lacrime

la fantasia scolorano.

 

—————————-

 

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

 (1962 – 1964): 

Le vacche magre

 

Le vacche magre

le vacche grasse

le vacche bianche

gli urli di morte

gli sgoccioli di pioggia

le fughe di treni

gli incontri, le attese, le pause

lo sguardo che attende

che posa

che cerca

che rompe.

 

La mano è buttata nella tasca

 

 

Il Dispari 20220404

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILACS | Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

La nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha ricevuto la seguente comunicazione da redazione@ilmaggiodeilibri.it tramite aruba.it, il giorno 23 marzo 2022 alle ore 09.37:

“Complimenti Da Ischia L’Arte – DILA Mancini
La tua iniziativa e’ stata convalidata.
A breve verra’ pubblicata sul sito di ‘Il Maggio dei Libri 2022’.
Grazie e a presto.
La redazione del Maggio dei Libri 2022”.

L’iniziativa in riferimento nella e-mail, è denominata
DILA in vetrina
e consiste in ben 38 puntate di eventi web che andranno in rete dal 23 aprile al 31 maggio 2022 tutti i giorni alle ore 19.00 sulla pagina

Maggio dei libri 2022


e su tutti i social e i siti web che affiancano i nostri progetti culturali.

Le puntate conterranno video letture, interviste, musiche, arti grafiche, eventi organizzati e realizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e l’Associazione “ADA” di Dalila Boukhalfa.

Le puntate saranno dedicate a degenti, adulti, anziani, donne, insegnanti, professionisti, stranieri. studenti, artisti, scrittori, pittori, musicisti, giornalisti, editori e si svilupperanno sui seguenti temi: arti, arti visive, folklore, letteratura, paesaggio, sociale, musica, teatro, culture estere, artigianato.

Alla produzione dei video, che saranno realizzati a cura del sottoscritto, sono invitate ad intervenire tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e all’estero, tutti coloro che ricoprono cariche operative nell’ambito delle varie attività di DILA, e mi riferisco, in particolare, ad Adriana Iftimie, Anes Chenah, Angela Maria Tiberi, Anna Di Trani, Assunta Gneo, Cecilia Salaices, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Enzo Casagni, Flora Rucco, Giuseppe Lorin, Jeanfilip, Lucia Fusco, Luciano Somma, Mafalda Cantarelli, Manal Serry, Maria Luisa Neri, Milena Petrarca, Natalina Stefi, Nicola Pantalone, Roberta Panizza, Rosalba Grella, Rosaria Zizzo, Stefano Degli Abbati, Virgilio Violo, Yousra Chenah, ed anche tutti i miei contatti.

Tenendo presente che TUTTI i vostri contributi dovranno pervenire a dila@emmegiischia.com entro e non oltre il prossimo 10 aprile, per concordare le modalità di realizzazioni e i tipi di contenuti da inserire nelle puntate potrete contattarmi al tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 15 alle 23).

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

CS | Concorso Musicale Internazionale “Note sul Mare”

Il Concorso si svolgerà nelle mattinate dei giorni compresi tra il 2 e il 7 Maggio 2022 in via Paolo di Dono 31 a Roma in zona Eur.

Potrete leggere il Bando al link

https://www.emmegiischia.com/wordpress/concorso-note-sul-mare-x-edizione/

Si dà la possibilità di partecipare alle selezioni inviando un dvd o un link con la registrazione della propria esecuzione che dovranno pervenire insieme alla domanda di iscrizione entro il 5 Aprile 2022 all’indirizzo mail nerimarialuisa@libero.it oppure per posta all’indirizzo: Neri Maria Luisa, via Aniene 5, 00010 Sant’Angelo Romano RM.

Qualora si venisse ammessi al Concerto dei finalisti, per partecipare ai premi finali sarà necessaria l’esecuzione in presenza.

I criteri di valutazione attuati dalle varie Commissioni saranno:

Per i solisti

  • 1) base minima di 60/100
  • 2) padronanza tecnica del brano: correttezza delle note eseguite, intonazione, ritmo, uso del pedale, espressività musicale suddivisa in dinamica, fraseggio, ricerca del suono
  • 3) bonus all’interno delle categorie in considerazione delle varie età dei candidati
  • 4) i singoli commissari avranno una scala da 1 a 5 per dare un loro parere sul “poco-abbastanza-pienamente” raggiungimento degli obiettivi
  • 5) tutti i commissari voteranno per tutti i candidati ed il risultato sarà la media di tutte le somme dei punteggi dati alle varie voci, il risultato finale sarà dato dalla media di tutti i punteggi di tutti i commissari
  • 6) le valutazioni saranno pubbliche e il concorso verrà videoregistrato

Per la musica da camera oltre ai criteri di cui sopra verranno valutati

  • 1) L’identità interpretativa
  • 2) L’equilibrio sonoro
  • 3) L’equilibrio delle difficoltà tecniche. Per i gruppi scolastici saranno valorizzate oltre i criteri di cui sopra le seguenti voci: intonazione, insieme, orchestrazione, ritmo complesso, uniformità dell’abbigliamento, con bonus in base all’età

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

Just
 

Just Walking on the rain…
Io ero
nel ventre di mia madre
-… of english, american…-
io ero
contratto, assordato, sballotto lato
-…bombs-.
io non ero ancora nato
in fuga tra i vicoli di Napoli.

Chi mai può dirmi stai calmo?
Sono le quattro all’alba
e tutto va bene.

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

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Il Dispari 20220411 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220411 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220411

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 14a e ultima puntata

Capitolo sesto

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Meno uno.

La donna guascona lasciò trascorrere l’attimo necessario a che l’eco spersonalizzata di quella condanna estrema giungesse nel buio della mia salita tra curve di strade sconnesse costeggianti infidi burroni, ed allo sguardo immobile di Petrus impose: «Continua».

Io finii, con la memoria, in miseri vicoli malfamati al centro di un inestricabile labirinto diramato giusto alcuni passi dietro vetrine, dal lusso sfacciato, esposte sulla strada famosa per i monumentali palazzi della nobile società napoletana.

Tra folla di gente in lotta per la sopravvivenza, ancora maggiormente mortificata dal contatto fisico con i vicini spregiudicati venditori di beni essenziali a tassi d’usura.

Ero dove la luce del sole non si presentava per non avvilire lo scuro delle anime vaganti, dove i giorni non contavano perché sempre tutti identici ed inutili, dove i bambini ed i vecchi non conoscevano diritti, dove la vita di un forestiero valeva un quinto del suo orologio, dove le sigarette le droghe le puttane, dove, allora, quando… quando mi sembrava di incontrare Gilda adolescente, spilungona e scorbutica, che rompeva il naso ai maschi se la trattavano da femminuccia, salvo poi correre verso le mie gambe che reggevano la grossa moto regalo dell’ultimo esame universitario.

«Firma il registro» mi disse Aurora, contemporaneamente mostrando a tutti un ventaglio di seta giapponese, aperto, dai colori sgargianti, che la donna dell’appuntamento, la dolce Edith, l’anima della fantasia da sempre per me inseparabile compagna in tutte le vicende letterarie, aveva inteso consegnarle quale pegno d’adesione alla mia scelta.

Simile alla sua, certamente difficile.

Entrambe stupende per quanto di eterno, infine, avevano meritato nell’assoggettare ad un caduco amore terreno una immortalità esautorante qualsiasi sentimento.

Era quello stesso ventaglio modellato a forma di conchiglia che lei, la dolce Edith, la donna dalle mani ambrate, aveva agitato in semicerchi minacciosi voltando e voltando il busto eretto nelle lame del vestito nel giorno, per lei decisivo, del suo tenero «Appuntamento» con l’uomo dallo smoking bianco senza sfumature e dal fiore di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero.

Non ebbi alcun dubbio nel comprendere la forza del sentimento che la cara Edith mi manifestava.

Congiunte dal lucente tessuto orientale, le stecche di bambù erano imperniate, nella parte inferiore, tramite un particolarissimo anello d’oro bianco con pietra di rubino.

Inconfondibile, esso era stato l’inseparabile gioiello dell’uomo dall’impeccabile smoking bianco senza sfumature e nessuno avrebbe mai potuto costringerlo a separarsene.

Era evidente che lui aveva deciso di privarsene da solo, lui, il professore Edoardo, lui, lo spietato cervello del tormento stilistico che aveva scavate le mie idee.

Non ebbi alcun dubbio nel comprendere il valore inestimabile del dono che mi offriva.

Aurora chiuse il ventaglio, lo roteò di mezzo giro e lo tenne in bilico sulla falangina dell’indice puntato verso di me.

Bene in vista.

Al centro della luce proveniente dalla finestra aperta.

Osservai per qualche attimo il suo volto impassibile e poi di nuovo rivolsi la mia attenzione al ventaglio fermo a mezz’aria, immobile, bene in vista, al centro della luce proveniente dalla finestra aperta.

Simile al braccio di una bilancia posato sul cuneo formato dal dito di Aurora, non dondolava.

Conoscevo troppo bene la Donna Guascona per non comprendere la doppia allegoria del messaggio che mi stava inviando.

Non ebbi alcun dubbio.

La fantasmagorica illusione ottica decorata sulla scintillante seta orientale, in perfetto equilibrio con la preziosa durezza della gemma di corindone rosso!

Nel mondo dell’arte, la fantasia ed il tormento stilistico, pur distinti e disuguali, si sarebbero equivalsi se fossero stati sorretti dal gancio della verità!

Nel mondo dell’esistenza, l’anima ed il cervello non avrebbero dovuto sopraffarsi per non precipitare entrambi!

L’indice della mia amica Aurora era rivolto verso di me, né per minaccia, né per richiamo, ma come segno di scelta elettiva.

Ritornai lentamente con lo sguardo negli occhi di Aurora, affinché vedesse le mie palpebre chiudersi tre volte.

Avvicinai il registro ad un bordo del cavalletto di sostegno, e con grande sforzo di concentrazione riuscii ad imprimere un sottile tratto accanto alle altre firme.

Poco più comprensibile del breve tracciato di un elettroencefalogramma, cardiogramma, quasi piatto, il mio nome, la quinta firma, avrebbe dovuto concludere il rito.

Fu come estrarre la madreperla a quindici metri di profondità in un’apnea al sorso finale.

Zero.

Il gesto ipnotico con il quale calai la testa per apporre la firma, e la lieve torsione del busto verso il lato del leggio, furono sufficienti a che l’ombra che m’incombeva alle spalle, il sofferto spirito di assurde avventure, il mostro ingordo e allucinato, fantasma tra le grotte inesplorate della mia coscienza, Ignazio, notasse le dita affusolate e l’inconfondibile armonia dei gesti che compivo.

 

La “Signora” disse «Ora».

Petrus chiuse gli occhi.

Ignazio, si spostò di un passo per scrutare le pieghe nascoste del mio viso.

Ci eravamo lasciati da così poco tempo che a lui, mio fratello gemello, bastardo avventuriero, furono sufficienti minimi particolari per riconoscermi.

La Donna Guascona infilò l’anello nuziale al dito della sposa.

Petrus compì lo stesso rituale all’anulare della mia mano.

Ignazio, il tormento di ognuno dei giorni e di tutte le notti che avevo trascorso insonni, l’umanizzazione della mia fantasia, scelse da solo la sua parte nella storia che andava a compimento.

Giunse al nostro contatto, avvicinandosi con i movimenti armonici di mia sorella, estrasse dalla tasca l’arma preferita per le sue battaglie (poteva sembrare una maxi penna stilografica), e con la voce profonda di mio padre scandì:

-«Manca un sigillo al vostro amore perché io possa andare a guardare il bene che non ho fatto.»

Con le dita affusolate di mia madre…

Bum

si fece esplodere la cartuccia… Bum

tra gli occhi

Bum

Uno schizzo rosso sangue…

Bum

sparso sull’album delle nostre nozze…

Bum

fu la sesta firma, la sua, posta ad avallare il sogno della mia vita.

Non firma, sigillo, aveva detto.

Ignazio, l’immortalità dei miei pensieri, liberò per noi, con il clamore che si conviene ad un amante tradito, la tanto attesa felicità terrena.

La sua sesta firma, il definitivo sigillo, fu l’indelebile riconoscimento della mia nuova coscienza.

Mi girai, guardai il suo corpo a terra con gli occhi vitrei in una maschera rossa, finsi di non riconoscermi, lo riconobbi, non piansi per non svelare il segreto del mio passato.

Strinsi in un abbraccio, antico e nuovo, Gilda, l’iconografia di tutto quanto avevo ed avrei amato, per sussurrarle, con il solo pensiero:

-«Il tormento è finito. Per me la vita ricomincia. La nostra unione sarà perfetta. Io per te sarò migliore».

Isidoro, il pupo giovane e adulto, non più frutto di un incontro sbagliato e prematuro, ci corse incontro con i movimenti armonici di mia sorella, mi strinse le gambe con le dita affusolate di mia madre, chiedendomi, tra pianto e sorriso, e con la voce profonda di mio padre:

-«Papà, papà mio, vorrai bene un poco anche a me?»

Fine

Dedicato a mia madre, dopo tanto tempo.

24/08/05, ore 03,15

Per Aurora volume terzo di Bruno Mancini

 

 

 

 

 

 

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

CS | Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Nazionale Cantanti Lirici

Dando seguito al ns. CS del 21 febbraio 2022, comunichiamo i nominativi degli Artisti e dei Collaboratori DILA dei quali è stata accettata l’iscrizione al progetto culturale, sportivo e sociale denominato “Nazionale Cantanti Lirici” (nato nel 2016 da una iniziativa della compianta carissima Paola Occhi nell’ambito della sua partecipazione in qualità di Presidente della Sede Operativa DILA dell’Emilia Romagna):

Bruno Mancini – Presidente; Rosalba Grella – Vice Presidente; Gaetano Di Meglio – Addetto stampa; Angela Maria Tiberi – Scrittrice; Liga Sarah Lapinska – Traduttrice; Maria Luisa Neri – Musicista; Dalila Boukhalfa – Traduttrice; Chiara Pavoni – Regista; Milena Petrarca – Pittrice; Anna Di Trani – Direzione Commerciale; Christian Starinieri – Baritono; Francesca Palmentieri – Soprano; Graziano De Pace – Basso Baritono; Tiziano Barbafiera – Tenore; Alessandro Fantoni – Tenore; Elisa Benadduce – Soprano; Leonardo Cortellazzi – Tenore; Aleandro Marian – Tenore; Emanuele Cordaro – Basso; Tiziano Barontini – Tenore; Alberto Bianchi Lanzoni  – Basso; Leonardo Caimi – Tenore; Marco Iezzi – Tenore; Orlando Polidoro – Tenore; Alessandro Carmignani – Tenore e Controtenore; Alessandro Fantini – Tenore; Carlo Giacchetta – Tenore; Claudio Sgura – Baritono; Luciano Ganci – Tenore; Paolo Lardizzone – Tenore; Francesco Malapena – Tenore; Nicholas Ceragioli – Controtenore Pianista.

Con votazione palese i suddetti iscritti hanno nominato MARCO IEZZI loro portavoce nel rapporto con l’Associazione DILA, ciò allo scopo di fare in modo che tutte le iniziative che verranno attivate da DILA siano preventivamente concordate con gli iscritti in elenco.

A partire dal prossimo lunedì pubblicheremo, su questa stessa pagina, succinte schede informative delle professionalità di tutti i membri della Nazionale Cantante Lirici, ed entro le prossime settimane metteremo a punto un calendario delle prime attività che intenderemo intraprendere.

Ringraziando per l’attenzione e per la diffusione, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.

INFO: dila@emmegiischia.com

Liga Sarah Lapinska intervista la pittrice Irina Befa

D: -Nei tuoi dipinti racconti la storia della tua vita?

R: -Sono nata in Kazakistan nella città di Kizil – Orda, ho vissuto diversi momenti difficili, proprio come tutti noi.

Sono arrivata in Germania nel 2003 e sei mesi dopo ho perso la mia figlia maggiore, Ludmila, in un incidente d’auto. Aveva 15 anni.

In quel momento io sono morta spiritualmente. 

La vita è diventata priva di significato per me.

Ma per l’altra mia figlia più giovane, mi sono imposta di combattere per la vita, e quindi ho deciso di dipingere in modo che Ludmila, in paradiso, fosse orgogliosa di sua madre.

Ora dipingo quando ho ispirazione e uno stato mentale creativo, insomma dipingo con cuore, anima ed emozioni.

Amo questo mondo e il mondo dell’arte, ammiro la rugiada che riflette il sole in tanti colori, la pioggia, l’arcobaleno che sorge dopo la pioggia, i fiocchi di neve tutti unici e irripetibili.

Le astrazioni sono il mio stile. I miei dipinti non possono essere ripetuti, come la natura.

Potrei dipingere per interi giorni. 

I miei primi dipinti erano neri. 

Erano come il mio dolore e la mia tristezza per la figlia perduta.

Dipingere è stata la mia salvezza: il ritorno alla vita.

Ringrazio le persone che mi hanno supportata.

Sono grata al mio destino che mi ha dato l’opportunità di incontrare il grande personaggio e pittore Ajub Ibragimov che, vedendo le mie opere, creduto in me.

Ajub mi ha aiutato molto.  Ha anche lui incontrato molte difficoltà .

Non è facile a 40 anni ricominciare la vita da zero.

Poi il destino mi ha fatto un altro regalo facendomi conoscere te, Liga Sarah, che sei una meravigliosa giornalista dall’anima grande e pura.

D:-  C’è forza interiore e speranza nei tuoi dipinti ed anche la tragedia. Assomigliano alla musica. Cosa ti ispira?

R: -Sì, paragono i miei dipinti alla musica. Con sinfonie e suite. Quando dipingo, ascolto musica. Secondo il diverso umore. Ascolto Bach, Beethoven, Bellini, Lara Fabian, Alice. A volte canto mentre dipingo, imparando le lingue nello stesso tempo.

I miei dipinti sono unici, il tema è l’universo, ecco perché piacciano. 

Amo la natura e spesso dipingo nella natura quando splende il sole. Dipingo e mi rilasso.

Mi piace nuotare… sono una ex atleta.

 

D: -Dipingi solo?

R: -No, sto scrivendo anche un libro. O meglio, saranno diversi libri.

Della la mia vita. Non ne rivelerò il contenuto per mantenere l’intrigo.

Sono anche fotografa e come tale preferisco ritrarre gli anziani e le vedute.

D: -Sei stata in Italia?

R: – Non sono stata in Italia, ma sogno di andare anche nella vostra bella isola d’Ischia.

Mia figlia è stata lì e si è innamorata di questa terra. Voglio innamorarmi anch’io dell’Italia.

Perché c’è tanto sole in Italia e persone divertenti e reattive.

Bella architettura, molti pittori, grandi cantanti e compositori.

D: – Come vivi in Germania?

R: – Cerco di realizzarmi come artista.

Nel 2021 ho partecipato alla mostra internazionale di Zurigo. 

La mostra si è svolta nonostante i problemi della pandemia.

Ha avuto luogo anche la mia prima mostra personale.

Ho una piccola galleria, Kunst Schtube.

Nel salone di bellezza, Bella Luna Thalasso Institut, non solo si ha l’opportunità di indossare una maschera, ma anche di godere e apprezzare l’arte.

D: -Hai nostalgia per i luoghi nativi?

R: -Sì, sono molto nostalgica della terra in cui sono nata. La mia infanzia è stato il periodo più importante della mia vita, quello in cui si forma il carattere e si sviluppa l’idea di come reagire in una situazione o nell’altra.

Ma, soprattutto, è importante per l’amore che ricevi.

Quanto a me, da mia madre.

È poi capire cosa significa amare e rispettare le persone.

E un’altra fase della vita in cui ami tutti, ma in modo già diverso. 

D: – Un tuo desiderio per noi tutti?

R: -Amatevi uno per l’altro perché la vita è breve.

La pace sulla terra è fondamentale.

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Due poesie di BRUNO MANCINI

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963):

Lampi di vitrea luce

 Lampi di vitrea luce

riflessi

da universi di lacrime

la fantasia scolorano.

 

—————————-

 

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

 (1962 – 1964): 

Le vacche magre

 

Le vacche magre

le vacche grasse

le vacche bianche

gli urli di morte

gli sgoccioli di pioggia

le fughe di treni

gli incontri, le attese, le pause

lo sguardo che attende

che posa

che cerca

che rompe.

 

La mano è buttata nella tasca

 

 

Il Dispari 20220404

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILACS | Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

La nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha ricevuto la seguente comunicazione da redazione@ilmaggiodeilibri.it tramite aruba.it, il giorno 23 marzo 2022 alle ore 09.37:

“Complimenti Da Ischia L’Arte – DILA Mancini
La tua iniziativa e’ stata convalidata.
A breve verra’ pubblicata sul sito di ‘Il Maggio dei Libri 2022’.
Grazie e a presto.
La redazione del Maggio dei Libri 2022”.

L’iniziativa in riferimento nella e-mail, è denominata
DILA in vetrina
e consiste in ben 38 puntate di eventi web che andranno in rete dal 23 aprile al 31 maggio 2022 tutti i giorni alle ore 19.00 sulla pagina

Maggio dei libri 2022


e su tutti i social e i siti web che affiancano i nostri progetti culturali.

Le puntate conterranno video letture, interviste, musiche, arti grafiche, eventi organizzati e realizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e l’Associazione “ADA” di Dalila Boukhalfa.

Le puntate saranno dedicate a degenti, adulti, anziani, donne, insegnanti, professionisti, stranieri. studenti, artisti, scrittori, pittori, musicisti, giornalisti, editori e si svilupperanno sui seguenti temi: arti, arti visive, folklore, letteratura, paesaggio, sociale, musica, teatro, culture estere, artigianato.

Alla produzione dei video, che saranno realizzati a cura del sottoscritto, sono invitate ad intervenire tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e all’estero, tutti coloro che ricoprono cariche operative nell’ambito delle varie attività di DILA, e mi riferisco, in particolare, ad Adriana Iftimie, Anes Chenah, Angela Maria Tiberi, Anna Di Trani, Assunta Gneo, Cecilia Salaices, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Enzo Casagni, Flora Rucco, Giuseppe Lorin, Jeanfilip, Lucia Fusco, Luciano Somma, Mafalda Cantarelli, Manal Serry, Maria Luisa Neri, Milena Petrarca, Natalina Stefi, Nicola Pantalone, Roberta Panizza, Rosalba Grella, Rosaria Zizzo, Stefano Degli Abbati, Virgilio Violo, Yousra Chenah, ed anche tutti i miei contatti.

Tenendo presente che TUTTI i vostri contributi dovranno pervenire a dila@emmegiischia.com entro e non oltre il prossimo 10 aprile, per concordare le modalità di realizzazioni e i tipi di contenuti da inserire nelle puntate potrete contattarmi al tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 15 alle 23).

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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CS | Concorso Musicale Internazionale “Note sul Mare”

Il Concorso si svolgerà nelle mattinate dei giorni compresi tra il 2 e il 7 Maggio 2022 in via Paolo di Dono 31 a Roma in zona Eur.

Potrete leggere il Bando al link

https://www.emmegiischia.com/wordpress/concorso-note-sul-mare-x-edizione/

Si dà la possibilità di partecipare alle selezioni inviando un dvd o un link con la registrazione della propria esecuzione che dovranno pervenire insieme alla domanda di iscrizione entro il 5 Aprile 2022 all’indirizzo mail nerimarialuisa@libero.it oppure per posta all’indirizzo: Neri Maria Luisa, via Aniene 5, 00010 Sant’Angelo Romano RM.

Qualora si venisse ammessi al Concerto dei finalisti, per partecipare ai premi finali sarà necessaria l’esecuzione in presenza.

I criteri di valutazione attuati dalle varie Commissioni saranno:

Per i solisti

  • 1) base minima di 60/100
  • 2) padronanza tecnica del brano: correttezza delle note eseguite, intonazione, ritmo, uso del pedale, espressività musicale suddivisa in dinamica, fraseggio, ricerca del suono
  • 3) bonus all’interno delle categorie in considerazione delle varie età dei candidati
  • 4) i singoli commissari avranno una scala da 1 a 5 per dare un loro parere sul “poco-abbastanza-pienamente” raggiungimento degli obiettivi
  • 5) tutti i commissari voteranno per tutti i candidati ed il risultato sarà la media di tutte le somme dei punteggi dati alle varie voci, il risultato finale sarà dato dalla media di tutti i punteggi di tutti i commissari
  • 6) le valutazioni saranno pubbliche e il concorso verrà videoregistrato

Per la musica da camera oltre ai criteri di cui sopra verranno valutati

  • 1) L’identità interpretativa
  • 2) L’equilibrio sonoro
  • 3) L’equilibrio delle difficoltà tecniche. Per i gruppi scolastici saranno valorizzate oltre i criteri di cui sopra le seguenti voci: intonazione, insieme, orchestrazione, ritmo complesso, uniformità dell’abbigliamento, con bonus in base all’età

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

Just
 

Just Walking on the rain…
Io ero
nel ventre di mia madre
-… of english, american…-
io ero
contratto, assordato, sballotto lato
-…bombs-.
io non ero ancora nato
in fuga tra i vicoli di Napoli.

Chi mai può dirmi stai calmo?
Sono le quattro all’alba
e tutto va bene.

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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DILA

NUSIV

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Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220404

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CS | Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Nazionale Cantanti Lirici

Dando seguito al ns. CS del 21 febbraio 2022, comunichiamo i nominativi degli Artisti e dei Collaboratori DILA dei quali è stata accettata l’iscrizione al progetto culturale, sportivo e sociale denominato “Nazionale Cantanti Lirici” (nato nel 2016 da una iniziativa della compianta carissima Paola Occhi nell’ambito della sua partecipazione in qualità di Presidente della Sede Operativa DILA dell’Emilia Romagna):

Bruno Mancini – Presidente; Rosalba Grella – Vice Presidente; Gaetano Di Meglio – Addetto stampa; Angela Maria Tiberi – Scrittrice; Liga Sarah Lapinska – Traduttrice; Maria Luisa Neri – Musicista; Dalila Boukhalfa – Traduttrice; Chiara Pavoni – Regista; Milena Petrarca – Pittrice; Anna Di Trani – Direzione Commerciale; Christian Starinieri – Baritono; Francesca Palmentieri – Soprano; Graziano De Pace – Basso Baritono; Tiziano Barbafiera – Tenore; Alessandro Fantoni – Tenore; Elisa Benadduce – Soprano; Leonardo Cortellazzi – Tenore; Aleandro Marian – Tenore; Emanuele Cordaro – Basso; Tiziano Barontini – Tenore; Alberto Bianchi Lanzoni  – Basso; Leonardo Caimi – Tenore; Marco Iezzi – Tenore; Orlando Polidoro – Tenore; Alessandro Carmignani – Tenore e Controtenore; Alessandro Fantini – Tenore; Carlo Giacchetta – Tenore; Claudio Sgura – Baritono; Luciano Ganci – Tenore; Paolo Lardizzone – Tenore; Francesco Malapena – Tenore; Nicholas Ceragioli – Controtenore Pianista.

Con votazione palese i suddetti iscritti hanno nominato MARCO IEZZI loro portavoce nel rapporto con l’Associazione DILA, ciò allo scopo di fare in modo che tutte le iniziative che verranno attivate da DILA siano preventivamente concordate con gli iscritti in elenco.

A partire dal prossimo lunedì pubblicheremo, su questa stessa pagina, succinte schede informative delle professionalità di tutti i membri della Nazionale Cantante Lirici, ed entro le prossime settimane metteremo a punto un calendario delle prime attività che intenderemo intraprendere.

Ringraziando per l’attenzione e per la diffusione, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.

INFO: dila@emmegiischia.com

Liga Sarah Lapinska intervista la pittrice Irina Befa

D: -Nei tuoi dipinti racconti la storia della tua vita?

R: -Sono nata in Kazakistan nella città di Kizil – Orda, ho vissuto diversi momenti difficili, proprio come tutti noi.

Sono arrivata in Germania nel 2003 e sei mesi dopo ho perso la mia figlia maggiore, Ludmila, in un incidente d’auto. Aveva 15 anni.

In quel momento io sono morta spiritualmente. 

La vita è diventata priva di significato per me.

Ma per l’altra mia figlia più giovane, mi sono imposta di combattere per la vita, e quindi ho deciso di dipingere in modo che Ludmila, in paradiso, fosse orgogliosa di sua madre.

Ora dipingo quando ho ispirazione e uno stato mentale creativo, insomma dipingo con cuore, anima ed emozioni.

Amo questo mondo e il mondo dell’arte, ammiro la rugiada che riflette il sole in tanti colori, la pioggia, l’arcobaleno che sorge dopo la pioggia, i fiocchi di neve tutti unici e irripetibili.

Le astrazioni sono il mio stile. I miei dipinti non possono essere ripetuti, come la natura.

Potrei dipingere per interi giorni. 

I miei primi dipinti erano neri. 

Erano come il mio dolore e la mia tristezza per la figlia perduta.

Dipingere è stata la mia salvezza: il ritorno alla vita.

Ringrazio le persone che mi hanno supportata.

Sono grata al mio destino che mi ha dato l’opportunità di incontrare il grande personaggio e pittore Ajub Ibragimov che, vedendo le mie opere, creduto in me.

Ajub mi ha aiutato molto.  Ha anche lui incontrato molte difficoltà .

Non è facile a 40 anni ricominciare la vita da zero.

Poi il destino mi ha fatto un altro regalo facendomi conoscere te, Liga Sarah, che sei una meravigliosa giornalista dall’anima grande e pura.

D:-  C’è forza interiore e speranza nei tuoi dipinti ed anche la tragedia. Assomigliano alla musica. Cosa ti ispira?

R: -Sì, paragono i miei dipinti alla musica. Con sinfonie e suite. Quando dipingo, ascolto musica. Secondo il diverso umore. Ascolto Bach, Beethoven, Bellini, Lara Fabian, Alice. A volte canto mentre dipingo, imparando le lingue nello stesso tempo.

I miei dipinti sono unici, il tema è l’universo, ecco perché piacciano. 

Amo la natura e spesso dipingo nella natura quando splende il sole. Dipingo e mi rilasso.

Mi piace nuotare… sono una ex atleta.

 

D: -Dipingi solo?

R: -No, sto scrivendo anche un libro. O meglio, saranno diversi libri.

Della la mia vita. Non ne rivelerò il contenuto per mantenere l’intrigo.

Sono anche fotografa e come tale preferisco ritrarre gli anziani e le vedute.

D: -Sei stata in Italia?

R: – Non sono stata in Italia, ma sogno di andare anche nella vostra bella isola d’Ischia.

Mia figlia è stata lì e si è innamorata di questa terra. Voglio innamorarmi anch’io dell’Italia.

Perché c’è tanto sole in Italia e persone divertenti e reattive.

Bella architettura, molti pittori, grandi cantanti e compositori.

D: – Come vivi in Germania?

R: – Cerco di realizzarmi come artista.

Nel 2021 ho partecipato alla mostra internazionale di Zurigo. 

La mostra si è svolta nonostante i problemi della pandemia.

Ha avuto luogo anche la mia prima mostra personale.

Ho una piccola galleria, Kunst Schtube.

Nel salone di bellezza, Bella Luna Thalasso Institut, non solo si ha l’opportunità di indossare una maschera, ma anche di godere e apprezzare l’arte.

D: -Hai nostalgia per i luoghi nativi?

R: -Sì, sono molto nostalgica della terra in cui sono nata. La mia infanzia è stato il periodo più importante della mia vita, quello in cui si forma il carattere e si sviluppa l’idea di come reagire in una situazione o nell’altra.

Ma, soprattutto, è importante per l’amore che ricevi.

Quanto a me, da mia madre.

È poi capire cosa significa amare e rispettare le persone.

E un’altra fase della vita in cui ami tutti, ma in modo già diverso. 

D: – Un tuo desiderio per noi tutti?

R: -Amatevi uno per l’altro perché la vita è breve.

La pace sulla terra è fondamentale.

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220404 – Redazione culturale DILA

Due poesie di BRUNO MANCINI

 Dalla raccolta di poesie

“Davanti al tempo”

(1960 – 1963):

Lampi di vitrea luce

 Lampi di vitrea luce

riflessi

da universi di lacrime

la fantasia scolorano.

 

—————————-

 

Dalla raccolta di poesie

“Agli angoli degli occhi”

 (1962 – 1964): 

Le vacche magre

 

Le vacche magre

le vacche grasse

le vacche bianche

gli urli di morte

gli sgoccioli di pioggia

le fughe di treni

gli incontri, le attese, le pause

lo sguardo che attende

che posa

che cerca

che rompe.

 

La mano è buttata nella tasca

 

 

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Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILACS | Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

La nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha ricevuto la seguente comunicazione da redazione@ilmaggiodeilibri.it tramite aruba.it, il giorno 23 marzo 2022 alle ore 09.37:

“Complimenti Da Ischia L’Arte – DILA Mancini
La tua iniziativa e’ stata convalidata.
A breve verra’ pubblicata sul sito di ‘Il Maggio dei Libri 2022’.
Grazie e a presto.
La redazione del Maggio dei Libri 2022”.

L’iniziativa in riferimento nella e-mail, è denominata
DILA in vetrina
e consiste in ben 38 puntate di eventi web che andranno in rete dal 23 aprile al 31 maggio 2022 tutti i giorni alle ore 19.00 sulla pagina

Maggio dei libri 2022


e su tutti i social e i siti web che affiancano i nostri progetti culturali.

Le puntate conterranno video letture, interviste, musiche, arti grafiche, eventi organizzati e realizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e l’Associazione “ADA” di Dalila Boukhalfa.

Le puntate saranno dedicate a degenti, adulti, anziani, donne, insegnanti, professionisti, stranieri. studenti, artisti, scrittori, pittori, musicisti, giornalisti, editori e si svilupperanno sui seguenti temi: arti, arti visive, folklore, letteratura, paesaggio, sociale, musica, teatro, culture estere, artigianato.

Alla produzione dei video, che saranno realizzati a cura del sottoscritto, sono invitate ad intervenire tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e all’estero, tutti coloro che ricoprono cariche operative nell’ambito delle varie attività di DILA, e mi riferisco, in particolare, ad Adriana Iftimie, Anes Chenah, Angela Maria Tiberi, Anna Di Trani, Assunta Gneo, Cecilia Salaices, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Enzo Casagni, Flora Rucco, Giuseppe Lorin, Jeanfilip, Lucia Fusco, Luciano Somma, Mafalda Cantarelli, Manal Serry, Maria Luisa Neri, Milena Petrarca, Natalina Stefi, Nicola Pantalone, Roberta Panizza, Rosalba Grella, Rosaria Zizzo, Stefano Degli Abbati, Virgilio Violo, Yousra Chenah, ed anche tutti i miei contatti.

Tenendo presente che TUTTI i vostri contributi dovranno pervenire a dila@emmegiischia.com entro e non oltre il prossimo 10 aprile, per concordare le modalità di realizzazioni e i tipi di contenuti da inserire nelle puntate potrete contattarmi al tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 15 alle 23).

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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CS | Concorso Musicale Internazionale “Note sul Mare”

Il Concorso si svolgerà nelle mattinate dei giorni compresi tra il 2 e il 7 Maggio 2022 in via Paolo di Dono 31 a Roma in zona Eur.

Potrete leggere il Bando al link

https://www.emmegiischia.com/wordpress/concorso-note-sul-mare-x-edizione/

Si dà la possibilità di partecipare alle selezioni inviando un dvd o un link con la registrazione della propria esecuzione che dovranno pervenire insieme alla domanda di iscrizione entro il 5 Aprile 2022 all’indirizzo mail nerimarialuisa@libero.it oppure per posta all’indirizzo: Neri Maria Luisa, via Aniene 5, 00010 Sant’Angelo Romano RM.

Qualora si venisse ammessi al Concerto dei finalisti, per partecipare ai premi finali sarà necessaria l’esecuzione in presenza.

I criteri di valutazione attuati dalle varie Commissioni saranno:

Per i solisti

  • 1) base minima di 60/100
  • 2) padronanza tecnica del brano: correttezza delle note eseguite, intonazione, ritmo, uso del pedale, espressività musicale suddivisa in dinamica, fraseggio, ricerca del suono
  • 3) bonus all’interno delle categorie in considerazione delle varie età dei candidati
  • 4) i singoli commissari avranno una scala da 1 a 5 per dare un loro parere sul “poco-abbastanza-pienamente” raggiungimento degli obiettivi
  • 5) tutti i commissari voteranno per tutti i candidati ed il risultato sarà la media di tutte le somme dei punteggi dati alle varie voci, il risultato finale sarà dato dalla media di tutti i punteggi di tutti i commissari
  • 6) le valutazioni saranno pubbliche e il concorso verrà videoregistrato

Per la musica da camera oltre ai criteri di cui sopra verranno valutati

  • 1) L’identità interpretativa
  • 2) L’equilibrio sonoro
  • 3) L’equilibrio delle difficoltà tecniche. Per i gruppi scolastici saranno valorizzate oltre i criteri di cui sopra le seguenti voci: intonazione, insieme, orchestrazione, ritmo complesso, uniformità dell’abbigliamento, con bonus in base all’età

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

Just
 

Just Walking on the rain…
Io ero
nel ventre di mia madre
-… of english, american…-
io ero
contratto, assordato, sballotto lato
-…bombs-.
io non ero ancora nato
in fuga tra i vicoli di Napoli.

Chi mai può dirmi stai calmo?
Sono le quattro all’alba
e tutto va bene.

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 13a puntata

Capitolo sesto

[—]

Correvo, credevo di correre, credevo di ricordare di correre, correvo ricordando di credere.

Correvo in bicicletta, correvo in bicicletta per una salita, per una salita sterrata, per una sterrata buia, immerso nella buia notte senza luna, nella notte buia senza luna, correvo in bicicletta per una salita sterrata nella notte senza luna successiva, credevo di correre in bicicletta per una salita sterrata nella notte senza luna successiva a… al giorno in cui Gilda, bambina, inseguita dalla madre era finita a rotolare tra le mie gambe e le ruote della bicicletta che mi era stata regalata per la promozione scolastica. Al Corso Colonna, davanti al bar Italia.

Sudavo, sbuffavo, pedalavo, ma le curve in salita non finivano.

Al termine di un tornante, un filare di vigne a malapena riconoscibili sul bordo della strada priva di parapetto, mi aveva dato l’impressione, solo l’impressione, di un falsopiano finalmente

scollinante.

Niente.

Riprendevo a pigiare sui pedali nel buio quasi assoluto, mettendo in continua discussione, oltre che il tratto da seguire per superare più agevolmente l’ennesima fatica imposta dalla curva a gomito, anche ed in ogni istante, la mia non programmata sete di avventura.

A soli tredici anni, su per un colle di settecento metri, lungo una via mai percorsa prima, inforcando una bicicletta dal cambio Campagnoli a tre soli rapporti e costruita con i pesanti materiali dell’epoca, in una notte senza luna, lungo un percorso disseminato da insidiosi burroni e continue innumerevoli curve cieche e svolte allucinanti, non mi rendevo conto di stare vivendo le mie prime quattro ore di assoluta solitudine.

Sdoppiato tra tempo e spazio, tra la brace e la padella, forse montavo in sella alla mia infanzia.

Gilda la rossa, non più irrequieto scugnizzo ma ora padrona assoluta di un intuito animalesco, non ebbe bisogno di voltarsi per comprendere.

Volle impedirmi d’essere partecipe, complice, corresponsabile della sua rivincita, e stingendomi il polso con la mano ancora priva dell’anello nuziale, alzò l’altra, a palmo aperto oltre la criniera dei capelli rossi sparsi sugli omeri (Mosè nel passaggio del Mar Rosso, la carica dei cinquecento, ALT, lo giuro), oltre il mantello della chioma adagiata sulle spalle in boccoli rossi, a palmo aperto senza voltarsi:

-«SPARISCI BASTARDO»

fece rimbombare nella semivuota sala consiliare.

-«SPARISCI BASTARDO».

Due volte in una successione che non consentiva equivoche interpretazioni.

-«SPARISCI BASTARDO».

Gilda per tre volte, senza voltarsi, con la voce profonda di mio padre, come una condanna definitiva, ripeté la frase della sua vittoria, quindi piegò verso il basso il busto con i movimenti armonici di mia sorella (un canneto nella bufera, la planata di un aquilone, curve fattezze di Renoir, quando sarò vecchio col bastone, l’omaggio finale al pubblico del San Carlo).

Spavalda, mostrò tra le dita affusolate di mia madre, la stilografica delle grandi occasioni dall’inchiostro nero nero nero con i decori dorati ed il pennino luccicante (la lancia di Don Chisciotte, un palo di telegrafo, la statua della libertà).

Decisa, sicura, veloce, zac, zac, zac, nel silenzio tombale della sala comunale, come nell’atto finale di una corrida, toreador ed animale, zac zac zac crivellò il registro con il suo nome.

Continua lunedì prossimo

https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.3/

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Alberto Liguoro

Poesia inedita

Chest’è UCRAINA

È un canto di guerra
. è un pianto scontato
.. è un cortile di Mariupol
… è la tartaruga Marlene
…. è un viale alberato
….. è saluti dalle Maldive
…… è un rombo lontano, una raffica di mitra, e… ‘a voce d’e criature
….… è ‘na carta sporca, è ‘na figura ‘e merda
…….. è un tappeto macchiato
……… è un volto spento, è un sorriso aperto
………. è una bambina senza sorriso
……….. è una nonna senza le chiavi
………… è una piazza del popolo e dei popoli in piazza
…………. è l’ultimo bacio prima dell’addio
………….. è sul mare senza addore d’o mare
…………… senza Europa, sente profumo d’Europa
……………. è i pompieri sulle scale appoggiate ai grattacieli in fiamme
……………. è Brent Renaud che tornò a casa nell’abbraccio della sua bandiera
……………. è una partita a scacchi, è un concerto in metropolitana
…………… è un aperitivo con Kasparov
……….. …sei tu che ti guardi allo specchio
.…………è la Morte che ti guarda specchiarti
….…….. è un falso ideologico
…….… è un corpo sventrato
……… è verità senza onore
………è sangue senza colore
……. è un orrore senza commento
…… è uno “speciale” senza audio
….. è un albero bruciato, un’ombra dietro una finestra
…. è la fuga attraverso un bosco di notte
… è un cane
.. era Anastasiia Yalanskaya che quel cane, inutilmente cercava
. sono fiamme divoranti dentro uno specchio
Ucraina è

Forio 21 Marzo 2022
Alberto Liguoro

 

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964)

In un carcere ammazzano un uomo

L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.

Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.

Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.

Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.

In un carcere ammazzano un uomo.

—————————-

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

Just
 

Just Walking on the rain…
Io ero
nel ventre di mia madre
-… of english, american…-
io ero
contratto, assordato, sballotto lato
-…bombs-.
io non ero ancora nato
in fuga tra i vicoli di Napoli.

Chi mai può dirmi stai calmo?
Sono le quattro all’alba
e tutto va bene.

DILA

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Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220328

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

CS | Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

La nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha ricevuto la seguente comunicazione da redazione@ilmaggiodeilibri.it tramite aruba.it, il giorno 23 marzo 2022 alle ore 09.37:

“Complimenti Da Ischia L’Arte – DILA Mancini
La tua iniziativa e’ stata convalidata.
A breve verra’ pubblicata sul sito di ‘Il Maggio dei Libri 2022’.
Grazie e a presto.
La redazione del Maggio dei Libri 2022”.

L’iniziativa in riferimento nella e-mail, è denominata
DILA in vetrina
e consiste in ben 38 puntate di eventi web che andranno in rete dal 23 aprile al 31 maggio 2022 tutti i giorni alle ore 19.00 sulla pagina

Maggio dei libri 2022


e su tutti i social e i siti web che affiancano i nostri progetti culturali.

Le puntate conterranno video letture, interviste, musiche, arti grafiche, eventi organizzati e realizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, in sinergia con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e l’Associazione “ADA” di Dalila Boukhalfa.

Le puntate saranno dedicate a degenti, adulti, anziani, donne, insegnanti, professionisti, stranieri. studenti, artisti, scrittori, pittori, musicisti, giornalisti, editori e si svilupperanno sui seguenti temi: arti, arti visive, folklore, letteratura, paesaggio, sociale, musica, teatro, culture estere, artigianato.

Alla produzione dei video, che saranno realizzati a cura del sottoscritto, sono invitate ad intervenire tutte le Sedi operative di DILA attive sul territorio nazionale e all’estero, tutti coloro che ricoprono cariche operative nell’ambito delle varie attività di DILA, e mi riferisco, in particolare, ad Adriana Iftimie, Anes Chenah, Angela Maria Tiberi, Anna Di Trani, Assunta Gneo, Cecilia Salaices, Chiara Pavoni, Dalila Boukhalfa, Domenico Umbro, Enzo Casagni, Flora Rucco, Giuseppe Lorin, Jeanfilip, Lucia Fusco, Luciano Somma, Mafalda Cantarelli, Manal Serry, Maria Luisa Neri, Milena Petrarca, Natalina Stefi, Nicola Pantalone, Roberta Panizza, Rosalba Grella, Rosaria Zizzo, Stefano Degli Abbati, Virgilio Violo, Yousra Chenah, ed anche tutti i miei contatti.

Tenendo presente che TUTTI i vostri contributi dovranno pervenire a dila@emmegiischia.com entro e non oltre il prossimo 10 aprile, per concordare le modalità di realizzazioni e i tipi di contenuti da inserire nelle puntate potrete contattarmi al tel. 3914830355 (tutti i giorni dalle 15 alle 23).

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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CS | Concorso Musicale Internazionale “Note sul Mare”

Il Concorso si svolgerà nelle mattinate dei giorni compresi tra il 2 e il 7 Maggio 2022 in via Paolo di Dono 31 a Roma in zona Eur.

Potrete leggere il Bando al link

https://www.emmegiischia.com/wordpress/concorso-note-sul-mare-x-edizione/

Si dà la possibilità di partecipare alle selezioni inviando un dvd o un link con la registrazione della propria esecuzione che dovranno pervenire insieme alla domanda di iscrizione entro il 5 Aprile 2022 all’indirizzo mail nerimarialuisa@libero.it oppure per posta all’indirizzo: Neri Maria Luisa, via Aniene 5, 00010 Sant’Angelo Romano RM.

Qualora si venisse ammessi al Concerto dei finalisti, per partecipare ai premi finali sarà necessaria l’esecuzione in presenza.

I criteri di valutazione attuati dalle varie Commissioni saranno:

Per i solisti

  • 1) base minima di 60/100
  • 2) padronanza tecnica del brano: correttezza delle note eseguite, intonazione, ritmo, uso del pedale, espressività musicale suddivisa in dinamica, fraseggio, ricerca del suono
  • 3) bonus all’interno delle categorie in considerazione delle varie età dei candidati
  • 4) i singoli commissari avranno una scala da 1 a 5 per dare un loro parere sul “poco-abbastanza-pienamente” raggiungimento degli obiettivi
  • 5) tutti i commissari voteranno per tutti i candidati ed il risultato sarà la media di tutte le somme dei punteggi dati alle varie voci, il risultato finale sarà dato dalla media di tutti i punteggi di tutti i commissari
  • 6) le valutazioni saranno pubbliche e il concorso verrà videoregistrato

Per la musica da camera oltre ai criteri di cui sopra verranno valutati

  • 1) L’identità interpretativa
  • 2) L’equilibrio sonoro
  • 3) L’equilibrio delle difficoltà tecniche. Per i gruppi scolastici saranno valorizzate oltre i criteri di cui sopra le seguenti voci: intonazione, insieme, orchestrazione, ritmo complesso, uniformità dell’abbigliamento, con bonus in base all’età

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

Just
 

Just Walking on the rain…
Io ero
nel ventre di mia madre
-… of english, american…-
io ero
contratto, assordato, sballotto lato
-…bombs-.
io non ero ancora nato
in fuga tra i vicoli di Napoli.

Chi mai può dirmi stai calmo?
Sono le quattro all’alba
e tutto va bene.

Il Dispari 20220328 – Redazione culturale DILA

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Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 13a puntata

Capitolo sesto

[—]

Correvo, credevo di correre, credevo di ricordare di correre, correvo ricordando di credere.

Correvo in bicicletta, correvo in bicicletta per una salita, per una salita sterrata, per una sterrata buia, immerso nella buia notte senza luna, nella notte buia senza luna, correvo in bicicletta per una salita sterrata nella notte senza luna successiva, credevo di correre in bicicletta per una salita sterrata nella notte senza luna successiva a… al giorno in cui Gilda, bambina, inseguita dalla madre era finita a rotolare tra le mie gambe e le ruote della bicicletta che mi era stata regalata per la promozione scolastica. Al Corso Colonna, davanti al bar Italia.

Sudavo, sbuffavo, pedalavo, ma le curve in salita non finivano.

Al termine di un tornante, un filare di vigne a malapena riconoscibili sul bordo della strada priva di parapetto, mi aveva dato l’impressione, solo l’impressione, di un falsopiano finalmente

scollinante.

Niente.

Riprendevo a pigiare sui pedali nel buio quasi assoluto, mettendo in continua discussione, oltre che il tratto da seguire per superare più agevolmente l’ennesima fatica imposta dalla curva a gomito, anche ed in ogni istante, la mia non programmata sete di avventura.

A soli tredici anni, su per un colle di settecento metri, lungo una via mai percorsa prima, inforcando una bicicletta dal cambio Campagnoli a tre soli rapporti e costruita con i pesanti materiali dell’epoca, in una notte senza luna, lungo un percorso disseminato da insidiosi burroni e continue innumerevoli curve cieche e svolte allucinanti, non mi rendevo conto di stare vivendo le mie prime quattro ore di assoluta solitudine.

Sdoppiato tra tempo e spazio, tra la brace e la padella, forse montavo in sella alla mia infanzia.

Gilda la rossa, non più irrequieto scugnizzo ma ora padrona assoluta di un intuito animalesco, non ebbe bisogno di voltarsi per comprendere.

Volle impedirmi d’essere partecipe, complice, corresponsabile della sua rivincita, e stingendomi il polso con la mano ancora priva dell’anello nuziale, alzò l’altra, a palmo aperto oltre la criniera dei capelli rossi sparsi sugli omeri (Mosè nel passaggio del Mar Rosso, la carica dei cinquecento, ALT, lo giuro), oltre il mantello della chioma adagiata sulle spalle in boccoli rossi, a palmo aperto senza voltarsi:

-«SPARISCI BASTARDO»

fece rimbombare nella semivuota sala consiliare.

-«SPARISCI BASTARDO».

Due volte in una successione che non consentiva equivoche interpretazioni.

-«SPARISCI BASTARDO».

Gilda per tre volte, senza voltarsi, con la voce profonda di mio padre, come una condanna definitiva, ripeté la frase della sua vittoria, quindi piegò verso il basso il busto con i movimenti armonici di mia sorella (un canneto nella bufera, la planata di un aquilone, curve fattezze di Renoir, quando sarò vecchio col bastone, l’omaggio finale al pubblico del San Carlo).

Spavalda, mostrò tra le dita affusolate di mia madre, la stilografica delle grandi occasioni dall’inchiostro nero nero nero con i decori dorati ed il pennino luccicante (la lancia di Don Chisciotte, un palo di telegrafo, la statua della libertà).

Decisa, sicura, veloce, zac, zac, zac, nel silenzio tombale della sala comunale, come nell’atto finale di una corrida, toreador ed animale, zac zac zac crivellò il registro con il suo nome.

Continua lunedì prossimo

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Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Alberto Liguoro

Poesia inedita

Chest’è UCRAINA

È un canto di guerra
. è un pianto scontato
.. è un cortile di Mariupol
… è la tartaruga Marlene
…. è un viale alberato
….. è saluti dalle Maldive
…… è un rombo lontano, una raffica di mitra, e… ‘a voce d’e criature
….… è ‘na carta sporca, è ‘na figura ‘e merda
…….. è un tappeto macchiato
……… è un volto spento, è un sorriso aperto
………. è una bambina senza sorriso
……….. è una nonna senza le chiavi
………… è una piazza del popolo e dei popoli in piazza
…………. è l’ultimo bacio prima dell’addio
………….. è sul mare senza addore d’o mare
…………… senza Europa, sente profumo d’Europa
……………. è i pompieri sulle scale appoggiate ai grattacieli in fiamme
……………. è Brent Renaud che tornò a casa nell’abbraccio della sua bandiera
……………. è una partita a scacchi, è un concerto in metropolitana
…………… è un aperitivo con Kasparov
……….. …sei tu che ti guardi allo specchio
.…………è la Morte che ti guarda specchiarti
….…….. è un falso ideologico
…….… è un corpo sventrato
……… è verità senza onore
………è sangue senza colore
……. è un orrore senza commento
…… è uno “speciale” senza audio
….. è un albero bruciato, un’ombra dietro una finestra
…. è la fuga attraverso un bosco di notte
… è un cane
.. era Anastasiia Yalanskaya che quel cane, inutilmente cercava
. sono fiamme divoranti dentro uno specchio
Ucraina è

Forio 21 Marzo 2022
Alberto Liguoro

 

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964)

In un carcere ammazzano un uomo

L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.

Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.

Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.

Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.

In un carcere ammazzano un uomo.

—————————-

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

Just
 

Just Walking on the rain…
Io ero
nel ventre di mia madre
-… of english, american…-
io ero
contratto, assordato, sballotto lato
-…bombs-.
io non ero ancora nato
in fuga tra i vicoli di Napoli.

Chi mai può dirmi stai calmo?
Sono le quattro all’alba
e tutto va bene.

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 12a puntata

Capitolo sesto

[—]

Per questa ragione, quindi, la mia amica Aurora venne avanti come secondo testimone.
Mosse un passo.
Prese dalle mani dell’Assessore Delegato-Notaio la penna dai decori dorati.
Girò la testa.
Segnò il registro con un tratto per nulla lineare, incomprensibile.
Un saliscendi asimmetrico con grossi punti ai vertici superiori, che a me parve essere la riproduzione dell’accordo in Mi bemolle maggiore del secondo movimento, sinfonia n°3, opera 55, «Eroica», di Ludwig van Beethoven.
E mentre, con note dolenti, rimbalzavano nella mia mente sia la malinconica angosciante tenera esecuzione dell’insuperabile Toscanini, sia la mai dimenticata descrizione che ne aveva offerto
Samuel Chotzinoff “… il centro psicologico e spirituale di tutta la composizione e richiama, con i suoi episodi ora accorati ora grandiosi e superbi di sonorità, le vicende della vita di un grande uomo, dell’eroe nel senso più lato, che affronta e domina gli eventi del fato per arrendersi solo all’inevitabilità della morte.”, la mia amica Donna Guascona, restituendo all’Assessore Delegato – Notaio la stilografica dal nero inchiostro, lasciò uscire dalla bocca a contatto con il mio orecchio parole che speravo e temevo:

-«Ora devi essere forte».

Chiusi un attimo gli occhi per dissimulare la commozione, così o come avevo fatto il pomeriggio luminoso e silenzioso in cui, mentre m’incamminavo in compagnia della mia buia solitudine, senza valigia e senza cappotto, verso il battello che mi avrebbe trasportato definitivamente nel mondo sconosciuto della mia libertà, Gilda, nella sfacciata bellezza della sua fresca fioritura, rossa, non so se inseguendo una micina o per venirmi incontro era ruzzolata con essa tra le mie gambe chiedendomi:
-«Dove vai?»
-«Parto.»
-«Portami con te.»
Io solo so quanto avrei voluto farlo!
-«Non posso, aspettami.»
Lei sola sa quanto doloroso silenzio ammantò la sua attesa.
Un tassista di passaggio pigiando il clacson come si usa al corteo di una sposa, rideva rideva rideva suonava suonava suonava diceva diceva diceva «Acchiappala acchiappalo acchiappala acchiappalo.»

Meno due.

L’entrata rumoreggiante di un uomo trafelato, ansimante, eccitato, mi apparve dapprima nella improvvisa espressione di stupore timbrata sulla faccia baffuta dell’Assessore Delegato – Notaio, poi nel brusio attento e composto dei quattro dipendenti comunali che assistevano all’evento, infine nell’urlo, era un urlo, nessuno meglio di me conosce quel tipo d’urlo, l’urlo di una canzone disperata “Oi ma’ tu che me fatt e che me ditto, nu chiuovo dinto o core me nchiuvato”, il disperato urlo della belva ferita, King Kong sul grattacielo, la ciociara, il volo a piombo verticale di un innocente l’undici settembre, l’urlo di Ignazio:

-«GILDA NON FARLO.»

Aurora sottovoce mi ingiunse di non voltarmi, ed io ubbidii, cercò lo sguardo di Petrus per dirgli «Ora», e tanto bastò a che immediatamente il mio XYZT, tre dimensioni spaziali ed una temporale, venisse troncato in due.
L’ordine della mia amica Signora, già programmato e detto in silenzio, provocò l’effetto di lasciarmi in quello stesso spazio, ma di trasferirmi in un tempo diverso.
Gli elementi delle mie coordinate XYZTIO (ics ipsilon zeta tau io) si trovarono a cavallo, in equilibrio, tra un luogo ed un’ora, tra due fenomenologie differenti, tra un prima e un dove, tra me stesso ed i miei ricordi.
Posizionati nella sfera di un punto dal quale il mio IO, in bilico su un se stesso, non riusciva a decifrare chi fossi, dove e da quando.

Continua lunedì prossimo
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Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Milena Petrarca: la bellezza dell’Arte pittorica

La nostra bella Italia è notoriamente Patria di Artisti che aggiungono lustro alla cultura e alle tradizioni di creatività che ci pongono in un ideale empireo: la cupola celeste più esterna e l’unica immobile secondo le primitive teorie astronomiche, ovvero la sede dei beati nel pensiero filosofico di San Tommaso e che il sommo Dante qualificò come “luce intellettual piena d’amore” perché diretta emanazione di Dio.

Ebbene, alle Opere di Arte pittorica di Milena Petrarca vanno assegnati i cavalletti di prima fila nell’empireo non più trascendentale ma storicamente traslato nel nostro mondo attuale.

L’ultimo “lavoro” di Milena dal titolo “Amore a Venezia” (Tempera – Pastelli Conté à Paris – Terre – Carboncini Fusain de couleur su cartoncino avana cm 43 x cm 30) fa rompere ogni indugio a coloro i quali abbiano abitudini di contemplazioni metafisiche, immettendoli pacificamente nel brivido della passione taciturna e imprudente, ritrosa e univoca, rupestre e sfacciata.

La passionalità, l’enfasi, l’ardore della donna del sud, che richiama i turbamenti tratteggiati da Cesare Pavese quando scrive “Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

L’opera “Amore a Venezia” è infusa nella stessa dimensione di carnalità onirica di altri celebri quadri di  Milena Petrarca… e mi riferisco alla serie delle “Marilyn” la cui impetuosa vitalità spopolò durante la mostra pittorica inaugurata a New York in occasione della celebrazione del cinque centenario di Cristoforo Colombo (che ebbe come Padrino nientemeno che il celeberrimo commediografo Mario Fratti)… e  poi mi riferisco al “Ritratto di Zia Bettina” vincitore del Premio di Arti Grafiche “Otto milioni” presentato al museo MUDEC di Milan in occasione del BookCity 2017.

Milena Petrarca è una donna tanto esuberante quanto fisicamente minuta, tanto passionale quanto intimamente discreta, Milena Petrarca è un’Artista dentro e fuori, a destra e a sinistra, sotto e sopra la sua stessa vita: un’Artista senza confini.

Bruno Mancini

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Milena Petrarca in sintesi

Milena Petrarca è Presidente DILA per il Nord America ed è stata, nel 2017 e nel 2021, la vincitrice del Premio internazionale “Otto milioni” per la sezione Arti grafiche.

Figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ha esposto in diverse rassegne ottenendo, tra gli altri, il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”.

Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale espressione delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.
Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice, poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista.

Riconosciuta e stimata come una tra le più attive promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, Milena Petrarca è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York che, da oltre 20 anni, si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

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