Il Dispari 20200608 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200608 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200608

EDITORIALE | Il MADE IN ISCHIA DILA parte dall’Algeria per IL MAGGIO DEI LIBRI

La decima edizione della manifestazione nazionale IL MAGGIO DEI LIBRI, con più di 14 mila attività già registrate e 3 milioni 900 mila partecipanti, sta riscuotendo un indiscusso successo nonostante la situazione sanitaria italiana ne abbia limitate le attività pubbliche.

Il Maggio dei Libri è un’iniziativa del Centro per il libro e la lettura (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo), con l’intervento di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca, la partecipazione di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e con il patrocinio di Commissione Unesco.

La saggia e oculata scelta di puntare sul web e su tutti i canali di diffusione alternativi alla presenza fisica si sta dimostrando oltremodo vincente, tanto che il periodo di programmazione degli eventi va ben oltre la consueta data di conclusione del 31 maggio giungendo fino al prossimo 31 ottobre, diventando a pieno titolo uno straordinario trampolino per rilanciare e diffondere la lettura, attraverso spazi e strumenti digitali in attesa di riconquistare, il prima possibile, luoghi e socialità in presenza.

Il bilancio provvisorio restituisce l’immagine di una comunità di soggetti e istituzioni che ha risposto unitariamente all’emergenza, trasformandola in un’occasione per rafforzare e ampliare le reti territoriali, e per individuare e condividere buone pratiche utili anche ad essere utilizzate nel futuro.

“Sono grato e orgoglioso per questo primo bilancio, e non solo per gli ottimi dati quanto soprattutto perché la risposta delle reti territoriali costruite e curate in questi dieci anni è stata davvero straordinaria”, commenta il Direttore Angelo Piero Cappello. “Nonostante il momento storico inedito e le enormi difficoltà, tutti hanno voluto dare il proprio contributo, ingegnandosi per offrire contenuti culturali di qualità e all’insegna della vicinanza sociale, superando il distanziamento fisico con gli strumenti digitali. Desidero quindi ringraziare tutti gli organizzatori che finora hanno realizzato attività per Il Maggio dei Libri o hanno in programma di farlo nei prossimi mesi: il vostro impegno ha consentito di mantenere vive comunità e relazioni e di mostrare, quest’anno in modo particolarmente significativo, il valore dei libri e della lettura per il nostro benessere individuale e per la crescita e arricchimento collettivi”.

Come già abbiamo avuto modo di comunicare in precedenti edizioni di questa pagina culturale, l’Associazione “Da Ischia L’Arte à DILA” ha colto immediatamente la valenza dell’iniziativa, proponendo una lunga serie di eventi che, tutti comunque con il vessillo del MADE IN ISCHIA, sono già stati realizzati o sono in calendario da qui fino alla metà del mese di ottobre, ruotanti intorno a contributi artistici, sociali, editoriali e culturali provenienti  da molte regioni italiane e da diverse nazioni del mondo.

Cinque eventi li abbiamo già divulgati e ora desideriamo informarvi in maniera piuttosto dettagliata in ordine al contenuto e ai protagonisti che metteremo in scena il prossimo 10 giugno attraverso il gruppo LENOIS su facebook a partire dalle ore 22.00.

Quella di mercoledì prossimo sarà una puntata all’insegna dell’amicizia che diversi eminenti personaggi culturali del popolo algerino hanno desiderato tributare, tramite DILA, al popolo italiano e alla sua storia di eccellenza artistica.

Sempre con le costanti e determinanti collaborazioni dell’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa, del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, della Casa editrice IL SEXTANTE e il magazine EUDONNA di Mariapia Ciaghi, e di tutti i Presidenti delle sedi operative DILA, la puntata che sarà trasmessa in streaming mercoledì vedrà impegnati:

Dahmani Fouad, iscritto al terzo anno di cultura italiana presso la facoltà di lingua italiana della Università di Algeri, artista, attore, pianista e cameraman specializzato in montaggio fotografico, master in discipline sportive, professore di teatro per ragazzi nella scuola primaria privata Assia Djebba, nonché Presidente del Club scientifico culturale  “La speranza” presso l’Università di Ali Lounici di Blida.  

Addou Merouane, dottore, vice Preside ed incaricato della sezione della facoltà pedagogia al dipartimento di lingua italiana Blida alla Università Ali Lounici El Afroun Blidain Algeria, Membro del laboratorio di ricerca LISODIP-ENS di Algeri.

Angela Maria Tiberi, poetessa, scrittrice, Presidente nazione Italia per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Mahfoudh Haddane, dottorando in Didattica italiana presso l’Università di Algeri, insegnante di lingua italiana presso l’Università di Ali Lounici Blida 2.

Liga Sara Lapinska, pittrice, scrittrice, poetessa, traduttrice lettone, ambasciatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Youcef  Ouamara docente di inglese presso la scuola media Benyoucef Boumehdi detta ”TRIK CHREA“.

Larachiche Mohamed artista, scrittore, pittore, presidente dell’Associazione ”ElFikr e Ibdaa“ con sede a Elkhemiss in Algeria.

Dr. Othman Bendaho, Prof. Tydia Ait Ouazzou,  Prof. Abderrahmen Toutaoui,  Prof. Ouissem Benmeddah, Yassine Azrini, Houria Soudani, Youcef  Zerroukie. 

Le musiche del nostro mitico Nicola Pantalone saranno la ciliegina sulla torta.

Mentre li ringraziamo tutti, desideriamo esprimere grande gratitudine nei confronti dell’Università Blida 2 Ali Lounici El Afroun, Blida Algeria, chiamata università di Afroun, sia per il supporto logistico che ha reso realizzabile il video e sia per avere consentita la partecipazione di esponenti di primo piano della didattica e della direzione generale.

Blida 2 è una Università pubblica algerina situata ad El Afroun (BLIDA), al nord del paese. Fondata il 15 aprile 2013 è costituita dalle Facoltà di lettere e lingue, scienze umane e sociali, diritto pubblico e scienze politiche, scienze economiche, scienze commerciali e amministrative.

Annovera 32.000 studenti per corsi di studi delle lingue italiana, araba, francese, inglese.

Rettore il Professore Khaled Ramoul.

Per concludere vi propongo due poesie che potrete ascoltare in diverse lingua, compresa la lingua araba…

Dalla raccolta di poesie         

Non rubate la mia vita

(2005 – 2007) di

BRUNO MANCINI

Del dopo gioventù.

Frammenti di polvere,

nello sguardo,

nel respiro,

respiro.

Albicocca selvatica,

caduta dal ramo,

spiaccico la zolla,

spiaccicato.

Dov’era il pertugio,

del viscido verme,

rifugio,

rifuggo.

Non è così che mescoli i fronzoli.

Non è così che accogli i tuoi figli.

Affiora a capo la sciocca

mansuetudine.

 

Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003) di

BRUNO MANCINI

C’è un patto

C’è un patto crudele

nel mio dono:

tu

devi prendere la mia sedia

la birra

il sigaro

la penna

per nascere

 

“Ti giro intorno

e non ti tocco”.

 

C’è un patto scellerato

nel tuo domani:

tu

devi prendere il mio sonno

il letto

il lume

le ombre,

per vivere

 

“Ti guardo dentro

e mi conosco”.

 

C’è un patto assurdo

nel tuo destino:

tu

devi prendere il mio amore

lo cerchi

ti sfugge

lo stringi

per essere

 

“Ignazio di Frigeria e D’Alessandro

col cuore di un poeta”.

 

Rettore Khaled Ramoul

Capo del dipartimento Lingua italiana Addou Merouane

3 Larachiche Mohamed

Fouad Dahmani

Mahfoudh Haddane

Merouane Addou

Fouad Dahmani

Il Dispari 20200601 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200601

Da “Per Aurora volume settimo

Così fu

PARTE 1 – CAPITOLO 11

“Neppure adesso, a cosa fatte, sarebbe facile inserirla, Gilda, con connotati essenziali in quegli anni amorfi nei contenuti e stupidi nelle forme.

Dov’ero quando nacque?
Ero nella sala d’attesa, insieme a mia madre che andava e veniva freneticamente da una stanza all’altra portando bacili d’acqua calda e tovaglie bianche, oppure camminava nervosamente, rumoreggiando, quasi contando i passi a voce alta dall’ingresso all’ultima porta in fondo al corridoio… e lo ricordo tutto piastrellato per mezzo di mattonelle esagonali, poste inseguendo linee parallele alle pareti, che apparivano del tipico colore grigio ottenuto mescolando in acqua, ora lo so, calce, cemento, pozzolana, con l’aggiunta di un pugno di polvere raccolta intorno alle pareti prevalentemente di creta formanti i margini dei sentieri verso l’Eremo del Monte Epomeo.
C’era scritto SALA TRAVAGLIO.
Non conoscevo quel termine TRAVAGLIO, non mi spiegavo il nervosismo di mia madre, e neppure davo peso ai gridi che arrivavano, quantunque smorzati, ben oltre le sedie di plastica rossa poste in due gruppi di quattro intorno alle pareti della minuscola saletta fino a riempirla quasi del tutto.
Seduto, silenzioso, composto, leggendo l’ultima avventura di Topolino contro Gambadilegno, non mi era concesso sapere che mia madre si trovava lì, ed io con lei, nella attesa che la ”Signora Aurora”, la reale “Dominus” del paese, partorisse Gilda.
Gilda, da lattante non era stata la più carina neonata della maternità, da bambina non veniva vezzeggiata come la più bella figliola della famiglia “Dominus”, da signorinella, alta e smunta, non richiamava gli sguardi appetitosi dei maschietti del rione.
Da quando, e come fosse avvenuto in lei il cambiamento fisico che mi dava i brividi finanche nel ricordo, non mi sembrava di averlo mai esaminato.
Eppure, a ripensarci, ero stato certo importante durante tutta la sua vita, dalla culla alle calze a rete, ma anche disperatamente incapace di percepire i flussi di attenzioni tipici delle diverse aspettative connaturate alla sensibilità delle sue differenti età, e ciò poiché li lasciavo sempre rimbalzare sugli schermi protettivi che alzavo a difesa delle mie convinzioni.
Dovrei, ma non posso.
Inventarmi una ragione per eludere il bisogno d’entrare nel covo dei ricordi sbiaditi perché lasciati, da soli, alle intemperie cadenzate secondo il monotono rincorrersi di stagioni assolutamente uguali da un anno all’altro; alle muffe nercrofobe degli insetti e dei piccoli animali – roditori, lucertole, bisce – vissuti tra le pieghe dei mobili e dei lumi e dei ninnoli sulle credenze così come nei massicci cassetti mai chiusi a dovere; alle polveri screanzate venute su da chi sa dove e penetrate attraverso gli interstizi tra gli infissi e tra le canne fumarie dei camini: memorie abbandonate come figli tra i cassonetti dei rifiuti.

Dapprima per scarso amore e poi per il collare di ferro che impone al vinto il vincitore.
Potrei, ma non voglio.
Scontrarmi con la mia coscienza ed accettare l’inizio e la fine, il guado e la stenosi, la fiera ribellione e il docile, accattivante ozio, tutti i passaggi segreti, ogni caduta nei pozzi dei desideri, miracoli, tradimenti, egoismi; ammettere, appunto, l’inizio e la fine dei giorni e delle notti che io solo conosco io solo ammansisco, io solo uccido.
Il nocciolo duro che respinge le mie pavide titubanze e mette a nudo l’inconsistenza delle mie aleatorie prese di coscienza, il nerbo crudele che mi fustiga verso lo spazio antico e noto, contro spezzoni di azioni già fatte, nel buio visibile oltre il portone di legno massiccio, il sibilo lancinante che dalla mia testa m’impone di andare per “CAPIRE”, è il dubbio.
Lo stesso dubbio.
Sempre lo stesso dubbio.
Sempre lo stesso dubbio di quando partii.
Sempre lo stesso dubbio di quando partii con un sacco vuoto di cose ma pieno di speranze.
Ormai è l’alba, la terra non torna indietro.
Il sole attende immobile”.

Bruno Mancini 

 

così

Segnaliamo i nomi dei finalisti delle cinque sezioni della nona edizione del premio internazionale “Otto milioni”.

Finalisti sezione POESIA

Anna Rancāne “Let- to- nia”; Aleksandra Kazanceva “Fiamme delle cenere di montagna”; Aleksandra Zavišjus-Bugarte “Corpo”; Anita Ķēķe “Svegliarsi”; Anita Zvaigzne “Amo questa Terra”; Broņislava Broņislava Dzene “La tua vita”; Eduards Aivars “La coppia”; Edvīns Jansons “Senza tempo e senza spazio”; Elīna Zālīte “La tua dipendenza sono io”; Elita Viškere “Lascia che la mattina entri”; Eva Mārtuža “Il mondo si sta rigenerando”; Ināra Gaile “Non sono l’uccello”; Ingrīda Zaķe “Dedizione”; Ingvar El Raven “Trasforma il Destino”; Janis Jan Zarins “Una canzone d’amore”; Liga Sarah Lapinska finalista con quattro poesie “Agosto”, “Le canzonette della pace”, “Ninnananna”, “Non perderci”; Ligija Kovaļevska finalista con due poesie “Forse”, “Permettami vivere così”; Liliana Manetti finalista con tre poesie “Come una sirena”, “La lontananza”, “Un tuffo nell’arte”; Luciana Capece finalista con tre poesie “Il cielo incenerito”, “Saggezza poetica”, “Vivere di te”; Mairita Ķērpe Dūze “Il mare”; Maria Francesca Mosca finalista con due poesie “Ti racconterò di me”, “Vestimi d’azzurro”; Marija Gadaldi “Anima mia”; Marta Zemgune- Kronberga “Vorrei afferrare il tempo”; Milena Petrarca finalista con due poesie “Antico tramonto”, “Il Sogno di Marilyn”; Modris Andžāns “Il settimo paradosso”; Sanita Simsone “In Memorium”; Silvana Lazzarino “Il Segno oltre il tempo”; Vera Roķe finalista con due poesie “Non rompere il ponte”, “A proposito di affiliazione”.

Finalisti sezione ARTI GRAFICHE

Adam Ilyasov; Ajub Ibragimov finalista con due opere; Aleem Uddin Arts; Antonio Molina Vasconcelos; Arif Azad Painter; Art Linh; Astra Empele; Chijia He; Daniel Hooper; Ēriks Bāris; Fatima Daudova; Frank W. Tansey; German Vizulis; Guna Oškalna Vējiņa; Heino Blum; Herminia Mesquita; Ismail Akinc; Janis Drozdovs; Kārlis Īle; Kheyrollah Asghari; Lela Geleishvili; Liga Sarah Lapinska finalista con tre opere; Marcos Robson Mota; Maurizio Pedace; Mehtap Guler; Melinda Horvath; Migel Piñero; Milena Petrarca finalista con due opere; Milo Shor; Mirjana Milanovic; Nancy Avellina finalista con due opere; Nunzia Zambardi; Olga Ivanova; Onofre P.P. Pinheiro; Osama Salama; Roalds Dobrovenskis; Rubik Kocharian; Safa Bn; Sasho Kostov; Sayed A. Irfan; Sebastiano Grasso; Sergey Kyrychenko finalista  con due opere; Soledad Llamas Gonsalez; Spasa Maksimovic; Thamer M. Alhiti; Tomas Fernandez; Valdis Jaunskungs; Valerien Bressy; Vera Roķe;  Vilis Vizulis; Yuri Serebryakov; Zara Ilyasova finalista con tre opere   

Finalisti sezione MUSICA

Antonio Di Nauta “Champagne”; Circenīša Ziemassvētk “Canzone”; Domenico Umbro & Raffaele Pagliaruli “Leo Ornstein – Minuetto”; Dzintra Delpere Krāsaini “Sapņi”; Eva Strazdiņa “Quando quando quando”; Ivan Defabiani “Addio fiorito asil”; Liga Sarah Lapinska finalista con due brani “Abwoon d’Bashmaya” e ” Preghiera; Nicola Pantalone “Nun è peccato Valentina Gavrish “Musica ucraina”.

Finalisti sezione GIORNALISNO

Angela Maria Tiberi finalista con due articoli “Sara Guasti” e “Le voci del Nilo e il Festival delle Arti e Folclore Afro”; Anna Alessandrino “C’è differenza tra canzone e poesia”; Daniele Bartocci finalista con due articoli “Mancini” e “Realtà virtuali”; Emanuela Di Stefano “Letizia Caiazzo”; Liga Sarah Lapinska finalista con due articoli “Intervista con Raffi Kharajanyan” e “Mi ricordo. Non mi ricordo”; Michela Zanarella “Intervista Tiziana Mignosa”; Sacha Savastano “Happening culturale al Miramare e Castello”;

Finalisti sezione RECITAZIONE

Alessia Palomba “Sono quella cornice vuota”; Antonio Mencarini “L’amore per essere”; Chiara Pavoni “Amico rom”; Guido Arbonelli finalista con due recitazioni “Il brivido più lungo” e “Domani fosti mia”; Lucia D’Ambra “Macroscopiche assoluzioni”; Maria Luisa Neri finalista con due recitazioni “La forza di Ignazie” e “Soggiorno per uomini stanchi”; Nicola Pantalone “Indaco”; Nunzia Zambardi “Poesia di Enzo Monti”; Viktor Mishin finalista con due recitazioni “Облако” e “Скрипка.

 

Il Dispari 20200525 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20200525

Il Dispari 20200525 – Redazione culturale DILA

Bruno Mancini | Dal racconto “Così fu”

tratto da “Per Aurora volume settimo”

PARTE  2 – CAPITOLO 1

 

Sangue.

Un effluvio di sangue.

Un effluvio di sangue macerato.

Un effluvio di sangue macerato da almeno venti anni.

Non che io ne avessi già avuto la percezione in precedenza, e se anche per caso, chi sa quando, mi fossi altra volta imbattuto in tale sgradevole esalazione, certo non ne avevo associato al lezzo l’origine.

Eppure, compiuti pochi passi oltre il focolare, ho avuta una inspiegabile cognizione di dover seguire quel tenace effluvio di sangue macerato da almeno venti anni.

Attratto come da una calamita, stordito come da un etere, ciondolando come un ubriaco, il capo chino come un cane, le braccia pendule come una scimmia, gli occhi fissi come un ebete, ho raggiunto la scala di comunicazione tra il piano terra e gli ambienti sottostanti: cantina, dispensa, lavanderia, chiesa.

Esatto, un ambiente consacrato, ove, almeno due volte l’anno fin quando la Signora Aurora fu in vita, un sacerdote, con barba bianca e tanta voglia delle golosità alcoliche disponibili in casa, diceva messa alla presenza delle famiglie di tutti i domestici al completo (me compreso).

Per la verità, se non altro nelle ultime occasioni in cui fui presente, più che seguire il rito proposto dall’officiante, la mia attenzione divagava tra le futilità proposte dalle situazioni contingenti e le movenze di Gilda, che ogni anno di più sentivo appartenermi interamente.

Ignazio, molto meglio di me, sapeva fingere di aver fede e di pregare.

Mia madre avrebbe voluto accelerare la liturgia, ad esempio eliminando la bevuta del sangue che invece rappresentava il pezzo forte di Petrus, per riprendere i lavori domestici.

La Signora svestiva i panni di Donna Guascone, solo in quelle occasioni, e poggiava le dita alle tempie quasi a dotarsi di un paraocchi che ampliasse la sua concentrazione verso l’altare, nell’attesa di essere liberata, mediante il gesto della croce, dai peccati di cui si era pentita in confessione.

Tutti gli altri, comparse, vestiti sempre con gli stessi abiti della festa, ripetevano sempre le stesse scene, alzandosi, inginocchiandosi, e cantando e pregando sempre con gli stessi toni di voce, ogni volta che l’uomo sull’altare, Petrus, ne dava l’imput.

L’altare, un marmo bianco lungo non meno di tre metri e largo circa due metri, poggiava solo sui tre lati frontali sagomati utilizzando mattoni ricavati squadrando pietre verdi presenti in una località  chiamata Cavallaro.

Al suo centro era stata scalpellata un’ampia buca rotonda come un’ostia, nella quale la Signora Aurora, ad ogni cerimonia, voleva fosse collocato un contenitore di tela anch’essa bianca ripieno di sabbia raccolta durante la notte precedente lungo la marina antistante il vecchio cimitero di Sant’Anna a Cartaromana.

Appena Petrus raggiungeva l’altare, in essa, cioè nella sabbia depositata nella buca a forma di ostia, lei, e solo lei, la Signora Aurora, conficcava un pesante crocifisso di ferro lavorato a mano che mi colpiva per aver le quattro sporgenze tutte a forma di punta.

Potevo comprendere che ne fosse provvisto il lato lungo, dovendo penetrare nella sabbia per reggerne il peso, ma non riuscivo a dare una spiegazione agli altri aculei, anche perché la sagoma umana non era rappresentata né inchiodata né adagiata alla croce, bensì proprio le sue fattezze costituivano la geometria del simbolo, e quindi i suoi piedi – accavallati -, le sue braccia – distese-, la sua testa – eretta -, terminavano tutti in una struttura volutamente appuntita, forse per apparire come emblematici elementi  indicanti pungoli morali e spirituali.

 

Discesa, non so come, la scala; fiancheggiata la dispensa e la cantina; mi sono avvicinato all’altare, e forse inciampando, forse per una perdita di equilibrio, forse per una ulteriore mancanza di forze, mi sono trovato inginocchiato con le mani aggrappate al bordo di marmo consacrato.

Mancava il crocefisso.

Ho chiuso gli occhi, ho stretto i pugni per non piangere, ho espresso un desiderio, un’esigenza, una ragione di vita: “CAPIRE”.

Perché Gilda, la vita mia, la figlia di Aurora, il mio amore, la verità, la parte giusta della mia umanità, perché Gilda, la mia croce, la mia delizia, perché Gilda, la mia anima, la mia poesia…

tutto passato, tutto finito, tutto passato, tutto finito con un addio incomprensibile, ingiusto, immeritato, immotivato, venti anni fa…”.

Neppure avevo terminata la frase ed ho udito, o forse solo sentito nella mia mente, chiaramente, la voce inconfondibile di Aurora rimbalzare da una parete all’altra, dal soffitto al piano di calpestio, passando e ripassando davanti e dietro la mia testa, roteando, ondeggiando, oscillando, esatto oscillando, l’ho sentita ripetere tre, cento, mille volte: “Ancora pochi passi e la metempsicosi spirituale che intendevi costruire tra il tuo passato ed il tuo futuro sarà completata”.

è stato come il vento forte che anticipi l’arrivo del temporale mentre si è intenti, fermi sul lembo estremo della scogliera, ad ammirare il sole scomparire oltre un orizzonte sempre ambito e mai raggiunto.

Che fare?

Restare ad accogliere la nuova dimostrazione di forza della natura, con il corpo passivo e la mente eccitata?

Cercare riparo tornando, correndo, fuggendo?

Andare incontro alla tempesta, a braccia aperte, sforzandosi d’individuarne la provenienza scrutando i primi barlumi di lampi oltre le nubi squarciate dagli ultimi raggi rossi?

Mia madre ci portava laggiù, sotto l’altare, in fondo alla botola segreta, nel tugurio utilizzato, un tempo, quale ricovero dai bombardamenti e occasionale rifugio per combattenti della resistenza anti nazista.

Mia madre portava laggiù me e Ignazio durante la guerra, lasciandoci soli per non sottrarci spazio.

Una tomba.

Limitata in alto dal sacco di sabbia contenete la croce, di poco più alta di una tomba e di essa poco più spaziosa, la grotta tugurio riusciva ad accogliere al massimo due adulti in posizione distesa.

Finita la guerra, passato il pericolo nazista, solo Ignazio ed io conservavamo il ricordo di quei giorni e di quel luogo, rivisitandolo di tanto in tanto per fumare le prime sigarette proibite.

Appena posso, partirò per diventare un nuovo partigiano, un vero combattente – mi disse Ignazio nell’ultima occasione della nostra discesa -, e se dovrò fuggire, verrò a nascondermi qui.

Raccolse una vecchia coperta… una pentola di stagno… dei tronchetti di legno…  una corda… una bottiglietta d’olio, ed altri oggetti che immaginava potessero essergli utili in una tale eventualità e stipò tutto, ordinatamente, nell’angolo in fondo alla grotta.

Intanto che in me si sono accavallati simili ricordi, la voce di Aurora non ha smesso di ripetere ossessivamente, senza tregua “Ancora pochi passi e la  metempsicosi spirituale che intendevi costruire tra il tuo passato ed il tuo futuro sarà completata”, ed io ho caricato nel mio cervello l’ultimo brandello di coraggio, muovendomi carponi verso il retro dell’altare.

Gli ultimi passi sono i più faticosi, l’ultimo boccone è il più indigesto, l’ultima speranza è la più dolorosa.

Uno scheletro in posizione prona.

Trafitto alle spalle da un crocifisso.

Il crocifisso della Signora Aurora, di ferro lavorato a mano, penetrato attraverso uno squarcio nel telo bianco che reggeva la sabbia nella buca a forma d’ostia al centro del marmo.

Ho fatto appena in tempo a leggere il nome sulla piastrina di riconoscimento legata alla catena che avevamo avuto in regalo il giorno della prima comunione, Ignazio ed io, e non so ancora se sono morto durante tutto il tempo seguente in cui ho sognato.

Bruno Mancini

INFO emmegiischia@gmail.com

Tel. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23.

Il Dispari 20200525 – Redazione culturale DILA

Editoriale

Continua la carrellata di eventi che l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” propone come contributo alla manifestazione di interesse internazionale “Il Maggio dei Libri” nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile.

Infatti, DILA, lo scorso mercoledì 13 maggio, ha diffuso tramite collegamento al gruppo LENOIS di facebook la terza delle otto puntate previste nel primo ciclo in calendario.

Per il loro valido contributo alla produzione della terza puntata vanno ringraziati, insieme alla testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, l’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa, Mariapia Ciaghi editrice del Magazine EUDONNA e della Casa editrice IL SEXTANTE, gli Artisti Milena Petrarca, , Liga Sarah Lapinska, Roberto Prandin, Nicola Pantalone, Chiara Pavoni, Valentina Gavrish.

Il prossimo appuntamento per questa serie di eventi è fissato alle ore 22 di mercoledì 27 maggio, sempre sul fruppo LENOIS di facebook, con una nuova puntata realizzata da numerosi Artisti di tutte le arti. Interviste, recensioni, letture di poesie e di prose e brani musicali non mancheranno di intrattenervi con interesse e complicità.

Vi aspettiamo in molti su

https://www.facebook.com/groups/LENOIS/

Per partecipare: INFO

emmegiischia@gmail.com

Tel. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23. …

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4 – Ischia, mare e poesia

 

 

 

 

 

 

Adotta una poesia

 

 

 

 

Otto milioni

Da Ischia sempre poesia

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Mare Monti Mare

EXPO Da Ischia L'Arte cop ant BOZZA 8 Ronzulli 2

 

 

 

 

 

 

 

Da Ischia L’Arte

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Otto milioni – 2016

 

 

 

 

 

 

Penne Note Matite

 

 

 

 

 

 

Una pagina, un’emozione!

 

 

 

 

 

 

Magari un’emozione – prima edizione

 

 

 

 

 

 

Magari un’emozione – seconda edizione

 

 

 

 

 

 

Sinfonia con l’Africa

 

Arte Altrove

Antologie Poetiche

a cura di

 

 

 

Roberta Panizza

Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).

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Bruno Mancini scrittorebruno-fotografo

è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

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Antiche terme comunali – Salone delle feste  – Ischia 1964 Bruno Mancini legge poesie moderne

Recensione di Marina De Caro

Recensione di Roberta Panizza

Recensione di Liga Sarah Lapinska

Intervista di Michela Zanarella

Intervista a Michela Zanarella

FATTITALIANI: Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Caterina Guttadauro La Brasca

La Voce – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini – Agosto 2018

PROSE
Per Aurora volume primo

Per Aurora volume secondo

Per Aurora volume terzo

Per Aurora volume quarto

Per Aurora volume quinto

Per Aurora volume quinto – Così fu

Per Aurora volume settimo – Un’altra Gilda

Per Aurora- Tutti i racconti

Come i cinesi volume primo

Come i cinesi volume secondo

La ch

Incontro con un maestro

Racconti inediti

POESIE
Davanti al tempo

Agli angoli degli occhi

Segni

Dedicate e preferite

La sagra del peccato

Incarto caramelle di uva passita

Non rubate la mia vita

Io fui mortale

Sasquatch

Non sono un principe

La mia vita mai vissuta

Inedite

Antologie

Scempi

Poesie inedite

Traduzioni

Francese Segni
Dalila Boukhalfa

Inglese
Pamela Allegretto Franz

Napoletano
Luciano Somma

Lettone
Liga lapinska

Libere interpretazioni

Lettone
Liga Sarah Lapinska

Esopo news

Recensioni

Stampa

Letture Bruno

Letture tutti

Varie

Cenni biografici

Pacifismo

Eros edizioni

Video poesie

Canzoni

Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo – Musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini

Valentina Gavrish Gilda Canta Rita Cuccaro finalista premio “Otto milioni” 2018

Parlo di Te – Testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.

Non rubate la mia vita testo di Bruno Mancini musica e canto di Valentina Gavrish

Adesso musica e canto di Valentina Gavrish e testo di Bruno Mancini

Carnevale – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

Gilda – Testo di Bruno Mancini -Musica e canto di Valentina Gavrish

Giovane Apache – Testo Bruno Mancini – Musica e canto Valentina Gavrish

Tecla – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

Ad occhi chiusi – Testo di Bruno Mancini – Musica e canto di Valentina Gavrish

28 nov 2013 20:31

PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare finalista premio “Otto milioni” 2018

“Quanno”: musica Roberto Prandin, testo Bruno Mancini, traduzione L. Somma immagini artisti vari

Tra eutanasia e ghigliottina Prandin Mancini Canola legge Bruno con testi

Tra Eutanasia e Ghigliottina Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola

Tra eutanasia e ghigliottina testo Bruno Mancini, musica Roberto Prandin, disegni Liga Sarah Lapinska

E sento jastemma ‘o cielo Roberto Prandin Bruno Mancini Patrizia Canola Luciano Somma fast

Nicola Pantalone Il brivido più lungo finalista premio “Otto milioni” 2018

Canzone per San Valentino

Inno Coquille – Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013”

Nelle bugie dei sogni Sigla 2 cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”

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Spiagge libere Ischia – regolamento accesso

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SPIAGGE SICURE Sole – Mare – Sicurezza CITTÀ DI ISCHIA Città Metropolitana di Napoli

Spiagge libere Ischia
Piano Comunale per la Fruizione delle Spiagge Libere
(PCFSL) per la sicurezza anti-diffusione SARS-CoV-2
STUDIO PRELIMINARE E FINALITÀ
L’obiettivo del presente “Piano Comunale per la Fruizione delle Spiagge Libere” (PCFSL) è fornire linee guida e indicazioni operative omogenee su tutto il territorio comunale, finalizzate a dettare misure precauzionali per limitare e, se possibile, evitare eventuali possibilità di contagio da COVID-19, con l’obiettivo primario di garantire la salute e la sicurezza sia degli operatori che dei fruitori.
Nel redigere il presente Piano si è tenuto conto:
– che il distanziamento tra ombrelloni, imposto dall’Ordinanza n. 50/2020 della Regione Campania ai concessionari, porterà verosimilmente più persone ad usufruire degli arenili liberi;
– dei flussi di potenziali fruitori nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre, con particolare attenzione ai fine settimana;
– del potenziale svolgimento contemporaneo di attività ricreative di balneazione e in spiaggia (attività ludiche, sportive, ecc.), con gradi diversi di esposizione al rischio COVID-19, pur mitigato tale rischio dalla circostanza che tali attività vengono svolte per la quasi totalità all’aria aperta;
– della diversificazione del rischio in base alle attività che si consentirà di svolgere ed all’aggregazione medio-alta che potrebbe esserci in alcuni periodi.
Esse tengono conto delle attuali conoscenze sulle caratteristiche dell’infezione da SARS-CoV2 e sull’impatto nelle comunità che, come noto, sono passibili di aggiornamenti all’emergere di nuove evidenze.
Le misure devono coniugare la possibilità di svolgere l’attività balneare, preservando quelle caratteristiche di accoglienza e socialità che connotano la nostra offerta turistica, con l’esigenza di garantire la sicurezza del personale impiegato e dei fruitori della spiaggia, mitigando la possibilità di contagi durante contatti che avvengono durante lo svolgimento di dette attività.
Si evidenzia la grande importanza che diamo, come Amministrazione, alla responsabilità individuale da parte dei fruitori delle spiagge nell’adozione di comportamenti rispettosi delle misure di sicurezza e prevenzione e, a tal fine, l’esigenza di una adeguata informazione.

Tale piano potrà essere rimodulato sulla scorta di eventuali nuove disposizioni a livello nazionale e/o regionale e dall’emergere della necessità dei dovuti correttivi in fase di applicazione.
Al fine di definire, senza margini di approssimazione, le misure più corrette da adottare in merito alla distribuzione degli spazi e all’individuazione degli accessi si è proceduto ad una ricognizione puntuale degli arenili liberi, che di seguito si riporta:

N Denominazione Nome Mq N. Posti
1 Spiaggia degli Inglesi Spiaggia degli Inglesi
112,89 11
2 Spiaggia Pagoda Il Faro 205,16 20
3 Spiaggia Sotto A. Dohrn
INTERDETTA ————– ————–
4 Spiaggia Prima A. Dohrn
INTERDETTA
5 Spiaggia dinanzi ex Cantiere
Ancora 1068,45 106
6 Spiaggia del Lido – davanti Capanni Pescatori
Spiaggia del Lido
4.349,55 435
7 Spiaggia Via Enea Timone 346,86 34
8 Spiaggia Lung. C. Colombo
Corallo 73,97 7
9 Spiaggia dietro Torre del Molino
Gabbiano 115,27 11
10 Spiaggia dei Pescatori – davanti Torre del Molino
Spiaggia dei Pescatori
1,301,16 130
11 Spiaggia dei Pescatori Sirena 183,40 18
12 Spiaggia del Muro Rotto Spiaggia del Muro Rotto
643,78 64
13 Scogli Stradone Stella Marina 505 50
14 Scogli DX Lato Cocò Riccio 117,35 11
15 Scogli SX Barca 763,67 76
16 Spiaggia La Corteglia Spiaggia La Corteglia
73,23 7
17 Spiaggia Cartaromana INTERDETTA ————– ————–
TOTALE 10.022,08 996
Mq N. Posti

Si è deciso per comodità operativa di attribuire ad alcune spiagge dei nomi di fantasia.

L’indicazione dei posti disponibili è puramente indicativa dal momento che non tiene conto degli corridoi di passaggio.

A tali aree sono da aggiungere due “lingue” di sabbia, site in località Mandra, ed utilizzate in passato come “scivolo” per varo ed alaggio delle barche dei pescatori.

N Denominazione Mq
1 Scivolo 1 88,91
2 Scivolo 2 72,79

Tali aree, anche per la loro ridotta dimensione (lo scivolo 2 ha una larghezza massima di 3mt), potrebbero rappresentare un luogo di assembramento e di difficile controllo qualora fossero utilizzate per attività balneare. N. 1 – SPIAGGIA DEGLI INGLESI

Coordinate: 40°44’46.52″N13°56’03.86″E N. 2 – SPIAGGIA PAGODA

Coordinate: 40°44’47.94″N13°56’27.97″E < N. 3 SPIAGGIA SOTTO ANTON DOHRN

Coordinate: 40°44’44.52″N13°56’40.71″E INTERDETTA N. 4 SPIAGGIA PRIMA DI QUELLA SOTTO ANTON DOHRN

Coordinate: 40°44’43.61″N13°56’44.49″E INTERDETTA N. 5 SPIAGGIA DAVANTI EX CANTIERE

Coordinate: 40°44’40.42″N13°56’43.03″E N. 6 SPIAGGIA DEL LIDO – DAVANTI CAPANNI PESCATORI

Coordinate: 40°44’38.26″N13°56’46.13″E N. 7 SPIAGGIA VIA ENEA

Coordinate: 40°44’34.00″N13°56’57.94″E N. 8 SPIAGGIA LUNGOMARE CRISTOFORO COLOMBO

Coordinate: 40°44’33.36″N13°57’07.09″E N. 9 SPIAGGIA DIETRO TORRE DEL MOLINO

Coordinate: 40°44’20.83″N13°57’18.77″E N. 10 SPIAGGIA DEI PESCATORI DAVANTI TORRE DEL MOLINO

Coordinate: 40°44’17.98″N13°57’19.87″E N. 11 SPIAGGIA DEI PESCATORI

Coordinate: 40°44’10.91″N13°57’20.10″E N.12 SPIAGGIA IL MURO ROTTO

Coordinate: 40°44’04.10″N13°57’23.84″E N. 13 SCOGLI DIETRO LO STRADONE

Coordinate: 40°43’57.89″N13°57’31.76″E N. 14 SCOGLI ISCHIA PONTE LATO DX

Coordinate: 40°43’54.33″N13°57’41.58″E N. 15 SCOGLI ISCHIA PONTE LATO LATO SX

Coordinate: 40°43’54.29″N13°57’41.59″E N. 16 SPIAGGIA LA CORTEGLIA

Coordinate: 40°43’50.28″N13°57’33.95″E N. 17 SPIAGGIA CARTAROMANA

Coordinate: 40°43’26.85″N13°57’32.81″E INTERDETTA SCIVOLO N. 1
Coordinate: 40°44’12.64″N13°57’19.86″E SCIVOLO N. 2

Coordinate: 40°44’12.64″N13°57’19.86″E INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
In considerazione dell’importanza data al senso di responsabilità individuale e della necessità di mettere in condizione i fruitori delle spiagge libere di conoscere le regole imposte e adottare pertanto comportamenti in linea con queste, rispettosi delle misure di sicurezza e prevenzione, saranno predisposti strumenti di informazione e comunicazione rivolti ai fruitori delle spiagge sulle regole di accesso e comportamento.
Verrà data diffusione a mezzo canali social ed, in particolare, sulla pagina Facebook del Comune delle misure da adottare nel fruire degli spazi liberi.
In tutte le spiagge libere sarà affissa, nei punti di accesso, una cartellonistica plurilingue riportante con chiarezza e sinteticità la condotta da tenere (distanziamento interpersonale di almeno un metro, divieto di assembramento ed eventuali altre disposizioni previste nel presente Piano).


ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI, DEI LOCALI E DEI RELATIVI ACCESSI
Delimitazione arenili
Si procederà alla delimitazione degli arenili nn. 5, 6, 7, 10 e 11 mediante installazione, sul lato camminamento (fronte mare), di pali in legno aventi un diametro di 8 cm ed alti 1,5 mt e piantati nella sabbia (fuori terra circa 1mt), collegati fra di loro da un cordame colorato e ben visibile. Trattasi di una delimitazione meramente formale, non impattante ma che delimita tali arenili e consente di creare accessi dedicati e sorvegliabili.
Individuazione e regolamentazione accessi
Gli arenili individuati con i nn. 1, 2, 8, 9, 16 avranno, per questioni logistiche, un unico accesso di entrata ed uscita e si raccomanderà ai fruitori di mantenere il distanziamento minimo. Nel caso si dovessero sovrapporre persone in ingresso ed in uscita dall’arenile, si darà precedenza alle persone in uscita. Stesse modalità per gli scogli di cui ai nn. 14 e 15.
Sugli arenili individuati con i nn. 5, 6, 7, 10, 11, 12 verranno creati due distinti accessi (uno in entrata ed uno in uscita). Per l’arenile 12 lo scivolo e le scale rappresenteranno ingresso ed uscita.
Per gli scogli individuati con il n. 13 il fruitore dovrà entrare in corrispondenza di dove intende posizionarsi e uscire dal medesimo spazio.
In corrispondenza degli accessi saranno affissi una cartellonistica plurilingue, riportante con chiarezza e sinteticità la condotte da tenere (per gli arenili in cui è possibile prevedere un ingresso differente dall’uscita la cartellonistica verrà apposta solo all’ingresso; per gli scogli di cui al n. 13 la cartellonistica verrà posizionata all’inizio ed alla fine).
Gli accessi alle spiagge dovranno avvenire in modo ordinato, al fine di prevenire assembramenti e rispettare il distanziamento interpersonale di almeno un metro, ad eccezione delle persone che, in base alle disposizioni vigenti, non siano soggette al distanziamento sociale.
Verrà valutata la possibilità di misurazione della temperatura corporea, impedendo l’accesso all’arenile in caso di temperatura superiore a 37,5°.
Gli utenti dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina al momento dell’arrivo, fino al raggiungimento della propria postazione, e analogamente all’uscita. Saranno tenuti ad indossare la mascherina anche se dovessero spostarsi temporaneamente per raggiungere i locali dei concessionari limitrofi. Come prescritto dall’Ordinanza n. 49/2020 della Regione Campania, non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. In tali ultimi casi, laddove possibile, ne è comunque raccomandato l’utilizzo sotto stretta sorveglianza dei soggetti all’uopo titolati.
Sulla scorta dell’analisi dei flussi e degli arrivi sull’Isola, in alcuni periodi, potranno essere utilizzati sistemi per contingentare gli ingressi, tra cui la prenotazione obbligatoria mediante piattaforma informatica/telefonica, fino ad esaurimento dei posti già predeterminati sulla scorta dello studio preliminare condotto.
Individuazione e regolamentazione degli spazi interni
Nel rispetto del “Protocollo di sicurezza anti-diffusione SARS-CoV-2 per attività ricreative di balneazione e in spiaggia”, allegato sub 1 all’Ordinanza n. 50/2020 della Regione Campania, al fine di garantire il corretto distanziamento sociale all’interno delle spiagge, dovrà intercorrere una distanza tra ombrelloni della stessa fila di 3,35 metri e tra ombrelloni posti su file diverse di 3 metri o viceversa, così da garantire una superficie di almeno 10mq ad ombrellone/segna posto. A tal fine si procederà all’individuazione del punto centrale dei 10mq, ove dovrà essere installato l’ombrellone se il fruitore ne è munito, mediante posizionamento di un paletto segna posto di circa 0.50 cm, dotato di un foglio plastificato contenente le indicazioni alle quali l’utente è invitato ad adeguarsi, che si dovrà aver cura di lasciare sempre “in piedi” (potrà essere momentaneamente spostato solo per l’eventuale installazione dell’ombrellone).
Le attrezzature di spiaggia (sdraio, asciugamani, lettini), se non allocate nel posto ombrellone o vicino al segna posto, per chi non è munito di ombrellone, devono essere posizionate in maniera da garantire la distanza minima di 1,5 metri dalle attrezzature dei “confinanti”.
Nello spazio contraddistinto dal segnaposto potranno sostare al massimo 4 persone tra adulti e bambini (con eccezione solo nel caso di un neonato).
Non si potrà sostare sulla battigia, limitandosi a percorrerla solo per l’entrata e l’uscita dall’acqua. Qualora la spiaggia non sia affollata è consentito ai bambini di giocare sulla battigia nel rispetto del distanziamento sociale.

SORVEGLIANZA E GESTIONE
Sorveglianza
La sorveglianza sarà garantita da Agenti della Polizia Municipale, in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine nonché da OdV, preferibilmente iscritte nell’elenco territoriale di Protezione Civile e sulla scorta del curriculum e del numero dei singoli associati che dimostrino di avere esperienza nell’affrontare situazioni emergenziali. Con quest’ultime l’Ufficio Demanio stipulerà apposita convenzione, in cui si stabiliranno le condizioni per lo svolgimento del servizio. Qualora ci fossero diverse OdV idonee e disponibili all’espletamento del servizio, l’Ufficio individuerà, sulla scorta dei requisiti di cui prima, una OdV capogruppo che sarà l’unica interlocutrice con l’Ente.
Gestione
Considerati l’enorme difficoltà di dare attuazione alle prescrizioni contenute nel “Protocollo di sicurezza anti-diffusione SARS-CoV-2 per attività ricreative di balneazione e in spiaggia” e il rischio concreto che, soprattutto sugli arenili liberi di ridotte dimensioni, si possano creare situazioni di assembramento difficilmente gestibili, ed al fine di contingentare gli accessi, gli scivoli n. 1 e n. 2 dovranno essere riservati solo ai residenti.
Qualora dovesse accadere che alcuni arenili in concessione non dovessero “aprire”, per le giustificate ragioni del momento, solo l’area scoperta potrà essere gestita dagli stabilimenti limitrofi, preferibilmente nella misura del 50% a stabilimento, tagliando verticalmente l’arenile. Ciò in considerazione della ridotta percorrenza per il raggiungimento dei servizi igienici da parte dei fruitori, rispetto a stabilimenti non limitrofi. Con tali concessionari andrà stipulata apposita Convenzione, in cui si riservino il 50% dei posti disponibili ai residenti, si stabiliscano i servizi offerti, le tariffe da applicare che non potranno per i residenti superare € 16,00 per ombrellone e due lettini (l’aggiunta di un lettino/sedia a sdraio non potrà superare € 2,50 ad attrezzatura). A tal fine basterà, inoltrare richiesta, all’Ufficio Demanio che provvederà a darvi immediato seguito. Nella Convenzione andrà stabilito un obbligo di prenotazione che contemperi l’esigenza del residente di vedersi riservato il posto e quella del gestore di destinare posti liberi, non prenotati dai residenti, agli avventori occasionali, residenti e non.


SERVIZI E SPAZI COMPLEMENTARI Sono consentiti gli sport individuali che si svolgono in spiaggia (es. racchettoni) o in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf), praticati sempre nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale, se non diversamente stabilito nelle Ordinanze di sicurezza balneare.
Non sono consentiti sport di squadra (es. beach volley, beach soccer, ecc.).
È vietata la pratica di attività ludico-sportive e giochi di gruppo che possono dar luogo ad assembramenti (es. balli, happy hours, degustazione a buffet, feste/eventi, ecc.).
Nel caso di installazione di servizi igienici e/o docce va rispettato il previsto distanziamento sociale.
Da parte degli accompagnatori deve essere garantita assoluta vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze.
Nel complesso, evitare promiscuità nell’uso di qualsiasi attrezzatura da spiaggia, possibilmente procedendo all’identificazione univoca di ogni attrezzatura.
In linea generale le attività svolte in mare aperto (ad es. wind-surf, attività subacquea, balneazione da natanti) non presentano a priori rischi significativi rispetto a COVID-19, fermo restando il mantenimento del distanziamento sociale (e delle operazioni di vestizione/svestizione nel caso di attività subacquea), nonché la sanificazione delle attrezzature di uso promiscuo (es. erogatori subacquei, attrezzature quali boma e albero del windsurf, etc).


MISURE IGIENICO SANITARIE
Saranno installati dispenser per l’igiene delle mani all’ingresso.
Nel caso di installazione di docce all’aperto, verrà garantita una pulizia e disinfezione a fine giornata.
Eventuali mascherine, guanti o altri dpi non potranno essere gettati negli appositi cestini, ma portati con sé.
Si raccomanda di non lasciare alcun tipo di rifiuto sull’arenile e di cercare di produrre la minor quantità possibile di rifiuti. PROVVEDIMENTI SANZIONATORI
Sanzioni
Ai sensi di quanto disposto dall’art. 2 del decreto legge n. 33 del 16 maggio 2020, salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all’articolo 650 del codice penale, le violazioni delle disposizioni del presente provvedimento sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 convertito con modificazioni dalla L. 22 maggio 2020, n. 35 (pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000).

Daspi – Divieto di accedere alle Spiagge
A chiunque venga contestata una violazione per il non rispetto delle regole qui dettate, che hanno come unico scopo quello di salvaguardare la salute di tutti i fruitori degli arenili liberi, oltre alle sanzioni previste al paragrafo che precede, sarà disposta l’impossibilità di recarsi in spiaggia per i successivi tre giorni. Alla seconda contestazione il divieto sarà di sette giorni. Alla terza violazione contestata il trasgressore, alla luce del grave rischio alla salute, a cui espone sé e gli altri, non potrà più accedere agli arenili liberi

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