Per Aurora – volume quarto – Quarto giorno

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Per Aurora – volume quarto – Quarto giorno

Quarto giorno

PARTE SECONDA

Il diario di Bruno

Quarto giorno

Edoardo: -«Domenica 8 Agosto…»
Edith: -«AT – TEN – TI.»
Edoardo: -«Il colonnello comandante la commissione medica preposta alla visita di leva, entrò scortato da due militari in pieno assetto di battaglia.
Con passi decisi e rumorosi, dalle nostre spalle si diresse verso la scrivania che avevamo di fronte, sommersa da alcune decine di fascicoli sgualciti e disomogenei.
Allineati e coperti.
Li avevo fissati a lungo durante i venti minuti di attesa -fermo in posizione di riposo-, e praticamente mi ero immaginato una storia per ciascuno di essi.
Il mio, di maggiore corposità -considerato il lungo percorso di uffici ed ufficietti attraverso i quali era transitato-, e che ricordavo essere di colore blu chiaro, lo identificavo, quasi con certezza, nel terzo in alto della seconda fila partendo dall’angolo sinistro.
Il colonnello, nel superarci, ricambiò il saluto militare al picchetto, e prese posto al centro della pedana approntata per l’occasione.
Non era sudato, il nove agosto di quarantadue anni fa, il colonnello bardato con camicia giacca e cravatta, decorazioni multiple, cappello con visiera, calzini e scarpe di cuoio pesante (forse anche maglia della salute e brache di lana lunghe fino ai ginocchi).

Non era sudato.
Nonostante il caldo torrido che stagnava sul disalberato cortile adiacente, e che penetrava nel locale in cui ci avevano ordinato di restare in fila allineati.
Neppure un ventilatore, alle due pomeridiane del nove agosto di quarantadue anni fa, trentotto gradi all’ombra, fermi immobili ormai da due ore, senza cibo, senza acqua, senza piscia, noi trenta ragazzi in attesa di visita medica per la leva obbligatoria.»
Edith: -«RI’ – PO’ – SO’.»
Edoardo: -«I nostri giovanili sbatacchianti pendulacchi dondolarono dal centro a destra e poi a sinistra ed ancora a destra ed al centro.»
Edith: -«Signor Colonnello, ecco i…».
Edoardo: -«Di quella esperienza mi è rimasto il senso di una intesa sotterranea, collettiva, non esplicitata, ma forte come può essere, in alcuni momenti storici una suggestione di potere che determina travolgenti rivolte popolari, una complicità spesso silente che oggi ho creduto di rivivere.
Per quale altro motivo, Giulio, il ragazzo scrittore musicista di padre importante, stamattina avrebbe deciso di attendere il mio arrivo allo Snack, confuso tra i tanti consumatori di sfizioserie e gli altrettanto numerosi curiosi di notizie e di pettegolezzi?
Sono arrivato in bicicletta, senza fretta, ben attento a non farmi cogliere alla sprovvista dall’agguato nel quale il bastardo cane stronzo (lasciato sempre libero dal padrone più animale, più bastardo e più stronzo di lui) di tanto in tanto riesce a sorprendermi. Portavo con me i giornali di cui sono abbonato e che ritiro all’edicola dell’amico Franco.
Questa mattina, da poche ore erano usciti, non uno solo, ma due quotidiani riportanti la notizia del furto e della successiva richiesta di riscatto.
Mimì è stato insuperabile. Ha coinvolto finanche una delle maggiori testate nazionali!
Due articoli per molti versi simili.
Precisi, incisivi, quasi sconvolgenti per la semplicità dell’esposizione e lo sdegno che provocano nel lettore (è il mio caso, naturalmente).
Mimì è stato il solito demoniaco trombatore di giovani notizie abbandonate e disperse.
Mimì è stato il solito guascone.
Si fosse limitato ad esporre l’accaduto riportandolo nel settore riservato alla cronaca -anche soltanto con un trafiletto monotono ed insignificante-, avrebbe, comunque, adempiuto al suo dovere di Direttore Proprietario Cronista.
Anche agendo in maniera meno sensazionalista e più sparagnina avrebbe ugualmente riservato, con suo pieno merito, una sufficiente soddisfazione a me questuante storico abbonato.
Invece, il grosso furetto bramoso epicureo di svolazzanti “Si dice”, bipede autoctono del sottobosco in cui alimenta le sue esclusive fonti informative, il Director Maximo ha applicato la metafora giornalistica dell’uomo che morde il cane -notizia di certo più eclatante dell’inverso-.
Ed io sono diventato l’Intrepido.
Il famelico giustiziere che addenta l’infame alla radice della sua formazione ombelicale.
Un uomo solo alla riscossa.
Un eroe contro l’ignoto.
Per Maradona.
Per un Simbolo.
Un Mito.
Un Popolo.»
Edith: -«Ecco una copia dei giornali da conservare prima che vengano barbaramente sgualciti dagli assatanati predatori di notizie che frequentano il locale.»


Edoardo: -«Ecco la ragione per la quale il discreto Giulio si è accostato ponendomi quasi di nascosto una mano sulla spalla, mi ha chiesto di seguirlo nell’angolo meno trafficato accanto al deposito bibite, si è aperto con voluttà la camicia a fiori hawaiani, e mi ha invitato a toccare… »
Edith: -«Toccala!»
Edoardo: -«Toccare? Io non metto la mano sotto la camicia di nessun uomo, giovane o vecchio che sia!»
Edith: -«Coraggio! Non è mai stata lavata! Toccala!»
Edoardo: -«Ma che… »
Edith: -«E’ la maglia che Diego indossava nella partita di Coppa Uefa contro il Werder Bremen nell’edizione 1989-1990.
Ancora impregnata del suo sudore!»
Edoardo: -«La maglia?»
Edith: -«L’ho portata per te.
Te l’affido.
Sei troppo forte.»
Edoardo: -«Non ci posso credere… tu… »
Edith: -«Sì, ti presto la maglia originale di Diego. Esatto.
Per darti la possibilità di scornacchiare quel fetente mariuolo.
Fanne ciò che vuoi.
Quando credi, mi telefoni e me la restituisci.
Dove posso posarla senza farmi notare dalla gente?»
Edoardo: -«Evito, perché sarebbe troppo lungo e noioso, di riportare tutti i pensieri che si sono accavallati ingarbugliati attorcigliati annodati e strozzati nel breve tempo trascorso tra l’arrivederci (un abbraccio appena accennato) con Giulio complice ed ammiccante, e la temeraria scelta di sistemare la mitica numero 10 nella vetrina dell’ingresso centrale.
Solo un folle come me può correre un così grosso rischio lanciando una sfida tanto palese quanto incosciente, tanto pubblica da non poter essere ignorata, ma dalla tanto fragile difesa.
Lo saprà nel giro di pochi minuti.
L’isola è piccola.
Al massimo in qualche ora.
È certo.
Il mariuolo non potrà non venirne a conoscenza.
Subito, al massimo in qualche ora.
Sarà come introdurgli un dito in un occhio.
Non potrà non agire.
Il problema è capire come e quando.
Con la forza, con l’inganno, attendendo la notte?
Vedremo.
La maglia numero 10 nella vetrina dell’ingresso centrale incorniciata dalla scritta più beffarda possibile…»
Edith: -«Mariuolo, nun si nisciuno.
Questa è la maglia di Diego. Provaci!»
Edoardo: -«P.S. Avevo già chiuso questa pagina di diario, ma prima di stendermi a letto avevo ancora una mezza birra semifredda da bere.
Mi sono accostato al computer, ho aperto la casella di posta e vi ho trovato un messaggio proveniente da comeicinesi@libero.it.
Il contenuto mi ha stupito ed inquietato… »
Edith: -«Abbiamo lanciato per te un “Passa Parola” universale.»
Edoardo: -«Perché anonima?
Dicendo “per te” ha voluto puntualizzare una conoscenza, un’amicizia, una familiarità?
Come ha fatto a conoscere il mio indirizzo?
Con quali mezzi “Passa Parola”?
Perché “universale”?
Tutte domande con innumerevoli ipotetiche risposte.
Nessuna certezza.
Come una presenza indecifrabile, soprannaturale che va oltre il pur
indefinito popolo d’internet.
Mah!
La birra è finita…»
Edith: -«Buona notte.»

TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Il furto della foto

PARTE PRIMA

Agosto

PARTE SECONDA

Primo giorno

Secondo giorno

Terzo giorno

Quarto giorno

Quinto giorno

Sesto giorno

Settimo giorno

Ottavo giorno

Nono giorno

Decimo giorno

Undicesimo giorno

PARTE TERZA

CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO SECONDO

CAPITOLO TERZO

CAPITOLO QUARTO

PARTE QUARTA

Poesie dei sogni

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Per Aurora volume quarto di Bruno Mancini

seconda edizione

ID 4wwn72

ISBN 9781471072789


Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7278-9
Versione 2 | ID 4wwn72
Creato: 28 ago 2022
Modificato: 29 ago 2022
Libro, 89 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm)
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00


Informazioni sul copyright
Revisiona le informazioni sul copyright
Titolo Il furto della foto di Maradona
Sottotitolo Per Aurora volume quarto
Collaboratori Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7278-9
Marchio editoriale Lulu.com
Edizione Originale digitale
Seconda edizione
Licenza Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright Bruno Mancini
Anno del copyright 2022

Descrizione
Fatti e misfatti realmente accaduti, ma un po’ romanzati
Note sui collaboratori (1454 / 2500)
Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Per Aurora volume quarto

seconda edizione

Racconti
Il furto della foto.
Poesie dei sogni

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Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

 

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Bruno Mancini

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