Il Dispari 2016-03-29

Il Dispari 2016-03-29

Il Dispari 2016-03-29

Editoriale

Inizia oggi la serie di dieci puntate con la quale, in assoluta anteprima, vi offriremo in lettura tutte le poesie finaliste della quinta edizione del Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni” che vedrà il suo epilogo durante il lungo evento programmato nell’ambito dell’EXPO in città e del Bookcity di Milano.
Con cadenza settimanale pubblicheremo, tre per volta, tutte le trenta poesia finaliste.
Ogni settimana sarà presente su questa pagina un coupon predisposto per la votazione della poesia da voi preferita. C’è da dire che i vostri voti saranno determinanti non solo per l’aggiudicazione del premio finale, ma essi saranno considerati anche come un’importante indicazione per l’assegnazione del premio speciale “Il Dispari” che verrà attribuito da una giuria designata dal Direttore Gaetano Di Meglio.
Si apre il sipario e le trenta finaliste si svelano per voi!
Ed ora alcune notizie spicciole.
Gennaro Conte, ha studiato filosofia, è di Casamicciola, ha scritto prose e poesie e ci ha rilasciato una video intervista che abbiamo sbobinato per pubblicarla qui.
Paola Occhi e Rita Cuccaro si stanno attivando per aprire, con l’insegna della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, una nuova scuola di canto e di poesia in una località della Campania, dopo quella aperta da poco in provincia di Modena.
Conoscendo la determinazione, la professionalità ed il pregevole fascino persuasivo delle due donne, tutto lascia intendere che il nostro Made in Ischia otterrà una nuova prestigiosa vetrina artistica.
Solo per carenza di spazio devo fare a meno d’illustrare oggi i nuovi progetti editoriali che spaziano da una raccolta di articoli scritti meditati nel filone dell’attenzione verso il sociale “Alla ricerca del percome”, ad un florilegio di testi in prosa e in poesia destinato ad un pubblico che non disdegna ciò che chiaramente è indicato nel titolo “Erotismo, sì!”, fino alla prossima pubblicazione di un’antologia poetica tradotta in lingua lettone da Liga Sarah Lapinska ben nota pittrice, poetessa, traduttrice nonché vincitrice di numerosi premi per le sue attività artistiche.
Di questi progetti certamente ne parleremo in maniera esaustiva nella pagina della prossima settimana.
Chiude la pagina la dettagliata illustrazione che la nostra “giramondo” Silvana Lazzarino ci propone della mostra di opere grafiche dell’Artista Maurits Cornelis Escher.
Buona lettura
Bruno Mancini
INFO: tel 3936937717 (tutti i giorni dalle 14 alle 24)

Il Dispari 2016-03-29
Intervista a Gennaro Conte

Buona sera a tutti, siamo qua riuniti in Piazza Marina di Casamicciola Terme per vedere l’esibizione del “Dragon”, ossia il maestro Pasquale Di Costanzo.
Sono in compagnia anche del poeta Bruno Mancini al quale ho sottoposto la mia intenzione di entrare nel loro gruppo per l’antologia poetica che a breve sarà presentata a Milano.
Quindi vorrei anche io dare un contributo inserendo nella raccolta alcune me liriche.
Ho visto che Bruno ha preso questa mia iniziativa con molto entusiasmo ed è soddisfatto di vedere che c’è ancora un po’ di fermento artistico anche se noi siamo dei modesti rappresentanti isolani.
Io ho già pubblicato alcune raccolte di poesie.
La prima s’intitolava “Sognare in versi”: una raccolta edita da De Frede in cui si trattano vari temi: dall’amore al mio rapporto con il divino, con la natura ecc.
Poi ho pubblicata un’altra raccolta inserendo anche un piccolo racconto mitologico dal titolo “L’isola verde tra mito e poesia”. Anche qui più che altro le liriche erano dedicate ai posti più suggestivi ed emblematici dell’isola d’Ischia come il Castello Aragonese, il Fungo o con particolare riguardo verso le nostre bellezze naturali, come le acque termali ecc.
Poi ho pubblicato una breve raccolta di liriche sulla mia squadra del cuore, delle poesie sul Napoli. “Rinascita” si chiamava, dal fallimento al ritorno ai fasti di un tempo.
E poi l’ultimo libro. Con Graus editore ho pubblicato “L’invisibile esiste nel visibile” in cui vi è inserito un racconto fantastico e alcune mie liriche.
Quindi adesso sono ben lieto di partecipare a questa antologia poetica che gli scrittori isolani hanno portato avanti da alcuni anni con molto entusiasmo.
Arrivederci a tutti… e ci rivediamo!

Video intervista Gennaro Conte 

lanostraisola on livestream.com. Broadcast Live Free

Il Dispari 2016-03-29

Cod 14: Eva Strazdina
La prigioniera dell’amore
Ogni attimo in questa vita pulsante
non voglio essere senza le tue carezze,
senza i pensieri di te,
nei sogni vuoti e bianconeri senza te.
Invece cosi, non libera, posso respirarti
come profumo di lillà bianche e violette
e il vento tra i rami fioriti.
No, non libera, sentendoti sempre, non libera.
La prigioniera di questa vita pulsante
e delle primavere, piene delle lillà
come io sono piena con tutte le tue variazioni.
Le tue carezze. I miei pensieri. I nostri sogni.

Cod 24: Ester Margherita Barbato
Fammi la primavera
Di notte mi perdo
dietro i passi del vento
che semina dubbi nella terra aperta
e i rami avvolge di brividi verdi
Fuori stagione ho già farfalle in volo
dalle mie foglie ancora stropicciate
e tu contrasti la cattiva sorte
Viaggiatore inatteso che spegni la notte
con un respiro ampio di poesia
fammi la primavera che ti piace
e sciogli a suon di flauti e di ritorni
questo gelo che ancora mi fa sua.

Cod 4: Solidea Basso
MEZZANOTTE
Il piacere vigliacco di un bicchiere di vino
che mai sarà l’ultimo,
goccia a goccia consuma le torri di carta che abitano in me.
Superstite, in un altro giorno da dimenticare
che si insinua insopportabile,
finchè la vista si annebbia e la foschìa sui pensieri e sul cuore
mi risparmia l’ennesima sconfitta.
Mi arrendo ancora al mondo intero e a me stessa,
incapace di lottare contro il vuoto che mi riempie,
mi allaga, mi avvolge, mi annienta.
Ti aspetto, nera Signora che consegni oblìo,
oggi, domani… che importa?
Il tempo rotola via, così,
lasciando mezzanotte dentro.

coupon (4) 20160329

Bruno Il dispari

A TREVISO, UNA SUGGESTIVA MOSTRA DEDICATA A MAURITS CORNELIS ESCHER

Sequenze geometriche per descrivere rappresentazioni, reali e oniriche, legate all’universo esterno e a quello interiore nel suo rapportarsi ai processi esistenziali, attraversano l’opera di Maurits Cornelis Escher (Leuwarden -Paesi Bassi- 1898; -Laren 1972), incisore e grafico olandese di raffinato gusto e sorprendente originalità.
L’interesse per le grandi teorie di inizio Novecento, quali la relatività e lo sviluppo della psicanalisi, oltre alla vicinanza di un padre ingegnere e diverse discussioni con fisici e matematici, hanno suscitato in lui un nuovo modo di osservare la realtà circostante di cui ha saputo cogliere gli aspetti scientifici entro i flussi delle emozioni.
Alla sua opera è dedicata una suggestiva mostra che, dopo Roma e Bologna, giunge a Treviso presso il Complesso Monumentale di Santa Caterina, dove rimarrà fino al 3 aprile 2016. L’esposizione Escher, patrocinata dal Comune di Treviso, curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea e prodotta da Arthemisia Group, attraverso 140 opere -provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali- ripercorre l’iter dell’artista con rappresentazioni che danno vita a costruzioni impossibili, esplorazioni infinite, giochi di specchi e geometrie paradossali.
Tra queste spiccano Mano con sfera riflettente, Metamorfosi II e Casa di scale (relatività).
Attraverso lo studio di rapporti tra spazio e profondità, Escher invita ad un nuovo modo di osservare la natura e il suo paesaggio mediante un punto di vista diverso che fa emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica mostrata come magia.
Il percorso, suddiviso in sei sezioni, procede dagli anni Venti del secolo scorso in cui si evincono le influenze dell’incisore Jessurun de Mesquita al periodo trascorso in Italia (1923-1935) dove Escher si sofferma sulla dimensione del paesaggio, per arrivare agli anni vissuti dopo il 1941 nella cittadina di Baarn, oggi sede della Escher Foundation. È, inoltre, posto l’accento su aspetti mai affrontati prima come il rapporto con Piranesi e il confronto con la dimensione concettuale di Luca Patella.
Attraverso le opere con cui traduce i principi della relatività e della relazione tra piani e spazio, Escher ha dato vita a forme geometriche in continuo divenire, elaborando una spazialità nuova entro cui le stesse geometrie creano ritmi armonici ed equilibrati, proprio come equilibrato è l’universo matematico.
Lo sguardo di Escher, a partire dall’osservazione diretta della natura sull’onda del fascino che esercitarono su di lui i paesaggi dell’Italia comprese le coste, i luoghi più grigi della Svizzera e dell’Olanda, ha saputo catturare non solo le meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese, ma anche le piccole realtà naturali: dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, dai frattali ai gechi. Suggestive: Ex libris), Scarebei, Metamorfosi,Su e Giùe Convesso e Concavo.
L’Italia ha un peso rilevante nella vita di Escher. L’artista olandese vive infatti a Roma dal 1923 al 1935 con sua moglie Jetta Umiker che sposa a Viareggio nel 1924. È in Italia che nascono i suoi figli George ed Arthur. Escher ricorderà i suoi anni in Italia come “I migliori anni della sua vita”. Escher approfitta del soggiorno italiano per percorrere la penisola in lungo e in largo in cerca di ispirazione. Oltre ad innamorarsi del sole, del mare e dei paesaggi del Belpaese, l’artista è attratto dai piccoli villaggi della Calabria, della Sicilia, del Golfo di Napoli e della Costiera Amalfitana, che lo colpiscono per la particolare composizione e per la struttura dei centri abitati che sembrano fondersi col paesaggio.
Anche Napoli nel 2005 ha dedicato ad Escher una suggestiva esposizione a Castel Sant’Elmo con alcune opere legate al paesaggio italiano ed alla costa mediterranea
Silvana Lazzarino

mano con sfera riflettente Escher

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-03-21

Il Dispari 20160321 comp

Editoriale
Come apertura di questa pagina desidero puntualizzare una breve annotazione relativa all’editoriale della scorsa settimana, in quanto in esso ho commesso un’imprecisione riguardante la comunicazione della stampa delle due opere finaliste del premio di grafica “Otto milioni” la cui pubblicazione, a differenza di come annunciato, era prevista per questa settimana.
Quindi, ripeto che le due opere classificate prime a pari merito nel premio di grafica “Otto milioni”  delle quali sono autrici Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska, e che ora vi mostriamo in anteprima assoluta in bianco e nero, potrete ammirarle nella splendida colorazione originale sulle due copertine dell’Antologia “Otto milioni 2016” che sarà pubblicata entro il prossimo mese di Agosto. Complimenti ad Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska che hanno ottenuto questo ulteriore meritato successo.
Silvana Lazzarino ci parla della mostra allestita in omaggio di Renzo Arbore, illustre amico dell’isola d’Ischia e ci ricorda uno sfizioso aneddoto riconducibile ad una sua vacanza nella nostra isola.
Da Angela Maria Tiberi, vincitrice della quarta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, riceviamo un’interessante relazione sul convegno che si è tenuto a Sermoneta in occasione della festa della donna infiocchettato con un suo vibrante omaggio poetico alla scrittrice  Silvana Arbia che ricopre (ed ha ricoperto) ruoli importantissimi nell’amministrazione della giustizia italiana ed internazionale (Giudice della Corte d’Appello di Milano,  Cancelliere Capo della Corte Penale Internazionale dell’AIA, C.I.E.F. OF PROSECUTIONS TRIBUNALE ONU RUANDA, fondatrice del Tribunale Internazionale dei diritti umani, Presidente della Fondazione Silvana Arbia ecc.).
Poiché a Pasquetta, com’è ovvio, non saremo in edicola, la chiusura di questo scritto è tutta dedicata agli auguri per una serena Pasqua e giorni collaterali. Auguri a tutti indistintamente, sperando che dall’uovo pasquale escano, anche, notizie positive per il gemellaggio con Torrenova, per la definizione dei progetti al Bookcity e per una maggiore attenzione generale da parte di tutti (amministratori, sponsor, aziende, turisti, cittadini…) verso l’Arte e la cultura MADE in Ischia.
Bruno Mancini

Liga Sarah Lapinska premio di grafica Otto milioni comp

Antonella Ronzulli premio di grafica Otto milioni compIl Dispari 20160321 2 comp

LA CARRIERA DI RENZO ARBORE RACCONTATA IN UNA MOSTRA A ROMA
Renzo Arbore lungo cinquant’anni di carriera con il suo carisma e la sua originalità ha dato un nuovo impulso alla canzone e alla storia della televisione e del costume del nostro Paese.
I suoi programmi radiofonici, le indimenticabili trasmissioni televisive, i concerti con la sua Orchestra Italiana, hanno dato spazio al suo talento di musicista, compositore e interprete di canzoni, conduttore e regista, cui non è mai mancata quella vena ironica espressa sia nell’ambito dello spettacolo sia nella vita privata.
Ai 50 anni della sua straordinaria carriera legati alla Rai Radiotelevisione Italiana è dedicata una suggestiva mostra aperta a Roma presso il Macro Testaccio (spazi della Pelanda) fino al 3 aprile 2016. La mostra RENZO ARBORE. La mostra videos, radios, cianfrusaglies che si apre con un invito a liberare la mente da ogni preoccupazione, espresso nella frase “lasciate ogni tristezza voi ch’entrate”, attraverso dieci sezioni, traccia il suo iter artistico tra spettacoli, tour internazionali, film, libri, cui si accompagna il suo costante impegno umanitario a fianco della Lega del Filo d’Oro di cui è testimonial da anni.
Il percorso allestito dai suoi storici collaboratori per le scenografie degli spettacoli: Alida Cappellini e Giovanni Licheri, guida i visitatori nel suggestivo mondo di uomo di spettacolo, appassionato di musica, radio, cinema, collezionismo. Si procede da spettacoli televisivi “Quelli della Notte” e “Indietro Tutta” a quelli radiofonici “Bandiera Gialla” e “Alto Gradimento”, dalle prime esperienze musicali con la Barilla Boogie Band, agli Swing Maniacs, fino ai concerti dell’Orchestra italiana, per arrivare ai suoi film, sketch pubblicitari, documenti audio e video, poster, album e fotografie. Con la sua Orchestra Italiana fondata nel 1991, Arbore ha fatto di un sogno una vera e propria “mission”: far rivivere il nuovo/antico suono di Napoli attraverso una rinnovata emozione conquistando i grandi teatri d’Italia e del mondo così da promuovere la musica italiana più internazionalmente conosciuta.
Le stazioni del percorso, che rappresentano le sue passioni: l’America, il Collezionismo e la Plastica, il Cinema, i Viaggi, la Televisione, le Città e gli Amici, la Moda e il Design, la Radio e infine la Lega del Filo d’Oro attraverso suoni, colori, immagini ed oggetti svelano curiosità e momenti importanti della sua vita, raccontando anche un pezzo della storia d’Italia e degli Italiani. Accanto alle “cianfrusaglies” di ogni tipo con oggetti di plastica vi sono i suoi strumenti musicali tra cui i clarinetti, le radio d’epoca, le cravatte sgargianti, i gilet dai vari colori, e i cappelli di diverse fogge. Amato da tutti per simpatia e semplicità Arbore è testimonial della Lega del Filo d’Oro, associazione che si dedica all’assistenza, alla riabilitazione e al reinserimento nella società delle persone sordo-cieche e pluriminorate psicosensoriali.
L’interesse di Arbore per il collezionismo ha un riferimento aneddotico che si svolse ad Ischia, quando, negli anni ‘70, durante una sua sosta serale presso il Bar Italia in compagnia della già affermata Mariangela Melato, fu attratto da una vetrina contenente un cospicuo numero di esemplari diversi delle così dette mignonnettes di liquore (veri pezzi da collezione), scegliendone e decidendo di comprarne un numero esagerato… tanto che la Melato mostrò qualche segno di irrequietezza per il tempo che lui stava dedicando alle “bottigline”.
Silvana Lazzarino 

RENZO ARBORE
La mostra.
Videos, radios, cianfrusaglies
“Lasciate ogni tristezza voi ch’entrate”
MACRO, Testaccio, La Pelanda – Centro di produzione culturale
Roma- Piazza Giustiniani 4
Orario: da martedì a venerdì ore 14.00-20.00,
Sabato e domenica ore 10.00-20.00; chiuso lunedì,
Aperto 28 marzo ore 10.00-20.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Fino al 3 aprile 2016
Informazioni e prenotazioni: tel. 199.15.11.21

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Il Dispari 20160321 tutto ridim

ACCADEMIA INTERNAZIONALE ARTE E CULTURA DI MICHELANGELO ANGRISANI
Nuovo cenacolo della poesia – Festa della donna
 
Sermoneta, 8 marzo 2016
Presso la trattoria “Da Elena” Corso Garibaldi 8 Sermoneta cell. 3247885259

l’8 Marzo è solo giorno dell’anno da ricordare per tutto l’anno o è il punto di partenza per comprendersi e stare bene fra amici, nella famiglia, nella società?
Da dove si deve iniziare per stare bene e felicemente insieme?
Si deve dialogare con profondo rispetto e trovare la base comune fra la coppia e abbattere ogni barriera esistente nell’ambito familiare e nell’ambito sociale?
Si può fare di più ma l’importante è iniziare a costruire le fondamenta di un rapporto fra l’uomo e la donna.
Le fondamenta per costruire la base comune: iniziamo a meditare sul significato della parola donna.
Donna.
Femmina fisicamente adulta della specie umana. L’espressione ebraica per donna è ‘ishshàh (lett. uomo femmina) ed è resa anche “moglie”. Similmente il termine greco gyné viene tradotto sia “donna” che “moglie”.
Significato della parola uomo
Termine ebraico adhàm significa uomo, dal greco ànthropos significa “uomo, genero umano”, anér significa “uomo, maschio, marito”.
Dove si incontrarono l’uomo e la donna nella storia? Nel Paradiso terrestre o sulla Terra.
La leggenda della civiltà umana la conosciamo tutti.
Pensate che Dio prese una costola dell’uomo vicino al cuore e non un arto o altra parte del corpo umano cioè il luogo dei sentimenti e della vita e dalla scacciata degli esseri umani nell’Epoca d’oro iniziarono le sofferenze fra gli esseri umani e le incomprensioni e l’odio e tutte le bruttezze della generazione umana.
Si augura a tutti un buon vivere insieme e si ringraziano tutte le associazioni di volontariato che si occupano della donna come il Centro Donna Lilith di Latina, A.E.D.E., Servizio Antiviolenza Donna 1522, e tutte le autorità che si occupano della parità dei diritti umani.
Si ringrazia il drammaturgo Mario Fratti italo-newyorkese che ha dedicato la sua vita a scrivere opere che valorizzano le donne e la loro lotta per i loro diritti spesso negati dai tiranni, ricevendo oltre 18 AWARD, e le sue opere vengono tradotte in 20 lingue e vengono rappresentate nei principali teatri mondiali.
Si può uscire da questa situazione d’incomprensione e di odio?
Si, con l’Amore e la poesia
Poesia significa comporre, creare, capacità di esprimere un contenuto di idee e sentimenti in modo atto a commuovere, a suscitare emozioni, a eccitare la fantasia: “Tutti gli uomini…hanno nel fondo dell’anima una tendenza alla poesia” (Berchet).
Per creare la base comune della vita fra gli esseri umani si ricorre all’amicizia.
Si tralascia per la festa della serata: la storia e la riconoscenza dell’esistenza dei diritti umani.
Si può dedicare una serata d’incontro per illustrare questa parte avvincente sui diritti umani sulla donna  invitando l’Illustre Giudice della Corte d’Appello di Milano, dott. Silvana Arbia, scrittrice – Cancelliere Capo della Corte Penale Internazionale dell’AIA, C.I.E.F. OF PROSECUTIONS TRIBUNALE ONU RUANDA, Silvana Arbia, fondatrice del Tribunale Internazionale dei diritti umani e Presidente della Fondazione Silvana Arbia.

Dedico al giudice Silvana Arbia la poesia “Un ruggito”.

Un ruggito
 
Un ruggito squarcia il tempo,
là nell’orizzonte mondiale, si nota una luce d’ammirare.
Una donna amazzone con un urlo simile al leone combatte,
senza stancarsi, le atrocità, le violenze, i genocidi della povera gente.
Non importa il colore, ha importanza il cuore.
Tutti si risvegliano dal grande rumore.
è nato il Tribunale Internazionale che combatte l’orrore da non dimenticare: “Ruanda”
La piccola donna è vicina al mio cuore e mi emana tanto calore di Umanità,
perché la giustizia umana esiste e vince sulla vasta infamità.
Finalmente esiste la libertà e la giustizia dei dimenticati.
Libero sono da ogni atrocità!
 
Angela Maria Tiberi

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-03-14

Il Dispari 20160314 comp
Editoriale.

Tutto al femminile!

L’editoriale di questa settimana è ridotto all’osso per dare spazio, come promesso, alla pubblicazione delle due opere classificate prime a pari merito nel premio di grafica “Otto milioni”. Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska ne sono le autrici. I loro due dipinti, che ora mi mostriamo in anteprima assoluta in bianco e nero, potrete ammirarli nella splendida colorazione originale sulle copertine dell’Antologia “Otto milioni 2016” che sarà pubblicata entro il prossimo mese di Agosto. Complimenti ad Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska che hanno ottenuto questo ulteriore meritato successo.

Non potendo, per ragioni di spazio, pubblicare tutti gli omaggi alla “Donna”che ci sono stati inviati in occasione della festa dell’8 Marzo, abbiamo inteso compendiarli attraverso l’articolo “Tre donne una sola poesia” che ci pare renda bene il senso delle varie tipicità nelle quali si manifestano positivamente le attività femminili.

La brava e costante Silvana Lazzarino ha trovato anche lei un modo per esaltare i pregi femminili e non ha mancato il colpo proponendo, in maniera soft, la deliziosa presentazione di un regista cinematografico piuttosto “scabroso” come lo è Tinto Brass, il quale, delle donne, ne ha spesso messo in primo piano la bellezza fisica con particolare attenzione verso il così detto lato B.

Restando sempre in tema femminile, questa pagina presenta un articolo proveniente dalla Sicilia tramite la penna del cantautore Enzo Salvia che ha “schizzato” per noi un personaggio di quelli che vorremmo ne fosse pieno il mondo. Perché lo vorremmo, potrete capirlo agevolmente leggendo la presentazione di Nicolina La Spina.
Alla prossima!
Bruno Mancini

Antonella Ronzulli premio di grafica Otto milioni compLiga Sarah Lapinska premio di grafica Otto milioni comp

Il Dispari 20160314 1 comp

Nicolina La Spina, la poetessa dei Nebrodi

In un antico paese dei Nebrodi, Alcara Lì Fusi (Me), nasce la poetessa Nicolina La Spina. Sposata e madre di un figlio, attualmente vive a Torrenova (Me), ove gestisce un accogliente bed and breakfast, denominato “Villa dei Principi”,  in cui all’abilità culinaria della poetessa-cuoca che riesce a soddisfare anche i palati più raffinati, si associa la delicatezza e l’intensità dei suoi versi poetici che inebriano l’anima.

La sua poesia, scritta soprattutto in vernacolo, ripercorre con grande nostalgia i tempi che furono, attraverso la disamina di  un passato che si reggeva su importanti valori morali che rendevano l’esistenza serena, colma di gioie e di grandi ricchezze interiori. Oggi, lamenta la poetessa, tutto è cambiato, perché non esiste più lo spirito di sacrificio di una volta. Al centro dei suoi ricordi poetici vi sono gli usi e i costumi siciliani del passato: il fidanzamento col suo rituale d’obbligo, basato sull’interessamento della vicina di casa, sull’accettazione da parte della fidanzata della scelta fatta per lei dai genitori; sull’importanza e sul significato della serenata ecc. Tutto ciò, scritto in satira burlesca, quasi a volere mettere in discussione le ataviche usanze del popolo siciliano che abitava nell’entroterra e, in particolar modo, del popolo di Alcara li Fusi, culla di bravi artisti, un paese sempre pronto ad accogliere i forestieri con gioiosa ospitalità.

Spesso Nicolina ricorda con grande nostalgia gli avvenimenti particolari della sua vita: da quando arrivò la corrente elettrica, a quando il padre istallò la prima bombola di liquigas per cucinare,  all’armonia che regnava nella casa dove viveva con la sua meravigliosa famiglia. “Quando erano tutti riuniti”, scrive la Sig.ra La Spina, “era uno spettacolo. I miei genitori, le due sorelle di mio padre, i miei nonni e le amiche del quartiere, venivano a farci compagnia e in quell’ occasione mio padre si esibiva con la chitarra e ci faceva ascoltare della buona musica. Che bello ripensare a tutto questo!

Nicolina La Spina ha partecipato a parecchi concorsi di poesia, conseguendo numerosi attestati e riconoscimenti, ha frequentato un corso per la conoscenza e la divulgazione della lingua siciliana; ha conseguito il diploma di animatrice di comunità.

Tra le sue opere più importanti, in vernacolo, ricordiamo: “Me nanna e la so fidi”(“Mia nonna e la sua fede”); “Adamo ed Eva e l’amuri” (“Adamo ed Eva e l’amore”); “ Disiata” (“Desiderata” Elegia del padre alla neonata figlia).

Sicuramente con l’imminente gemellaggio che avverrà tra Ischia e Torrenova, le opere della poetessa Nicolina La Spina, potranno costituire il libro dei ricordi della terra di Sicilia e le sue poesie ne saranno le pagine più belle ed espressive.

Enzo Salvia

19 Poetessa Nicolina Spina proprietaria del BB “Villa dei principi” Torrenova (ME).

Bruno Il dispari

Angela Maria Tiberi – Silvana Arbia – Roberta Panizza

Tre donne: una sola poesia.

Angela Maria Tiberi, vincitrice della quarta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, ha voluto dedicare una poesia a Roberta Panizza Direttrice Artistica di DILA (Associazione culturale “Da Ischia L’Arte”) che volentieri pubblichiamo accompagnandola con uno degli innumerevoli attestati di stima artistica e personale dei quali Angela Maria Tiberi può vantarsi a buona ragione.

La testimonianza di apprezzamento umano e artistico verso Angela Maria Tiberi, l’ha scritto Silvana Arbia che è personaggio di primissimo piano nella lotta alla criminalità nazionale ed internazionale se solo si consideri che ha ricoperto dapprima il ruolo di Magistrato della Corte Suprema di Cassazione italiana, poi è stata nominata alla massima carica di Registrar (ovvero Capo del principale organo amministrativo della Corte Penale Internazionale dell’Aia), ed ora, dal 2013, è rientrata nel ruolo di Magistrato presso la Corte d’Appello di Milano.

Vincitrice del premio Levi 2012, insignita nel 2013 dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Nazionale della Legion d’Honneur dal Presidente della Repubblica Francese, premio per la Pace 2013 del Soroptimist International of Europe, Silvana Arbia ha scritto di Angela Maria Tiberi:

Ammirando il suo coraggio, la sua forza e la sua incrollabile fiducia nell’essere umano.

Ringraziandola per l’instancabile impegno per i più deboli e per l’inesauribile produzione di opere che denotano la sua grande generosità nel condividere con molti la sua cultura e il suo pensiero.

Nel mio lungo percorso all’interno della giustizia nazionale ed internazionale ho incontrato raramente donne come Angela, capace non solo di fare, ma anche di comunicare il bene.

Con l’augurio che la sua opera possa fruttificare sempre ed ovunque.

A ROBERTA PANIZZA

Ardore e calore poetico emani,
nel dirigere l’arte DILA,
con destrezza da Val di Sole
fino a raggiungere l’amata Ischia.
Ischia è il cuore della lirica chioma
che ricorda la Grande Guerra,
quando sui monti del Trentino si versarono
in quegli anni sangue di giovani vittime
costrette a sacrificarsi tra le nevi delle vette
per donare pace e serenità alla nostra amata Europa.
La guerra maledetta continua a seminare morti
senza mai fermarsi sul martoriato pianeta.
I versi escono dall’intimo umano per ricordare
quei giorni funesti senza più lacrime…

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 20160314 tutto ridim

TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

Stefania Sandrelli. Claudia Koll, Debora Caprioglio e Serena Grandi per la loro bellezza procace, ma mai volgare sono diventate delle vere e proprie sex simbol negli anni Ottanta, in particolare grazie ad un regista che di loro ha saputo esaltare curve mozzafiato, ma allo stesso tempo sensualità e fascino, Giovanni Brass, in arte Tinto Brass. Attraverso giochi di sguardi, movenze, portamenti Tinto Brass ha costruito un immaginario di donna seducente e passionale descritto in film come La Chiave, Così fan tutte, Miranda che sono entrati a far parte di un genere, quello erotico, cui lui ha saputo dare un valore aggiunto lasciando parlare la bellezza di corpi sensuali e ad un tempo appassionati e misteriosi.

A Roma al Complesso del Vittoriano negli spazi del Salone centrale è in corso la prima grande esposizione dedicata a questo maestro del film erotico, ma anche sperimentatore impegnato nel teatro e nel montaggio. Curata da Caterina Varzi e realizzata da Comunicare Organizzando, la mostra TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO con il patrocinio di Roma Capitale e la collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà, Rai Teche e Acea, presenta un percorso in cui viene dato spazio ad un’immagine di Tinto Brass non solo legata al genere erotico da lui affrontato con leggerezza e talora ironia a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, ma anche al suo aver saputo attraversare altri contesti passando dalla commedia al western, dal giallo al noir. A sottolineare  questo suo viaggio nella vita nei pensieri di uomini e donne a cogliere e svelare le loro ossessioni, paure, entusiasmi, malinconie, tra tradimenti, bugie, passioni, vita sociale, sono le foto di scena dove ad esempio è ritratto con Alberto Sordi, Roberto Rossellini, le sceneggiature, i copioni originali, i dialoghi e gli articoli di quegli anni apparsi sui giornali. E ancora lettere indirizzate a registi come Mario Soldati, Goffredo Parise e Terry Carter, oggetti di scena, documenti inediti, manifesti e costumi. Nel genere erotico Tinto Brass esplora le infinite possibilità della seduzione: attraverso il guardare sono messe in gioco le emozioni prodotte dallo sguardo dove entrano in azione gli altri sensi a creare attesa e desiderio.

Il pensiero del regista che si riassume nella frase “La vita è semplice ma complicata dalla paura che le persone hanno della libertà” viene ripercorso attraverso questa mostra dove si possono vedere anche alcuni estratti di “Istintobrass”, documentario realizzato nel 2013 dal regista Massimiliano Zanin e presentato in selezione ufficiale alla 70° Mostra del Cinema di Venezia. Il film racconta la figura e la carriera di Tinto Brass attraverso un’inedita intervista al regista, le parole dei premi Oscar Helen Mirren e Ken Adam e di personaggi del cinema e della critica italiani quali Gigi Proietti, Franco Nero, Adriana Asti, Marco Muller, Marco Giusti, Gianni Canova.

Ad Ischia Tinto Brass si è recato anche nel 2014 in occasione di un Congresso su benessere e piacere a Forio cui hanno preso parte medici specialisti, un teologo e un filosofo.

Silvana Lazzarino

TINTO BRASS: UNO SGUARDO LIBERO

Roma Complesso del Vittoriano, Salone centrale

Via San Pietro in Carcere

fino al 23 marzo 2016

Ingresso libero

mostra su Tinto Brass

mostra su Tinto Brass

 

Il Dispari 2016-03-14

Bruno Il dispari

Il Dispari 20160307 comp (1)

Editoriale

Lo scorso 28 Febbraio sono scaduti i termini per la presentazione delle poesie, delle opere grafiche e delle musiche da selezionare per l’assegnazione dei premiOtto milioni.
La commissione preposta alla designazione delle opere finaliste ha scelto 30 poesie, 2 opere grafiche e 1 canzone.

Possiamo, quindi già comunicare che Girotondo di Emozioni” parole e musica di Guido Arborelli è l’INNO della quinta edizione del premio internazionale di Poesia “Otto milioni”.
Questa testata avrà il privilegio di proporvi la canzone “Girotondo di Emozioni” in anteprima assoluta e nella versione originale. Potrete ascoltarla a partire dalle ore 18 di oggi collegandovi al link http://www.ildispari24.it/it/girotondo-di-emozioni/

In quanto al premio per la migliore opera grafica, la commissione ha deciso, operando in conformità del brocardo latino che recita ex aequo et bono, in quantum aequius melius, di considerare vincitrici a pari merito due opere a firma di Antonella Ronzulli e di Liga Sarah Lapinska. Se avrete la bontà di continuare a seguire le nostre iniziative culturali, potrete apprezzare le qualità delle due opere grafiche nella pubblicazione, comunque in esclusiva e certamente in anteprima, che vi proporremo lunedì prossimo.

A questo punto, tutta la scena deve andare alle 30 poesie designate finaliste del premio di poesia “Otto Milioni”, giunto ormai alla quinta edizione.
Le 30 poesie finaliste sono:

  • “Katia Massaro” di Angela Maria Tiberi; “Il bacio” di Silvana Lazzarino; “Tutto tace” di “Franco Maccioni; “Mezzanotte di Solidea Basso; “Cuori che si raccontano” di Antonio Fiore; “Fatica” di Ester Margherita Barbato; “Quasi l’alba.” di Massimo Rozzi; “Se io fossi la strada” di Liga Sarah Lapinska; “Le montagne raggiunte” di Janis Lapinskis; “L ‘idillio” di Vera Roke; “Ricordando l’estate soleggiata” di Anna Gura; “L’estate, la terra del fuoco” di Marta Zemgune; “Ho il mio proprio calendario” di Natalya Kalinovskaya; “La prigioniera dell’amore” di Eva Strazdina; “Notte a Ischia” di Pasquale Di Costanzo; “Oltre la libertà “ di Antonella Ronzulli; “Mondi di fuori “ di Annamaria Vezio; “A Mia madre” di Tina Bruno; “Bruce Lee profeta delle arti marziali” di Elisa Ruthenberg; “Poesia sulla malattia” di Giorgio Piacquadio; “Pensiero alla nonna” di Paola Occhi; “Gennaio 1976” di Mario Di Nicola; “Continuo in te” di Liga Sarah Lapinska; “Fammi la primavera” di Ester Margherita Barbato; “Sotto il pergolato” di Luciano” di Manfredi; “Davanti al fuoco” di Giuseppe Capoluongo; “Il peso della razionalità” di Ester Margherita Barbato; “Luna nuova “ di Luca Cipolla; “Una nota sola” di Ester Margherita Barbato; “Isole mai abbandonate” di Liga Sarah Lapinska.

Tutti i testi delle poesie finaliste li potrete trovare subito al link https://www.emmegiischia.com/wordpress/autori-finalisti-premio-otto-milioni-2016/
dove potrete votarli cliccando il “mi piace” presente nelle singole pagine.
Nelle prossime edizioni di questa rubrica, che vi ricordo ha cadenza settimanale (ogni lunedì), troverete pubblicate, in ordine sparso, tutte le poesie che potrete votare compilando i coupon allegati.” La graduatoria finale, infatti, sarà composta dalla somma dei punti ottenuti in quattro differenti classifiche le quali, oltre alle due suddette, saranno espresse successivamente tramite coupon inseriti nelle antologia “Otto milioni 2016” e, infine, da una Giuria tecnica appositamente nominata e presieduta da Roberta Panizza che ricopre il ruolo di Vice Presidente e Direttrice Artistica di DILA.

Poiché molti autori sono residenti in zone non coperte dalla distribuzione della nostra testata (e tanti autori vivono addirittura all’estero), abbiamo inteso mettere a loro disposizione un contatto di prenotazione valido anche per singole copie. Telefonando al numero 081984763, chiedendo della Signora IMMA, facendo il mio nome e indicando il giorno di pubblicazione, gli autori potranno ricevere a domicilio il numero di copie che vorranno pagando solo il costo dei giornali maggiorato di 3 euro per il servizio di spedizione.

Silvana Lazzarino chiude la rubrica odierna facendoci rivivere la visita che ha effettuata alla bella mostra romana dei maestri pittorici dell’arte italiana del Novecento… alla quale, lo dico con un pizzico di rammarico, avremmo certamente avuto piacere di recarci in molti!
Buona lettura!
Bruno Mancini

Il Dispari 20160307 comp (2)

Presentazione del brano GIROTONDO DI EMOZIONI

Intervista al DUO Arbonelli – Benedetti

GIROTONDO DI EMOZIONI è il brano designato come INNO della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
Il testo e la musica sono di Guido Arbonelli.
Anche l’improvvisazione al clarinetto è dello stesso Arbonelli, che svolge attività didattica al Conservatorio in Adria (RO) e concerti come clarinettista.
La voce è della Prof.ssa Natalia Benedetti, vocalist solo per questa occasione perché anch’ella svolge attività di clarinettista e docente.
Il DUO Arbonelli – Benedetti ha svolto attività concertistica a Ischia fin dagli anni ’80, invitati spesso dal compianto M° Vincenzo Sena.
Inoltre hanno svolto spesso attività di docenza in masterclasses nei vari comuni dell’isola.
Di conseguenza, l’isola, con il suo sole e calore, mare e amore (come recita il testo della canzone) è da sempre rimasto nel cuore del DUO.
Per non parlare dei numerosi amici ischitani e napoletani che negli anni, hanno accompagnato le loro performances.

Bruno Mancini: “Come è nata l’dea della canzone Girotondo di emozioni che è stata scelta come inno della quinta edizione del premio internazionale di poesia Otto Milioni?”
Guido Arbonelli: “L’idea della canzone nasce quando, in internet, Natalia Benedetti ed io abbiamo viene visionato il Concorso letterario che ci ha attratto per la peculiarità di non essere solo un concorso ma di estrinsecarsi in una interessante serie di attività culturali.”

Bruno Mancini: “Quali sono i temi musicali con i quali avete costruito la canzone?”
Guido Arbonelli: “Nella canzone non poteva mancare un’introduzione “calma e nostalgicamente felice” con un’improvvisazione del clarinetto.
Poi lo strumento accompagna la voce, sempre ritmicamente melodica nei suoi temi che richiamano tutte le sensazioni che Ischia dona al visitatore.
Nella parte centrale si decide per un breve RAP (solo parlato) al fine di dare più incisività alla ritmica della canzone per poi mescolare il tutto con lo strumento che svisa in modo jazzistico e la voce che regala un… GIROTONDO DI EMOZIONI realmente vissute.”

Bruno Mancini: “Ringraziandovi per questo stupendo omaggio alla nostra isola d’Ischia e per la stima che avete riservato ai nostri progetti culturali, vi rinnoviamo i complimenti da parte di tutti i componenti dello staff DILA e contiamo di avervi quanto prima in concerto qui da noi.”
Guido Arbonelli: “Grazie a voi per il prestigioso riconoscimenti e… contateci, saremo presto di nuovo a Ischia”.

  • GIROTONDO DI EMOZIONI
    IL NOSTRO SIMBOLO D’AMORE
    E’ UN VERDE CUORE
    ISCHIA E’ UNA POESIA
    AMALA CON NOI
    SE TU VUOI LEGGER LA SUA STORIA
    TI SORPRENDERAI
    UN GIROTONDO DI EMOZIONI
    VIVILE CON NOI
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART VIVILE CON NOI
    IMPROVVISAZIONE STRUMENTO
    GREEN HEART GREEN HEART VITA, LUCE, CUORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART VITA, LUCE, CUORE
    GREEN HEART GREEN HEART ISCHIA E’ QUI PER TE
    Rap
    QUESTO CUORE VERDE BATTE PIU’ CE MAI,
    ALZA LE TUE MANI CANTA INSIEME A NOI,
    NOI SIAM FELICI PERCHE’ SIAMO AMICI,
    PRENDI LE EMOZIONI E VIVILE CON NOI,
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART SIAMO QUI PER TE
    GREEN HEART GREEN HEART MARE, SOLE, AMORE
    GREEN HEART GREEN HEART ISCHIA E’ QUI PER TEEEEE

Il Dispari 20160307 tutto ridim

AFFINITÀ ELETTIVE

DA DE CHIRICO A BURRI

COLLEZIONI MAGNANI ROCCA & GALLERIA D’ARTE MODERNA

I momenti più significativi delle trasformazioni stilistico espressive dell’arte italiana del Novecento passando dal movimento della Metafisica all’Informale trovano un percorso interessante nella mostra in corso a Roma presso la Galleria di Arte Moderna di Via Crispi. La mostra, AFFINITÀ ELETTIVE da De Chirico a Burri con opere della Galleria d’Arte Moderna e della Fondazione Magnani Rocca, promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, offre (fino al 13 Marzo pv) ai visitatori una selezione di circa quaranta opere della prestigiosa collezione parmense in dialogo con le opere della Galleria d’Arte Moderna, nello spirito di reciprocità tra le due istituzioni, impegnate nella valorizzazione del patrimonio artistico del Novecento italiano. Sulla base di pure consonanze e suggestioni formali, di temi ed ambiti figurativi, si sono voluti accostare alcuni capolavori della collezione parmense a quelli della collezione capitolina riferendosi in particolare al periodo che dagli anni Venti arriva agli anni Sessanta cercando di guardare a quelle affinità elettive degli artisti per creare nuovi dialoghi tra gli stessi presenti nelle due raccolte in rapporto alle loro identità e al periodo in cui si sono formati.

Un dialogo che ha permesso un approfondimento diverso, stimolante, sul panorama culturale che dalla prima metà del Novecento arriva fino alle ricerche informali di Alberto Burri.

Straordinaria l’affinità elettiva tra le opere della collezione Magnani e quelle della collezione capitolina messa in luce da questo percorso dove, oltre al capolavoro del padre della Metafisica Giorgio de Chirico L’enigma della partenza (1914) che è una delle gemme della collezione Magnani, sono collocate alcune opere della collezione capitolina che dalla stessa corrente metafisica traggono spunto e richiami formali. Al nucleo parmense delle nature morte di Giorgio Morandi (con le serie Natura morta) e di Filippo De Pisis (W Mozart e Interno dello studio) viene giustapposto un vario panorama di opere della raccolta romana che negli stessi anni testimonia la ricerca formale svolta sul tema dell’oggetto sul piano, da parte di molti artisti italiani. I rimandi sono molteplici e riferiti a diversi artisti di rilievo: da Marino Marini a Giacomo Manzù, da Ettore Colla a Leoncillo, da Mafai a Scialoja, da Gino Severini ad Alberto Savinio, solo per citare alcuni autori delle circa cento opere presenti in mostra. Così accanto a Bambina sulla sedia di Manzù, Taglio rosso di Leoncillo e Composizione di Severini, sono Rovine di Varsavia di Turcato e Autunno di Savinio.

Chiude il percorso una sezione con acqueforti di Giorgio Morandi caratterizzate da raffinatezza e perizia tecnica nell’esecuzione. A Morandi nell’estate del 1996 Ischia aveva dedicato una mostra davvero suggestiva e di grande richiamo negli spazi del Castello Aragonese.

Silvana Lazzarino

De Chirico mostra Affinità elettive

 

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Il Dispari: una pagina per DILA

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Campidoglio

CAMPIDOGLIO

MITO, MEMORIA, ARCHEOLOGIA Luogo dove la memoria non ha tempo

Fulcro della storia della Roma antica tra culture e tradizioni, miti e leggende, il Campidoglio raccoglie un insieme di suggestioni come pochi altri luoghi della Capitale sanno trasmettere.

mostra ai Musei Capitolini. Frammento di testa femminile

Sede della famiglia Caffarelli che vi fece erigere il suo palazzo a partire dalla metà del Cinquecento e dove rimase compiendo opere di ampliamento fino alla metà del XVII secolo, successivamente dal 1817 il colle ed il palazzo passarono all’ambasciata prussiana con Christian Karl Bunsen, che malgrado il contenzioso con il Comune e il Vaticano, diede un nuovo volto a questa parte del Colle affidando la progettazione e i lavori del nuovo edificio dell’Istituto Archeologico, delle Scuderie Nuove, e la ristrutturazioni dell’Ospedale e del Palazzo agli architetti Paul Laspeyres e Francesco Settimj. Il palazzo con la fine della Prima guerra mondiale, sull’onda del nazionalismo post bellico e per cancellare la memoria della presenza tedesca in Italia, fu quasi del tutto demolito tranne quei pochi ambienti superstiti dove vennero ospitati nel 1925 il Museo Mussolini e la Nuova Galleria d’Arte Moderna. Il piano regolatore della politica urbanistica d’epoca fascista stabilì lavori di sventramento e demolizione intorno alle aree archeologiche del centro storico che contribuirono ulteriormente ad isolare il Colle capitolino.

Molti resti sopravvissero come i frammenti di affresco distaccati da una volta dello scalone principale: si trattava di immagini con motivi a grottesca, paesaggi e ritratti di Carlo V e Filippo II, pitture di gusto tardoquattrocentesco che, in particolare per i paesaggi si riferiscono a due incisioni di Paul Bril e di Antonio Tempesta.

mostra Musei Capitolini W Turner Modern Rome- Campo Vaccino

mostra Musei Capitolini
W Turner Modern Rome- Campo Vaccino

Documenti d’archivio, dipinti, incisioni, sculture e inediti reperti archeologici sono esposti dal 1 marzo nella suggestiva mostra “Campidoglio. Mito, memoria, archeologia” ospitata dai Musei Capitolini in Campidoglio (Roma) per narrare le trasformazioni urbanistiche del Campidoglio, cuore religioso e civile di Roma antica.

A restare colpito ed affascinato da questo luogo dove il tempo sembra fermarsi per abbracciare in uno sguardo le bellezze di una realtà passata che mai si potrà spegnere, fu William Turner, tra i pittori più celebri dell’Ottocento, che nel 1839, circa 10 anni dopo il suo ultimo viaggio a Roma, dipinse Modern Rome – Campo Vaccino  rappresentando la città eterna immersa in un velo di memoria, tra chiese barocche e antiche rovine che si dissolvono in una luce crescente generata dal tramonto. Ed è proprio questa opera di Turner, esempio più alto del paesaggismo romantico, esposta a Roma per la prima volta grazie al prestito eccezionale del Getty Museum, ad aprire il percorso della mostra aperta fino al 19 giugno 2016.

mostra Musei Capitolini- Via della Conciliazione interno fabbricato

mostra Musei Capitolini-
Via della Conciliazione interno fabbricato

Promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata da Zètema Progetto Cultura, l’esposizione, curata da Alberto Danti e Claudio Parisi Presicce, descrive le trasformazioni del tessuto urbano del Colle: accanto all’opera di Turner sono visibili tre plastici del Campidoglio, recentemente recuperati e poco noti al grande pubblico, un ricco apparato scientifico-documentario e diverse opere precedenti e contemporanee a quella di Turner che raccontano la suggestione poetica suscitata dal Campidoglio, fino all’inizio del XIX secolo. Interessanti ad esempio le vedute di Giovan Battista Piranesi e Filippo Juvarra.

Suddiviso in sei sezioni il percorso a partire da una visione mitica e romantica con il dipinto di Turner guida il visitatore verso una rappresentazione legata alla storia e alla trasformazione urbanistica del Campidoglio dalla fine del XVIII ai nostri giorni sede dell’amministrazione capitolina.

Documenti d’archivio e opere conservate presso le collezioni capitoline permettono di analizzare accanto al periodo legato alla famiglia Caffarelli che verso la metà del XVI occupò la sommità del colle, quello che

mostra Musei Capitolini Tondo con paesaggio e testa femminile

mostra Musei Capitolini
Tondo con paesaggio e testa femminile

vide i Prussiani stabilirsi in Campidoglio ampliando le loro proprietà con nuovi edifici come l’Istituto Archeologico e l’Ospedale Teutonico. Inoltre sono illustrati i cambiamenti successivi alla proclamazione di Roma Capitale d’Italia nel 1870 e l’epoca del Governatorato, caratterizzata dalle demolizioni attuate per riportare alla luce la mitica Rupe Tarpea. Da sottolineare la sezione dedicata alla più recente storia degli scavi del tempio di Giove Capitolino avviati con regolarità dal 1865 e alle opere scultoree emerse durante gli sventramenti lungo il margine di Via della Consolazione; e a chiudere gli inediti risultati emersi dalle indagini che hanno rimesso in luce il numeroso materiale (terrecotte, architettoniche e frammenti  di scultura  fittile) attribuibile alla fase arcaica e medio repubblicana dell’antico Capitolium.

Reperti archeologici, affreschi che vanno oltre il tempo per diventare un “sistema eterno” di una storia che vive e accompagna il presente perché appartiene a tutti.

E’ dato spazio anche a percorsi didattici e laboratori per scuole e pubblico.

Silvana Lazzarino

 

CAMPIDOGLIO

 Mito, memoria, archeologia

Roma- Musei Capitolini

dal 1 marzo al 19 giugno 2016

Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30. (La biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti: Intero € 14 biglietto integrato Mostra + Museo, ridotto € 12 biglietto integrato Mostra + Museo. Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Per informazioni telefono 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

www.museicapitolini.org; www.museiincomune.it

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