
EPPURE TU MI CHIEDERAI D’ILLUDERTI
Dalla raccolta di Bruno Mancini
Io fui mortale
SCRIVERÒ DI TE INNOCENTE
CHE GIUNGA DA LONTANO
LA LISTA
SCRIVO POESIE
L’ULTIMA RIVISTA IN VOGA
MA DOVE SEI
EPPURE TU MI CHIEDERAI D’ILLUDERTI
Eppure tu mi chiederai
d’illuderti tra i petali gialli
di quei cespugli,
sbocciati ieri,
nel bosco delle nebbie dense
un dì rifugio per i tuoi fantasmi.
Eppure tu mi sceglierai Caronte
di quel naviglio a punta gialla
traghetto d’incoerenze,
fermo da ieri,
sul turbine torrente
delle tue antiche trepidazioni.
Eppure tu ti mostrerai distesa
sul tuo divano verde accanto al fuoco,
smorzato ieri,
per vivere la sfida alle donnine nude
sensuali sul canale novecento.
Eppure tu mi spingerai
a rompere la porta dalla cornice verde
a guardia del tuo letto,
dipinta ieri,
per le tue nuove notti di baldoria.
Ingresso a inviti.
Oppure… tu m’incanterai
col tuo dilemma a penna verde
“Qui tutto o niente”,
scarabocchiato ieri,
sul fronte dello scrigno
dov’è mistero la tua complicità.
Il tuo destino è detto.
Il mio destino è udirlo
LE ONDE ORIZZONTALI
SE LE TUE CHIAVI
ORA CONOSCO
IGNAZIA’S DAY
EPPURE SE TU FOSSI STATA VIOLATA
LA DOMINANZA
NEI BOSCHI DI CASTAGNI
“RISTORO”
LA PAUSA
NON MENO DEL SUO CONFLITTO
FORSE COSÌ VA IL MONDO
IGNAZIO SCOPRÌ LA LEGGE DEL TAGLIONE
TRA EUTANASIA E GHIGLIOTTINA
LA GRANDE CIRCONFLESSA
E VENNE L’ORA DEL DISINCANTO
PERICOLO!
LA POZZA, OSSIA L’ADDIO.
NEL MANTO UNISONO
MACROSCOPICHE ASSOLUZIONI
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