Il Dispari 2016-09-12

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Il Dispari 2016-09-12

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Editoriale
Dalla raccolta poetica “Io fui mortale” (Ed. LULU eBook 1.99€ ISBN: 978-1-326-78531-4)

Scrivo poesie.
Se un tizio mi dirà che le ha capite,
io sorridendo penserò “È folle”.

Bruno Mancini

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ASSOCIAZIONE “DILA” PERSONE CHE NE FANNO PARTE

Mi chiamo Tina Bruno, e vivo a Roma dall’età di tredici anni, qui ho trascorso i momenti più belli della mia giovinezza.
In quel periodo, parlo del 1962, Roma era l’esempio di un’Italia sempre più globalizzata e multiculturale in continuo e dirompente cambiamento, in ogni dimensione: politico-istituzionale, ideologico-culturale e socio-economico.
Qui poco più che una bambina ho preso parte ai cortei pacifisti, con gente venuta da ogni parte d’Itala: studenti, metalmeccanici, impiegati, insegnanti… sfociati nel 1968 nella “Rivoluzione Culturale”.
Insieme con altre donne ho partecipato alla lotta per i diritti delle donne, da sempre negati e ottenuti intorno agli anni ’70: divorzio, aborto.
In questa città mi sono formata culturalmente, ho formato la mia famiglia e ho svolto la mia professione presso gli asili nido del comune di Roma: educatore.
Una professione con la quale ho dedicato gran parte della mia vita ai bambini.
Ho iniziato a scrivere nel 2006, pubblicando le mie esperienze lavorative con i bambini e con il gruppo educativo del quale facevo parte.
Ho scritto favole, racconti, poesie, operette teatrali, libri di formazione per gli educatori e le insegnanti , ho partecipato a tanti concorsi letterari, vincendo molti premi e riconoscimenti e sono presente in oltre 200 antologie tra le quali alcune MADE in Ischia pubblicate nell’ambito dei progetti culturali proposti da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.
Nel 2015 sono stata nominata dal M.I.U.R. a tenere lezione di favolistica presso 5 scuole primarie e dell’Infanzia.
Grazie al concorso “OTTO MILIONI” ho conosciuto il suo ideatore Bruno Mancini scrittore, e fondatore dell’associazione culturale “DILA” con la quale collaboro alla stesura di qualche articolo giornalistico sui problemi sociali che affliggono l’ITALIA in questo periodo di grandi incertezze, articoli che vengono distribuiti in edicola ogni lunedì all’interno della pagina culturale del quotidiano “IL DISPARI”, distribuito in gratuito abbinamento con lo storico ”Mattino” di Napoli!
Bruno Mancini è una persona vulnerabile, ricca di creatività e progettistica, amante della natura, dell’arte e dell’ambiente.
Una persona alla quale facilmente ti affezioni e dalla quale ricevi l’aiuto che cerchi.
In questi giorni ho letto alcuni dei suoi libri, cito LA MIA ISOLA VOL. 1, SOTTOTILO “Racconti e Poesie alla ricerca di belle storie d’amore”, volume nel quale è contenuto il racconto “Il Paradiso non esiste.”
In questo racconto lo scrittore immagina di avere un rapporto con la penna, non solo come strumento di lavoro che gli permettere di mettere su carta il suo mondo interno, ma, anche, come amica e compagna dei suoi viaggi letterari .
Questa penna ogni volta che esaurisca l’inchiostro provoca nello scrittore sgomento, e quindi smarrimento, gli impedisce di scrivere.
Non solo, è capace anche, quando funziona, di tenerlo legato a sé in qualsiasi giorno dell’anno, quasi come una donna, una fidanzata, un’amante.
Questa penna che per prima conosce i suoi segreti, le sue emozioni, i sentimenti, è felice di trasferire sul foglio il suo mondo.
Quanto scritto testimonia la grande voglia di scrivere e comunicare dello scrittore Mancini, e le sue capacità di diffondere e condividere con gli altri attraverso i libri, gli editoriali, i comunicati stampa il suo amore per la scrittura.
L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” è la sua creatura, nata dopo tanto lavoro e impegno da parte dello scrittore che si è prodigato coinvolgendo altri artisti e scrittori – come la Professoressa Roberta Panizza, direttrice artistica e Vice Presidente DILA-; chiedendo il sostegno a grandi industriali come l’onorevole Salvatore Lauro Presidente dell’Istituto Agostino Lauro per la divulgazione delle opere; stringendo accordi con l’editore Gaetano Di Meglio Direttore del quotidiano “ IL DISPARI” per la divulgazione delle notizie.
Terminando, si può affermare che DILA è figlia dell’impegno, dell’arte, della cultura, dei problemi socio-ambientali, e io sono più che contenta di farne parte.

Tina Bruno

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PATRIZIA CANOLA RACCONTA NEI SUOI DIPINTI IL RESPIRO DI GAIA: LA MADRE TERRA

La natura nelle sue infinite espressioni tra serenità e malinconia, armonia e inquietudine, è protagonista dei dipinti di PATRIZIA CANOLA, artista di fama internazionale che dal 18 al 25 Settembre 2016 espone la sua personale presso i suggestivi spazi dello Store San Benedetto nel centro storico di Gualdo Tadino (PG).
La mostra NEL RESPIRO DI GAIA LA MADRE TERRA, promossa da Porta San Benedetto, in sintonia per la scelta dei soggetti e dei colori con le atmosfere di questa affascinante città ai piedi dell’Appennino dominata da verdi colline, s’inserisce nell’ambito di una delle più suggestive manifestazioni di Gualdo Tadino: il Palio di San Michele Arcangelo attraverso cui sono rievocate le tradizioni del passato tra feste, giochi, competizioni, senza dimenticare l’artigianato e percorsi d’arte.
Entrando negli spazi dello Store San Benedetto dove ogni dettaglio è stato curato con attenzione, si è catturati dalla poesia e dal lirismo dei dipinti di Patrizia Canola, avvolgenti e densi di luce, a cogliere luoghi infiniti della Natura per interrogarsi sul significato dell’esistenza proprio ad iniziare dal senso di appartenenza dell’uomo a questa Terra che ama svelarsi, ma anche nascondersi.
Patrizia Canola, nata a Milano, ma attiva in Brianza, con sensibilità e attenzione, attraverso i diversi volti della nostra Madre Terra, ora rasserenanti e solari, ora nostalgici e inquietanti, ha saputo dare voce alle emozioni della vita che riaffiorano anche dopo tempo, lasciandosi guidare con lo sguardo e il pensiero da quella linea di confine tra la terra e il cielo dove avvertire una possibile interazione tra l’orizzonte fisico e metafisico.
I suoi dipinti svelano ogni dettaglio della stessa natura: accanto al leggero vibrare delle canne accarezzate dal vento in Un momento di tranquillità è la gamma di colori autunnali delle foglie cadute in terra di Luci d’autunno presente qui con un trittico dove gli alberi quasi spogli si lasciano attraversare da una luce diffusa sullo sfondo.
E ancora il silenzioso vento freddo che investe l’avvolgente scenario di Atmosfera sul fiume Adda e Armonia d’inverno, e l’ampia e vigorosa apertura dei rami del Faggio del tè che rappresenta il rifugio e il mistero dove recuperare la capacità di guardare oltre e quella saggezza che purifica. Intense per i colori e la descrizione dei particolari le nature morte come le melagrane, l’uva bianca e poi i fiori di cui spiccano i lilla e la mimosa, che conducono il visitatore a proseguire lungo questo viaggio per recuperare attimi di serenità e riflettere sul mistero della vita.
Mistero che è racchiuso anche nell’albero di Riposo d’inverno solitario nel suo riposo che apre all’attesa.
Rifrazioni di luci, percezioni d’ombra, melodie nascoste nel fruscio delle foglie o nel vibrare delle canne, svelano i ritmi infiniti del respiro della natura con cui ritrovare emozioni che il tempo non cancella.
Alla fine del percorso espositivo dove si inseguono i colori delle stagioni, si ha la sensazione di essere avvolti per magia da un abbraccio caldo e misterioso: l’abbraccio di Gaia Madre Terra per sentire fino in fondo le emozioni che colorano la vita.
Una mostra che parla di gioia e libertà, bellezza e verità, in linea con le atmosfere della tradizione del palio, resa possibile grazie alla professionalità del Signor Nicola Bossi Gonfaloniere delle Porte e Priore Porta San Benedetto e di Catia Monacelli direttore del Polo Museale di Gualdo Tadino.
Patrizia Canola è stata selezionata con l’opera Va pensiero per Il Festival Verdioff che si inaugurerà a Parma il 23 settembre 2016.
Il prossimo 2 Ottobre un suo incaricato sarà ad Ischia per valutare, insieme a Bruno Mancini, la possibilità di realizzare una mostra, seppure necessariamente limitata per numero di opere, nel Museo Etnografico del Mare.

Silvana Lazzarino

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Bruno oggi parliamo di museo

Il Dispari 2016-09-05

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@ L’editoriale  Dal racconto “Così o come”

… ed ora mi guadagno da campare facendo il “Lettore di giornali in pubblico”.
Non esiste?
Forse non esisteva.
Esiste, esiste.
Mi sono inventato una libera professione con molta dignità e talento, seguendo un ragionamento diciamo “pragmatico”.
Perché, mi chiedevo, i giornali pagano la pubblicità per se stessi su altre forme di comunicazione ed anche su testate a volte acerrime concorrenti?
Risposta: per farsi leggere.
Perché, mi chiedevo, un quotidiano di tiratura nazionale viene distribuito gratis annesso ad un foglio di cronaca locale?
Per farsi leggere, rispondevo.
Per quale ragione, nel mio paese di origine, il notiziario di pettegolezzi comunali, unito ad uno storico giornale filo monarchico  e ad un quotidiano politico nazionale affiliato alle gerarchie di un potente costruttore finanziere editore presidente politicante, perché mi chiedevo, tutti e tre insieme vengono venduti al prezzo di un solo?
Si sa bene che non bada a spese il potente costruttore finanziere editore presidente politicante proprietario del quotidiano politico nazionale, e che neppure sono in cerca di soldi i referenti politici dello storico vessillo monarchico.
Il notiziario locale di pettegolezzi comunali, li regala entrambi ed acquisisce nuovi lettori.
O.K.
Perché?
Risposta: vogliono essere letti.
Ed io mi sono proposto nella specifica mansione di “Lettore di giornali in pubblico”.
Il loro ufficio gestione rapporti col pubblico mi fissa un itinerario, con rotazione mensile, per la cui precisa attuazione i dirigenti addetti alla struttura finanziaria mi pagano viaggi trasferte pernottamenti cene pranzi e colazioni, scarpe nuove ogni mese, venti consumazioni ogni giorno ai tavoli dei bar più prestigiosi, due concerti a settimana, ventuno pacchetti di sigarette marca… (omissis)… a settimana (poi vi spiego perché), un nuovo accendino ed un orologio ogni cambio di stagione, e, considerato il disagio dei continui trasferimenti, l’Azienda mi concede una femmina a piacere ogni quindici giorni, un mese di ferie l’anno, ed il barbiere quotidiano.
La mia giornata lavorativa di solito inizia alle otto di mattina e termina alle sedici.
Al mattino, nella portineria della locanda albergo pensione residence villaggio in cui ho trascorso la notte, trovo un mucchio di giornali: stessa marca stavo per dire, stessa testata è invece corretto.


Li ripongo in una borsa busta contenitore carpetta, ne lascio fuori uno, mi reco ad una vicina fermata di autobus tram metro funicolare sciovia traghetto e, come se attendessi un particolare mezzo di trasporto, spiego il giornale in bella vista, con la prima pagina ed il titolo in perfetta evidenza, e fingo di leggere con interesse fingendo di aspettare.
-«Perbacco, i C.R.I.C. vogliono le elezioni…»
-«Come? Berlisco ha detto che…»
-«… sono una vera schifezza questi P.R.O.C.».
Coloro che mi sono vicini sbirciano, incamerano, si schierano.
Un attivista di avversa parte politica, nemico dichiarato dei padroni della testata e della sua impostazione socio economica, mi guarda e mi sfida.
Fine della prima tappa, anzi no, perché, ancora fingendo, in questo caso distrazione, lascio il giornale sulla spalla della pensilina, così che altri possano continuare sbadatamente ad appropriarsi delle notizie che mi pagano per far leggere.
Seconda tappa, estraggo dalla borsa un secondo giornale identico al primo, e mi avvio a ripetere la funzione verso il parco pubblico.
Terza sosta, identico cerimoniale ed uguale messa in scena, al bar salotto buono, poi alla mensa ferroviaria, al circolo del ludico paranormale, dei baffoni giganti, dei coglioni in motocicletta.
Alle ore sedici, stop.
Serata libera.
Domani, un nuovo itinerario, forse pomeridiano serale, con sosta a cinema o a teatro.
Domani un nuovo posto per guadagnare i miei trenta denari.
Sì, è vero, ho dimenticato di chiarire che anche le sigarette fanno parte del patrimonio di furbizie utilizzate dal dirigente organizzatore, il quale, scegliendone la marca, merita una “cagnotta” (tangente?) (provvigione?) simpaticamente offerta da quell’azienda di tabacco, naturalmente all’insaputa dell’editore per il quale lavora.
Cose che capitano anche in televisione.
A me che importa?
Trenta denari e fingo di fumare (ho smesso da tre anni) perfino la paglia secca degli ex Canneti della mia ex Isola Verde.
Ho costruito questa lunga divagazione, per introdurre il sunto di un ampio e dotto saggio che il mio cervello matematico aveva fatto rimbalzare, con perfetto tempismo, non appena si era reso conto della incoerente identicità del mio DNA con quello di Ignazio.
Lo sfoglio quotidiano di giornali previsto dalla mia ultima relativa professione, tra tante baggianate e scempiaggini  bazzecole e pettegolezzi di rado, ma a volte, mi aveva concesso l’opportunità di aggiungere un tassello alla collezione delle teorie preferite.
Un fedele scudiero dei miei pensieri mi aveva fornito una  lancia. Un’idea che avevo attinta dalla quinta pagina dell’organo di stampa nazionale utilizzato per il mio lavoro durante l’ultimo mese di agosto. Pareva forgiata apposta! Da quel concetto ero rimasto particolarmente colpito.
Per la sintesi e per il rigido schematismo, amalgamato ad un probabilismo assolutamente incontrollato, che esso avvalorava come imparziale strumento decisionale.
Un dotto estensore di cui non ricordo il nome, l’aveva espresso scrivendo (ed io avevo recepito il testo come la sfacciata seduzione di un tango argentino nello struggente abbandono di ogni illusione)…
Bruno Mancini
“Così o come” tratto dal libro “Per Aurora volume terzo”
ISBN 9781409282013

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Bruno Mancini | Nei giorni scorsi Antonio Mencarini, socio fondatore DILA nonché VOX storica di tutte le poesie dalla nostra “Tribù”, ha postato alcuni versi per rendere un ultimo omaggio al suo amico Paolo Perfetti, precisando che “Ho scritto per Paolo Perfetti questa poesia che dedico a quanti gli volevano bene”.
Mi è venuto subito in mente il mio amico Michele Scotti, anche lui da poco “partito” per chi sa dove, ed ho chiesto ed ottenuto il permesso da parte di Antonio Mencarini di considerare i suoi versi indirizzati non solo al suo amico, ma “anche” a tutti gli amici per i quali ciascuno di noi abbia nutrito sentimenti positivi.
Debolezza umana, così come avviene ormai da molti decenni, mi ha impedito di partecipare alle esequie di Michele Scotti (e di ciò chiedo perdono alla sua famiglia), ma il suo ricordo resta vivo in molti momenti della mia vita.
Per Paolo Perfetti e per Michele Scotti:

Antonio Mencarini
Addio amico mio

Un lampo di luce nel tempo
un nobile cuore guidato dal sentimento
l’ansia di fare il bene
di dare il bene
di ricevere il bene.
Un battito d’ali di gabbiano
sul mare della vita.
È durata un nulla la tua esistenza
ma sei riuscito a renderla degna di vivere.
Sei partito per non so dove:
una domanda mi attanaglia – Ti rivedrò?
Non so, non credo ma nei dubbi spero.
Addio amico mio
finché vivrò ti avrò nel cuore.

 Il Dispari 20160905 tutto ridim
Michela Zanarella alla direzione per l’Italia di Writers Capital International Foundation

Michela Zanarella Socia Fondatrice DILA, nonché apprezzata opinionista di questa pagina culturale, è stata nominata alla direzione per l’Italia di Writers Capital International Foundation, un’organizzazione internazionale apolitica e senza fini di lucro che si rivolge a una comunità di scrittori di tutto il mondo per rafforzare i valori di pace e di armonia globale nella società attraverso la letteratura.
La fondazione è costituita da membri provenienti da più di ventisette Paesi e coordina una serie di attività volte a ispirare scrittori nell’impegno costante per cause sociali.
Writers Capital ha anche lo scopo di motivare gli scrittori in erba a sviluppare ulteriormente le proprie competenze nel settore e mira ad ampliare la rete tra scrittori per realizzare qualcosa di importante in ambito internazionale.
Tra gli obiettivi, infatti, c’è la divulgazione di ogni forma di scrittura, la realizzazione di eventi, convegni, libri e riviste.
Poetessa, autrice teatrale e giornalista della FL International Press, Michela Zanarella è redattrice di Periodico italiano e Laici.it.
Ha diretto la collana di poesia ARTeMUSE di David and Matthaus.
Presidente dell’A.P.S. Le Ragunanze.
Molte sue poesie figurano in antologie a tiratura nazionale e internazionale, tra le quali quelle MADE in Ischia della serie realizzata nell’ambito dei progetti culturali ideati da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza (Adotta una poesia – Mare Monti Mare) e quelle edite da DILA tra cui “Otto milioni 2016” (con la poesia “Nel domani”) d’imminente pubblicazione.
La sua poesia è tradotta in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, portoghese e giapponese.
Ha ottenuto il Creativity Prize al Premio Internazionale Naji Naaman’s 2016.
Ambasciatrice per la cultura nel mondo, rappresenta l’Italia in Libano per FGC.
Complimenti a Michela Zanarella da IL DISPARI.

Michela Zanarella

Bruno oggi parliamo di IL DISPARI

Il Dispari 2016-09-03

Fa bene Bruno Mancini a lamentarsi dei nostri amministratori!

Il Dispari 20160903

Ringrazio l’Autore di questa lettera e il Direttore del quotidiano “Il Dispari” Gaetano Di Meglio per averla pubblicata. A loro ed ai lettori tutti, senza tanti clamori ma con molta determinazione, dico che non possono esserci sudditanze psicologiche, né politiche, né di ordine ideologico quando si parla, si scrive, o si discute di Arte e di Cultura.

Di ciò la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” è pienamente consapevole ed il suo progetto complessivo di sviluppo delle Arti e della Cultura non contempla alcuna ingerenza che non sia proposta, diretta, e realizzata per tale scopo.

… e può permettersi questo “proclama” perché è composta da persone SERIE.

Grazie ancora

Bruno Mancini

Presidente DILA

Bruno oggi parliamo di IL DISPARI

Il Dispari 2016-08-29

Il Dispari 2016-08-29

 Editoriale

Per un aggiornamento sull’andamento della quinta edizione del premio internazionale di poesia, vi segnalo la classifica finale dei punti web assegnati (in totale sono stati 11753) alle prime 10 poesie classificate: Silvana Lazzarino – Il bacio (4403), Luciano Manfredi – Sotto il pergolato (4254), Antonella Ronzulli – Oltre la libertà (1608), Luca Cipolla – Luna nuova (606), Mario Di Nicola – Gennaio 1976 (293), Annamaria Vezio – Mondi di fuori (267), Giuseppe Capoluongo – Davanti al fuoco (123), Angela Maria Tiberi – Katia Massaro     (72), Antonio Fiore – Cuori che si raccontano (51), Ester Margherita Barbato – Fatica (24).

A completamento d’informazione è opportuno precisare  che queste dieci poesie fanno parte del gruppo delle 30 finaliste ancora TUTTE in gara per il risultato finale che verrà reso noto alla fine di Novembre, DOPO che saranno stati comunicati i risultati delle votazioni tramite 1) coupon annessi al quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio 2) coupon annessi alle antologie “Otto milioni -2016” d’imminente pubblicazione 3) voti espressi dalle 5 differenti Giurie nominate rispettivamente da DILA, da Bruno Mancini, da Roberta Panizza, dal quotidiano Il Dispari e dall’emittente televisiva Teleischia.

Entro la fine del mese di Settembre, tutte le poesie finaliste saranno state pubblicate in esclusiva su questo quotidiano Il Dispari.

Seguendo un altro evento, ma dello stesso argomento e di uguale impegno in favore dell’Arte in generale e della Poesia in particolare, ci spostiamo in Trentino e per la precisione Caldes dove Roberta Panizza, Vicepresidente e Direttrice Artistica della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, ha duettato con Paolo Balestri dando vita ad un “Incontro di poesia” imperniato sulle figure di due Mostri Sacri del ‘900 italiano.

Panizza – Montale & Balestri – Quasimodo, dinanzi ad una sala stracolma (molte persone sono restate fuori per esaurimento dei posti disponibili), hanno magnetizzato il pubblico di amanti della Poesia.

L’accompagnamento musicale di Nicola Ravelli e Marcello Sani ha contribuito a far sì che l’evento, realizzato dalla FAI (Fondo Ambiente Italiano) delegazione di Trento – Gruppo FAI Val di Sole, possa essere considerato un’iniziativa da “esportare” in località diverse e da ripetere, seppure presentando Artisti differenti.

Bruno Mancini

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Silvana Lazzarino intervista ELISA BARONE

Com’è nato il bisogno di accostarsi alla poesia e quando ha iniziato a scrivere poesie?
Da piccola la mia caratteristica era di parlare in versi a rime baciate e questo fin dalla terza- quarta elementare. Ero portata per la scrittura e a conferma di questo è il tema scritto in terza elementare “Cantava quell’uccellino nella gabbia, ma non di gioia” che piacque molto alla maestra tantoché lo lesse a tutte le classi. Ricordo che il tema finiva con i due bambini che liberano l’uccellino. Anche qualche anno dopo alle medie la mia professoressa di lettere mi suggerì di continuare a scrivere.

Quali sono i suoi motivi di ispirazione per la scrittura poetica?
Ogni aspetto della vita è fonte di ispirazione: una parola, un fatto accaduto, un incontro con una persona, un ricordo. Appena ho l’ispirazione devo subito scrivere tantoché spesso mi sono ritrovata a prendere appunti su scontrini, pacchetti di sigarette di mio marito. L’ultima poesia scritta in maniera precaria l’ho composta in un bar ristorante dove ero a pranzo con mio marito. “Di spalle” l’ho scritta su un tovagliolo di carta conquistata da un breve racconto di un mio collega, padre separato con cui avevo poco prima parlato al telefono.

Cinque romanzi e tutti di successo. Ve ne è uno in particolare “Il cuore al di là del male” che tratta della vicenda di Fioravanti e della sua donna Francesca Mambro implicati nella strage di Bologna. Cosa l’ha spinta a raccontare “tra le righe” questa realtà dove dominano terrorismo e malavita?
Di Fioravanti mi ricordo quando da ragazzino recitava con disinvoltura, e poi quando appresi che quel piccolo attore era diventato un terrorista ne restai colpita. Molto più tardi, nel 2009, mentre mi trovavo a Cesenatico sul giornale avevo letto che quel terrorista, condannato anche per  la strage di Bologna era un uomo libero e mi venne in mente di fargli un’intervista immaginaria e romanzata.

Si tratta di una sorta di intervista romanzata. Chi sono gli interlocutori?
Siamo io in qualità di intervistatrice e lui Sandro Berton.  è stato  inevitabile mettere in scena  la compagna Stella Vitale che qui è però figlia di un carabiniere e non di un poliziotto come nella realtà era Francesca Mambro. Nel libro parlando al terrorista faccio riferimento al suo passato di attore e qui ritorna l’intersecarsi tra realtà e fantasia.

Il diritto e le sue leggi, il cuore e le sue emozioni. Due modi di essere di Elisa Barone apparentemente contrastanti. Cosa pensa a riguardo?
Non penso nulla in particolare, ma sicuramente la persona prevale sulla professionista. Questo aspetto creativo mi aiuta molto anche a capire meglio gli altri e riesco meglio a farmi carico delle problematiche di chi soffre o vive momenti difficili.

Quando è stata ad Ischia per la prima volta? Ha mai pensato di scrivere una poesia per Ischia?
Ischia la conosco da tempo, vi sono stata diverse volte in vacanza, e poi vi sono tornata due anni fa quando ho conosciuto Bruno Mancini poeta e scrittore affermato e presidente dell’Associazione DILA- “Da Ischia L’Arte”.
Non ho ancora scritto una poesia su Ischia, però penso di farlo presto.

Silvana Lazzarino.

Il Dispari 20160829 tutto ridim

Skin di Vesna Pavan, il colore diventa Materia ed Emozione

Vesna Pavan, figlia d’arte di origine friulana, è un’artista originale, poliedrica e socialmente impegnata.
Le sue creazioni prendono ispirazione dal mondo che la circonda, ma anche dal suo panorama interiore.
È innamorata dell’arte in tutte le sue forme.
La sua produzione artistica trae ispirazione dalla storia, dalla moda, dal design, dalla fotografia e dalla pubblicità.
In ventiquattro anni di carriera ha saputo rinnovarsi continuamente, sperimentando nuove tecniche e nuovi linguaggi espressivi.
L’artista ha condotto una continua ricerca sulla figura femminile, che viene rappresentata in tutta la sua bellezza e vitalità nei cicli FUSION e FUSION VOGUE.
L’evoluzione artistica di Vesna raggiunge il suo culmine nel 2013 con il ciclo SKIN, che rappresenta un salto evolutivo nel mondo dell’arte dagli anni ’50.
I lavori SKIN sono la messa in scena della figura femminile come materia, che può essere vissuta e toccata. È colore colato, libero da qualsiasi supporto, elaborato e cristallizzato in un attimo preciso del suo tempo di essiccazione. Questo ciclo è protagonista dell’innovazione artistica di questo secolo.
La sperimentazione tecnico-pittorica inventata dall’artista in SKIN viene messa, dai critici Italiani, alla stregua delle avanguardie degli anni Cinquanta: dalle tele cauterizzate di Alberto Burri al dripping di Pollock, fino all’Espressionismo Astratto degli squarci cromatici di Clyfford Still, a cui si aggiunge quel côtè più pop, esclusivamente americano, di Claes Oldenburg o Robert Rauschenberg.
Le opere realizzate con gli smalti plastici prendono forma e trasmettono un senso di equilibrio attraverso l’alternanza di pieni e vuoti.
La tecnica SKIN per la sua innovazione è stata scelta da Pavan per dar luce a 125 opere realizzate appositamente per il progetto umanitario internazionale RED&FUCHSIA.
Iniziativa che Vesna sta portando avanti da più di un anno, in collaborazione con il Rotary Club di Certosa di Pavia, con lo scopo di raccogliere fondi per pagare gli interventi alle donne che hanno subito deturpazioni da acido.
Le opere saranno inviate alle sedi Rotary di 24 paesi, per essere vendute all’asta. I proventi verranno interamente devoluti ad ASFI (Acid Survivors Fondation India) e ASTI (Acid Survors Trust International), associazioni che operano quotidianamente sul campo, dando alle vittime supporto, assistenza e cure mediche.
Hanno scritto di lei Luca Beatrice, Paolo Levi e Vittorio Sgarbi.
Il 7 ottobre, allo Sporting Club Milano 2, Vesna Pavan sarà presente con undici opere del ciclo SKIN alla manifestazione ARTKULTURA-MILANO 2016.
Adriana Fenzi

Il Dispari 2016-08-29

 

Bruno oggi parliamo di IL DISPARI

 Il Dispari 2016-08-15

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

Il Dispari 2015 – 05 – 25

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Il Dispari 2015 – 06 – 15

Il Dispari 2015–06–22

Il Dispari 2015–06–29

Il Dispari 2015-07-06

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Il Dispari 2015-07-20

Il Dispari 2015-07-27 Sam – Zanarella

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IL DISPARI 2016

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