Il Dispari 20180910 – Redazione culturale

Il Dispari 20180910 – Redazione culturale

Il Dispari 20180910

Il Dispari 20180910

Editoriale

MICRO & IL SEXTANTE proporranno una Mostra d’Arte ad ingresso GRATUITO AD INVITI dal titolo L’ECO DELLA PACE il cui vernissage si terrà giovedì 20 Settembre 2018, alle ore 18:30, presso la  MICRO in Viale Mazzini 1, ove resterà in esposizione fino al successivo 30 Settembre.

La mostra L’ECO DELLA PACE a cura di Mariapia Ciaghi e Paola Valori è composta da cinquanta grafiche per la pace e contro tutte le guerre.

Un nucleo di inediti materiali d’archivio provenienti dalla collezione privata di il Sextante di Mariapia Ciaghi raffiguranti opere realizzate da alcuni dei migliori artisti mondiali.

L’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”

tramite me (tel. 3914830355 ore 11-24) e/o tramite Angela Maria Tiberi (tel 3205584216) Presidente della sede operativa di Latina, provvederà al rilascio di inviti per tutti i lettori di questa pagina e per tutti i membri del nostro gruppo fb LENOIS che ne faranno richiesta entro il prossimo 15 Settembre.

Tutti coloro che per ragioni di distanza non saranno in condizione di presenziare all’evento, potranno concordare con Angela Maria Tiberi un breve cenno di saluto che sarà espresso agli artisti, agli organizzatori e ai visitatori della mostra da uno dei Soci DILA presente all’evento.

I Soci DILA, e solo loro, potranno iscriversi, sempre tramite Angela Maria Tiberi, per partecipare attivamente alla presentazione dell’evento.

Il Vernissage sarà registrato in video e successivamente sarà immesso in rete e diffuso tramite le TV che seguono con interesse i progetti culturali indicati ed organizzati da DILA e dai suoi Soci.

Ampio spazio sarà riservato alla cronaca dell’evento in questa pagina culturale del quotidiano Il Dispari di Gaetano N Di Meglio (distribuito in edicola ogni lunedì in gratuito abbinamento con la storica testata giornalistica Il Mattino di Napoli)

La Mostra  L’ECO DELLA PACE

nasce da un’idea di Mariapia Ciaghi  Socia dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”, già nota ai lettori di questo quotidiano Il Dispari diretto da Gaetano Di Meglio in quanto collaboratrice ed opinionista della pagina culturale, giornalista e regista cinematografica, titolare de Il Sextante, impresa di organizzazione di eventi internazionali e casa editrice che vanta tra le sue pubblicazioni anche il trimestrale Eudonna Magazine oltre a curare l’edizione delle nuove antologie di DILA, direttrice della rivista Eudonna); con il coordinamento generale di Paola Valori della quale pubblicheremo presto un’intervista esclusiva per questa testata giornalistica e che ora ci limitiamo a presentare dicendo solo che è specializzata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle.

Ha svolto attività freelance per diverse case editrici

curando l’illustrazione di copertine per libri destinati sia ai ragazzi che al pubblico adulto, affianca all’attività di illustratrice e designer un vivo interesse per l’organizzazione di iniziative culturali, artistiche e musicali, è promotrice di eventi dedicati alle nuove tendenze dell’arte contemporanea, collabora con artisti e istituzioni nell’ideazione e realizzazione di progetti culturali, ha fondato MICRO, spazio aperto alle nuove tendenze dell’arte e della ricerca, dove alterna mostre di artisti contemporanei a esposizioni proprie, ed è presidente dell’Associazione Michele Valori impegnata particolarmente nella promozione delle arti visive contemporanee e nell’allestimento di mostre, rassegne, conferenze, dibattiti e workshop.

La Mostra rientra nell’ambito di “Open Generazioni a Confronto”

una serie di appuntamenti culturali ideati e promossi dall’Associazione Michele Valori con attività espositive, giornate di ricerca e incontri di approfondimento, che focalizzano l’attenzione sul confronto intergenerazionale tra artisti.

La collaborazione tra Paola Valori e Mariapia Ciaghi, oltre a sottolineare il valore storico artistico della collezione, intende offrire un’occasione di incontro e di riflessione sul ruolo dell’arte su temi tanto attuali e urgenti come la pace e il dialogo tra culture diverse

La Mostra può considerarsi un piccolo ma intenso percorso espositivo, ricco di inedite produzioni realizzate nel secondo Novecento e presentate al pubblico per la prima volta:

Gropper, Makoto Ueno, J.W.Wassiljew, Norberto Onofrio, Jose Venturelli, Erasto Cortes, Charles White, Verdon Morcom, I.Md. Sukengadja, Toshitugu Yoshida, To Chiem, Nguyen do Cung, Kim Gon-Dzung, BaUn-Song, Li Tschung, Li Hua, Wu Fan, U Ohn Lwin, Haren Das, Ruth Schloss, Nicolaus Manoussis, Augusto Murer, Giacomo Manzù, Peter Peri, Fritz Griebel, Arno Mohr, Fritz Cremer, Tadeusz Kulisiewicz, Vaclav Sivko, Orest Dubay, Karl Raszler, Johann Kass, Julius Hincz, Gheorghe Ivancenco, Marcel Chirnoaga, Jakobov Mirtscho, Georgi Daskalov, G.F. Sacharow, I.N. Worobjewa, N.I.Kalita.

MICRO è la struttura organizzativa, nonché la sede, di un progetto dedicato alla creatività  contemporanea.

Luogo interattivo dove convergono le più diverse forme di espressività.

Propone una programmazione culturale multidisciplinare con eventi, esposizioni, performance, installazioni, grafica, design, fotografia, musica, spettacolo.

Concepito come work in progress, legato ai diversi luoghi espositivi che lo accolgono, si è ormai consolidato come punto di aggregazione anticonvenzionale per Roma e la sua provincia.

La mostra sarà inaugurata alla presenza delle curatrici e resterà visitabile su appuntamento  chiamando il numero +39 347 0900625.

Visto l’alto valore dell’iniziativa durante il periodo d’esposizione sono previsti incontri con promotori culturali ed esperti, per educare alla pace le nuove generazioni attraverso percorsi laboratoriali per le scuole di diverso ordine e grado.

Riferimenti organizzativi per i visitatori:

info@associazionemichelevalori.it

info@ilsextante.net

emmegiischia@gmail.com

Bruno Mancini

Angela Maria Tiberi intervista Luigi Sergianni in esclusiva per Il Dispari

Luigi Sergianni è definito il “cinema italiano” in quanto ha lavorato come scenotecnico nei film dei più grandi attori e registi italiani fin dalla fine degli anni Sessanta.

-D: Come è nata la sua passione per il cinema ?

-R: Nel 1968 mi recai agli Stabilimenti di Cinecittà a ROMA perché avevano bisogno di un falegname e con l’incoraggiamento di mia moglie intrapresi questa carriera quasi per gioco.

-D: Quali sono i film a cui ha partecipato?

 -R: Construction manager: 2013 The Elevator: Three Minutes Can Change Your Life; 2009 Holy Money; 2007Seta; 2006 Black Dahlia; 2006 Le colline hanno gli occhi; 2005 Il nascondiglio del diavolo – The cave; 2002/IHeaven; 1999 Titus; 1997 Kundun; 1994 A che punto è la notte (TV Movie); 1985 A.D. (TV Mini-Series); 1994 Il postino; 1991 Monteriano – Dove gli angeli non osano metter piede; 1990 La voce della luna; 1989 Etoile; 1988 Le avventure del Barone di Munchausen; 1986 Il nome della rosa; 1982 Oltre la porta; 1969Fellini – Satyricon. 

Construction coordinator: 2002 Gangs of New York; 1998 La leggenda del pianista sull’oceano; 1996 Bambola; 2003 Ritorno a Cold Mountain.

Construction supervisor: 2002 Callas Forever; 1999 Il settimo papiro (TV Mini-Series 3 episodi); Part Three; 1999 Part Two; 1999 Part One; 2005 Casanova. 

Set construction supervisor: 1988 Il segreto del Sahara (TV Mini-Series 4 episodes). 

Master set builder: 1989 Francesco. 

Set constructor: 1986 Ginger e Fred; 1983 Donna sola. 

Construction manager – uncredited: 1976 Il Casanova di Federico Fellini.  

-D: Come scenotecnico si ricorda alcuni film?

-R: Non sono solo scenotecnico, ho avuto altre mansioni. Ora elenco alcuni film.
Scenotecnico, filmografia: 2007 Seta.
Direttore dei lavori: 2006 Le colline hanno gli occhi.
Capocantiere: 2005 Casanova.
Construction Co-ordinator SV: 2005 La grotta.
Supervisore dei lavori: 2005 The Black Dahlia.
Construction Manager: 1990 La voce della luna.
Imposta Decoratore: 1989 Le avventure del barone di Munchausen.
Responsabile della costruzione: 1986 Der Name der Rose.
Capocantiere: 1985 Zenzero e Fred.

-D: Quale regista sente più vicino alla sua personalità?

-R: Ho conosciuto notevoli registi ma ho sentito più vicino a me Sergio Leone.

-D: In quali film ha lavorato con lui?

-R: C’era una volta in America.

-D: Ha conosciuto Federico Fellini?

-R: Sì, ho lavorato con lui in Satyricon, Amarcord, Roma, La città delle donne, Casanova,

D: Quale tra i film di Federico Fellini è stato il più difficile da interpretare?

-R:  Satyricon

-D: Qual è fra gli attori con cui ha lavorato quello che ha stimato o, se ancora in vita, stima di più?

-R: Marcello Mastroianni, era una persona molto umile, direi un gentiluomo.
-D: Ha lavorato con Pier Paolo Pasolini?
-R: Sì, ho girato con lui Il Decameron, Uccellacci e uccellini.
-D: Quali sono gli ultimi film in cui ha lavorato?
-R: Gomorra I, Gomorra II, Suburra, I delitti del BarLume.

-D: Qual è l’attore che porta nel cuore?

-R: Massimo Troisi con la sua interpretazione nel film Il Postino.

-D: Qual è la donna invece che porta nel suo cuore?

-R: Mia moglie, compagna fedele e ammirevole che mi ha sostenuto e compreso in oltre cinquanta anni di matrimonio.

La ringrazio per la sua disponibilità.

Le ho dedicato la seguente poesia

 

Luigi Sergianni

I tuoi capelli grigi
mi incutono profondo rispetto
nei tuoi confronti,
grande uomo
vissuto nell’Italia della Gloria del cinema italiano
conosciuta nel mondo d’oltreoceano.
Oggi i giovani devono ritrovare quei valori
perduti e prenderti come esempio da imitare
con il tuo operato di giovane falegname
dalle mani di creatività infinita
e credere in se stessi come facesti tu
senza posa nella storia italiana del cinema
a cavallo di due generazioni che non esistono più
ma che sono immortalate nei film
che perennemente resteranno nella antica gloria italiana.

Angela Maria Tiberi Presidente Regione Lazio per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Presidente Regione Lazio per conto dell’Associazione internazionale La Pulce Letteraria.
Ambasciatrice dell’Associazione Magna Grecia Latina New York.
Ringrazio per la collaborazione Manuela Ranaldi (Segretaria Delegazione Regione Lazio Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”).


Il Dispari 20180903 – Redazione culturale

Il Dispari 20180903

Il Dispari 20180903 Editoriale L’inizio del mio racconto “Il libro di Sonia”

Editoriale

L’inizio del mio racconto “Il libro di Sonia” tratto dalla raccolta “Come i cinesi volume primo”

Il libro di Sonia
Capitolo 1°

Così mentre –“Avidamente allargo la mia mano” – *
pongo uno specchio curvo, focalizzante l’infinito appiattito alle spalle, sostengo, per il tempo di una immagine, l’incredulità e lo stupore di un primo piano sghembo, distorto, ambiguo, sfocato e pieno di propaggini tentacolari attecchite fino ai lembi estremi del composto scenografico, e biascico in fissità di automa.

– “Cercavano il miglio gli uccelli ed erano subito neve; ” -*

Tratteggiando l’orlo del baratro, le ginestre (fiore amato dalla mia donna) stratificavano “fotogrammetrate” nel lento percorso, sinuoso per coste scoscese, di un treno partito da una notte del nord ed ora ficcato finalmente, nell’alba già lucida, su mari e monti di borghi antichi siciliani.
Sonia ad un passo dai quaranta anni viveva fisicamente non oltre l’agitazione degli occhi su squarci di luci, e, solo a tratti in strette decise delle mani che sbiancavano il tenue rossore del primo sole di tarda primavera imprigionato dalle sue dita – lunghe e delicate -. Sonia per altro immobile, sporgendo un taglio di viso in offerta al fruscio dell’aria violenta e quasi tagliente – arrotolata tra i capelli -,

E Sonia pensava:

“Chissà cosa farò da qui ad un mese, o cosa penserò in quel giorno di luglio, oppure in un qualsiasi altro giovedì 11 Settembre, 18 Settembre, nel Dicembre 198…
Oggi, so troppo bene quel che penso e quel che faccio e quel che so. Che strano, oggi la primavera è forte, la terra si risveglia, nascono tutti i fiori che mi piacciono tanto e muore tutto ciò che mi piaceva tanto.
Accetto di riconoscermi. Accetto di riconoscermi perché mi sento sola come non mai, peggio, sola come sempre. Sì, accetto di riconoscere anche la mia solitudine. Amore, affetto, comprensione, intese, solitudine, solitudine, solitudine, solitudine. Chi avrebbe…

* Versi di Salvatore Quasimodo

Edizione prima – Editore Bruno Mancini – Pubblicato 9 Settembre 2006 – Lingua italiana – Pagine 146 – Rilegatura copertina morbida con rilegatura termica – Inchiostro contenuto bianco e nero – Peso 0,27 kg – Prodotto ID 470699
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-primo/paperback/product-470699.html

Lucia Fusco inizia a collaborare con la pagina culturale di
Il Dispari intervistando Angela Maria Tiberi

inizia a collaborare con la pagina culturale di Il Dispari

intervistando

Angela Maria Tiberi

UNA VITA TRA CINEMA E POESIA

Nella villetta a Pontinia quadri, passeggini e biciclette invadono il perimetro delle scale, nel salotto di casa un quadro dai toni viola di Novella Parigini, libri sulle pareti e un bambino addormentato in un box rapiscono lo sguardo e l’anima di chi entra a casa di Angela Maria Tiberi.
Mi accoglie con un sorriso dolcissimo e un bicchiere di acqua fresca e limone.

-D: Angela, dalle tue poesie traspare una creatura che non conosce malvagità…

-R: Imperfetta, cerco di impegnarmi nel mio meglio.
Ignoro i cattivi, devo dire che ho ricevuto il bene anche dai miei nemici.
Spero nel bene, non è una maschera. Io sono così.
Sono nata a Pontinia ma cresciuta a Roma, a Largo Preneste, quando c’erano casette e baracche.

Per strada ho conosciuto Anna Magnani che portava caramelle e giocattoli rotti ai bambini della borgata, da noi traevano ispirazione per il loro lavoro Mario Riva, che ci accarezzava con delicatezza e mi faceva soffrire dicendo che sembravo asiatica con i miei occhi a mandorla, Aldo Fabrizi, Vittorio Gassmann, Alberto Sordi, Pier Paolo Pasolini mi ha ripreso – acefala! – con due fiaschi d’acqua in “Ragazzi di borgata”. Venivano da noi bambini nell’oratorio della Chiesa di Sant’Anastasìa, per conoscerci, per parlarci.

Sono stata a Roma fino al 1981 poi mi sono sposata con il mio primo amore che mi dedicava poesie e canzoni e mi sono trasferita a Latina, dove ho insegnato Economia Aziendale per 33 anni.
Ho sempre sentito la mancanza dello stile di vita della Capitale.

-D: Hai vinto circa duecento cinquanta premi e titoli in undici anni…

R: Sì. Mi ha spinto a scrivere Domenico Di Stefano, che oggi è il mio spirito guida.
Continuo a sentire il suo amore e la sua vicinanza.
Ho scritto venti libri di poesie e racconti, ho partecipato con le mie opere in svariate antologie.
Ho iniziato a scrivere dopo la morte di mio padre, per ricordare mio nonno, eroe di guerra e medaglia di bronzo, morto ad Addis Abeba nel 1937.
Mio padre, ragazzino orfano, soffrì la fame e l’abbandono della famiglia e di non poter riavere il corpo del genitore, ormai nell’Ossario di Guerra e quindi non più restituibile.
Da questa sofferenza sono partita per esprimere un desiderio di pace e di amore universale.

Amo tutti: la mia famiglia, i miei amici, le persone.

Spero che Salvini voglia cambiare le condizioni di vita degli ultimi, specialmente dei bambini.
Ho fiducia nella sua buona volontà. Spero che abbia la forza di dare dignità anche agli ultimi.
Amo i rom perché non sono compresi e voglio ricordare il loro genocidio, insieme a quello dei nostri fratelli ebrei, che amo insieme ai palestinesi.
Vorrei che i potenti e i ricchi della terra operassero per attuare la pace universale, così come ci hanno insegnato Cristo e tutti i profondi religiosi nel mondo.

-D: Che rapporto hai con gli animali?

-R: Ho avuto un pesciolino che ha vissuto con me per undici anni, ora ho un cane e un gatto che amo molto.

-D: I tuoi libri sono spesso accompagnati da bellissime immagini…

-R: Sì. Sono disegni e dipinti di Milena Petrarca, pittrice, ispiratrice ed amica, vincitrice del Premio di Arti grafiche “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Tramite DILA, il Premio Magna Grecia, il quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio e diversi altri gruppi di Artisti con i quali collaboro con spirito di gioia, ho conosciuto Giovanni Rotunno, Assunta Gneo, Bruno Mancini, Michelangelo Angrisani che mi sono di aiuto nell’ispirazione e nell’opera.
Con loro partecipo a numerose giornate di incontro di arte, musica, poesia, cultura che mi danno la carica per continuare il mio lavoro.
A Latina, per il mese di settembre, sto progettando con un’amica un salotto letterario dedicato alle donne.

Grazie Angela, buon lavoro e buone vacanze.

LUCIA FUSCO

NdR: Chi è Lucia Fusco? Ve lo diremo presto!

Twitteroni

1) Oggi, 3 Settembre 2018,

importantissimo appuntamento al Museo Etnografico del Mare di Ischia (Ischia ponte Palazzo dell’Orologio ore 18.00) per avviare nuovi impulsi atti a garantire la sopravvivenza del Museo mediante la collaborazione di Sponsor e di nuove idee gestionali.

Tutti gli amanti della cultura presenti sull’Isola d’Ischia dovrebbero ritenere indispensabile partecipare a questa che è, senza dubbio, una lodevole iniziativa nella prospettiva di rilancio di un Museo dalle caratteristiche quasi uniche in Italia.

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” insieme a numerose altre Associazioni, con le quali essa ha in atto rapporti di stretta collaborazione, hanno deliberato di partecipare all’incontro delegando me a rappresentarle ed autorizzandomi ad offrire tutta la gratuita collaborazione possibile.

2) Il Comune di Forio

è ricorso alla procedura corretta, con avviso pubblico, atta ad assegnare l’incarico di Direttore artistico per le prossime manifestazioni natalizie.
Infatti, il Comune ha partecipato all’avviso pubblico della Regione Campania per essere ammesso al finanziamento con fondi Poc 2014-2020 da erogare appunto per la organizzazione di “Eventi di rilevanza nazionale ed internazionale”.

Il progetto “Note di Natale sotto l’albero” edizione 2018 – 2019” si propone l’obiettivo di «valorizzare tutte le risorse storico – culturali presenti sul territorio, di avvicinare le nuove generazioni alle diverse forme dell’arte – musica, danza, teatro – e di promuovere l’artigianato locale, superando la dimensione locale nella capacità di attrazione di flussi turistici provenienti anche da altre regioni d’Italia».

Questo progetto di massima è stato giudicato ammissibile dalla Regione. Per passare alla fase successiva si deve redigere il progetto esecutivo, specificando e calendarizzando gli eventi che si intende realizzare, nonché indicando il Cast artistico delle singole manifestazioni e il Direttore artistico.

Poiché nell’organico comunale non è possibile reperire figure professionali disponibili, è stata avviata la procedura esplorativa e comparativa per l’individuazione della figura del Direttore artistico. Il Direttore artistico sarà, quindi, nominato tramite valutazione e comparazione dei cs pervenuti e ad un eventuale colloquio.
Il relativo compenso è stato determinato in 3.740,40€..

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, che qui rappresento, insieme a numerose altre Associazioni, con le quali essa ha in atto rapporti di stretta collaborazione sarà lieta di collaborare con il Comune di Forio e con il Direttore artistico prescelto, realizzando GRATUITAMENTE spettacoli culturali e di Arte varia.

Bruno Mancini

Il Dispari 20180827 – Redazione culturale

Il Dispari 20180827

Il Dispari 20180827

Editoriale

L’inizio del mio racconto “L’estate con la parrucca” tratto dalla raccolta “Come i cinesi volume primo”

L’estate con la parrucca
Capitolo 1°

Esiste nella vita una sensazione chiamata notte.
Ad Ischia poi esiste anche un Bar con molti tavoli. Uno è sempre occupato. Il nostro. Quanti ne siamo? Chi lo sa. Molti. Chi siamo? Chi lo sa. Fratelli. Da dove, da dove hanno inizio le vie a questo porto di tavoli e di notte? Chi lo sa. Dalla notte.
Ad Ischia esiste un tavolo che nella notte a macchia d’olio s’allarga alla strada di corpi.

La prima sera fu Luglio.

«Andiamo a cenare ai Maronti, vuoi venire con noi?»
«Eh!»

Come ti sentivo dire di teatro e di letteratura e di cinema e di arte mentre ero vicino alla amica silenziosa e austera!

Tu parlavi ed io ti seguivo, e mentre mi facevi conoscere il tuo inverno, io cercavo di intuire la tua estate e tentavo di inserirmi in essa come presenza attiva.
Estate di uomini? Estate di amori? O forse estate idilliaca di contemplazioni? Sulla spiaggia di individui assorti in penetrazioni di libri, in soste in chiazze di lampioni, all’alba, solo, sui marciapiedi con gli occhi alle cosce lisce e pelose, senza malizia.
Fu notte di prova. Sapere cosa sapevamo saper volere. Mi trovai da solo con lei e lei mi sfuggì.

Fuggì lontano nell’acqua nuda non vista, come vittima di un rito pagano, senza voltarsi e senza parlare.

La tavolata gridò gente. Mangiammo prosciutto e bevemmo vino, bagnammo la pasta di vino, le gambe, la faccia, i capelli.
Di vino, di vino duro e lucente come i nostri occhi di febbre, nato con sforzi di piedi e di mani.
E noi eravamo in esso. Eravamo nelle fatiche dei suoi padri buttati a raccogliere, finita la guerra, l’ultima cesta di semi.
Nei loro affaticati meriggi di Agosto sulla china della collina, sulla terra arsa e mossa in colpi di mani e di acciaio. Eravamo nei loro…

Bruno Mancini

Vetrina libri di Bruno Mancini

www.lulu.com

Pagine 146

Copertina morbida con rilegatura termica

Inchiostro contenuto bianco e nero

ID 470699

Prezzo € 10,41 (IVA esclusa)

 

http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-primo/paperback/product-470699.html

Silvana Lazzarino |Oliviero Rainaldi in mostra a Napoli con “Le otto opere di misericordia”

A Napoli, al Pio Monte della Misericordia, l’artista rivisita il dipinto del Caravaggio “Le Sette opere di Misericordia”.

L’arte con il suo linguaggio universale racconta le emozioni della vita, restituendole attraverso la poesia di linee, forme e colori dove il tempo sembra fermarsi.
È quanto propone Oliviero Rainaldi, classe 1956, tra i più interessanti protagonisti della scena artistica contemporanea con opere presenti in tutto il mondo, che ha posto al centro della sua ricerca l’uomo e le sue emozioni.

La figura umana è da lui indagata attraverso diversi materiali tra cui olio, gesso, bronzo, marmo, ceramica, affresco, passando da composizioni più complesse ad altre più essenziali in cui si avvertono reminiscenze con culture del passato.
L’indagine sull’uomo e l’esistenza fatta anche di sofferenze, lo porta a soffermarsi sul bisogno dello stesso individuo di dare risposte a questa vita, volto alla ricerca di infinito.
Spiritualità che Rainaldi ha espresso in particolare nella rivisitazione dell’opera realizzata da Caravaggio su commissione di Luigi Carafa Colonna suo protettore durante la fuga da Roma dopo la condanna per omicidio.

Oliviero Rainaldi, in mostra a Napoli fino al 30 Settembre 2018,

mira infatti a creare un dialogo di rispondenze visive ed emotive con l’opera del Caravaggio.
Un lavoro di grande forza realistica con cui sono descritti i sentimenti di compassione, ampliando il senso evocativo della spiritualità e del sacro attraverso anche l’aggiunta di un‘ottava opera a rappresentare l’ottava misericordia volta a se stessi, per recuperare la capacità di amarsi e poi amare gli altri.

Con questa opera formata da otto colonne ciascuna di 9 metri di altezza, leggere e purissime, simulando otto candele Rainaldi intende creare una sorta di completamento con una tra le più avvolgenti opere del Caravaggio conservata proprio al Pio Monte della Misericordia.

L’Artista prosegue l’intensità emotiva data dalle luci e dalle ombre del dipinto del Caravaggio con forme dagli ulteriori segni mistici e significati che abbracciano le “buone” azioni dell’uomo nella sua quotidianità. La scultura/installazione si ispira a quella fiamma simbolo dello Spirito, citando la torcia, che compare al centro del dipinto del Caravaggio da lui utilizzata per la prima volta quale fonte di luce.

Le Sette opere di Misericordia:

Dare da bere agli assetati, Ospitare i pellegrini, Visitare gli infermi, Dar da mangiare agli affamati, Vestire gli ignudi, Visitare i carcerati e Seppellire i morti, grazie al talento di Oliviero Rainaldi, si arricchiscono di un altro gesto, altrettanto importante riferito alla Misericordia con sé stessi.

Per accettare gli altri bisogna prima accettare se stessi a significare quanto sia importanti prima accogliere se stessi, riconoscersi ed amarsi per come si è, per poi essere pronti a fare altrettanto con gli altri.

Un percorso tra sacro e profano, entro attitudini e limiti della natura umana.

Ad accompagnare l’installazione (itinerante) c’è un Catalogo edito da Allemandi con l’introduzione di Alessandro Pasca di Magliano, Soprintendente del Pio Monte della Misericordia e con testi di Maria Savarese, Qilan Shen e Claudio Strinati.

Lucia Fusco inizia a collaborare con la pagina culturale di
Il Dispari intervistando Angela Maria Tiberi

UNA VITA TRA CINEMA E POESIA

Nella villetta a Pontinia quadri, passeggini e biciclette invadono il perimetro delle scale, nel salotto di casa un quadro dai toni viola di Novella Parigini, libri sulle pareti e un bambino addormentato in un box rapiscono lo sguardo e l’anima di chi entra a casa di Angela Maria Tiberi.
Mi accoglie con un sorriso dolcissimo e un bicchiere di acqua fresca e limone.

-D: Angela, dalle tue poesie traspare una creatura che non conosce malvagità…

-R: Imperfetta, cerco di impegnarmi nel mio meglio.
Ignoro i cattivi, devo dire che ho ricevuto il bene anche dai miei nemici.
Spero nel bene, non è una maschera. Io sono così.
Sono nata a Pontinia ma cresciuta a Roma, a Largo Preneste, quando c’erano casette e baracche.

Per strada ho conosciuto Anna Magnani che portava caramelle e giocattoli rotti ai bambini della borgata, da noi traevano ispirazione per il loro lavoro Mario Riva, che ci accarezzava con delicatezza e mi faceva soffrire dicendo che sembravo asiatica con i miei occhi a mandorla, Aldo Fabrizi, Vittorio Gassmann, Alberto Sordi, Pier Paolo Pasolini mi ha ripreso – acefala! – con due fiaschi d’acqua in “Ragazzi di borgata”. Venivano da noi bambini nell’oratorio della Chiesa di Sant’Anastasìa, per conoscerci, per parlarci.

Sono stata a Roma fino al 1981 poi mi sono sposata con il mio primo amore che mi dedicava poesie e canzoni e mi sono trasferita a Latina, dove ho insegnato Economia Aziendale per 33 anni.
Ho sempre sentito la mancanza dello stile di vita della Capitale.

-D: Hai vinto circa duecento cinquanta premi e titoli in undici anni…

-R: Sì. Mi ha spinto a scrivere Domenico Di Stefano, che oggi è il mio spirito guida.
Continuo a sentire il suo amore e la sua vicinanza.
Ho scritto venti libri di poesie e racconti, ho partecipato con le mie opere in svariate antologie.

Ho iniziato a scrivere dopo la morte di mio padre, per ricordare mio nonno, eroe di guerra e medaglia di bronzo, morto ad Addis Abeba nel 1937.
Mio padre, ragazzino orfano, soffrì la fame e l’abbandono della famiglia e di non poter riavere il corpo del genitore, ormai nell’Ossario di Guerra e quindi non più restituibile.
Da questa sofferenza sono partita per esprimere un desiderio di pace e di amore universale.

Amo tutti: la mia famiglia, i miei amici, le persone.
Spero che Salvini voglia cambiare le condizioni di vita degli ultimi, specialmente dei bambini.
Ho fiducia nella sua buona volontà. Spero che abbia la forza di dare dignità anche agli ultimi.
Amo i rom perché non sono compresi e voglio ricordare il loro genocidio, insieme a quello dei nostri fratelli ebrei, che amo insieme ai palestinesi.
Vorrei che i potenti e i ricchi della terra operassero per attuare la pace universale, così come ci hanno insegnato Cristo e tutti i profondi religiosi nel mondo.

-D: Che rapporto hai con gli animali?

-R: Ho avuto un pesciolino che ha vissuto con me per undici anni, ora ho un cane e un gatto che amo molto.

-D: I tuoi libri sono spesso accompagnati da bellissime immagini…

-R: Sì. Sono disegni e dipinti di Milena Petrarca, pittrice, ispiratrice ed amica, vincitrice del Premio di Arti grafiche “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Tramite DILA, il Premio Magna Grecia, il quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio e diversi altri gruppi di Artisti con i quali collaboro con spirito di gioia, ho conosciuto Giovanni Rotunno, Assunta Gneo, Bruno Mancini, Michelangelo Angrisani che mi sono di aiuto nell’ispirazione e nell’opera.
Con loro partecipo a numerose giornate di incontro di arte, musica, poesia, cultura che mi danno la carica per continuare il mio lavoro.
A Latina, per il mese di settembre, sto progettando con un’amica un salotto letterario dedicato alle donne.

Grazie Angela, buon lavoro e buone vacanze.

LUCIA FUSCO

NdR: Chi è Lucia Fusco? Ve lo diremo presto!

DILA & IL DISPARI 2018

 

Il Dispari: una pagina per DILA

DILA & IL DISPARI 2017

Il Dispari & Bookcity

Gaetano Di Meglio

Miramare Gaetano .jpg

Direttore del quotidiano Il Dispari

DILA & IL DISPARI 2017 Redazione culturale

distribuito in edicola insieme al quotidiano “Il Mattino” di Napoli

Il mattino logo

ha scritto:

Al Presidente Bruno Mancini e a tutti i Soci Fondatori dell’Associazione Culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

  • Cari amici, come da accordi verbali con Bruno Mancini ed in considerazione della valenza culturale e sociale dei progetti proposti dalla “nostra” Associazione DILA, ho piacere di rendere disponibile una pagina settimanale del quotidiano Il Dispari, da me diretto, per offrire una costante informazione dei programmi DILA ed una qualificata presentazione delle Opere e degli Artisti che vorrete mettere in mostra.
    Tutto ciò tenendo in massima evidenza possibile il rapporto con la realtà geografica, isola d’Ischia in primis, nella quale viene distribuita la testata Il Dispari che, vi ricordo, è venduta in abbinamento con il quotidiano Il Mattino di Napoli.La pagina sarà inserita, salvo imprevisti, nell’edizione del lunedì. Il format suggerito è quello di 2-3 articoli della lunghezza totale di circa 6.000 battute spazi compresi con l’aggiunta di 1-2 foto. Augurando a DILA e al Il Dispari una felice e lunga collaborazione

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Gaetano Di Meglio

Il Dispari Quotidiano | Il direttore

m. +39 346.6226480
u. +39 081.18909067
www.google.com/+gaetanodimeglio
dir@ildispari.com
www.ildispari.it

Alla attenzione di tutti gli Amministratori dei gruppi ai quali sono iscritto.

Nella pagina

IL Dispari 20150525 testata -comp

che il quotidiano Il Dispari (distribuito in edicola insieme al quotidiano Il Mattino di Napoli) ha recentemente assegnata all’attività redazionale dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” (della quale sono Presidente), sarò lieto di pubblicare notizie di carattere artistico culturale indicate dagli Amministratori dei gruppi ai quali sono iscritto.

Ciò vuole rappresentare il naturale proseguimento del programma di collaborazione con le varie forze operanti sul territorio che è parte integrante dei progetti culturali da me proposti con la Direzione Artistica di Roberta Panizza.

Compatibilmente con lo spazio di volta in volta disponibile, e con l’avvertenza che i contenuti dovranno essere interessanti specialmente per la comunità ischitana, invito chi di voi vorrà partecipare a questa iniziativa ad inviarmi un cenno di adesione e gli opportuni recapiti telefonici/e-mail a

emmegiischia@gmail.com.

Per ulteriori informazioni rispondo dal 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24 con avvertenza che NON rispondo a numeri segnalati come anonimi.
Bruno Mancini

DILA & IL DISPARI 2015 – 2016

Il Dispari DILA 2

Il Dispari: una pagina per DILA

DILA & IL DISPARI 2015 – 2016

IL DISPARI 2017

1 Il Dispari 2017-01-02

2 Il Dispari 2017-01-09

3 Il Dispari 2017-01-16

4 Il Dispari 2017-01-23

Il Dispari 2017-01-27

6 Il Dispari 2017-01-30

Il Dispari 2017-02-06 Agenzia entrate

Il Dispari 2017-02-06

7 Il Dispari 2017-02-13

8 Il Dispari 2017-02-20

9 Il Dispari 2017-02-27

10 Il Dispari 2017-03-06

11 I1 Dispari 2017-03-/a>

13 Il Dispari 2017-03-20

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13 Il Dispari 2017-04-03

I4 Dispari 2017-04-10

I5 Dispari 2017-04-18

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48 Il Dispari 2018

DILA & IL DISPARI 2017

Il Dispari

Associazione culturale DILA

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Camera Commercio Milano vetrina progetti

CCIAA Milano Progetto Otto Milioni

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Eugenia Serafini Premio Internazionale e mostra

EUGENIA SERAFINI. PREMIO ALLA CARRIERA E L’ INSTALLAZIONI AL PLUS FLORENCE

Eugenia Serafini mostra hotel plus florence

Il fascino della natura legato a colori, suoni e profumi che non sempre giungono diretti per i ritmi frenetici cui la società ci teine spesso legati, sono al centro dell’arte di EUGENIA SERAFINI, capace come poche di dare voce a quelle emozioni e stati d’animo rimasti sopiti per troppo tempo e ora pronti a riaffiorare. Emozioni della vita  tra stupore e meraviglia legate agli infiniti volti della natura che l’artista descrive nei suoi dipinti dai colori intensi e brillanti, ma anche attraverso sculture e installazioni, con eleganza e creatività. Attraverso le sue opere  dove protagonista è la natura simbolo di vita e verità, bellezza e armonia,, Eugenia Serafini racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e speranze e della sua possibilità di soffermarsi a riflettere sul significato del proprio destino. In particolare soffermandosi sugli alberi, sorta di microcosmi pulsanti di vita, dalle diverse fogge e colori, dove uccellini e farfalle disegnano i loro pensieri, Eugenia Serafini invita chi guarda a riscoprire la magia dell’innocenza e la possibilità di tornare per un attimo ad essere fanciulli. Artista di fama internazionale, attiva tra Roma, Tolfa dove è nata e la Toscana, docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, Eugenia Serafini non è soltanto una pittrice dalla rara sensibilità capace di creare ponti di armonia tra l’uomo e quanto è a lui intorno, ma è anche giornalista, poeta e performer di gran talento e spessore emotivo. Le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi quali: Francia, Germania,  Egitto, Lituania, Norvegia, Romania, Ucraina, Uruguay, Argentina e molti sono i premi e riconoscimenti ricevuti tra cui i più recenti: “Premio Artista dell’amo” al  Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016, la “Targa alla Carriera” dal Comune di Tolfa nel 2014 e il “Leone d’Argento” per la Creatività 2013 alla Biennale di Venezia.

Eugenia Serafini
mostra installazione hotel plus florence

Il prossimo 10 giugno 2017 Eugenia Serafini sarà premiata a Firenze dal Professore e critico d’arte Carlo Franza quale vincitrice ex aequo con Marisa Settembrini, altra importante artista, del Premium International Florence Seven Stars – Grand Prix Absolute 2017 .Il Premio, vanto della città di Firenze, si rivolge ai migliori tra i protagonisti dell’Arte, della Cultura e della Scienza, alle Imprese innovative, a quel made in Italy con capacità tali di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali, territoriali, culturali e ambientali. La cerimonia di premiazione che avverrà nel corso del Gran Concerto d’Estate fiorentina tenuto da valenti professionisti dell’Accademia Fiorentina di MusicaArea di Firenze sul “Belvedere” del Plus Florence, vedrà diversi premiati tra i quali: Raffaele Scaglione Artista dell’anno, Gaetano Cortese (Ambasciatore d’Italia) Premio per la Cultura, Pasquale Ferrante Premio per la Medicina, Laura Tosca Premio della Critica, Lucio Alfonzi Premio della Giuria, e in particolare da sottolineare Nicolò Brancato che riceverà il Premio per l’Archeologia. In questa occasione sarà inaugurata dal Prof Carlo Franza, che ne è il curatore, la suggestiva mostra di installazioni “Tra dimore di GiraLune e Gabbianelle” di Eugenia Serafini, collocata all’entrata, sulla balconata e nella terrazza del PlusFlorence dove resterà in mostra fino al 6 aprile 2018. Un’opera che sintetizza la poesia dell’esistenza attraverso un vibrare di forme e colori per aprire lo sguardo e il cuore alla riscoperta della bellezza nelle manifestazioni più semplici del creato dove sognare e stupirsi ancora. Un’opera questa della Serafini che invita a riformulare il modo con cui rapportarsi a questa esistenza guardando dentro se stessi attraverso la semplicità della natura, dove recuperare le vere emozioni che spesso vengono offuscate da egoismi e indifferenza in una società che ha perso il rispetto per la stessa vita. Il Prof. Carlo Franza definisce con queste parole l’installazione di ampio respiro di Eugenia Serafini: “Un lavoro singolare, unico, sensazionale, creativo, storico, educativo, rigenerante, capace di divenire svolta per tutta l’arte contemporanea”.

Silvana Lazzarino

 REMIO AD EUGENIA SERAFINI

Premium International Florence Seven Stars – Grand Prix Absolute 2017

Le verrà consegnato dal Prof Carlo Franza

Inaugurazione della INSTALLAZIONE di Eugenia Serafini

Tra dimore di GiraLune e Gabbianelle”

Entrata- Balconata- Terrazza del dell’hotel Plus Florence

Plus Florence, Firenze, Via Santa Caterina d’Alessandria, 15 – 50136

sabato 10 giugno 2017 ore 18.00

l’Installazione sarà visibile dal 10 giugno 2017 al 6 aprile 2018

 

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GLI ALBERI RINASCONO CON EUGENIA SERAFINI

GLI ALBERI DI EUGENIA SERAFINI CON I LORO MICROCOSMI IN MOSTRA A FIRENZE NELLA PERSONALE “ARBOREA ITALIANA” A CURA DI CARLO FRANZA

Con stupore e meraviglia, con passione ed emozione ci si lascia avvolgere dalle rappresentazioni tra visione ed emozione di Eugenia Serafini volte a raccontare dei volti di una natura densa di poesia e solarità che spesso viene dimenticata in questo continuo avanzare di un progresso pronto a  stemperare ogni colore costruendo giungle di cemento. Osservando i suoi dipinti si possono respirare profumi, ascoltare suoni e cogliere i colori di spazi aperti dove la vita prende nuova forma lasciando indietro paure e malinconie.

Gli alberi di Eugenia Serafini
mostra a Firenze

Ad EUGENIA SERAFINI artista, di fama internazionale, che con creatività e sensibilità poetica partendo dalla natura e dai suoi orizzonti racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e speranze, desideri e attese, volgendo l’attenzione in particolare agli alberi, è dedicata la mostra che inaugura a Firenze il prossimo 8 aprile 2017 al Plus Florence- Salone delle Regole alle ore 18.00. Curata dal Prof Carlo Franza, storico dell’arte di fama internazionale e critico del quotidiano “Libero”, l’esposizione ARBOREA ITALIANA che si inserisce entro uno spazio dove è presente il progetto “SCENARI”, attraverso un percorso dove si susseguono immagini di alberi nelle loro diverse sfaccettature e colori, si sofferma su quanto la natura rappresenti un bene prezioso per l’uomo da custodire ora e in futuro, e su come la stessa regali in ogni suo aspetto energia, solarità e armonia chiedendo in cambio solo rispetto. Accanto a questo affiora il bisogno per l’uomo di oggi, sempre più preso dai ritmi frenetici e dai condizionamenti e preconcetti,. di recuperare la magia dell’innocenza e la possibilità di tornare per un attimo ad essere fanciullo.

Gli alberi di Eugenia Serafini
mostra a Firenze

Nata a Tolfa (RM) piccolo e interessante borgo etrusco, e attiva tra Roma e la Toscana, docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, Eugenia Serafini non è soltanto una pittrice dalla rara sensibilità capace di costruire ponti di speranza dove uomo e natura siano in armonia, ma è anche poeta, performer e installazionista di gran talento e spessore emotivo.

Le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi quali: Francia, Germania, Egitto, Lituania, Norvegia, Romania, Ucraina, Uruguay, Argentina e molti sono i premi e riconoscimenti ricevuti tra cui i più recenti: “Premio Artista dell’amo” al  Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016, la “Targa alla Carriera” dal Comune di Tolfa nel 2014 e il “Leone d’Argento” per la Creatività 2013 alla Biennale di Venezia.

Il colore delicato e deciso della sua arte che racconta dei battiti di una natura permeata dal respiro del vento, dal filtrare dei raggi del sole o dal sottile rumore della pioggia, da forma alle immagini degli alberi, sorta di microcosmi abitati dal mistero della vita. E’ la vita nella sua continua ciclicità che si manifesta in essi guardando all’uomo al suo destino nella sua ricerca di un senso profondo a questa esistenza dove forse si è invitati a guardare dentro se stessi per capire le proprie fragilità da cui ripartire. Gli alberi di Eugenia Serafini da quelli più grandi a quelli più piccoli esprimono libertà, energia e vitalità conducendo chi li guarda a recuperare sogni lontani e dimenticati, desideri sopiti per troppo tempo e finalmente riabbracciati. Nei venti acquerelli su carta in mostra si susseguono alberi dalle chiome azzurre, altri piene di fiori o attraversate da colorate farfalle, e ancora alberi che diventano riparo per le cicogne o altri che animano il mondo di Pan, fino a ritrovare l’albero che prende il posto di una ciminiera. Essi hanno una vita propria diventando custodi di verità e bellezza: sono rifugio per gli animali, da essi germogliano fiori, e attraverso le loro fronde sussurra il vento, mentre per un attimo il tempo si ferma su tanta bellezza di sogni e aspettative per un domani migliore.

Eugenia Serafini

Un viaggio con gli occhi e la mente attraverso gli alberi di Eugenia Serafini per rinascere nei volti di una natura libera sollecitando lo stupore fanciullo di un animo semplice e pieno di attese. Così accanto a LAlbero azzurro, L’Albero del sogno e L’Albero delle cicogne sono Pan ruba l’albero e L’albero e la ciminiera. Alberi che nel loro diventare linee ideali tra la terra e il cielo vogliono quasi legare l’uomo agli elementi della natura stessa di cui egli è parte integrante. Ancorato alla terra mediante radici, l’albero rappresenta l’immagine idealizzata dell’uomo attaccato alle sue origini e allo stesso tempo il suo essere proteso verso l’alto in sintonia con i rami degli alberi.. I rami dell’albero distesi verso il cielo indicano infatti il desiderio dell’uomo di andare oltre le semplici apparenze. Così’ l’albero da una parte simboleggia l’origine di ciò che è stato l’uomo, i suoi sogni e la sua fantasia e ingenuità e dall’altra con la sua chioma protesa verso l’alto rappresenta il futuro ricco di speranza.

Il vocabolario di immagini che questa volta ci consegna con questa mostra” come sottolinea il Prof Carlo Franza: “è la chiave di volta di una metafora antica quanto l’uomo. L’albero del Paradiso terrestre, l’albero della vita, l’albero genealogico, l’albero degli ulivi che attorniavano Cristo nell’orto del Getsemani, l’Albero della Croce, gli alberi cedri del Libano, l’Albero dell’Arca di Noè, l’Albero del sapere, l’Albero del bene e del male, l’Albero dei simboli, senza dimenticare che Platone osservava che l’uomo stesso è “arbor inversa” e cioè le radici sono i capelli, i rami le braccia, poiché è piantato nei cieli”.

Rigogliosi e imponenti gli alberi di Eugenia Serafini esprimono gioia e serenità, vigore ed energia mostrando attaccamento alla terra e desiderio di libertà ad esplorare cosa si celi oltre questa realtà.

Dipinti che poco a poco conducono ad un abbraccio avvolgente e rassicurante con la natura, a suggellare quel legame tra l’individuo e la natura in quanto madre che rassicura e incanta; ma anche un’occasione per riappropriarsi di quelle perdute origini dove tutto ha inizio e intraprendere un nuovo viaggio inaspettato.

Silvana Lazzarino

 

ARBOREA ITALIANA”

mostra di EUGENIA SERAFINI

a cura di Carlo Franza

PLUS FLORENCE – SALONE DELLE REGOLE

Via Santa Caterina d’Alessandria, 15 – 50136 Firenze

tel.+39 0556286347

Inaugurazione 8 aprile 2017 ore 18.00

8 aprile – 19 ottobre 2017

Ingresso libero

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Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri RWD – FWD

Tra spazio, movimento, elaborazione del tempo sospeso nel recupero di legami tra passato e presente, proiettato verso un possibile e ipotizzato futuro si muove l’arte di Alfredo Pirri, tra i più interessanti protagonisti della scena artistica contemporanea che tende a coinvolgere non solo visivamente, ma anche fisicamente lo spettatore entro il gioco ritmico di colori ed effetti di luce presenti nelle sue opere.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

Nato a Cosenza nel 1957, attivo a Roma dove vive e lavoro, nella sua opera, che abbraccia non solo le arti visive, ma anche teatro, architettura e grafica, ha utilizzato diversi materiali come ad esempio gli specchi spesso frantumati a suggerire rappresentazioni deformate o elementi come l’acqua nel suo essere fonte di vita e di distruzione. A questo artista che esplora i possibili adattamenti della materia allo spazio e alle superfici, e che entra nei ritmi di una continuità espressiva tra pittura, teatro e installazione, è dedicata una personale presso il suo studio archivio e la Nomas Foundation a Roma.

Alfredo Pirri RWD – FWD, promossa da Nomas Foundation e curata da Ilaria Gianni, aperta al pubblico dal 16 novembre 2016 fino al 25 gennaio 2017, rappresenta la prima tappa del progetto I pesci non portano fucili, titolo scelto dall’artista in omaggio all’opera di “The Divine Invasion” di Philip K. Dick (1981), in cui l’autore immagina una società disarmata e fluida come il mare aperto. Il progetto che fa parte del programma Fuori Quadriennale 2016,.in sintonia con l’effetto continuativo dell’acqua quale elemento che muove e crea, che trasforma e distrugge, guida in una dinamica dove ciascun’opera racconta situazioni, fatti legati a pensieri passati e futuri.

A partire dall’Archivio personale di Alfredo Pirri viene messa in luce la sua poetica a cogliere le atmosfere intense ed espressive del suo lavoro a partire dagli anni Ottanta fino ad oggi proiettato verso una ricerca in cui protagonista è l’uomo con i suoi dubbi e certezze, angosce e speranze ed anche il motivo del tempo che passa e trasforma la realtà e le immagini ad essa riferite.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

Sono esposti diversi materiali tra lettere, bozzetti, fotografie, note, schizzi e ancora video documenti inediti, progetti di opere e di incontri relativi alla sua attività artistica. Accanto a questi sono alcune opere recenti e passate tra cui sono esposte per la prima volta i disegni preparatori per la realizzazione della “Fondazione Volume!” e quelli realizzati per gli spettacoli “Eneide” del 1983, musicato dai Litfiba e “Angeli di Luce” del 1984. Quello dell’ “Eneide” rappresenta una versione sperimentale del poema di Virgilio in cui teatro, musica, danza e arti visive si combinano secondo un’ idea di multimedialità in cui non sono previsti dialoghi, ma solo musica, ritmo e immagini di paesaggi con templi greci realizzate da Pirri con diverse tecniche fotografate e proiettate poi sulla scena. Per “Angeli di Luce”ispirato all’Apocalisse di Giovanni in cu si alternano proiezioni e monologhi, è progettato un elemento scenico che grazie ad una struttura mobile si moltiplica e varia innanzi agli spettatori: tre montagne aprendosi si trasformano in libri e unendosi nuovamente danno vita ad uno scherno che lascia spazio ad una saracinesca metallica. Interessanti gli studi e i disegni di Pirri per la “Gabbia d’oro” un progetto per un‘installazione ancora non del tutto realizzata destinata alla Chiesa sconsacrata dell’Annunciazione di Palermo, concepita come filtro luminoso posto all’’interno della chiesa e svincolato dalle mura perimetrali e poi le cartelle contenetti disegni e documenti relativi al progetto “Passi” in cui ogni installazione appositamente realizzata per un preciso spazio presenta ampie superfici specchianti connotate da fratture con cui Pirri ricopre la pavimentazione di luoghi dal forte impatto simbolico legato alla religione, alla politica o alla storia dell’arte. E’ da citare a riguardo l’intervento realizzato a Roma per l’atrio del MAXXI nel 2008 e quello del 2011 per la sala delle Colonne per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma rimasto fino al 2016.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

La sede di Nomas Foundation durante il periodo di apertura della mostra diventerà un vero e proprio laboratorio in cui l’artista, durante i tre mesi dell’esposizione, darà forma ad un’opera di grandi dimensioni, che verrà poi esposta nella mostra al MACRO Testaccio. Un’ opera attraverso cui indagare il concetto di tempo e conservazione, riflettendo sull’alterazione, la degenerazione e la memoria dell’immagine stessa, richiamandosi ad immagini residuali rispetto alle opere che provengono dal suo archivio. Quanti faranno visita all’artista intento nel suo lavoro di creazione dell’opera potranno, a propria scelta, prendere parte ad una serie di incontri organizzati per l’occasione, a scoprire il processo di ricerca creativa. L’opera ultimata sarà presentata ufficialmente durante il finissage della mostra presso la Nomas Foundation il 25 gennaio 2017, proprio nel giorno del sessantesimo compleanno di Pirri.

Alfredo Pirri RWD – FWD

Alfredo Pirri
RWD – FWD

L’opera farà parte della retrospettiva in programma presso la sede del Macro Testaccio di Roma promossa da Roma Capitale e curata da Benedetta Carpi de Resmini e Ludovico Pratesi, che inaugurerà nel 2017. A descrivere il rapporto tra arte e architettura, fondamentale nella ricerca artistica di Alfredo Pirri, è il convegno che sarà ospitato al MAXXI nel periodo dell’esposizione. Tre tappe: lo studio dell’artista e la Nomas Foundation, il MAXXI e il NACRO in dialogo tra loro e allo stesso tempo autonome che testimoniano l’evoluzione dell’opera di un artista sperimentale, creativo capace di far dialogare i diversi linguaggi del visibile e del percettibile tra realtà e rappresentazione dove il cambiamento lascia tracce.

La rivista online Alfabeta2 ogni domenica ospiterà una documentazione di testi, video e  audio proveniente dall’Archivio Alfredo Pirri, a cura di Chiara Pirri.

Silvana Lazzarino

 

 

Alfredo Pirri RWD – FWD

Studio Pirri @ Nomas Foundation – Viale Somalia, 33 – Roma

Nomas Foundation @ Studio Pirri – Viale dei Consoli, 73 – Roma

dal 16 novembre 2016 al 25 gennaio 2017

 

 

 

 

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ARTISSIMA e LA GALLERIA SARA ZANIN

ARTISSIMA TORINO

LA GALLERIA SARA ZANIN DI ROMA  con Evgeny Antufiev, Giovanni Kronenberg e Alessandro Roma

 

Evgeny Antufiev, Giovanni Kronenberg e Alessandro Roma, tre artisti contemporanei di fama internazionale che nel corso di quest’anno hanno esposto con successo di critica e pubblico presso la Galleria Sara Zanin di Roma, saranno presenti ad ARTISSIMA 2016 principale Fiera d’arte contemporanea in Italia. L’evento iniziato nel 1994 che si svolge presso l’Oval, padiglione di vetro nel complesso di archeologia industriale del Lingotto di Torino dal 4 al 6 novembre 2016, riunisce accanto all’esposizione Fieristica, oltre 200 gallerie, 35 paesi dando visibilità a artisti affermati ed emergenti nel panorama internazionale e invitando alla riscoperta dei  grandi pionieri dell’arte contemporanea.

ARTISSIMA 2016 con la galleria Sara Zanin

ARTISSIMA 2016
con la galleria Sara Zanin

Accanto all’aspetto del mercato la manifestazione guarda alla sperimentazione e alla ricerca, dando spazio ai diversi linguaggi che procedono dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla video arte. Tra le gallerie di Roma sarà presente anche la nota e prestigiosa Z2o SARA ZANIN GALLERY diretta dalla storica dell’arte e curatrice di mostre Sara Zanin. Tra i diversi artisti che durante l’anno in corso hanno esposto presso la Galleria Sara Zanin sono stati scelti per originalità e spessore comunicativo Evgeny Antufiev, Giovanni Kronenberg e Alessandro Roma.

Diversi per linguaggi, stili e contenuti essi hanno posto al centro del proprio discorso l’uomo, il suo vissuto che si rapporta anche al passato e a quanto lo circonda come la natura.

Se Evgeny Antufiev (Tuva  1986) mette in relazione culture diverse e allo stesso tempo l’antico con il moderno  a cogliere la relazione tra il presente e il passato e quel legame sottile e impercettibile tra l’uomo e la natura, l’uomo e la sua storia, Alessandro Roma (Milano 1977) attraverso un’originale e innovativa sperimentazione del segno e della forma racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e veglia, dove l’invisibile diventa visibile e l’inorganico si trasforma in organico.

ARTISSIMA 2016 opera-di E Antufiev

ARTISSIMA 2016
opera-di E Antufiev

Nelle realtà, nei diversi volti della natura e nelle sue forme organiche e inorganiche Giovanni Kronenberg ha individuato aspetti da esplorare e combinare con elementi artificiali e di sintesi per suggerire un nuovo modo di leggere le trasformazioni quali arricchimento e punto di svolta con cui recuperare il tempo che segna epoche e cambiamenti.

Evgeny Antufiev attraverso i suoi lavori che raccontano anche di culture e tradizioni diverse, invita a comprendere la complessità di questa esistenza, e la necessità di entrare nell’ottica di un ritorno alla semplicità, Da qui la considerazione che siamo parte di un tutto già accaduto e che dovrà accadere. Il passato prima o poi riemerge anche attraverso un oggetto che in sé racchiude la forza e la fragilità di un pensiero.

L’arte di Alessandro Roma legando colore, materia e pensiero racconta di luoghi ed elementi appartenenti alla natura talora non immediatamente riconoscibili, lasciando spazio all’immaginazione; costante attraverso cui cercare possibili riferimenti all’universo interiore nel suo rapportarsi alla realtà vicina e lontana, presente e passata. La nuova percezione visiva ed emotiva costruita tra presenza e assenza, realtà e immaginazione, libera da tensioni inducendo lo spettatore/ visitatore ad immergersi nel suo vissuto interiore dove si nascondono silenziosi ricordi e suggestioni.

I lavori di Giovanni Kronenberg, realizzati dalla combinazione di più elementi molti dei quali tratti dall’ambiente marino come il dente di narvalo detto unicorno del mare, le spugne, le vertebre di balene,

ARTISSIMA 2016 con la Galleria Sara Zanin

ARTISSIMA 2016
con la Galleria Sara Zanin

accompagnano il visitatore a riscoprire altri aspetti possibili della flora e della fauna terrestre e marina che si caricano di simbologie. In questa trasformazione in cui organico e inorganico si intrecciano e in cui il naturale incontra e si rinnova grazie alle incursioni di elementi artificiali, sono come ridisegnati i confini della vita tra il prima e il dopo, il naturale e l’artificiale. Quello di Kronenberg è una sorta di viaggio attraverso cui è data forma a nuove ere geologiche indefinite e indefinibili dove il profumo della terra e degli oceani si confonde con le alchimie progettate dalla ricerca per produrre nuovi significati da cui ripartire.

In questa esistenza sempre più tecnologica e digitale, dove tutto corre veloce, dove la comunicazione viaggia in tempo reale bruciando le distanze spazio–temporali, l’arte tra istinto e combinazioni, ispirazione e innovazione, ridisegna la vita nei suoi chiaroscuri, nelle sue trasformazioni tra tradizione e cambiamento, memoria e attualità con cui ripensare ad un possibile futuro dove far convergere stati d’animo, desideri e aspirazioni.

Silvana Lazzarino

 

z2o Sara Zanin Gallery

partecipa ad ARTISSIMA 2016

OVAL – Lingotto Fiere, Via Giacomo Matté Trucco, 70 – Torino

Hall LILAC Booth 15

Evgeny Antufiev, Giovanni Kronenberg e Alessandro Roma

dal 4 al 6 novembre 2016

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