Francesco Del Deo Sindaco di Forio: conferenza sul coronavirus

Francesco Del Deo Sindaco di Forio: conferenza sul coronavirus

Francesco Del Deo Sindaco di Forio: conferenza sul coronavirus

Video realizzato dal quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

Francesco Del Deo Sindaco di Forio: conferenza sul coronavirus

Uno stralcio delle dichiarazioni formulate dal Sindaco del Comune di Forio

Naturalmente, come tutti sapete c’è stato questo episodio di coronavirus qui sull’isola d’Ischia e in particolar modo a Forio che era uno di quegli ospiti che sono arrivati domenica 23 febbraio con quei pullman che noi avevamo cercato di bloccare all’epoca.

Sembra, anzi si è dimostrato di essere un caso isolato e noi comunque sia come Amministrazione ci siamo organizzati perché abbiamo creato un gruppo una task force da affiancare poi eventualmente all’ASL e alla protezione civile, che  formato dal dottor Domenico Loffredo per quanto riguarda la parte sanitaria quindi la prevenzione per affrontare il problema e il primo approccio , dall’avvocato Gianni Materese  per quanto riguarda la logistica e Capuano che è il responsabile CP di Forio e quindi responsabile della protezione civile.

Voglio aggiungere che è un episodio isolato, fortunatamente un episodio circoscritto perché dalle verifiche che sono state fatte stamattina seguendo i protocolli dobbiamo dire che ieri ci siamo attivati subito con l’ASL e la Protezione civile e questa mattina sono state fatte anche le interviste a tutti gli ospiti che si trovavano nella struttura alberghiera e nessuno di questi presentava sintomi che potessero destare qualche sospetto di qualche altra infezione.

Tanto è vero che questi stanno qui da quasi 10 giorni e se ci fosse stato qualche altro focolaio in atto sicuramente si sarebbe già rivelato per quello che dicono gli esperti.

Sono state prese tutte le precauzioni perché sono state fatte due ordinanze: la 34 e la 33 sempre di oggi.

Una è quella lì che imp0ne l’isolamento dell’albergo con tutti gli ospiti, e l’altra ordinanza per tenere le scuole chiuse secondo il decreto ministeriale del primo marzo di quest’anno che è valido fino al giorno 8 quindi noi ci siamo attenuti fino al giorno 8 con la chiusura delle scuole, dei mercati, di tutti i luoghi che possono essere luoghi di assembramenti.

Noi siamo abbastanza fiduciosi che questo episodio, per come si è presentato, sia un episodio isolato.

Io penso che sia le popolazioni isolane sia gli ospiti che si trovano ancora sull’isola d’Ischia possono stare tranquilli perché c’è una vigilaza.

L’isola è monitorata, nessuno di questi ha dato segni di poter essere eventuale soggetto a rischio.

Per di più questa sera ci sarà la partenza di queste persone ospiti,.

Naturalmente l’ospite che è risultato essere positivo andrà al Cotugno di Napoli mentre gli altri ospiti verranno prelevati con dei pullman della Croce Rossa questa sera e verranno accompagnati nei loro Comuni di residenza, passando questa sera per la Cecchignola per fare una sosta per evitare che vadano negli autogrill presenti sulle autostrade. Quindi andranno alla Cecchigniola per un controlletto un luogo già organizzato per ricevere questo tipo di persone.

Poi si stabilirà, poiché partiranno questa sera alle nove se pernottano alla Cecchignola e partiranno damani mattina oppure se se la sentiranno e vorranno proseguire il viaggio durante questa notte

Noi in Italia abbiamo sempre un po’  l’abitudine di fare danni a noi stessi

Negli altri paesi non avviene

Quindi il sistema Italia ha funzionato

Noi dobbiamo soltanto stare tranquilli anche perché a detta di alcuni virologi famosi importanti interpellati anche attraverso i mega dal dottor Longo questo tipo di pandemia probabilmente sta in giro da moltissimo tempo, tanto è vero che si facevano delle considerazione che l’anno scorso, nel mese di agosto, sono morte persone di polmonite qui a Ischia e sembra strano che nel mese di agosto si spossa morire di polmonite. Erano tutte persone che avevano già problemi respiratori o problemi cardiaci. Infatti sappiamo anche che i decessi che si stanno verificando in questi giorni sono persone a rischio soggetti che hanno superato una certa età.

Una mamma è preoccupata perché l’isola non è pronta, non può essere nemmeno attrezzata per poter avere un’eventuale pandemia, un eventuale problema come quello lì che si verifica in terraferma.

L’isola è circoscritta e quindi se si verifica un caso significa creare problemi a tutta la popolazione dell’isola d’Ischia,

Contatti:

Bruno Mancini
emmegiischia@gmail.com
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle ore 14 alle ore 23

DILA

EMMEGIISCHIA

NUSIV

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Il Dispari 2017-10-09 – Redazione culturale

Il Dispari 2017-10-09- Redazione culturale

Il Dispari 2017-10-09

Il Dispari 2017-10-09 - Redazione culturale

Editoriale

Lunedì 25 Settembre 2017, l’editore Il Sextante ha inviato una lettera raccomandata ai sei Sindaci dei Comuni ischitani.

In essa figura una proposta che mette in sintonia alcune componenti essenziali per la ripresa del turismo e delle attività culturali dell’isola d’Ischia.

Si tratta, come potrete leggere dall’ampio stralcio che vi proponiamo qui di seguito, dell’idea di sviluppare un intervento giornalistico che si avvalga della speciale diffusione del magazine Eudonna per dare ulteriore lustro a personaggi, tradizioni e attività tipici dell’isola d’Ischia, nell’ottica di sfatare i disagi provocati dalle esagerate notizie negative circolate in seguito al terremoto del 21 Agosto.

Mariapia Ciaghi, infatti, ha scritto alla cortese attenzione dei Signori Sindaci dei Comuni di

 « L’Editore Il Sextante pubblica, tra l’altro, la rivista trimestrale Eudonna della quale inseriamo alcuni numeri in questo plico.

La rivista, di 56 pagine a colori in pregevole ed elegante edizione grafica, mira a una distribuzione non solo nazionale, tanto che, a breve se ne prevede anche una versione con traduzioni in spagnolo ed inglese.

La rivista “Eudonna”, apolitica e aconfessionale, è orientata nel dare lustro e risalto alle attività femminili, tanto quanto essa è impegnata nel porre in evidenza le difficoltà di genere che ancora segnano un solco tra i due sessi.

Viene attualmente stampata in oltre 10.000 copie (con un programma di sviluppo che tenderà a commercializzarne almeno 40.000 entro il 2018), e se si valuta nella palese positività il fatto che essa è distribuita prevalentemente attraverso Imprese, Gallerie d’Arte, Associazioni (Associazione italiana donne medico, Associazione donne fotografe, Associazione donne del vino, ecc. non solo italiane, ma anche spagnole, russe e di diverse altre nazioni) che a loro volta la distribuiscono nelle varie sedi locali e nei loro congressi o eventi, allora si può essere certi che farne parte è un modo eccellente per giovarsi di uno strumento mediatico di enorme prestigio e di grande divulgazione.

Poiché l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” è parte attiva della nostra Redazione, abbiamo accolto favorevolmente la pressante sollecitazione, illustrata dal suo Presidente Bruno Mancini, intesa ad offrire una concreta collaborazione per la ripresa turistica e culturale dell’isola d’Ischia ed a contrasto degli esagerati risvolti negativi diffusi da gran parte delle testate giornalistiche dopo il terremoto del 21 Agosto 2017, ed è quindi nostra intenzione dedicare una specifica attenzione alla divulgazione ed alla valorizzare di “bozzetti” di storia, cultura, arte, imprenditorialità e, perché no, onesta amministrazione dei bene pubblici, attribuiti alle specifiche sensibilità femminili delle donne ischitane.

Per quanto riguarda un’auspicabile promozione dell’isola d’Ischia nel trimestrale Eudonna Magazine, si pubblicizzeranno gli eventi culturali particolari che l’isola si propone di organizzare nel corso del periodo di diffusione della rivista.

Si porrà l’accento sui programmi rivolti verso il futuro, senza però trascurare la storia su cui la meravigliosa isola basa la propria identità.

Si parlerà di che cosa Ischia tutta e il suo territorio possono dire a tante altre realtà associative ed imprenditoriali, turistiche, termali, artistiche e culturali, attive in molte comunità europee.

Si darà spazio alle attività promosse dalle Associazioni di categoria, dalle Amministrazioni comunali, dalle Associazioni culturali, e dalle singole Imprese, senza tralasciare di offrire una panoramica sulle eccellenze femminili operanti sia nel sociale, sia nella cultura e sia nell’imprenditoria della vostra isola (Rosa Iacono, Katia Massaro, Maria Funiciello, Anna Fermo, Lucia Annicelli, Ida Trofa sono solo i primi nomi che ci sono stati suggeriti da Bruno Mancini).

Nostro obiettivo sarà promuovere un’isola protagonista europea a tutto tondo, tale che sia universalmente attrattiva, cioè sia in grado di catalizzare non solo la popolazione regionale e nazionale, ma anche nuovi filoni di turisti stranieri.

Pertanto, Egregi Signori Sindaci, proponiamo la pubblicazione di un numero speciale di Eudonna Magazine ISOLA D’ISCHIA da distribuire entro Marzo 2018 in versione bilingue (italiano/inglese) sempre che si riesca ad avviare, con una o con tutte le Amministrazioni comunali dell’isola d’Ischia, un rapporto di collaborazione utile al proseguimento di tale ambizioso progetto…»

Siamo in attesa di risposta.

Il Dispari 2017-10-09 Editoriale Lunedì 25 Settembre 2017, l’editore Il Sextante ha inviato una lettera raccomandata ai sei Sindaci dei Comuni ischitani

Bruno Mancini

Angela Maria Tiberi presenta il poeta  Salvatore Lagravanese

Salvatore Lagravanese vive e opera a Casal di Principe.

Autodidatta, scrive da svariati anni.

Ha vinto circa trecento premi in tutta Italia e ha pubblicato 16 volumetti di poesia, una favola, due racconti, tre poemetti, più varie sillogi a cura dell’Accademia Velardiniello.

Scrive sia in lingua che in vernacolo.

Ha collezionato critiche e recensioni da varie personalità della cultura tra le quali ne spicca una scritta dal grandissimo poeta inglese Peter Russell (membro di giuria del premio “Città di Casal di Principe” e socio fondatore del C.L.C. E. Montale e dell’Associazione L.A.C.A.S.T. e dell’O.P.A.I). Inserito in moltissime antologie, anche a scopo didattico, e iscritto a numerose Accademie, per lui la poesia è qualcosa di sacro.

Ultimamente è stato inserito negli archivi storici sia della Regione Lombardia (per meriti culturali avendo vinto il trofeo d’oro del premio “Città di Milano”), sia  della Regione Campania sempre per meriti culturali.

La sua ferma intenzione è di andare avanti in ogni varia forma di espressione artistica, onde trovare quel riscatto esistenziale, emergente in un contesto a lui pochi anni fa sconosciuto, che gli consenta di poter dire: io ci ho provato.

Nella raccolta “Ricorderò i tuoi occhi …” Salvatore Lagravanese è presentato dal critico letterario ischitano Biagio Di Meglio, ben noto ed apprezzato opinionista di questo quotidiano “Il Dispari “diretto da Gaetano Di Meglio, il quale lo evidenzia come un’icona affascinante capace di entusiasmare gli indifferenti, invitando a toccare il suo cuore melanconico ma ricco di poesia.

Di Meglio afferma che il poeta Lagravanese

regala. al lettore e all’intera società assente ed insensibile ai richiami dell’autore, impulsi e sentimenti.

In un’altra recensione, Carmine Iossa esalta l’artista come il ricercatore delle orme di cantori dell’amore, quali Orfeo, Petrarca, Manzoni, D’Annunzio, Salvatore Di Giacomo e tanti altri fino ai nostri giorni.

Nell’introduzione scritta dal critico letterario Gianni Iannuale si definisce il poetare di Lagravanese come un grido d’amore lanciato all’eco degli Dei tale che solo le Muse potranno dare una risposta al dilemma dell’amore, ma non potrà venire disatteso ed essere rifiutato.

La raccolta si apre con la lirica “Ricorderò i tuoi occhi …” in cui il poeta acclama la bellezza femminile: “Ricorderò i tuoi occhi / inondati di grazia / e la tua disumana bellezza. / Oh se potessi ancora vederti / annegherei nelle membra / il tuo giovane splendore / sfuggito all’arte e alla morte …” e prosegue con un’altra lirica dal titolo: “E più non tornerai a me rosa millenaria… Consumo le mie ore e boccette d’inchiostro / a lavare un sogno / nell’eco silenzioso delle notti.”

Il defluire dei versi è ricco di malinconia e di nostalgia, le sue liriche sono intense e la lettura è piacevole fino ad arrivare silenziosamente alla fine della stesura del testo poetico.

Bellissime sono le opere pittoriche di Vinzenzo Cacace che riecheggiano lo splendore della Magna Grecia, rendendo preziosa questa eccelsa raccolta poetica.

Angela Maria Tiberi

Ricorderò i tuoi occhi …
POESIE D’AMORE
SALVATORE LAGRANESE
Elaborazione artistica e progetto e grafico a cura
dell’ACCADEMIA INTERNAZIONALE VESUVIANA
RECENSIONE DI ANGELA MARIA TIBERI

Ritmo incessante

Sono sveglia e appisolata sul letto.
Ecco all’improvviso mi appaiono delle immagini
non smettono e mi torturano con un ritmo incessante.
Una musica sento che dolcemente mi invita a sognare,
vedo due corpi che si arrotolano sul letto
sono pieni d’ardore e non smettono.
Si sente un dolce suono di violino zigano
che suona per me la melodia dell’amore
per unirmi a te lontano enel mentre sospiro per dirti:
Ti amo.

Angela Maria Tiberi

Angela Tiberi

Il Dispari 2017-10-02

Il Dispari 2017-10-02 - Redazione culturale

Editoriale

Nei giorni scorsi la tipografia ci ha consegnati i volumi dell’Antologia “Penne Note Matite” contenenti opere letterarie e di arti grafiche, poesie, interviste, racconti, recensioni, biografie e le pubblicità alle Aziende che partecipano ai progetti MADE in Ischia, primi tra tutti i Premi internazionali “Otto milioni”.
Questa antologia, insieme alle altre cinque che l’hanno preceduta, sarà al centro dell’incontro culturale, approvato dal Bookcity, che si terrà a Milano in data 18 Novembre 2017.

Avremo modo, nelle prossime settimane, di presentarvi nei dettagli il programma dell’evento che stiamo organizzando, ma ora vi basterà sapere che “Otto milioni 2017” si svolgerà in uno dei Musei più prestigiosi di Milano, durerà circa tre ore e si avvarrà della presenza di personaggi che hanno fatto diventare importante e stimata a livello internazionale la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

A questo punto, ritenendo giusto dare risalto alla nuova antologia, vi invito a leggere l’introduzione che in essa ha scritto Mariapia Ciaghi, titolare di Il Sextante che edita “Penne Note Matite”.
Ad Ischia potrete acquistare l’antologia presso l’edicola nella Piazzetta San Girolamo.

Introduzione

Prima di entrare in qualsiasi tipo di presentazione, è opportuno precisare sia le analogie, sia le nuove positive caratteristiche che distinguono questa Antologia, collocata al tredicesimo posto nell’elenco dei volumi editi negli ultimi dieci anni da Bruno Mancini e Roberta Panizza, dalle altre che l’hanno preceduta.

In questa “Penne Note Matite” resta invariato il numero di pagine, 160, il formato A5, così come continua l’innovativo inserimento di pagine e messaggi pubblicitari.
Questa nostra Antologia, come tulle le altre che l’hanno preceduta, sarà distribuita in gratuita lettura attraverso gli innumerevoli canali che parteciperanno alla sua diffusione.
Il contenuto è ricco di contributi provenienti da Artisti impegnati in varie discipline: poesia, arti grafiche, giornalismo, narrativa, musica, eventi culturali eccetera.

Ciò che, invece, distingue questa da tutte le altre antologie fin qui prodotte è l’origine delle opere proposte, in quanto esse sono state selezionate dai Presidenti delle Sedi operative che DILA ha recentemente inaugurato.

Infatti, Liga Sarah Lapinska Ambasciatrice DILA in Lettonia, Paola Occhi Presidente della Sede operativa di Mirandola in Emilia Romagna, Angela Maria Tiberi Presidente della Sede operativa di Pontina nel Lazio e Dalila Boukhalfa Presidente della Sede operativa di Blida in Algeria hanno svolto un prezioso lavoro di selezione preparando, ciascuna di loro, una specifica sezione dedicata agli Artisti che seguono con interesse le proposte culturali attivate nelle suddette Sedi operative.

Un’ulteriore innovazione consiste nell’aver composto una sezione bilingue, Italia Lettonia, dove troverete poesie italiane e poesie lettoni reciprocamente tradotte in lettone e in italiano da Liga Sarah Lapinska.

Infine, ed è una novità che siamo certi sarà molto apprezzata da Autori e Lettori, allo scopo di rendere più efficace e realistica la riproduzione delle opere di Arte grafica, questa antologia si avvale, per la prima volta, della stampa a colori non solo per le copertine ma anche per le pagine interne.

“Penne note matite”

voluta dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” è legata ai quattro Premi Internazionali ”Otto milioni” assegnati alla Poesia, alle Arti grafiche, alla Musica e al Giornalismo. Va segnalato che il Premio Internazionale “Otto milioni” dedicato alla Poesia è giunto alla sesta edizione.

Tutte le quattro sezioni hanno riscontrato una buona partecipazione e le opere, pervenute non solo dall’Italia ma da vari paesi europei ed extra europei, si sono distinte per qualità tecniche ed emotive.

In particolare le poesie, pur tradotte da svariate lingue grazie alla professionalità dell’equipe di traduttori guidata da Liga Sara Lapinska, hanno destato notevoli apprezzamenti nella Giuria tecnica presieduta da Roberta Panizza che ha effettuata la scelte delle finaliste.

Un segnale positivo che testimonia come la poesia continui la sua felice avventura nel mondo, rinnovandosi ogni volta nella voce di ogni poeta.

Come ha scritto Octavio Paz:

“La poesia è conoscenza, salvezza, potere, abbandono. Operazione in grado di cambiare il mondo, l’attività poetica è rivoluzionaria per natura: esercizio spirituale, è un modo per liberarsi interiormente. La poesia rivela questo mondo e ne crea un altro.”, così oggi, più che mai, in un momento storico dilaniato da tensioni sociali, violenza e guerre, la poesia si offre dunque come linguaggio universale, in grado di costruire ponti di comprensione tra i popoli, al di là delle differenze di etnia, lingua, religione, genere, erigendo solide fondamenta per creare il migliore dei mondi possibili.

Il volume sarà presentato, oltre che in occasione della cerimonia di premiazione delle opere vincitrici dei premi “Otto milioni” che si terrà nel Museo Etnografico del Mare della Città di Ischia, anche in altre sedi quali il Bookcity di Milano, sarà poi proposto durante alcune puntate del programma televisivo MANCINEIDE (che andrà in onda su Teleischia, digitale terrestre canale 89 e web www.teleischia.con/live-tv, a partire da Settembre 2017), e sarà integralmente pubblicato a puntate nelle pagine culturali del quotidiano Il Dispari.

Le quattro opere prime finaliste troveranno spazio nella rivista Eudonna pubblicata dall’Editore Il Sextante che firma questa introduzione.

Il programma degli eventi previsti a complemento di questa edizione è ricco e intenso e giova ricordare che esso sarà realizzato, in questa così come in tutte le altre precedenti pubblicazioni DILA, grazie solo ai contributi volontari di amici e simpatizzanti che collaborano alle attività culturali proposte dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

A tale proposito basterà precisare che presso il Museo del Mare a Ischia, così come a Vermiglio in Trentino, a Mirandola in Emilia Romagna, a Pontinia nel Lazio, a Blida in Algeria, a Jelgava in Lettonia e in numerose altre località italiane e straniere, sono in atto e continueranno a essere proposti incontri culturali Made in Ischia che spaziano in ogni settore del panorama artistico non solo italiano.

Il tutto, nella ferma convinzione che Ischia possa qualificarsi a livello internazionale non solo per il sole e per la bellezza del suo ambiente naturale, ma anche come fucina di una cultura priva di mediazioni lobbistiche quasi sempre responsabili di mortificanti favoritismi penalizzanti la qualità e il merito degli Artisti.

Con l’auspicio che le pagine di questa Antologia vi portino a diventare protagonisti della prossima edizione, desiderosi di incontrarvi nelle varie iniziative organizzate da DILA, vi auguriamo buona lettura.

L’Editrice
Mariapia Ciaghi

Angela Maria Tiberi presenta il poeta Francesco Terrone

Poeta profondo della bellezza dell’amore che tocca il cuore del lettore e invita ad amare anche i ricordi della fanciullezza di una meravigliosa città come RAVELLO.
Apprezzato e tradotto in varie lingue come francese, spagnolo, rumeno, oltre l’inglese, si è imposto alla critica internazionale ricevendo numerosi premi e riconoscimenti per le sue opere letterarie.
È stato nominato Cavaliere di Grazia Magistrale dell’Ordine Bizantino del Santo Sepolcro.
Tra le sue numerose poesie dedicate all’amore ho scelto

RAVELLO

Senza tempo
dipingo
i miei quadri di profumi
e parole
al cantare del gallo
ed al calare del sole
lungo i sentieri
della notte
illuminati
dal luccichio
delle stelle,
sotto il tuo cielo
incantato e stregato
dal cuore e dal fato,
dal tempo
che non ha tempo…

Bellissimi questi ultimi versi poetici “dal tempo che non ha tempo…”!
Ecco, è vero, la poesia è come la bellezza di questa meravigliosa città intramontabile, i cui sentieri della notte sono illuminati dal luccichio delle stelle come l’anima del nostro amato poeta che brilla dell’amore che riscalda il cuore del lettore.

Angela Maria Tiberi
Presidente della Sede operativa in Provincia di Latina dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Il Dispari 2017-09-25

 

Editoriale

Dal mio racconto “Così o come” tratto dal libro “Per Aurora volume terzo”.
Parte seconda
Capitolo primo


Le mie prime reazioni di stupore incredulità sorpresa “È così o no?”, malinconia sconforto abbandono “Che ci posso fare!”, immobilità fisica mentale sentimentale “Doveva accadere prima o poi”, vennero inghiottite insieme alla bella schiuma gialla della birra popolare e furono soppiantate da brevi fugaci emozioni mai dimenticate: i tesori ed i retaggi degli incontri determinanti per la indiscutibile amicizia tra me e la “Signora”.

La fama della mia amicizia con Aurora, in modo particolare dopo la pubblicazione di “La Notizia virgola la Condanna punto”, unitamente a tutta una serie di pettegolezzi urbani riguardanti il mio sistema di vita imbottito, dicevano, di estrema pigrizia indolenza disattenzione distrazione (io direi, invece, giusto impegno parsimonia e saggio economizzatore di beni importanti quali il tempo e lo spazio), “così o come” accadde per i films di Rochy, avevano posto la mia immagine all’apice del consenso, ma la mia vita privata nell’infernale sfera della popolarità.

-« È lui, è lui!»

-«L’amico di Aurora, venite…»
-«Ignazioooooo…»
-«Una birra popolare al signor Ignazio. Mi permette una foto? Sì grazie. Scatta, fai presto, il signor Ignazio ha fretta.»

Un bestione alto due metri, e trentacinque centimetri tra pollice e mignolo, un giorno mi ha poggiato affettuosamente la mano sulla spalla e per poco non m’inchiodava al suolo come una palina di fermata autobus.

Una bagascia dai giochini veloci – ultra veloci – rapidi – urgenti tariffe maggiorate, mi ha baciato quasi sulla bocca nel supermercato gremito di gente e, forse peggio, ha spalmato sulle mie braccia con le sue ascelle sudaticce un indefinibile odore di capre e di pesci, di fattrici e di stalloni, di sessi e di colonie.

La bimbetta non ancora ragazzina stentava a comprendere gli ordini della mamma, però mi guardava come se fossi stato un vecchio Babbo Natale, intanto che mi tirava i pantaloni mostrando un blocchetto ed una penna per pretendere un autografo.

Sì forse è meglio cambiare programma, dicevo a me stesso durante ogni pausa di lavoro che mi consentivo (già, non lo sapete, ma io lavoro, faccio il “A”.

“B” faccio l’assaggiatore di birre.
“C” faccio l’avvocato del diavolo.
“D” faccio l’uomo della provvidenza.
“E” faccio il servo degli istinti.
“F” faccio Ignazio di Frigeria e D’Alessandro.
“G” faccio l’uno e il trino più tre.

Bussano alla porta…

L’apnea è la scommessa perduta, la spirale avvolgente, il lusso svogliato.
Nei mari dei Caraibi la preda è il pescatore che non utilizza adeguate protezioni.
Soltanto un lusso svogliato lo porta a privarsi di bombole e boccaglio per la pesca dei barracuda.

Il Tirreno era considerato dagli antichi un mare “nostro”. Noi umani moderni lo abbiamo squamato devitalizzato disinfettato colonizzato, reso una fogna, riciclato in mare “morto”.

Era in esso (avrei preferito scrivere in lui) che spesso sguazzavo, intrepido e naturalista, imbozzimato tra le spire coinvolgenti delle immersioni.
Con maschera e pinne.
Sempre senza bombole

Nella settima edizione delle mie incursioni tra le gole marine di San Pancrazio, alla ricerca di una mitica tana di cernia che ricordavo ricoperta da alghe e licheni, per non concedermi un respiro, l’apnea avrebbe potuto togliermi la vita prima della risalita.
Più giù.
Più più.
Più tempo.
Più volte.

Più sempre, più tutto, più giovane, più forte, più solo, più assurdo, più io, più meno.

Dietro alla porta chiusa del mio rifugio, che certo non bussava da sola, come braccata dalla muta camaleontica di un sub, la mia apnea, per me ad un tratto trasformato in cernia indifesa, non era altro ormai che scommessa perduta.
Non voglio, non posso, non apro, non sono, la mia perdita di respiro è spirale avvolgente.
La mia apnea si asserviva al lusso svogliato di prolungare un calvario per una determinazione che non era in mio potere modificare.
Chi bussa alla porta?
Chi è?»

Bruno Mancini

Liga Sarah Lapinska intervista Vilis Ļevčenoks.

Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice per la Lettonia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” intervista, in esclusiva per Il Dispari, Vilis Ļevčenoks, responsabile nel Comune di Jelgava per la realizzazione dei progetti.

Conosco Vilis da tanto tempo, cioè da quando ero Consigliere comunale e lui era il Direttore responsabile nel Comune di Jelgava.
Era un collega simpatico, molto affidabile e positivo.
In questa intervista Vilis racconta, in esclusiva per il nostro quotidiano Il Dispari, gli sviluppo e i momenti più importanti dei nuovi progetti (eventi ed attività di opere pubbliche) avviati nella città di Jelgava negli ultimi 6 anni.

VILIS: “Abbiamo ricostruito la Torre di Santa Trinità. Di conseguenza, quando è stata rinnovata, grazie alla mostra panoramica e alle esposizioni della storia e dell’arte, il numero di turisti che visitano Jelgava è cresciuto molto.
Abbiamo costruito un ponte per i pedoni e ordinato in modo più splendente il Boulevard Jāņa Čakstes.

Non lontano da questo boulevard, lungo il piccolo fiume Driksa, si trova il palazzo, costruito dall’architetto italiano Rastrelli, che ospita l’Università d’Agricoltura.

Vicino a questo palazzo in stile di barocco, nel parco ricco di varie specie di alberi, è stata ricostruita l’isoletta “Pasta”con pavimento in legno per effettuare feste ed eventi.

Durante quest’anno abbiamo iniziato a costruire, al di sopra della strada, un grande tetto composto da elementi naturali, poiché qui il clima è nebbioso e piovoso e gli inverni sono, spesso, freddissimi.

Entro il prossimo anno il tetto sarà finito.

Secondo tradizione, ogni anno in Jelgava hanno luogo festività dedicate alle sculture di sabbie e di ghiaccio.

Poi, ogni anno, festeggiamo la festività di Late.
Durante questa festività i contadini e i produttori offrono alla gente latte, miele, nocciole e dolciumi naturali.

Nell’anno 2017 abbiamo cominciato la ricostruzione delle due case di legno più vecchie presenti in Jelgava, in via Vecpilsètas (in italiano-la città vecchia), rimaste dopo i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale che hanno distrutto gran parte di Jelgava in quanto la città è situata in un posto importante dal punto di vista strategico.

In una di queste due case sarà realizzato il Centro di Restaurazione, dove saranno esposte mostre di carattere artistico.
Nell’altra casa, che chiamiamo “Zemnieku Sèta” (la Fattoria per i Contadini), ci saranno stanze per i turisti e un complesso museale simile al museo di Natura Aperta di Riga, dove sono restaurate vecchie case di legno di diversi secoli, oggetti di tela, di argilla e di legno, fatti degli artigiani, di solito lettoni.
Entro il prossimo anno questo interessante complesso in Jelgava sarà aperto.”

SARAH:

“Come supporti i progetti culturali, gli eventi, gli artisti, le nuove costruzioni? Raccontaci anche un po’di te stesso: come preferisci rilassarti, quali sono i tuoi interessi al di fuori del tuo lavoro.”
VILIS: “Sono nato nella regione di Liepàja, in Pàvilosta, verso mare.
Sono ingegnere forestale.
Ho lavorato in differenti campi, anche come imprenditore per la città Jelgava durante molti lunghi anni.

Sono impegnato nell’editare libri di poeti, come quelli della poetessa-ceramista, Vera Roķe.
Sono uno degli sponsor della mostra “Tèma”, dedicata ai finalisti del Premio internazionale Made in Ischia “Otto milioni-2017”organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” della quale tu sei la prestigiosa Ambasciatrice in Lettonia..
Supporto anche altre mostre,

Oltre a questo, svolgo attività filantropiche.

Per esempio in favore di bambini di famiglie povere, offrendo loro la possibilità di comprare i prodotti di cancelleria necessari per la scuola.
Ho collaborato al finanziamento per spostare il monumento di Lāčplēsis.
Lāčplēsis è un eroe simbolico che combatte con il Cavaliere Nero in un epos popolare scritto da Andrejs Pumpurs, secondo la tradizione delle favole lettone.
Adesso si trova vicino al Museo d’Arte e di Storia in Jelgava.

Poi, ogni anno supporto gli eventi per la celebrazione di uno dei Presidenti della Lettonia, esiliato dal nostro paese quando il potere sovietico occupava la Lettonia in modo violento.
Questo evento ha sempre luogo il primo Settembre nello stesso posto, ossia nella casa nativa di Kàrlis Ulmanis, chiamata “Pikšas”.

Un mio interesse è installare i generatori eolici per sostituire quelli pericolosi ad energia nucleare.

Amo il teatro e la musica dal vivo.

Poi, amo la flora e la fauna, l’osservazione della natura, lo studio della nutrizione degli animali selvaggi, la riordinazione delle foreste e dei boschi.”

Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 2017-09-25 Redazione culturale

Angela Maria Tiberi presenta il poeta Francesco Terrone

Poeta profondo della bellezza dell’amore che tocca il cuore del lettore e invita ad amare anche i ricordi della fanciullezza di una meravigliosa città come RAVELLO.
Apprezzato e tradotto in varie lingue come francese, spagnolo, rumeno, oltre l’inglese, si è imposto alla critica internazionale ricevendo numerosi premi e riconoscimenti per le sue opere letterarie.
È stato nominato Cavaliere di Grazia Magistrale dell’Ordine Bizantino del Santo Sepolcro.
Tra le sue numerose poesie dedicate all’amore ho scelto

RAVELLO

Senza tempo
dipingo
i miei quadri di profumi
e parole
al cantare del gallo
ed al calare del sole
lungo i sentieri
della notte
illuminati
dal luccichio
delle stelle,
sotto il tuo cielo
incantato e stregato
dal cuore e dal fato,
dal tempo
che non ha tempo…

Bellissimi questi ultimi versi poetici “dal tempo che non ha tempo…”!
Ecco, è vero, la poesia è come la bellezza di questa meravigliosa città intramontabile, i cui sentieri della notte sono illuminati dal luccichio delle stelle come l’anima del nostro amato poeta che brilla dell’amore che riscalda il cuore del lettore.

Angela Maria Tiberi

Presidente della Sede operativa in Provincia di Latina dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Il Dispari 2017-09-18

Il Dispari 2017-09-18

Editoriale

Lo scorso 14 Settembre si è conclusa la mostra delle opere esposte dalla pittrice Patrizia Canola al Museo Etnografico del Mare di Ischia.
Voluta dall’Associazione Da Ischia L’Arte – DILA” e curata nei minimi dettagli da Silvana Lazzarino, che ricordiamo essere valente opinionista di questa redazione culturale, “Negli orizzonti della vita tra luce e colori” (è questo il titolo dato all’esposizione) ha riscosso notevoli interessi da parte di un vasto e qualificato gruppo di testate giornalistiche e televisive d’indiscusso livello nazionale.

Infatti, oltre a questo quotidiano Il Dispari che, grazie al suo Direttore Gaetano Di Meglio, ha sostenuto l’iniziativa fin dal primo momento accompagnandola con interviste esclusive ed articoli di pregevole fattura, ciò che ha dato il senso di interazione nazionale tra l’evento e l’apprezzamento generale è registrato nelle decine e decine di pagine pubblicate sui maggiori siti artistici italiani.

Dico MAGGIORI e intendo, per esempio, il Corriere della Sera;

dico decine e decine e, per non lasciare indeterminata tale affermazione, ne cito qui di seguito SOLO alcuni:

Arte.it (http://www.arte.it/calendario-arte/napoli/mostra-patrizia-canola-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore-40047),

Espoarte.net (http://www.espoarte.net/calendario-eventi/negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore/),

Comunicati.stampa.net (http://www.comunicati-stampa.net/com/patrizia-canola-ad-ischia-al-museo-etnografico-del-mare-con-la-mostra-permanente-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore.html/),

weartpoiect.com. (https://weartproject.com/event/it/469526/),

informazione.it (http://www.informazione.it/c/AB3F4A61-5EF8-46E6-97DF-1ACBAB7925BB/PATRIZIA-CANOLA-NEGLI-ORIZZONTI-DELLA-VITA-TRA-LUCE-E-COLORE/),

lobodilattice.com (https://www.lobodilattice.com/mostre-arte/patrizia-canola-negli-orizzonti-della-vita-tra-2),

lombardiapress.it (http://www.lombardiapress.it/lombardiapress/portale/index.php?com=13527/),

murmurofart.com (http://www.murmurofart.com/testo-2.asp?Progr=28294/),

area-press.eu (http://www.area-press.eu/comunicatistampa/2017/06/01/patrizia-canola-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore/),

ioarte.org (http://www.ioarte.org/eventi/Mostre/Patrizia-canola-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore/),

datedarte.it (http://www.datedarte.it/events/patrizia-canola-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore/),

Teleischia.com (http://www.teleischia.com/139759/patrizia-canola-ad-ischia-al-museo-etnografico-del-mare-con-la-mostra-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore/),

ildispari24.it (http://www.ildispari24.it/it/dila-e-patrizia-canola-insieme-nei-progetti-made-in-ischia/),

gigarte.com (https://www.gigarte.com/patry52/home), milano.zone (http://www.milano.zone/2017/05/30/patrizia-canola-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore/),

247.libero.it (http://247.libero.it/focus/41457473/87/patrizia-canola-ad-ischia-al-museo-etnografico-del-mare-con-la-mostra-permanente-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore/),

thecronpost (http://www.thecronpost.com/cultura-societa/192192/patrizia-canola-ad-ischia-al-museo-etnografico-del-mare-con-la-mostra-permanente-negli-orizzonti-della-vita-tra-luce-e-colore/),

dailymovies.com (http://www.dailymovies.com.ng/view/bRpl3ZHpqxk/patrizia-canola-mostra-personale-museo-etnografico-del-mare-ischia-bruno-mancini-dila/).

Patrizia Canola, in compagnia del marito Lorenzo, è stata in vacanza a Ischia nelle ultime due settimane della Mostra durante le quali non ha mancato di esprimere più volte tutta la sua ammirazione per le bellezze locali e per l’affettuosa e protettiva accoglienza ricevuta.
Tanto entusiasta da aver già prenotata la prossima vacanza qui da noi!

Bruno Mancini

DILA all’udienza del Papa in Vaticano

Sono stati circa 80 i Delegati della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA che, il 24 Maggio 2017, hanno partecipato in Vaticano all’incontro con Papa Francesco secondo un cerimoniale che non ha mancato di mettere in luce la costanza e la serietà dei nostri progetti artistici e sociali, ricevendo, anche per essi, la benedizione del Santo Padre.

L’incontro con il Papa ha fatto seguito, infatti, al fax che abbiamo ricevuto dal Prefetto Georg Gänwein contenente la seguente comunicazione: “… In riscontro alla Sua stimata lettera del 12 marzo c.a., ben volentieri mi premuro accogliere la richiesta di partecipazione all’Udienza Generale del Santo Padre di mercoledì 24 maggio p.v. (in Vaticano, ore 10.00), a favore di una distinta Delegazione della Nazionale Cantanti Lirici, guidata dalla Presidente la Sig.ra Paola Occhi, assicurandoLe che il gruppo medesimo verrà menzionato nell’ambito dell’Udienza…”.

Pubblichiamo ora in esclusiva una foto di Paola Occhi, Presidente della Sede operativa di Mirandola dell’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA, nonché Presidente della Nazionale Cantanti Lirici, il 24 Maggio 2017 durante il suddetto incontro con il Papa.

Rubrica affidata a DILABLIDA, Sede operativa in ALGERIA – Presidente Dalila Boukhalfa

Inizia oggi la nuova rubrica bisettimanale rivolta alla comunicazione del Made in Ischia attivato in Algeria grazie alla collaborazione di Dalila Boukhalfa che, dal mese di Luglio 2017, ha assunto la presidenza della

Sede operativa DILA nella città di Blida in Algeria.

Nel formulare i migliori auguri alla new entry Dalila Boukhalfa per la sua attività in questa pagina culturale del quotidiano Il Dispari diretto da Gaetano Di Meglio, iniziamo con il presentarvela attraverso una succinta scheda preparata da Angela Maria Tiberi Presidente della sede operativa DILA di Pontinia.

Dalila Boukhalfa

Per gli amici Caroline Dali, è nata a Oran in Algeria il 26 Dicembre 1968 e vive a Blida.
Insegnante di francese presso la scuola media e il centro di lingue stranieri dell’università di Soumaa.

Da sempre appassionata di lingue, di libri e di poesia, ha saputo trasmettere con notevole successo questi interessi ai suoi studenti.
Ha partecipato a diverse manifestazione di carattere culturale in Algeria.
Scrive, a titolo personale, storie per ragazzi e poesie.

Per molto tempo il suo sogno è stato quello di organizzare e partecipare ad eventi artistici e culturali in Italia e in Algeria, facendo affidamento sulla cooperazione, sincera e continua, con l’Associazione culturale DILA, in modo tale da creare e riaffermare rapporti, tra artisti italiani e algerini, che abbiano in lei e nella sua volitiva presenza un collante forte e determinante.

Così, nel Luglio 2017, l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA, riconosciuta l’ampia positiva divulgazione dei propri progetti ottenuta grazie alle attività professionali e sociali realizzate dalla Professoressa Dalila Boukhalfa, ha deliberato di nominarla Presidente della Sede operativa DILABLIDA.
Angela Maria Tiberi

Poesie finaliste della sesta edizione del premio internazionale “Otto milioni”.

Precedenti pubblicazioni: 20/03, l’8/05, 19/06, 7/08, 14/08, 11/09.

Cod 28

Liga Sarah Lapinska

Dove mi aspetta

La primavera arriverà inaspettata,
attraverso ipotesi e autunno,
dove la neve incerta
sopra i rami degli alberi
sulle foglie morte
si tiene, si tiene, si tiene.

Come si tiene su me.
Incanterò con la forza e la fragilità
il nuovo sole, ma non lo prometto,
è una speranza che passa qua e là,
piena di dubbi, maligni,
che passi, passi, passi.

Per vibrazioni sintetiche
uccelli migranti di nuovo gridano ,
e una dalle Lune, smarrita,
uscita dalla sua orbita cercherà là e indietro,
se altri sanno vera strada, forse al Sud,
lentamente, lentamente, lentamente.

Come ho aspettato qui mi aspettano là
i primi uccelli di maggio e la forza della clorofilla,
e in ogni mia traccia, e in tanti dai miei incanti,
quando sarò più profondamente in voi,
mi ricambieranno in tutti unici,
come io sono unica, unica, unica.

Cod. 29

Liga Sarah Lapinska

Quando sarò la pietra

Quando sarò la pietra, cosi tranquilla come il sonno,
cosi forte come il centro dell’universo infinito,
mentre pulsano le erbe, ed i passi che le comprimono,
attraverso in fretta, e passo a passo, silenzioso sarà il mio respiro.
Piccola ed agitata, invece, l’anima mia,
come un magnete limpido in mulinello di magma
mi ricorda da bambina per sentirmi più protetta
a fianco di una grande pietra, coperta da muschio bianco.
Ora no, bambini, mentre io sono la pietra,
non sono protetti da nessun Dio,
da nessuna ombra.
Nuda contro il cielo
vola con le sue ali rapaci nel blu
l’aquila del mare, con i suoi venti incantati
attorno a me, cosi tranquilla da non credere.
Ah, sì! Voglio ritornare bambina, con due occhi grandi e verdi.
Voglio giocare con le bambole, adesso abbandonate
nel prato senza fiori, nel prato di ninna nanna.
Ah, sì! Prima della notte, chissà cosa diventerò domani.
Voglio ritornare bambina, nel prima di una donna.
Voglio diventare pietra, nel prima di bambina.
Una piccola pietra, simile all’ambra.
L’anima grande, ma senza ali.
Mi protegga il mito come il tempo del mito.
Tutto dipende da frequenze e coincidenze
tranne la mia ultima vita, l’amore mio nella notte,
il prato senza i fiori.
La pietra domani sfiorirà.

Cod. 30

Anna Rancàne

Ogni giorno qualcuno

Ogni giorno qualcuno costruisce una chiesa,
ogni notte qualcuno la distrugge
fino al frumento.
Al mattino tutto si deve iniziare di nuovo.
Stracciando le ceneri ed i destini,
si può trovare il rosario estirpato,
in ogni perla-la preghiera non realizzata.
Ogni notte una chiesa collassa.
Si deve costruirla, ancora, di nuovo.
Serve murare le pietre nuove
in se stesse.

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Il Dispari 2016-07-18

Il Dispari 2016-07-18

Il Dispari 20160718 comp

Editoriale
Sabato 16 Luglio, così come era stato ampiamente annunciato da questa testata e da numerosi altri organi d’informazione, è stata inaugurata la nuova sede dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ubicata nei locali del Museo Etnografico del Mare della Città di Ischia.
Organizzato da Maria Luisa Neri, presidente dell’Associazione “Arte del suonare”, valenti musicisti e cantanti hanno allietato la serata impegnandosi in un concerto che ha toccato svariati temi: dall’operetta alla musica da camera, dal melodramma alla canzone antica e popolare.
La soprano Paola Occhi, il violinista Giulio Menichelli, il pianista Roberto Villani e la piccola allieva della scuola di canto lirico “Lina Cavalieri” hanno intrattenuto amici e collaboratori di DILA e del Museo per alcune ore.
L’editore Salvatore Monetti, la pittrice Nunzia Zambardi, la poetessa pittrice Clementina Petroni, il poeta Luigi Esposito, lo scrittore Massimo Natalucci hanno parlato della loro arte ed hanno letto qualche loro poesia.
Anna di Trani, esperta manager della scuola “Lina Cavalieri”, è stata la gentile anfitrione.
La ciliegina sulla torta è stata messa dal Presidente del Museo, Rino Lauro, che ha ricordato alcuni momenti di vita ischitana degli anni passati, regalando ai presenti la lettura di alcune sue poesie/canzoni.
La prossima settimana, salvo imprevisti, prevediamo di pubblicare alcune foto dell’evento.
Intanto, giova ripetere che DILA è pronta ad accogliere con un caloroso “Benvenuto” tutti coloro, singoli artisti e/o associazioni culturali, ischitani e non, che intendano collaborare alla realizzazione di un ampio programma di eventi artistici (mostre di arti visive, presentazioni di libri, concerti, ecc.) da allestire nella sede testé inaugurata.
Grazie

Bruno Mancini

Museo DILA inaugurazione foto Bruno (25)

Paola Occhi e Rino Lauro

Il Dispari 20160718 1 comp

A.T. ANGHELOPOULOS ESPONE PRESSO LA GALLERIA CLICHY A FIRENZE E NEI DIPINTI SI ISPIRA A MONTALE CHE SOGGIORNÒ AD ISCHIA

Con i suoi dipinti materici dove si intrecciano le alchemiche linee di un pensiero in costante divenire a cogliere le emozioni che avvolgono il corpo e la mente tra luci e ombre Anghelopoulos, artista tra i più interessanti nel panorama contemporaneo internazionale, proietta chi guarda a percorrere il viaggio interiore dell’uomo tra tormenti e speranze, isolamenti e aperture verso il nuovo e l’ignoto da cui proteggersi.
Segni fitti e armoniosi, squarci densi di chiarori e ancora identità riscoperte oltre quella maschera che imprigiona e poi libera, aprono ad un nuovo sguardo sul mondo dove si delinea quel confine tra materia e spirito al d là del quale si cela la verità sulla stessa esistenza.
Ed è all’esistenza e all’uomo che guarda la sua arte interpretando, attraverso rappresentazioni concettuali e segni, emozioni legate a dubbi, paure, ma anche aspirazioni e desideri dello stesso individuo in difficoltà nel creare ponti relazionali.
L‘uomo diventa protagonista afflitto e fragile nella sua incertezza innanzi a questa vita, ma alla fine desideroso di volgere il proprio sguardo oltre il visibile per lasciarsi aperta una possibilità: un percorso nuovo, fatto di speranza.
I suoi dipinti di grandi dimensioni, intensi per l’energia materica e per l’uso di un colore che alterna tonalità energiche ad altre quasi eteree sono protagonisti della mostra A.T. ANGHELOPOULOS a Firenze presso la Galerie Clichy fino al 24 luglio 2016.
L’esposizione rappresenta la seconda tappa del programma della rassegna “Artisti in Libreria” iniziato lo scorso 5 Maggio con la personale di un altro importante artista contemporaneo Andrea Pinchi con cui lo stesso Anghelopoulos ha esposto nelle sale del Complesso del Vittoriano di Roma nel novembre 2015.
La rassegna “Artisti in Libreria” prevede l’accostamento dell’arte alla letteratura, attraverso una serie di mostre in cui artisti di fama internazionale sono invitati ad esporre opere a partire da un testo letterario dalle cui letture e scritti hanno tratto ispirazione.
In questa raffinata e suggestiva mostra le opere di Anghelopoulos, una quindicina tra cui tre installazioni site-specific, sono affiancate dalle poesie e dai testi che hanno ispirato l’artista tra cui: Neruda, Foscolo, Erasmo da Rotterdam, Chateaubriand e Montale.
Fu Montale a soggiornare ad Ischia verso gli inizi degli anni Cinquanta presso il comune di Forio e a quest’isola, la più affascinante del Mediterraneo, ha fatto riferimento in una poesia della raccolta “Xenia”.
Tra le opere esposte la serie Vite Interiori è l’inedita rivisitazione dei più famosi ritratti di profilo del ‘400 raffigurati però dall’altro lato del volto, quello finora sconosciuto.
Un modo per catturare la vita interiore dei personaggi ed entrare nelle atmosfere del tempo, espresse attraverso i simboli di ingranaggi meccanici innestati sulle figure.
Ritratti quali: l’Anonimo Giovane di Cosmè Tura, I Duchi di Urbino e il Malatesta di Piero della Francesca, e Bianca Sforza identificata nell’opera “La Bella Principessa” recentemente attribuita a Leonardo da Vinci, prendono nuova vita mostrando l’altro lato del loro profilo, quello misterioso e finalmente rivelato.
Per la prima volta sono esposte le opere del ciclo I Planisferi le cui superfici non hanno confini essendo questi relegati solo a determinate costruzioni mentali.
Superfici senza confini spesso in bilico in questa epoca dove si tende a creare punti di separazione e distanze che investono diversi contesti.
Aperture verso ampi spazi a ricordare soglie, varchi, portali che si aprono all’improvviso innanzi agli occhi del visitatore sono descritte nel ciclo Passages-Untitled in cui dominano ampie campiture di colore.
Riguardo l’intensità espressiva e lo stile originale con cui Anghelopoulos entra nella realtà e la supera per parlare dell’uomo all’uomo, Claudio Strinati ha scritto: “Anghelopoulos ha la consapevolezza e la qualità di un artista notevole. (…) La sua percezione ricorda talvolta Klee, talvolta Rothko”.
Silvana Lazzarino

Silvana Lazzarino Anghel (2)

 

Il Dispari 20160718 tutto ridim

Cod 11: Anna Gura
Ricordando l’estate soleggiata
Già dalla mattinata la pioggia
bussa nella pozzanghera,
proprio come una finestrina che guarda
al cielo dall’assalto umido.
Silenziosamente piange l’autunno,
perché gli uccelli vagabondi
sono già volati via.
Sotto i piedi qualcosa sussurra.
Forse sono le foglie che ricordano
l’estate soleggiata, l’estate splendida,
quando gli uccelli tra le foglie succose
hanno costruito i nidi sicuri
e poi cantavano insieme all’alba timida.
L’autunno. La pioggia. Significa solo
che dopo l’inverno ritornerà la primavera,
quando nei giardini, nelle foreste, nei prati
tra le foglie, quelle nuove più verdi,
di nuovo sentiremo il canto magico dell’usignolo.

Cod 21: Paola Occhi
Pensiero alla nonna
Cara nonna, oggi hai dovuto staccare quel cordone che ci legava in modo unico… per volare dal mio adorato nonno.
Mi hai lasciata in un turbine di rabbia ed un lacerante dolore che non sopporto.
Ho il cuore a pezzi e una parte di me è volata con te.
Mi hai insegnato tante cose e so che questa notte sei passata a salutarmi: ho visto la tua sagoma dietro la tenda, ma purtroppo non ho capito… odio, giuro, chi esce dalla camera ardente dicendo “La sua vita l’ha fatta” “Era anziana” ecc., perché lei stava bene accanto a me.
Mi rammarica non aver preso venerdì più baci dalle tue labbra ed altre carezze che tu, lentamente, mi stavi regalando.
Non ti dimenticherò mai e se piango è perché sono egoista?
No, è perché ti ho amato davvero e non mi vergogno di mostrare le mie lacrime, o la rabbia per averti persa… ti chiedo solo che, quando sarà il mio turno, mi verrai a prendere con il nonno e staremo assieme come ai vecchi tempi ad ascoltare le tue favole.
Ogni concerto che farò sarà un omaggio per voi nonni che mi avete amato come una figlia e tramite voi sarò libera di esprimere al Signore il dolore per la vostra perdita e la gioia di aver vissuto con voi.
Il tuo amore era davvero unico immenso ed ho un ricordo di te che nessuno mai mi toglierà e solo tu ed io sappiamo. Un segreto che non ho mai detto e non dirò mai a nessuno. Era una cosa nostra ed ora è chiusa solo dentro di me.
Ti amo.

Cod 1: Angela Maria Tiberi
Katia Massaro
Meravigliosa donna ischitana,
doni amore alle nuove generazioni che
hanno gli occhi chiusi,
ancora da crescere nella giovinezza grigia e senza calore,
se l’umanità rifiuta l’AMORE verso il mare e la natura
e l’insegnamento degli antichi popoli estinti per l’avidità umana.
Briciole sono rimaste della loro civiltà e cultura,
ma non il loro amore verso MADRE NATURA.
Il mondo hai percorso.
Hai attraversato mari e cielo blu per imparare da popoli lontani
il linguaggio dei famosi tursiopi dell’antico Egitto.
Per verificare l’efficienza della delfino terapia in acque libere,
sei arrivata in Israele fino alla lontana Australia.
Immensa gioia doni ai grandi e ai piccoli quando ti immergi
come una sirena nel mare raggiungendo i profondi abissi.
Sei dentro di noi come l’immagine dell’aurora dopo una notte buia
e una ninna nanna ci accarezza l’anima.

coupon (1)

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-07-11

Il Dispari 20160711 comp
Tre voci intervistano un MITO: DON BACKY

Bruno Mancini. Il buongiorno al MITO Don Backy desidero renderlo pubblico con una lunga serie di ringraziamenti, primo tra tutti quello speciale per avere voluto dare il suo assenso ed entrare come Socio fondatore nell’Associazione culturale che Roberta Panizza ed io, alla fine del 2014, iniziammo a costituire e che ora, con il nome DILA (Da Ischia L’Arte), ha già conquistato l’interesse di una notevole fascia di amanti dell’Arte e della Cultura. Cosa ha spinto il MITO ad accettare l’invito da parte dei due sconosciuti?
Don Backy:Prima di tutto l’affetto che porto a Ischia, ricordando i miei lontani trascorsi datati 1966, quando con i miei Fuggiaschi ci esibimmo per un’intera settimana al Castello d’Aragona, gestito allora da Sandro Petti. In quella settimana avemmo modo di affezionarci ed amare l’isola. Il secondo motivo è che sono sempre interessato alle novità stimolanti.

Bruno Mancini. Il secondo ringraziamento deriva dall’aver voluto includere i ricordi piacevoli dei giorni che hai trascorso ad Ischia nella trilogia “Memorie di un juke box” (edito da Ciliegia Bianca sas  www.donbacky.it ).
Vuoi parlarci di questi tre volumi di ricordi e raccontare ai nostri lettori la disavventura che ti capitò a Ischia?
Don Backy:I volumi sono ben 5 e vanno dall’avvento del rock and roll a oggi (1955/2012). Raccontano in maniera romanzata, una storia vera e meravigliosa, corredata da una documentazione composta da fotografie, articoli, minute di canzoni, documenti storici, etc. che ne fanno una vera e propria enciclopedia, certamente unica nel suo genere, indispensabile anche per chi vi cerca il senso dell’evoluzione della nostra musica leggera nel corso di più di mezzo secolo.
La disavventura vissuta sull’isola, invece, riguarda un lieve incidente d’auto. Per salvare un amico che guidava senza patente il nostro furgoncino e aveva colpito un turista tedesco con lo specchietto retrovisore del mezzo, fratturandogli una costola, fui costretto a dichiararmi autista, guadagnandomi così una denuncia dal sig. Otto Strunz. Tutto si risolse in un processo ischitano (dove tornai in Dicembre), in cui venni condannato a 3 mesi (con condizionale). Oggi è solo un bel ricordo anche quello.

Bruno Mancini. Certo non sai che l’incidente avvenne a pochi metri dal “Bar Italia” che gestivo in quegli anni proprio sul Corso!  Il terzo ringraziamento, e poi mi fermo su questo tema, nasce dall’enorme emozione che ho provato nell’ascoltare le tue letture di nostre poesie. Poiché anche Roberta Panizza mi ha confermato le stesse sensazioni, vuoi dirci in quale modo ti rapporti  alla poesia e quali emotività ti hanno procurato i nostri versi?
Don Backy:Ma pensa… e tu non ricordi (o non c’eri al momento) che noi c’eravamo fermati poco prima proprio al Bar Italia a prendere i crostoni che ci facevano da cena, per poi correre a cambiarci e andare al Castello per la serata. Il mio rapporto con la poesia è piuttosto debole, ma quando qualcosa mi solletica le corde emozionali, allora è evidente che anche il mio essere si adegua e quindi anche la voce. Ma, sinceramente, non pensavo di procurare un’emozione così sentita. Sono felice.

Bruno Mancini. Appena ho accennato alla possibilità di costruire questa intervista con domande provenienti da persone diverse c’è stato entusiasmo in redazione. Avrei voluto accontentare tutti, ma per ragioni di spazio, ecco cosa desiderano sapere da te il Direttore di questa testata Gaetano Di Meglio e la Direttrice Artistica di DILA Roberta Panizza
Don Backy:Bene, sono felice di suscitare ancora un così fresco interesse.”

Gaetano Di Meglio. Spesso le tv locali basano i loro palinsesti su film datati anni 60 e così ultimamente mi è capitato di guardare qualche scena del “Monaco di Monza” dove Lei e Celentano vi esibite in una canzone vestiti da monaci. A me che sono un “patuto” di Totò piacerebbe ascoltare qualche aneddoto delle vostre frequentazioni artistiche, e se ce sono, anche personali e/o prettamente umane.
Don Backy:è un ricordo che mi accompagnerà per la vita, anche se, sinceramente, frequentammo Totò solo per lo spazio di quella scena. Ovviamente tutta quanta quella storia ha inizio la notte precedente alla RCA, dove noi del CLAN eravamo per incidere la colonna sonora di un film appena girato ad Amalfi. Scrissi quella canzone “La carità” in meno di 2 ore per accontentare Sergio Corbucci, che, incontrati Adriano e me al bar della RCA, ci pregò di andare a girare una scena in quel film il mattino seguente. Fu così che la scrissi e la registrammo seduta stante alle 2 di notte. Il tutto è narrato nel 1° volume della serie “MEMORIE DI UN JUKE BOX”. Io ero ancora sulla rampa di lancio e Totò mi fece gli auguri per la carriera. Evidentemente mi ha portato fortuna perché quella canzoncina ancora oggi è molto conosciuta grazie al film.”

Gaetano Di Meglio. Con la politica come la mettiamo?
Don Backy:Sono già molti asini a parlare, non voglio aggiungermi al serraglio. E comunque sono un anarcoide da sempre libero e senza tessere. La mia politica la faccio con le mie canzoni, tipo “Diluvio universale” o “Verità”. Mi diverto e intanto gliele canto e gliele suono”.

Roberta Panizza. Da appassionati di poesia, mondo letterario che si occupa di far emergere ciò che nell’interiorità preme e vuole esprimersi, diamo la dovuta importanza alle emozioni e quindi la domanda che sorge spontanea è: cosa prova Don Backy quando canta?
Don Backy:Ci ho scritto su una canzone intitolata proprio “L’artista” ed è lì che ho descritto tutte le emozioni che ancora oggi avverto dopo 55 anni.”

Roberta Panizza. In una canzone quale peso hanno, messi a confronto tra di loro, la musica, il testo, l’arrangiamento e l’interpretazione canora secondo Don Backy?
Don Backy:Dipende da chi sono gli autori. Per uno che si scrive parole e musica, la voce potrà anche essere non curata (come la mia), ma sicuramente non avrà alcun termine di paragone anche con la più tecnica del mondo. Avrà sempre la meglio, perché l’autore avrà sicuramente vissuto sulla sua pelle quello che canta. comunque, per me la musica è sempre un pelo più sotto del testo. è quello che, se ben descritto, dà il tocco emozionale e ti fa vedere una scena. Una bella musica da sola arriva a una certa altezza, ma non arriva all’acme. Il “nessun dorma”, ha una musica meravigliosa da sola, ma quando entra il tenore  con “all’alba vincerò….” beh, non ce n’è per nessuno e tutto prende vita. Quindi, una bella musica può essere danneggiata da un brutto testo, ma la si esalta quando il testo è grande concettualmente (vedi Mogol Battisti).”

Bruno Mancini. In chiusura, mi piace sorridere per essere uscito indenne dall’incontro con un toscano, eterno ribelle e icona musicale di un mezzo secolo abbondante, uno, dal nome di battesimo Aldo Caponi, che non si è fatto mai prestare parole o azioni, né crude né indigeste, per difendere i propri principi e le ragioni sia della coerenza intellettuale e sia dell’incoerenza artistica. Don Backy cantante musicista lo conoscono in tutto il mondo giovani e anziani come me, Aldo Caponi pittore, scrittore, attore, talent scout, editore ecc. è la faccia semisegreta del MITO. Ci saluti con una carrellata su queste tue attività?
Don Backy: “In tutta sincerità questo mio polimorfismo è dovuto esclusivamente alla curiosità. Sono un incostante cronico e appena ho raggiunto un obbiettivo in quella particolare sfida, devo assolutamente cercarne altre. Non faccio il “mestiere”, ma soddisfo curiosità personali. Solo le canzoni sono ciò che ho scelto di fare da sempre e rinnovano in me il desiderio di riprovare a raccontare nuove emozioni. Le altre, i disegni, il cinema, la scrittura, il teatro, etc. non sono che curiosità soddisfatte, sfide affrontate e vinte. Non mi sono mai arreso senza affrontarle, avendo sempre come motto un vecchio detto: “gli antichi non sapevano che quella cosa era impossibile da farsi, pertanto…. la fecero!”. Avrei avuto rimpianti se non fossi andato ad affrontare quelle sfide in prima persona. Una volta scopertone il segreto, non c’era altro da cercare, mi aspettavano le canzoni.”

Bruno Mancini. Grazie, Don: ti aspettiamo ad Ischia!
Don Backy: “MAGARI… QUANDO??”

Bruno Mancini. Ciao, Don.

Don Backy Totò e Macario comp

Il Dispari 20160711 1 comp

DILA & PARTNER al MUSEO DEL MARE
Sabato 16 Luglio verrà inaugurata la nuova sede dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” negli ambienti del Museo Etnografico del Mare ubicato nello storico Palazzo dell’Orologio di Ischia Ponte.
Ciò, grazie all’accordo stipulato tra i presidenti del Museo, Rino Lauro, e di DILA, Bruno Mancini.
L’Associazione DILA si prefigge di organizzare nel Museo una corposa serie di eventi artistici e culturali che coprano tutto l’arco dell’anno realizzando il progetto annunciato da Bruno Mancini di volere operare affinché “Ischia possa diventare una località conosciuta e stimata in ambito internazionale ANCHE per le sue attività artistiche e culturali”.
A fare da cornice al taglio del nastro giungeranno dal Lazio la presidente dell’Associazione “Arte del Suonare”, Maria Luisa Neri, che illustrerà le linee guida ed il programma dei concerti che DILA & Partner effettueranno nel Museo, offrendone un’anticipazione mediante l’esibizione del celebre violinista Giulio Menichelli;  mentre dalla Romagna arriverà la ben nota soprano Paola Occhi accompagnata dai suoi musicisti tra i quali va citato il pianista, organista, fisarmonicista Roberto Villani.
Un numero sempre crescente di Associazioni, tra le quali la già citata “Arte del Suonare” di Maria Luisa Neri, “AICS IL Dragone” presieduta da Pasquale Di Costanzo, CentroInsieme Onlus – Progetto Vela: Rendere Consapevoli Scampia” presieduta da Vincenzo Monfregola, si sta coagulando intorno al progetto che potrà contare sulla Direzione Artistica della vicepresidente DILA, Roberta Panizza, e sulla costante nonché determinante presenza dei numerosi Soci Fondatori di DILA, tra i quali il Direttore di questo giornale, Gaetano Di Meglio, si trova sempre in prima linea. Katia Massaro, Vincenzo Savarese, Mario Mirenghi, Ylenia Pilato, Pasquale “Dragon” Di Costanzo saranno, come sempre, i prestigiosi anfitrioni in rappresentanza di tutta la tribù DILA & PARTNER.
Residenti e turisti sono invitati. Ingresso gratuito.
Info e-mail: emmegiischia@gmail.com
Cell. 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 24)

Museo & DILA inaugurazione

Il Dispari 20160711 tutto ridim

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Il Dispari 2016-07-04

Il Dispari 20160704 comp

Editoriale
Mai come questa volta scrivo l’editoriale in piena euforia!
Sì, perché a volte nella vita capitano situazioni che ti stupiscono e ti lusingano nello stesso tempo.
In poche parole, alla fine di un incontro durato non più di un’ora, il Presidente del Museo Etnografico del Mare, Rino Lauro, ed io abbiamo siglato un accordo in virtù del quale l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” trova “casa” nel Museo e riceve l’autorizzazione ad organizzare in esso eventi culturali di vario genere.
Come dire che dopo oltre nove anni durante i quali abbiamo portato in giro per Ischia (e per molte altre località italiane) i nostri progetti culturali passando attraverso un lungo elenco di luoghi pubblici e privati, ora finalmente possiamo contare su una struttura di enorme prestigio e sulla collaborazione di un gruppo di concittadini realmente e personalmente impegnati nell’idea (speriamo sia utopica ancora solo per pochi anni) di promuovere un’identificazione turistica della nostra isola abbinata ANCHE all’Arte, ANCHE alla Cultura e ANCHE alla difesa ed allo sviluppo dei patrimoni sociali ed ambientali dei quali l’isola d’Ischia è uno scrigno spesso, e purtroppo, violato.
Il lavoro di programmazione, di organizzazione e di realizzazione eventi sarà tanto perché sono tantissimi i nostri progetti; nelle casse della nostra Associazione non ci sono risorse finanziarie (anche perché in oltre nove anni di attività NON abbiamo MAI percepito neppure un soldo da NESSUNA delle pubbliche amministrazioni locali o nazionali); ma il gruppo di Artisti e di Amici che Roberta Panizza ed io abbiamo selezionato in questi anni è un gruppo compatto, composto da persone “speciali”, un gruppo che non teme di posporre i propri interessi personali ogni volta che sia opportuno collaborare alla buona riuscita di un qualificato programma artistico.
Letteratura, musica, pittura, fotografia, scultura, ecc. , sono tutte arti che troveranno spazio nel palinsesto che DILA proporrà nel Museo Etnografico del Mare, e questo editoriale vuole essere anche un invito agli Artisti ischitani e alle realtà Associative dell’isola affinché bussino alla porta DILA nella convinzione di ricevere un indiscusso amichevole “benvenuto”.
Per quanto ho avuto modo di sapere nei pochi giorni che sono trascorsi dall’accordo ad oggi, sono già alcune centinaia i Soci DILA e gli Amici dei nostri progetti che stanno scaldando le gomme per correre qui, ad Ischia da noi, nel desiderio di esprimere la loro arte nella nuova “Casa della cultura – Museo del Mare”.
INFO: emmegiischia@gmail.com
Tel: 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24

Bruno Mancini

Museo del mare

Il Dispari 20160704 1 comp
LO SPORT NELLA MENTE E NEL CUORE: IL GIORANALISMO DI VINCENZO SAVARESE

Raffinato e di classe, dalla personalità brillante con svariati interessi che spaziano dalla letteratura alla musica all’arte e allo sport, Vincenzo Savarese non è soltanto un giornalista sportivo a 360°, attento e partecipe a quanto accade a lui intorno tra fatti e storie ordinarie e straordinarie descritte con precisione e talora ironia, ma è anche persona carismatica per quella spontaneità e simpatia con cui sa avvincere il pubblico, rendendolo partecipe al suo dialogo.
Napoletano di origine, ma ben presto ischitano di adozione per essersi trasferitosi dopo la maturità nell’isola più bella del mediterraneo, Ischia, nel comune di Forio, Vincenzo Savarese oltre ad essere un cronista sportivo coinvolgente e preciso, è anche un poeta dell’anima capace di andare oltre il lato puro e documentaristico della notizia, a cogliere i battiti delle emozioni che corrono negli sguardi e nei gesti delle persone incontrate, intervistate specie nell’ambito dello sport agonistico.
È il giornalismo sportivo infatti ad averlo affascinato anche per la sua passione per il pallone e lo sport in generale. Passione che lo ha portato a giocare fin da giovane per la squadra locale da cui poi però è stato costretto a ritirarsi in seguito ad un incidente di percorso, Vincenzo Savarese si è dedicato con passione alla telecronaca per le emittenti locali raccontando le imprese di tanti futuri campioni che tra la fine degli anni ’80 inizio ‘90 militavano nella serie C per quel che riguarda il calcio.
Da Teleradiostella del Golfo dove è stato fino al 1987 a tutte le TV ischitane, si è occupato di diverse tematiche quali cronaca, politica e sport con quell’entusiasmo che non lo ha mai abbandonato, dando vita a dei veri e propri ritratti nel raccontare le imprese di promesse, e di campioni del calcio quali Maldini, Del Piero, Maradona; ma anche del ciclismo, spesso intervistati a fine competizione o poco prima di entrare negli spogliatoi.
Accanto alla telecronaca di cui va ricordata anche la sua collaborazione con la televisione “Canale 21” emittente più importante della Campania, non sono mancate le collaborazioni intense e di grande spessore contenutistico con la carta stampata: in particolare vanno citati il quotidiano “Il Golfo” di Ischia, Procida e Napoli, il settimanale “Ischia Oggi” di cui è stato redattore sportivo dal 1992 e successivamente direttore: e ancora il periodico “l’Osservazione” di Acerra di cui è stato direttore responsabile e “Il Corriere di Napoli” e il “Mattino”.
Per sedici anni ha condotto con grande successo il programma A bordo Campo dedicato alla telecronaca sportiva tra campionato di calcio, giro d’Italia e altri appuntamenti legati allo sport.
Con generosità, entusiasmo e carisma ha regalato e continua a regalare le emozioni della vita attraverso le competizioni sportive dove si avverte tensione, collaborazione e quella passione che tempra e fortifica anche la mente.
E questi aspetti Savarese li ha saputi cogliere nelle parole e nei gesti di quanti nelle sue interviste hanno rilasciato opinioni, pensieri in seguito ad una vittoria o ad una sconfitta.
Significativa a riguardo quella a lui rilasciata nella tappa ischitana dal corridore Vincenzo Nibali vincitore del Giro d’ Italia e del Tour de France 2014.
Una grande lezione di vita nello sguardo e nelle parole del ciclista siciliano che ha dimostrato come la tenacia, la passione e il sacrificio siano le armi migliori per competere e arrivare in alto.
A dare un tono diverso e innovativo al programma del venerdì di “A Bordo Campo” è stata la decisione di inserire a fine puntata, dieci minuti dedicati alla cultura locale in cui venivano presentati dei libri, creando così una sorta di accostamento tra sporte cultura.
Ed è durante uno di questi “sipari culturali” che Savarese ha incontrato e conosciuto Bruno Mancini, presidente dell’Associazione culturale Da Ischia L’Arte-DILA e scrittore e poeta di successo di cui ricordiamo il suo ultimo libro “Erotismo, si’!” pubblicato da pochi mesi. Dall’incontro con Bruno Mancini è nata un’amicizia e una collaborazione che ha portatoVincenzo Savarese a diventare membro del CdA di DILA.
Savarese è stato anche addetto stampa di “Meeting estate” evento cui partecipavano anche i vip a chiusura del quale veniva consegnato il Premio Aragonese ai protagonisti del mondo dello spettacolo, della musica e dello sport.
L’uomo e giornalista Vincenzo Savarese ha saputo con le sue dirette tv regalare al pubblico momenti straordinari legati allo sport privilegiando l’aspetto umano e cogliendo le emozioni dei campioni da lui intervistati, eroi del momento, in sfida anche con se stessi.
Silvana Lazzarino

LO SPORT NELLA MENTE E NEL CUORE: IL GIORANALISMO DI VINCENZO SAVARESE

Raffinato e di classe, dalla personalità brillante con svariati interessi che spaziano dalla letteratura alla musica all’arte e allo sport, Vincenzo Savarese non è soltanto un giornalista sportivo a 360°, attento e partecipe a quanto accade a lui intorno tra fatti e storie ordinarie e straordinarie descritte con precisione e talora ironia, ma è anche persona carismatica per quella spontaneità e simpatia con cui sa avvincere il pubblico, rendendolo partecipe al suo dialogo.
Napoletano di origine, ma ben presto ischitano di adozione per essersi trasferitosi dopo la maturità nell’isola più bella del mediterraneo, Ischia, nel comune di Forio, Vincenzo Savarese oltre ad essere un cronista sportivo coinvolgente e preciso, è anche un poeta dell’anima capace di andare oltre il lato puro e documentaristico della notizia, a cogliere i battiti delle emozioni che corrono negli sguardi e nei gesti delle persone incontrate, intervistate specie nell’ambito dello sport agonistico.
È il giornalismo sportivo infatti ad averlo affascinato anche per la sua passione per il pallone e lo sport in generale. Passione che lo ha portato a giocare fin da giovane per la squadra locale da cui poi però è stato costretto a ritirarsi in seguito ad un incidente di percorso, Vincenzo Savarese si è dedicato con passione alla telecronaca per le emittenti locali raccontando le imprese di tanti futuri campioni che tra la fine degli anni ’80 inizio ‘90 militavano nella serie C per quel che riguarda il calcio.
Da Teleradiostella del Golfo dove è stato fino al 1987 a tutte le TV ischitane, si è occupato di diverse tematiche quali cronaca, politica e sport con quell’entusiasmo che non lo ha mai abbandonato, dando vita a dei veri e propri ritratti nel raccontare le imprese di promesse, e di campioni del calcio quali Maldini, Del Piero, Maradona; ma anche del ciclismo, spesso intervistati a fine competizione o poco prima di entrare negli spogliatoi.
Accanto alla telecronaca di cui va ricordata anche la sua collaborazione con la televisione “Canale 21” emittente più importante della Campania, non sono mancate le collaborazioni intense e di grande spessore contenutistico con la carta stampata: in particolare vanno citati il quotidiano “Il Golfo” di Ischia, Procida e Napoli, il settimanale “Ischia Oggi” di cui è stato redattore sportivo dal 1992 e successivamente direttore: e ancora il periodico “l’Osservazione” di Acerra di cui è stato direttore responsabile e “Il Corriere di Napoli” e il “Mattino”.
Per sedici anni ha condotto con grande successo il programma A bordo Campo dedicato alla telecronaca sportiva tra campionato di calcio, giro d’Italia e altri appuntamenti legati allo sport.
Con generosità, entusiasmo e carisma ha regalato e continua a regalare le emozioni della vita attraverso le competizioni sportive dove si avverte tensione, collaborazione e quella passione che tempra e fortifica anche la mente.
E questi aspetti Savarese li ha saputi cogliere nelle parole e nei gesti di quanti nelle sue interviste hanno rilasciato opinioni, pensieri in seguito ad una vittoria o ad una sconfitta.
Significativa a riguardo quella a lui rilasciata nella tappa ischitana dal corridore Vincenzo Nibali vincitore del Giro d’ Italia e del Tour de France 2014.
Una grande lezione di vita nello sguardo e nelle parole del ciclista siciliano che ha dimostrato come la tenacia, la passione e il sacrificio siano le armi migliori per competere e arrivare in alto.
A dare un tono diverso e innovativo al programma del venerdì di “A Bordo Campo” è stata la decisione di inserire a fine puntata, dieci minuti dedicati alla cultura locale in cui venivano presentati dei libri, creando così una sorta di accostamento tra sporte cultura.
Ed è durante uno di questi “sipari culturali” che Savarese ha incontrato e conosciuto Bruno Mancini, presidente dell’Associazione culturale Da Ischia L’Arte-DILA e scrittore e poeta di successo di cui ricordiamo il suo ultimo libro “Erotismo, si’!” pubblicato da pochi mesi. Dall’incontro con Bruno Mancini è nata un’amicizia e una collaborazione che ha portatoVincenzo Savarese a diventare membro del CdA di DILA.
Savarese è stato anche addetto stampa di “Meeting estate” evento cui partecipavano anche i vip a chiusura del quale veniva consegnato il Premio Aragonese ai protagonisti del mondo dello spettacolo, della musica e dello sport.
L’uomo e giornalista Vincenzo Savarese ha saputo con le sue dirette tv regalare al pubblico momenti straordinari legati allo sport privilegiando l’aspetto umano e cogliendo le emozioni dei campioni da lui intervistati, eroi del momento, in sfida anche con se stessi.
Silvana Lazzarino

Katia Massaro - Vincenzo Savarese

Il Dispari 20160704 tutto ridim

Il Dispari 2016-07-01

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2016-07-01/

CS |

 

AICS “Il Dragone” &

LOGO DILA 4Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Con il Patrocinio del Comune di Casamicciola Terme, l’AICS “Il Dragone”, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, il Maestro Pasquale “Dragon” Di Costanzo -THE FIRST WORLD RECORMAN-, in collaborazione con il critico d’arte Prof. Enzo Ruju presentano, nei giorni 8 – 9 -10 Luglio 2016 nella Piazza Marina di Casamicciola Terme, a partire dalle ore 18.00, la XXII edizione di “I MITI AL CONTEMPORANEO”.

Durante le tre serate si potrà assistere a mostre estemporanee di pittura, perfomance di arte varia, presentazione di opere di arti visive, body art, tatoo, sfilate di moda, letture poetiche e tanto altro ancora.

In particolare sabato 9 e domenica 10, con inizio alle ore 20.30, ci sarà uno spettacolo di Kung fu della scuola Asia del maestro Maurizio Di Benedetto.

Sono previste le esibizioni di ben tre Leoni Cinesi, del giovane campione del mondo Claudio Di Benedetto nonché dei pluricampioni del mondo di Kung fu Angelo Damasco e Ivan Borrino.

Saranno protagonisti di momenti artistici le pittrici Anna Poerio e Ivana Cosco, la Tatoo Henné Angela Murone, la pittrice-scultrice Luisa Russo.

Pasquale Dragon Di Costanzo, oltre ad esibirsi nelle sue specialità sportive, condurrà le serate coadiuvato dal critico d’Arte Enzo Ruju.

INFO: 330443964

emmegiischia@gmail.com

Ischia 29 Giugno 2016

 

 

 

Il Dispari 2016-06-27

Il Dispari 2016-06-27

Editoriale | Bruno Mancini

La nostra associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” insieme al Circolo sportivo culturale “Il Dragone” presieduto da Pasquale Di Costanzo e con l’avallo di Gaetano Di Meglio Direttore di questa testata, nello scorso mese di Febbraio aveva sottoscritto un impegno ad una reciproca e costante collaborazione, tesa a perseguire lo scopo di promuovere l’Arte in generale, e la Poesia in particolare, con l’associazione “CentroInsieme Onlus – Progetto Vela: Rendere Consapevoli Scampia” presieduta da Vincenzo Monfregola coadiuvato dello scrittore Ivan Caldarese.

Come primo progetto comune fu avviata la partnership per il concorso nazionale di Poesia “Una poesia per il futuro“, ideato ed organizzato dall’associazione “CentroInsieme Onlus”, disponendo che un’apposita giuria organizzata e presieduta dalla Vicepresidente DILA, Roberta Panizza, selezionasse cinque poesie tra quelle regolarmente iscritte al Concorso Nazionale “Una poesia per il futuro” e che tali poesie, unitamente alle prime dieci classificate secondo il bando del premio, entrassero a far parte dell’antologia “Otto milioni – 2016” edita da DILA e contenente, tra l’altro, le poesie finaliste della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

In questi giorni Roberta Panizza è impegnata con la Giuria da lei nominata e presieduta a portare a termine la prevista selezione.

Intanto, sabato scorso, in occasione della cerimonia di premiazione, alla quale hanno preso parte lo scrittore Lorenzo Marone e il Presidente della Municipalità di Scampia Paipais Apostolos, sono stati presentati il progetto “Daremo voce i sogni” ed il volume “Ambulatorio 62” di Ivan Caldarese edito dalla Marotta & Cafierio.

Pasquale Di Costanzo ha espresso al presidente Monfregola le congratulazioni da parte di questa redazione e per conto delle associazione DILA & IL DRAGONE annunciandogli la notizia della pubblicazione su questa testata delle poesie classificate ai primi tre posti.

Con i migliori complimento per le tre autrici ecco i testi premiati.

Prima edizione del Concorso Nazionale di Poesia UNA POESIA PER IL FUTURO

Prima Classificata
ANNA LAURA CITTADINO
Come neve a primavera.

E in quegli occhi di bambini
che intimorivano il cielo della Siria
che mi fermai a guardare.

Ogni sosta degli occhi negli occhi
ammutoliva di dolcezza
schiera di angeli e poeti.

Lontani, quegli occhi
dai piantatori di semi di rabbia
di astio e di veleni.

Lontani, dal giorno in cui
seppellirono le bambole
una rosa e il loro destino.

Distanti, dalla nenia di una donna
che gli fu madre intonava per loro.
Dimenticarono una nota al giorno
fino a leggere bianco il pentagramma
di una melodia che divenne troppo lontana
per sentirne l’eco.
Immaginai fiocchi di neve scendere sulle strade,
sui tetti, sui lampioni, sui campi tinti di rosso
sulla voglia di piangere d’ogni donna e d’ogni uomo.

Pregai. Pregai che la pace giungesse
a sorprenderci come neve a primavera
come simbolo di perdono
e ci avremmo danzato sopra tutti insieme
con le mani aperte come i mendicanti
per raccogliere amore.

Seconda Classificata
MARIA ANTONIETTA D’ONOFRIO
Ieri avevo un tempo

Ieri avevo un tempo,
davvero,
credevo in qualcosa.

Parlavo e ascoltavo.

Dalla mia bocca
uscivano parole chiare,
erano speranza
giustizia
verità
pace
libertà
amore.

Ieri avevo un tempo
che volevo cambiare,
una strada che si chiamava
Futuro.

Avevo un libro sotto al braccio
e un sogno al caldo
del cappello.

Una poesia da gridare,
mille musiche per piangere,
eroi e miti da portare nel cuore.

Oggi ho un figlio.

Per lui,
per tutti i figli del mondo
dovrò ritrovare le parole
il libro
la musica
la poesia
i miti e gli eroi,
il vecchio
e il nuovo sogno.

E un lungo tempo cambiato
che sia finalmente
Futuro.

 

Terza Classificata
ANTONELLA PROIETTI
Annaffiate i bambini

Annaffiate i bambini
Con piccole gocce di cultura,
pioggia di libri d’avventura,
giochi all’aperto con gli amici
cavalli, rane, cani e mici.

Annaffiate i bambini
Con grandinate di palloncini colorati,
quadrifogli cercati per i prati,
libellule rincorse fra le siepi,
zolle di muschio adatte pei presepi.

Annaffiate i bambini
Con cascate di stelle spiate nella notte,
con risate gioiose, bottoni, e scarpe rotte,
con luci di tramonti rosati in mezzo al mare,
con nuvole di polvere di cento e cento gare.

 

Annaffiate i bambini,
e loro cresceranno da piccoli germogli di creature
a uomini e donne dalle idee mature,
ben saldi in mezzo al vento, al buio e alle tempeste,
con gli occhi bene aperti delle persone deste.

Annaffiate i bambini,
ci salveranno loro.

Ultimissima

Proprio mentre andiamo in stampa Roberta Panizza ci ha comunicato i risultati della votazione espressa dalla giuria da lei presieduta per conto del DISPARI e delle associazioni DILA e IL DRGONE. Qui di seguito la classifica finale con l’appuntamento alla prossima settimana per ulteriori approfondimenti.

Vivissimi complimenti ai vincitori dei quali fino ad ora non conosciamo le identità..

1° GABBIE
2° NEL DOMANI
3° LA MERITATA LIBERTA’
4° IL VUOTO
5° ABBRACCIA I TUOI SOGNI

Il Dispari 20160627 1 comp

LA VIOLENZA SULLA DONNA

La donna si affaccia nel panorama storico-culturale dalla “Rivoluzione Industriale”, quando per motivi di lavoro, le masse lavoratrici si spostavano dalle campagne alla città e la famiglia da “Patriarcale” si modificava in “Nucleare”, ciò dava della donna una visione molto più aperta e la possibilità di incominciare a essere se stessa: persona distinta, diversa dall’uomo e con le proprie responsabilità. Non più vista come chioccia che protegge, ma anche come persona responsabile capace di affrontare il mondo.

La Donna Nel Ventesimo Secolo

In Italia la comparsa massiccia della donna sulla scena pubblica costituisce la grande novità della storia e dalla fine del secondo conflitto mondiale, diventa nel giro di qualche anno la protagonista del cambiamento in tutti i campi sociali e professionali. La donna combattendo per i suoi diritti ottiene il divorzio, l’aborto, ed entra a fare sempre più parte della vita politica del paese: ministro, segretaria del governo, distinguendosi nell’arte, (intesa come scrittura, arte recitativa, musica, pittura, disegno) nella medicina, nell’insegnamento, nella moda, e oggi anche nello spazio, contribuendo ad educare e a raffinare la società italiana in aspetti fondamentali come le tradizioni, gli usi e i costumi, la sartoria, la cucina ecc.

Oggi, nonostante lo stato evolutivo della donna, sia dal punto di vista geografico sia da quello storico, nella maggior parte dei paesi del mondo abbia raggiunto il riconoscimento dei propri diritti, in altri, ancora adesso, è considerata “merce di scambio” e venduta al migliore offerente.

I paesi civilizzati dovrebbero in qualche modo salvaguardare il diritto alla vita, invece ogni anno, molte sono le donne che vengono uccise, stuprate, violentate sia psicologicamente sia fisicamente dai propri familiari, da fidanzati, conviventi, compagni di vita, datori di lavoro.

A quanto pare il rispetto dei diritti della donna è un percorso ancora arduo per lei, ma facile per chi su di lei scarica la propria violenza.

Non sto qui a riportare fatti di cronaca sul tema perché ne parlano già tanto i giornali, la televisione, la radio e sarebbe noioso, ma ad affermare che, nonostante la presa di coscienza sociale, la violenza, in qualsiasi forma espressa, sulle donne è continua.

Ma perché se un amore finisce deve per forza finire anche la vita dell’ex fidanzata, amante, moglie?

Secondo me, cancellare la vita, oltre ad essere appropriazione indebita, è il risultato di una base di “SCHIZOFRENIA” IN PERSONE NON CURATE DA PICCOLE, O CHE DA PICCOLE SIANO STATE RIFIUTATE DAI GENITORI O DA CHI SI SIA PRESA CURA DI LORO.

Tina Bruno

 

Il Dispari 20160627 tutto ridim

 

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

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Mai come questa volta scrivo l’editoriale in piena euforia!
Sì, perché a volte nella vita capitano situazioni che ti stupiscono e ti lusingano nello stesso tempo.
In poche parole, alla fine di un incontro durato non più di un’ora, il Presidente del Museo Etnografico del Mare, Rino Lauro, ed io abbiamo siglato un accordo in virtù del quale l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” trova “casa” nel Museo e riceve l’autorizzazione ad organizzare in esso eventi culturali di vario genere.
Come dire che dopo oltre nove anni durante i quali abbiamo portato in giro per Ischia (e per molte altre località italiane) i nostri progetti culturali passando attraverso un lungo elenco di luoghi pubblici e privati, ora finalmente possiamo contare su una struttura di enorme prestigio e sulla collaborazione di un gruppo di concittadini realmente e personalmente impegnati nell’idea (speriamo sia utopica ancora solo per pochi anni) di promuovere un’identificazione turistica della nostra isola abbinata ANCHE all’Arte, ANCHE alla Cultura e ANCHE alla difesa ed allo sviluppo dei patrimoni sociali ed ambientali dei quali l’isola d’Ischia è uno scrigno spesso, e purtroppo, violato.
Il lavoro di programmazione, di organizzazione e di realizzazione eventi sarà tanto perché sono tantissimi i nostri progetti; nelle casse della nostra Associazione non ci sono risorse finanziarie (anche perché in oltre nove anni di attività NON abbiamo MAI percepito neppure un soldo da NESSUNA delle pubbliche amministrazioni locali o nazionali); ma il gruppo di Artisti e di Amici che Roberta Panizza ed io abbiamo selezionato in questi anni è un gruppo compatto, composto da persone “speciali”, un gruppo che non teme di posporre i propri interessi personali ogni volta che sia opportuno collaborare alla buona riuscita di un qualificato programma artistico.
Letteratura, musica, pittura, fotografia, scultura, ecc. , sono tutte arti che troveranno spazio nel palinsesto che DILA proporrà nel Museo Etnografico del Mare, e questo editoriale vuole essere anche un invito agli Artisti ischitani e alle realtà Associative dell’isola affinché bussino alla porta DILA nella convinzione di ricevere un indiscusso amichevole “benvenuto”.
Per quanto ho avuto modo di sapere nei pochi giorni che sono trascorsi dall’accordo ad oggi, sono già alcune centinaia i Soci DILA e gli Amici dei nostri progetti che stanno scaldando le gomme per correre qui, ad Ischia da noi, nel desiderio di esprimere la loro arte nella nuova “Casa della cultura – Museo del Mare”.
INFO: emmegiischia@gmail.com
Tel: 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24

Bruno Mancini

Museo del mare

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LO SPORT NELLA MENTE E NEL CUORE: IL GIORANALISMO DI VINCENZO SAVARESE

Raffinato e di classe, dalla personalità brillante con svariati interessi che spaziano dalla letteratura alla musica all’arte e allo sport, Vincenzo Savarese non è soltanto un giornalista sportivo a 360°, attento e partecipe a quanto accade a lui intorno tra fatti e storie ordinarie e straordinarie descritte con precisione e talora ironia, ma è anche persona carismatica per quella spontaneità e simpatia con cui sa avvincere il pubblico, rendendolo partecipe al suo dialogo.
Napoletano di origine, ma ben presto ischitano di adozione per essersi trasferitosi dopo la maturità nell’isola più bella del mediterraneo, Ischia, nel comune di Forio, Vincenzo Savarese oltre ad essere un cronista sportivo coinvolgente e preciso, è anche un poeta dell’anima capace di andare oltre il lato puro e documentaristico della notizia, a cogliere i battiti delle emozioni che corrono negli sguardi e nei gesti delle persone incontrate, intervistate specie nell’ambito dello sport agonistico.
È il giornalismo sportivo infatti ad averlo affascinato anche per la sua passione per il pallone e lo sport in generale. Passione che lo ha portato a giocare fin da giovane per la squadra locale da cui poi però è stato costretto a ritirarsi in seguito ad un incidente di percorso, Vincenzo Savarese si è dedicato con passione alla telecronaca per le emittenti locali raccontando le imprese di tanti futuri campioni che tra la fine degli anni ’80 inizio ‘90 militavano nella serie C per quel che riguarda il calcio.
Da Teleradiostella del Golfo dove è stato fino al 1987 a tutte le TV ischitane, si è occupato di diverse tematiche quali cronaca, politica e sport con quell’entusiasmo che non lo ha mai abbandonato, dando vita a dei veri e propri ritratti nel raccontare le imprese di promesse, e di campioni del calcio quali Maldini, Del Piero, Maradona; ma anche del ciclismo, spesso intervistati a fine competizione o poco prima di entrare negli spogliatoi.
Accanto alla telecronaca di cui va ricordata anche la sua collaborazione con la televisione “Canale 21” emittente più importante della Campania, non sono mancate le collaborazioni intense e di grande spessore contenutistico con la carta stampata: in particolare vanno citati il quotidiano “Il Golfo” di Ischia, Procida e Napoli, il settimanale “Ischia Oggi” di cui è stato redattore sportivo dal 1992 e successivamente direttore: e ancora il periodico “l’Osservazione” di Acerra di cui è stato direttore responsabile e “Il Corriere di Napoli” e il “Mattino”.
Per sedici anni ha condotto con grande successo il programma A bordo Campo dedicato alla telecronaca sportiva tra campionato di calcio, giro d’Italia e altri appuntamenti legati allo sport.
Con generosità, entusiasmo e carisma ha regalato e continua a regalare le emozioni della vita attraverso le competizioni sportive dove si avverte tensione, collaborazione e quella passione che tempra e fortifica anche la mente.
E questi aspetti Savarese li ha saputi cogliere nelle parole e nei gesti di quanti nelle sue interviste hanno rilasciato opinioni, pensieri in seguito ad una vittoria o ad una sconfitta.
Significativa a riguardo quella a lui rilasciata nella tappa ischitana dal corridore Vincenzo Nibali vincitore del Giro d’ Italia e del Tour de France 2014.
Una grande lezione di vita nello sguardo e nelle parole del ciclista siciliano che ha dimostrato come la tenacia, la passione e il sacrificio siano le armi migliori per competere e arrivare in alto.
A dare un tono diverso e innovativo al programma del venerdì di “A Bordo Campo” è stata la decisione di inserire a fine puntata, dieci minuti dedicati alla cultura locale in cui venivano presentati dei libri, creando così una sorta di accostamento tra sporte cultura.
Ed è durante uno di questi “sipari culturali” che Savarese ha incontrato e conosciuto Bruno Mancini, presidente dell’Associazione culturale Da Ischia L’Arte-DILA e scrittore e poeta di successo di cui ricordiamo il suo ultimo libro “Erotismo, si’!” pubblicato da pochi mesi. Dall’incontro con Bruno Mancini è nata un’amicizia e una collaborazione che ha portatoVincenzo Savarese a diventare membro del CdA di DILA.
Savarese è stato anche addetto stampa di “Meeting estate” evento cui partecipavano anche i vip a chiusura del quale veniva consegnato il Premio Aragonese ai protagonisti del mondo dello spettacolo, della musica e dello sport.
L’uomo e giornalista Vincenzo Savarese ha saputo con le sue dirette tv regalare al pubblico momenti straordinari legati allo sport privilegiando l’aspetto umano e cogliendo le emozioni dei campioni da lui intervistati, eroi del momento, in sfida anche con se stessi.
Silvana Lazzarino

LO SPORT NELLA MENTE E NEL CUORE: IL GIORANALISMO DI VINCENZO SAVARESE

Raffinato e di classe, dalla personalità brillante con svariati interessi che spaziano dalla letteratura alla musica all’arte e allo sport, Vincenzo Savarese non è soltanto un giornalista sportivo a 360°, attento e partecipe a quanto accade a lui intorno tra fatti e storie ordinarie e straordinarie descritte con precisione e talora ironia, ma è anche persona carismatica per quella spontaneità e simpatia con cui sa avvincere il pubblico, rendendolo partecipe al suo dialogo.
Napoletano di origine, ma ben presto ischitano di adozione per essersi trasferitosi dopo la maturità nell’isola più bella del mediterraneo, Ischia, nel comune di Forio, Vincenzo Savarese oltre ad essere un cronista sportivo coinvolgente e preciso, è anche un poeta dell’anima capace di andare oltre il lato puro e documentaristico della notizia, a cogliere i battiti delle emozioni che corrono negli sguardi e nei gesti delle persone incontrate, intervistate specie nell’ambito dello sport agonistico.
È il giornalismo sportivo infatti ad averlo affascinato anche per la sua passione per il pallone e lo sport in generale. Passione che lo ha portato a giocare fin da giovane per la squadra locale da cui poi però è stato costretto a ritirarsi in seguito ad un incidente di percorso, Vincenzo Savarese si è dedicato con passione alla telecronaca per le emittenti locali raccontando le imprese di tanti futuri campioni che tra la fine degli anni ’80 inizio ‘90 militavano nella serie C per quel che riguarda il calcio.
Da Teleradiostella del Golfo dove è stato fino al 1987 a tutte le TV ischitane, si è occupato di diverse tematiche quali cronaca, politica e sport con quell’entusiasmo che non lo ha mai abbandonato, dando vita a dei veri e propri ritratti nel raccontare le imprese di promesse, e di campioni del calcio quali Maldini, Del Piero, Maradona; ma anche del ciclismo, spesso intervistati a fine competizione o poco prima di entrare negli spogliatoi.
Accanto alla telecronaca di cui va ricordata anche la sua collaborazione con la televisione “Canale 21” emittente più importante della Campania, non sono mancate le collaborazioni intense e di grande spessore contenutistico con la carta stampata: in particolare vanno citati il quotidiano “Il Golfo” di Ischia, Procida e Napoli, il settimanale “Ischia Oggi” di cui è stato redattore sportivo dal 1992 e successivamente direttore: e ancora il periodico “l’Osservazione” di Acerra di cui è stato direttore responsabile e “Il Corriere di Napoli” e il “Mattino”.
Per sedici anni ha condotto con grande successo il programma A bordo Campo dedicato alla telecronaca sportiva tra campionato di calcio, giro d’Italia e altri appuntamenti legati allo sport.
Con generosità, entusiasmo e carisma ha regalato e continua a regalare le emozioni della vita attraverso le competizioni sportive dove si avverte tensione, collaborazione e quella passione che tempra e fortifica anche la mente.
E questi aspetti Savarese li ha saputi cogliere nelle parole e nei gesti di quanti nelle sue interviste hanno rilasciato opinioni, pensieri in seguito ad una vittoria o ad una sconfitta.
Significativa a riguardo quella a lui rilasciata nella tappa ischitana dal corridore Vincenzo Nibali vincitore del Giro d’ Italia e del Tour de France 2014.
Una grande lezione di vita nello sguardo e nelle parole del ciclista siciliano che ha dimostrato come la tenacia, la passione e il sacrificio siano le armi migliori per competere e arrivare in alto.
A dare un tono diverso e innovativo al programma del venerdì di “A Bordo Campo” è stata la decisione di inserire a fine puntata, dieci minuti dedicati alla cultura locale in cui venivano presentati dei libri, creando così una sorta di accostamento tra sporte cultura.
Ed è durante uno di questi “sipari culturali” che Savarese ha incontrato e conosciuto Bruno Mancini, presidente dell’Associazione culturale Da Ischia L’Arte-DILA e scrittore e poeta di successo di cui ricordiamo il suo ultimo libro “Erotismo, si’!” pubblicato da pochi mesi. Dall’incontro con Bruno Mancini è nata un’amicizia e una collaborazione che ha portatoVincenzo Savarese a diventare membro del CdA di DILA.
Savarese è stato anche addetto stampa di “Meeting estate” evento cui partecipavano anche i vip a chiusura del quale veniva consegnato il Premio Aragonese ai protagonisti del mondo dello spettacolo, della musica e dello sport.
L’uomo e giornalista Vincenzo Savarese ha saputo con le sue dirette tv regalare al pubblico momenti straordinari legati allo sport privilegiando l’aspetto umano e cogliendo le emozioni dei campioni da lui intervistati, eroi del momento, in sfida anche con se stessi.
Silvana Lazzarino

 Katia Massaro - Vincenzo Savarese

 Il Dispari 20160704 tutto ridim

Il Dispari 2016-07-01

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CS |

 

AICS “Il Dragone” &

LOGO DILA 4Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Con il Patrocinio del Comune di Casamicciola Terme, l’AICS “Il Dragone”, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, il Maestro Pasquale “Dragon” Di Costanzo -THE FIRST WORLD RECORMAN-, in collaborazione con il critico d’arte Prof. Enzo Ruju presentano, nei giorni 8 – 9 -10 Luglio 2016 nella Piazza Marina di Casamicciola Terme, a partire dalle ore 18.00, la XXII edizione di “I MITI AL CONTEMPORANEO”.

Durante le tre serate si potrà assistere a mostre estemporanee di pittura, perfomance di arte varia, presentazione di opere di arti visive, body art, tatoo, sfilate di moda, letture poetiche e tanto altro ancora.

In particolare sabato 9 e domenica 10, con inizio alle ore 20.30, ci sarà uno spettacolo di Kung fu della scuola Asia del maestro Maurizio Di Benedetto.

Sono previste le esibizioni di ben tre Leoni Cinesi, del giovane campione del mondo Claudio Di Benedetto nonché dei pluricampioni del mondo di Kung fu Angelo Damasco e Ivan Borrino.

Saranno protagonisti di momenti artistici le pittrici Anna Poerio e Ivana Cosco, la Tatoo Henné Angela Murone, la pittrice-scultrice Luisa Russo.

Pasquale Dragon Di Costanzo, oltre ad esibirsi nelle sue specialità sportive, condurrà le serate coadiuvato dal critico d’Arte Enzo Ruju.

INFO: 330443964

emmegiischia@gmail.com

Ischia 29 Giugno 2016

I miti al contemporaneo XXII edizione (2)comp

 

Il Dispari 2016-06-27

Il Dispari 2016-06-27

Editoriale | Bruno Mancini

La nostra associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” insieme al Circolo sportivo culturale “Il Dragone” presieduto da Pasquale Di Costanzo e con l’avallo di Gaetano Di Meglio Direttore di questa testata,  nello scorso mese di Febbraio aveva sottoscritto un impegno ad una reciproca e costante collaborazione, tesa a perseguire lo scopo di promuovere l’Arte in generale, e la Poesia in particolare, con l’associazione “CentroInsieme Onlus – Progetto Vela: Rendere Consapevoli Scampia” presieduta da Vincenzo Monfregola coadiuvato dello scrittore Ivan Caldarese.

Come primo progetto comune fu avviata la partnership per il concorso nazionale di Poesia “Una poesia per il futuro“, ideato ed organizzato dall’associazione “CentroInsieme Onlus”,  disponendo che un’apposita giuria organizzata e presieduta dalla Vicepresidente DILA, Roberta Panizza, selezionasse cinque poesie tra quelle regolarmente iscritte al Concorso Nazionale  “Una poesia per il futuro” e che tali poesie, unitamente alle prime dieci classificate secondo il bando del premio, entrassero a far parte dell’antologia “Otto milioni – 2016” edita da DILA e contenente, tra l’altro, le poesie finaliste della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.

In questi giorni Roberta Panizza è impegnata con la Giuria da lei nominata e presieduta a portare a termine la prevista selezione.

Intanto, sabato scorso, in occasione della cerimonia di premiazione, alla quale hanno preso parte lo scrittore Lorenzo Marone e il Presidente della Municipalità di Scampia Paipais Apostolos, sono stati  presentati il progetto “Daremo voce i sogni” ed il volume “Ambulatorio 62” di Ivan Caldarese  edito dalla Marotta & Cafierio.

Pasquale Di Costanzo ha espresso al presidente Monfregola le congratulazioni da parte di questa redazione e per conto delle associazione DILA & IL DRAGONE annunciandogli la notizia della pubblicazione su questa testata delle poesie classificate ai primi tre posti.

Con i migliori complimento per le tre autrici ecco i testi premiati.

Prima edizione del Concorso Nazionale di Poesia UNA POESIA PER IL FUTURO

Prima Classificata
ANNA LAURA CITTADINO
Come neve a primavera.

E in quegli occhi di bambini
che intimorivano il cielo della Siria
che mi fermai a guardare.

Ogni sosta degli occhi negli occhi
ammutoliva di dolcezza
schiera di angeli e poeti.

Lontani, quegli occhi
dai piantatori di semi di rabbia
di astio e di veleni.

Lontani, dal giorno in cui
seppellirono le bambole
una rosa e il loro destino.

Distanti, dalla nenia di una donna
che gli fu madre intonava per loro.
Dimenticarono una nota al giorno
fino a leggere bianco il pentagramma
di una melodia che divenne troppo lontana
per sentirne l’eco.
Immaginai fiocchi di neve scendere sulle strade,
sui tetti, sui lampioni, sui campi tinti di rosso
sulla voglia di piangere d’ogni donna e d’ogni uomo.

Pregai. Pregai che la pace giungesse
a sorprenderci come neve a primavera
come simbolo di perdono
e  ci avremmo danzato sopra tutti insieme
con le mani aperte come i mendicanti
per raccogliere amore.

Seconda Classificata
MARIA ANTONIETTA D’ONOFRIO
Ieri avevo un tempo

Ieri avevo un tempo,
davvero,
credevo in qualcosa.

Parlavo e ascoltavo.

Dalla mia bocca
uscivano parole chiare,
erano speranza
giustizia
verità
pace
libertà
amore.

Ieri avevo un tempo
che volevo cambiare,
una strada che si chiamava
Futuro.

Avevo un libro sotto al braccio
e un sogno al caldo
del cappello.

Una poesia da gridare,
mille musiche per piangere,
eroi e miti da portare nel cuore.

Oggi ho un figlio.

Per lui,
per tutti i figli del mondo
dovrò ritrovare le parole
il libro
la musica
la poesia
i miti e gli eroi,
il vecchio
e il nuovo sogno.

E un lungo tempo cambiato
che sia finalmente
Futuro.

 

Terza  Classificata
ANTONELLA PROIETTI
Annaffiate i bambini

Annaffiate i bambini
Con piccole gocce di cultura,
pioggia di libri d’avventura,
giochi all’aperto con gli amici
cavalli, rane, cani e mici.

Annaffiate i bambini
Con grandinate di palloncini colorati,
quadrifogli cercati per i prati,
libellule rincorse fra le siepi,
zolle di muschio adatte pei presepi.

Annaffiate i bambini
Con cascate di stelle spiate nella notte,
con risate gioiose, bottoni, e scarpe rotte,
con luci di tramonti rosati in mezzo al mare,
con nuvole di polvere di cento e cento gare.

 

Annaffiate i bambini,
e loro cresceranno da piccoli germogli di creature
a uomini e donne dalle idee mature,
ben saldi in mezzo al vento, al buio e alle tempeste,
con gli occhi bene aperti delle persone deste.

Annaffiate i bambini,
ci salveranno loro.

Ultimissima

Proprio mentre andiamo in stampa Roberta Panizza ci ha comunicato i risultati della votazione espressa dalla giuria da lei presieduta per conto del DISPARI e delle associazioni DILA e IL DRGONE. Qui di seguito la classifica finale con l’appuntamento alla prossima settimana per ulteriori approfondimenti.

Vivissimi complimenti ai vincitori dei quali fino ad ora non conosciamo le identità..

1° GABBIE
2° NEL DOMANI
3° LA  MERITATA  LIBERTA’
4° IL VUOTO
5° ABBRACCIA I TUOI SOGNI

Il Dispari 20160627 1 comp

LA VIOLENZA SULLA DONNA

La donna si affaccia nel panorama storico-culturale dalla “Rivoluzione Industriale”, quando per motivi di lavoro, le masse lavoratrici si spostavano dalle campagne alla città e la famiglia da “Patriarcale” si modificava in “Nucleare”, ciò dava della donna una visione molto più aperta e la possibilità di incominciare a essere se stessa: persona distinta, diversa dall’uomo e con le proprie responsabilità. Non più vista come chioccia che protegge, ma anche come persona responsabile capace di affrontare il mondo.

La Donna Nel Ventesimo Secolo

In Italia la comparsa massiccia della donna sulla scena pubblica costituisce la grande novità della storia e dalla fine del secondo conflitto mondiale, diventa nel giro di qualche anno la protagonista del cambiamento in tutti i campi sociali e professionali. La donna combattendo per i suoi diritti ottiene il divorzio, l’aborto, ed entra a fare sempre più parte della vita politica del paese: ministro, segretaria del governo, distinguendosi nell’arte, (intesa come scrittura, arte recitativa, musica, pittura, disegno) nella medicina, nell’insegnamento, nella moda, e oggi anche nello spazio, contribuendo ad educare e a raffinare la società italiana in aspetti fondamentali come le tradizioni, gli usi e i costumi, la sartoria, la cucina ecc.

Oggi, nonostante lo stato evolutivo della donna, sia dal punto di vista geografico sia da quello storico, nella maggior parte dei paesi del mondo abbia raggiunto il riconoscimento dei propri diritti, in altri, ancora adesso, è considerata “merce di scambio” e venduta al migliore offerente.

I paesi civilizzati dovrebbero in qualche modo salvaguardare il diritto alla vita, invece ogni anno, molte sono le donne che vengono uccise, stuprate, violentate sia psicologicamente sia fisicamente dai propri familiari, da fidanzati, conviventi, compagni di vita, datori di lavoro.

A quanto pare il rispetto dei diritti della donna è un percorso ancora arduo per lei, ma facile per chi su di lei scarica la propria violenza.

Non sto qui a riportare fatti di cronaca sul tema perché ne parlano già tanto i giornali, la televisione, la radio e sarebbe noioso, ma ad affermare che, nonostante la presa di coscienza sociale, la violenza, in qualsiasi forma espressa, sulle donne è continua.

Ma perché se un amore finisce deve per forza finire anche la vita dell’ex fidanzata, amante, moglie?

Secondo me, cancellare la vita, oltre ad essere appropriazione indebita, è il risultato di una base di “SCHIZOFRENIA” IN PERSONE NON CURATE DA PICCOLE, O CHE DA PICCOLE SIANO STATE RIFIUTATE DAI GENITORI O DA CHI SI SIA PRESA CURA DI LORO.

Tina Bruno

Il Dispari 20160627 tutto ridim

Il Dispari 2016-06-20

Il Dispari 2016-06-20

Editoriale

Ben trovati affezionati lettori!

Sono due i temi che in questi giorni risultano degni delle luci della ribalta gentilmente offerta dal quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio.

Uno, di carattere prevalentemente artistico e culturale, consiste nell’accordo stipulato tra la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e il Museo Etnografico del Mare (ubicato ad Ischia Ponte nello storico Palazzo dell’orologio) presieduto da Rino Lauro; l’altro, di stampo essenzialmente economico, deriva dai pregevoli risultati che sta ottenendo la partnership, realizzata tra la nostra DILA e l’Associazione “Il Dragone “ presieduta da Pasquale “Dragon” Di Costanzo”, finalizzata ad intercettare potenziali amici dei nostri progetti disponibili ad assegnarci  il 2×1000 della loro IRPEF .

Per non sottrarre troppo spazio, con informazioni di carattere tecnico, agli articoli ed alle notizie che per i loro contenuti sono più consoni all’impostazione di questa pagina, mi limiterò a dire che l’accordo stipulato con il presidente Rino Lauro prevede la realizzazione di un cartellone annuale di eventi organizzati da DILA negli ambienti del Museo, mentre, per quanto riguarda la “campagna” promozionale del 2×1000, abbiamo avuto il piacere d’essere stati contatti da uno sponsor che ha provveduto a concordare la messa in onda tramite teleischia di uno spot ad hoc, ed inoltre ben due Senatori della Repubblica italiana ci hanno già garantito il loro appoggio.

Info: 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24.

Bruno Mancini

 

Il Dispari 2016-06-20

ROBERTA PANIZZA ED I LUOGHI DELLE SUE EMOZIONI

Le emozioni che nascono innanzi alle bellezze del paesaggio italiano in particolare degli scorci di valli e monti del Trentino e di mare e cielo di Ischia suonano come una melodia avvolgente nei versi poetici di Roberta Panizza, sensibile interprete di un mondo vicino e lontano legato a stati d’animo di serenità e nostalgia che corrono nel tempo della vita.

Trentina di nascita (vive a Vermiglio, comune della Val di Sole), innamorata di Ischia, Roberta Panizza dopo la laurea in matematica conseguita presso l’Università di Bologna, si è dedicata all’insegnamento nella sua terra di origine, il Trentino, dove tuttora è titolare di cattedra presso una scuola media.

Ad Ischia ha incontrato lo scrittore e poeta Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione Culturale di DILA (Da Ischia L’Arte), che intuendo le sue qualità l’ha chiamata a collaborare a diverse attività dell’Associazione che spaziano in tutti i campi dell’Arte: dalle mostre di pittura, ai concerti musicali, dagli incontri di lettura ai convegni e ai dibattiti.

In particolare il primo obiettivo di DILA, come sostiene Bruno Mancini è “quello di operare affinché l’Arte in generale e la Poesia in particolare riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana”.

La poesia deve andare oltre i suoi spazi consueti e diffondersi attraverso nuovi canali fuori dall’ordinario. I testi poetici hanno così trovato altri spazi dove lasciare traccia di sé: si è voluto andare oltre, pensando alla cultura e in particolare alla letteratura in termini promozionali attraverso le imprese e le aziende commerciali.

La pubblicità diventa la formula per promuovere l’arte e la cultura.

Vicepresidente di DILA e fondatrice insieme a Bruno Mancini del gruppo LENOIS (LE NOstreISole) Roberta Panizza collabora alla realizzazione di diversi eventi tra incontri di lettura, dibattiti, mostre, per valorizzare le arti e la poesia in particolare.

Insieme a Bruno Mancini, Roberta Panizza ha curato diverse Antologie tra cui l’Antologia dedicata alla quarta edizione del Premio Internazionale di Poesia “Otto Milioni” nelle cui pagine sono presenti un gruppo di sue poesie rivolte in particolare alla sua terra, il Trentino, di cui fa intravedere con sofferto silenzio i segni della Grande Guerra, avvenimento devastante che ha segnato i destini di giovani vite innocenti.

Alla poesia Roberta Panizza si era accostata già dai tempi dell’università dando voce alle sue emozioni attraverso versi intensi e avvolgenti: versi che rivelano i luoghi più silenziosi del suo animo, le sue speranze e dubbi, i suoi sogni e le sue nostalgie.

Con i versi Roberta Panizza disegna il suo universo interiore ed i suoi componimenti hanno trovato un pubblico sempre più partecipe ed interessato, nonché una critica entusiasta. Basti pensare che Roberta Panizza oltre ad essere presente con le sue poesie in diverse raccolte antologiche, ha all’attivo anche una raccolta personale “Le mille porte” pubblicata con la casa editrice Aletti.

Il sentimento dell’amore per questa vita si manifesta pieno di desideri e attese, di ricordi e speranze e si percepisce come costante nella sua poesia dipinta da meravigliose descrizioni visive ed emotive legate ai sentimenti dell’uomo in attesa di risposte alla sua esistenza. Sentimenti che spaziano da stati di serenità e ammirazione innanzi a paesaggi suggestivi e mozzafiato, ad altri di turbamento e smarrimento ripensando al dolore dell’umanità causato dalla guerra, per lasciarsi andare ad attimi di meraviglia dove ci si scopre fragili, ma al sicuro dentro gli orizzonti di una natura che parla di infinito e verità.

Roberta Panizza con semplicità sa accarezzare ogni emozione vista e percepita negli sguardi e nei gesti di gente incontrata e conosciuta, emozioni vissute in prima persona, per regalare i sussulti del cuore che vanno e vengono improvvisi come ad aprire porte rimaste socchiuse dove recuperare stralci di memorie lontane che testimoniano storie, angoli di vite ormai finite, eppure vive nel tempo.

Amore e stupore per una natura che nei suoi colori e nelle sue metriche simboliche avvicina e allontana: una natura che appartiene alla terra ed al cielo, idealizzata nei suoi luoghi segreti e invisibili ad un primo sguardo.

Angoli nascosti dietro l’apparire con dietro altre verità.

Le sue poesie dedicate a scorci propri della Val di Sole o a giovani immersi nel torbido respiro della guerra, o ai ritmi del battito del suo cuore, vanno nel tempo e oltre il tempo abbracciando passato e presente dove si susseguono stati d’animo che appartengono da sempre all’uomo con le sue certezze e i suoi dubbi, le sue speranze e aspirazioni. Speranze, aspirazioni, dubbi e forse rimpianti si celano dentro e dietro quelle “porte” che la Panizza descrive nel suo libro dove i versi poetici rimandano alle porte fisiche e idealizzate, materiali e ideali che nascondono e celano, che permettono di passare dal giorno alla notte, dal finito all’infinito. Porte da aprire per passare ad una rinascita, per esaltare stati d’animo che Roberta Panizza mette a nudo nei suoi versi vibranti e pieni di passione per ciò che la circonda.

Attraverso le porte, ma anche soffermandosi sulle forze degli elementi della natura in particolare dell’acqua e del fuoco che purificano e infondono forza, la poetessa di Vermiglio, con il suo temperamento deciso e dolce, procede nei ritmi di un pensiero mai stanco di ascoltare il respiro dei battiti della natura e degli uomini che in essa si ritrovano.

La poesia della Panizza entra nella vita e la svela con altri occhi: quelli di una donna capace come pochi di toccare ogni sfumatura dell’animo umano nel suo percorrere questo tempo dove si è sempre in bilico tra finito e infinito, verità e mistero.

Silvana Lazzarino

LE MILLE PORTE
Il Dispari 2016-06-20

Per oltre 20 anni ho soggiornato nell’isola che ricordo con grande nostalgia, credo senza tema di smentita, che sia uno dei posti più suggestivi e romantici dell’intero pianeta.

Luciano Somma

Luciano Somma, poeta, scrittore e paroliere napoletano e voce nota nel panorama poetico italiano e non solo, presenta ai numerosi estimatori una nuova opera letteraria, Da Napoli con amore, edita da Photocity.

Il volume è diviso in due sezioni, “poesie napoletane” e “poesia e prosa italiana”.

Le liriche e i racconti sono accomunati dal sentimento profondo d’affetto dell’autore verso la sua città, Napoli.

Ogni verso celebra il forte legame con le origini, con la propria terra; il fascino e il mistero di Napoli si percepiscono a pieno, le emozioni che il poeta vive divengono quei tocchi poetici essenziali a nutrire l’anima di ricordi, percezioni, istanti.

La poesia “L’appuntammento” è un inno d’amore alla città dal mare generoso: “Napule è sempe chella…tale e quale,/ cu’ ‘o mare generoso, chinn’ ‘e core”.

Il costante rimando ai luoghi cari, agli ambienti e alle persone che hanno in qualche modo segnato il proprio cammino di vita, consente una lettura intensa che rivela l’amore per la famiglia, per il paesaggio, per quelle strade antiche e strette del quartiere.

La poesia in vernacolo di Luciano Somma ha il pregio di una musicalità calibrata, elegante, che valorizza il linguaggio scelto con accuratezza.

Il poeta libera l’ispirazione raggiungendo un equilibrio nel ritmo e nel lessico; le scelte stilistiche dimostrano l’afflato esperto e vibrante.

È una continua esplorazione di volti e di luoghi quest’opera, che non si limita a rendere omaggio alla città del poeta, ma ne canta i colori, i suoni, il calore umano.

Testimonianza precisa di questo viaggio in versi è la poesia “Piscatore”, dove si colgono tutte le sfumature dell’ uomo di mare che “tira ‘a rezza”.

Luciano Somma cerca di dare sonorità alle sue sensazioni, sempre animato da una grande abilità e sensibilità espressiva.

La raccolta è avvolta da atmosfere nostalgiche e gioiose, ci sono frammenti di memoria, ritratti di vita, e ogni tematica viene affrontata con la massima trasparenza ed intimità.

La seconda parte del libro contiene poesie e narrazioni brevi in italiano dal linguaggio semplice e asciutto, che vanno ad arricchire l’essenzialità poetica precedente.

L’incisività dei versi e la spontaneità della prosa di Luciano Somma fanno comprendere come, con incredibile naturalezza, l’autore riesca a ripercorrere e a ritrovare personaggi e ambienti della sua città, fissando con pennellate autentiche di scrittura le proprie esperienze.

Notevole è il valore dell’impegno profuso dall’autore nel preservare al ricordo l’aurea poetica della sua Napoli.

Michela Zanarella

C.S. | ACCADEMIA INTERNAZIONALE ARTE E CULTURA, ASSOCIAZIONE NUOVO CENACOLO DELLA POESIA, ASSOCIAZIONE ARTE E MESTIERI CASTELLI ROMANI

L’ultimo degli incontri culturali organizzati dall’Accademia Internazionale Arti e Cultura si è svolto a Sermoneta (presso la trattoria “da Elena”, Corso Garibaldi, 8) con la partecipazione della città di Sermoneta, dell’Accademia Internazionale Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani, dell’Associazione Nuovo Cenacolo della Poesia, dell’Associazione Arte e Mestieri Castelli Romani per la poesia, per la presentazione del libro “Tira fuori l’anima” della scrittrice Assunta Gneo.

Hanno declamato le poesie i poeti: Giovanni Rotunno, Angela Maria Tiberi, Alida Ferrettini.

L’Associazione Arte e Mestieri Castelli Romani è stata rappresentata dal Presidente Giancarlo Mariani, l’Associazione Nuovo Cenacolo della Poesia dal Vice Presidente Angela Maria Tiberi.

Il Dispari 2016-06-13

Il Dispari 20160613 comp

Editoriale

Nuovi personaggi di indiscutibile competenza giornalistica si stanno proponendo a questa nostra redazione ricevendo tutta l’attenzione che meritano. Molti di loro si professano incantati dai momenti che hanno avuto il piacere di trascorrere sull’isola d’Ischia.

Roberta Panizza, dalla sua Vermiglio splendida oasi nelle montagne del trentino, è costantemente impegnata in un delicato compito di analisi delle figure umane e professionali maggiormente conformi alle caratteristiche che riteniamo siano indispensabili per accedere, da protagonisti, ai progetti Made in Ischia che andiamo proponendo, in Italia e all’estero da quasi un decennio.

Oggi, a me tocca il compito (piacevolissimo onere) di annunciarvi il nome della nuova “penna” che è entrata a far parte della redazione di questa pagina e che potrete conoscere, in tempi brevi, attraverso gli articoli che pubblicheremo: Alice Rubbini.

In suo editoriale ha scritto, e a noi piace ”Penso soltanto che un magazine di cultura, più di ogni altro, debba alimentare i sogni, saziare la fantasia e mantenere l’interesse di ogni lettore, lavorando alla ricerca di sempre nuove informazioni, differenti per scelta, selezione e struttura, lavorando sulla qualità della scrittura e sulla bellezza della notizia. Ci sono cose infinite lì fuori, grandi e piccole, tante che non riusciremo mai nemmeno ad immaginare.

E ci sono persone, alcune importanti, che lasciano il segno anche dopo la loro esistenza, e altre normali, che abitano la realtà comune, quella di tutti i giorni fatta di situazioni che si ripetono, che spesso esasperano, ma comunque, sempre persone. Tante!”

Benvenuta Alice Rubbini!

 Comunicato stampa|Associazioni “Il Dragone” e “Da Ischia L’Arte – DILA” 

In virtù di un accordo raggiunto tra Pasquale Di Costanzo, Presidente dell’Associazione “Il Dragone” con sede nel Comune di Barano d’Ischia, e Bruno Mancini Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” con sede nella Città di Ischia, le due Associazioni hanno convenuto di unire le reciproche strutture organizzative per avviare una congiunta campagna di sensibilizzazione pubblica affinché l’Associazione “Il Dragone” possa ottenere il maggiore importo possibile attraverso le elargizioni ed i riparti monetari previsti dalla legge istitutiva del 2×1000 in favore delle Associazioni culturali (art. 1 comma 4 del D.P.C.M. 21 Marzo 2016).

Con il suddetto accordo si è inoltre stabilito che l’Associazione “Da Ischia l’Arte – DILA” diventa partner dell’Associazione “Il Dragone” nella gestione di tutte le somme incassate dall’Associazione “Il Dragone” attraverso il 2×1000, relativamente agli anni fiscali 2016 e 2017.

Pare significativo segnalare che delle oltre 800.000 Associazioni operanti sul territorio nazionale sono state SOLO 1.130 quelle iscritte dal Ministero nell’apposito registro nel quale sono indicate le Associazioni ammesse al 2×1000 per l’anno fiscale 2016.

Così come è anche importante precisare che, tra le 1.130 Associazioni ammesse al 2×1000, “Il Dragone” (partner della nostra DILA) è l’unica che ha sede ed opera, da oltre 25 anni, prevalentemente nell’isola d’Ischia.

Le nostre due Associazioni “Il Dragone” & “Da Ischia L’Arte – DILA”, rivolgendosi in modo particolare a tutti coloro che sono interessati a far sì che la Cultura e L’Arte riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana, li invitano ad inserire il codice

91003730636 

nell’apposita casella della denuncia dei redditi.

Sembra difficile, ma ricordare il nostro codice

91003730636

nel momento opportuno è semplicissimo!
Vi basterà, infatti, inviare adesso al vostro cellulare un sms con il numero 91003730636 inserito nel testo ed ecco il nostro codice fiscale sarà bello e disponibile quando vorrete utilizzarlo per la vostra dichiarazione dei redditi.

E già che vi trovate… potreste mandarlo anche ai vostri amici?
Grazie ancora!
Info: 081906191 – 3914830355 – 330443964
emmegiischia@gmail.com

Bruno Mancini

Il Dispari 20160613 1 comp

INTERVISTA A PASQUALE DI COSTANZO 

Da dove nasce il suo interesse per lo spettacolo dove il gesto e la recitazione hanno un ruolo importante?

Dal fatto che si entra in un mondo diverso completamente distante dalla quotidianità e dal fatto che ci si cala nel ruolo di personaggi legati a contesti diversi tra miti e leggende.

 Accanto all’arte e alla letteratura è lo sport. Con il karatè lei ha ottenuto ottimi risultati, poi ha deciso di dedicarsi all’insegnamento?

Si volevo che questo sport avesse una sua visibilità anche ad Ischia e così ho aperto una scuola per insegnare questo sport in cui per procedere sono importanti tecnica, disciplina e concertazione, oltre ad un perfetto equilibrio e controllo del proprio corpo e delle sue energie.

 Questo sport richiede concentrazione e attenzione, oltre ad un ottimo intuito. Caratteristiche utili poi anche in altri contesti come quando si è protagonisti di sfide molto difficili, come quella in cui lei si è fatto spaccare le pietre di tufo poste sopra il suo ventre. Mi parli di quel momento in cui si è messo alla prova e di come la concentrazione abbia giocato un ruolo fondamentale.

Ho dovuto trovare la giusta concentrazione fisica e mentale perché quando sopra di te vengono spaccate pietre di tufo di un peso così grande non è facile sopportare la durezza dell’impatto. Ed è li che interviene il recupero dell’energia interiore che salva dai colpi inferti        violentemente.

Quindi queste prove di forza si superano grazie all’energia interiore?

Esattamente è l’energia Chi-kung quell’energia che mi aiuta in questi contesti molto difficili dove è richiesta una forza sovrumana.

Quanto la sua creatività, la sua cultura su più fronti e le capacità istrioniche da uomo di palcoscenico, uniti al suo fascino, l’hanno aiutata a farsi strada anche nel conquistare le donne?

Sicuramente questi aspetti hanno giocato un ruolo importante anche per esercitare un certo interesse nelle donne.

Cosa amavano e amano di lei le donne?

La mia timidezza. Fondamentalmente sono timido e riservato. Quando però sono sul palco mi trasformo perché mi calo in un ruolo diverso dal mio e riesco a comunicare con molta facilità e disinvoltura. In quel momento quando sono in scena sono un’altra persona e gestisco al meglio la parte che in quel momento interpreto.

Il più bel ricordo legato ai suoi spettacoli nelle piazze?

Ce ne sono diversi, ma in particolare quelli della Fiera. Natale a Casamicciola, durante la festa per i bambini del Don Orione, vestito con un abito decorato da luci ho portato dei piccoli regalini ai bambini e sono proprio i bambini ad entusiasmarsi del personaggio.

E poi va ricordata anche la sfilata di barche durante la festa di Sant’Anna il 26 luglio dove mi esibisco stando su una barca nel ruolo di Dragon.

Quanto è importante il rapporto con il pubblico?

Il pubblico è fondamentale per me. Cerco il contatto umano e apprezzo quando dopo lo            spettacolo mi vengono a salutare o mi chiedono l’autografo o vogliono parlare.

La Casa dei Popoli ad Ischia rappresenta per lei una sede privilegiata dove diffondere e fare cultura. Una sorta di tempio della cultura dove si tengono diversi eventi tra mostre d’arte, premiazioni, concerti, incontri letterari. Quanto è legato a questo posto?

Sono molto legato a questo luogo dove speriamo la cultura possa sempre più prendere piede e trovare nuova visibilità e possibilità di sviluppo.

Quest’anno concorre al Premio Otto Milioni indetto da Bruno Mancini e da DILA per la sezione poesia. La poesia con cui partecipa si intitola “Notte ad Ischia”. Come è nata l’ispirazione per questo testo poetico?

La poesia “Notte ad Ischia” l’ho ritrovata dentro una scatola all’interno di un baule e l’avevo scritta quando ero ventenne, ma l’ho voluta proporre per questo concorso perché mi sembrava interessante. 

Nella poesia lei parla di luci e bagliori notturni che si diffondono sul mare di Ischia e la notte diventa magica. Il fuoco e la luminosità ricorrono in diversi suoi spettacoli ed esibizioni in particolare quando veste i panni del Dragon.

Si, è vero, il fuoco fa parte del mio personaggio legato al Dragon. Inoltre il fuoco è la parte centrale dei cinque elementi della filosofia orientale (legno, metallo, terra, fuoco, acqua). 

Cosa ha in programma per i prossimi mesi?

Continuo con gli spettacoli nelle piazze e insieme a Bruno Mancini stiamo pensando a qualcosa che dia maggior visibilità al programma della DILA.

Silvana Lazzarino

Bruno oggi parliamo di bandi e premi

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Mariolina Cannarella copertina Aneddoti di vita

Copertina del libro di Mariolina Cannarella dal titolo ”Aneddoti di vita”, in cui la scrittrice ci narra episodi della sua infanzia vissuta in Libia dal 1948 al 1958. Viste le capacità espressive di Mariolina Cannarela credo che avremo presto modo di presentarvi in maniera ampia le sue attività artistiche e culturali.

Massimo Venia espone nel Castello Aragonese

Il 16 Giugno 2016 alle ore 21:00 si inaugurerà la personale di Massimo Venia nelle sale del Carcere Borbonico del Castello Aragonese di Ischia. Verranno presentati oli su tela e su carta. Rispetto al passato le immagini appaiono più destrutturate e l’attenzione più che al soggetto è affidata all’atmosfera del dipinto. L’esposizione durerà fino al 30 giugno.

Luca Mazzella scrive: “Massimo Venia al limite del figurativo delinea fluide luci in una visione onirica che è l’ambientazione di poche figure appena accennate non tralasciando il “vissuto” d’Ischia che finemente traspare in un’anelante atmosfera.

 Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

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Editoriale

Parlando di poesia non si può prescindere dal prendere posizione su un argomento collaterale molto importante, anzi direi determinante, per la migliore divulgazione delle opere proposte.

Parlo della funzione comunicativa che ci si aspetta avvenga seguendo determinati parametri interpretativi. Per maggiore chiarezza dico che non tutti siamo d’accordo su quali debbano/possano essere gli artifizi linguisti e scenici più consoni alla presentazione in pubblico delle opere poetiche.

Chiarito che io sono decisamente convinto che nessuno meglio dell’autore, sia pure afono e sia pure balbuziente, possa “dare voce” ai suoi versi, esistono altre opinioni intese a privilegiare la professionalità recitativa e scenica del lettore.

Solo per inciso mi piace ricordare la magistrale serie di letture dei suoi versi che Giuseppe Ungaretti ebbe modo di proporre, tanti e tanti anni fa, quando la tv era ancora in bianco e nero e la sera mandava in onda programmi di acculturamento per analfabeti del tipo “Non è mai troppo tardi”. Quella fu per me una folgorazione, tanto era ammaliante, seducente, prepotente, la vis emotiva che ne derivava!

Comunque, riprendendo il discorso generale, esiste un’ulteriore divisione di massima tra coloro che optano per la seconda ipotesi (privilegiare la professionalità recitativa e scenica del lettore) ed essa suddivide la “recitazione” in due categorie, la prima delle quali tende a privilegiare una lettura priva di orpelli e di inflessioni teatrali (vedi il grande Benigni nello show sulla Divina Commedia), mentre la seconda vorrebbe che l’interprete dettasse, attraverso la sua professionalità, le intensità emotive, coinvolgendo il pubblico mediante quelli che inizialmente ho definito artifizi linguisti e scenici, quasi avvicinando l’interpretazione alle peculiarità delle interpretazioni melodrammatiche.

Per me che ho avuto il sommo privilegio di incontrarlo sulla strada dei nostri progetti, convincendolo a diventarne la VOX, Antonio Mencarini è il classico esempio di sintesi e di perfezione interpretativa.

Antonio riesce a bloccare l’attenzione di chi lo ascolta padroneggiando un timbro di voce “parlata” il quale, tutt’altro che anonimo, rende perfettamente l’anima nascosta dietro ogni verso, ma lo fa, ed è qui la grandezza di VOX, lasciando che siano le parole e non i gesti o le inflessioni a condurre l’ascoltatore nel mondo della lirica proposta.

Lui sa come entrare nei sentimenti svelati o nascosti dentro i versi, siano essi composti da parole semplici espresse in maniera naif, o siano elaborati in ermetismi apparentemente inestricabili.

Antonio Mencarini, è un ancien talento naturale, un giovane lettore in pubblico, un amante della poesia da sempre.

Bruno Mancini

Antonio Mencarini

Antonio Mencarini

Il Dispari 20160523 1 comp

Vi racconto l’impossibile

Per la serie Esopo news

Domenica 15 Maggio 2016, ho trascorso una bellissima giornata in compagnia di moglie, figlia e del suo compagno.

Ischia, anche con il cielo coperto e con zone ventose è una meraviglia da scoprire in continuazione.

Verso le 14 abbiamo preso posto in uno dei ristoranti-pizzeria più accorsati di Forio. Tanto per aggiungere qualche particolare, dico che si trova in pieno centro, ha un ottimo rapporto tra qualità, servizio e prezzi e noi siamo clienti abbastanza conosciuti.

Purtroppo la giornata uggiosa non permetteva di pranzare all’aperto e la direzione, visto il notevole afflusso di clienti, ha allestito una sala “provvisoria” in uno dei locali che di solito è utilizzato per la consumazione di gelati, bevande e panini.

Un ambiente rettangolare con tre tavoli allineati su due file. Sala piena di umani adulti più un cane ed un lattante.

A noi è stato assegnato il tavolo al centro della fila di sinistra entrando.

Abbiamo preso posto senza alternare le coppie. Rosalba ed io da una parte e Mirna e Chris dall’altra… vedi piantina.

sala ristoranteComprensibilmente, considerato  il notevole numero di avventori, il servizio ha ritardato più del solito, tanto che abbiamo avuto modo di osservare i comportamenti degli altri clienti, pur se da prospettive diverse. Io verso il cane e Mirna verso il lattante.

Bene, anzi male perché ora racconterò l’impossibile.

La tizia n.1, quella nel mio angolo di visuale, grassa e piuttosto volgare, mangiava una pietanza con del sugo nel quale intingeva in continuazione enormi pezzi di pane: faceva cioè la così detta scarpetta. E va bene, passi pure il “piccolo” schifo .

A noi non erano ancora giunte le pietanze e la scena poteva non essere considerata particolarmente disgustosa, Però, qualche minuto dopo, mentre avevo appena iniziato a mangiare la pizza, mi accorgo che la tizia n. 1, sempre lei, dopo aver masticato una grossa scorza di pane imbrattata con il sugo ormai alla fine, l’ha tolta dalla bocca e l’ha posizionata accanto al muso del cane. Secondo grande schifo! Il cane l’ha leccata un paio di volte, l’ha annusata più volte e poi, disgustato non si sa da cosa, ha girato il muso in segno di nausea. Terzo grande schifo. Sapete cosa ha fatto la tizia n. 1 per completare il poker? L’impossibile: ha raccolto da terra la scorza di pane imbrattata nel sugo e che lei aveva masticato prima di offrire in pasto al cane che l’aveva leccata più volte prima di rifiutarla e l’ha messa, così sporca e schifosa, nel piatto in cui aveva mangiato.

Orrore massimo!

Eppure il massimo non era ancora raggiunto.

Stavo raccontando la vicenda a Mirna incredula, quando la vedo sbiancare, sbarrare gli occhi ed estraniarsi completamente dal mio racconto, bisbigliando “No… è impossibile… non ci credo…”. In effetti stava accadendo che la tizia n 2, più grassa e più volgare della n.1, aveva sdraiato il lattante sul tavolo e gli stava cambiando il pannolino sporco di pupù!

E quindi, a Francesco che ci invita a voler bene ai vicini più di quanto non facciamo nei confronti degli animali rispondo; “Viva i porci e le porche”!

Bruno Mancini

 

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ANDREA VENTURA

RITRATTI SENZA TEMPO DI PERSONAGGI STORICI E DI SUCCESSO

Il fascino e il successo della società americana tra mondanità, spettacolo, politica non poteva sfuggire allo sguardo attento di ANDREA VENTURA, artista milanese, ma ben presto trapiantato a New York dove i suoi ritratti in poco tempo hanno catturato l’attenzione di critica e pubblico tanto da essere tra i più richiesti per le copertine delle più prestigiose riviste americane ed europee.

Tra i maggiori illustratori del mondo Andrea Ventura attraverso uno stile intenso con riferimenti alla pop art ha reso i protagonisti del cinema, della letteratura e della musica, ma anche della scienza e della politica, delle icone perfettamente calate nell’ordinario dando spazio alle loro espressioni. A ripercorrere questa carrellata di ritratti di protagonisti della scena internazionale che hanno lasciato un segno importante nella loro vita con pubblicazioni, scoperte, successi musicali e letterari, è la suggestiva mostra presso la Galleria TRICROMIA a Romain Via della Barchetta, 13, aperta fino al 28 maggio 2016.

Tra i protagonisti dei ritratti citiamo Eugenio Montale che, nella sua raccolta “Satura” (Mondadori, 1971), in data 22 ottobre 1967 fa riferimento ad Ischia, nel pieno del suo sviluppo turistico con autobus stracolmi di vacanzieri tedeschi, scrivendo:

“Spesso ti ricordavi (io poco) del signor Cap.

L’ho visto nel torpedone, a Ischia appena due volte.

E’ un avvocato di Klagenfurf, quello che manda gli auguri.

Doveva venirci a trovare…”;

e citiamo Woody Allen, regista e attore, che ha ricevuto il “Foreign Award”nel 2011 all’Ischia Film Festival. (nato con l’intento di conferire un riconoscimento artistico alle opere, ai registi, ai direttori della fotografia e agli scenografi che hanno valorizzato “location” italiane o straniere per invogliare nello spettatore il desiderio di conoscerne e visitarne le bellezze) realizzato dall’Associazione Culturale Art Movie e Music ed il cui ideatore e Direttore Artistico è l’ischitano Michelangelo Messina

La galleria Tricromia, specializzata nell’arte dell’illustrazione apre i suoi spazi a Andrea Ventura artista visivo tra i più̀ richiesti al mondo che nei suoi lavori mira a far emergere quella forza espressiva nei volti dei suoi soggetti grazie ad un tratto deciso e ad una scelta particolare di alcune tonalità̀ di grigio, verde e azzurri che accostati in modo diverso danno ai soggetti una particolare intensità nello sguardo e nella posa, spesso vigorosa e statuaria.

La mostra ANDREA VENTURA “NEW YORKER E DINTORNI” che si richiama nel titolo alla “casa” lavorativa per eccellenza, il New Yorker dove lo stesso artista è stato per diversi anni, realizzando importanti lavori, conduce il visitatore entro uno scenario dove si svelano storie di glorie e successi attraverso impegno e ricerca, speranza e coraggio, storie ordinarie eppure straordinarie vissute da uomini e donne divenuti famosi, unici per quanto raggiunto.

Da Eugenio Montale a Woody Allen, da Robert Darwin a Samuel Beckett, da Sigmund Freud a Carlo Levi, da Orhan Pamuk ad Elsa Morante, fino a Jean Luc Godard e David Bovie, essi sono rappresentati da Ventura come statue a mezzo busto, impassibili e calmi, attenti e acuti, talvolta superbi e vincenti negli sguardi che catturano per intensità e vivacità. Nel raffigurare i suoi protagonisti in una posa plastica Ventura li proietta come in una specie di gianicolo personale dove si evince un riferimento ai busti dei garibaldini visibili all’alba nelle passeggiate romane sul Gianicolo.L’esposizione presenta anche numerosi disegni e copertine delle più prestigiose riviste americane ed europee. Il ritratto di Hoellebecq, scrittore e saggista francese scelto per il manifesto della mostra è stato realizzato per Harper’s nel 2015.

Silvana Lazzarino

 

ANDREA VENTURA

“NEW YORKER E DINTORNI”                                                                       

Galleria TRICROMIA

Via della Barchetta, 13 – 00186 Roma

orari dal martedì al venerdì 15.00 – 19.00

sabato 10.00 – 19.00

fino al 28 Maggio 2016

per informazioni tel 066896970 / 3397856006

Ritratto Michel-Hoellebecq mostra ANDREA VENTURA NEW YORKER E DINTORNI

Ritratto Michel-Hoellebecq
mostra ANDREA VENTURA NEW YORKER E DINTORNI

Bruno oggi parliamo di IL DISPARI

Il Dispari 2016-05-16

Il Dispari 20160516 comp

Editoriale

Oggi, prima di dare parole all’argomento del quale ho in programma la trattazione, sento il bisogno di partire con una premessa, piuttosto articolata, atta a consentire l’autentica interpretazione del brano con il quale mi propongo d’illustrare, in maniera tanto succinta (molto) quanto poco accademica (spero) “Dalla sedia alla poltrona”, ovvero quello che in un precedente editoriale  ho definito come “il pamphlet scritto da Nicola Pantalone”.
Inizio da “Pamphlet” riconducendone il significato alla sua origine latina, quando, un tizio tuttora sconosciuto e in un luogo molto vago situato tra l’attuale Francia e l’Italia, in un anno indefinito del XII secolo, scrisse la commedia latina medievale in versi dal titolo, anch’esso non perfettamente definito, di “Pamphilus seu de amore – o Pamphilus de amore”.
L’opera, d’impronta ovidiana, conobbe grande fortuna e diffusione in tutta l’Europa letteraria del XII secolo e divenne nota in Francia con il titolo popolare, appunto, di Pamphilet, oggi Pamphlet.
Ai dotti tra voi che, dopo aver letto il Pamphlet scritto da Nicola, mi contesteranno (con buone ragioni) le dissonanze stilistiche tra il latino “Pamphilus seu de amore – o Pamphilus de amore” e l’attuale “Dalla sedia alla poltrona” propongo ciò che Wikipedia scrive: “Dal punto di vista esteriore, il pamphlet è spesso un testo breve… (omissis). Siccome i pamphlet erano a basso prezzo e facili da produrre, furono spesso utilizzati per diffondere idee personali… (omissis). Tendenzialmente, l’autore del pamphlet presenta il proprio testo come uno sfogo estemporaneo, come una reazione viscerale di fronte a una situazione… (omissis)
Un altro tratto tipico è l’equiparazione della presa di parola a un atto di coraggio: l’autore è, nella generale acquiescenza e omologazione delle idee, l’unico individuo in grado di cogliere gli eventi nella piena luce della verità.”
Ogni vita può diventare racconto quando si avverte l’esigenza di narrarla”, così inizia la prefazione scritta da Lina D’Onofrio per il “pamphlet di Nicola.

Allora, chiarito che “pamphlet” è il riconoscimento di una forza divulgativa nata mille anni fa, devo ancora precisare “perché” Nicola Pantalone compare in questa pagina. Ciò in quanto, se (in un’ipotesi molto probabile) qualcuno tra voi, conoscendo il rapporto amichevole che intercorre tra me e Nicola, fosse propenso a pensare che io intenda “magnificare” l’amico per le caratteristiche letterarie del suo libro, allora a lui/loro suggerisco un’interpretazione capovolta, tramite la quale, dalla lettura di questa nota risulta evidente che a Nicola,  autore di “Dalla sedia alla poltrona”, è riservata la giusta gratificazione per essere un mecenate distributore di emozioni verso amici e conoscenti.
“Dalla sedia alla poltrona”, si presenta come l’autobiografia artistica di colui che da una sessantina d’anni canta e suona con il mare e il sole ischitano a passeggio tra dita e ugola.

Si presenta, ma in realtà non lo è poiché il testo viene meno ad alcuni dei requisiti canonici delle autobiografie: il narcisismo, l’autoNicolaeMinareferenzialità, la voglia di stupire e, non ultimo, manca l’oblio in cui, nelle autobiografiche, vengono di solito adagiati i personaggi che nella storia reale abbiano svolto ruoli secondari.
Nicola, invece, non perde occasione per decantare le doti dei suoi amici del lungo viaggio musicale che l’ha portato ad esibirsi in centinaia di locali e alla presenza di spettatori internaziNicolaeBaudoonali.

A Mina, Pippo Baudo e ad altri personaggi super famosi del calibro di Bert Grund o di Mario Merola, tutti intervenuti con apprezzamenti positivi per la sua musica e per la sua simpatica umanità, non è stato riservato, nelle 70 pagine del volume, più spazio o più amabile considerazione di quello che Nicola ha dedicato a Franco Di Costanzo, Ugo Pirone, Rino Lange,  Aurelio Buono, MarioNicola e Merola comp Di Noto, Enrico Roja, Gino Pinto, Saverio Toma,  Gianni De Luca, Pepito Casanoiva e tanti, tanti altri musicisti dei quali solo pochi lettori, forse, hanno ancora qualche sbiadito ricordo.

Far occupare alla musica il trono di regina –mai tiranna, ma mai contestata o contrastata- di un’esistenza vissuta a briglie sciolte è una felicità nascosta, comprensibile solo a coloro i quali abbiano il sangue blu delle passioni prive di secondi o terzi fini. La passione per l’Arte, sinonimo di Vita è pregio abbastanza raro. Nicola Pantalone ha saputo, scrivendo “Dalla sedia alla poltrona”, rendere onore alla sua e a quella dei suoi amici.
Bruno Mancini

Dalla sedia alla poltrona copertina comp

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Silvana Lazzarino

TRA I FINALISTI AL PREMIO INTERNAZIONALE A.U.P.I.  di Milano
La Casa Editrice Otma Edizioni di Otmaro Maestrini, attiva da trent’anni e che organizza con successo importanti Premi letterari, dalla poesia alla narrativa toccando anche le arti pittoriche, in collaborazione con il Comune di Milano, quest’anno ha di nuovo indetto il PREMIO INTERNAZIONALE A.U.P.I. Albo Ufficiale Poeti Pittori Italiani.
Un premio prestigioso dedicato alla poesia (in lingua italiana e in vernacolo), al libro edito, al libro di narrativa inedito, e alla pittura, che ha visto la partecipazione di numerosi poeti e artisti non solo italiani, le cui opere sono state ritenute di alto livello sotto il profilo dello stile e dei contenuti.
La cerimonia di premiazione tenutasi a Milano presso il Circolo Alessandro Volta, introdotta da Otmaro Maestrinied, ha visto una giuria composta da nomi prestigiosi del panorama letterario quali: Lorenzo Croce, Lucia Ferrante, Cristina Flumiani, Ugo Perugini e Maria Teresa Piantanida. Elisabetta Viviani, nota subrette ed anche pittrice intensa ed espressiva, ne è stata la sorridente conduttrice.
Tra i poeti finalisti per la Sezione Poesia a tema libero cui è stato consegnato il Diploma con grande Medaglia Aurea è stata premiata, e tutta la redazione di questa testata si complimenta con lei,  anche la nostra opinionista Silvana Lazzarino (finalista con menzione d’onore) per la poesia L’albatro che riportiamo qui di seguito.
Lo scorso anno nei due Premi della Otma Edizioni “Premio A.U.P.I” e Premio Internazionale “Città di Varallo” cui ha partecipato per la sezione libro edito, Silvana Lazzarino si era classificata al quarto posto assoluto rispettivamente con “Oltre le immagini Tra visione ed emozione” (Pagine srl 2014) e “Cosmogonia” (Edizioni Progetto Cultura 2013). Raccolte poetiche che si soffermano sui ritmi del pensiero. Attraversare l’esistenza tra visibile e invisibile partendo dai luoghi della natura: scrigno di possibili verità.
L’albatro
Un volo senza meta
libero, istintivo
ad ali spiegate
lungo le distese marine
incontaminate
nella solitudine di un cielo
plumbeo, grigio
che prepara alla tempesta.
Tempesta dei sogni
verso l’oscuramento del mondo.

Il Dispari 20160516 tutto ridim
Aniellantonio Mascolo e il padre dei Fauves
MATISSE IN MOSTRA A TORINO A PALAZZO CHIABLESE

L’opera dell’artista ischitano Aniellantonio Mascolo (1903-1979), che nella sua Ischia ha sempre trovato fonte di ispirazione, è stata accostata a quella di Matisse.
Sebbene abbia rinunciato al colore, ma non alla luce in contrasto con gli sfondi scuri, Mascolo si è richiamato al padre dei Fauves per l’uso di forme semplici e appiattite ancorate però ad un certo realismo con cui ha rappresentato i suoi soggetti legati al mondo dei contadini e dei pescatori.
L’energia del disegno, l’uso di un colore puro seppur disteso sulla tela in modo originale nel far emergere figure e oggetti attraverso rappresentazioni dove non esistono più profondità e chiaroscuri, diventano i punti di forza su cui si fonda il movimento dei Fauves nato agli inizi del Novecento di cui Henri Matisse è figura di spicco, originale per la sua potenza espressiva evidenziata dall’uso di una linea incisiva e dal colore avvolgente.
A Matisse che con la sua arte ha rivoluzionato la pittura del Novecento dando inizio ad un nuovo modo di riprodurre la realtà, distante dall’oggettività, è stata dedicata un’interessante esposizione a Torino presso Palazzo Chiablese. Matisse, e il suo tempo, promossa dal Comune di Torino– Assessorato alla Cultura, ha offerto un percorso a scoprire l’universo dell’artista capace, come pochi, di far vibrare il colore nei suoi rimandi espressivi imprimendo alla linea forza ed energia, eleganza e bellezza.
Le circa cinquanta opere di Matisse e quarantasette di artisti a lui contemporanei quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger –tutte provenienti dal Centre Pompidou di Parigi- hanno descritto la poetica del grande “maestro dei colori”, le influenze nella produzione e l’esatto contesto delle amicizie e degli scambi artistici. Attraverso dieci sezioni è stata ricostruita la carriera del padre del Fauvismo: dai suoi esordi alla fine dell’Ottocento fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta del Novecento; un viaggio alla scoperta del grande precursore delle avanguardie storiche e allo stesso tempo degli altri artisti che hanno animato Parigi nella prima metà del XX secolo.
Accanto alle sottili influenze, le fonti comuni d’ispirazione, è stato evidenziato anche una sorta di “spirito del tempo” che, come un filo rosso, ha unito Matisse agli altri artisti durante il modernismo degli anni Quaranta e Cinquanta.
Il tema della figura umana affrontato seguendo, come per le nature morte e gli ambienti interni una concezione antitradizionale, si sofferma sull’immagine femminile descritta con la sua purezza, sensualità, ed un sottile mistero.
Accanto ad Odalisca con pantaloni rossi (1921) sono state esposte le rappresentazioni dell’atelier: L’Atelier IX (1952-56) di Braquee Lo studio, (1955) di Picasso.
Partendo da figure appiattite e linee controllate, Matisse passa alla tecnica divisionista della separazione dei colori, guardando poi alla bidimensionalità e agli aspetti volumetrici di Cezanne per definire una propria ricerca nel costruire la sintesi della forma definita dal disegno e rivestita dal colore che diventa tessuto avvolgente con cui la figura è proiettata nel contesto rappresentativo.
Inoltre opere di Matisse quali Icaro (1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono state messe a confronto con i quadri di Braque Toeletta davanti alla finestra (1942), di LégerIl tempo libero–Omaggio a Louis David (1948-1949) edi Picasso Nudo con berretto turco (1955).
Silvana Lazzarino

Matisse e il suo tempo a Torino

Matisse e il suo tempo
a Torino

Il Dispari 2016-05-09

Il Dispari 20160509 comp

Editoriale

L’editoriale di questa settimana, più di quanto non sia successo finora, vorrebbe disporre di numerose pagine per fomentare la vostra attenzione verso processi culturali quasi tutti disattesi, ingiustamente, dai “padroni del vapore”.
Con ciò volendo intendere gli organi d’informazione che sono pedisseque emanazioni di lobby editoriali.
1) Si è chiusa al Museo di Villa Arbusto, con successo di critica più che di pubblico, la mostra “C’era una volta…” promossa dal Centro per la Letteratura Estone per Bambini di Tallinn, dall’Associazione Italia Estonia di cui è Presidente Ülle Toode, dal Centro Studi sull’Estonia e il Baltico con il supporto di ELKK e la partecipazione dell’Ambasciata di Estonia e il patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica di Estonia.
2) Nicola Pantalone, Nik per tutti, ha stampato un pamphlet sulla sua storia artistica “Dalla sedia alla poltrona” in cui scrive, poco poco, dei suoi incontri con una certa Mina, con un certo Pippo Baudo e con altri personaggi super famosi del calibro di Bert Grund o di Mario Merola e, tanto per non lasciarsi andare alle nostalgie dei ricordi ha anche composto una nuova canzone  “Il brivido più lungo”, vibrante di un’impercettibile ma decisa sensualità.
3) Jo Scaglione ha gratificato l’antologia “Otto milioni 2016” rilasciando licenza di pubblicazione per tre sue poesie edite nella raccolta ”A ritroso nel tempo“.
4) La cantante Rita Cuccaro ha deciso di presentare ad Ischia il suo nuovo CD, contenete canzoni scritte per lei da musicisti di tutta Italia, subito dopo l’inaugurazione della nuova scuola di canto e di musica che avvierà con la nostra ambasciatrice Paola Occhi che ne fungerà anche da Direttrice Artistica.
5) La scrittrice Tina Bruno, ha deciso di volere iniziare a collaborare con la redazione di questa testata.
6) Il critico d’arte Enzo Ruju è in contatto con Pasquale “Dragon” Di Costanzo per organizzare qualcosa di speciale in ambito artistico nell’isola d’Ischia.
7) Gli organi amministrativi dell’Associazione nazionale AICS hanno messo all’ordine del giorno della loro prossima convocazione assembleare il patrocinio ad un nostro progetto culturale.
8) Dall’ufficio preposto alla definizione del palinsesto del prossimo Bookcity ci è stata garantita la disponibilità di una loro sede per lo svolgimento di un nostro evento culturale attinente la quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”.
9) Ad EXPO in città abbiamo inoltrato domanda di partecipazione che, realisticamente, riteniamo verrà approvata così come è accaduto per l’omologa dello scorso anno.
10) La CCIAA di Milano ci ha invitati a presentare progetti sponsorizzabili da inserire nella bacheca dell’Ente.
11) Il gemellaggio tra Ischia e Torrenova sta riscuotendo l’interesse di molte altre località, tanto che è probabile addirittura l’avvio di una richiesta da parte di una CAPITALE europea.
12) Ecc.
Dall’inizio di Aprile abbiamo preparato un elenco di Artisti attingendo dall’antologia “Adotta una poesia”, in quanto essa fu edita con la sponsorizzazione di questa testata giornalistica e con la fattiva collaborazione di Gaetano Di Meglio. Di Nunzia Zambardi, Vito Iacono, Maria Bigazzi ed Elisa Barone abbiamo scritto  nelle passare settimane; di Sacha Savastano scriviamo oggi, e restano in attesa le presentazioni  di Virginia Murru, Michela Zanarella, Maria Calise, Antonio Mencarini, Alberto Liguoro, Nunzia Binetti, Luciano Somma, Antonio Guarracino, Liga Sarah Lapinska, Vera Roke, Katia Massaro.
Sacha Savastano
Nasce a Napoli nel 1984 e si trasferisce a Ischia fin dell’adolescenza.
Pur trovandosi catapultato in una realtà del tutto diversa, riesce quasi subito a tradurre le sue molte passioni artistiche e sociali in iniziative concrete, specialmente inerenti l’aggregazione giovanile (privilegiando l’allora neonato medium di Internet), figurando tra i fondatori di quell’embrionale agorà telematica che fu Ischianet.org, tra i primi esempi in Campania di Community Online.
Riesce anche ad assecondare la sua passione per la musica, divenendo apprezzato cantante di diversi gruppi rock locali di buon successo.
Al momento della scelta del corso di studio, è stato naturale dare seguito all’amore verso il comunicare, iscrivendosi e laureandosi con lode in “Scienze della Comunicazione” a Napoli. Nel frattempo, ha intrapreso la carriera giornalistica scrivendo per alcune free press locali e curando la rubrica culturale di alcuni siti Internet di divulgazione scientifica.
Ovviamente, l’approccio alla Poesia dell’Autore non poteva non risentire di interessi tanto variegati.
In alcune poesie di Sacha Savastano si può leggere finanche un tormento interiore manifestato nella sua più cruda essenza.
Lui, autore disinibito, non nasconde i propri dubbi, i propri dolori dietro parole edulcorate ed ovattate.
Getta sul piatto della poesia versi e parole che paiono illuminare l’ambiente in cui si pone ad agitare i suoi pensieri di una fredda luce al neon che nulla nasconde e tutto il proprio disagio interiore vuole esternare, come ad esorcizzare la potenza distruttiva della sofferenza e del male.
Savastano si muove controcorrente nel grande fiume della poesia contemporanea che il più delle volte vede i propri versi farsi voce unicamente per idilliache espressioni sentimentali o lamento straziato di cuori romanticamente infranti.
Anche quando si fa sognante, questo autore mantiene il senso pieno della realtà dell’esistere e del soffrire e ci fa partecipi di toccanti pur se implacabili stati interiori noti certo a molti e che poco hanno a che vedere col languido e quasi compiaciuto male d’amore.
Sacha Savastano è un autore che lascerà tracce evidenti di innovazione e di spregiudicatezza.
Bruno Mancini

Il Dispari 20160509 1 comp

EGOSUPEREGOALTEREGO

In questa società dominata sempre più dalla forza dell’immagine capace di comunicare, nell’immediato, fatti, azioni ed emozioni, si sta facendo strada il bisogno di apparire dando sempre più spazio al proprio ego che esprime la necessità dell’individuo di mostrarsi il più possibile.
In questa ricerca di visibilità attraverso le immagini, un ruolo importante lo svolgono i media che guardano al compiacimento dell’ego di ciascun soggetto nel suo mostrarsi e farsi notare.
Sul concetto di immagine legata al volto e al corpo che rappresentano la fisicità della persona si orienta la mostra EGO-SUPEREGO-ALTEREGO VOLTO E CORPO CONTEMPORANEO DELL’ARTE in corso al MACRO -Museo d’Arte Contemporanea di Roma- fino all’8 Maggio 2016. Curata da Claudio Crescentini, essa propone un’analisi del volto e del corpo attraverso diverse opere in cui l’artista si fa rappresentare e si auto-rappresenta.
Volti e corpi sono restituiti attraverso dipinti, fotografie, installazioni site specific, stencil di diversi artisti contemporanei su cui gioca il concetto di egocentrismo e di protagonismo.
Il percorso offre quindi un’analisi del volto e del corpo nell’arte contemporanea con particolare attenzione alle fotografie ed ai filmati in cui l’artista stesso è protagonista nel suo rappresentare e autorappresentarsi, divettando attore e spettatore insieme.
Accanto ad opere in cui l’artista si autorappresenta come quelle di Vito Acconci, Franco Angeli, Giorgio de Chirico, Stefano Di Stasio, Giosetta Fioroni, Bruce Nauman, ve ne sono altre in cui è lui stesso ad essere ripreso, “rappresentato”, da un altro artista, come nelle fotografie di Claudio Abate, Marco Delogu, Mimmo Iodice, Nino Migliori.
E poi vi sono opere di Ennio Calabria, Luigi Ontani, Luca Maria Patella, Sissi, Sten e Lex dove l’artista, pur non ritraendo se stesso, si ritrova in un altro personaggio da lui ripreso.
Sul gioco del rivedersi e del riprendere si indirizza il doppio focus dedicato ad Alberto Moravia e Achille Bonito Oliva.
I ritratti di Moravia realizzati da Renato Guttuso, Carlo Levi e Mario Schifano e quelli di Achille Bonito Oliva realizzati da Sandro Chia, Francesco Clemente e Mario Schifano diventano occasione per esplorare i modi con cui viene colto e restituito lo sguardo della persona, compresa la sua gestualità.
Nell’ambito dell’esposizione rientra la rassegna di film e video IO È UN ALTRO (auto) ritratti d’artista dalla collezione della Cineteca nazionale e del MACRO con proiezioni di film d’artista e video in cui gli artisti, fra gli anni Sessanta e Ottanta si sono soffermati sul tema del volto e del corpo umano con prospettive di autorappresentazione e presentazione di grande impatto tecnico e visivo.
Nel percorso anche il fenomeno del selfie che si è imposto rapidamente a livello mass-mediale, dando al volto e al corpo, nuovamente, un ruolo di primo piano nella società.
Tra gli artisti citati Mario Schifano, esponente della Pop Art italiana, è stato protagonista di diverse mostre in terra napoletana tra cui quella a Salerno presso la Galleria Il Catalogo nella primavera del 2015 e quella più recente a Nola “Ratio et obsessio” allestita presso il convento di Santo Spirito dove sono state esposte 50 sue opere rare.
Silvana Lazzarino

immagine mostra macro 3

Il Dispari 20160509 tutto ridim
Cod 12: Marta Zemgune

L’estate, la terra del fuoco
L’autunno… L’eclisse del sole,
e poi la luna piena e rossa come sangue.
Dove sono le tracce, le schegge
dalle illuminazioni del sole?
Non c’é la soluzione in un’altra costa.
Il cielo…
Dove c’è il ballo dell’amore?
L’amore mio…
L’estate…
Come il desiderio del profumo
dei gelsomini.
La terra del fuoco e gli amanti innocenti,
inoltre, prigionieri dietro se stessi.
Il mio territorio predestinato.
Mentre raggiungerai di nuovo la costa,
mai lasciata.

Cod 22: Mario Di Nicola

Gennaio 1976
Lavo delicatamente i respiri.
Mescolo zucchero e ferro,
per riempire le mie vene.
Nel caldo focolaio della cucina,
addomestico fiamme di quercia.
Mio nonno dorme.
I suoi pantaloni verdi di velluto,
a ricordo del mezzadro.
Spinto.
Fuori nevica,
e le patate bruciate,
ombrano di scuro i denti.
Il gatto struscia alla gamba del tavolo,
mia nonna saggia,
prepara maglie per l’inverno.
Io,
guardo negli occhi una mosca.
E penso di essere l’unico a farlo.

Cod 2: Silvana Lazzarino

Il bacio
Con la velocità di un battito di ciglia,
con la forza dirompente di un uragano,
con la leggerezza nel posarsi di una farfalla sui petali di un fiore,
l’energia di un bacio sfiorato, deciso,
avvicina, unisce due corpi, due anime
emozionandole
lasciando dietro tutto il resto.
Mentre intorno una luce si disperde
a donare vitalità e incanto a questo attimo
che diventa eterno.

 

coupon (2) 20160509

 

Il Dispari 2016-04-25

Il Dispari 2016-04-25

Editoriale

considerata l’amabile accoglienza ricevuta dall’editoriale dell’11 Aprile nel quale abbiamo ripreso
due stralci di presentazioni (di Nunzia Zambardi ad opera di Arianna Mercanti e di Vito Iacono scritto da Roberta Panizza) pubblicati nell’antologia “Adotta una poesia”(Edizione Lulu – http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/adotta-una-poesia/paperback/product-20480490.html– ISBN 978-1-4717-1209-8), ne è scaturita la logica conseguenza di continuare a dare spazio a succinte carrellate di Artisti che, a vario titolo e in differenti occasioni, hanno fatto parte delle iniziative Made in Ischia realizzate con la Direzione culturale di Roberta Panizza.
A tale scopo abbiamo preparato un primo elenco di Artisti ed il relativo calendario di pubblicazione attingendo dalla già citata antologia “Adotta una poesia”, in quanto essa fu edita con la sponsorizzazione di questa testata giornalistica e con la fattiva collaborazione di Gaetano Di Meglio.
Maria Bigazzi, Elisa Barone, Michela Zanarella, Maria Calise, Antonio Mencarini, Alberto Liguoro, Virginia Murru, Nunzia Binetti, Luciano Somma, Sacha Savastano, Antonio Guarracino, Liga Sarah Lapinska, Vera Roke, Katia Massaro, Nunzia Zambardi, sono i quindici personaggi che, due per settimana, compariranno su queste colonne tramite i testi pubblicati appunto in “Adotta una poesia”. Non ve ne sveliamo la cronologia di pubblicazione, per non farvi perdere il piacere della sorpresa nel momento in cui andrete in edicola ad acquistare le vostre copie del giornale!
Con la ovvia avvertenza che si tratta di articoli scritti alcuni anni fa (a firma mia e di Roberta Panizza) sui quali non è stato effettuato alcun intervento di aggiornamento, che ne pensate di dare la precedenza a due gentilissime Signore?
Silvana Lazzarino, dinamica, intraprendente e dagli interessi plurimi, aggiunge a questa pagina un’intervista al giovane campione Tommaso Occhi.
La pagina viene chiusa da tre poesie finaliste della quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” scritte da Antonella Ronzulli, Giuseppe Capoluongo, Ester Margherita Barbato.

Maria Bigazzi
Nasce nel 1956.
Vive la sua infanzia in campagna nel Valdarno fiorentino, a contatto con la natura.
All’età di otto anni si trasferisce a Firenze, dopo la perdita del padre, dove attualmente vive e lavora.
Ha iniziato a dipingere fin dall’adolescenza come autodidatta.
Dopo gli studi professionali ha maturato la sua esperienza artistica attraverso la ricerca e lo studio di diverse tecniche espressive e pittoriche, dall’olio all’acrilico per approdare infine all’acquerello. Partecipa assiduamente a vari eventi e manifestazioni artistiche in tutta Italia.
È iscritta all’Associazione artistica UCAI e ANLA di Firenze.
Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in varie Gallerie d’arte a Firenze e zone limitrofe.
Oltre alla pittura si dedica anche alla poesia e alla fotografia ispirandosi alle emozioni e meraviglie della natura, cercando di coniugare l’espressione “bellezza-dolcezza” in un unico dualismo artistico: la bellezza della pittura, la dolcezza della poesia e la meraviglia della fotografia.
Le pennellate vaporose, la selettiva determinazione delle tinte quasi mai miscelate sulla tela, né mai ripetitive, la visione paesaggistica propria di uno spirito artistico proiettato verso quanto di più positivo e lucente possa offrire la natura, fanno delle composizioni pittoriche di Maria Bigazzi un gradevolissimo connubio di sogno e di realtà, di tecnica e di sperimentalismo, di passioni
e di meditazioni che calano i disincantati visitatori delle sue mostre e del suo atelier nella condizione di Nirvana propria dell’estasi artistica.
Maria Bigazzi è artista a tutto tondo proponendosi anche come scrittrice di testi poetici.
Insieme a Liga Sarah Lapinska, Maria è l’unica Pioniere di LENOIS a far parte di questa nuova antologia sia nella sezione immagini sia nella sezione poetica.

Elisa Barone
Vive a Como dove tuttora svolge la professione di avvocato da oltre la metà dei suoi anni, ma è nata a Salerno.
Ha usato poesia e narrativa per comunicare sentimenti, ricordi, rimpianti, struggimento e commozione anche per fatti non vissuti direttamente ma, talvolta, empaticamente condivisi.
Ha pubblicato una silloge dal titolo “Farfalla” (ed. Ikona, Como, 2001), un libro di narrativa dal titolo “Il romanzo che non c’è” (ed Il Filo, Viterbo).
Poesie e racconti sono pubblicati in varie antologie e si è distinta con importanti riconoscimenti in molti premi letterari.
Della sua passione per la scrittura dice: “Fin dall’infanzia la poesia mi è stata compagna, sfogo, evasione e non ha mai voluto essere altro che un modo di esprimere in versi sentimenti, ricordi, pensieri, emozioni personali o empaticamente condivisi. La prima parte della vita si è svolta a Salerno, l’altra a Como; le due parti della vita, per la diversità dei luoghi, delle abitudini, dei legami affettivi, del clima, dei paesaggi, dell’età sembrerebbero contrapposte eppure si ovrappongono nelle poesie in cui presente e passato si intrecciano, sfumando l’una nell’altra fra ricordi e nostalgia, rimpianti e struggimento. Solo da tre anni ho scritto in prosa, e precisamente
due romanzi che ho presentato a Roma, Como e Salerno.”

Bruno Mancini

Il Dispari 20160425 1 comp

INTERVISTA A TOMMASO OCCHI CAMPIONE DI MINIMOTO

La scuola di canto lirico e poesia in memoria di Lina Cavalieri è un progetto voluto dalla soprano Paola Occhi (intraprendente Socia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” per la quale svolge il ruolo di Ambasciatrice nelle regioni Emilia Romagna e Basilicata) al quale collaborano figure a lei vicino esperte nel settore come Santina Amici, pianista e coordinatrice onoraria, e Anna Di Trani ufficio stampa e fotografa.
Un progetto innovativo che a detta di Paola Occhi intende dare spazio non solo al canto e alla musica, ma anche alle altre espressioni artistiche quali la danza e la poesia.
A queste, magari in un prossimo futuro, si potrebbe accostare anche lo sport.
Lo sport aiuta a migliorare la qualità della vita anche se praticato come passatempo e divertimento. A livello agonistico lo sport aiuta a forgiare il carattere attraverso una sana competizione che apre al confronto e alla comunicazione con gli altri.
A proposito di sport, durante la visita alla Scuola di Canto lirico che ho compiuto per scriverne su questa pagina, era presente un ospite molto importante, una futura promessa del motociclismo: —-Tommaso Occhi, giovanissimo campione di minimoto, che a soli 12 anni ha raggiunto importanti successi. La fortuita circostanza ha consentito questa breve intervista.

-Tommaso, come nasce la passione per la minimoto.
Il mio interesse risale all’età di tre anni quando trovandomi a casa di mia nonna ero attratto dal rumore dellemoto sull’asfalto e così scendevo per vederle passare sulla strada.
A 5 anni ho chiesto la minimoto, ma era troppo presto a detta dei miei genitori e così ho dovuto aspettare. Finalmente a 9 anni è arrivata la prima minimoto e da quel momento ho partecipato a diverse competizioni.
– A quanti anni hai raggiunto il primo risultato importante?
A dieci anni quando nel 2014 ho partecipato al Trofeo del Persico classificandomi al primo posto dopo quattro gare.
– La tua emozione per questo premio?
Ero felice. Era la prima volta che partecipavo ad un campionato.
– Un inizio importante che ti ha spinto e incoraggiato a proseguire?
Sì, infatti, poi sono arrivati altri risultati come il 3 posto al Trofeo XBikes e il 1° posto nel Trofeo Estense 2014. Poi il 2° posto al Trofeo Emilia Romagna UISPe il 5° posto nel Trofeo Italia (Categoria Pulcini) nel 2015.
– Quante volte ti alleni durante la settimana?
Due volte la settimana. Il sabato e la domenica vado in varie piste per provare.
– Come ti senti l’istante prima della partenza?
Emozionato e teso e l’adrenalina è al massimo. La tensione è forte e questo è dovuto alla paura di cadere e commettere errori.
– A chi rivolgi un pensiero quando corri?
Alla mia famiglia e a quanti mi hanno aiutato.
– In questo percorso dove gli allenamenti richiedono impegno e fatica si forma il carattere del campione, costantemente messo alla prova perché si vince, ma si può anche perdere.
Che pensi a riguardo?
Nello sport si compete con gli avversari dando il meglio di se stessi e mantenendo un comportamento corretto, ma può capitare di perdere. L’importante è non mollare e rialzarsi quando si cade. Ho sempre in mente una frase di Marco Simoncelli che dice: “Si vive di più andando 5 minuti al massimo di quanto faccia certa gente in una vita intera”.

La passione, la grinta e la determinazione aiuteranno Tommaso Occhi a procedere in questo suo sogno, grazie anche alla vicinanza e al sostegno della sua famiglia.
Già così giovane ha dimostrato di avere talento e tutte le carte per raggiungere altri risultati importanti. Chissà magari potrà diventare un futuro campione di motociclismo, proprio come il suo idolo Simoncelli.
Auguriamo a Tommaso un futuro costellato di altri grandi successi e soddisfazioni.
Silvana Lazzarino

SILVANA E TOMMASO OCCHI comp

Il Dispari 20160425 tutto ridim
Cod 16: Antonella Ronzulli
Oltre la libertà
Anime vagabonde
una moto, una tenda
una sacca sul dorso
nell’assenza di stagioni e d’approdi
Esplorano il mondo
oltre lo stesso pensare
assaporano l’essenza
nella libertà del loro insieme
Due cuori, un solo -inestimabile- desiderio
amarsi
in ogni dove
in ogni tempo

Cod 26: Giuseppe Capoluongo
Davanti al fuoco
Ormai è sera
arde ancora il ceppo
seccato dal tempo, passato
in legnaia, in attesa
fiamma che scalda
il povero corpo che ha freddo
lingue rosse nel giallo
verso il cielo, un’offerta
se stesso, per me
seduto in poltrona
sereno, ricordo
le illusioni sul domani
e brucio anch’io
le memorie, una lacrima
non vuole scendere, ondeggia
nell’iride perso, su quei ceppi
già pieni di odori, uccellini
cinguettanti per l’aria, alla ricerca
di cibo, compagni
nella primavera fiorita
dispersa senza paura
delle ombre danzanti nel buio
che mi fanno compagnia
questa sera.

Cod 06: Ester Margherita Barbato
Fatica
Una nuvola sbanda
fra colpi di vento
L’inverno è già qui
nel silenzio che incombe
sul giorno che muore
e il buio è una fitta ancestrale.
Ossessione di scelte irrisolte
di parole non dette
una sete infinita di te che non sei
di ciò che non so
e un’arsura che non trova pace.
Solo i dubbi rinascono all’alba
forti e insani e la vita ora stenta
fra le dita che più non si chiudono
a mordere sogni.
È solo fatica di andare.

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-04-22

Il Dispari 2016-04-22

Una nuova realtà si profila all’orizzonte

Presto il gemellaggio tra il comune di Ischia e Torrenova

Il prossimo 10 Giugno avrà inizio il penultimo atto ufficiale della cerimonia di giuramento del patto di Gemellaggio tra la Città di Ischia e il Comune di Torrenova.
In tale data, infatti, una delegazione dell’Amministrazione comunale di Ischia, in compagnia di rappresentati delle varie attività sociali operanti sul territorio, sarà attesa dall’Amministrazione di Torrenova per dare seguito, mediante la firma di un documento pubblico, alla volontà di realizzare il Gemellaggio espressa attraverso votazioni all’unanimità da parte di entrambi i Consigli comunali.
In data 4 Aprile il Vicesindaco di Ischia Dott. Vincenzo Ferrandino ha indicato, all’Amministrazione Comunale di Torrenova, il sottoscritto quale “referente per eventuali comunicazioni e per il regolare prosieguo delle successive iniziative da intraprendere”, ed ora con la Determinazione Sindacale del 21 Aprile il Comune di Torrenova ha dato incarico ad Enzo Salvia di gestire “… gli adempimenti procedurali finalizzati alla costituzione di apposito Comitato per dare attuazione concreta al gemellaggio con il Comune di Ischia“. Enzo ha intenzione di riunire, a breve, tutte le Associazioni non solo di Torrenova ma anche di alcuni Comuni limitrofi per organizzare al meglio l’evento.
L’incontro determinante tra le due comunità è avvenuto attraverso la partecipazione al Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013” Made in Ischia, che fu realizzato con la Direzione Artistica della poetessa trentina Roberta Panizza, la collaborazione, appunto, del cantautore siciliano Enzo Salvia, e le sponsorizzazioni dell‘Istituto Agostino Lauro e del Comune di Torrenova.
Caratteristiche territoriali di Torrenova
Regione Sicilia, Provincia Messina.
Sindaco Dott. Salvatore Castrovinci
Popolazione 4,252 abitanti (01/01/2013 – Istat)
Superficie12,93 km²
Densità 328,92 ab./km²
Alcuni chilometri di spiagge prospicienti le isole Eolie.
Confinante con il Parco naturale dei Nebrodi
Altitudine da 0 a 327 mt.
Ricettività alberghiera n. 2 alberghi per circa 50 posti
Bed and breakfast n. 30 posti
Pubblici esercizi n. 30 circa
Attività commerciali n. 50 circa
Cinema: 0
Associazioni n. 11
Enti 0
Circoli n. 1
Musei 0
Teatri 0
Biblioteche n. 1
Impianti sportivi n. 10
Parchi n. 2
Nella prospettiva di rendere tale atto di Gemellaggio un’occasione utile allo sviluppo della vita sociale, economica, sportiva e culturale delle due comunità, e poiché tra la Città d’Ischia e il Comune di Torrenova esistono numerose analogie nei suddetti ambiti (compreso quello territoriale e storico) che ne hanno consigliato e che ora ne facilitano il processo di Gemellaggio, questo sembra il momento opportuno per iniziare a diffondere in maniera sommaria, ma precisa, qualche caratteristica della cittadina siciliana, e lo facciamo con l’interessante articolo di Enzo Salvia “Cenni storici di Torrenova”.

Per tutte le informazioni: emmegiischia@gmail.com Tel. 3914830355
Bruno Mancini

Il Dispari 20160422 1 comp

Cenni storici di Torrenova

La storia di Torrenova non è altro che la cronologia storica della Sicilia. Il retaggio architettonico lasciato dai vari popoli che la dominarono, oltre 13 colonizzazioni, è davvero unico al mondo. La stratificazione di tutte queste civiltà è ben visibile nel paese, anche se bisogna fare ancora molto per valorizzarlo. Basti pensare alla famosa Grotta di Scodonì dove, all’interno e nell’area antistante, sono stati trovati manufatti litici e frammenti ceramici appartenenti all’età del Rame e più precisamente alla cultura di Piano Conte.
Torrenova, inizialmente, è stata frazione di San Marco e la sua storia è legata a quella del comune Aluntino. I primi insediamenti umani nel territorio di Torrenova sembrerebbero risalire al Neolitico. Pare, infatti, che un piccolo gruppo di persone si fosse aggregato nei pressi della grotta di Scodonì, dove sono stati ritrovati diversi reperti.
In età greco-romana il territorio appartenne ad Alunzio e fu importante scalo portuale.
Fino ad ora, la prima notizia certa di Torrenova è quella di un toponimo citato da Camillo Camiliani, nella carta topografica allegata alla relazione sulla sua ricognizione del 1584, dove sono esposti in successione: Zappulla, Pietra di Roma, Torre Nuova, Foggia della Rosa Marina (foce del Rosmarino). L’immagine topografica più arcaica che si conosce ed in grado di mostrare la diversità dell’insediamento urbano tra San Marco e Torrenova, è la planimetria redatta da Filippo Davì nel 1852, in cui i nuclei abitati vengono così definiti: Caseggiato di San Marco e villaggio di Torrenuova.
Il nome deriva verosimilmente dalle numerose torri d’avvistamento che dominavano la costa, costruite dopo la fine del medioevo per arginare i continui assalti.
Il toponimo potrebbe alludere ad una delle torri che la Deputazione del regno costruì alla fine del 500 e che Camiliani indica con l’espressione “De Novo Costruita”.
Con la fine delle guerre corsare nel mediterraneo, ed il contemporaneo progredire dei sistemi difensivi, cominciò ad avviarsi un processo di crescita urbana lungo le strade litorali, che portò alla costruzione di villaggi legati alla produzione agricola.
L’Abitato, si sviluppa lungo gli assi viari S.S. 113, la strada Provinciale (che coincide con l’antica via Consolare Pompea), e arterie di raccordo.
Gli impianti urbani, quindi, non sono più unitari come quelli dei centri medievali arroccati sulle montagne ma presentano una configurazione planimetrica che denota un’espansione incontrollata.
Il nucleo urbano originario è da ricercarsi nell’attuale “contrada mare”, con un sistema dispositivo a pettine, composto da un lungo e dritto asse viario parallelo alla linea di costa e da una serie di collegamenti perpendicolari in direzione del mare.
L’economia del paese, si basava prevalentemente su due attività: la coltivazione, lavorazione ed esportazione degli agrumi e la pesca.
Mentre la seconda attività, andò via via dissolvendosi a causa delle forti ondate migratorie degli abitanti verso l’Australia, la prima anche grazie all’estensione della piana torrenovese, che si prestava a questo tipo di coltivazioni, resistette fino alla fine degli anni settanta, anni in cui si potevano contare numerose attività di lavorazione ed esportazione degli agrumi.
Oggi, a testimonianza di ciò, rimane una bellissima struttura, meritevole di restauro (già vincolata dalla Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Messina), adoperata all’epoca per l’estrazione dello spirito.
Il 24 Novembre 1984, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, Torrenova dopo aver condiviso secoli di storia con San Marco d’Alunzio ottenne l’Autonomia divenendo così il 108° comune della provincia di Messina.
Enzo Salvia

Il Dispari 2016-04-22
nomina ad esperto compnomina ad esperto (2) comp

 

Bruno Il dispari

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

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